27 April, 2024
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«Se la Regione non fa immediatamente chiarezza sul rilascio delle concessioni demaniali temporanee (quelle rilasciate agli alberghi e che vanno dal 1 maggio al 31 ottobre) si rischia di creare un ulteriore danno agli operatori, già gravemente colpiti dalle incertezze che derivano dalla pandemia.»
Michele Cossa e Sara Canu, rispettivamente consigliere e capogruppo dei Riformatori sardi in Consiglio regionale, hanno presentato un’interrogazione urgente all’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna.
L’entrata in vigore della l.r. 7 del 31 marzo 2021 ha infatti causato – nelle more del trasferimento delle pratiche alla Regione – l’interruzione delle istruttorie che i Comuni annualmente espletavano sulla base delle istanze degli operatori. Per lo stesso motivo è bloccato il temporaneo allargamento degli spazi tra gli ombrelloni, già accordato l’anno scorso per garantire le distanze anti Covid.
«Siamo già a metà maggioaggiungono i due esponenti dei Riformatori sardi -, e permane una situazione di stallo: i fascicoli consono ancora stati acquisiti dalla Regione, che non si è ancora organizzata per la bisogna, e perfino la modulistica Suap è ancora quella vecchia. Ciò rende virtualmente impossibile il rilascio in tempo utile dei provvedimenti, e decine e decine di operatori del turismo non sono messi in condizione di garantire i servizi in spiaggia ad inizio stagioneconcludono Michele Cossa e Sara Canu -. Ecco perché è necessario che la Regione adotti un provvedimento temporaneo che permetta ai comuni, sia pure sulla base di un’istruttoria sommaria, il rilascio delle concessioni temporanee perlomeno entro il mese di maggio.»

La comunicazione inviata ai sindaci nella giornata del 7 maggio, dall’ATS recante la “richiesta in via precauzionale di voler considerare la possibilità di chiusura” delle attività scolastiche e trasporti, riecheggia il suono di un’autodenuncia.
Ad oltre un anno dall’inizio della pandemia, si continua a gestire le attività di tracciamento con modalità improvvisate ed emergenziali, senza programmazione né potenziamento del servizio, contando sulla dedizione e sull’impegno del personale, appena sufficiente in condizioni normali è del tutto sottorganico in una situazione come quella attuale.
Questa inadeguatezza organizzativa si ripercuote gravemente sulle attività didattiche del territorio: proprio nel momento in cui nel resto del Paese si aprono spiragli di ripresa, i nostri bambini, ragazzi e giovani dovranno attendere ulteriori 14 giorni prima della ripresa.
A ciò si aggiunga il grave disagio che si reca alle scuole paritarie e, ancora di più, a quelle private, che rendono alle famiglie un importante servizio complementare rispetto all’istituzione pubblica, ma il cui tessuto economico si regge in prevalenza sulla frequenza degli iscritti sostenitori di retta, incrementando così nel territorio il novero delle imprese già in grave sofferenza.
I provvedimenti dei sindaci sono, in questa situazione, dovuti e necessari, ma è ormai evidente che l’attuale gestione non riesca a far fronte alle accelerazioni dei contagi, col rischio di portare la situazione fuori controllo, estendendo i blocchi anche alle altre attività produttive.
Le stesse criticità si rilevano nella conduzione della campagna vaccinale, che continua a palesare grosse falle, con intere categorie di popolazione che sono state lasciate indietro.
È il caso delle persone “fragili” e dei familiari che si prendono cura di loro (caregiver), i quali attendono la convocazione a valere su liste specifiche a loro dedicate, ma che in realtà stanno subendo pesanti ritardi rispetto al resto dei cittadini, nonostante la loro condizione che meriterebbe maggiore tutela e attenzione.
Per questi soggetti è necessario attuare le buone pratiche già avviate in altri presidi e ASSL, consentendo di effettuare le vaccinazioni direttamente all’interno dei centri di cura.
Occorre inoltre, per una maggiore efficacia, valutare se tra il personale medico e paramedico ci siano disponibilità per ampliare il parterre degli addetti alle vaccinazioni e, in caso contrario, trovare ogni soluzione idonea a superare la situazione attuale, garantendo tempi certi.
Da ultimo, ricordando che con Circolare interministeriale del 12 aprile 2021 sono state trasmesse le “Indicazioni ad interim per la vaccinazione nei luoghi di lavoro”, si auspica un incremento delle dosi in arrivo, in maniera tale da poter attivare dei punti vaccinali territoriali destinati alle lavoratrici e ai lavoratori.
La Segreteria UST CISL Sulcis Iglesiente

