29 March, 2024
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Martedì 9 gennaio 2018 è previsto l’incontro con i 19 sindaci che rappresentano l’Area del Monte Arci del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna.

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Martedì 9 gennaio 2018 è previsto l’incontro con i 19 sindaci che rappresentano l’Area del Monte Arci del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna. Si tratta del primo di otto incontri convocato allo scopo mettere a punto con le realtà locali una proposta condivisa per la fruizione integrale di quell’importante Area.

Il Monte Arci custodisce siti di valore internazionale oggi sotto l’egida Unesco ed è culla della prima attività mineraria riconducibile al Neolitico Antico (IV millennio a.C.), quando l’uomo in Sardegna da raccoglitore diventa anche cacciatore, perfezionando i suoi strumenti d’arte venatoria, tanto che da semplice fromboliere si trasforma in abile arciere, con la produzione di splendide cuspidi di frecce e lance. Il minerale ampiamente usato era l’ossidiana di cui il Monte Arci e le sue pendici è ricco, diventando il bacino estrattivo dell’“Oro nero” più importante del Mediterraneo in epoca antica.

«Questa esperienza umana ha lasciato nel territorio, che dal Monte Arci si estende fino alle lagune di Santa Giusta ed Oristano, importanti tracce umane che giungono sino ai nostri giorni. Sono molte le testimonianze storico culturali che questo vasto territorio dell’Isola ancora annovera, particolarmente ricco di tradizioni artistiche e gastronomiche – scrive in una nota il prof. Tarcisio Agus, commissario straordinario del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna –L’evoluzione culturale dell’uomo, che sin dal Neolitico ha frequentato questa area del Parco, è rappresentata in tutte le sue fasi: neolitica, nuragica, punica, romana, medioevale.»

«Nonostante la scomparsa di numerosi piccoli centri abitati, molti ancora conservano evidenti tratti culturali del passato, con ritmi e tradizioni che ci riconducono ad un tempo lontano – aggiunge Tarcisio Agus -. I centri abitati più grandi, come anche la città di Oristano, sono certo mutati con il passare del tempo, tuttavia serbano anch’essi i lineamenti di una Sardegna autentica che merita d’essere conosciuta ai più.»

«Molto dipenderà da noi. La sfida è riuscire a metter assieme il meglio della nostra storia e del nostro paesaggio, cercando di incuriosirci ed incuriosendo chi ancora non ci conosce – conclude il commissario straordinario del Parco Geominerario -. Il Parco Geominerario metterà in rete i suoi otto snodi regionali che oggi si integrano con il resto dell’Isola grazie ai Geositi riconosci, nel 2015, Patrimonio Unesco all’interno della rete mondiale dei Geositi – Geoparchi.»

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