25 April, 2024
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Film e documentari, concerti, incontri e masterclass per indagare e ragionare sulla musica applicata al cinema, tema caratterizzante di Creuza de Mà, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu e organizzato dall’associazione culturale Backstage: una manifestazione unica nel suo genere in Sardegna, e tra le pochissime nel panorama dei festival cinematografici nazionali e internazionali, che giunge alla sua undicesima edizione.

L’appuntamento si rinnova secondo la formula collaudata un anno fa: una prima parte è in calendario da venerdì 27 a domenica 29 ottobre a Carloforte, il paese sull’isola di San Pietro, di fronte alla costa sud occidentale della Sardegna, dove il festival è nato nell’estate del 2007 e in cui affonda le sue radici; la seconda è invece da giovedì 2 a domenica 5 novembre a Cagliari, dove Creuza de Mà trova ancora casa al Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina”.

Tra i piatti forti del cartellone, un omaggio ad Armando Trovajoli nel centenario della nascita con la prima di un documentario di Mario Canale ed Annarosa Morri che ripercorre i momenti salienti della lunga carriera del musicista e compositore romano e con un concerto con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli; e poi un focus sul cinema e la musica di Napoli con Enzo Avitabile in concerto e nel documentario di Jonathan Demme “Music Life”, i film “Gatta Cenerentola”, “Ammore e malavita”, “Indivisibili”, “MaLaMènti” e un documentario di Giorgio Verdelli su Pino Daniele.

Proiezioni e concerti verranno come sempre introdotti o approfonditi negli incontri condotti dal musicologo e compositore Riccardo Giagni con gli ospiti del festival che racconteranno dai rispettivi punti di osservazione o di azione il loro rapporto con la musica applicata al cinema.

Accanto al suo versante più spettacolare, il festival propone anche quest’anno tre masterclass sul suono nel cinema con Filippo Porcari, tecnico del suono applicato al cinema, Gaetano Musso, fonico di missaggio, e Alessio Doglione, montatore per il cinema e la televisione. Dopo la riuscita esperienza dell’anno scorso, dal 4 al 9 dicembre ritorna poi il corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da uno dei più rappresentativi autori del settore: Franco Piersanti. 

Un programma ricco di proposte e variegato caratterizza dunque questa undicesima edizione del festival Creuza de Mà, organizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ed assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del comune di Cagliari (assessorato della Cultura e Spettacolo), del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Fondazione Sardegna Film Commission, della Fondazione di Sardegna, della SIAE e del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari. 

Il festival prende il via con un weekend fitto di appuntamenti a Carloforte. Taglio del nastro venerdì 27 alle 18 al “Cavallera”, l’elegante cineteatro in stile liberty, con la “videosigla” di Creuza de Mà: una breve clip che sulle note della canzone di Fabrizio De André da cui la rassegna ha tratto il titolo, ripercorre la storia del festival dalla sua prima edizione, nel 2007, arricchendosi, di anno in anno, di nuove immagini.  

A seguire la proiezione del primo film in cartellone, il pluripremiato “La stoffa dei sogni” del regista cagliaritano Gianfranco Cabiddu, con musiche firmate da Franco Piersanti. Girato nell’isola dell’Asinara e liberamente ispirato a “L’Arte della Commedia” di Eduardo De Filippo e alla sua traduzione in napoletano della “Tempesta” di William Shakespeare, il film intreccia come in una stoffa le trame e i fili dei destini di un gruppetto di attori e di camorristi in fuga che, dopo un naufragio, si ritrovano su un’isola-carcere e si mescolano. Shakespeare e Eduardo De Filippo si fondono in una commedia picaresca, piena di colpi di scena, interpretata da un cast che vede come protagonista Sergio Rubini al fianco di Ennio Fantastichini, Gaïa Bellugi, Renato Carpentieri, Francesco Di Leva, Ciro Petrone, Teresa Saponangelo, Nicola Di Pinto, Jacopo Cullin, Fiorenzo Mattu e, in un cameo, il compianto Luca De Filippo.

Dal “Cavallera” trasferimento al Cinema “Mutua” per un appuntamento immancabile del festival: sul palco, a partire dalle 21.00, la Banda Musicale Città di Carloforte “Angelo Aste”, in concerto con una selezione di musiche per il cinema.

Nel centenario della nascita, Creuza de mà rende omaggio ad Armando Trovajoli con un’intera serata, quella di sabato 28, dedicata al grande musicista e compositore romano, autore di celebri colonne sonore per il cinema (oltre che per commedie musicali come “Aggiungi un posto a tavola”, di Garinei e Giovannini, e il grande successo di “Rugantino” con la canzone “Roma nun fa la stupida stasera”). Si inizia alle 17.30 al Cinema Mutua con la proiezione di “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”, il film diretto nel 1968 da Ettore Scola e interpretato da Nino Manfredi, Alberto Sordi e Bernard Blier.

Alle 19 uno dei momenti più attesi del festival: la prima nazionale di “Armando Trovajoli, cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre, attraverso interviste, ricordi e aneddoti, spesso inediti, i momenti salienti della lunga carriera del musicista e compositore nato a Roma il 2 settembre 1917 e scomparso quattro anni fa; una carriera costellata di incontri e sodalizi importanti, come quello con uno dei più grandi pianisti del Novecento, Arturo Benedetti Michelangeli, ma anche con registi come Vittorio De Sica e Ettore Scola, cui rimarrà legato tutta la vita e del quale ha musicato quasi l’intera filmografia. Nel documentario si parla anche dell’incontro con Garinei e Giovannini che lo portarono verso la commedia musicale, si racconta dei grandi successi fino a “Ciao Rudy” e le canzoni cantate da Marcello Mastroianni, che Trovajoli esegue al pianoforte. 

Alle 21.00, microfoni e riflettori si spostano al Cineteatro “Cavallera” per un incontro coordinato da Gianmarco Diana con gli autori del documentario, Mario Canale e Annarosa Morri, e con la vedova del compositore, Maria Paola Trovajoli. A seguire, il concerto “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”: una produzione originale del festival Creuza de Mà, in prima assoluta, con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli, nome di primissimo piano della scena jazzistica nazionale, con Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria.  

I film recenti di due autori sardi chiudono domenica 29 al “Cavallera” il trittico di serate di Creuza de Mà a Carloforte. Il primo, presentato alle 17.30 dall’autore, è “Nausicaa – L’altra Odissea”, breve film d’animazione scritto e diretto da Bepi Vigna, regista e sceneggiatore, scrittore di fumetti e graphic novel, uno dei creatori delle serie Nathan Never e Legs Weaver. Attraverso i disegni firmati dall’illustratore Andrea Serio, il cortometraggio – con le musiche di Matteo Martis – racconta la storia Nausicaa e del suo incontro con Ulisse. Sedotta e abbandonata, la giovane principessa decide di andare a cercare l’eroe omerico ripercorrendo i passi del suo viaggio per intraprendere un percorso di crescita attraverso il quale si trasformerà in una donna. “Nausicaa – L’altra Odissea” è stato scelto come evento speciale d’apertura di SIC@SIC – Short Italian Cinema alla trentaduesima Settimana Internazionale della Critica (SIC), sezione autonoma e parallela organizzata nell’ambito della settantaquattresima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si è tenuta dal 30 agosto al 9 settembre scorsi. 

