29 April, 2024
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Il sindaco di Teulada, Daniele Serra, 43 anni,  è il nuovo segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna. Lo hanno deciso i componenti di Giunta dell’Associazione Artigiana, riunitisi a Tramatza. Daniele Serra subentra a Stefano Mameli, passato a dirigere l’Area Metropolitana di Cagliari.
Laureato in Economia e Commercio, il neo segretario regionale è specializzato nell’attuazione di progetti di sviluppo locale e progettazione partecipata. Tra i vari incarichi professionali, la collaborazione e la consulenza con il GAL (Gruppo di Azione Locale) del Sulcis Iglesiente, l’assistenza tecnica per l’attuazione delProgramma Comunitario Leader+ Sardegna e del Piano di  Sviluppo Locale 2007-2013 del GAL Sulcis, l’attività tecnica con Ecosfera di Roma e con la svedese GEIE, e le relazioni con i Ministeri, le Amministrazioni Pubbliche regionali e locali e le imprese private.
Il neo segretario, insieme al presidente regionale, Antonio Matzutzi, avrà il compito di guidare le 6mila imprese artigiane associate a Confartigianato in Sardegna con i loro 20mila addetti.
Un settore, quello dell’artigianato sardo, che da un decennio attraversa una fase assai delicata scandita, purtroppo, da una continua rarefazione del tessuto imprenditoriale.
Anche i numeri di quest’anno descrivono una situazione in ripresa senza però essere completamente fuori dagli effetti della crisi ormai decennale. Nel secondo trimestre 2019, il comparto regionale conta 34.949 imprese registrate presso le Camere di Commercio: 13.274 a Cagliari, 12.579 a Sassari, 6.440 a Nuoro e 2.656 a Oristano. In ogni caso, il bilancio regionale aperture-chiusure segna ancora negativo con 1.212 aperture e 1.472 chiusure, per un saldo finale di -260.
Tutto il “sistema artigiano” offre lavoro e opportunità a 62.546 occupati, per 3.098 milioni di euro di valore aggiunto prodotto, in un contesto, quello dell’economia regionale, dove le aziende artigiane rappresentano il 20,7% del totale delle attività produttive regionali.

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L’estate è appena terminata e l’Amministrazione comunale di Teulada pensa già agli interventi necessari a migliorare la gestione dell’arenile di Tuerredda dalla stagione 2020.

Con delibera di Giunta comunale n° 72 del 25 settembre, ha disposto alcune linee di indirizzo puntuali ed operative per il miglioramento della gestione dell’area costiera e dell’arenile di Tuerredda già a partire dalla stagione estiva 2020.

«Essa è frutto del lavoro, degli approfondimenti e del monitoraggio della situazione di questi ultimi anni e in particolare delle interlocuzioni e delle collaborazioni avviate nei mesi scorsi con altre realtà locali che hanno già da tempo intrapreso iniziative simili per una gestione sostenibile delle realtà costiere, specie quelle più delicate – spiega il sindaco, Daniele Serra -. Dall’osservazione del fenomeno durante le passate stagioni e in particolare quest’ultima si nota che il numero di fruitori della spiaggia di Tuerredda è cresciuto notevolmente tanto da costituire tal volta una pressione antropica troppo elevata e difficilmente sostenibile nel tempo, con evidenti ripercussioni dirette sull’equilibrio ambientale dell’arenile ma anche, non meno importanti, effetti sulla viabilità e sull’accumulo di rifiuti per cui si rende oggettivamente improcrastinabile intervenire per la disciplina degli accessi mirante da un lato alla tutela di questo pregiatissimo e sensibile sito, dall’altro alla garanzia di sicurezza e benessere degli utenti.

Tale iniziativa si aggiunge a quelle già avviate negli ultimi anni che hanno visto l’amministrazione farsi promotrice di alcune azioni concrete di tutela ambientale quali uno specifico servizio di pulizia delle spiagge con squadre a terra e un cantiere comunale dedicato alle emergenze sulla fascia costiera, azioni di sensibilizzazione a mezzo degli infopoint dislocati nei punti più sensibili e iniziative di educazione ambientale con le scuole e con i cittadini, la realizzazione di progetti vari di tutela ambientali e di contrasto all’erosione in specifiche zone della costa.»

L’Amministrazione comunale di Teulada ha avviato anche il percorso di elaborazione e approvazione del Piano di Utilizzo dei Litorali, nel quale vengono disciplinate e regolamentate più nel dettaglio le aree di interesse e la relativa tipologia e modalità di fruizione anche con riferimento ai servizi e alle concessioni presenti. «Tale strumento, in fase avanzata di elaborazione – sottolinea il sindaco Daniele Serra -, verrà portato in adozione in Consiglio comunale non appena l’iter amministrativo lo consentirà e comunque in tempi verosimilmente brevi.

