18 April, 2024
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Portoscuso piange Salvatore Fois, stroncato stamane dal Covid-19. Dipendente Enel in pensione, impegnato per anni nel sindacato a difesa dei lavoratori, Salvatore Fois svolgeva da anni attività politica in paese e dopo l’esperienza maturata da consigliere di maggioranza nella penultima consiliatura, continuava a seguire da vicino le problematiche della comunità.

«Mai avremmo voluto che giungesse, come invece è giunta, la tristissima notizia della morte di Salvatore Foisha scritto stamane in un post su Facebook il sindaco Giorgio Alimonda -. Una grave perdita, soprattutto per tutta la sua famiglia a cui teneva più di ogni altra cosa, ma anche una grande perdita per tutta la comunità di Portoscuso a cui ha dedicato passione, impegno sociale e politico. Il suo impegno e passione politica affinché Portoscuso diventasse una cittadina sempre accogliente ed organizzata, è stato fondamentale, non solo da consigliere comunale, contribuendo in modo determinante all’attività dell’Amministrazione nella scorsa consiliatura, ma anche in egual modo da semplice cittadino, sempre attento e pronto a suggerire esigenze e necessità. Personalmente – ha aggiunto Giorgio Alimonda – ho perso un sincero amico con il quale ho condiviso, fino a qualche giorno fa, idee per il futuro di Portoscuso che avremmo sicuramente condiviso se non fosse arrivato questo maledetto virus. Anche come primo cittadino, a nome di tutta l’Amministrazione, tutti i dipendenti e l’intero Consiglio comunaleha concluso il sindaco di Portoscuso -, esprimo le più sentite condoglianze alla moglie Antonella, che al figlio Luigi e ai suoi cari fratelli. Non ti dimenticheremo Salvatore, Grazie per il tuo impegno. Riposa in pace.»

Il presidente della Regione Christian Solinas ha presieduto nel pomeriggio un vertice nella sede della Protezione Civile Regionale che coordina le operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dall’alluvione che si è abbattuta su vaste zone dell’Isola. Tutta la macchina dei soccorsi regionale, ha detto il Presidente, è mobilitata per fronteggiare l’emergenza, con centinaia di uomini in campo e decine di mezzi, che si affiancano a quelli dei vigili del fuoco.

«Il nostro primo pensiero – ha detto il presidente Christian Solinas -, va alle persone che hanno perso la vita e che risultano ancora disperse a causa di un evento catastrofico, il più grave degli ultimi decenni, di potenza 3 volte superiore all’uragano che 7 anni fa provocò numerose vittime e ingenti danni. La Regione, prosegue il Presidente, è al fianco delle comunità colpite, in particolare quella di Bitti, e si adopererà con ogni mezzo per la ripresa delle normali attività. In serata – ha aggiunto il presidente della Regione -, ho convocato una riunione straordinaria della Giunta Regionale per proclamare lo stato di calamità naturale. La Giunta presenterà in aula, lunedì, un emendamento all’assestamento di bilancio per destinare i primi fondi a sostegno delle attività danneggiate, per le quali saranno avviati gli accertamenti.»

Il presidente Christian Solinas, a nome dei sardi, ha ringraziato i numerosi rappresentanti delle istituzioni che in queste ore hanno manifestato la loro solidarietà e vicinanza alla Sardegna.

Sono 416 i nuovi casi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 3.161 i tamponi eseguiti. Salgono a 21.146 i casi dall’inizio dell’emergenza. Dei 416 nuovi casi, 185 sono stati rilevati attraverso attività di screening e 231 da sospetto diagnostico.

Si registrano 4 decessi (436 in tutto). Le vittime: due residenti nella Città Metropolitana di Cagliari e due rispettivamente nelle province di Sassari e Oristano.

In totale sono stati eseguiti 370.276 tamponi. Sono 554 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+10 rispetto al dato di ieri), 69 (-4) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 12.776. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 7.234 (+132) pazienti guariti, più altri 77 guariti clinicamente.

