3 May, 2024
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Sara Marrocu, vicepresidente dell’Assemblea regionale e segretaria del circolo di Portoscuso, lascia il Partito Democratico.

Sara Marrocu 2

Sara Marrocu, vicepresidente dell’Assemblea regionale e segretaria del circolo di Portoscuso, lascia il Partito Democratico. Pubblichiamo il documento integrale con il quale ha annunciato la sua decisione.

«Dopo una lunga riflessione, in atto da diversi mesi, sono arrivata alla conclusione che sia arrivato il momento di mettere la parola fine ai miei incarichi e alla mia militanza all’interno del Partito Democratico. In queste ultime ore ho presentato le dimissioni da vicepresidente dell’Assemblea regionale e da componente della stessa e della segreteria federale del Sulcis Iglesiente e da segretaria del circolo di Portoscuso. Vado via anche, ma non solo, perché Civati, altri dirigenti e tanti militanti del PD con cui ho condiviso buona parte della mia attività politica, hanno deciso di lasciare.
Vado via, soprattutto, per cercare di costruire un’altra casa che senta mia, perché quella che riconoscevo come tale non lo è più; le fondamenta democratiche e di sinistra che parevano salde sono invece crollate.
Vado via perché so che sarebbe ipocrita e controproducente continuare a lavorare in un partito del tutto trasformato, che comincio a sentire estraneo è sempre più a immagine e somiglianza di chi lo guida.
Da diverso tempo mi chiedevo per quanto ancora avrei avuto le forze e gli stimoli per continuare a impegnarmi e lottare con la minoranza – di cui ho fatto parte – per migliorare e cambiare ciò che non condivido. Con il passare dei mesi ho compreso che tutti gli sforzi fatti sinora erano stati vani, e ho riconosciuto che stare in un partito non può tradursi in un perenne stato di trincea, a lottare senza tregua contro tutto e tutti coloro che dovrebbero essere i tuoi compagni. Non può voler dire condurre una “guerra” quotidiana (mi si passi il termine, visto che mi si ripete da più parti che si deve lottare e combattere all’interno) contro chi dovrebbe rappresentarmi e governarmi.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata ritrovarmi in piazza con insegnanti, alunni, personale della scuola e tantissime altre persone a esprimere e gridare il mio disaccordo con la riforma scolastica pensata da Giannini e Renzi e, attraverso una grande mobilitazione di piazza, chiedere a quello che dovrebbe essere il “mio” governo di cambiarla e tener conto del parere di chi, nella scuola, ci lavora e ci vive.
Non riesco più a tollerare che questo PD non rispetti gli impegni presi con gli elettori nel febbraio 2013 e che abbia invece adottato la linea del Segretario-Premier,  il cosiddetto “cambiamo verso”, attuandolo con metodi a dir poco discutibili. Personalmente,  il verso in cui vanno lo Sblocca Italia, il Jobs Act, la Buona Scuola e l’Italicum non lo voglio seguire, perché non sono affatto convinta che questi provvedimenti facciano prendere all’Italia e agli italiani la direzione giusta.
La mia coscienza m’impedisce di essere iscritta ad un partito diventato oramai un grande calderone che ribolle di ex fascisti, razzisti, omofobi, indagati, cosentiniani e berlusconiani pentiti o riciclati: tutti puntualmente candidati alle prossime regionali e poi definiti impresentabili e imbarazzanti dai vertici, che prima li candida e poi ci chiede di non votarli. La realtà che supera le peggiori fantasie.
Per queste e altre ragioni lascio, e m’impegno insieme ad altri a costruire una nuova casa dove possa risiedere la mia, la nostra, un tempo quella del PD, idea di sinistra moderna e aperta alla società civile.
Lavorerò sin da subito per costruire una nuova realtà politica che parta da e con le persone, che si occupi – stavolta, infine, per davvero – dei diritti civili, di uguaglianza e multiculturalità, dei problemi dei lavoratori tutti e di chi un lavoro l’ha perso o non c’è l’ha; che porti avanti politiche rispettose del nostro pianeta e di chi lo abita. Nessun revival o operazioni nostalgiche: sia chiaro che non sarà questo l’obiettivo.
Sono consapevole che sarà faticoso, molto impegnativo e che si presenteranno dei momenti difficili, ma li affronterò con l’umiltà di chi sa di non avere la verità in tasca, con convinzione, passione e entusiasmo. Quelle caratteristiche,  insomma, che via via stavo perdendo in questi ultimi mesi di militanza all’interno del PD, contraddistinti da impegno, responsabilità, e rispetto degli impegni presi.
Ecco cosa mi spinge a lasciare con convinzione ma non senza sofferenza. Non sarà indolore il distacco da alcune persone che continueranno il loro percorso nel partito, dagli amici, dai compagni che stimo e a cui voglio bene, che rispetto e rispetterò sempre, con cui ho condiviso e lavorato tanto. Spero in ogni caso che i nostri cammini si possano incrociare e che magari qualcuno possa aggiungermi, con i propri modi e tempi – che non ho la presunzione di voler giudicare.
Ringrazio in modo particolare il Segretario Federale e la Segreteria per questi mesi,  anche se pochi, di lavoro insieme e tutti i componenti del mio circolo, a cui auguro buon lavoro e buona fortuna.
Sono arrivata alla conclusione di un percorso che mi lascia in eredità un bagaglio ricchissimo di esperienze e di lavoro, che porterò orgogliosa con me in questo nuovo inizio.»

Sara Marrocu

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