20 May, 2024
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Ester Cois, delegata del Rettore per l’Uguaglianza di Genere è stata eletta presidente della Conferenza nazionale degli Organismi di Parità (CUG) di tutte le università italiane. La nuova presidente è stata eletta con il 97% delle preferenze nel corso del Convegno Annuale della conferenza che si è svolto a Modena, presso la Fondazione Marco Biagi, il 15 e 16 dicembre scorso.

L’incarico elettivo della Presidenza Nazionale costituisce un prezioso riconoscimento per l’Università degli Studi di Cagliari e per il lavoro sui temi dell’inclusione e della promozione di politiche per l’equità e il contrasto a ogni forma di discriminazione che l’intera comunità d’Ateneo, su impulso del Magnifico Rettore Francesco Mola, sta portando avanti con convinzione e impegno. La Conferenza Nazionale costituisce una rete di coordinamento tra tutti i Comitati Unici di Garanzia operanti nelle università italiane e rivestono un ruolo cruciale nell’ambito del sistema organizzativo e dell’indirizzo di policy di ciascun Ateneo, racchiudendo le tre missioni per le quali l’Università pubblica è chiamata.

Ester Cois, PhD in Sociologia del Genere e della Famiglia, è Delegata Pro-Rettorale per l’Uguaglianza di Genere, presidente del Comitato Unico di Garanzia e Coordinatrice del Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi di Genere (CEING) dell’Università di Cagliari. Sociologa del territorio, afferisce al dipartimento di Scienze politiche e sociali, ed è componente della sotto-commissione nazionale CRUI per i Gender Equality Plan. Già attiva nel progetto di ricerca Horizon 2020 “SUPERA. Supporting the Promotion of Equality in Research and Academia”, che ha redatto il primo Piano di Uguaglianza di Genere dell’Università di Cagliari, è responsabile scientifica del progetto Erasmus+ “SMILE. Social Meaning Impact through LLL Universities in Europe”, che è stato premiato come finalista all’European Diversity Award 2023, ed è consulente del progetto “UNISafe”, contro la violenza di genere in Accademia.

Nella foto di copertina Ester Cois, a sinistra, e la presidente uscente Tindara Addabbo

Il comune di Carbonia s’è aggiudicato 700.000 euro con la partecipazione al bando ministeriale “sport e periferie”, che si sommano ai 400.000 euro del bando incompiute – ottenuti con lo scorrimento delle graduatorie nell’ultima variazione di bilancio recentemente approvata dal Consiglio regionale, e i 200.000 euro di cofinanziamento comunale, per un totale di 1.300.000 euro ora a disposizione per organizzare la riapertura della piscina di via delle Cernitrici.
Dalla chiusura dell’impianto nel 2022, in conseguenza del contenzioso avviato col precedente gestore, le diseconomie generate nella gestione ordinaria dalle criticità accumulatesi nella struttura ma anche da altri fattori esogeni, l’Amministrazione comunale ha avviato una serie di iniziative programmatorie per il reperimento negli ambiti regionale e nazionale di finanziamenti per arrivare a un totale revamping dell’impianto al fine di rendere la sua gestione competitiva e concorrenziale per ogni potenziale soggetto interessato.
«A dispetto di ogni passata polemica, oggi si dimostra la serietà del nostro lavorodice il sindaco Pietro Morittu -. Le Amministrazioni responsabili si esprimono con i fatti e oggi, con questi ulteriori finanziamenti, poniamo le basi per un rilancio totale della piscina. Contestualmente ai lavori di riqualificazione degli impianti, conclude, avvieremo le procedure per l’individuazione degli eventuali soggetti che si dovranno far carico di gestire la struttura. Stavolta, grazie all’efficientamento della stessa, in maniera efficace e concorrenziale.»
«Appena ricevuta la notizia di questo nuovo, importante finanziamento, che si aggiunge ai numerosi già ottenuti in poco più di due anni di Amministrazione per la riqualificazione e modernizzazione del patrimonio pubblico cittadinoafferma l’assessore dei Lavori pubblici Manolo Mureddu -, sebbene prossimi al Natale, abbiamo immediatamente convocato un vertice interassessoriale e con l’apparato tecnico del Comune per ragionare sulle azioni che ci permetteranno nei prossimi mesi una veloce ed efficace spendita del 1.300.000 euro disponibile per il revamping degli impianti.»
«Quello odierno è un giorno storico per lo sport cittadino – conclude l’assessora dello Sport Giorgia Meli -. Il tanto auspicato risultato di riaprire la piscina dopo mesi di attesa, spesso conditi da polemiche ingiuste, è davvero alla portata di mano. Oggi arriva un premio all’impegno profuso dalla nostra Amministrazione per rendere merito a una disciplina importantissima per l’intera comunità locale di sportivi e appassionati, nonché per tutti coloro, e non sono pochi, che tramite le attività in piscina curano le proprie patologie.»

