25 April, 2024
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I lavori del Consiglio regionale riprenderanno alle 10 e 30 con l’esame dell’articolo 16 della legge finanziaria.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale ha proseguito ieri sera l’esame della Legge finanziaria 2015 ed ha approvato gli articoli 11, 12, 12bis, 12 ter, 12 quater, 13, 14 e 14 bis. L’aula riprenderà i lavori questa mattina, alle 10,30, con l’esame dell’articolo 16.

Il presidente del Consiglio ha aperto la discussione sull’articolo 11 (Interventi a favore del settore vitivinicolo) e sugli emendamenti. Il testo prevede che “Gli introiti derivanti dalla cessione dei diritti di impianto dalla riserva regionale sono trasferite all’organismo pagatore AGEA per il cofinanziamento annuale fino al 30 per cento dei progetti ammessi alla misura “promozione del vino nei paesi terzi, nel periodo 2015/2018”.

Per Oscar Cherchi (FI) questo è l’unica novità della Finanziaria. Per il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, la Giunta e l’assessore dovrebbero prestare maggiore attenzione al mondo cooperativo del settore vitivinicolo e si è scagliato contro chi, nelle agenzie e in assessorato, crea disagi al settore anzi che essere di supporto alle aziende. «Se gli assessori non intervengono si seguirà la via della magistratura», ha concluso. Per il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, questo articolo rappresenta l’unica novità per l’agricoltura in questa Finanziaria, anche se ha rilevato che c’era un’inesattezza se si parla 2015-2018.

Il presidente ha quindi dato la parola all’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, la quale ha ricordato che è stata stimata una risorsa di oltre 400mila euro che consentirà  di portare il contributo della Regione per la promozione del vino nei paesi terzi, nel periodo 2015-2018 dal 50 all’80 per cento.

Il testo dell’articolo è stato approvato per alzata di mano.

Approvato anche l’articolo 12 (Indennità monte pascoli). Il testo “autorizza per l’anno 2015, la spesa di euro 378.000 quale indennità a favore delle cooperative agricole affittuarie di terreni del monte dei pascoli”. Sull’articolo è intervenuto il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, che ha esortato la Giunta a prendere in considerazione la possibilità di assegnare le terre ex Ersat alla gestione dei giovani. 

Approvato anche l’articolo 12 bis (Internazionalizzazione delle produzioni lattiero-casearie-ovicaprine) con l’emendamento orale proposto dal presidente della Terza commissione, Franco Sabatini, che prevedeva la sostituzione nel titolo e nel testo il termine  “agricole” con i termini “lattiero-casearie-ovicaprine”. L’emendamento era stato accolto favorevolmente dall’opposizione, in particolare sono intervenuti i consiglieri di Forza Italia Ignazio Locci e Oscar Cherchi.  Il testo prevede che le somme trasferite ad Agea ai sensi dell’articolo 6 della legge regionale 17 novembre 2010, n. 15 (Disposizioni in materia di agricoltura), sono recuperate alle entrate del bilancio regionale per essere destinate all’internalizzazione delle produzioni agricole”.

Il Consiglio regionale ha anche approvato l’articolo 12 ter (Interventi a favore del comparto ippico) con 59 voti favorevoli e 1 solo contrario. Il testo prevede lo stanziamento di un milione di euro per il settore ippico. Sull’articolo è intervenuto il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, che ha ricordato il contributo dato al testo da tutti i gruppi di maggioranza e di opposizione e, in particolare, dal collega Gaetano Ledda. Un’iniziativa bipartisan, l’ha definita, per un settore importante per la Sardegna. Il vice presidente Eugenio Lai ha poi dato la parola al consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, il quale ha confermato che “sono stati i gruppi consiliari e l’Aula a proporre questa iniziativa per il comparto ippico”. «Questo conferma – ha detto – che l’assessore dell’Agricoltura non ha dato alcun contributo a questa Finanziaria». Questo ulteriore milione per la programmazione 2015-2017 darà sicuramente lustro, ha concluso, a un settore che per molto tempo era stato abbandonato.

