29 March, 2024
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Si è tenuta oggi, nell’aula magna del rettorato, la cerimonia di premiazione degli studenti delle scuole superiori che hanno partecipato al concorso regionale Reporters of the night, bandito dall’Università di Cagliari per l’edizione 2016 della Notte dei ricercatori, evento promosso dall’Unione europea con la partecipazione in Italia di atenei e centri di ricerca. La “Notte” – tenutasi tra la Cittadella di Monserrato e il rettorato, il 29 e 30 settembre scorso – ha avuto il coordinamento nazionale di Frascati scienze e, in ambito locale, del dipartimento di fisica, della sezione Infn (Istituto nazionale fisica nucleare) e della direzione Ricerca e territorio. Il concorso è stato supportato da Fondazione di Sardegna e comune di Cagliari.

I premiati. Michele Garau e Bianca Gregu (Istituto Azuni, Cagliari), si sono classificati al primo posto, aggiudicandosi un assegno di 500 euro, al concorso regionale Reporters of the night con il video dal titolo “Ricerca con voi”. Seconda piazza ex aequo, e premio di 300 euro per ciascun lavoro, per Francesco Careddu (liceo scientifico Michelangelo, Cagliari) con “La Notte dei ricercatori 2016” e Grazia Enerina Pisano e Davide Incani (liceo classico Convitto, Cagliari), che hanno firmato “La Notte dei Ricercatori”. Infine, Menzione speciale per Nicole Badas e Hiba Bahi (liceo classico Convitto, Cagliari), autrici del video “La Scienza è per tutti”.

«I saperi e la conoscenza raccontata nel modo giusto, verificata, con rigore e metodo scientifico. Il concorso – ha detto il pro rettore vicario, Francesco Mola – è un’occasione che vi ha permesso di confrontarvi e di avvicinarvi al nostro ateneo. Complimenti». Il pro rettore per la Ricerca, Micaela Morelli, ha rimarcato un aspetto: «Reporters of the night è andato oltre le nostre aspettative. Siete stati propositivi e attenti, vi ringrazio: l’Università di Cagliari vi aspetta. Sono grata anche ai vostri docenti, alla commissione e alla direzione Ricerca e territorio». Per il presidente della giuria, Antioco Floris, il video contest ha messo assieme «esperienze, fantasia, curiosità. I filmati da circa due minuti ciascuno mostrano coinvolgimento e motivazioni». Insomma, un percorso di interesse e proficuo anche in prospettiva futura.

Al concorso regionale hanno preso parte allievi di varie scuole secondarie. Tra queste, Istituto Azuni, liceo Michelangelo, liceo Dettori, Convitto nazionale e Istituto Bacaredda di Cagliari, Istituto Einaudi di Senorbì. La commissione esaminatrice è composta da Antioco Floris (presidente, docente dipartimento Storia, beni culturali e territorio), Viviana Fanti (docente dipartimento di Fisica) e Susi Ronchi (giornalista). I ragazzi e le ragazze che hanno partecipato a “Reporters of the night” hanno ricevuto un attestato personalizzato.

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Questo pomeriggio, dalle 16.00, nell’aula magna del rettorato, via Università, n. 40, a Cagliari, si terrà la cerimonia di premiazione degli studenti che hanno vinto il concorso regionale “Reporters of the night”, bandito dall’Università di Cagliari per l’edizione 2016 della Notte dei ricercatori, evento promosso dall’Unione europea, con la partecipazione in Italia di atenei e centri di ricerca. La “Notte” – tenutasi tra la Cittadella di Monserrato e il rettorato, il 29 e 30 settembre scorso – ha avuto il coordinamento nazionale di Frascati scienze e, in ambito locale, del dipartimento di fisica, della sezione Infn (Istituto nazionale fisica nucleare) e della direzione Ricerca e territorio. Alla cerimonia prendono parte il pro rettore vicario, Francesco Mola, il pro rettore per la Ricerca, Micaela Morelli.

Al concorso regionale hanno preso parte allievi di varie scuole secondarie. Tra queste, Istituto Azuni, liceo Michelangelo, liceo Dettori, Convitto nazionale e Istituto Bacaredda di Cagliari, Istituto Einaudi di Senorbì. La commissione esaminatrice è composta da Antioco Floris (presidente, docente dipartimento Storia, beni culturali e territorio), Viviana Fanti (docente dipartimento di Fisica) e Susy Ronchi (giornalista). I ragazzi e le ragazze che hanno partecipato a “Reporters of the night” riceveranno un attestato personalizzato.