A seguire, con inizio alle 18.00, il film di Enrico Pau “L’accabadora”, una storia ambientata durante la seconda guerra mondiale tra le campagne sarde e una Cagliari devastata dalle bombe, che ruota intorno alla figura di una “accabadora” (impersonata nel film da Donatella Finocchiaro): una donna che praticava una sorta di eutanasia ancestrale mettendo fine alle sofferenze dei malati terminali. Al termine della proiezione, incontro con il regista Enrico Pau e con l’autore delle musiche, l’irlandese Stephen Rennicks.

Calato il sipario sulla tre giorni di Carloforte, Creuza de Mà si trasferisce a Cagliari per una fitta serie di appuntamenti in programma da giovedì 2 a domenica 5 novembre, tra masterclass, proiezioni, incontri e concerti, che avranno come punto di riferimento il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” e il suo Auditorium.

Primo impegno in scaletta la mattina di giovedì 2 nell’aula Porrino, dove dalle 10 alle 13 inizia la serie di tre appuntamenti con la Masterclass Suono nel Cinema, in programma fino a sabato 4: a tenere lezione in questo incontro (e in quello dell’indomani, venerdì 3) dedicato alla tecnica del suono applicata al cinema sarà Filippo Porcari, tecnico e docente di Suono nel Cinema presso diversi istituti di formazione, tra cui la Cineteca Nazionale di Bologna, la Scuola Nazionale di Cinema, il DAMS Roma Tre e l’Istituto per la cinematografia Rossellini; tra le sue collaborazioni si contano quelle con Mario Monicelli, Lina Wertmuller, Silvio Soldini, Marco Bellocchio, Ferzan Özpetek, Gillo Pontecorvo.

Nel pomeriggio il festival prosegue all’Auditorium del Conservatorio, dove alle 16.00, dopo la prima nazionale del 28 ottobre a Carloforte, si replica anche a Cagliari l’omaggio al genio di Armando Trovajoli, con la proiezione di “Armando Trovajoli cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre i momenti salienti della lunga carriera del musicista e compositore romano.

Alle 17.30, seguirà la proiezione del cortometraggio “L’incontro”, storia di Amin, un sedicenne marocchino cresciuto in Italia con un gran talento per il pugilato, nella cui vita di adolescente si inserisce la lotta per ottenere la cittadinanza. Il film è stato presentato quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia all’interno della sezione Migrarti. Al termine della proiezione incontro con i registi Michele Mellara e Alessandro Rossi, e con l’autore delle musiche Beppe Tranquillino.

Il tema dell’integrazione dei cittadini stranieri in Italia torna anche nell’appuntamento successivo, alle 18, con la proiezione di “Che fine faranno – lettera aperta al Presidente della Repubblica”, un cortometraggio diretto da Giovanna Taviani e Davide Gambino, con musiche di Giuliano Taviani, in cui si narra l’incontro degli studenti di Enna con alcuni ragazzi giunti in Italia come minori non accompagnati e ospitati nei Centri di Accoglienza di Pergusa e Aidone. Il film chiede una risposta al grande quesito relativo alle storie personali di Muhammed, Raymond, Suleyman, Balde e alle migliaia di minori non accompagnati che tutti gli anni arrivano nel nostro Paese con la speranza di poter cambiare il loro destino. Presentato in anteprima all’undicesima edizione del Salina Doc Fest il 30 giugno scorso, il corto è ancora inedito, e sarà presentato dall’autrice Giovanna Taviani.  

Alle 18.30, la quarta ed ultima proiezione della serata: in programma “Babylon Sisters”, per la regia di Gigi Roccati con musiche di Peppe Voltarelli. Liberamente ispirato al romanzo “Amiche per la pelle” della scrittrice indiana Laila Wadia, il film prende il titolo dalla sorellanza di un gruppo di donne di diverse etnie, che si uniscono nella lotta per la casa e finiscono per aprire una scuola di danza. Al termine della proiezione, a raccontare questa storia contemporanea che a ritmo di musica celebra la forza e la bellezza del multiculturalismo, saranno il regista Gigi Roccati e Nav Gothra, una delle protagoniste, intervistati da Riccardo Giagni. 

In chiusura di giornata, si arricchisce di un nuovo capitolo Silent Movie, la sezione del festival dedicata alla sonorizzazione dal vivo di vecchie pellicole del cinema muto: alle 21.15 è atteso sul palco dell’Auditorium il pianista e compositore Daniele Furlati, specializzato in musica per film e collaboratore della Cineteca di Bologna, che accompagnerà in musica la proiezione di “Nosferatu”, il film di Wilhelm Murnau, recentemente restaurato.

La giornata di venerdì 3 novembre inizia alle 10,00, all’Aula Porrino del Conservatorio, dove Filippo Porcari prosegue la sua masterclass di tecnica del suono applicata al cinema, seguito, nella seconda parte della mattinata, da Gaetano Musso, fonico di missaggio per cinema e televisione con all’attivo circa ottanta collaborazioni, che guiderà gli allievi alla scoperta delle tecniche di mix e rumori.

Le serate di venerdì 3 e sabato 4 saranno all’insegna di “Napoli e i suoi mille colori”, una sezione speciale che questa edizione del festival dedica alla città partenopea e al suo rapporto privilegiato con la musica per il cinema, esplorando colori, suoni e sfumature di una produzione autonoma e riconoscibile nella sua vena espressiva.

Si comincia dunque nel pomeriggio di venerdì 3, alle 16.00, con la proiezione di “MaLaMènti”, per la regia di Francesco Di Leva con musiche di Francesco Forni: un cortometraggio nato dall’esigenza di raccontare la sete di potere e la smania di prevaricazione insite nella società, in particolare nella criminalità organizzata, immaginando la pièce teatrale del “Calapranzi” di Pinter come un’ispirazione di umanità grottesca e disgregata. Presenta l’opera lo stesso Francesco Di Leva. 

Musica e parole nella proiezione successiva (16.30), con il documentario diretto da Giorgio Verdelli “Pino Daniele – Il tempo resterà”. Canzoni e parole del cantautore scomparso nel gennaio del 2015 fanno da filo conduttore a un percorso emozionale tra i luoghi della sua Napoli, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che Pino Daniele ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile. Al termine, il regista Giorgio Verdelli converserà sul film con Riccardo Giagni.

