9 February, 2025
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Gloria Dessì è la nuova segretaria comunale titolare del comune di Sant’Anna Arresi.

«A seguito del procedimento di individuazione e nomina, dal 17 gennaio 2025 il comune di Sant’Anna Arresi ha nuovamente in servizio il segretario comunale titolare; si tratta della carboniense dott.ssa Gloria Dessì, funzionaria che vanta nella Pubblica Amministrazione un’esperienza quasi ventennale, dapprima nel comune di Carbonia, poi nella provincia di Carbonia Iglesias e, da ultimo, presso l’Agenzia regionale Forestas», si legge in una nota diffusa dal sindaco Paolo Dessì.
«Siamo molto feliciafferma il sindaco di Sant’Anna Arresi – perché il Comune era privo di un segretario comunale titolare da ben 6 anni; infatti, l’ultimo risale al 2019, dopo di che le Amministrazioni che mi hanno preceduto hanno sempre fatto ricorso a istituti che consentivano
l’individuazione di segretari provvisori, quali reggenze, scavalchi e vice segretari. Il ruolo del segretario comunale è troppo importante sia per il supporto di alta professionalità tecnica che offre agli uffici, garantito da un reclutamento concorsuale pluriennale e molto selettivo ad opera del
ministero dell’Interno, sia per l’assistenza agli organi di governo dell’ente che finalmente possono contare su una figura di vertice dotata anche di quelle capacità relazionali e comportamentali che fanno la differenza nella cura del bene comune.»
«Proprio perché riconosco il valore aggiunto che il segretario comunale può portare alla vita dell’ente ho scelto di fare un investimento, conferendo alla dott.ssa Gloria Dessì un incarico a tempo pieno: troppo spesso in questi anni abbiamo assistito a una svalutazione della figura del Segretario, costretto a dividersi tra più Comuni e a farne le spese è stata l’efficacia dell’azione amministrativaaggiunge Paolo Dessì -. «Siamo particolarmente contenti perché si tratta di una giovane donna, madre di famiglia, nata, cresciuta e residente nel Sulcis, che ha un profondo legame con il territorio, la qual cosa dimostra che il Sulcis, nonostante le difficoltà, cresce una gioventù promettente e possiede risorse umane di eccellenza per potersi amministrare in piena autonomiaconclude il sindaco di Sant’Anna Arresi -. Colgo, quindi, l’occasione per dare, a nome mio, del Consiglio, della Giunta e di tutta la cittadinanza, un caloroso benvenuto a Sant’Anna Arresi alla nostra nuova segretaria comunale.»

Una coppia tranquilla, Giulio, un bell’uomo forse un pochino distratto, Anna una bella moglie desiderosa di attenzioni… non solo loro ma anche una figlia piccola ancora da crescere, un amore forse un pochino stanco, abitudinario che soffre della mancanza di una ventata di freschezza… A questo ci pensa la coppia che si traferisce nello stesso condominio…i nuovi vicini di casa Laura e Toni con il loro travolgente e frizzante amore…fatto di continui e rumorosi rapporti sessuali che fanno persino, a detta di Giulio, timido e riservato, tremare i mobili.

Le vicissitudini quotidiane si susseguono in maniera brillante e divertente sia per la simpatica trama che, al tempo stesso, offre numerosi spunti di riflessione, sia per la bravura delle attrici e degli attori del cast… Amanda Sandrelli, figlia della bellissima Stefania Sandrelli, Gigio Alberti, Alessandra Acciai e Alberto Giusta, regia Antonio Zavatteri.

Pubblico attento e divertito che ha seguito la trama applaudendo anche più volte in momenti a volte non consentiti dall’etichetta del teatro.

Una serata che per l’allegria ha spazzato via tutti i pensieri dei presenti e chissà se qualcuno o qualcuna si sono rivisti in uno dei personaggi… non lo scopriremo mai!!!

Lo spettacolo inserito nel cartellone degli eventi al Teatro Centrale di Carbonia è andato in scena domenica 26 gennaio, secondo appuntamento della nuova stagione 2024-2025 di prosa e danza organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Centrale di Carbonia con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia, della Regione Sardegna e del MiC/Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.

