5 December, 2025
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La Giunta regionale ha approvato la riorganizzazione della rete scolastica della Regione Sardegna per l’anno scolastico 2025/2026. Si tratta di un importante risultato per l’Isola che ha difeso la scuola con una battaglia contro le regole imposte dal Governo.

«Abbiamo ottenuto un grande traguardoha sottolineato l’assessora della Pubblica istruzione, Ilaria Portasunendo solo due autonomie scolastiche e non nove come chiedeva il Ministero.»

Per Cagliari accorpamento dell’Ugo Foscolo con Istituto comprensivo via Stoccolma, per la Gallura accorpamento dell’Istituto comprensivo di Aggius a quello di Tempio, ovvero le due sole proposte provenienti dalle conferenze provinciali. Per questo anno scolastico sono salve ben sette autonomie scolastiche.

La Regione aveva già deliberato lo scorso mese di dicembre, facendo la scelta di proporre una riorganizzazione di sei e non nove Autonomie, basandoci sui numeri reali degli studenti e non sulle stime fatte dal Ministero.

Con un nuovo decreto ministeriale del 14 gennaio scorso viene stabilito che per il prossimo anno scolastico le Regioni potranno beneficiare di una deroga pari al 2.99% del numero di autonomie assegnate (225) che corrisponde a 7. Questo ha specificato che la Sardegna può legittimamente accorpare solo due Autonomie che permette così di preservare l’autonomia decisionale dei territori.

«Una nuova delibera dopo quella di dicembreha detto ancora l’assessora Ilaria Portas adottata dopo il decreto del Governo che ci ha permesso di ottenere quello che avevamo rivendicato e cioè un numero di accorpamenti che fosse più congeniale rispetto ai numeri reali e due soli accorpamenti decisi dai territori. Riteniamo che poi occorra sicuramente lavorare con i territori, con le Province, con i Comuni e con le scuole per riorganizzare la rete sulla base della qualità della scuola e non su meri dati numerici. Abbiamo interlocuzioni con il Governo, con le altre Regioni che si sono dotate di un piano di dimensionamento per fare in modo che si arrivi a risultati che siano effettivamente congeniali a quella che è la situazione della Sardegna. Noi dovevamo teoricamente dimensionare per arrivare a 225 autonomie invece con la deroga del 2,99% siamo riusciti a ottenere solamente due autonomie invece di nove accorpate. Quindi questo è un grande risultato anche perché comunque possiamo ragionare sul futuro. È chiaro che i numeri a cui dovremmo arrivare l’anno prossimo, che sono 220 autonomie ci richiedono uno sforzo maggiore di condivisione – conclude Ilaria Portas -. Ma anche questo numero di 220 l’anno prossimo potrebbe essere rivisto, in quanto come Regioni stiamo chiedendo al Ministero di rivedere i parametri e quindi ragionare su quello che è l’effettiva situazione dei numeri degli iscritti ma anche delle situazioni regionali specifiche.»

Si terrà a Cagliari giovedì 30 gennaio 2025 l’evento di presentazione dei risultati di “Memorie e web TV: raccontiamo i territori”, il progetto di cooperazione transnazionale promosso dal GAL Sulcis Iglesiente, in partenariato con il GAL Marmilla e il GAL ASIR Sur de Alicante (Spagna), con l’obiettivo di unire educazione e tecnologia nella valorizzazione del patrimonio culturale dei territori coinvolti.

L’evento, aperto ai partecipanti al progetto, ripercorrerà le attività svolte durante l’intero anno di progetto e segue di alcuni mesi quello tenutosi nel 2024 a Hurchillo, in Spagna.
Interverranno: Cristoforo Luciano Piras (presidente del Gal Sulcis Iglesiente); Matteo Castangia (presidente Gal Marmilla); Maria Giuseppina Cireddu (Direzione Generale dell’Agricoltura della Regione Sardegna); Nicoletta Piras (direttrice Gal Sulcis Iglesiente); Maurizio Manias (direttore Gal Marmilla); Anthony Muroni (Emmeffe Comunicazione); Gian Franco Satta (Assessore dell’Agricoltura e Riforma agro-pastorale).
Ampio spazio ovviamente verrà dato al racconto dei protagonisti e delle protagoniste del progetto, con gli interventi di dirigenti, insegnanti, studenti e studentesse di due delle scuole coinvolte: il plesso di Gonnesa dell’Istituto Comprensivo di Portoscuso e il plesso di Lunamatrona dell’Istituto Comprensivo di Villamar. Oltre alle due scuole sarde hanno partecipato tre scuole spagnole della Comunità Valenciana: il Colegio Público Manuel Riquelme di Hurchillo, il CEIP La Rambla e il Colegio Diocesano La Milagrosa di Agost.
Gli studenti e le studentesse hanno partecipato a dei laboratori didattici per imparare a raccontare le tradizioni e la cultura del territorio in cui vivono, utilizzando strumenti multimediali e tecniche di narrazione audiovisiva. Diversi dei lavori realizzati sono ospitati nella piattaforma web del progetto all’indirizzo www.memorieweb.tv .
Il progetto è stato finanziato con fondi europei PSR Sardegna 2014-2022 (misura 19, sottomisura 19.3, cooperazione transnazionale).

Piazza Sella, a Iglesias, ospiterà la prima tappa della Festa europea da venerdì 24 a domenica 26 gennaio, il piccolo format itinerante invernale che porta nelle piazze italiane le pietanze più iconiche e le musiche più suggestive dei Paesi del Centro Nord Europa come Irlanda, Francia, Belgio, Inghilterra.
«Ci testiamo con un nuovo evento in un’ottica di innovazione e cercando di diversificare l’offerta di intrattenimento e spettacoli che nel corso dell’anno ci accompagnano», dice l’assessora della Cultura, Sport e Gravi eventi Claudia Sanna.
Parole di incoraggiamento anche da parte dell’assessore delle Attività produttive Daniele Reginali:
E’ una grande opportunità accogliere questa manifestazione, ci permette di celebrare la diversità culturale e le tradizioni tra le nazioni europee, ma è anche un’importante occasione per mostrare il meglio della nostra comunità.
Siamo orgogliosi di essere il palcoscenico di una festa che unisce musica, arte, gastronomia e folklore in un’atmosfera di divertimento e svago.
Un grande ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo evento. Croque monsieur, tartiflette, macaroons francesi, i waffle di Liegi, lo spezzatino alla Guinness, Gulash, un ampissina scelta di wurst tedeschi cotti nel tipico barbecue wurst tedesco faranno parte delle oltre 20 referenze proposte nella tre giorni di Piazza Sella, piatti tipici che portano al Centro Nord Europa o che riportano momenti spensierati come una vacanza in Francia.
Ampissina anche l’offerta di spettacoli gratuiti, si inizia venerdì 24, alle ore 19.00, con l’ offerta di un bicchiere di vin brule’ per proseguire con il tributo live ai Queen a cura dei Radio Queen Sardegna.
Sabato e domenica intrattenimento dal vivo con strumenti particolari usati nel modo celtico come la cornamusa, la concertina, il bouzoki irlandese, cornamusa irlandese.
Sabato sera serata dedicata al folk irlandese con la musica live dei Glee’s.
Si concluderà domenica con l’esibizione degli elegantissimi balli inglesi.
La manifestazione è organizzata con il patrocinio dell’assessorato della Cultura, Sport e Grandi eventi e dell’assessorato delle Attività produttive dell’Amministrazione comunale di Iglesias.

Il Servizio di Protezione Civile del comune di Carbonia ha aperto i termini per la concessione di contributi economici ai soggetti privati per i danni occorsi al patrimonio edilizio abitativo, ai beni mobili ivi ubicati, ai beni mobili registrati e alle attività economiche e produttive in conseguenza degli eventi metereologici dei giorni 26-27 ottobre 2024.

Il comune di Carbonia, con deliberazione di Giunta n. 240 del 02.11.2024, ha dichiarato lo stato di calamità naturale per l’evento atmosferico del 26-27 ottobre scorso, quando copiose piogge hanno determinato ingenti danni per beni pubblici sia mobili che immobili, per strade comunali e sottoservizi, nonché per beni e immobili privati.

Possono presentare domanda per la concessione dei contributi i soggetti che hanno subito danni al patrimonio privato.

Possono richiedere il beneficio anche le attività economiche e produttive afferenti al comparto agricolo e/o zootecnico (non rientrano i danni alle colture, produzioni agricole e capi di bestiame).

Nella deliberazione della Giunta regionale n. 52/39 del 23/12/2024 sono definiti i criteri per la determinazione e la concessione dei contributi ai quali occorre riferirsi per valutare le condizioni di ammissibilità.

Per presentare domanda di contributo all’Amministrazione comunale, è necessario accedere, mediante SPID, CIE o CNS, al Sistema informativo Integrato di Protezione Civile (SIPC), all’indirizzo web: https://sipc.regione.sardegna.it/welcome .

La documentazione informativa e gli allegati integrativi necessari per la presentazione della domanda sono disponibili sullo Sportello Unico dei Servizi della Regione Sardegna (SUS), nel quale sono descritte le fasi del procedimento, all’indirizzo web https://sus.regione.sardegna.it/sus/searchprocedure/details/11271.

Le domande dovranno essere presentate attraverso il portale SIPC entro il 20 febbraio 2025.

Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, interviene sull’inaugurazione del Centro Accoglienza Servizi “CAS”, struttura aziendale della ASL 7 deputata alla presa in carico dei pazienti con sospetto/prima diagnosi di patologia oncologica, attivata presso l’ospedale CTO di Iglesias.

«Accogliamo con fiducia questo nuovo servizio che va a inserirsi nel “deserto” sanitario locale, potenziando una delle poche eccellenze territoriali: la struttura semplice di Oncologia guidata dal responsabile, dott. Francesco Atzori. Un modello organizzativo che ha tutte le carte in regola per rallentare la migrazione verso altri lidi sanitari, un triste fenomeno che aggrava la già fragile condizione dei pazienti affetti da patologie oncologiche. È un grande risultato, per i cittadini del Sulcis-Iglesiente, poter fare affidamento su una struttura che si propone di organizzare tutti gli esami necessari per la stadiazione dei tumori in tempi rapidi e in modo coordinato. La presenza di un’equipe multidisciplinare consente inoltre il supporto al paziente dal punto di vista sanitario, socioassistenziale e psicologico e quando necessario questo tipo di sostegno è esteso anche ai familiari e ai caregiver. L’avvento del CAS conclude il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locciè la dimostrazione che anche in questo territorio i servizi sanitari possono funzionare, se ci sono la volontà e soprattutto i medici valenti che si pongono a disposizione della comunità».

Il paziente viene inviato al CAS dal medico di medicina generale o dagli specialisti ospedalieri, ambulatoriali o privati. Il gruppo multidisciplinare studia e pianifica il percorso personalizzato in base al quale il paziente inizia, prosegue o completa l’iter diagnostico terapeutico.

Il CAS è operativo il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle 10.00 alle 12.00.

Per qualsiasi informazione è possibile contattare il servizio al numero di telefono 0781.3922745 o tramite e-mail all’indirizzo: cas.oncologico@aslsulcis.it

Quando la passione è straripante arriva lui… Antonio La Rosa: un artista eclettico, attore teatrale, scrittore, poeta, scultore, pittore, installatore, un uomo dalle 1.000 sfaccettature. Un artista a tutto tondo che fa della sua arte il suo lavoro. Carismatico e profondo come pochi riesce a dare un’anima ad ogni suo capolavoro, sia esso scultura, poesia tela o installazione, le sue opere vivono di peculiarità. Regola ed interrompe continuamente quel filo d’equilibrio che ti regala adrenalina e che ti porta sempre ad accettare nuove sfide. Con i ragazzi del Liceo Artistico Emilio Lussu di Sant’Antioco, Antonio nel secondo semestre del 2024 crea un evento fantastico grazie all’associazione Iklos. Elabora un progetto dal titolo “#Cessate il fuoco” quasi un urlo disperato per quello che sta succedendo nel mondo. Tutto nasce da una poesia di Antonio intitolata il “Milite Ignoto”, inserita nella sua seconda pubblicazione “Vivo dove sto”. Nel progetto si lavora sul testo, si riflette, si legge, si parla, ci si confronta sullo “sfogo” di un milite ignoto. Un lavoro intenso ed appagante (40 ore) che dopo numerosi bozzetti ha dato vita ad un quadro di circa 5 metri x 2 di altezza.

Che dire? Non resta che vedere l’intervista di Nadia Pische che Antonio La Rosa ha rilasciato il 30 dicembre ai nostri microfoni, due giorni prima della fine dell’anno 2024 e, di seguito, il video che presenta il risultato finale del progetto di cui detto sopra

Nadia Pische

 

 

Nell’ambito del Piano Regionale di Prevenzione 2020-2025 – Azione equity oriented, che prevede lo sviluppo di programmi di promozione/prescrizione di attività fisica/esercizio fisico, ha preso il via da pochi giorni a Iglesias la prima fase di un progetto aziendale dedicato persone con malattia mentale grave (schizofrenia, depressione maggiore).

Che l’attività fisica realizzata in percorsi strutturati e con obiettivi chiari e definiti migliori il benessere psicologico e determini molteplici benefici sul piano fisico è ampiamente dimostrato da numerosi studi scientifici: ancora di più i risultati sono tangibili su pazienti definiti gravi in quanto vulnerabili a rischi comportamentali (sedentarietà e scorretta alimentazione, fumo e alcol) ai rischi intermedi per malattie croniche (obesità, ipertensione, iperglicemia, dislipidemia) e ad esclusione sociale.Si tratta di attività di cammino/fit walking di circa un’ora e mezzo con cadenza bisettimanale (martedì e giovedì) in percorsi urbani del comune di Iglesias denominati “km della salute”. Al momento sono stati inseriti 15 pazienti selezionati dagli psichiatri, valutati dal punto di vista fisico dal medico dello sport e funzionale dal terapista della riabilitazione: vengono accompagnati nell’attività da educatori professionali e terapisti della riabilitazione psichiatrica. Un’equipe multidisciplinare dunque che segue e monitora il progetto valutandone i risultati step by step.

Questa prima fase del progetto che ha riguardato i pazienti del CSM di Iglesias durerà 12 mesi prorogabili: compatibilmente con le dinamiche organizzative c’è l’intenzione da parte della ASL e dei servizi coinvolti di estenderla ad altri pazienti e al CSM di Carbonia.

Il progetto vede la collaborazione di numerose figure professionali: la dott.ssa Gesuina Intilla, responsabile dei CSM di Carbonia e Iglesias; il dott. Massimo Rossi dirigente delle professioni sanitarie della riabilitazione, coordinatore del progetto; il dott. Francesco Piras, responsabile della Medicina dello Sport. Sono coinvolti inoltre assistenti sociali, infermieri, educatori professionali, terapisti della riabilitazione psichiatrica, personale amministrativo e operatori delle associazioni di volontariato e sportive del territorio.

Nel porto di Sant’Antioco ieri l’Amministrazione comunale di Sant’Antioco guidata dal sindaco Ignazio Locci ha incontrato i funzionari dell’assessorato dei Lavori pubblici della Regione Sardegna per approfondire le problematiche relative all’impiego del finanziamento di 1,7 milioni di euro ottenuto per la “rifioritura” della diga, nota come la “scogliera”, ovvero un programma di manutenzione straordinaria delle opere di sopraflutto e dei banchinamenti per il quale si procederà in tempi brevi alla progettazione per poi giungere fino alla gara d’appalto e all’avvio del cantiere. Si tratta di opere in capo alla Regione Sardegna, che detiene la titolarità dell’infrastruttura portuale. Il finanziamento è il frutto della partecipazione della Regione Sardegna al bando per “proposte progettuali di prevenzione del rischio sismico su edifici ed infrastrutture pubblici insistenti sul territorio delle «Isole minori». 

Ma questi non sono gli unici fondi disponibili per l’esecuzione di opere indispensabili nello scalo antiochense: da tempo, infatti, risultano a disposizione 12 milioni di euro per l’escavo dei fondali portuali ma il progetto resta inspiegabilmente fermo.

«Siamo molto soddisfatti dell’incontro con i funzionari dell’assessorato dei Lavori pubblici e il nuovo responsabile del procedimento, funzionario tecnico della Società OIS (Opere e Infrastrutture della Sardegna)commenta il sindaco Ignazio Loccil’occasione è stata utile per toccare con mano la volontà di sbloccare lavorazioni ferme da troppo tempo, senza le quali non può certo essere programmato il rilancio del porto. Un’infrastruttura della Regione Sardegna che merita maggiori attenzioni, viste le condizioni in cui versa. Mi auguro sia la volta buona. Così come auspico che possa essere ripreso il procedimento dell’escavo del porto, per il quale sono stati stanziati ben 12 milioni di euro ma che risulta in stop, senza alcuna apparente motivazione, da oltre cinque anni. Confidiamo in questo nuovo “attivismo” degli uffici regionali e ci auguriamo di vedere presto l’avvio dei cantieri.»