Cresce il malcontento nel mondo della scuola ancora una volta messo da parte da quella fetta di “potenti” che potrebbe cambiarne il destino. Docenti che non sono stati ancora vaccinati, esposti al rischio dei contagi da Covid-19 tutto il giorno. Docenti che formano i cittadini del domani in un quadro che non li considera operatori a rischio. Tante le testimonianze raccolte, il disappunto è forte, la protesta sale e l’indifferenza continua a circondarli. Maestra Francesca ha ben chiaro quel che accade e con parole forti, decise e corrette, lo racconta di seguito nella speranza che le sue frasi giungano a chi di dovere come invito ad un’attenta riflessione.

«A marzo del 2020, appena iniziata l’emergenza sanitaria, noi docenti, spinti dal nostro incondizionato senso civico, abbiamo affiancato immediatamente i nostri alunni e con loro le famiglie. Perché l’abbiamo fatto? Perché volevamo mantenere un legame virtuale, visto che in presenza non era più possibile. Ci siamo inventati un nuovo modo di fare scuola, dapprima le comunicazioni avvenivano con WhatsApp, poi attraverso la piattaforma, non ancora istituzionale ma organizzata da noi.

Abbiamo garantito che non si interrompesse il DIRITTO ALLO STUDIO; abbiamo contribuito a mantenere l’equilibrio delle famiglie e con esse dell’intera società. Io le mie colleghe eravamo a disposizione tutto il giorno per registrare spiegazioni con programmi che non conoscevamo fino a quel momento, dare lezioni individuali in videochiamata per gli alunni in difficoltà, correggere compiti ogni giorno e rinviarli corretti, affinché i bambini avessero sempre un feedback che a distanza è molto difficile dare,

Ci siamo dovute documentare, l’abbiamo fatto perché spinte dall’amore per il nostro lavoro. E così abbiamo continuato quest’anno, in presenza finalmente, ma con tutti i limiti dovuti ai dispositivi di protezione e tutte le regole connesse al piano di emergenza sanitaria per le scuole.

Perché racconto tutto questo? Perché ci ritroviamo a maggio senza uno straccio di vaccino che ci protegga, in un momento in cui nella nostra città, Carbonia, ci sono diversi casi, proprio tra i giovanissimi. Le scuole sono chiuse, ma a breve riapriranno.

Con quale spirito rientreremo a scuola? Tanti di noi hanno più di cinquant’anni, con patologie anche importanti che non vengono riconosciute per essere considerati fragili, ma fragili in realtà lo siamo; spesso abbiamo a che fare con le nostre madri anziane, tutto ciò ci fa rientrare a scuola con la paura e anche con la convinzione che ci sia una mancanza di attenzione e riguardo per la nostra categoria che ormai non viene più considerata a rischio. Ci sentiamo l’ultima ruota dell’ultimo carro visto e considerato che non solo nelle altre regioni, ma anche nelle altre province della Sardegna i docenti sono stati vaccinati. Vaccinarci non sembra un’impresa titanica, visto che siamo rimasti solo noi.

Qualcuno che ha lavorato male nell’organizzazione delle vaccinazioni c’è senz’altro, altrimenti non ci troveremmo nella situazione di elemosinare il vaccino.»

Anche maestra Nicoletta si esprime, non certo per polemizzare ma per far presente una realtà vissuta in prima linea tutto l’anno scolastico… nessuna tutela, classi numerose, nessun distanziamento, igienizzazione non adeguata, banchi che “attentano” alle gambe dei docenti. E la fragilità e la psiche dei bambini? Ah, quelle vengono tirate fuori dal cilindro solo quando fa comodo! E che dire dei vaccini? I docenti che decidono di farsi vaccinare, in una situazione simile, è giusto che vengano “accontentati”!

Anche maestra Michela non è da meno e dichiara «noi chiediamo da tempo oramai risposte certe e concrete ai troppi problemi mai risolti in questo anno e mezzo di pandemia: riduzione degli alunni per classe, un protocollo serio sulla sicurezza all’interno dei vari spazi, un’adeguata e puntuale sanificazione, l’acquisto di dispositivi sicuri al fine di garantire la massima sicurezza a tutti».