Con la delibera appena approvata si danno fin d’ora una serie di linee di indirizzo ai rispettivi e competenti uffici comunali affinché si studi la fattibilità  tecnica/amministrativa di alcune iniziative e progettualità che porti già dalla prossima stagione balneare 2020 all’adozione di misure concrete e tangibili volte alla mitigazione e soluzione delle problematiche citate in premessa, in particolare:

  • quantificazione del numero massimo sostenibile di utenti/fruitori dell’arenile di Tuerredda e predisposizione degli atti necessari alla relativa limitazione e regolamentazione degli accessi fino a tale numero (c.d. numero chiuso);
  • attivazione e formazione di adeguato personale che presidi e quantifichi gli accessi in spiaggia e contemporaneamente dia informazioni utili agli utenti;
  • assunzione straordinaria di ulteriori agenti di polizia locale/ausiliari stagionali specificamente distaccati e dedicati a parti di territorio con peculiari criticità;
  • realizzazione di una adeguata campagna informativa delle varie iniziative anche a mezzo di materiale divulgativo da distribuire nell’intero territorio comunale;
  • sviluppo di un sistema di informazione al pubblico che dia in tempo reale l’effettiva quantificazione della disponibilità di spazi liberi in spiaggia cosicché, in caso di raggiungimento del limite massimo, i potenziali utenti valutino se mettersi comunque in strada per raggiungere la zona, al fine di evitare ulteriori ingorghi o problematiche alla circolazione. A titolo di esempio: applicativo informatico (es. specifica APP “contapersone” per smartphone), creazione di un apposito spazio dedicato nel sito istituzionale del comune o delle pagine di promozione turistica (ad esempio quelle gestite dagli infopoint comunali), installazione di raccordo e in collaborazione con la provincia del Sud Sardegna (ente gestore della Strada Provinciale 71) di apposita ed adeguata cartellonistica e pannelli luminosi aggiornabili in tempo reale nei punti di accesso alla stessa Strada Provinciale 71;
  • creazione di momenti di incontro e confronto con i cittadini, utenti, operatori del settore o comunque potenziali interessati affinché tali iniziative siano conosciute, possibilmente condivise e se necessario migliorate.»

Considerato che le precedenti linee di indirizzo avranno dei costi di realizzazione e di sostegno nel tempo, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Daniele Serra ha ritenuto opportuno, per la copertura di tali costi, e anche per una questione di corretta educazione all’uso consapevole del territorio, valutare e studiare l’introduzione di un contributo ambientale a carico degli utenti che accedono all’arenile, il quale sarà utilizzato anche per potenziare e migliorare nel tempo i servizi della stessa spiaggia.

 