Alle 18.00 si prosegue con il film d’animazione “La Gatta Cenerentola”, una fiaba che, partendo dal racconto seicentesco di Giambattista Basile e dall’opera di De Simone, racconta le due anime di Napoli, tra passato e presente, speranza e rassegnazione. Il film, per la regia di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri con le musiche di Dario Sansone, ha ricevuto una pioggia di premi alla settantaquattresima mostra del cinema di Venezia dello scorso settembre (Sezione Orizzonti).

A seguire, sarà ancora Riccardo Giagni a moderare l’incontro con Alessandro Rak, Marino Guarnieri e Dario Sansone, e , alle 21, quello con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi, autori della colonna sonora dell’ultimo film in programma per la serata di venerdì, “Ammore e malavita”, diretto da Marco e Antonio Manetti: partendo dalla citazione di due lungometraggi di 007 (“Si vive solo due volte” e “Una cascata di diamanti”), il film snoda la sua trama nella città partenopea e vede protagonista un boss della camorra che su idea della moglie decide di fingersi morto per liberarsi dai tanti oneri e pochi onori che la sua posizione gli impone. 

Sarà l’ultima masterclass sul Suono nel Cinema ad aprire, sempre nell’Aula Porrino del Conservatorio, la mattina di sabato 4, con l’incontro dedicato a Montaggio e suono a cura di Alessio Doglione, montatore per il cinema e la televisione, vincitore nel 2011 del David di Donatello per il montaggio di “20 sigarette”.

La mattinata prosegue a mezzogiorno con un incontro con l’Associazione Compositori Musiche da Film cui parteciperanno Riccardo Giagni (una lunga carriera nel settore della discografia in qualità di autore, arrangiatore e produttore per Matia Bazar, Miguel Bosé, Cristiano De André, e nel settore del cinema con colonne sonore per Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Sabina Guzzanti), i compositori genovesi Pivio e Aldo De Scalzi (autori di musiche per numerosi film e serie televisive, vincitori del David di Donatello per “Song’e Napule”, il Nastro d’argento e il Globo d’oro per “Il Bagno Turco” di Ferzan Ozpetek), e il romano Giuliano Taviani (sue, tra le altre, le musiche di “Cesare deve morire”, “Anime Nere” e “Nessuno mi può giudicare”).

Nel pomeriggio prosegue la sezione dedicata alla musica e alle produzioni cinematografiche partenopee, con un focus sull’eclettico e talentuoso musicista Enzo Avitabile, in programma all’Auditorium del Conservatorio. Si comincia alle 16 con la proiezione di “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, sei statuine agli ultimi David di Donatello, comprese quelle a Enzo Avitabile per la migliore canzone e la migliore colonna sonora: un film “sulla separazione e sul dolore che comporta”, protagoniste due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e danno da vivere a tutta la famiglia, fino a quando non scoprono di potersi dividere.

Enzo Avitabile è anche il protagonista del successivo film in programma (alle 18.00), “Music Life”: un documentario che racconta la vita e il talento del musicista napoletano firmato nel 2012 da Jonathan Demme, il grande regista statunitense scomparso lo scorso aprile.

Alle 21.00 gran finale per “Napoli e i suoi mille colori”: preceduto da un incontro con il pubblico presentato da Riccardo Giagni, Enzo Avitabile si esibisce in concerto accompagnato da Gianluigi Di Fenza alla chitarra classica e Emidio Ausiello alle percussioni.

L’indomani mattina – domenica 5 – a mezzogiorno, Creuza de Mà chiude la sua seconda tranche con un evento speciale al centro d’arte e cultura ExMà (in via San Lucifero) in collaborazione con lo European Jazz Expo, il festival che dal 31 ottobre sarà di scena nei club cagliaritani: protagonista il trombonista Mauro Ottolini alla testa dei suoi scatenati Sousaphonix; a seguire il CinematiCA DJ set, una selezione di musica per film a cura di Gianmarco Diana, ideatore e conduttore dell’omonima trasmissione in onda sull’emittente cagliaritana Radio X, che concluderà la mattinata.

Altri appuntamenti in programma nelle settimane successive estenderanno fino a dicembre il palinsesto dell’undicesima edizione di Creuza de Mà. In collaborazione con l’associazione culturale Tra Parola e Musica – Casa di suoni e racconti, ecco allora la prima edizione della rassegna di cineconcerti “Sinestesie”, con le sonorizzazioni dal vivo di film d’epoca proposte dai gruppi Dancefloor Stompers, Scisma – Short Cut e Skull Cowboys, rispettivamente di scena il 9, il 16 e il 23 novembre al centro di produzione per lo spettacolo Intrepidi Monelli, in viale Sant’Avendrace, 100.

Dal 4 al 9 dicembre, infine, Creuza de Mà in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari presenta la seconda edizione del corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti ed intitolato a Sergio Miceli, il musicologo scomparso nel 2016, che per primo ha contribuito, attraverso la sua ultratrentennale attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. Una preziosa opportunità per compositori e musicisti di conoscere e affinare le tecniche della drammaturgia musicale applicata al cinema con uno dei più rappresentativi autori del settore.d

 

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Mario Faticoni ha tagliato il traguardo degli ottant’anni. E a uno dei padri, e maestri, del teatro moderno e contemporaneo in Sardegna, attore, regista, autore, giornalista e scrittore, Il Crogiuolo, sua creatura, oggi diretta da Rita Atzeri, dedica una rassegna, GLI OTTANT’ANNI DI MARIO FATICONI, appunto, allo spazio Fucina Teatro della Vetreria di Pirri. Tre gli appuntamenti in programma, fra il 13 e il 28 ottobre, una mostra e due spettacoli. «Lo spirito con cui rispondo alla festa per i miei ottant’anni – spiega Mario Faticoni – per un terzo è memoria seria, “Tragoidia”, lo spettacolo più sentito, e per due terzi gioco, disegno di bambino e canto, in ossequio alla natura di monello». 

E venerdì 13 ottobre, alle 19.00, si inaugura SE QUEL GUERRIER IO FOSSI – Segni Sogni di Mariolino, titolo – ispirato dal recitativo che precede la romanza “Celeste Aida”, intonata da Radamès nella celebre opera di Verdi (il canto lirico, altra passione di Mariolino) – della mostra a cura dall’Associazione Hibrys – Centro internazionale del fumetto, diretto da Bepi Vigna, e del relativo album di disegni giovanili di mario Faticoni, curato da Mimmo Caruso, con prefazioni di Bepi Vigna ed Alessandra Menesini.