«Esprimo un giudizio complessivamente positivo sul Dl Sicurezza Energetica perché dimostra la volontà di aumentare l’indipendenza nazionale e la competitività industriale anche attraverso la diffusione delle energie rinnovabili. Le Regioni hanno comunque la necessità di meglio definire, e in alcuni casi correggere, alcune misure del Decreto.»

Lo dichiara l’assessore dell’Industria, Anita Pili, dopo l’audizione ieri in Conferenza delle Regioni sul “Dl Energia” all’esame della Commissione Ambiente, dove è intervenuta in qualità di Coordinatrice per la materia Energia della Commissione Ambiente, energia, sostenibilità della Conferenza delle Regioni e Province Autonome.

«Abbiamo portato proposte emendative sugli articoli 1/2/3/4/5/6/7/9spiega l’assessore dell’Industria -. In particolare rimane fondamentale all’articolo 2 che il testo faccia un chiaro richiamo alla previa intesa con le Regioni, in conformità anche a quanto più volte affermato dalla Corte Costituzionale ovvero che nella materia “energia” gli atti autorizzatori o concessori statali necessitano dell’intesa delle Regioni interessate.»

«Rispetto all’articolo incentivi per Regioni e Province (art. 4) prosegue Anita Piliche prevede la creazione di un fondo destinato a Regioni e Province per la decarbonizzazione, le motivazioni di preclusione per le Province autonome dai soggetti beneficiari degli incentivi non sono chiare: abbiamo quindi richiesto che venga specificata meglio la tipologia di azioni attuabili con il Fondo, e se le risorse siano destinate ad investimenti o a parte corrente del bilancio delle Regioni.»

«Si ravvisa, infine, la necessità di rivedere la fonte di alimentazione del Fondo che verrà finanziato anche chiedendo ai produttori di FER con impianti di potenza > 20 kW costruiti entro il 31/12/2030, un contributo annuo di 10€ per ogni kW di potenza dell’impianto per i primi 3 anni dall’entrata in esercizio. Si andrà quindi ad incidere con una sorta di doppia tassazione sulle imprese che dovranno investire nel territorio. Un aggravio che potrebbe demonizzare l’attrazione di investimenti nei territori. Non possiamo dimenticare che le imprese saranno fondamentali ai fini del raggiungimento degli obiettivi energetici”, conclude l’assessore regionale dell’Industria.

Anche a Iglesias Poste Italiane dedica alle prossime festività natalizie una colorata cartolina filatelica “L’Albero di Natale e le sue Stelle”, che sarà in distribuzione fino al 5 gennaio 2024 nell’ufficio postale con sportello filatelico di Serra Perdosa (Iglesias Centro) oltre che nei dieci Spazio Filatelia del territorio nazionale.
Nella sede, inoltre, sarà possibile chiedere anche l’annullo speciale rettangolare dedicato.
Un modo per inviare gli auguri di buone feste a chi ci sta lontano o a una persona speciale, un’occasione per sostenere ancora una volta il valore della scrittura e una semplice cartolina rappresenta un oggetto che può essere custodito nel tempo.
Per qualsiasi informazione o curiosità su tutto il mondo della filatelia è disponibile il sito filatelia.poste.it.

«Il dibattito odierno ci consegna una posizione ormai consolidata nel comune sentire di tutti i sardi: la nostra terra non può essere considerata una risorsa illimitata. Noi abbiamo pagato da più parti prezzi altissimi al concetto di solidarietà nazionale: su questo non accettiamo lezioni da nessuno né sono ammesse discussioni su qualsivoglia forma di compensazione.»