Sa Perda asub’e pari…Pietra su Pietra. Un viaggio fotografico tra i graniti di Teulada e Domus de Maria. Mostra organizzata, presso il Palazzo baronale di Teulada, dal comune di Teulada, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Is Sinnus”di Teulada, l’Associazione “Z mienit APS” di Teulada e la trattoria “Angelo” di Domus de Maria. Parlano un linguaggio arcaico le pietre che l’occhio felice di Salvatore Loi ebbe modo di fotografare anni fa, nel suo apparente girovagare senza meta tra i possenti graniti di Teulada e Domus de Maria, in realtà spinto dalla passione della scoperta e dal desiderio di far conoscere quelli che non è senza ragione definire monumenti in atto di innalzare un inno di lode alla Natura. Tante e sorprendenti sono le forme che il vento e l’acqua, insieme al caldo ed al freddo, hanno saputo creare in millenni di indefesso scalpellare sulla primordiale massa di anonime alture, liberandola dalla presenza delle più fragili componenti, facili a dissolversi come polvere nell’aria sotto la forza dirompente della loro azione combinata. Ha spiegato chiaramente il prof. Giovanni Barrocu, dell’Università di Cagliari, parlando anche, fra l’altro, di dilatazione termica e di sforzo di trazione, il lungo processo attraverso cui i possenti graniti hanno potuto assumere le forme fantasiose che oggi ci sorprendono e ci fanno riflettere sulle tecniche che la Natura adotta per dar vita alle meraviglie che crea e con orgoglio ci mostra. Ma è, soprattutto, l’incanto che ci afferra di fronte a testimonianze visive tanto coinvolgenti che è da sottolineare, non ascrivibile solo alla capacità tecnica nel riprendere fotograficamente quanto dall’occhio percepito, ma anche, e soprattutto, al palese senso panteistico del fotografo nel momento in cui di quelle pietre sa leggere messaggi che oltrepassano il mero contenuto scientifico, pur importantissimo, convincendosi della presenza di Dio nella Natura. Messaggi che sono un invito a riflettere sulla grandiosità di fenomeni al cui cospetto l’Uomo deve solo inchinarsi, consapevole della propria incapacità a dominarli o manipolarli ad insensato piacimento. Così che si dia maggior vigore alla volontà di rispettarla, la Natura, di non offenderla, cadendo nella tentazione di sfidarla in una lotta che si potrebbe rivelare dolorosamente e tragicamente impari. Questa bella mostra, dunque, inaugurata il pomeriggio del 6 agosto, vuole essere, insieme, un omaggio al territorio, bellissimo e suggestivo, di Teulada e Domus de Maria, ricco di superbi graniti che l’opera dei più eccelsi degli scultori, in millenni di lavoro paziente, ha trasformato in stupefacenti sculture ed una prova di quanto l’amore per i propri luoghi possa fare se accompagnato da colta passione e capacità di ricerca e di indagine attenta e scrupolosa. Le foto di Salvatore Loi, ormai nel novero dei più “quotati” studiosi della Storia e del territorio della “sua” Teulada e delle zone limitrofe, ne sono una testimonianza ineccepibile. Non diversamente un caldo plauso va diretto a due giovani dell’Associazione “Zenit APS”, Daniele Mulas e Matteo Delussu, che hanno voluto collaborare con “Is Sinnus”, apportando la propria salda conoscenza delle nuove tecnologie multimediali, ottenuta in anni di studio e di esperienze lavorative, mostrando notevole entusiasmo nell’intraprendere un cammino che molti di noi si sono sempre augurati fosse preso in seria considerazione proprio dai giovani. Per amore ed interesse veri verso la realtà del loro paese! Un caldo ringraziamento ad Angelo, della omonima trattoria di Domus de Maria, che ha generosamente contribuito alla realizzazione della mostra ed alla Amministrazione del Comune di Teulada, sempre sensibile alle iniziative culturali che possano portare lustro al paese. Da rimarcare le parole con cui il sindaco Daniele Serra ha “aperto” la mostra, sottolineando come sia da lodare una collaborazione fattiva e responsabile quale quella che ha promosso tale evento, per gli innegabili esiti positivi all’interno della comunità, favorendone interesse e vivacità culturale, ma anche risvegliando in essa la consapevolezza della propria storia, dei propri valori, delle proprie “doti” territoriali. La mostra rimarrà aperta fino al 26 di agosto, ogni giorno dalle ore 20.00 alle ore 23.00. Lucia Maria Tanas

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C’è una grande novità nel programma della XXXIV edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, il concerto del grande pianista Giovanni Allevi, 50enne di Ascoli Piceno, che salirà sul palco di piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi, il prossimo 2 settembre. Questa e le altre novità del festival sono state presentate questa mattina dall’associazione culturale Punta Giara, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella chiesetta di piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi.

La rassegna 2019, organizzata sotto l’alto patrocinio della Presidenza del Consiglio e della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna, con l’apporto fondamentale dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, dell’assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna, si svolgerà dal 30 agosto all’8 settembre prossimi.

Il presidente dell’associazione Paolo Francesco Sodde ed il direttore artistico del festival, Basilio Sulis, hanno sottolineato non solo l’orgoglio di ospitare un artista del calibro di Giovanni Allevi ma anche e, soprattutto, il fatto che lo stesso Allevi porterà all’interno del suo spettacolo, alcuni pezzi rivisti in chiave jazz che richiamano anche il tema di fondo sul quale si svolgerà l’intero Festival. Sarà, pertanto, occasione di veder un inedito e quanto mai originale Giovanni Allevi. Il direttore Artistico ha poi fatto alcune riflessioni sulla storia del Festival e sul travagliato rapporto con le istituzioni del luogo e dell’intero Sulcis, territorio con il quale la manifestazione ha un intenso e legittimo legame e sul quale, per oltre trent’anni, ha diffuso cultura non solo musicale ed innovazione ma ha davvero contribuito a creare un senso di comunità con l’aiuto delle amministrazioni locali e la collaborazione con le associazioni locali, che a volte, probabilmente, sarebbe potuto essere più intenso.