Soddisfatto anche il presidente della Quinta commissione, Luigi Lotto (Pd). «E’ un settore che per troppo tempo è stato lasciato solo. Il mondo del cavallo in Sardegna ha una grandissima tradizione», e ha aggiunto «credo che sia uno dei tratti non di grandissimo rilievo ma caratterizzanti di questa Finanziaria. Un segnale importante verso un mondo che aveva perso fiducia». Soddisfatto anche Gaetano Ledda (Sardegna Vera- Upc) che l’ha definito un intervento importante in attesa di una legge organica, ora all’esame della Commissione. Ledda ha ricordato che per ogni cavallo la media degli occupati è di 1,8. Un dato che può sicuramente crescere. Il consigliere ha però chiesto l’intervento della Giunta nei confronti del Ministero sia per quanto riguarda i libri genealogici sia per il calendario e ha sottolineato di aver chiesto anche l’intervento dei deputati Pierpaolo Vargiu (Riformatori sardi), Siro Marroccu (Pd) e Giampiero Scanu (Pd).

Anche il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni,  ha rilevato l’importanza storico e identitaria del cavallo in Sardegna e ha sottolineato che  questa Finanziaria è stata migliorata soltanto con l’apporto dell’opposizione. «Se questo è il modo di procedere della maggioranza è meglio che torni a casa». Per il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, non si può consentire, a causa dell’immobilismo verso la razza anglo-araba-sarda, diffusa in tutto il mondo,  “di farci scippare da prezzolate agenzie romane”. «Bisogna dare risposte in termini oggettivi alle tantissime persone che se ne occupano. E’ un’industria che ha enormi potenzialità». Per Pittalis un milione di euro è insufficiente per questo settore, ma è comunque un segnale.

L’assessore Falchi ha garantito la massima attenzione verso il comparto ippico, grazie anche al lavoro di Agris. L’esponente dell’esecutivo ha anche affermato di aver ricevuto rassicurazioni con il Ministero sul fatto che gli alberi genealogici torneranno in Sardegna, mentre sul calendario sono in corso interlocuzioni.

Il presidente Ganau ha poi messo in discussione l’articolo 12 quater (Finanziamenti alle agenzie agricole e per la ricomposizione fondiaria) che autorizza la spesa di 500mila euro a favore dell’Agenzia Laore per la realizzazione del piano di collocazione degli ex dipendenti del Consorzio agrario di Sassari; 900.000 a favore dell’Agenzia per la ricerca in agricoltura (AGRIS Sardegna) per la proroga e il rinnovo dei contratti di lavoro del personale che ha prestato attività lavorativa a favore della medesima Agenzia e che ha maturato, entro il 18 agosto 2009, i requisiti di cui all’articolo 36, comma 2, della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007); 200mila euro a favore dell’Agenzia Laore  per le attività necessarie al riavvio e al completamento dei progetti di ricomposizione fondiaria in fase di avanzata realizzazione.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis e quello di “Sardegna” Modesto Fenu hanno annunciato il ritiro di tutti gli emendamenti soppressivi.

E’ quindi intervenuta Alessandra Zedda (Forza Italia) che ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto in Commissione. «L’articolo in discussione è l’esempio del lavoro congiunto di maggioranza e opposizione sostenuto dalla Giunta – ha detto Zedda – finalmente è stata trovata la soluzione per le politiche delle agenzie agricole ponendo fine a un’ingiustizia come quella dei lavoratori del Consorzio agrario di Sassari. Positiva anche la proroga dei contratti di lavoro per i collaboratori di Agris». Zedda, infine, ha auspicato una riforma urgente delle Agenzie agricole.

Gigi Rubiu (Udc) ha giudicato positivamente i contenuti dell’art. 12 quater. «Quando l’interesse della politica è quello di salvaguardare i posti di lavoro e le professionalità non possiamo che essere d’accordo».

