28 March, 2024
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Giornata di audizioni per la Commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Misto): sono stati sentiti i rappresentanti del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna, le delegazioni degli Operatori socio sanitari (OSS) e dei medici specialisti ambulatoriali veterinari, il Comitato per il censimento dei fibromialgici e i rappresentanti dei Giovani medici Sardegna (MÈIGOS). Una serie di audizioni per acquisire informazioni aggiornate sulla situazione attuale in cui si trovano le diverse categorie e capire quali siano gli interventi più urgenti da portare avanti.

La Commissione, su proposta del vice presidente Daniele Secondo Cocco (Liberi e Uguali), ha deciso di presentare una risoluzione che impegni l’assessore regionale della Sanità e i Direttori generali delle Aziende sanitarie a procedere all’assunzione dei circa 150 operatori socio sanitari, ancora presenti nelle graduatorie 2009-2013 degli idonei delle province di Sassari, Nuoro, Olbia e Oristano, per coprire il fabbisogno delle strutture ospedaliere. Soltanto dopo le Aziende potranno attingere dalle graduatorie più recenti, partendo comunque dalle più vecchie. I commissari ed il presidente si sono trovati d’accordo anche sul fatto che l’Ats debba attivare i corsi di aggiornamento necessari per l’assunzione degli operatori delle vecchie graduatorie, come previsto dalle legge regionale.

I rappresentanti degli Oss hanno, infatti, lamentato anomalie nello scorrimento delle graduatorie. Gli operatori hanno affermato che l’Ats non avrebbe i fondi (5-10mila euro) per organizzare il corso di aggiornamento professionale per gli operatori delle graduatorie 2019-2013, necessari ai fini dell’assunzione. Gli Oss hanno sottolineato che la loro graduatoria ha validità fino al 30 settembre 2019 e che nel nuovo Piano del Fabbisogno del Personale-annualità 2019, pubblicato con delibera del 7 maggio scorso, sono previste le assunzioni di 225 operatori, oltre alla previsione delle cessazioni di rapporti di 129 Oss, tra tempo determinato e tempo indeterminato. Il presidente Gallus, come i colleghi Antonio Mundula (Fratelli d’Italia), Annalisa Mele (Lega Salvini Sardegna), Giorgio Oppi (Udc), Antonello Peru (Forza Italia) e Francesco Agus (Progressisti) hanno garantito la massima celerità nella risoluzione di una situazione definita grave e ingiusta.

La Sesta commissione ha sentito anche i rappresentanti del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna (Sass). Carlo Taccori, presidente della Onlus iscritta nel registro generale del Volontariato, ha illustrato la situazione. Si tratta di una realtà che collabora attivamente con l’Areus e con le Forze armate e Capitaneria di porto per i soccorsi in ambiente montano, sotterraneo e impervio. E’ un’associazione composta da 230 operatori che, negli ultimi 10 anni, hanno soccorso 560 persone in 550 interventi e sono in attività 365 giorni all’anno, 24 ore su 24. Carlo Taccori ha, inoltre, spiegato che un alpino o speleologo è sempre presente sull’elisoccorso per garantire la sicurezza degli operatori sanitari nel corso degli interventi di soccorso. La Onlus ha chiesto alla Commissione di riprendere in mano la proposta di legge presentata nella scorsa legislatura, di definire e puntualizzare i principi di collaborazione con il Sistema sanitario regionale, e quindi di inquadrare e istituzionalizzare l’attività dell’associazione, prevedendo garanzie e il sostegno economico necessario. Il presidente Domenico Gallus ha confermato che la Commissione si occuperà nel più breve tempo possibile della situazione, ma che bisognerà prevedere un nuovo testo di legge.

La situazione dei medici specialisti ambulatoriali veterinari è stata illustrata dalla dottoressa Patrizia Uras, nel corso dell’audizione in Sesta Commissione. I medici hanno spiegato che negli ultimi anni hanno subito «una pesante penalizzazione a causa di una opinabile interpretazione negativa del contratto nazionale Acn. Pur operando nella Sanità animale da 10 anni ancora non esiste una concreta definizione della nostra figura e delle nostre competenze, principalmente, a causa del fatto che non è mai stato concluso l’Accordo integrativo regionale per la nostra specifica figura».

La dottoressa Patrizia Uras ha anche sottolineato come il blocco della pubblicazione delle ore per la specialistica ambulatoriale ha portato a una situazione di lavoro precario, “essendo quasi tutti, dopo dieci anni, pagati per 18 ore settimanali”. I medici veterinari hanno chiesto lo sblocco delle ore per la medicina specialistica e l’aumento del contratto a 30 ore come hanno già fatto in alcune Aziende e la sottoscrizione dell’Accordo integrativo. La Commissione, presieduta da Domenico Gallus, si è detta assolutamente vicina alla categoria e pronta a sostenere le loro giuste rivendicazioni, visto anche l’importante contributo che hanno dato alla soluzione del problema della peste suina e alle emergenze che si verificano nel territorio. Sono interventi i commissari Gianfranco Ganau (Pd), Annalisa Mele (Lega Salvini Sardegna), il vice presidente della Commissione, Daniele Secondo Cocco (Liberi e Uguali), Carla Cuccu (M5S), Giorgio Oppi (Udc) e Giovanni Antonio Satta (Riformatori). I commissari, riconoscendo la professionalità dei medici, hanno definito il loro trattamento da parte dell’Ats non dignitoso e inaccettabile. Il Presidente Gallus ha concluso l’audizione ringraziando i commissari perché anche in questa seduta hanno collaborato, senza contrapposizioni politiche, per risolvere i problemi dei sardi.

I rappresentanti del Comitato hanno chiesto alla Commissione l’attuazione della legge approvata il 18 gennaio 2019 “Disposizioni per il riconoscimento, la diagnosi e la cura della fibromi algia”. Il presidente Domenico Gallus ha confermato la volontà di Più borse di studio regionali per le scuole di specializzazione dei giovani medici sardi e criteri di accesso ben definiti. Lo ha chiesto alla Commissione sanità Giovanni Marco Ruggiu, in rappresentanza dei colleghi di MÈIGOS (Giovani medici Sardegna), che lamentano pochi posti disponibili per la «formazione post laurea in Medicina in Sardegna, un imbuto formativo e carenze del turn over nel Sistema sanitario regionale». I rappresentati di MÈIGOS hanno, poi, evidenziato i dati dell’Anaao Assomed che parlano di un vuoto in organico in Sardegna di 1.54 specialisti entro il 2025, mentre nell’Isola, nel 2018, 339 medici abilitati sardi non ammessi alle Scuole di specializzazione in Medicina.

Secondo i dati forniti dai medici in audizione la Regione Sardegna investe troppo poco sulle borse di studio regionali, che si devono aggiungere a quelle nazionali. In un grafico, Giovanni Marco Ruggiu ha fatto vedere ai commissari che tra le Regioni autonome italiane la Sardegna è quella che ha investito meno sulla formazione dei propri medici e ha esortato la Commissione ha prendere spunto dalla provincia di Bolzano, dalla Valle D’Aosta e dalla Toscana. Il presidente Domenico Gallus e tutti i consiglieri hanno assicurato che il parlamentino si occuperà della situazione. In particolare Antonio Mundula (Fratelli d’Italia), Annalisa Mele (Lega Salvini Sardegna), Gianfranco Ganau (Pd) e Carla Cuccu (M5S) si sono detti d’accordo sulla necessità di trovare i fondi per aumentare il numero delle borse di studio regionali.

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Mercoledì 16 gennaio, alle 18.00, nella nuova sede dell’Areus di Nuoro , in via Oggiano n° 25, l’assessore della Sanità Luigi Arru e il direttore generale dell’Areus Giorgio Lenzotti parteciperanno alla presentazione del libro “In volo con gli Echo Lima – Il nuovo elisoccorso della Sardegna”, monografia di Luca Granella che ripercorre la storia e lo sviluppo dell’Elisoccorso in Sardegna attraverso la fotografia. Con l’autore interverranno il colonnello Bruno Mariano, comandante dell’aeroporto militare di Alghero-Fertilia, Mauro e Ivo Airaudi, comandanti di Airgreen, Marco Di Giugno, direttore Enac per la Sardegna, e Carlo Taccori, presidente CNSAS Sardegna – Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico.

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Sono stati 292 gli interventi del nuovo servizio di elisoccorso nei primi due mesi della sua attività: 147 nel mese di luglio, 145 ad agosto. Per il 76% dei casi, si è trattato di interventi primari (l’elicottero soccorre e trasporta il paziente), secondari (trasporto da ospedale a ospedale) per il 24%.

Per l’87% degli interventi, gli elicotteri hanno soccorso pazienti in codice rosso, per lo più politraumatizzati o con problemi neurologici. La base maggiormente attivata è stata quella di Olbia (che dal 1 agosto è partita con i voli notturni, quindi h24) per il 51,7% dei casi, quindi quella di Cagliari (h12) per il 40,8%, poi quella di Alghero Fertilia (partita dal 15 agosto), con il 7,5%.

I mezzi dell’elisoccorso hanno raggiunto la quasi totalità dei Comuni della Sardegna, effettuando tre trasporti anche fuori dall’Isola (ad Alessandria, Torino e Milano).

«È un servizio che la Sardegna aspettava da moltissimo tempo: oggi abbiamo un servizio essenziale che prima non c’era, funziona tutti i giorni e funziona bene», ha detto il presidente Francesco Pigliaru, presentando questa mattina un primo bilancio del servizio, insieme all’assessore della Sanità, Luigi Arru, ai vertici dell’Azienda regionale per l’emergenza-urgenza, Giorgio Lenzotti (direttore generale), Piero Delogu (direttore sanitario) Angelo Serusi (direttore amministrativo), al presidente del Servizio Regionale Sardegna Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, Carlo Taccori. «Contiamo già quasi 300 interventi, molte vite salvate, tempi rapidissimi per portare persone con patologie urgenti esattamente nei luoghi dove ricevere il miglior trattamento possibile. Sono un passo avanti enorme e continuiamo a lavorare per migliorare ancora. Parliamo di un tassello molto importante nella riforma sanitaria che abbiamo attuato e stiamo portando avanti – ha proseguito Francesco Pigliaru -, una riforma tanto complessa quanto obbligata di cui la rete ospedaliera è un punto qualificante: l’elisoccorso, garantendo le connessioni con la massima velocità di spostamento, è determinante per far funzionare il sistema – ha concluso il Presidente, che ha ringraziato tutti coloro che si sono impegnati – con passione, competenza, coraggio per realizzare un servizio tanto importante e che ha richiesto un lavoro molto complesso sia sul lato giuridico che su quello tecnico.»  

Per l’assessore Luigi Arru «questi dati, ufficiali e certificati, contano più di mille polemiche pre-elettorali. Dimostrano il grande lavoro fatto dai vertici dell’Areus, con l’Ats e la direzione generale dell’assessorato della Sanità e quello che fanno quotidianamente gli operatori dell’elisoccorso con quelli del Soccorso Alpino della Sardegna». L’esponente della Giunta ha ricordato quanto fatto in passato dai Vigili del Fuoco e la collaborazione ancora in corso. «E’ importante capire – ha detto ancora – che il sistema dell’emergenza urgenza non è solo l’elisoccorso, ma include il soccorso a terra, con le autoambulanze: a breve ne avremo 40 nuove e moderne».

Il direttore generale dell’Areus, Giorgio Lenzotti, ha ringraziato tutti gli operatori dell’azienda e del servizio e ricordato che, in pochi mesi, si è messa in piedi una struttura che prima non esisteva, è stata fatta una gara che ha superato lo scoglio di vari ricorsi, sono state aperte e attivate tre basi con altrettanti mezzi. «Ancora qualcosa va messo a posto – ha detto il direttore generale – ma i numeri dimostrano che il servizio funziona, che salva vite umane e questo vale più di qualsiasi strumentale polemica».

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Oltre duecento persone da tutto il Sud Sardegna hanno partecipato venerdì sera, alla proiezione del film “Senza possibilità di errore – Il Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico” tenutasi a Cagliari e organizzata dal CNSAS della Sardegna con Il Club Alpino Italiano, sezione di Cagliari.

Realizzato dal regista Mario Barberi per GiUMa Produzioni e presentato alla scorsa edizione del Trento Film Festival, il film è stato proiettato a Cagliari in anteprima regionale, in una affollatissima sala conferenze del THotel, con una grande partecipazione di appassionati di montagna, operatori delle attività outdoor e rappresentanti delle istituzioni.

Un susseguirsi di immagini e racconti sulle operazioni di soccorso più rappresentative hanno tenuto con il fiato sospeso i presenti, interessati dal conoscere cosa accade dietro ad ogni intervento, sia esso in alta quota, in grotta o in forra e dalla scoperta delle varie figure professionali facenti parte della complessa macchina del soccorso e indirizzate da un obiettivo comune: quello di salvare la vita.

L’evento è proseguito con l’incontro col pubblico dove, attraverso gli approfondimenti proposti da Rossella Romano, giornalista del TGR Sardegna che ha coordinato l’evento, si è entrati nel vivo dell’attività del Corpo in ambito regionale, con gli interventi del presidente regionale del CNSAS Sardegna, Carlo Taccori, del vice presidente nazionale del CNSAS, Alessandro Molinu, e dell’indissolubile legame con il Club Alpino Italiano, illustrato da Pierfrancesco Boy, presidente della sezione di Cagliari del CAI.

Sul tavolo dei relatori anche i vicepresidenti regionali del CNSAS Sardegna, Gavino Canu e Guido Biavati, il delegato della XXIX Zona Alpina (Sardegna), Simone Perra e il direttore della Scuola regionale alpina, Fabrizio Mei con i quali si è avuto modo di approfondire numerose tematiche legate al soccorso: dalle nuove tecnologie impiegate in intervento alla formazione dei tecnici, senza dimenticare le modalità di attivazione dei soccorsi e i consigli utili per frequentare la montagna in sicurezza.

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Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha accolto con profonda soddisfazione la notizia della pubblicazione del bando regionale che darà il via anche in Sardegna all’elisoccorso sanitario. Un servizio assolutamente necessario per garantire alla popolazione sarda e ai tanti turisti che frequentano l’isola una migliore assistenza medica, in linea con gli standard delle altre regioni italiane dove l’elicottero rappresenta da anni un mezzo altamente performante e necessario negli interventi “salvavita”.

Il territorio della Sardegna – ben conosciuto agli uomini del CNSAS, che effettuano ogni anno numerosi interventi – ben si presta all’operatività dell’elicottero: i tempi per raggiungere i feriti saranno drasticamente ridotti, lo staff medico avrà a disposizione nel velivolo attrezzature e tecnologie all’avanguardia e si potranno effettuare interventi di recupero con tecniche speciali in montagna e in ambiente impervio, sulla scorta di quanto accade nelle altre regioni montuose “del continente”.

Il bando prevede la fornitura di elicotteri, il personale di volo e le prestazioni accessorie (ad esempio manutenzione aeromobili, formazione), da svolgersi nelle basi presso l’Aeroporto di Cagliari-Elmas, l’aeroporto di Alghero-Fertilia presso l’aeroporto di Olbia-Costa Smeralda, dove il servizio prevede un’operatività H24. L’appalto durerà otto anni.