Nadia Pische

Una pinna nobilis in acciaio corten, a simboleggiare in forma artistica uno degli elementi identitari di Sant’Antioco e, in particolare, della laguna. Ci sono tutti i richiami alla cultura del mare antiochense, dal bisso ai maestri d’ascia, all’educazione ambientale e alla sostenibilità, nell’opera realizzata dalle mani dell’artista sardo Giorgio Casu, installata ieri mattina (29/01) nel lungomare Cristoforo Colombo, lì dove si suggella lo stretto legame tra la laguna, la pinna nobilis e Sant’Antioco. Proprio quel lungomare che poco distante ospita un’altra installazione in acciaio creata ancora una volta da Giorgio Casu: “Le vele”, altro elemento che caratterizza la storia più profonda di Sant’Antioco e il suo legame interiore con il mare.

«Ho voluto ricreare la pinna nobilis in grande scala con segni grafici semplici e decorativiracconta l’autore Giorgio Casui  suoi tagli daranno all’alba di Sant’Antioco contorni e prospettive nuove proprio nel mezzo, tra la piazza Ferralasco, le barche e il mare. Al suo fianco ho sognato uno scudo, un compagno, quasi un protettore bianco che le farà compagnia per tanti anni. Per me è un grande onore essere parte degli scorci che rappresentano questa terra unica con una seconda opera in acciaio. Mi sento particolarmente responsabilizzato, impegnato a dare sempre il meglio perché per me quest’isola occupa un posto speciale e intimo del mio cuore.»

Il progetto rientra nell’ambito delle attività di collaborazione tra il Comune e il Centro di educazione ambientale e alla sostenibilità di Sant’Antioco ed è stato finanziato grazie all’annualità 2023 del Bando per il supporto di progetti finalizzati alla cura e valorizzazione di beni comuni, destinato agli enti pubblici titolari di Ceas. Il Ceas di Sant’Antioco ha una sede non casuale, il MuMa del Lungomare, museo del mare che custodisce gli antichi saperi antiochensi annodati con il mare, tra i quali appunto le vele delle imbarcazioni costruite dai maestri d’ascia e la pinna nobilis, detta anche “nacchera”, il bivalve che offre il bisso, il pregiato filamento setoso, l’oro del mare apprezzato in tutto il mondo. Il MuMa è dunque anche punto di “raccordo” delle due opere di Giorgio Casu, posizionate poco distanti.

«La collaborazione ormai stabile con l’artista di fama internazionale Giorgio Casu è un orgoglio per tutta la comunitàdice il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci -. Quest’opera è l’ulteriore dimostrazione della sua capacità di saper raccontare Sant’Antioco e le sue tradizioni attraverso un’espressione artistica contemporanea che riesce a guardare nel più profondo dell’animo antiochense. Confido possano esserci ulteriori occasioni per consentire all’artista sardo, amico di Sant’Antioco, di poter raccontare la nostra isola attraverso la sua arte.»

Con questa ulteriore creazione, il Museo diffuso di Sant’Antioco annovera una nuova attrattiva che arricchisce i molteplici circuiti culturali urbani ed extraurbani: «L’ormai consolidato progetto “Museo Diffuso – Isola di Sant’Antioco” è uno strumento culturale fondamentale per la nostra cittadina perché permette di valorizzare, coordinare e integrare l’insieme delle risorse archeologiche, culturali e ambientali presenti a Sant’Antioco – commenta l’assessore della Cultura Luca Mereu -. Un concetto che si estende anche all’arte figurativa in tutte le sue forme e declinazioni, con una predilezione naturale per le tradizioni, il retaggio culturale e l’identità di Sant’Antioco. E la millenaria arte della tessitura del bisso, meravigliosamente rappresentata dalla creatività di Giorgio Casu, non poteva certamente fare eccezione.»

 

Venerdì 7 febbraio, alle ore 17.30, presso la Biblioteca Comunale di Carbonia, sita in viale Arsia s.n.c., nell’ambito della rassegna “Carbonia scrive”, verrà presentato il libro di Fleanna Lai “Lettere di un bruco a una farfalla”.

Dialogherà con l’Autrice lo Scrittore Igor Melis.

Fleanna Lai nasce a Carbonia nel 1979. Laureata in Pedagogia, lavora come insegnante presso la Scuola dell’Infanzia. Ha pubblicato i suoi racconti nelle Antologie “Sedici porte” (2016) e “Giochi, giocattoli e giorni lontani” ( 2017) con la casa editrice Amico Libro.
“Lettere di un bruco ad una farfalla” è la sua prima silloge poetica.

 

 

«Le Città di Fondazione rappresentano un’opportunità strategica per il futuro dell’intera Sardegna, perciò bisogna promuovere e sostenere il restauro, la tutela e il rilancio dei centri urbani nati da un progetto urbanistico unitario tra gli anni Venti e Quaranta del Novecento, riconoscendoli come un patrimonio di straordinario valore storico, culturale e architettonico.»
Lo ha detto Emanuele Cera, primo firmatario, insieme a tutto il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, di una proposta di legge finalizzata al recupero e alla valorizzazione delle Città di Fondazione e dei nuclei urbani sorti nell’Isola tra le due guerre mondiali.

«La nostra proposta vuole restituire centralità al patrimonio storico e urbanistico rappresentato dalle Città di Fondazioneha aggiunto Emanuele Cera -. Un’eredità identitaria meritevole di essere preservata e promossa, non solo per il valore architettonico, ma anche come volano per il rilancio economico e culturale delle comunità che vi risiedono. Tra gli elementi chiave dell’iniziativa, la creazione del Museo delle Città di Fondazione ad Arborea, che avrà il compito di conservare e valorizzare documenti, testimonianze e materiali sulla storia e sull’architettura di questi insediamenti, rafforzando il legame con il territorio e stimolando un rinnovato interesse per il loro patrimonio”.

«In Sardegna ci sono diverse Città di Fondazione (Arborea, Carbonia e Fertilia), esempi di una delle stagioni più significative dell’architettura e dell’urbanistica italiana. Centri che non solo rappresentano modelli di pianificazione razionale, ma sono anche diventati punti di riferimento identitari e culturali per i territori in cui sorgono», ha concluso il consigliere regionale di FdI.

La proposta di legge di Fratelli d’Italia prevede un finanziamento di 10 milioni di euro per: il recupero e il restauro dei beni architettonici e per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente; gli incentivi per progetti di sviluppo locale, con l’obiettivo di rilanciare il turismo, le attività produttive e l’economia delle aree interessate; la creazione di spazi e servizi culturali e ricreativi, nonché l’organizzazione di eventi per diffondere la conoscenza della storia e dell’identità di questi centri urbani.

Nel 2025 è impensabile continuare a proporre un modello di confronto tra l’Esercito, quindi il Ministero della Difesa, il Comipa e gli Enti locali territoriali, secondo le vecchie logiche in cui tengono banco i soliti temi di dibattito: servitù militari e aperture da quanto a quando; ritorno economico nel territorio; consumo del suolo; indennizzi. Tutti argomenti, per carità, dai quali non si può prescindere ma che tuttavia devono anche lasciare spazio alla discussione sugli investimenti e sui nuovi progetti nazionali, ovvero sulle novità del modello di difesa Europeo e sui grandi investimenti in alta tecnologia con il progetto di revisione e ammodernamento delle infrastrutture militari.

E lo dico a maggior ragione alla luce del documento proposto dal Ministero della Difesa sulla servitù del Poligono di Capo Teulada e sulle relative dichiarazioni dei rappresentanti del Comipa, Comitato misto Paritetico sulle servitù militari. Se il documento fa passi in avanti ad ampie falcate, il Comipa resta saldamente ancorato a posizioni stantie che nel 2025, in ragione dell’avanzamento realizzato anche in ambito militare, appaiono fuori luogo.

Occorre guardare a modelli come joint venture che hanno come obiettivo primario lo sviluppo industriale. Se qui, in questo angolo di Sardegna, si porta la sperimentazione (e ci sono tutte le condizioni) significa anche attrarre aziende che orbitano attorno a queste prospettive e mirano a potenziare la comunicazione tra le varie forze militari. E su questi progetti ci sono impegni dello Stato Italiano per i prossimi 15 anni che ammontano a 23 miliardi con una prospettiva che guarda a 59 miliardi di euro. Un tema caldo che anche recentemente, in occasione di un incontro tra i sindaci e la Regione Sardegna (Assessorati alla Programmazione e all’Industria), è emerso in tutta la sua complessità: questo territorio, è stato ribadito, non riesce ad attrarre investimenti di una certa levatura. La Presidenza della Regione Sardegna e gli Enti locali devono orientare il proprio sguardo verso le nuove frontiere.

Riuscire a far approdare certi programmi di sviluppo nel Sulcis, infatti, significherebbe portare questo territorio al centro dell’interesse nazionale, garantendo un ritorno economico – l’agognato ritorno economico – senza precedenti. Ci vuole più coraggio, prendendo atto dell’evidente necessità di calamitare investimenti tecnologici anche su questi settori, andando oltre le solite posizioni preconcette che di fatto portano a un mero scontro, più che a un confronto, a un braccio di ferro, più che a una stretta di mano.

Ignazio Locci

Sindaco del comune di Sant’Antioco

Nella foto di copertina, il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci con il Generale di Brigata Stefano Messina, Comandante della Brigata Sassari

 

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Carbonia Iglesias ha organizzato per venerdì 31 gennaio alle ore 16.00, presso la sala conferenze Anfiteatro di via Roma 253, a Cagliari, il “tavolo progettuale interistituzionale per l’attivazione del corso di laurea infermieristica nella provincia Carbonia-Iglesias”.
L’OPI è fortemente convinto che sia possibile un accordo sinergico tra la Regione Sardegna, l’Università di Cagliari, la Asl Sulcis, i Comuni del Sulcis Iglesiente, il Consorzio AUSI, per dare anche ai ragazzi della nostra provincia una maggiore opportunità di studio e nel contempo per promuovere la formazione di professionisti sanitari competenti e indispensabili per il sistema Salute.
In piena carenza di professionisti sanitari infermieri ed in un frangente in cui non pochi studenti sono costretti a interrompere o a non intraprendere un corso di studi universitario per mancanza di risorse economiche in seno al proprio nucleo familiare anche per la drammatica condizione lavorativa e sociale del Sulcis Iglesiente, è una opportunità che il territorio deve cogliere
e che le istituzioni potrebbero sostenere.
L’OPI avanzò dal 2013 l’ipotesi di realizzare un corso di laurea in infermieristica decentrato, rifacendosi all’esperienza delle realtà già presenti in territorio sardo e con quelle dell’Università degli studi di Torino. A distanza di 12 anni, la necessità di fornire risposte agli stessi bisogni formativi sociali e, nondimeno, assistenziali, si fa più forte: i dati sul fabbisogno formativo che verranno esposti dal dott. Mastrillo, dell’Università di Bologna, l’esperienza della gestione e organizzazione dei corsi di laurea in sedi decentrate del dott. Dimonte, dell’Università di Torino, apriranno il confronto con l’Università di Cagliari circa i vantaggi e le criticità per la realizzazione di corsi universitari e con le autorità locali e regionali. Sarà inoltre occasione per tutte le istituzioni di individuare risorse e soluzioni per la risoluzione delle criticità e problematiche che emergeranno eventualmente dal dibattito sui dati e considerazioni espresse.
Nel solco delle importanti iniziative che l’Ordine porta avanti e che vanno oltre all’ordinaria amministrazione, siamo impegnati dal 2013 nel nella promozione del corso di Laurea in Infermieristica nel Sulcis. Il “tavolo progettuale”, saprà avviare un confronto per la risposta alla nostra domanda: «Siamo finalmente pronti al corsi di laurea in Infermieristica nel Sulcis Iglesiente?»
Sono stati invitati all’incontro le seguenti autorità:
– Direttore Generale della Sanità, Luciano Giovanni Oppo

– Presidente del Consiglio regionale, Giampiero Comandini
– Assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi
– Assessore regionale della Cultura, Ilaria Portas
– Rettore dell’Università di Cagliari, Francesco Mola
– Coordinatore del Corso di Laurea in Infermieristica, Paolo Contu, e Coordinatore attività professionalizzanti di Cagliari Maria Rita Pinna
– Il prof associato del Dipartimento di Scienze Mediche e San Pubblica, Luigi Minerba
– Il presidente Ersu Cagliari, Cosimo Ghiani
– Il commissario del Consorzio UniNuoro, Giovanni Pinna Parpaglia
– Il presidente del consorzio UniOlbia, Aldo Carta
– Il presidente del consorzio AUSI, Mauro Usai
– I sindaci dei 27 comuni del Sulcis Iglesiente
– Gli Ordini delle Professioni Infermieristiche regionali
– I consiglieri regionali Andrea Pilurzu, Luca Pizzuto, Gianluigi Rubiu
– Il Direttore Generale della ASL Sulcis Giuliana Campus
– Il Direttore delle Professioni Infermieristiche Antonello Cuccuru.

