30 April, 2024
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Cristiano Erriu: «Non vi è nessuna visione Cagliaricentrica nel disegno di legge di Riforma degli Enti locali».

Cristiano Erriu
L’assessore degli Enti locali e Urbanistica Cristiano Erriu ha assicurato ai sindaci del Nord Sardegna, che «non vi è nessuna visione Cagliaricentrica nel disegno di legge di Riforma degli Enti locali, né alcuna intenzione di penalizzare il territorio del nord dell’isola rispetto a quello del sud. E un’attenta lettura del Dl tranquillizzerebbe coloro che hanno tratto conclusioni affrettate».
«L’istituzione dell’unica area metropolitana oggi possibile a norma di legge, ovvero quella di Cagliari che al momento include il capoluogo e i Comuni limitrofi – ha aggiunto Erriu -, non penalizza affatto il resto della Sardegna che anzi potrà giovarsi delle tante opportunità e risorse che si potranno liberare per il resto del territorio. Questo anche per effetto della generazione di ulteriori flussi finanziari derivanti da programmi nazionali ed europei e dall’attivazione di forme di perequazione territoriale.»
Cristiano Erriu ha inoltre ribadito che sarebbe assai pericoloso e miope proporre antistoriche posizioni antagoniste tra Comuni grandi e Comuni piccoli e tra i vari territori. «Il processo di soppressione delle Province dal testo della Costituzione e dallo Statuto Sardo, ormai in dirittura d’arrivo in Parlamento prefigura un assetto che consentirà di rafforzare ed enfatizzare il ruolo e le competenze dei Comuni: i veri protagonisti del cambiamento. Insieme alla Regione, infatti, i Comuni andranno a costituire i due pilastri del futuro ordinamento dei poteri locali».
«L’assetto e l’architettura istituzionale definitiva degli Enti intermedi – ha sottolineato ancora Erriu – sarà frutto delle scelte operate dai Comuni e dai territori organizzati nelle regioni storiche dell’isola, nel rispetto del nuovo impianto costituzionale, ma con la volontà dichiarata e scritta con molta chiarezza nel testo del disegno di legge che peraltro è in piena sintonia con la posizione espressa dall’Anci e dal Consiglio delle Autonomie locali. Rimangono certamente aperte alcune questioni di dettaglio – ha concluso l’assessore Erriu – da approfondire e migliorare sui limiti demografici, sul numero minimo dei Comuni che andranno a comporre le associazioni intercomunali, sull’utilizzo equilibrato degli strumenti associativi (Unioni e Consorzi) con altri strumenti consentiti dal Testo Unico in materia di Enti Locali a partire dalle Convenzioni tra Comuni. La Regione non può permettersi la riproposizione di nuovi Enti intermedi, che replicherebbero il ruolo delle Province, solo con un nome diverso.» 

 

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