Una cinquantina di tavole, un tocco lieve al festeggiamento per i miei ottant’anni, le definisce l’attore veronese, cagliaritano d’adozione. Che così descrive l’esposizione: «Sono i disegni di Mariolino, l’adolescente in bilico tra la città natale, Verona, e la città d’approdo sua e della famiglia, Cagliari. L’epoca abbraccia gli anni 50 del secolo scorso, ma si racconta anche della fonte ispirativa, i fumetti di Bonelli su Tex e di Salgari su Corsaro Nero e Sandokan, ma anche e forse soprattutto il clima familiare affettuoso e quello all’aria aperta di una fattoria di campagna, infine della malinconia dell’adolescente rimasto lontano per un anno dai genitori e del contatto con gli ultimi anni di guerra. Oggetti, cuginetti e fratellini, compagni di scuola, l’immaginario idilliaco naturale, infatuazioni amorose, il panorama campestre – la stalla, il  cavallo, il camino, la bicicletta, la jeep – il calore familiare agognato, fantasie femminili, Cagliari vista da Castello, ciclisti, calciatori, tennisti, marciatori, fatti di cronaca. Disegni dal vero, disegni ritratti dalle tavole di Walter Molino della Domenica del Corriere: la tragedia del Polesine, la morte del bandito Giuliano, la caduta da cavallo dell’attore Alan Ladd, gli incontri fra la regina Elisabetta d’Inghilterra e Charlie Chaplin e fra il presidente americano Eisenhower e Gina Lollobrigida, furti, incidenti, fughe, rapimenti femminili…».

«Segni in bianco e nero di matita e colori tenui di pastello, tracciati su fogli ingialliti – scrive Bepi Vigna nella sua presentazione -. Il tempo riemerge in frammenti da una vecchia cartella. La madre che stira sul tavolo da cucina, Mariolino che disegna, la radio che racconta. Ciclisti e calciatori… Coppi e Bartali, Tex Willer, ritratti insieme a cugini, amici, compagni di scuola. Rita Hayworth accanto a fanciulle desiderate e irraggiungibili… Gli anni Cinquanta furono quelli del miracolo della modernità, l’inizio di un’epoca in cui si poteva di nuovo sognare… C’è questo nei disegni di Mariolino: le tracce di una rivoluzione antropologica».

Così Alessandra Menesini nella sua prefazione: «…Una (parziale) autobiografia, questa sequenza di disegni che si ferma di botto al 1949. Ossia all’anno in cui il ragazzo con la matita si trovò a vivere in una città, Cagliari, che gli sembrò “scura e brusca” e dotata di troppi stagni… Mariolino… aggiunge alle tavole un testo sapido e leggero e di felice colorata sintesi. Accanto alle immagini, tenacemente conservate per decenni… parole ironiche e poetiche, lievemente nostalgiche… l’uso abile del chiaroscuro, la precisione dei particolari, la capacità di restituire le atmosfere familiari come gli echi delle imprese di Fausto Coppi o dei goal di Gunnar Nordahl…».

La mostra è visitabile fino al 27 ottobre, dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 12.00 e su appuntamento (tel. 339 5850384). 

CON MILLE LIRE IN CERCA DI ZAZÀ, è il concerto-spettacolo in due tempi che Faticoni metterà in scena, il 20 ottobre alle 21.00, accompagnato al pianoforte da Salvatore Spano e Riccardo Zinzula. Un excursus degli spettacoli di canto, tanto cari all’attore e regista: Kurt Weill e Brecht, la canzone italiana tra il 1920 e il 1950 con “Lasciami cantare una canzone” e “Canzoni su due ruote”; oppure quella da camera con “Torna caro ideal” ed altri recital ancora, la canzone napoletana, fino ad arrivare agli omaggi a Gaber e a De Andrè. 

Il 28 ottobre, alle 21.00, Mario Faticoni ripropone uno dei suoi cavalli di battaglia: TRAGOIDIA, tratto da “Canto per un capro” del poeta bittese, trapiantato a Torino, Giovanni Dettori. Un concerto in versi per voce sola, con adattamento e regia di Bruno Venturi (produzione Il Crogiuolo, nuovo allestimento di Arcostudio).

«Aver accettato di riprendere la mia prima regia a distanza di quasi trent’anni, è stato un atto di gratitudine nei confronti di Mario (Faticoni), di Giovanni (Dettori) e di tutti questi anni trascorsi – scrive Venturi nelle sue note -. La mia prima regia avveniva tutta sulle suggestioni che mi venivano  dall’immensa opera di Andrej e Arseni Tarkovskij, figlio e padre. E su un lungo studio effettuato sulla foné di Carmelo Bene… Ho chiesto a Mario di sforzarsi per rimettere in gioco tutto il lavoro di tanti anni prima: quei versi erano in lui, in noi e potevano diventare anche tutta un’altra musica…»

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Verrà inaugurata domani, a Cagliari, alle 19.30, allo Spazio In-Visibile in via Barcellona, 75, “Tentativo di approccio all’inconoscibile”, la mostra/installazione multimediale di Bepi Vigna e Gildo Atzori. Un breve percorso fatto di immagini, suoni e parole per rappresentare quell’ordine implicito delle cose che esiste accanto a quello esplicito, ovvero ciò che realmente vediamo attorno a noi. Un ordine implicito la cui struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte e che Bepi Vigna (sceneggiatore e regista, scrittore di fumetti e graphic novel, uno dei creatori delle serie della Sergio Bonelli editore Nathan Never e Legs Weaver) e Gildo Atzori (artista che predilige lavorare con materiali inusuali e di recupero, seguendo un percorso stilistico che guarda alla materia e agli elementi naturali come conduttori di significati), hanno immaginato tra arte e narrazione dando vita a un’esperienza tattile, auditiva e visiva di cui lo spettatore/fruitore diventa parte attiva.

Aperta fino al 28 ottobre, la mostra/installazione rientra fra le anteprime dell’ottava edizione di Nues, il festival internazionale dei fumetti e dei cartoni nel Mediterraneo, in programma a Cagliari dal 18 al 24 novembre.

 

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Trasferta a Norbello (OR) per il Centro internazionale del fumetto di Cagliari. Domani pomeriggio (mercoledì 27 settembre, al MIDI, Museo dell’Immagine e del Design Interattivo, si inaugura alle 18.00 la mostra “Angeli fra le nuvole”.  

Incentrata sul tema dell’immaginario angelico rappresentato attraverso i comics, l’esposizione apre una finestra sull’ottavo Festival Internazionale NUES, Fumetti e Cartoni nel Mediterraneo, un nutrito cartellone con un nucleo centrale di iniziative in programma a Cagliari dal 18 al 24 novembre, che sarà presentato il prossimo mese.

La serie di “suggestioni alate dal mondo del fumetto”, come recita il sottotitolo della mostra che rimarrà aperta al pubblico fino al 30 novembre nel museo comunale in vico San Giovanni, si articola in tre sezioni.