«E’ oramai da quasi 40 anni che il Soccorso Alpino opera in Italia con gli elicotteri – dice Carlo Taccori, presidente regionale del CNSAS Sardegna – Sappiamo quanto l’elicottero sia un mezzo fondamentale per garantire interventi ‘salvavita’, particolarmente dove il territorio si fa impervio, come in Sardegna. Negli ultimi anni gli standard si sono innalzati enormemente: i moderni elicotteri sono a tutti gli effetti dei piccoli ospedali volanti, dove i medici e gli infermieri possono già condizionare al meglio i pazienti. Sappiamo bene che con l’elisoccorso è anche possibile raggiungere e trarre in salvo persone in pericolo anche dove l’ambiente è estremo. Per la Sardegna, per la sua popolazione e per tutti i frequentatori di queste terre meravigliose l’introduzione del servizio di elisoccorso è sicuramente un risultato importante.»

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Il presidente del Servizio Regionale Sardegna e il vice presidente Nazionale del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) salutano con soddisfazione i provvedimenti della Giunta regionale per l’avvio del servizio di Elisoccorso regionale.

«Come Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna abbiamo apprezzato e colto l’importanza del passaggio epocale con cui la Giunta regionale ha provveduto allo stanziamento dei fondi ed all’avvio delle procedure di gara per l’affidamento del Servizio di Elisoccorso Regionale, una scelta politica strategica e lungimirante sinora mai intrapresa – dice Carlo Taccori, presidente del Servizio Regionale Sardegna Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico –. Una scelta che ha finalmente indirizzato il sistema di emergenza isolano verso uno standard operativo che il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) conosce bene grazie all’impegno quotidiano presso le realtà nazionali in cui l’Elisoccorso del Sistema Sanitario Regionale è al servizio della comunità e che abbiamo sempre cercato di sostenere anche per la Sardegna sin dai primi servizi sperimentali, effettuati con la nostra collaborazione già dal 2000.

Il modello di Elisoccorso che conosciamo, applicato in tutte le Regioni Italiane e che auspichiamo si concretizzi presto anche in Sardegna, è per i cittadini della nostra regione e per il sistema di emergenza urgenza un elemento cardine dell’organizzazione sanitaria regionale nel suo complesso.

In Sardegna serve un servizio di Elisoccorso efficiente, lo impone l’Europa e lo dice anche il buon senso. Finalmente si darà forma alle risposte alle esigenze dei sardi con la pubblicazione del bando.

Le tre basi, collocate all’interno dei tre maggiori aeroporti dell’Isola Cagliari Elmas ed Alghero Fertilia e Olbia Costa Smeralda – conclude Carlo Taccori -, sono le uniche soluzioni che al momento garantiscono il supporto logistico e funzionale necessario ad un avvio immediato del servizio ed alla piena operatività del personale tecnico e sanitario coinvolto.»

«L’elisoccorso vanta esperienze trentennali nel panorama italiano, un modello di eccellenza apprezzato a livello mondiale per l’integrazione delle competenze degli operatori coinvolti e per le capacità operative espresse – aggiunge Alessandro Molinu, vice presidente nazionale del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico –. È importante partire subito, sarà poi lo storico operativo a consentire di cucire nel tempo un modello perfettamente rispondente alle esigenze del territorio regionale. È davanti agli occhi di tutti che la Sardegna in questo momento è il fanalino di coda ma con davanti la grande possibilità di colmare istantaneamente un vuoto che dura da troppo tempo.

Personalmente da sardo e da vice presidente nazionale del Soccorso Alpino – conclude Alessandro Molinu – non posso che auspicare un sostegno trasversale da parte di tutte le forze politiche affinché questo prezioso servizio salvavita venga messo a disposizione di tutti i cittadini sardi in tempi brevi.»