Lo ha affermato il presidente della Regione, Christian Solinas, intervenendo in Consiglio Regionale agli Stati generali per il NO allo stoccaggio di rifiuti radioattivi in Sardegna.

La seduta è stata aperta con i saluti istituzionali del presidente dei Consiglio regionale, Michele Pais, che ha annunciato che dopo l’assemblea odierna, le parti coinvolte provvederanno insieme a creare un documento politico di sintesi della comune posizione dell’assemblea sarda e dei rappresentanti del tessuto sociale della stessa, degli enti locali e delle parti sociali. Al dibattito in aula sono intervenuti, esprimendo un NO unanime ai depositi di rifiuti radioattivi, la presidente del CAL Paola Secci, il presidente dell’ANCI Emiliano Deiana, i capigruppo del Consiglio, i rappresentanti dei sindacati e i primi cittadini dei comuni di Albagiara, Assolo, Guasila, Mandas, Nurri, Ortacesus, Segariu, Setzu, Siurgus Donigala, Tuili, Turri, Usellus, Ussaramanna, Villamar.

«La Sardegna – ha detto ancora il presidente Christian Solinas nel suo interventopur senza realizzare le proprie reti di telecomunicazione ha visto fin dall’800 disboscati i 4/5 dell’Isola in maniera permanente per sviluppare le reti ferroviarie del resto del paese. Siamo una terra che ha visto le concessioni minerarie date in tempi andati a chiunque volesse saccheggiarla. Abbiamo dato un contributo di sangue come nessun altro popolo durante la sciagura del primo conflitto mondiale. Abbiamo pagato le servitù militari e quelle industriali. Siamo sotto assedio per pagare, ancor una volta in maniera spropositata, gli accordi di Parigi: che riteniamo assolutamente importanti in quanto una società evoluta e avanzata deve mirare alla decarbonizzazione  e alla riduzione della produzione di energia da fonti fossili, ma non è pensabile che ci sia un ribaltamento continuo delle utilità e dei costi: ovvero c’è una parte del paese che beneficia di questa energia e un’altra parte del paese che la produce senza ottenerne un ristoro ma anzi, pagandone il peso in maniera più forte degli altri.»

«Sulle scorie ha proseguito il presidente della Regione c’è un piano politico preciso, che si fonda oltre che sui pronunciamenti del Consiglio, su quel Referendum del 2011 in cui il 97% dei sardi espresse un fermo no alla possibilità di depositi di rifiuti radioattivi nell’Isola. E c’è il lavoro di questa Giunta, che fin dal principio ha adottato un approccio scientifico oltre che politico al tema, costituendo un comitato tecnico ad hoc che ha coinvolto tutte le parti in gioco e prodotto una relazione, recepita con una deliberazione della Giunta e prodotta sotto forma di osservazione, al fine di mettere un punto fermo, inclusivo di tutte le ragioni di carattere tecnico, scientifico, economico, politico, del patrimonio storico e culturale, del turismo, e quelle relative al sistema idrico, che dicono e militano in maniera chiara per il NO alle scorie nucleari in Sardegna. Al di là delle ragioni geomorfologiche in prossimità di questi siti troviamo infatti una parte considerevole delle radici e dell’identità di questo popolo, una parte che non può essere messa in discussione perché riguarda il nostro modo di essere sardi, la nostra capacità di identificarci in un passato nobilitante che ci proietta in un futuro nobilitante. Davanti alla possibilità, fosse anche solo provocatoria di una compensazione, noi diciamo oggi qui con chiarezza un fermo ‘no’ a qualsiasi discussione sul tema. Così come fecero i sardi nel giugno del 1969 a Pratobello, riuscendo a portare a casa un risultato che sicuramente non si sarebbe riusciti ad ottenere con i cavilli della burocrazia.»