Antonello Peru (Forza Italia) ha dichiarato il suo voto favorevole «a un articolo concordato da maggioranza e opposizione che sana una vecchia questione rimasta per troppo tempo aperta. Finalmente si è trovata la copertura finanziaria che pone fine ai tormenti dei lavoratori del Consorzio agrario di Sassari»

Voto favorevole ha annunciato anche il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) che ha espresso la propria vicinanza ai lavoratori precari e richiamato l’attenzione sul tema più ampio del precariato e della disoccupazione. «Su questo fronte – ha detto – c’è  ancora molto da fare».

Anche Oscar Cherchi (Forza Italia) si è dichiarato a favore della norma in discussione, sottolineando il clima di collaborazione instauratosi in Commissione. «La procedura di stabilizzazione poteva però completarsi nel 2014 – ha sottolineato Cherchi – ma è meglio tardi che mai. Finalmente si arriva alla stabilizzazione dei lavoratori del Consorzio di Sassari. Corretta anche la proroga per i lavoratori di Agris.  Perplessità invece per i 200mila euro destinati al riordino fondiario». 

Gavino Manca (Pd), dopo aver ringraziato la Giunta per la sensibilità manifestata, ha ricordato la lunga vicenda dei lavoratori del Consorzio agrario di Sassari: «Si risolve finalmente un problema atavico che finora era rimasto insoluto».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, rispondendo a Gavino Manca, ha voluto precisare che la copertura finanziaria per la stabilizzazione dei lavoratori del Consorzio agrario di Sassari era già stata individuata nella precedente legislatura. «Venne stanziato un milione di euro – ha detto Pittalis – ma nel 2014 non si è riusciti a dare gambe alla norma». 

Per Daniele Cocco (Sel), l’articolo 12 quater non fa altro che ribadire gli impegni già assunti precedentemente. «Finora non si era riusciti a centrare l’obiettivo, speriamo che finalmente si possa avviare la stabilizzazione dei 18 dipendenti del Consorzio agrario di Sassari».

Il vicepresidente del Consiglio Eugenio Lai ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 12 quater che è stato approvato all’unanimità. L’Aula è quindi passata all’esame di alcuni emendamenti aggiuntivi presentati dalla Giunta che hanno ottenuto il via libera: a) l’emendamento aggiuntivo 570 estende al 2015 l’utilizzo delle risorse stanziate dalla legge n.6 del 2012, destinate a incrementare la quota del cofinanziamento regionale della programmazione comunitaria 2007/2013 nonché ulteriori interventi regionali funzionali all’attuazione della strategia da questa definita; b) l’emendamento n. 601 destina 1,365 milioni di euro a copertura dei maggiori oneri per gli aiuti nel settore agricolo e la realizzazione di infrastrutture rurali e della silvicoltura.

L’assessore Paci ha poi dato il parere positivo della Giunta all’emendamento 569 presentato dai consiglieri Zedda e Usula che destina 500mila euro per la partecipazione della Sardegna all’Expo di Milano. L’emendamento è stato approvato dall’Aula.

Oscar Cherchi (Forza Italia) è poi intervenuto per chiedere lo spostamento all’art. 23 dell’emendamento 782 (3 milioni di euro per i maggiori oneri del personale dei consorzi di Bonifica). Su questo tema, l’assessore Paci ha annunciato la presentazione di un emendamento al Bilancio per aumentare le risorse destinate all’UPB specifico di un milione di euro. L’Aula ha accolto la richiesta, l’emendamento 782 sarà collegato alla discussione dell’art. 23.

Il presidente di turno Eugenio Lai ha, quindi, aperto la discussione sull’articolo 13, “Capitalizzazione del gestore del servizio idrico integrato”, che prevede una spesa complessiva di 45 milioni di euro nel triennio 2015-2017, e degli emendamenti presentati, sui quali il presidente della Terza commissione, Franco Sabatini (Pd),  ha espresso parere negativo per tutte le proposte di modifica, seguito dal parere conforme a quello della commissione dichiarato dall’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, per conto della Giunta regionale.