Sul territorio, di 21.146 casi positivi complessivamente accertati, 4.434 (+113) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 3.309 (+8) nel Sud Sardegna, 1.763 (+33) a Oristano, 3.855 (+130) a Nuoro, 7.785 (+132) a Sassari.

È già partita la conta dei danni da parte degli agricoltori danneggiati dal maltempo di ieri.

Dalla Baronia al basso Oristanese, dal Medio Campidano all’Ogliastra e Sarrabus, fino al nuorese, la zona più colpita.

Bitti, Lula, Dorgali, Oliena, Nuoro, Valle del Cedrino (Galtelli, Irgoli, Onifai, Loculi, Orosei), oltre a Torpè, Siniscola e Posada sono i paesi che hanno pagato un dazio molto alto.

«I danni sono davvero ingenti ha dichiarato il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra, Leonardo Salisci sono tantissime strade rurali e ponti distrutti che hanno isolato gli ovili. Molte aziende sono rimaste senza corrente elettrica, non possono utilizzare le mungitrici e sono senza acqua non potendo utilizzare i pozzi. Ettari ed ettari di erbai dilavati. Scorte di foraggio e mangime bagnate, stalle allagate in alcune delle quali c’erano le pecore figliate. Cosi come sono state invase dall’acqua altre strutture e mezzi agricoli.»

Non è stato risparmiato neanche l’odissea, «in particolare il terralbese ha specificato il presidente di Coldiretti Oristano, Giovanni Murrudove ci sono diversi campi allagati: i terreni non sono riusciti ad assorbire l’ingente quantità di acqua caduta in un arco temporale ristretto.»

Anche nel triangolo tra Villacidro, San Gavino, Guspini e Gonnosfanadiga «ci hanno segnalato campi dilavati ed allagamento di capannoni e fienili per via dello straripamento dei fiumi – ha sottolineato il presidente provinciale di Coldiretti Cagliari, Giorgio Demurtas -. Mentre Castiadas è stata colpita da una grandinata le cui conseguenze si potranno conoscere nei prossimi giorni».

Meno colpito il Nord Sardegna dove qualche perdita c’è stata nel Goceano, in Gallura e nella Valle del Coghinas con allagamento di qualche campo di carciofi.

«Il primissimo e approssimativo bilancio è già molto pesanteha concluso il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -. Quella più grave e incommensurabile è la perdita delle vite umane. I primi rilevamenti avuti dal nostro monitoraggio ci dicono che ancora una volta la campagna paga uno dei tributi più pesanti. Bilancio di danni che sappiamo essere destinato a salire. In questo momento allevatori ed agricoltori sono concentrati a limitare i danni e mettere in sicurezza le aziende. Nei prossimi giorni avremo un quadro più preciso che sappiamo già essere molto più pesante.»

Stamane il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, si è recato a Bitti, dove sono in corso gli interventi di soccorso con un ingente impiego di uomini e mezzi, presenti i vigili del fuoco, l’Esercito ed il Corpo forestale, dopo la disastrosa alluvione abbattutasi ieri con oltre 300 mm di pioggia in 6 ore. Il primo bilancio è tragico, con tre vittime e distruzione. Il piccolo Comune, già colpito dal ciclone Cleopatra di sette anni fa che provocò una vittima (un allevatore travolto dalla furia dell’acqua in campagna il cui corpo non è stato mai ritrovato), è distrutto. Sul posto sono arrivati anche il presidente della Regione, Christian Solinas, ed il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.

La Regione Sardegna chiederà la proclamazione dello stato di calamità naturale. Unanime la solidarietà ed il cordoglio del mondo politico.

«Dolore e devastazione ma anche tanta forza e determinazione per risollevarsi da questa ennesima tragedia. Sono certo che il nostro popolo saprà reagire e superare anche questo momento difficile», ha detto il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, che ha voluto esprimere il cordoglio e la vicinanza del Consiglio regionale alle popolazioni colpite in maniera cosi profonda da questa alluvione e ha ringraziato tutti i sindaci dei territori coinvolti, i vigili del fuoco, la protezione civile regionale, le forze dell’ordine e i volontari che hanno lavorato senza sosta e con grande abnegazione per mettere in sicurezza i cittadini.

