29 April, 2024
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Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil: «La vertenza Eurallumina è giunta alla svolta decisiva».

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eurallumina poster MANIFESTAZIONE 29- 30 DIVEMBRE

Le segreterie regionali e territoriali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno diffuso una nota sullo stato della vertenza Eurallumina.

«La vertenza dei lavoratori Eurallumina – sostengono i segretari delle tre sigle sindacali – è ad un passo dalla sua definizione ed entro i prossimi due mesi sapremo se lo stabilimento (ormai fermo da oltre sette anni) sarà riavviato, come noi auspichiamo, oppure sarà destinato ad una chiusura irreversibile.»

«Il protocollo d’intesa del 27 marzo 2009, firmato a ridosso della fermata dell’impianto e il successivo Addendum del 22 novembre 2012, firmato a tutti i livelli istituzionali, dal ministro dello Sviluppo economico e dal comune di Portoscuso – si legge ancora nella nota della triplice sindacale – deve essere completato perché siamo fortemente convinti che il riavvio dello stabilimento costituisce un’opportunità di sviluppo in grado di fare da traino e quindi di favorire la ripresa economica del nostro territorio.»

«Riteniamo doveroso richiamare al senso di responsabilità gli organismi istituzionali competenti che devono decidere sull’iter autorizzativo per l’avvio degli investimenti, i quali non possono non tenere conto dell’importanza di questo investimento, cioè dell’importanza che hanno per il Sulcis Iglesiente, le ricadute positive che l’investimento determinerà, che non potrà che essere sostenibile, cioè obbligatoriamente rispettoso delle norme e delle leggi vigenti in materia ambientale e di sicurezza. Riteniamo inoltre apprezzabile che la società Eurallumina, dopo sette lunghi anni di fermata degli impianti, prosegua nella volontà di investire quasi duecento milioni di euro per riavviare la produzione – sottolinea ancora la nota sindacale -. La classe politica, le istituzioni, le parti sociali e l’azienda devono mantenere gli impegni presi. Auspichiamo che nessuno tenti di sfuggire alle proprie responsabilità, per esempio nascondendosi dietro futili motivazioni burocratiche per ritardare ulteriormente la ripartenza, al solo fine di non esporsi politicamente all’onda antindustriale che viene alimentata da pochissime persone piene di pregiudizi ideologici, le quali si limitano a dire “no” a tutto, senza suggerire o proporre piani di sviluppo alternativi che siano realistici e credibili.»

«Trecentocinquantasette lavoratori diretti e circa duecento lavoratori delle imprese d’appalto – concludono i segretari regionali e territoriali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil -, vedono finalmente il traguardo della ripresa produttiva, sarebbe assurdo negargli questo diritto.»

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