«Sotto il profilo giuridico, ho già dato mandato all’avvocatura della Regione di fare un accesso agli atti per formare un fascicolo utile per impugnare, se risulterà impugnabile, anche solo la pubblicazione dell’elenco della Sogin. Faremo tutto ciò che è nelle nostre forze e competenze e tutte le argomentazioni giuridiche utili verranno introdotte nel ricorso che la Regione presenterà. Sarà anche fondamentale, però, coinvolgere le altre isole del Mediterraneo, Corsica, Sicilia e Malta, in cui navigheranno le navi con i rifiuti radioattivi. È un tema che riguarda tutta la Sardegna e tutte le isole che si affacciano sul nostro mare Mediterraneo, che talvolta è visto come limite ma rappresenta, invece, un nostro grande valore aggiunto. È questaconclude il presidente della Regione una battaglia da combattere al di là delle bandiere e dei colori politici, perché l’unica bandiera da difendere è quella della nostra Sardegna.»

Torna il “Premio Tesi di Laurea e di Dottorato Parco Geominerario”, il prestigioso Concorso Nazionale curato dal Parco Geominerario. Giunto alla 11ª edizione, ha visto la partecipazione di oltre 180 tesi di Laurea e di Dottorato di Ricerca discusse negli Atenei della Sardegna e tra i più importanti della Penisola.

Possono partecipare al concorso candidati che abbiano conseguito la Laurea o il Diploma di Dottorato di Ricerca presso Università italiane con una tesi su tematiche riguardanti la storia, la cultura e le finalità del Parco.

La valutazione dei lavori

Per la puntuale valutazione dei lavori sarà costituita una Commissione composta da studiosi di livello accademico e professionisti della Comunicazione culturale e ambientale.

Le Borse di Studio

Per i vincitori è prevista l’assegnazione di due borse di studio dell’importo di 3.800 euro ciascuna per tesi di Laurea triennale di primo livello, di due borse dell’importo di 4800 euro ciascuna per tesi di Laurea specialistica successiva alla Laurea triennale di primo livello, una borsa dell’importo di 2900 euro per una tesi di Dottorato di Ricerca.

Il Bando

Il Bando di Concorso con il modulo di partecipazione sarà reperibile sul Sito istituzionale del Parco: https://parcogeominerario.sardegna.it. La domanda dovrà pervenire entro il 31 gennaio 2024.

 

La Fondazione di Sardegna ha pubblicato l’elenco dei beneficiari del Bando Scuola 2023 – “Educazione al digitale – Tech Education”. Sono stati selezionati 175 progetti che coinvolgono 307 Istituti scolastici distribuiti su tutto il territorio regionale. In particolare, 137 sono stati proposti da Istituti Scolastici, da reti di Istituti Scolastici e da altri soggetti pubblici mentre 38 sono stati presentati da soggetti privati non profit.  Per le iniziative programmate sono stati stanziati 1,585 milioni di euro.

La sesta edizione del Bando Scuola è rivolta alle scuole secondarie di primo e secondo grado della Sardegna e ha l’obiettivo di contribuire all’innovazione didattica, sviluppare percorsi di educazione al digitale e di accrescimento delle competenze scientifico-tecnologiche, rafforzare i percorsi pratico-applicativi e di integrazione con il mondo del lavoro e favorire la competenza comunicativa interculturale mediante l’apprendimento e il potenziamento delle lingue straniere.

In linea con quanto previsto nelle passate edizioni, la Fondazione ha posto particolare attenzione alle domande provenienti da Istituti situati in territori periferici, in comuni di piccole dimensioni o in quartieri svantaggiati in cui si registrano tassi di dispersione scolastica superiori alla media regionale e nazionale.

Con la pubblicazione dell’elenco dei beneficiari del Bando Scuola si conclude il primo intervento a sostegno del settore dell’educazione. A partire dai primi mesi del 2024, infatti, si aprirà la seconda linea di intervento relativa ai patti educativi di Comunità che, in accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale, avrà l’obiettivo di ampliare l’offerta formativa oltre l’orario curricolare, ed è destinata, in particolare, al sostegno di attività extrascolastiche da portare avanti durante il periodo di sospensione delle lezioni (giugno, luglio, agosto, dicembre) o durante l’anno scolastico.