Alessandra Zedda (Forza Italia), ha evidenziato gli sforzi fatti dalla Regione per la ricapitalizzazione di Abbanoa ai quali non corrisponde un adeguato livello di soddisfazione da parte degli utenti e degli amministratori per i servizi offerti dal gestore del servizio idrico in Sardegna.

Il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde, ha auspicato l’emanazione da parte della Giunta di indirizzi vincolanti per migliorare il rapporto tra Abbanoa e gli utenti, perché il gestore idrico continua a non avere un rapporto positivo con i cittadini sardi. Tedde ha quindi dichiarato che sulla società potrebbe abbattersi “il maglio delle sentenze” a seguito delle iniziative giudiziarie intraprese da singoli cittadini e dalle associazioni di consumatori. «Quando ciò che accadrà – ha concluso Marco Tedde – mi auguro che l’assessore Paci e il presidente Pigliaru prendano in mano la situazione».

Il capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas, ha invece sottolineato che le ripetute ricapitalizzazioni poste in essere dalla Regione accrescono le quote di partecipazione in Abbanoa e riducono quelle degli Enti Locali. Solinas ha quindi domandato al presidente della Giunta se tali interventi siano preordinati per una restituzione delle quote agli Enti Locali o se invece vi sia in programma la cessione ai privati del pacchetto di controllo della società gestore del servizio idrico.

Il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, ha ringraziato i consiglieri che hanno riconosciuto gli sforzi della Regione per il risanamento di Abbanoa ed ha sottolineato i miglioramenti registrati sotto l’aspetto delle gestione della società. «I passi in avanti – ha dichiarato il governatore – sono sotto gli occhi di tutti ma il percorso è ancora lungo». Il presidente Pigliaru ha quindi concluso ribadendo l’impegno e l’attenzione della Giunta per Abbanoa e ha preannunciato opportune occasioni per consentire al Consiglio di esercitare a pieno il suo ruolo di vigilanza e controllo.

Il presidente Lai, constatato che tutti gli emendamenti presentati all’articolo 13 sono soppressivi totali, a norma di regolamento, ha posto direttamente in votazione il testo dell’articolo 13 che è stato approvato.

L’Assemblea ha quindi iniziato la discussione sull’art. 14, dopo l’acquisizione dei pareri della commissione e della Giunta sugli emendamenti, tutti valutati negativamente.

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha rilanciato la valutazione del mondo artigiano sulla Finanziaria, sia sul drammatico aumento delle chiusure che sulla scarsa attenzione da parte delle istituzioni. Occorre cambiare politica, ha detto, «ed imboccare con decisione la strada delle riforme, di qui la necessità di un impegno speciale a sostegno di una parte importante dell’economia reale della Sardegna perché la categoria deve essere chiamata a partecipare a questo processo di cambiamento ed il mondo artigiano può dare molto allo sviluppo della Regione».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) ha detto che «forse Keynes non conosceva la parola usura ma in Sardegna c’è ed ha richiesto più volte l’intervento della magistratura antimafia». E’ in atto una dinamica estremamente pericolosa, ha proseguito, «che desta molta preoccupazione perché il pacchetto di interventi sui consorzi fidi è largamente insufficiente, segno di una sottovalutazione di questo strumento».

Il consigliere Alessandra Zedda (Forza Italia) ha affermato di provare imbarazzo pur sostenendo il provvedimento perché «si poteva e si doveva fare molto di più nonostante il successo dei progetti di filiera locale per artigianato e turismo; sono settori purtroppo in grandissima sofferenza e servono risposte in tempi rapidi, sia per quanto riguarda lo snellimento della burocrazia sia per quanto concerne il volume delle risorse assegnate».