La prima comprende una selezione di immagini, corredate da didascalie, che raccontano come, negli anni, la figura angelica è stata rappresentata dalla cultura del fumetto mondiale: dal Sandman di Neil Gaiman al bonelliano Dylan Dog, dal manga giapponese Wish all’umoristico Pallino.

La seconda sezione della mostra propone invece oltre quaranta tavole di altrettanti disegnatori di fama internazionale che, ognuno con il proprio stile e la propria sensibilità, hanno interpretato appositamente il tema angelico per l’edizione 2016 del Festival Nues: Mario Alberti, Sonia Aloi, Gildo Atzori, Gihèn Ben Mahmoud, Yiorgos Botsos, Carmelo Calderone, Elena Cannas, Eros Cara Jr., Petros Christoulias, Laura Congiu, Roberto De Angelis, Spiros Derveniotis, Luca Enoch, Antonio Fara, Otto Gabos, Sergio Giardo, Yiorgos Gousis, Maurizio Gradin, Michalis Kountouris, Tasos Maragkos, Panos Maragos, Panayotis Mitsobonos, Giovannella Monaco, Leo Ortolani, Giuseppe Palumbo, Panif, Fotis Pehlivanidis, Elena Pianta, Emilio Pilliu, Stefania Potito, Sergio Riccardi, Carol Rollo, Simone Sanna, Andrea Serio, Daniele Serra, Niccolò Storai, Stathis Stravopoulos, Mattia Surroz, Marco Tanca, Romeo Toffanetti, Maria Tzamboura, Petros Zervos.

La terza sezione, infine, presenta schizzi, bozzetti, character design e tavole originali de “I Custodi del Golfo, l’albo a fumetti pubblicato l’anno scorso dal Centro Internazionale del fumetto di Cagliari che racconta la leggenda legata al Golfo degli Angeli e alla nascita della Sella del Diavolo, uno dei luoghi simbolo del capoluogo sardo. Firma la sceneggiatura Bepi Vigna, i disegni sono di Stefania Costa, i colori di Laura Congiu.

In parallelo, Nues rinnova la collaborazione con il festival di letterature applicate Marina Cafè Noir, partecipando a Cagliari al Bibliopride, la Giornata nazionale delle biblioteche. Per la manifestazione promossa dall’AIB, Associazione Italiana Biblioteche, e realizzata alla MeM – Mediateca del Mediterraneo dall’associazione culturale Chourmo da mercoledì 27 a sabato 30 settembre all’interno della quindicesima edizione del Marina Cafè Noir, il regista, sceneggiatore e direttore artistico di Nues, Bepi Vigna, conduce un laboratorio per ragazzi di sceneggiatura nel fumetto, nel cinema e nel teatro.

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Il NurArcheoFestival torna nel Sulcis, dove domani, sabato 9 settembre, a Portoscuso, nell’antica Tonnara di Su Pranu, Gianluigi Tosto porta in scena, alle 21.30, la “sua” Iliade, altra produzione nazionale in prima assoluta regionale. Tosto (già presente con successo al NurArcheoFestival lo scorso anno con l’Odissea), attore allievo di Orazio Costa, con all’attivo molte esperienze e collaborazioni importanti (ha studiato anche danza moderna), da alcuni anni ha orientato il suo lavoro verso la narrazione e la recitazione poetica, ponendo molta attenzione alla musicalità del verso e della parola e alla loro relazione con la musica arcaica strumentale. In questo contesto rientrano gli spettacoli sui poemi omerici, Iliade e Odissea, e sul poema virgiliano, Eneide, che costituiscono la trilogia “Il Canto e la Memoria”.

Nell’Iliade di Omero (la traduzione utilizzata è soprattutto quella di Vincenzo Monti, forse la più evocativa secondo Tosto), i sentimenti non conoscono mezze misure e da tale integrità scaturisce la struttura netta, decisa, a tinte forti, della narrazione. L’ira di Achille, la superbia e l’arroganza di Agamennone, la celebrazione della potenza dell’esercito greco, la cruenza delle battaglie, lo slancio giovanile di Patroclo, l’eroismo di Ettore, il dolore di Priamo: tutto assume dimensioni epiche e un sapore ancestrale, quasi primitivo, ogni situazione esprime un sentimento nella sua totalità.

La voce dell’attore incarna i personaggi omerici ed esprime emotivamente i ritmi della narrazione. Il suono di guerra del djembé accompagna la lite fra Achille e Agamennone; mazze di ferro ritmano le cruente battaglie fra i due eserciti; il gong annuncia l’intervento sempre decisivo degli dèi; i campanellini indiani fanno emergere dal mare Teti, la madre di Achille, e la innalzano in cielo al cospetto di Giove; la ciotola tibetana evoca il sogno di Agamennone o celebra le esequie funebri di Ettore.

Sempre domani, 9 settembre, ma a Tortolì, nell’area archeologica S’ortali e su Monte, viene proposto il nuovo allestimento de “L’uomo che sognava gli struzzi”, di Bepi Vigna, sceneggiatore, regista e direttore del Centro Internazionale del Fumetto, con la regia di Rita Atzeri. Una coproduzione fra Il Crogiuolo e Nues, il festival internazionale dei fumetti e dei cartoni nel Mediterraneo, che vede in scena Antonio Luciano, i pupazzi di Alessandra Fadda, con le musiche di Marco Argiolas al sax e al clarinetto.

Prima, alle 20.30, viene presentato l’omonimo libro di Vigna, novità editoriale targata Centro Internazionale del Fumetto di Cagliari, illustrato da Giovannella Monaco, in arte GioMo. Dopo l’incontro con gli autori andrà in scena lo spettacolo tratto dal racconto.

Si narra una storia di cento anni fa, quando nel 1910, in piena Belle Époque, in uno sperduto paesino sardo, il maestro elementare Peppino Meloni ha un’idea curiosa: allevare degli struzzi per venderne le piume, molto usate nella moda del tempo per ornare i cappelli e confezionare i boa esibiti dalle dive del teatro. Peppino riesce a realizzare il sogno e per qualche anno gli affari vanno bene, ma poi scoppia la guerra e tutto sembra finire. Meloni è però un sognatore caparbio e così trasforma il suo allevamento in uno “struzzodromo”, dove abili fantini in groppa agli struzzi si affrontano in spericolate ed emozionanti gare. Inizia così un’avventura che porterà Peppino, suo figlio Franceschino, il fantino Periccu, e gli struzzi, a esibirsi nelle principali città europee: Vienna, Parigi, Bruxelles. La forma scelta è quella di uno spettacolo teatrale che, pur con qualche licenza, racconta avvenimenti realmente accaduti e parla di personaggi veri di cui a distanza di tanti anni si è sbiadito il ricordo.
Alle 19 è in programma la  visita guidata al sito di S’Ortali e su Monte a cura della Cooperativa Irei.