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Lunedì 21 novembre, dalle ore 16.00, nell’aula magna del rettorato, via Università, n. 40, a Cagliari, si terrà la cerimonia di premiazione degli studenti che hanno vinto il concorso regionale “Reporters of the night”, bandito dall’Università di Cagliari per l’edizione 2016 della Notte dei ricercatori, evento promosso dall’Unione europea, con la partecipazione in Italia di atenei e centri di ricerca. La “Notte” – tenutasi tra la Cittadella di Monserrato e il rettorato, il 29 e 30 settembre scorso – ha avuto il coordinamento nazionale di Frascati scienze e, in ambito locale, del dipartimento di fisica, della sezione Infn (Istituto nazionale fisica nucleare) e della direzione Ricerca e territorio. Alla cerimonia prendono parte il pro rettore vicario, Francesco Mola, il pro rettore per la Ricerca, Micaela Morelli.

Al concorso regionale hanno preso parte allievi di varie scuole secondarie. Tra queste, Istituto Azuni, liceo Michelangelo, liceo Dettori, Convitto nazionale e Istituto Bacaredda di Cagliari, Istituto Einaudi di Senorbì. La commissione esaminatrice è composta da Antioco Floris (presidente, docente dipartimento Storia, beni culturali e territorio), Viviana Fanti (docente dipartimento di Fisica) e Susi Ronchi (giornalista). I ragazzi e le ragazze che hanno partecipato a “Reporters of the night” riceveranno un attestato personalizzato.

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Al via sabato 12 novembre, a Cagliari, il seminario di introduzione alla critica e all’analisi del film “Leggere e scrivere il cinema”, organizzato dall’associazione “Cagliari in cortometraggio”, in collaborazione con la testata online Cinemecum.it, con l ‘Ordine dei giornalisti della Sardegna e con la Fondazione Sardegna Film Commission. Il seminario è stato introdotto dall’appuntamento del 28 marzo 2016 di introduzione alla Critica cinematografica, curato dal quindicinale Cinemecum.it, che aveva visto la partecipazione dei professori Antonio Costa e Antioco Floris e i critici Gianni Olla, Salvatore Pinna e Elisabetta Randaccio. Anche questo nuovo appuntamento è rivolto a tutti gli interessati: semplice appassionati o chi intenda avviarsi alla professione di critico cinematografico.

Si propone, infatti, di fornire gli strumenti per leggere e scrivere un testo filmico con autonomia interpretativa; far riflettere sui diversi approcci alla critica; spiegare come lavora e con quali metodologie, il critico cinematografico; illustrare il mestiere di chi scrive di cinema nella società multimediale.

Le lezioni saranno suddivise fra teoria ed esercitazione pratica e saranno tenute dai professori David Bruni (Università di Cagliari), Antioco Floris (Università di Cagliari), Roy Menarini (Università di Bologna), Emiliano Morreale (Università la Sapienza di Roma, critico de La Repubblica e Il sole 24 ore), dai critici cinematografici Sergio Naitza, Gianni Olla ed Elisabetta Randaccio e dalla direttrice di Rai3 Sardegna, Anna Piras. Tutta la didattica si svolgerà a Cagliari. Il numero di partecipanti è fissato a 100 corsisti.

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Ospedale Civile di Cagliari

Il San Giovanni di Dio riapre le sue porte sabato 14 e domenica 15 maggio (dalle 9.00 alle 20.00, orario continuato) per Monumenti aperti. Dopo lo strepitoso successo dell’anno scorso (con le oltre 15mila presenze), i cagliaritani potranno ammirare ancora una volta i suggestivi sotterranei e i tesori dell’Ospedale Civile.

 Per la prima volta quest’anno, come ha spiegato il commissario straordinario dell’Aou, Giorgio Sorrentino, sono gli studenti che diventano “padroni” dell’ospedale. I ragazzi di due scuole medie (via Piceno-istituto comprensivo Santa Caterina di Cagliari e Rosas-Istituto comprensivo n. 2 di Quartu) faranno da “ciceroni” e illustreranno ai visitatori le bellezze del San Giovanni e dei suoi sotterranei. Una grande novità che assieme al progetto di alternanza scuola-lavoro elaborato con Imago Mundi, ha proprio l’obiettivo di valorizzare il Civile. «Non è un caso – spiega Sorrentino – che il nostro slogan di quest’anno sia: “San Giovanni di Dio, il Monumento della Salute”. Perché è qui, nell’ospedale più antico della città, che i cagliaritani hanno trovato e continuano a trovare un punto di riferimento». Ovviamente i ragazzi cureranno le visite guidate sotto la supervisione dell’Associazione dei dipendenti dell’Aou, Mariposa, vero motore delle iniziative culturali al San Giovanni.