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) ha condiviso i contenuti degli argomenti precedenti ma l’articolo, a suo giudizio, «grida vendetta; è giusto mettere ordine nel settore perché molti consorzi non hanno operato nel migliore dei modi, ma siamo passati da 14 a 5 milioni, un taglio di oltre il 50% proprio mentre le nostre imprese denunciano gravissime difficoltà di accesso al credito, difficoltà ben più ampie rispetto a quanto accade a livello nazionale». Truzzu ha poi invitato l’assessore a seguire con attenzione a quanto accade nel mondo del credito: «Si sta per arrivare all’accorpamento fra Banco di Sardegna e Banca di Sassari e ciò comporterà un taglio significativo degli sportelli bancari sul territorio, con la raccolta dei sardi abbiamo ingrassato altri che ora seguono altre logiche e di queste cose il Consiglio si deve occupare».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha sottolineato che «la parte della finanziaria dedicata alle attività produttive avrebbe dovuto avere ben altra impronta, la struttura del provvedimento è condivisibile ma la dotazione finanziaria è del tutto inadeguata; se la manovra punta sulle opere pubbliche le piccole e medie imprese devono essere sostenute altrimenti resteranno fuori dalla possibile ripresa economica».

Il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia) ha ripreso il pacchetto di richieste presentato dal mondo delle imprese che ha denunciato la crescenti difficoltà in cui deve operare. «C’è un problema di sotto capitalizzazione delle imprese – ha dichiarato – che il Consiglio regionale deve assolutamente risolvere; sostenere le imprese è l’unico modo di far ripartire l’economia della Sardegna».

Il consigliere Fabrizio Anedda (Sinistra sarda) ha ricordato che «i consorzi fidi hanno svolto un ruolo importantissimo, ma negli anni questo ruolo è venuto meno, si è creato un apparato autoreferenziale che è rimasto lontano dal mondo della produzione ed ora il settore deve essere razionalizzato e riportato, magari, sotto il controllo della Sfirs». I veri problemi, a suo avviso, «sono i debiti con le banche e con il fisco, ci vorrebbe un istituto che si occupi della gestione dei crediti delle banche mentre in materia fiscale fisco sarebbe opportuna una moratoria di qualche anno, oltre a riprendere l’idea del credito d’imposta a favore delle imprese che assumono disoccupati».

L’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha definito il tema «di grande rilevanza; le imprese hanno grandi problemi e per questo vogliamo far ripartire piccoli e grandi cantieri, sbloccando tutte le risorse disponibili e introducendo alcune innovazioni». Sui consorzi fidi, ha osservato, «c’è una eccessiva frammentazione tanto che le banche non li utilizzano preferendo l’affidabilità della Sfirs». Di concerto con altri assessori e dopo molti incontri sia con le associazioni che con i consorzi fidi, ha aggiunto, «si è messa a punto l’idea di costituire un unico consorzio, passaggio che verrà formalizzato con una apposita proposta di legge a brevissima scadenza». Per quanto riguarda le risorse finanziarie Paci ha detto che «forse 5 milioni sono pochi ma è vero anche che ci sono 24 milioni di residui e c’è il nostro impegno a smaltire tutto l’arretrato fornendo una forte iniezione di liquidità nel sistema, ma tutto va inquadrato nell’ottica di favorire processi di aggregazione perché 26 consorzi non sono più sostenibili».

L’Assemblea ha poi votato tutti gli emendamenti presentati, respingendoli, ed approvato l’art. 14.

Ha poi riassunto la presidenza il presidente Gianfranco Ganau, che, dopo aver acquisito i pareri della commissione e della Giunta sugli emendamenti, ha aperto la discussione generale sull’art. 14/bis e sugli emendamenti.

Il consigliere Alessandra Zedda (Forza Italia) ha ribadito la necessità di un intervento più significativo in settori importanti dell’economia regionale, perché «una occasione straordinaria come quella dell’Expo deve essere un trampolino di lancio per le nostre imprese, comunque è necessario che non ci si fermi a questo ma che si possano individuare altre modalità di partecipazione per il mondo della produzione». Zedda ha poi espresso una valutazione molto positiva sul comma 3 in materia di albergo diffuso, intervento innovativo che punta a valorizzare l’incremento del turismo nei centri storici della Sardegna, compresi i piccoli comuni».

