18 April, 2024
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Il comunicato del direttore generale della Asl 7 ai dipendenti sulla vertenza delle “fasce retributive”, recupero indennità, pagamento produttività.

Maurizio Calamida 9 copia

Venerdì scorso il direttore generale della Asl 7, Maurizio Calamida, ha pubblicato sul sito internet aziendale un comunicato rivolto ai dipendenti del comparto sulla vertenza delle “fasce retributive”, recupero indennità, pagamento produttività.

Questo il testo integrale pubblicato sul sito internet aziendale.

«In relazione alla ben nota vicenda delle fasce, delle trattenute in busta paga, del pagamento della produttività degli anni scorsi (2004, 2005,2006, 2007, 2008, 2009) e quella del 2013, con il presente comunicato l’Azienda intende rendere note ai Dipendenti le iniziative ed azioni attualmente in corso per cercare di trovare delle soluzioni che possano risolvere la vicenda, possibilmente in modo completo, definitivo e comunque riferito a
tutti, sia gli attuali Lavoratori, sia i Pensionati, sia coloro che nel corso degli ultimi anni sono purtroppo deceduti.
Intanto si prende atto con piacere, stando alle notizie di stampa, che alcuni  rappresentanti sindacali territoriali hanno avviato una interlocuzione con i Funzionari regionali per trovare delle soluzioni – non si sa se di natura politica o tecnica – che presto dovrebbero essere annunciate e che, ovviamente, si attendono con grande interesse.
Detto ciò, peraltro, è opportuno anche informare che questa Azienda già dallo scorso mese di luglio aveva studiato un proprio piano di intervento che fosse ovviamente rispettoso delle innumerevoli leggi, norme, vincoli, circolari, direttive, ecc.
Non è stato semplice, ma con l’ausilio di un esperto Legale, il Prof. E. Mastinu dell’Università di Cagliari una ipotesi è stata delineata; naturalmente quest’ultima dovrà essere valutata dal Collegio dei Sindaci, e dovrebbe essere condivisa anche dalla Regione che ha già manifestato interesse alla questione ed oltre tutto ha funzioni di controllo su determinati atti e provvedimenti.
Si rende noto inoltre che copia del parere legale è stata inviata anche al Ministero delle Finanze ed alle Organizzazioni Sindacali.
In sintesi l’ipotesi di lavoro è la seguente.
L’Amministrazione nei mesi scorsi ha proceduto alla rideterminazione dei 3 fondi contrattuali degli anni passati (condizioni di lavoro; progressioni economiche/ fasce; produttività) a causa della illegittimità della loro precedente costituzione (come del resto sentenziato dal Tribunale di Cagliari e dichiarato dalla Corte dei Conti); conseguentemente è stato quindi ridotto il fondo fasce che è risultato a quel punto non più capiente e si è dovuto iniziare a procedere al recupero mensile nei confronti dei Dipendenti, recupero tuttora in corso; contemporaneamente è stato rimpinguato il fondo della produttività che invece in precedenza era stato praticamente azzerato. Le risorse così rideterminate sono state accantonate in bilancio e quindi esistenti e spendibili.
L’ammontare di queste risorse (destinate al personale) risulta essere praticamente comparabile con l’ammontare del debito che i dipendenti hanno nei confronti dell’Azienda per il caso fasce.
L’idea è quindi quella di compensare per il personale i debiti ed i crediti che dovrebbero, appunto, pareggiarsi. In questo modo si azzererebbe il debito indicato nelle singole lettere inviate a suo tempo a ciascun lavoratore che quindi non dovrebbe restituire più nulla, e con la ovvia conseguenza che l’Amministrazione interromperebbe da subito il prelievo mensile dalle buste paga.
In questo modo rimarrebbero comunque intonse e spendibili le risorse della produttività del 2014 senza la necessità di “congelare” somme future destinate a queste finalità.
Non solo.
Le risorse del fondo fasce, nel frattempo ricreatosi, potranno essere utilizzate per l’anno 2014 per la attribuzione di una fascia agli aventi diritto secondo la graduatoria che dovrebbe essere stilata come prescrive il CCNL; tuttavia è bene precisare che quest’ultima soluzione potrà essere perseguita solo se il Governo abolirà l’attuale divieto. In ogni caso le risorse non andranno perdute.
Un altro aspetto positivo della ipotesi aziendale sarebbe rappresentato dal fatto che residuerebbero risorse dalla produttività 2013 sufficienti a soddisfare le legittime aspettative anche di tutto il personale non coinvolto dalla vicenda dei recuperi.
Questa, si è detto, sarebbe la soluzione studiata dall’Azienda. Tuttavia, è bene ricordare che tutto il percorso descritto deve essere necessariamente valutato dal Collegio Sindacale e, ci si augura, condiviso dalla Regione con un suo “via libera”.
L’iter è stato avviato. Si spera – a breve – si possano avere positive risposte.»

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