Sabato e domenica sarà proiettato ogni quindici minuti il cortometraggio “Quello che c’era”, che racconta la storia dei sopravvissuti ai bombardamenti del 1943 su Cagliari: furono centinaia i cagliaritani che si salvarono proprio grazie ai sotterranei del San Giovanni di Dio. Il documentario è frutto di un grande lavoro di Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Cagliari e degli studenti del Gruppo C-nema del laboratorio audiovisivo (coordinato dal regista Marco Antonio Pani) all’interno dell’insegnamento dei linguaggi del Cinema, della Televisione e dei New Media, del prof. Antioco Floris. Protagonisti assoluti i due testimoni, Mario Seguro (88 anni) e Mariano Frongia (78), che si sono salvati proprio grazie al San Giovanni e ai suoi sotterranei. Un racconto emozionante quello di Seguro e Frongia, che fanno rivivere le terribili giornate del 1943, quando Cagliari fu completamente rasa al suolo dagli aerei alleati. Un cortometraggio che parla di un pezzo di storia della città ma che è anche memoria per le future generazioni. Il cortometraggio è stato realizzato dagli studenti del primo anno di Scienze della Comunicazione Francesco Campus, Jaime Cocco Ciboddo, Giuseppe Lai, Cristina Marci, Silvia Marci, Francesca Murgia, Luca Palmieri, Francesca Pili, Francesca Salis, Dafne Satta, Alessio Simbula, Bruna Francesca Sini.

Nella due giorni di Monumenti aperti sono tre gli appuntamenti musicali. Sabato 14, alle 17.00, si esibirà nella hall del San Giovanni di Dio,  il coro polifonico di Sinnai S’Addura. Domenica 15 due appuntamenti: alle 11.00, esibizione del gruppo Cuncordia a Launeddas; alle 11.45 nella Cappella del San Giovanni di Dio l’orchestra della scuola media a indirizzo musicale Rosas di Quartu, pluripremiata a livello nazionale: i giovani musicisti prodigio proprio ieri hanno sbaragliato le altre orchestre al concorso nazionale di Trento. Domenica alle 17.00 si esibirà il coro polifonico Cantores Mundi. Infine, nella due giorni sarà visitabile la mostra di piante officinali disegnate ad acquarello dell’artista sarda di fama internazionale Elisabetta Mura.

 

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L’ospedale San Giovanni di Dio riapre le sue porte il 14 e il 15 maggio per Monumenti aperti. Un’edizione speciale, questa, dopo lo strepitoso successo dell’anno scorso con le oltre 15mila persone che hanno visitato i sotterranei, dove i cagliaritani trovarono rifugio e salvezza quando i bombardamenti del 1943 devastarono Cagliari. Ed è in quei sotterranei  che è stato girato il documentario Quello che c’era, una delle novità più importanti di questa edizione ricchissima di storia, cultura, spettacolo e di novità: per la prima volta il San Giovanni di Dio viene “adottato” dagli studenti che diventano per due giorni i veri protagonisti del monumento e l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari fa il suo ingresso nel Comitato scientifico di Monumenti aperti.

Il programma della manifestazione è stato presentata questa mattina nell’Aula Motzo della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università dal commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dal Rettore dell’Ateneo cagliaritano, Maria Del Zompo e dal presidente di Imago Mundi, Fabrizio Frongia.

Il documentario è frutto di un grande lavoro di Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Cagliari e degli studenti del Gruppo C-nema del laboratorio audiovisivo (coordinato dal regista Marco Antonio Pani) all’interno dell’insegnamento dei linguaggi del Cinema, della Televisione e dei New Media, del prof. Antioco Floris. Protagonisti assoluti i due testimoni, Mario Seguro (88 anni) e Mariano Frongia (78), che si sono salvati proprio grazie al San Giovanni e ai suoi sotterranei. Un racconto emozionante quello di Seguro e Frongia, che fanno rivivere le terribili giornate del 1943, quando Cagliari fu completamente rasa al suolo dagli aerei alleati. Un cortometraggio che parla di un pezzo di storia della città ma che è anche memoria per le future generazioni.