Il consigliere Ignazio Locci, anch’egli di Forza Italia, ha detto che «è importante cogliere tutti gli aspetti positivi per il rilancio dell’economia sarda, partendo dalla presenza significativa delle nostre aziende dell’agro-alimentare all’Expo di Milano». Sull’albergo diffuso, ha sottolineato che «la valorizzazione centri storici è un fattore strategico di sviluppo per la Sardegna ed un esempio di sviluppo sostenibile attento alla cultura e all’identità dei luoghi di pregio».

Il consigliere Marco Tedde, sempre di Forza Italia, ha criticato il fatto che, nella finanziaria, sia stato assegnato all’artigianato «un ruolo da Cenerentola; l’artigianato artistico è un segno di storia e identità ed avrebbe meritato un sostegno ben diverso, sono state ignorate inoltre misure che hanno funzionato bene come lunga estate, con un taglio inaccettabile di risorse per attività che hanno fatto una vera promozione dei territori nei periodi di bassa stagione».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori), ha definito l’articolo quello dei «poveri ma belli, ci sono solo spiccioli per comparti orgogliosi che fanno fare una grande figura alla Sardegna in tutto il mondo». Siamo poi molto preoccupati, ha aggiunto, «perché l’unità di missione per l’Expo nata per strutturare presenza sarda  a Milano pare sia stata dirottata di nuovo dalla presidenza della Giunta all’assessorato del Turismo». Molte cose insomma, ha lamentato, «sono ancora in alto mare, mentre il sì all’albergo diffuso è un fatto positivo, quella è la nuova frontiera dello sviluppo sostenibile, anche per le zone interne».

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha affermato che l’articolo ricorda una maschera dorgalese dai due volti, «così è la finanziaria regionale, grandi titoli e pochi contenuti, 150.000 euro per l’artigianato artistico è meno di una goccia nel mare, forse basterebbero solo per Dorgali ma per tutta la Sardegna è niente». Le imprese sarde all’Expo avranno poche risorse, ha continuato, mentre in materia di offerta turistica identitaria «si è data finalmente concretezza ad un concetto giusto per riqualificare il tessuto urbano, frenare spopolamento e far crescere il turismo, è davvero auspicabile che l’intervento sia reso ancora più incisivo con le risorse europee».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, sull’ordine dei lavori, ha ricordato l’assicurazione del presidente Pigliaru sulla presenza dell’assessore del Turismo che invece è assente «ed in effetti nessuno si è accorto che non è presente in Aula».

L’assessore del Bilancio Raffaele Paci ha respinto quello che ha definito un attacco personale all’assessore Morandi e, venendo al merito del provvedimento, ha sottolineato l’importanza dello stanziamento per l’Expo, che va valutato correttamente considerando che interviene solo sulla partecipazione. Per quanto riguarda il comma 3 sull’albergo diffuso Paci lo ha definito «un frutto positivo del dibattito in commissione, è un emendamento presentato dall’opposizione su cui è stato dato parere favorevole, come sempre accade su proposte condivisibili e sostenibili dal punto di vista finanziario».

Il Consiglio ha poi approvato l’art.14/bis e respinto tutti gli emendamenti presentati, fatta eccezione per il n. 589 (esclusione delle imprese che operano nel settore del turismo, dell’artigianato e del commercio), il n. 867 (riapertura dei termini per la partecipazione al bando sui “grandi eventi”), il n. 144 (valorizzazione delle aree minerarie dismesse) ed il numero 417 (contributi in conto occupazione a favore dei soci della cooperative sociali).

Sull’emendamento n. 867 si è sviluppato un ampio dibattito.

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) ha definito l’emendamento «da furbetti, per far rientrare dalla finestra qualcuno che era rimasto fuori dalla porta».

Il consigliere Gavino Manca (Pd), presentatore della proposta, ha respinto l’interpretazione di Crisponi, chiarendo che «si è voluto solo snellire una burocrazia farraginosa».