La misura, di carattere sperimentale, sarà dedicata alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria (non coinvolta nella prima parte del Bando Scuola) e saranno attivate azioni di partenariato tra la Scuola e gli Enti Pubblici (Comuni e/o Unioni di Comuni), il Terzo Settore e il mondo dell’associazionismo sportivo e culturale.

Consulta l’elenco progetti ammessi

La compagnia di navigazione marittima Delcomar srl, si è aggiudicata, con una procedura di affidamento in emergenza del servizio, i collegamenti con le isole minori di La Maddalena e San Pietro ed anche quelli con l’isola dell’Asinara. La determinazione di aggiudicazione, con contestuale richiesta di esecuzione anticipata di servizi, stabilisce la durata in sei mesi, dal 1 gennaio 2024 al 30 giugno 2024.

Il lotto 1, collegamenti con le due isole minori, sono stati aggiudicati con un ribasso dello 0,30% rispetto alla base d’asta, fissata in euro 14.750.000 (iva esclusa), mentre i collegamenti tra Porto Torres e l’isola parco dell’Asinara (lotto 2), sono stati aggiudicati con un ribasso dello 0.10% rispetto alla base d’asta, determinata in euro 1.250.000 (iva esclusa).

«Esprimo soddisfazione per l’aggiudicazione delle tratte marittime con le isole minoriha detto l’assessore regionale dei Trasporti, Antonio Moroche restituisce alle comunità di Carloforte e La Maddalena la certezza dei collegamenti in continuità territoriale e consente la prosecuzione di servizi stabili con l’isola parco dell’Asinara.»

«Siamo soddisfatti per lo sblocco della garanzia Sace che consentirà di completare il revamping dello stabilimento Sider Alloys di Portovesme. Una boccata d’ossigeno che aspettavamo da tempo e che proietta il territorio del Sulcis, uno dei nostri principali poli industriali, come protagonista di un futuro sempre più orientato alla transizione verde.»

Lo afferma il presidente della Regione, Christian Solinas, dopo la notizia dello sblocco della garanzia per circa l’80% del finanziamento da richiedere alle banche per completare il revamping dello stabilimento di Portovesme. Attualmente la fabbrica si trova in una fase di mantenimento.

«Con le tempistiche prospettate dallo sblocco della garanziaconclude il presidente della Regionegià alla fine del 2024 la fabbrica potrebbe vedere un riavvio della produttività consistente. Questo consentirà non solo un rilancio del sito industriale ma soprattutto un sollievo per tutti i lavoratori diretti e dell’indotto che attualmente si trovano in stato di Cig in deroga e che speriamo possano riprendere al più presto la propria occupazione.»

«Un risultato frutto dell’attenzione costante alla vertenza e del lavoro congiunto tra Regione e Ministero, e che è stato possibile grazie alla proroga degli investimenti al 2026 concessa anche dall’assessorato dell’Industriadice l’assessore dell’Industria, Anita Pili -. Questo consentirà alla proprietà di terminare la ristrutturazione generale ancora in corso, al fine di garantire la ripartenza a pieno ritmo delle attività.»

 

A causa dell’attacco hacker che ha colpito per diversi giorni il sistema informatico di centinaia di Comuni d’Italia, tra cui il comune di Carbonia, l’Amministrazione della città mineraria comunica che occorrerà attendere il ripristino dell’attivazione della sezione “Servizi on line” prima di poter caricare la documentazione relativa alla legge 162/1998. I cittadini son o invitare di evitare di consegnare la documentazione a mano e di attendere la riattivazione del servizio on line, che ci si augura possa avvenire in tempi brevissimi. In ogni caso, a prescindere dai tempi di caricamento delle pratiche, non si verificherà alcun ritardo nella liquidazione dei contributi.
Sono stati già trasmessi al Tesoriere i mandati di pagamento per la liquidazione dei contributi Reis (Reddito di inclusione sociale) e che gli uffici dei Servizi sociali stanno lavorando alacremente al fine di fare tutto quanto è possibile per accelerare l’evasione delle pratiche e il conseguente accredito dell’indennità relativa alla fibromialgia e ai contributi legati al progetto “Ritornare a casa”, con l’auspicio che tali sussidi possano essere liquidati quanto prima.