Un progetto che si è realizzato grazie alla partnership con il corso di laurea in Scienze della Comunicazione, come è stato sottolineato dal presidente della Facoltà di Studi Umanistici Rossana Martorelli, dalla coordinatrice del corso di laurea, Elisabetta Gola, e dal manager didattico, Valentina Favrin.

Il Gruppo C-nema è formato dagli studenti Francesco Campus, Jaime Cocco Ciboddo, Giuseppe Lai, Cristina Marci, Silvia Marci, Francesca Murgia, Luca Palmieri, Francesca Pili, Francesca Salis, Dafne Satta, Alessio Simbula, Bruna Francesca Sini.

Per la prima volta quest’anno, come ha spiegato il commissario straordinario dell’Aou, Giorgio Sorrentino, sono gli studenti che diventano “padroni” dell’ospedale. I ragazzi di due scuole medie (via Piceno-istituto comprensivo Santa Caterina di Cagliari e Rosas-Istituto comprensivo n. 2 di Quartu) faranno da “ciceroni” e illustreranno ai visitatori le bellezze del San Giovanni e dei suoi sotterranei. Una grande novità che assieme al progetto di alternanza scuola-lavoro elaborato con Imago Mundi, ha proprio l’obiettivo di valorizzare il Civile. «Non è un caso – spiega Sorrentino – che il nostro slogan di quest’anno sia: “San Giovanni di Dio, il Monumento della Salute”. Perché è qui, nell’ospedale più antico della città, che i cagliaritani hanno trovato e continuano a trovare un punto di riferimento». Ovviamente i ragazzi cureranno le visite guidate sotto la supervisione dell’Associazione dei dipendenti dell’Aou, Mariposa, vero motore delle iniziative culturali al San Giovanni.

Nella due giorni di Monumenti aperti sono tre gli appuntamenti musicali. Sabato14, alle 17.00, si esibirà nella hall del San Giovanni di Dio, il coro polifonico di Sinnai S’Addura. Domenica 15 due appuntamenti: alle 10.00 esibizione del gruppo Cuncordia a Launeddas; alle 11.30 nella Cappella del San Giovanni di Dio l’orchestra della scuola media a indirizzo musicale Rosas di Quartu, pluripremiata a livello nazionale. Infine, la mostra di piante officinali disegnate ad acquarello dell’artista sarda di fama internazionale Elisabetta Mura.

 

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Il San Giovanni di Dio riapre le sue porte il 14 e il 15 maggio per Monumenti aperti. Un’edizione speciale, questa, dopo lo strepitoso successo dell’anno scorso con le oltre 15mila persone che hanno visitato i sotterranei dove i cagliaritani trovarono rifugio e salvezza quando i bombardamenti del 1943 devastarono Cagliari. E proprio in quei sotterranei, che saranno riaperti per Monumenti aperti, è stato realizzato il documentario “Quello che c’era”, un grande lavoro di Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Cagliarii e gli studenti del Gruppo C-nema del laboratorio audiovisivo (coordinato dal regista Marco Antonio Pani) all’interno dell’insegnamento dei linguaggi del Cinema, della Televisione e dei New Media, del prof. Antioco Floris.

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Il cortometraggio e le novità previste per l’apertura al pubblico dei sotterranei e dei tesori del San Giovanni di Dio saranno presentate sabato 7 maggio alle 10.30 nell’Aula Motzo della Facoltà di Studi Umanistici in via Is Mirrionis 1 a Cagliari (Polo di Sa Duchessa) dal commissario straordinario dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dal Rettore dell’Ateneo cagliaritano, Maria Del Zompo, dal il presidente di Monumenti aperti, Fabrizio Frongia. Parteciperanno anche la coordinatrice del corso di laurea in Scienze della Comunicazione, Elisabetta Gola, il manager didattico, Valentina Favrin, il professor Floris e gli studenti del Gruppo C-nema che hanno realizzato il documentario: Francesco Campus, Jaime Cocco Ciboddo, Giuseppe Lai, Cristina Marci, Silvia Marci, Francesca Murgia, Luca Palmieri, Francesca Pili, Francesca Salis, Dafne Satta, Alessio Simbula, Bruna Francesca Sini.