Il consigliere Angelo Carta (Pasd’Az) ha ricordato che «trattandosi di attività del 2014 cristallizzate da una graduatoria, qualcuno ne potrebbe avere un danno».

Il consigliere Michele Cossa, dei Riformatori, ha detto che «non è un bel segnale, mentre molti cittadini si vedono respingere le domande per il microcredito per le difficoltà del nuovo modulo Isee».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha evocato «il sistema delle marchette», criticando duramente la proposta.

Il consigliere Pietro Comandini, del Pd, ha messo l’accento sulla necessità di intervenire su un sistema «che richiede ai cittadini la presentazione di ben 23 documenti».

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) ha annunciato la sua astensione, cogliendo occasione per puntare il dito contro la burocrazia dei corsi di formazione per operatori sanitari.

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha parlato di una «aberrazione, costruito per mascherare la cortesia da fare a qualche amico».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha respinto ogni accusa, precisando che «si tratta solo di mettere un freno alla burocrazia».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha definito «sospetto l’aumento dello stanziamento, in soli due giorni, da 100.000 euro a 250.000, una stranezza che va spiegata».

A nome della Giunta l’assessore Paci ha affermato che si è trattato di un intervento generale, per cercare di dare risposte ad una pluralità di soggetti, «anche se le soluzioni amministrative sono sempre preferibili».

Al termine del dibattito l’emendamento è stato comunque approvato con 30 voti favorevoli e 17 contrari.

Si è poi passati all’esame dell’emendamento 456 (Fenu e più), che prevede l’istituzione di un gruppo di lavoro, di studio, di ricerca, di consulenza e di assistenza alla Regione in materia di Zona franca. L’emendamento è stato illustrato dal primo firmatario Modesto Fenu (gruppo Sardegna), il quale, dopo aver sottolineato che si tratta di una proposta a costo zero, si è soffermato sulla centralità del tema per lo sviluppo della Sardegna. Il vice capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha manifestato forte interesse per la proposta, ricordando che nella precedente legislatura era stato affidato al professor Victor Uckmar uno studio sulle zone franche d’Europa. Secondo il consigliere del Psd’Az, Angelo Carta, non si tratta di una commissione d’inchiesta ma della elaborazione di un tema di grandissima attualità. E’ poi intervenuto Truzzu (Sardegna)  che ha detto che l’emendamento è di buon senso, chiede solo di istituire un tavolo tecnico per valutare vantaggi e svantaggi della zona franca. Pietro Cocco (Pd) ha espresso parere favorevole sull’emendamento. D’accordo sull’emendamento anche Pier Mario Manca (Soberania e Indipendentzia), Daniele Cocco (Sel) e Christian Solinas (Psd’az)  che ha sottolineato l’importanza e la serietà dell’argomento.  Voto favorevole e convinto anche da parte di Luigi Crisponi e dei Riformatori. Ugo Cappellacci ha dichiarato il voto a favore di tutto il gruppo di Forza Italia  e ha chiesto di aggiungere la firma all’emendamento. Efisio Arbau  ha espresso il voto a favore di tutto il gruppo Sardegna Vera. Attilio Dedoni ha chiesto che venissero aggiunte le firme di tutti i consiglieri dei Riformatori. Stessa cosa è stata chiesta da Gianluigi Rubiu per l’Udc e dai consiglieri Gavino Sale e Fabrizio  Anedda per il gruppo misto. Roberto Desini ha espresso il voto favore di tutti i consiglieri del Centro Democratico Sardegna.  A favore anche l’assessore Paci che  ha detto che la giunta non ha nessuna contrarietà alle zone franche in particolare quelle nelle zone portuali. Pietro Pittalis (Forza Italia Sardegna) ha chiesto il voto elettronico palese. L’emendamento 456 è stato approvato all’unanimità. Il presidente Ganau ha interrotto la seduta. I lavori riprenderanno questa mattina, alle 10 e 30, con l’esame dell’art. 16 (Interventi per la manutenzione dei corsi d’acqua e di mitigazione del rischio idrogeologico dei bacini idrografici).

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