Maestra Lucia, docente vicaria, esprime disappunto e dispiacere per la non “attenta considerazione” della categoria dei docenti, che non sono stati classificati tra i soggetti più a rischio in questa pandemia. La categoria degli insegnanti dovrebbe essere tutelata maggiormente. I docenti chiedono a gran voce di essere vaccinati. E’ necessario tutelare i docenti, gli alunni e le famiglie di entrambi.

Maestra Marta fa presente che tutti i docenti devono essere vaccinati, una categoria a rischio come quella degli insegnanti va tutelata. Dal mese di settembre siamo esposti al pericolo covid: entriamo ed usciamo dalle quarantene. Mancano informazioni chiare e precise, non ci sono notizie immediate, a volte arrivano per vie traverse, non si conoscono i tempi della quarantena né i risultati del tampone in tempo utile. Quello che disorienta più di tutto è la mancanza di chiarezza.

Queste sono solo alcune testimonianze che dimostrano quanto sia psicologicamente fuorviante lavorare sotto pressione, senza mai staccare la spina, continuando a preoccuparsi del come poter far arrivare a tutti gli alunni “le stesse opportunità”, come poterli rasserenare, come poterli aiutare a capire che si tratta di un momento di transizione e che se «le regole verranno rispettate» presto si potrà tornare alla normalità. Una normalità che attendiamo da tempo, nella quale non si menzionino più zone rosse, arancioni, gialle, gialle rinforzate… una normalità nella quale ognuno di noi possa recuperare la propria libertà, in quanto diritto inviolabile.
Ancora un po’ di pazienza, di attenzione, di collaborazione…se questo sarà l’impegno di tutti, presto torneremo a sorridere senza le mascherine.
Nadia Pische
nadiapische@tiscali.it

Gli studenti del corso per “Tecnico dei servizi di Sala e Bar” dell’Istituto II.RR. Salotto e Fiorito di Rivoli, in provincia di Torino, hanno realizzato un lavoro, per la valorizzazione dei prodotti dell’enogastronomia locale.

In coppia tra di loro, i ragazzi hanno approfondito la conoscenza del Cammino Minerario di Santa Barbara e per le diverse tappe (vedi esempio della tappa 19) hanno sviluppato un’offerta turistica enogastronomica legata alle produzioni locali.

Dopo la videoconferenza di presentazione, ora, con il supporto della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e degli operatori locali, le proposte verranno perfezionate e, appena possibile, testate sul territorio dagli stessi studenti.

Il presidente, Giampiero Pinna, ha rivolto un sentito ringraziamento agli studenti, ai loro docenti e all’Istituto per la bella, efficace e spontanea promozione del Cammino Minerario di Santa Barbara.

Genitori e studenti del Sulcis Iglesiente hanno lanciato una petizione su change.org a sostegno delle lezioni nella scuola in presenza.

Il testo integrale.

Scuole chiuse a CARBONIA IGLESIAS, proteggiamo il diritto all’istruzione! Firma anche tu

Gli scriventi genitori e studenti,

– dopo aver appreso la decisione dei sindaci di IGLESIAS e CARBONIA di chiudere per due settimane, tutte le scuole e le istituzioni educative di ogni ordine e grado;

– Viste le differenti decisioni assunte dai primi cittadini degli altri paesi interessati dalla comunicazione del Servizio di Igiene Pubblica (vedi ad esempio Sant’Antioco), promotori di scelte che appaiono più equilibrate e concertate con le altre autorità sanitarie del territorio;

– Viste la comunicazioni intercorse tra le amministrazioni comunali e la stessa Azienda Tutela Salute (ATS);

– Visto il comunicato del commissario Ats che dichiara che è stata potenziata l’attività di tracciamento nel Sulcis Iglesiente;

– Visto che, sempre secondo il Commissario Ats, …«alcuni sindaci si sarebbero opposti a portare avanti la campagna di tracciamento Sardi e sicuri nella propria città e nel proprio territorio»…;

– Vista l’importanza di consentire la conclusione dell’anno scolastico in corso, caratterizzato già da un ricorso alla modalità di didattica a distanza particolarmente importante, con lezioni in presenza;

– Vista la necessità degli studenti di potersi confrontare con insegnanti e studenti all’interno delle aule scolastiche e non solo per il tramite di strumenti tecnologici differenti, anche in virtù di un passaggio a una fase successiva del grado di istruzione e delle grandi difficoltà di apprendimento e capacità di socializzazione che i nostri ragazzi stanno vivendo a causa della DAD;