Ospedale Civile di Cagliari

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Municipio di Villacidro copia

Martedì 3 maggio si è tenuta la giornata finale del percorso di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale diretta alle scuole di Villacidro nell’ambito del progetto Oiss (Osservatorio intercomunale sicurezza stradale dei comuni di Villacidro, Gonnosfanadiga, Guspini e Sanluri). Realizzato dal Cirem (Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità – Università Cagliari) per i comuni di Villacidro, Gonnosfanadiga, Guspini e Sanluri. Il coordinatore dei progetti è Paolo Fadda, il responsabile scientifico del progetto Oiss è Gianfranco Fancello, entrambi docenti dell’ateneo di Cagliari.

Il progetto Oiss ha coinvolto le scuole in varie attività. Con le quinte delle scuole elementari e con le terze medie è stato compiuto un percorso di educazione stradale chiamato “Carreralonga”: mediante tecniche di gaming, insegna ai ragazzi le regole base di comportamento sulla strada. I ragazzi sono stati coinvolti in attività di educazione all’uso della bicicletta dalla Fiab (Federazione italiana amici bicicletta) di Cagliari. Le quinte delle superiori, hanno seguito tre seminari specifici sulla sicurezza stradale, curati da esperti dell’Università, della Polizia Stradale e dei Carabinieri, della Asl e dei volontari del soccorso.

«Il progetto – spiega il professor Fadda – è tra le iniziative che il Cirem segue nell’ambito del Piano nazionale sulla sicurezza stradale, finanziato e promosso dal ministero delle Infrastrutture e dalla Regione Sardegna. Infatti, sono in corso iniziative simili quali i progetti Ossispo (Siniscola e Posada), Ossprot (territorio ex Provincia Olbia Tempio), Miss x Ades (Elmas, Assemini, Decimomannu e Sestu) e “Governo della sicurezza stradale e interventi in ambito urbano” (Oristano)”. Ma non è tutto. “L’obiettivo? Costituire un osservatorio comunale per monitorare gli incidenti stradali nei centri abitati, utile a individuare i punti neri e pianificare gli interventi di messa in sicurezza. Peraltro – prosegue Paolo Fadda – il tema è di forte interesse: a Villacidro, dal 2009 al 2013, sono avvenuti 211 incidenti stradali il 60 per cento in ambito urbano, con 9 morti e 168 feriti (dati Carabinieri e Polizia stradale).»

«Di fatto, la sensibilizzazione verso i ragazzi deve essere forte e costante – spiega Gianfranco Fancello –. Diffondere la cultura della sicurezza stradale sin dall’infanzia stimola lo sviluppo di una sensibilità diffusa sull’importanza del rispetto delle regole in strada. Nel progetto Oiss abbiamo coinvolto le scuole di Villacidro con la partecipazione diretta degli allievi in attività formative e nei concorsi sulla sicurezza stradale.»

Il concorso “Un logo per il Piedibus” è stato vinto dalla quinta B di Via Cavour, con il logo del Piedibus (rilanciato con l’Associazione Progetto Comune) denominato “La città del piedi bus”. “La sicurezza stradale in un click – cattura la tua idea con una foto” è stata la sfida tra le terze  medie: vittoria per Azzurra Ligas (Istituto Loru, sezione B) con le foto “Sono in pericolo” e “Il pedone deve utilizzare il marciapiedi”.  “La sicurezza stradale in un ciack – cattura la tua idea con un video” per le quinte delle superiori, premia Marta Follesa, Alice Pani, Barbara Ecca e Jacopo Mattia Concas (liceo classico “E. Piga”) con il video “What else could have happened?”.

Con il professor Fancello (dipartimento Trasporti, facoltà di Ingegneria), alla cerimonia hanno preso parte, il capitano Valerio Cadeddu (Carabinieri, Villacidro), Raffaele Angioni (dirigente Polizia Stradale, Cagliari), il vice comandante Monica Loi (Polizia Municipale, Villacidro), Gabriella Picci (dirigente Istituto Loru, Villacidro), Giuliana Orrù (Istituto Dessì, Villacidro), Antonio Macchis (dirigente Liceo Piga), Marco Cazzaniga (Associazione Progetto Comune) e Andrea Angioi (Progetto Carreralonga). Tra i giurati Antioco Floris, docente dipartimento Storia, beni culturali e territorio dell’ateneo di Cagliari.

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Domenica 14 febbraio, dalle 11.00, nella sala conferenze dell’Exmà, in via San Lucifero 71, a Cagliari, verrà inaugurata con un dibattito pubblico la mostra Imago Karalis, Imago Mundi. L’autore delle immagini è il fotografo Stefano Martinelli (in arte Stefano Non), neodottore in Scienze della comunicazione.

