9 November, 2024
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La Giunta regionale ha approvato le linee guida del Piano di politiche attive e di misure di tutela destinato ai lavoratori ex Saremar.

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Nell’ultima riunione prima di Natale, la Giunta regionale ha approvato le Linee Guida del Piano di politiche attive e di misure di tutela destinato ai lavoratori ex Saremar, con una dotazione finanziaria di poco più di 3 milioni di euro per il biennio 2016-2017, con una dotazione finanziaria di poco più di 3 milioni di euro per il biennio 2016-2017.
Per la prima volta viene applicato al lavoro marittimo un piano contenente un pacchetto articolato di politiche attive, che prevede una profilazione individuale dei lavoratori e la messa a punto, per ciascuno di essi, di un piano personalizzato attraverso due percorsi: il primo rivolto ad agevolare l’accesso alla pensione, per i lavoratori in possesso dei requisiti; il secondo orientato invece al reinserimento occupazionale attraverso un mix integrato di diverse misure di politica attiva.
L’atto integra la precedente delibera della Giunta (la 57/14 adottata nel novembre dell’anno scorso) e ne estende il contenuto. Il provvedimento riguarda tanto i lavoratori ex Saremar arruolati dalle liste del cosiddetto “Turno Generale” già oggetto della precedente deliberazione, sia i lavoratori marittimi che erano legati alla Saremar da rapporto di lavoro stabile. Compresi anche i lavoratori che, pur esterni alla Saremar, si occupavano delle attività di biglietteria. Gli interessati dovranno esprimere adesione al Piano.
Un primo intervento, rivolto a tutti i marittimi ex Saremar disoccupati e non pensionabili, prevede un’azione trasversale di formazione obbligatoria per l’allineamento delle competenze, reso necessario dalla normativa nazionale (D.Lgs n. 71 del 12 maggio 2015), che introduce l’obbligo di adeguamento dei marittimi ai requisiti minimi di formazione della “Gente di mare”, in assenza dei quali gli stessi non sarebbero più imbarcabili a far data dal 1 gennaio 2017. Per coloro che avessero già sostenuto a proprio carico le spese per la formazione obbligatoria, è prevista la possibilità di rimborso.
I lavoratori orientati al lavoro subordinato (e non reimpiegati a tempo indeterminato dal nuovo affidatario del servizio di collegamento marittimo svolto in passato da Saremar), saranno avviati ad un percorso di reinserimento, principalmente nel settore marittimo, attraverso tirocini con eventuale voucher formativo, bonus assunzionale differenziato per fasce di età (per agevolare il reimpiego dei lavoratori ultracinquantenni), contratto di ricollocazione. Per i lavoratori con attitudini imprenditoriali, dopo la fase di orientamento specialistico, verranno inoltre avviati percorsi di formazione imprenditoriale, accompagnamento alla creazione d’impresa e la possibilità di accedere a un contributo finanziario straordinario, fino a un massimo di 25 mila euro. Il Piano d’intervento include inoltre un percorso di accompagnamento all’esodo nelle ipotesi di lavoratori non ricollocabili perché prossimi al pensionamento, che saranno indirizzati al Prestito previdenziale varato dalla Giunta nell’ottobre di quest’anno.
Per i lavoratori che, avendo maturato i requisiti minimi, sono nel frattempo già andati in pensione, è prevista inoltre una misura a tutela del trattamento pensionistico che va a temperare il disagio economico del collocamento in quiescenza con i minimi. È infatti previsto un contributo da calcolare in ragione della situazione contributiva di ciascun lavoratore e comunque con un tetto massimo di 50 mila euro procapite.
Per progettare i singoli interventi, verrà messa in atto un’azione di sistema – novità assoluta nel panorama nazionale – per integrare strumenti e informazioni tra il sistema di collocamento marittimo (gli Uffici di Collocamento della Gente di Mare) e quello ordinario, gestito dai Centri per l’Impiego in capo all’ASPAL (CPI), altamente specializzati in misure di accompagnamento al reimpiego.

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