«Sono necessari interventi strutturali. Non servono interventi di superficie o di mero restauro del territorio, devono essere realizzate opere idrauliche importanti perché fatti come questi non debbano accadere mai più. La situazione è gravissima ha detto ancora Michele Paisma il residente della Regione Christian Solinas ha già attivato ogni azione utile al sostegno del paese e ha annunciato la presentazione di un maxi emendamento in sede di assestamento di bilancio utile per serie di interventi immediati. Anche in questo caso la Sardegna darà prova di unità.»

Un artigiano 59enne di Iglesias, è stato deferito in stato di libertà dai carabinieri dell’aliquota radiomobile della locale Compagnia, al termine di alcuni accertamenti, per violazione di sigilli ed alienazione di un bene sequestrato. I militari hanno accertato che l’uomo, proprietario del veicolo Fiat Ducato Maxi, già da loro sottoposto a sequestro amministrativo ed oggetto di confisca, avendolo irrimediabilmente perso, lo aveva alienato a terzi inconsapevoli della problematica, senza autorizzazione dell’autorità giudiziaria, in maniera da poter recuperare una parte del valore dello stesso mezzo.

Senegal, Brasile, Argentina, Portogallo, Italia e Sardegna sono i luoghi premiati dal Fiorenzo Serra Film Festival 2020, il principale concorso sul cinema etnografico europeo con oltre 700 film in concorso da tutto il mondo, che quest’anno ha avuto per tema “La dimensione culturale del cibo” e si è tenuta dal 24 al 28 novembre.
A vincere il Fiorenzo Serra Film Festival 2020, sezione lungometraggi, è Golden Fish, African fish diretto dal francese Thomas Grand e dal senegalese Moussa Diop. Il brasiliano O Babado da Toinha del brasiliano Sergio Bloch si aggiudica il primo premio, invece, tra i cortometraggi. Due film che ben raccontano le anime etnografiche di due distinti Paesi, il Senegal e il Brasile: del Paese africano, senza idealizzazioni estetizzanti, viene illustrata la filiera della pesca come fatto sociale e culturale totale; protagonista del corto vincitore è invece la bahiana Toinha, che si riappropria della sua identità preparando e vendendo piatti tipici della gastronomia brasiliana. Al secondo posto tra i lungometraggi La vuelta al campo di Juan Pablo Lepore, ambientato in Argentina, che configura il ritorno alla campagna come lotta per la giustizia e per la democrazia. Il piazzamento d’onore tra i cortometraggi è per La cena delle anime del nuorese Ignazio Figus. Menzione d’onore al corto El sentido del cacao dello spagnolo Alberto Utrera.
Nella sezione Antonio Simon Mossa – che ha raccolto i film fuori dal tema scelto – tra i lungometraggi vince A place in the world dell’italiano Francesco Ritondale che descrive il dramma del popolo Saharawi. Il biopic La camicia di Basilio di Filippo Biagianti è invece il miglior cortometraggio: un anziano ogliastrino descrive la sua trascorsa miseria con severa semplicità, riavvolgendo il nastro del tempo.
My little drop of honey del portoghese Daniel M. Silva si aggiudica infine il Premio speciale Umanitaria, aggiudicato da tutti i dipendenti dei Centri Servizi Culturali sardi della Società Umanitaria.
La cerimonia di premiazione, così come le quattro masterclass del gastronomo e giornalista Giovanni Fancello e dei registi Antonio Maciocco, Paolo Zucca e Milad Tangshir, è stata trasmessa in live streaming sui canali del Festival e ospitata nei locali dell’Accademia di Belle Arti “Sironi” di Sassari e si è aperta con un omaggio alla popolazione di Bitti, duramente colpita ieri dal maltempo che ha provocato alcune vittime. I registi in gara, connessi online da tutto il mondo, sono stati virtualmente premiati da Simone Ligas e Joseph Pintus del Laboratorio di Antropologia visuale “Fiorenzo Serra” della Società Umanitaria organizzatore dell’evento. Ai vincitori, oltre ai premi in denaro, sono andati il Fiorenzo d’oro ed il Fiorenzo d’argento, due trofei realizzati in stampa 3D con materiali naturali e biodegradabili che rappresentano il logo del festival, creati dal grafico Luca Delogu e realizzate dall’artigiano digitale Carlo Delogu. Alla serata hanno inoltre partecipato da remoto il presidente della Società Umanitaria Sardegna Paolo Serra, la neodirettrice del Dipartimento di Storia, Scienze dell’uomo e della Formazione Valeria Panizza, il direttore dell’Accademia di Belle Arti Antonio Bisaccia ed il direttore del Centro servizi culturali della Cineteca sarda Antonello Zanda. La giuria era formata da Maria Alessia Glielmi (antropologa dell’Università di Genova), Valentina Noya (direttrice del festival LiberAzioni), Susanna Paulis (antropologa dell’Università di Cagliari), Antonio Bisaccia (direttore dell’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari), Rosanna Castangia (titolare della casa di produzione cinematografica Bencast), Paolo Mastino (giornalista RAI), Milad Tangshir (regista e montatore video), Paolo Zucca (regista e sceneggiatore), Antonio Maciocco (regista) e Pietro Simon (figlio dell’intellettuale Antonio Simon Mossa).
Il festival, giunto alla sua quarta edizione, ha visto 708 film in gara da tutto il mondo ed è organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Storia e Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari. Patrocinatori dell’iniziativa sono la Regione Autonoma della Sardegna ed il comune di Sassari.