Talento, città, sogni. Stefano Martinelli, seguito dal docente nel corso di laurea in Scienze della comunicazione, Emiliano Ilardi, ha elaborato la propria tesi sul tema “Cagliari metropolitana fra progetto e rappresentazione”. Flash che raccontano trasversalmente la città e la “comunicano” con un approccio e punti di vista di forte interesse. Il lavoro realizzato dal fotografo cagliaritano ha la collaborazione dell’associazione Camù, legata al corso di laurea. Scienze della comunicazione ha contribuito anche al sostegno dell’allestimento espositivo. La mostra – gratuita e aperta al pubblico – può essere visitata dalle 12.30 di domenica sino al 9 marzo.

Gli effetti della tecnologia industriale prima e della rivoluzione elettronica poi, i confini dell’arte fotografica e della scienza urbanistica: è questa la cornice del dibattito, con docenti ed esperti, che accompagna la presentazione della mostra. Il contesto viene ampliato fino a interrogativi quali l’influenza del rapido succedersi di media e tecnologie nel Novecento sul modo di rappresentare lo spazio urbano e di progettarlo e su quali siano stati gli effetti di queste derive sullo sviluppo di Cagliari.

«Valorizzare gli studenti e le loro capacità è da sempre uno degli obiettivi che il corso di laurea in Scienze della comunicazione si impegna a realizzare. Questa volta – dice Elisabetta Gola, responsabile del corso – con la mostra di Stefano Martinelli, la sfida è quella di portare i risultati di una ricerca sociologica sul capoluogo regionale all’attenzione dei residenti.»

Al dibattito prendono parte i docenti del corso di laurea in Scienze della comunicazione, Emiliano Ilardi (Sociologia dei processi culturali e comunicativi), Antioco Floris (Linguaggi del cinema, della televisione e dei new media) ed Enrico Cicalò (Metodi e tecniche della rappresentazione grafica). Con l’autore, interviene Dandy Massa, architetto e vicepresidente del Consiglio italiano ingegneri.

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Domani, martedì 24 novembre, alle 11.00, nell’aula multimediale n. 5 – facoltà Studi umanistici, Sa Duchessa (via Is Mirrionis 1, Cagliari), verrà proiettato il film “Il figlio di Bakunin” di Gianfranco Cabiddu. L’opera apre il ciclo “La parola e l’immagine”: cinque appuntamenti – dal 24 novembre al 14 dicembre – curati dal dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica e dedicati alla figura di Sergio Atzeni. L’iniziativa è coordinata dai docenti Giuseppe Marci (Letteratura sarda contemporanea) e Antioco Floris (Linguaggi del cinema, televisione e dei new media). Mercoledì 25 novembre, alle 12.00 si tiene l’incontro con il regista Gianfranco Cabiddu.

Le opere di Sergio Atzeni compaiono regolarmente nei programmi del corso in Letteratura sarda contemporanea, che nell’anno accademico 2015/2016, in occasione del ventennale della morte, accanto alla proposta di lettura dei romanzi e racconti atzeniani, organizza gli incontri con i registi Gianfranco Cabiddu, Salvatore Mereu e Daniele Atzeni. Sul tema Sergio Atzeni all’Università di Cagliari: la parola e l’immagine”, sono in calendario anche la proiezione del film “Bellas Mariposas” di Salvatore Mereu e del documentario sulla figura di Sergio Atzeni “Madre Acqua” di Daniele Atzeni. Previsti gli incontri con i tre registi.

«Il rapporto di Sergio Atzeni con l’Università di Cagliari è stato intenso e vitale: già da studente liceale, per le infuocate assemblee studentesche del Sessantotto, aveva iniziato a frequentare le aule della facoltà di Lettere e filosofia dove poi si iscrisse nel 1970» spiega il professor Marci. «Scrittore affermato, tornava ad ogni invito, sempre disponibile al confronto con gli studenti. L’attenzione verso Sergio Atzeni non è venuta meno nel corso degli anni e numerose sono le tesi discusse nella facoltà di Lettere prima e in quella di Studi umanistici poi» aggiunge il professor Floris.

Il 27 novembre, alle 18.00, proiezione del documentario “Madre Acqua” (2015) e incontro con il regista Daniele Atzeni. Il 1 dicembre, alle 11.00, proiezione del film “Bellas Mariposas” (2012). Il 14 dicembre, alle 17.00, incontro con il regista Salvatore Mereu

Gianfranco Cabiddu