Chiedono ai sindaci di Iglesias e Carbonia di rivalutare, sulla base di dati concreti e reali, e degli effettivi casi di ogni singolo Istituto e classe, cosi come è sempre stato, anche nei periodi peggiori, la propria scelta e consentire il proseguo delle attività svolte nelle scuole ove possibile;

Chiedono che l’istruzione dei nostri giovani non sia utilizzata come arma politica per fomentare divisioni, polemiche strumentali e scaricamenti di responsabilità tra le autorità e le istituzioni competenti in materia;

Chiedono che tra le Istituzioni si instauri un clima di collaborazione a tutela della salute pubblica e del fondamentale diritto all’istruzione dei nostri ragazzi, che tenda alla risoluzione dei pesanti problemi che stiamo vivendo;

Chiedono che la scuola torni ad essere luogo di apprendimento e lavoro in presenza!

Le Segreterie Territoriali di Funzione pubblica CGIL e CISL Funzione pubblica del Sulcis Iglesiente, hanno chiesto un incontro urgente al Commissario Straordinario ATS – ARES, Massimo Temussi, per discutere della problematica relative alla riattivazione del servizio della Casa Famiglia “Il Girasole” di Fluminimaggiore e per la verifica degli impegni assunti in occasione del sit in dei lavoratori della struttura lo scorso 11 febbraio.

Il servizio professioni sanitarie Sud Sardegna ha la necessità di formare un elenco di personale dipendente dell’ATS Sardegna da attribuire al potenziamento massivo della campagna vaccinale anti Covid-19.

Possono inoltrare la domanda i dipendenti a tempo indeterminato e determinato assegnati alle strutture dell’ASSL di Carbonia nei seguenti profili:
– Collaboratori professionali sanitari infermieri
– Assistenti sanitari
– Operatori sociosanitari
– Ostetriche
– Infermieri pediatrici

Le domande devono essere inviate entro il 12 maggio prossimo esclusivamente al seguente indirizzo: personalevaccinazioni.asslcarbonia@atssardegna.it

Il consigliere comunale di minoranza Mauro Soddu ha presentato un’interrogazione al sindaco di Carbonia, Paola Massidda e, per conoscenza, all’assessore dei Lavori pubblici, Gian Luca Lai, firmata anche da altri nove consiglieri di minoranza, Carla Cannas, Nino Spanu, Federico Fantinel, Massimo Usai, Ivonne Fraternale, Michele Stivaletta, Ugo Piano, Mauro Careddu e Pietro Morittu, sulla manutenzione e pulizia delle strade cittadine.

«Considerate le numerose segnalazioni e lamentele di tantissimi cittadini, anche attraverso i social, riguardo la scarsa manutenzione e pulizia delle strade, in taluni casi completamente assente, e la manutenzione dei tombini – scrive Maurizio Soddu – diverse strade presentano buche molto pericolose in particolar modo per gli automobilisti che rischiano di subire danni ai loro mezzi, senza un adeguato intervento la situazione peggiorerà sempre di più. Verificate le diverse problematiche: pulizia delle strade alquanto lacunosa;, carente pulizia delle caditoie, dissesto di alcune strade che andrebbero asfaltate; eliminazione, in tantissimi marciapiedi della città e delle sue frazioni, di rami sporgenti e sterpaglie che creano delle autentiche barriere architettoniche – aggiunge Maurizio Soddu -, si interpella il Sindaco e l’Assessore competente, per sapere quando questa Amministrazione intenda intervenire per la risoluzione delle criticità evidenziate; se è stata programmata la manutenzione ordinaria; e, infine, quali risposte questa Amministrazione intende dare ai cittadini che chiedono una pulizia e una manutenzione più attenta di tutto il territorio comunale.»

 

Ieri i carabinieri di Villamar, unitamente a quelli del NORM della Compagnia di Sanluri, hanno denunciato a piede libero per detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti un disoccupato 60enne di Las Plassas. L’uomo è stato controllato nei pressi della propria abitazione in atteggiamento sospetto, ma già i militari lo conoscevano e ne osservavano i movimenti e nella successiva perquisizione domiciliare, è emerso che  deteneva all’interno ben 115 grammi di marijuana, in infiorescenze essiccate. Il tutto è stato posto sotto sequestro, assunto in carico e custodito dall’Arma di Villamar che richiederà al RIS di Cagliari le analisi chimiche della sostanza sequestrata sulla cui natura comunque non vi sono comunque dubbi. Al termine di tali procedure, con nulla osta della Procura, tale sostanza verrà distrutta.