Domenica 10 settembre, a Villa Verde, nel complesso nuragico di Brunk’e s’Omu (loc. Mitza Margiani) viene riproposto alle 19.00 Deinas, testo di Clara Murtas e regia di Rita Atzeri.

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Novità editoriale targata Centro Internazionale del Fumetto di Cagliari: vede la luce “L’uomo che sognava gli struzzi”, un racconto di Bepi Vigna illustrato da Giovannella Monaco, in arte GioMo, che ripercorre l’avventura pionieristica di uno “struzzodromo” realizzato a Tortolì negli anni Dieci del secolo scorso dal maestro elementare Peppino Meloni.

La pubblicazione, edita da Grafica77 Editori, inaugura I Quaderni del cantastorie, collana ideata dallo stesso Bepi Vigna, sceneggiatore e regista nonché direttore del Centro Internazionale del Fumetto: un progetto editoriale che intende raccogliere e diffondere narrazioni di fatti reali che si sono tramandati nella tradizione orale; accadimenti sedimentati nella memoria di comunità e gruppi familiari, che hanno come protagonisti personaggi capaci di realizzare una loro piccola, speciale epopea e di rappresentare, con la loro straordinaria esperienza, il senso del tempo in cui sono vissuti.

Ne “L’uomo che sognava gli struzzi” tutto inizia nel 1910, in piena belle époque, quando in uno sperduto paesino sardo, il maestro elementare Peppino Meloni ha un’idea curiosa: allevare degli struzzi per venderne le piume, molto usate nella moda del tempo per ornare i cappelli e confezionare i boa esibiti dalle dive del teatro. Peppino riesce a realizzare il sogno e per qualche anno gli affari vanno bene, ma poi scoppia la guerra e tutto sembra finire. Peppino Meloni è però un sognatore caparbio e così trasforma il suo allevamento in uno “struzzodromo”, dove abili fantini in groppa agli struzzi si affrontano in gare spericolate ed emozionanti. Inizia così un’avventura che porterà Peppino, suo figlio Franceschino, il fantino Periccu e un gruppo di struzzi camelus, a percorrere le strade d’Europa, per esibirsi nelle principali città: Vienna, Parigi, Bruxelles. 

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Prosegue a tappe forzate il NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, la rassegna organizzata dal Crogiuolo e diretta da Rita Atzeri.

Triplo appuntamento domenica 27 agosto. A Villagrande Strisaili, nel complesso archeologico di Sa Carcaredda, va in scena alle 19.00 il primo degli spettacoli di produzione nazionale, in prima assoluta regionale: IL RACCONTO DI ENEA, che Paolo Panaro ha adattato dall’Eneide di Virgilio e di cui il bravo attore pugliese, allievo di Orazio Costa con diverse importanti esperienze alle spalle (con Luca Ronconi, per esempio), è anche regista e interprete.

Con le preziose parole della poesia antica e un’avvincente architettura narrativa viene raccontata la  storia di un uomo, Enea, che tenta di rifarsi un’esistenza intraprendendo un viaggio per un altrove incerto, ostile, abitato da uomini, dèi e destini totalmente diversi dal suo. Lo spettacolo, la cui versione del testo è ispirata a celebri traduzioni, in modo particolare a quella di Annibal Caro, attraverso la tecnica teatrale della narrazione scenica cerca di stabilire un contatto diretto e attuale con la vicenda umana di Enea, con l’infelice Didone, con il rassegnato Anchise e con i sentimenti assoluti che pervadono i versi di Virgilio e che parlano della vita dell’uomo di ogni tempo: l’odio, l’amore, i legami familiari, il senso di appartenenza a una patria.

Per la rassegna dedicata ai comuni isolani con meno di tremila abitanti, sempre il 27, a Seui (area archeologica), e il 28 a Ussassai (area archeologica), alle 19.00, viene presentato SONA CONTA E BADDA, una nuova produzione del Crogiuolo appositamente realizzata per l’assessorato regionale del Turismo, una sorta di biglietto da visita, una sintesi delle tradizioni della Sardegna. La voce recitante è quella di Gloria Uccheddu, in scena anche ballerini di ballo sardo, accompagnati dall’organetto di Lamberto Cugudda.

“Sona, canta e badda” è lo spettacolo della festa. Un omaggio alla tradizione sarda, alla sua musica, ai balli di piazza, alle sue leggende,  pensato per essere rappresentato nei siti archeologici, con il pubblico guidato dalla musica a raggiungere le diverse stazioni sceniche. La voce recitante di Gloria Uccheddu fa vivere janas, giganti, surbiles, diavoli, streghe, panas, tutto il popolo degli abitanti “oscuri” dei nostri paesi.

Ancora domenica 27, ma alle 21.30, sotto il riflettori al Nuraghe Camboni di Perdaxius ci sarà RACCONTI DEL TERRORE, di e con Silvano Vargiu (produzione Teatro della Chimera di Lula). Liberamente tratto dall’omonima raccolta di Edgar Allan Poe, il reading si incentra su due racconti tratti dalla nutrita opera dello scrittore statunitense, il meno noto “Il cuore rivelatore” e il famoso “Il gatto nero”. Ad aprire lo spettacolo di narrazione è la poesia “Il Corvo”, che introduce lo spettatore nelle atmosfere cupe e tetre del mondo di Poe.

Nutrito il programma collaterale: alle 18.00 il battesimo della sella, alle 18.30 la visita guidata al Nuraghe Camboni, dalle 18.00 alle 20.00, su prenotazione, peri più esperti una passeggiata a cavallo nel circondario, a cura dell’associazione La Casa del Sorriso. Alle 20.30 cena su prenotazione.

Lunedì 28 agosto a Lanusei, alle 19.00, alla Tomba dei Giganti del bosco Selene si replica DEINAS. Alle 18.00 è prevista la visita guidata a cura della Cooperativa La Nuova Luna (la cena è su prenotazione).

Martedì 29 entra in gioco Sadali, che, alle 19.00, nell’area archeologica di Su stampu de su Turrunu accoglie la messa in scena di MARIA DI ELTILI, di Bepi Vigna, con Rita Atzeri (produzione Il Crogiuolo) e l’accompagnamento musicale di Alessandro Muroni. La storia, basata su alcune fonti storiche, è quella di una bambina rapita dai pirati Saraceni sulle coste della Sardegna.

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foto ©Vito Mastrolonardo-Bari

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Importante riconoscimento per lo sceneggiatore e regista sardo Bepi Vigna: Il suo cortometraggio d’animazione “Nausicaa l’altra Odissea” sarà proiettato in anteprima assoluta come evento speciale d’apertura di SIC@SIC – Short Italian Cinema alla trentaduesima Settimana Internazionale della Critica  (SIC), sezione autonoma e parallela organizzata nell’ambito della settantaquattresima Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia della Biennale di Venezia, in programma dal 30 agosto al 9 settembre.

Il cortometraggio scritto e diretto da Bepi Vigna, della durata di 20 minuti, racconta attraverso i disegni firmati dall’illustratore Andrea Serio la storia della principessa Nausicaa e del suo incontro con Ulisse. La giovane principessa, desiderosa di esplorare il mondo, incontra l’eroe omerico ed è affascinata dalle sue storie. Sedotta e abbandonata, decide di andare a cercarlo ripercorrendo i passi del suo viaggio per intraprendere un percorso di crescita attraverso il quale si trasformerà in una donna.

Prodotto da Zena Film, il film è montato da Lorenzo Visi. L’animazione e la grafica sono firmate da Patrizia Principi e Lorenzo Visi, le musiche da Matteo Martis, il suono da Romeo Scaccia; le voci narranti sono di Mariano Rigillo, Federico Paino e Silvia Siravo.

Classe 1957, Bepi Vigna è scrittore di fumetti e graphic novel. È uno dei creatori delle serie della Sergio Bonelli editore Nathan Never e Legs Weaver. Autore per la televisione, la radio e il teatro ha diretto spot pubblicitari, documentari, cortometraggi e firmato sceneggiature e romanzi.

È il direttore artistico di Nues, il festival dei fumetti e dei cartoni nel Mediterraneo organizzato dal Centro Internazionale del Fumetto che il prossimo autunno vivrà a Cagliari la sua ottava edizione.

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E’ iniziata ieri, giovedì 27 aprile, al Centro Culturale San Platano del Parco Comunale di Villaspeciosa, la manifestazione “La Grande Guerra al di là e al di qua del mare”, fortemente voluta dal comune di Villaspeciosa per omaggiare i caduti e gli ex combattenti italiani che hanno combattuto per la Patria durante la Prima Guerra mondiale.

L’Evento, inserito nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario dellaprima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale, è realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale “La Storia e la Memoria” di Cagliari, il Comando della Legione dei Carabinieri Sardegna di Cagliari e la Pro Loco di Villaspeciosa. Per il buon esito dell’iniziativa hanno collaborato anche il Comitato Sardo Grande Guerra, il Comitato Iglesiente Centenario Grande Guerra, la Fondazione di ricerca Giuseppe Siotto – Centro di studi e documentazione storica, la Fondazione Memoriale Giuseppe Garibaldi, l’Istituto Comprensivo Statale “Antonio Gramsci” di Decimoputzu-Villaspeciosa, l’Associazione Culturale RiCreando e la libreria LibrArt di Villaspeciosa.

Il Comitato scientifico della manifestazione è composto da Giuliana Mallei, Paola Mallei, Pina Monni e Anna Maria Pinna.

Dopo il taglio del nastro da parte del sindaco Elio Mameli, il Centro Culturale ha aperto le porte dell’esposizione di cimeli, uniformi, oggetti, scritti e foto d’epoca appartenuti ad ex combattenti o caduti durante il conflitto. La Mostra, interamente realizzata dall’Assoazione Culturale “La Storia e la Memoria” di Cagliari e dal Comando della Legione dei Carabinieri di Cagliari, è corredata da foto e storie dei combattenti pianti da Villaspeciosa, raccolte negli anni da Giuliana Mallei e Paola Mallei. All’interno dello spazio espositivo sono anche proiettati il documentario sui prigionieri austro-ungarici nell’isola dell’Asinara “Szamár-sziget rabjai – The prisoners ofAsinara” di Anita Major e Gábor Margittai, girato per la TV ungherese ed altri contributi visivi sul Conflitto mondiale.

All’inaugurazione, oltre il Comitato scientifico, erano presenti anche il presidente della Pro Loco Maurizio Firinu, il Presidente dell’Associazione Culturale “La Storia e la Memoria” di Cagliari Paolo Amat di San Filippo ed il Comandante della Stazione Carabinieri di Decimomannu Maresciallo Bruno Caruso.

In concomitanza con l’apertura dell’esposizione è partito anche il progetto “Adotta un eroe” interamente dedicato agli alunni dell’I.C. Statale “A. Gramsci” Decimoputzu-Villaspeciosa.

Ieri mattina, al Teatro Comunale, Roberto Sarritzu (vice presidente de “La Storia e la Memoria”) ha, infatti, tenuto la conferenza “La Prima Guerra Mondiale: uomini e trincee” per gli studenti della Scuola Secondaria. Il Progetto prosegue, poi, sabato 29 aprile con le visite guidate all’esposizione ad opera dell’Associazione Culturale  “La Storia e la Memoria” di Cagliari e della Legione dei Carabinieri Sardegna di Cagliari. Infine, martedì 9 maggio, in orario scolastico, nella Scuola

Primaria, è previsto il laboratorio di lettura incentrato sul libro “Nessuna guerra è grande” di Chiara Sgarbi, curato da RiCreando, in collaborazione con LibrArt.

La Manifestazione prosegue, intanto, in parallelo per tutti, sabato 29 aprile alle 16.00, al Centro Culturale, con il convegno di approfondimento “La Grande Guerra al di là e al di qua del mare” tenuto da esperti, studenti ed appassionati della Prima Guerra mondiale.

Domenica 14 maggio, dopo la S.S. Messa, officiata dal Parroco don Marco Puddu, in suffragio dei caduti di Villaspeciosa e d’Italia durante la Grande Guerra, un corteo di rappresentanti di associazioni militari ed ex combattenti si recherà presso i due monumenti ai caduti (in via Cagliari e presso le Scuole) per la deposizione delle corone di alloro e di una targa ricordo realizzata dal Comune.

Martedì 16 maggio, alle ore 15.00, nel Teatro Comunale, è in programma la presentazione del libro “Dimonios – La leggenda della Brigata Sassari” di Bepi Vigna e Gildo Atzori, curata da RiCreando, in collaborazione con LibrArt.

Mercoledì 24 maggio, dalle ore 16.00 alle 20.00, l’esposizione di foto “La figura della donna nella Grande Guerra”, curata da Anna Grazia Demurtas (Docente dell’I.C. Statale “A. Gramsci” Decimoputzu-Villaspeciosa) arricchirà nuovamente il Centro Culturale.

La manifestazione si concluderà, infine, mercoledì 24 maggio, alle 16, al Centro Culturale San Platano, con la Rappresentazione musicale e teatrale degli studenti delle Scuole Primaria e Secondaria di Primo Grado di Villaspeciosa. I ragazzi canteranno pezzi inerenti gli anni della Grande Guerra e reciteranno brani, sulla falsariga de “L’Antologia di Spoon River”, in memoria dei caduti di Villaspeciosa.

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Non è la prima volta che Villaspeciosa si veste di verde. Finora è stato però il verde degli alberi e dei prati ad abbellire il panorama speciosese. Oggi il verde è invece quello militare, quello un po’ sbiadito della Prima Guerra mondiale. Oggi sarà quel verde ad emozionare nel ricordo dei caduti e degli ex combattenti italiani che hanno combattuto per la Patria, con un particolare sguardo ed orgoglio per quelli pianti da Villaspeciosa.

Il comune di Villaspeciosa ha voluto omaggiare tutti i nostri Eroi con la manifestazione “La Grande Guerra al di là e al di qua del mare”, inserita nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale.

Il calendario di eventi che si susseguiranno per circa un mese, dal 27 aprile al 24 maggio 2017, è stato realizzato in collaborazione con l’associazione culturale “La Storia e la Memoria” di Cagliari, il Comando della Legione dei Carabinieri Sardegna di Cagliari e la Pro Loco di Villaspeciosa.

Hanno collaborato al buon esito dell’iniziativa anche il Comitato Sardo Grande Guerra, il Comitato Iglesiente Centenario Grande Guerra, la Fondazione di ricerca Giuseppe Siotto – Centro di studi e documentazione storica, la Fondazione Memoriale Giuseppe Garibaldi, l’Istituto Comprensivo Statale “Antonio Gramsci” di Decimoputzu-Villaspeciosa, l’Associazione Culturale RiCreando e la libreria LibrArt di Villaspeciosa.

Il Comitato scientifico della manifestazione è composto da Giuliana Mallei, Paola Mallei, Pina Monni e Anna Maria Pinna.

La manifestazione prende avvio con l’inaugurazione di un’esposizione di cimeli, uniformi, oggetti, scritti e foto d’epoca appartenuti ad ex combattenti o caduti durante il conflitto, realizzata da “La Storia e la Memoria” di Cagliari e dal Comando della Legione dei Carabinieri di Cagliari.

All’interno dello spazio espositivo saranno raccontate anche le storie dei caduti di Villaspeciosa ed esposte alcune foto d’epoca.

Verrà inoltre proiettato il documentario sui prigionieri austro-ungarici nell’isola dell’Asinara “Szamár-sziget rabjai . The prisoners of Asinara” di Anita Major e Gábor Margittai, girato per la TV ungherese.

La Mostra sarà visitabile dal 27 al 29 aprile nel Centro Culturale San Platano, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20,00. Ingresso libero.

Sabato 29 aprile, alle 16.00, lo spazio espositivo del Centro Culturale si arricchisce di un ulteriore momento di approfondimento sui vari aspetti del Primo conflitto mondiale.

Il convegno, moderato da Giuliana Mallei, sarà introdotto dal sindaco Elio Mameli, dall’assessore della Cultura Maria Ilaria Podda, dal Presidente della Pro Loco Maurizio Firinu, dal presidente dell’associazione culturale “La Storia e la Memoria” di Cagliari Paolo Amat di San Filippo, dal comandante della Stazione dei carabinieri di Decimomannu maresciallo Bruno Caruso e dal presidente del Comitato Regionale Sardo Grande Guerra Aldo Accardo.

Interverranno esperti come Giorgio Madeddu (libero ricercatore), Paolo Emanuele Orrù (docente dell’Università di Cagliari), Marinella Lorinczi (Docente dell’Università di Cagliari), la stessa Giuliana Mallei (Docente dell’I.I.S. Minerario “Asproni–Fermi” di Iglesias), Paola Mallei (docente dell’I.C. Statale “A. Gramsci” di Decimoputzu- Villaspeciosa) ed alcuni studenti appassionati dell’argomento: Benedetta Podda (studentessa del Liceo Classico Europeo – Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Cagliari), Federico Sias, Davide Ballocco e Jonathan Dolci (studenti Geotecnici dell’I.I.S. Minerario “Asproni – Fermi” di Iglesias).

Domenica 14 maggio alle 10.30, nel Sagrato della Chiesa Parrocchiale B.V. Assunta, si terrà la S.S. Messa, officiata dal Parroco don Marco Puddu, in suffragio dei caduti di Villaspeciosa e d’Italia durante la Grande Guerra.

Al termine della Celebrazione, un corteo di rappresentanti di associazioni militari ed ex combattenti si recherà presso i due monumenti ai caduti (in via Cagliari e presso le Scuole) per deporre le corone di alloro e una targa ricordo realizzata dal Comune.

Martedì 16 maggio 2017, alle ore 15.00, nel Teatro Comunale, si terrà la presentazione del libro “Dimonios” di Bepi Vigna e Gildo Atzori, curata da RiCreando, in collaborazione con LibrArt. Attraverso il fumetto è narrata “La leggenda della Brigata Sassari” che tanto gloriosamente ha combattuto al fronte.

Mercoledì 24 maggio, al Centro Culturale San Platano, si terrà una nuova esposizione dedicata a “La figura della donna nella Grande Guerra”, curata da Anna Grazia Demurtas (docente dell’I.C. Statale “A. Gramsci” di Decimoputzu-Villaspeciosa).

Nell’ambito della manifestazione si svilupperà anche il progetto “Adotta un eroe”, interamente dedicato agli alunni dell’I.C. Statale “A. Gramsci” di Decimoputzu-Villaspeciosa.

Il percorso educativo-culturale prende avvio giovedì 27 aprile, dalle 10.00 alle 13.00, con le visite guidate all’esposizione curate da “La Storia e la Memoria” di Cagliari e dalla Legione dei Carabinieri Sardegna di Cagliari.

Prosegue nella stessa giornata, alle 11.00, al Teatro Comunale, con la conferenza “La Prima Guerra Mondiale: uomini e trincee”, tenuta da Roberto Sarritzu (Vice Presidente de “La Storia e la Memoria”) e dedicata agli studenti della Scuola Secondaria.

Martedì 9 maggio, la Scuola Primaria ospiterà in orario scolastico, un laboratorio di lettura sulla tematica inerente la Grande Guerra e la Pace su adattamento di “Scrivila, la guerra” di Luigi Dal Cincurato, curato da RiCreando, in collaborazione con LibrArt.

Il progetto si concluderà mercoledì 24 maggio, alle 16.00, al Centro Culturale San Platano, con la rappresentazione musicale e teatrale degli studenti delle Scuole Primaria e Secondaria di Primo Grado di Villaspeciosa. I ragazzi canteranno pezzi inerenti gli anni della Grande Guerra e reciteranno brani, sulla falsariga de “L’Antologia di Spoon River”, in memoria dei caduti di Villaspeciosa.