Sono intervenuti i rappresentanti dei Comuni che collaborano attivamente con il Festival: il vicesindaco di Sant’Anna Arresi, Claudio Mei; il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai; il vice sindaco di Masainas, Ilaria Portas; il sindaco di Teulada, Daniele Serra. Teulada partecipa per la prima volta alla manifestazione. Tutti hanno portato i saluti delle rispettive amministrazioni ed hanno tenuto ad esprimere il loro orgoglio nel far parte del programma di una rassegna così importante che ha dato e darà lustro a tutti i loro territori. Tutti hanno sottolineato l’importanza della diffusione della cultura musicale, non solo nelle loro comunità ma anche tra quelle che sono le nuove generazioni, per le quali si è auspicata la nascita di nuova scuola civica di musica.

Sono intervenuti inoltre il parroco di Sant’ Anna Arresi, Pietro Piras, figura importante per la realizzazione del Festival non solo per il suo apporto morale ma anche per aver accolto sempre a braccia aperte la manifestazione, nella piazza dove ha sede anche la Parrocchia del paese; e l’artista Alberto Balia, che ha descritto il progetto che porterà al Festival in onore di Carlo Mariani e che vede un inedito progetto sul tema della manifestazione, creato per un’orchestra con la presenza anche di suonatori di launeddas, tra i i quali gli allievi dello stesso Carlo Mariani.

Enrica Lotta, segretario e responsabile comunicazioni dell’Associazione, infine, ha offerto una panoramica del tema del “Porgy and Bess” e dell’intero programma, nonché dei suoi eventi collaterali.

Il presidente dell’associazione culturale Punta Giara, Paolo Francesco Sodde, in conclusione, ha illustrato ai presenti anche un’altra importante iniziativa che si terrà nei giorni del Festival e che, per chi lo segue da sempre, sarà di sicuro interesse. Il fotografo Ziga Koritnik presenterà il suo nuovo libro fotografico, nel quale ha raccolto la sua intera e prestigiosa carriera, che non solo offrirà una presentazione della sua ultima fatica ma, consentirà a molti di ripercorrere la storia di “Ai Confini tra Sardegna e jazz”, attraverso le sue fotografie che da tanto tempo offrono un bel ritratto di questa storica manifestazione.

   

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Verrà presentato martedì sera, alle 21.00, presso Casa Spiga, a Teulada, il libro “Santu Sidoriu – TEULADA Fede, culto, storia e tradizione del Santo Agricoltore”, di Enrico Cambedda, Giampaolo Cirronis Editore. Interverranno il sindaco di Teulada Daniele Serra, il parroco della chiesa della Beata Vergine del Carmelo don Ignazio Porcu, l’editore Giampaolo Cirronis e, infine, l’autore Enrico Cambedda. Coordinerà la presentazione Stefano Urru.

Pubblichiamo la prefazione al libro, dell’autore Enrico Cambedda.

Non ho mai pensato di scrivere un libro. Neppure questo lo è. Da tempo volevo offrire, prima di tutto a me stesso, poi ai Teuladini, una riflessione su Sant’Isidoro Agricoltore, il più amato dalla gente del mio paese. Ho cercato, allora, di preparare una sorta di diario che contenesse notizie sulla vita del Santo madrileno, sul suo culto nel Mondo, in particolare in Sardegna e, naturalmente, a Teulada. Mi sono servito delle notizie gentilmente offerte dalla Real Congregacion de San Isidro de Madrid e da altre pubblicazioni, in lingua spagnola, che sono state utili per capire e documentare la sua figura. Sono state altrettanto indispensabili alcune chiacchierate con amici, persone anziane, uomini di chiesa ed un’attenta lettura delle pagine web dei tanti comuni, in tutto il mondo, che festeggiano Sant’Isidoro. Il mio diario, per scelta personale, non ha valenza scientifica. Altri, molto meglio di quanto possa aver fatto io, consulteranno archivi e documenti ufficiali e potranno fornire notizie sulla storia del culto a Teulada e sulla chiesetta rurale. Mi è stata utile la collaborazione dei tanti amici che hanno provveduto ad inviarmi la documentazione fotografica sul simulacro del santo; alcuni mi hanno contattato da paesi lontani: Messico, Uruguay, Argentina, Colombia, Panama, Filippine, etc. Altri, anche attraverso le biblioteche, mi hanno aiutato qui in Sardegna. è servita la mia passione per la fotografia che mi ha consentito, nel corso degli anni, di seguire, a maggio ed agosto, le tante feste di Sant’Isidoro a Teulada. Non è stato facile fare una selezione fra migliaia di immagini conservate in archivio. