26 April, 2024
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La complessità delle scelte imposte dal cambiamento climatico alla comunità mondiale per affrontare la sfida tecnologica e sociale della transizione energetica. Il workshop organizzato da Sotacarbo e Energia Media nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia ha illustrato strategie globali, nazionali e regionali per passare da un sistema basato sulle fonti fossili a uno senza emissioni di CO2, basato su rinnovabili e idrogeno verde, per assicurare il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
Un traguardo che al momento sembra allontanarsi anziché avvicinarsi.

«Se gli impegni degli Stati restano quelli attuali, l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura entro 1.5°C è velleitario – spiega il presidente Sotacarbo, Mario Porcu -. Lo scenario NetZero nel 2050 dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) appare già superato, anche perché per metà della popolazione mondiale, Cina e India, la scadenza programmata è posticipata di dieci-vent’anni.»
Tutti i relatori hanno messo in evidenza come la neutralità climatica sia un obiettivo universale ma le strade per conseguirlo possono essere molteplici e non le stesse per tutti.
Aperti dall’intervento dell’assessore regionale all’Ambiente Marco Porcu, i lavori sono entrati subito nel vivo con il general manager dell’International Centre for Sustainable Carbon Andrew Minchener, che ha sottolineato l’errore di sottovalutazione dell’importanza nella transizione energetica delle terre rare, litio, cobalto e rame. Minerali necessari per la realizzazione delle turbine eoliche e dei pannelli solari, elementi chiave della decarbonizzazione: «La Cina ha una posizione dominante in questo mercatospiega Andrew Minchener -, sia per la disponibilità diretta che per quella indiretta, creata grazie ad accordi con altri paesi asiatici e africani, che dispongono di riserve. Questo vantaggio strategico si traduce in un gap competitivo enorme per gli altri paesi, che dovranno in parte rivedere molte delle scelte fatte a livello di tecnologie e industrie da sviluppare».

Gli interventi di Marcello Capra, ministero dell’Ambiente, e Gianluca Cadeddu, Centro regionale di programmazione della Regione Sardegna, hanno posto l’accento sul fatto che sia a livello nazionale che regionale «per la transizione energetica adesso non c’è un problema di risorse economiche», piuttosto bisogna far sì che i vantaggi ricadano nel territorio che sostiene il peso delle scelte, situazione non automatica né scontata.
Gianluca Cocco, assessorato regionale Ambiente, ha evidenziato la novità del metodo utilizzato per la stesura della Strategia regionale di sviluppo sostenibile: «La collaborazione fattiva tra assessorati diversi e il coinvolgimento dei portatori interesse e di diritti hanno significato tempi più lunghi ma hanno conferito basi più solide e condivise per la redazione di un documento strategico fondamentale».
Il professor Franco Cotana, università di Perugia, ha illustrato il ruolo che può essere giocato dai biocarburanti in questa fase di passaggio e di come l’Unione europea debba accelerare la transizione senza compiere scelte avventate che possano distruggerne l’economia.
La catena del valore e le condizioni necessarie per rendere l’idrogeno verde una scelta di sviluppo sostenibile e vincente per la Sardegna sono stati illustrati dal presidente Sotacarbo Mario Porcu: «La nostra regione è tagliata fuori dalla dorsale europea dell’idrogeno, così come era già successo con le reti del metano. La differenza stavolta è attraverso l’idrogeno verde l’abbondanza di energia da fonti
rinnovabili ci mette in condizione di poter diventare un’hydrogen island, in grado di soddisfare tutto il nostro fabbisogno energetico, con nostre risorse e a emissioni zero”.
Nella sessione pomeridiana spazio ai tanti progetti industriali in corso o programmati nell’Isola. I lavori si sono chiusi con la tavola rotonda che ha messo a confronto l’analisi dell’università di Cagliari, illustrata dal prorettore Fabrizio Pilo, la visione di Legambiente, rappresentata da Vincenzo Tiana, per finire con le tante criticità che la transizione energetica mette sul tavolo degli amministratori locali, sintetizzate da Ignazio Atzori, sindaco di Portoscuso, uno dei maggiori poli industriali dell’Isola: «Passare da un modello di sviluppo che ha fatto il suo tempo a un altro è doveroso ma dobbiamo sopravvivere. La transizione deve avere al suo centro l’uomo, altrimenti fallisce».

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«Il carbone è in declino ma per molti paesi resta la risorsa principale e più conveniente e verrà usato a lungo. Per questo è essenziale limitarne al massimo l’impatto sull’ambiente». Andrew Minchener, direttore generale della Iea Clean Coal Centre, spiega così l’attualità e l’importanza della ricerca sul carbone, tema dell’8ª edizione dell’International Conference on Clean Coal Technologies (CCT2017), in programma dall’8 al 12 maggio al T Hotel di Cagliari. Un evento che riunisce circa 200 delegati provenienti da oltre 30 paesi, i massimi rappresentanti a livello mondiale della ricerca e dell’industria in questo settore.

Ogni due anni il Cct mette assieme le visioni e i programmi di investimento delle maggiori aziende produttrici di energia e le più recenti innovazioni tecnologiche in grado di ridurre l’impatto del carbone sull’ambiente. Nonostante il crescente favore dell’opinione pubblica per le fonti alternative, il carbone rimane la maggiore fonte di energia elettrica al mondo, sulla spinta dei paesi in via di sviluppo costretti a fronteggiare il problema della carenza di energia. Spinta che rende essenziale lo sviluppo e l’uso di tecnologie in grado di minimizzare le emissioni di CO2 e di altri inquinanti.

Tra i partecipanti da segnalare Jean-Francois Gagné, capo delle politiche scientifiche dell’Agenzia internazionale per l’Energia, Scott Smouse, direttore dell’US Department of Energy, Ashok Ganesan di GE Power Services, azienda costruttrice degli impianti più efficienti al mondo; Partha Mazumder di Ntpc, la prima società produttrice di energia elettrica in India.

Il programma della conferenza, molto fitto, prevede tre giornate con tre sessioni quotidiane in simultanea dalle 9.00 del mattino alle 18.30. Aperta dagli interventi del presidente della Regione Francesco Pigliaru e del presidente Sotacarbo Alessandro Lanza, la giornata del 9 maggio vedrà anche la presentazione di soluzioni all’avanguardia realizzate in Giappone dalla Mitsubishi Hitachi Power Systems e in Cina, nella centrale modello di Waigaoqiao a Shanghai.

La crescita delle rinnovabili, quindi di energia pulita ma intermittente, ha un impatto sul livello di operatività delle reti elettriche. Anche in questo scenario il carbone ha un ruolo di primo piano, perché rappresenta la risorsa più idonea a garantire la necessaria copertura energetica quando cala o cessa la produzione delle rinnovabili. Il 10 maggio verrà esaminato il ruolo del carbone in uno scenario “a basse concentrazioni di carbonio”. Da segnalare le analisi del World Energy Council, di VGB Powertech per la Germania e di Reliance Power per l’India, su come l’industria del carbone si stia adattando in questa fase di transizione energetica. Si tratta di temi nuovi e diversi rispetto a quelli dell’edizione 2015 ospitata a Cracovia in Polonia.

Altra novità la tavola rotonda organizzata nello stesso giorno alle 15.30 sul tema del “Trilemma dell’energia”. Dibattito che andrà oltre il carbone, per affrontare il problema dell’intero settore energetico nel trovare il giusto bilanciamento tra ambiente, sicurezza e costi, Sfida che accomuna tutti i governi. Ne discuteranno sei esperti in economia e politica energetica: Chandra Bhushan, direttore del Centre for Science and Environment, India, Nick Butler, editorialista del Financial Times, Craig Morris, analista dell’Institute for Advanced Sustainability Studies e editorialista per Energiewende, Charles Soothill, vicepresidente dello Zero Emissions Platform, Benjamin Sporton, amministratore delegato di World Coal Association e Alessandro Lanza, presidente della Sotacarbo.

Il cambiamento coinvolge anche la cattura e lo stoccaggio della CO2 (le “Ccs”), considerate tecnologie essenziali per gli obiettivi sul clima fissati dal Cop 21 a Parigi nel novembre 2015, sia dall’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change – il Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico) che dalla Iea (International Energy Agency – l’Agenzia internazionale dell’Energia). Il dibattito sulla percorribilità economica delle Ccs è molto acceso e l’11 maggio verranno presentate tecnologie rivoluzionarie in questo settore, come quelle portate avanti negli Stati Uniti e in Europa solo nel Progetto Road di Rotterdam.

La Conferenza si concluderà il 12 maggio nel Sulcis: visita dei delegati al mattino alla miniera di Serbariu a Carbonia, che ospita il Centro Ricerche Sotacarbo e il museo del carbone; nelpomeriggio alla centrale Enel ‘Grazia Deledda’ a Portoscuso.

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Martedì 13 settembre 2016, alle ore 11.00, a Cagliari presso la sala T8 del T Hotel, si terrà la presentazione della 6a edizione del Workshop internazionale “Cofiring biomass with coal” che si svolgerà dal 14 al 15 settembre 2016 nel Centro Ricerche Sotacarbo – Grande Miniera di Serbariu, Carbonia.

L’evento è organizzato da Sotacarbo e dall’International Energy Agency Clean Coal Centre.

Al convegno saranno presenti 75 delegati in rappresentanza di 19 paesi di quattro continenti (manca solo l’Oceania). Tra i delegati anche diversi rappresentanti ministeriali, tra i quali Shui Han (direttore del ministero dell’Energia cinese); Qiuye Xie (presidente dell’Eppei – Electricity Power Planning and Engineering Institute, uno dei principali advisor del governo di Pechino in campo di politica industriale e sviluppo energetico); Sarma V. Pisupati (capo della progettazione del programma energetico del governo americano).

Nell’occasione verrà presentato anche il nuovo logo aziendale Sotacarbo e ufficializzata l’assegnazione all’Italia della 8a edizione della Clean Coal Technologies Conference – altro evento organizzato da IEA Clean Coal Centre e Sotacarbo – che si terrà dall’8 all’11 maggio 2017, presso il T Hotel di Cagliari, dove era stata ospitata dieci anni fa la terza edizione della Conferenza.

Interverranno: il presidente Sotacarbo, prof. Alessandro Lanza, e il direttore generale dell’International Energy Agency Clean Coal Centre dr. Andrew Minchener, OBE

Nel 2017 la Conferenza internazionale sulle tecnologie per la “produzione di energia a emissioni zero” verrà organizzata in Italia dalla Sotacarbo. L’evento, che ha cadenza biennale, sarà ospitato in Sardegna nel maggio 2017. L’annuncio ufficiale è stato dato a Cracovia (Polonia) da Andrew Minchener, direttore generale del Clean Coal Centre dell’Agenzia internazionale per l’Energia, in occasione della settima edizione della Conferenza: “Nel 2017 sarà la Sotacarbo a organizzare per l’Italia la prossima conferenza sulle Cct (“Clean Coal Technologies”, alla lettera “tecnologie per il carbone pulito”). I membri dell’International Energy Agency Clean Coal Centre hanno deciso all’unanimità di assegnare l’edizione 2017 all’Italia, e siamo certi che la Sotacarbo, che avrà il compito di curarne l’organizzazione, farà un ottimo lavoro”.

Il Cct 2015 di Cracovia è stato un successo sia dal punto di vista dei contenuti che da quello della partecipazione: oltre 200 delegati provenienti da oltre 30 Paesi. Stavolta, in aggiunta alla consueta partecipazione dei massimi esponenti a livello internazionale del mondo accademico, della scienza e della ricerca, si è registrato un notevole incremento della presenza di rappresentanti del mondo dell’industria: «Aver avuto la presenza attiva, con presentazioni tecniche, di aziende multinazionali e gruppi industriali di primo piano a livello mondiale, che hanno rappresentato circa il 40% dei partecipanti – ha sottolineato Minchenern -, è il segno più tangibile dell’interesse crescente verso un evento che si è affermato negli anni come il più importante al mondo in questo settore».

La designazione dell’Italia per ospitare il Cct 2017 è stata salutata con grande soddisfazione dal presidente Sotacarbo Mario Porcu: «È un importante riconoscimento del ruolo di Sotacarbo a livello internazionale. Si tratta, infatti, di una conferenza di grande prestigio a livello mondiale e la scelta dell’International Energy Agency rappresenta per noi motivo di orgoglio e una vetrina importantissima anche per la Sardegna e il Polo tecnologico del Sulcis. Siamo ben consapevoli delle responsabilità e del lavoro che ci attendono per garantire un evento in linea con standard elevatissimi che hanno caratterizzato anche l’ultima edizione».

Il Cct 2017 si caratterizzerà anche per alcune novità, come quella di non legare la conferenza a una fonte specifica ma a un mix energetico a emissioni zero; nella convinzione che una composizione eterogenea, ma bilanciata, delle fonti di energia utilizzate sia indispensabile per promuovere uno sviluppo realmente sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale.

Andrew Minchener