«Per tutta la notte la Protezione civile ha monitorato le fasi alluvionali che si sono verificate in tutta la Sardegna e l’intera macchina organizzativa regionale è stata mobilitata per controllare ed intervenire in questa terribile giornata.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, con delega alla Protezione civile, che da stamattina sta seguendo personalmente le operazioni di soccorso nella sala della Protezione civile.

«Abbiamo una situazione molto critica in alcuni territori e in queste ore il fronte emergenziale si sposta nei territori della Gallura – ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. Perciò, già da ieri, abbiamo contattato tutti i sindaci, affinché attivassero i Centri operativi comunali (Coc) per attuare le misure preventive indicate nei Piani comunali di Protezione civile. Come indicato nell’ultimo bollettino diramato dalla Protezione civile, fino alle 6.00 di domattina tutta la Sardegna sarà zona rossa per rischio idrogeologico. Quindi, massima cautela negli spostamenti, che vanno effettuati solo se strettamente necessari.»

«Purtroppo, nel comune di Bitti sono decedute alcune persone. Il mio pensiero ed il mio cordoglio va alle loro famiglie. La Regione sarà vicina concretamente a tutte le comunità coinvolte», ha concluso l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente.

Il presidente della Regione Christian Solinas ha presieduto nel pomeriggio un vertice nella sede della Protezione Civile Regionale che coordina le operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dall’alluvione che si è abbattuta su vaste zone dell’Isola.
«Tutta la macchina dei soccorsi regionale ha detto il Presidente -, è mobilitata per fronteggiare l’emergenza, con centinaia di uomini in campo e decine di mezzi, che si affiancano a quelli dei vigili del fuoco. Il nostro primo pensiero,, va alle persone che hanno perso la vita e che risultano ancora disperse a causa di un evento catastrofico, il più grave degli ultimi decenni, di potenza 3 volte superiore all’uragano che 7 anni fa provocò numerose vittime e ingenti danni.
La Regione è al fianco delle comunità colpite, in particolare quella di Bitti, e si adopererà con ogni mezzo per la ripresa delle normali attività. In serata
ha aggiunto il Presidente -, ho convocato una riunione straordinaria della Giunta Regionale per proclamare lo stato di calamità naturale. La Giunta presenterà in aula, lunedì, un emendamento all’assestamento di bilancio per destinare i primi fondi a sostegno delle attività danneggiate, per le quali saranno avviati gli accertamenti.»
Il presidente Christian Solinas, a nome dei Sardi, ha ringraziato i numerosi rappresentanti delle istituzioni che in queste ore hanno manifestato la loro solidarietà e vicinanza alla Sardegna.

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