 

L’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani è intervenuto questa sera in merito all’impugnazione della legge regionale sulle aree idonee da parte del Governo.

«La decisione del Governo di impugnare la legge regionale 20 sulle aree idoneeha detto Emanuele Canipresuppone che la Sardegna debba subire in maniera passiva la transizione energetica, anteponendo ancora una volta gli interessi degli speculatori alla tutela di ambiente e paesaggio. Noi rimaniamo convinti delle nostre ragioni e siamo determinati, ora più che mai, a difendere di fronte alla Corte Costituzionale le prerogative autonomistiche della nostra Isola riconosciute dalla Costituzione e dallo Statuto sardo, contribuendo a una transizione giusta ma che tuteli il territorio dalla speculazione.»

«Il futuro della Sardegna e del suo sviluppo energetico devono restare appannaggio dei sardi ha concluso l’assessore dell’Industriae ci aspettiamo su questo una mobilitazione trasversale di tutte le forze politiche isolane.»

Anche a San Giovanni Suergiu arrivano ulteriori servizi per l’infanzia. Aprono, infatti, le nuove attività educative dell’Asilo Nido “I Germogli” erogate nella struttura comunale di Is Urigus. Nell’edificio comunale, concesso a titolo gratuito per 5 anni rinnovabili per altri 5, prende avvio un progetto che segna un traguardo importante per la comunità del paese sulcitano. Dopo un lungo lavoro di adeguamento strutturale e con la costante attenzione dell’Amministrazione Comunale, il Nido è pronto ad accogliere i bambini da 3 ai 36 mesi in un ambiente sicuro, stimolante e conforme alle normative vigenti.
La struttura, che avrà la gestione affidata alla Cooperativa Le Api, si propone come un punto di riferimento fondamentale per le famiglie del territorio, offrendo servizi educativi di qualità, pensati per favorire lo sviluppo dei bambini sin dai primi anni di vita.
Il Nido “I Germogli” sarà aperto dalle 8.00 alle 16.00, dal lunedì al venerdì, con la possibilità di scegliere tra pacchetti full time o part time, con o senza pasto. Questa flessibilità consentirà alle famiglie di adattare l’offerta educativa alle proprie esigenze lavorative e personali.
L’Amministrazione comunale ha messo in campo un impegno considerevole per rendere possibile l’apertura di questa struttura che va a rafforzare l’offerta di servizi per l’infanzia sul territorio. Un passo concreto verso il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, in particolare dei più giovani, garantendo loro un futuro migliore fin dai primi anni.
«Siamo estremamente soddisfatti per l’apertura del Nido “I Germogli”dichiara l’assessora delle Politiche sociali Alessandra Mancaun risultato che segna una tappa fondamentale nel nostro impegno a favore delle famiglie e dei più piccoli e il miglioramento dei servizi offerti alla nostra comunità.»

 

Domenica 2 febbraio si terrà, presso il Museo Archeologico Villa Sulcis, l’appuntamento “Fiabe
al museo”, dedicato ai bambini e alle bambine dai 4 ai 7 anni.
Attraverso le avventure di Gaetano, i partecipanti scopriranno come si viveva nell’era glaciale,
tra mammut lanosi, bisonti e tigri dai denti a sciabola. Potranno, poi, sperimentare i colori della
preistoria e come si dipingeva milioni di anni fa!
L’attività ha un costo di 8 € e durerà circa un’ora e trenta minuti.
L’evento è organizzato dal Consorzio Sistema Culturale Sardegna, gestore del Sistema Museale di Carbonia.
Prenotazione obbligatoria: Museo Archeologico Villa Sulcis 0781 1867304 – 345 888 6058
(anche whatsapp) – museicarbonia@gmail.com