Un antico crocifisso ligneo in dono al comune di Villamassargia. Così il signor Gino Scarpa, che ha venduto all’Ente lo scorso 24 dicembre la sua storica casa, ha fatto visita stamane alla sindaca Debora Porrà. Con loro l’assessore Stefano Osanna.
«Ringraziando il signor Gino Scarpa per questo presenteha detto -, aggiungo di esser davvero felice che casa Scarpa sia diventata interamente un bene pubblico di cui potrà beneficiare tutta la comunità.»
L’antico oggetto sacro con cui Gino Scarpa ha voluto omaggiare il Comune, e che richiama per somiglianza il noto reliquiario della Croce del vescovo Zane attualmente conservato a Brescia, era appartenente alla sua famiglia e, dagli anni Ottanta, a seguito di una ristrutturazione della casa voluta dal padre Angelo, il crocifisso era stato portato all’interno dell’edificio per devozione e in segno di protezione.
«Vorrei pertanto ha detto Gino Scarpache questo simbolo restasse qui.»
L’immobile, che si affaccia sul giardino di quasi 3mila metri quadrati, venne edificato insieme alla chiesa della Madonna del Pilar durante la Signoria Pisana del Conte Bonifacio dei Donoratico, nella prima metà del 1300. Nel XVIII secolo, la casa baronale divenne di proprietà della famiglia Asquer, cognome di Pina, madre di Clementina ed Angelo, successivi proprietari, e nonna di Gino Scarpa. In seguito fu suddivisa in due proprietà, Scarpa e Casula.
«Alla conclusione dell’atto notarile per ufficializzare la vendita dell’immobile a dicembreha osservato il signor Gino Scarpaero un po’ triste per la fine di un capitolo importante della storia della mia famiglia, al contempo sono lieto che finalmente la casa sia stata riunita, con l’auspicio che abbia nuova vita ed essere luogo edificante per tutti i massargesi.»

«La Regione Sardegna approva il nuovo tariffario per le prestazioni sanitarie. I laboratori e le strutture convenzionate si vedono ridurre di oltre il 50% le tariffe degli esami. Impossibile erogare le prestazione con le nuove tariffe. Non bastano le liste d’attesa infinite della sanità pubblica, ora diventerà impossibile trovare spazio anche nelle strutture convenzionate. Prelievi, esami diagnostici, fisioterapia… queste sono solo alcune delle tariffe stravolte dalla regione.»

La denuncia arriva da Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

«L’entrata in vigore della delibera 54-8 del 30.12.2024, causerà un danno immane senza precedenti alla sanità sardaaggiunge Gianluigi Rubiu -. L’assessorato ha approvato il tariffario con i nuovi lea, basato sulla media tariffaria delle regioni Emilia-Romagna, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano, Lombardia e Toscana, senza un ragionamento equo e senza alcuna concertazione con la commissione paritetica. E, come se non bastasse, le strutture ad oggi non possono erogare le nuove prestazioni perché non sono accreditate per i nuovi Lea o accreditate con i vecchi codici.»
«Basterebbero già questi due aspetti per dare atto del disastro che la delibera 54-8 causerà alla Sanità sarda ma il fatto più allarmante è che diverse prestazioni del nuovo nomenclatore non possono essere più accettate in convenzione, perché le somme previste non coprono neanche il costo dei reattivisottolinea Gianluigi Rubiu -.
Basti pensare che ci sono prestazioni come il sangue occulto che può essere richiesto con un singolo campione o con 3 campioni ma il nuovo nomenclatore ha previsto comunque il rimborso di un solo campione. Il nuovo tariffario danneggerà in primis il cittadino che sarà costretto a pagare esami di routine, ma causerà anche la chiusura di diverse strutture convenzionate e la perdita di migliaia di posti di lavoro.»
«Dopo il danno del taglio dei budget al 90% delle strutture convenzionate degli inizi di dicembre, con retroattività di tutto il 2024, il 30 dicembre è arrivato un ulteriore disastro come il nuove nomenclatoreconclude Gianluigi Rubiu -. Numerose le richieste delle associazioni di categoria che non hanno trovato accoglimento. Né assessorato e né Ares si sono pronunciati, né hanno ricevuto i rappresentanti di categoria, per dare spiegazioni o porre rimedio.»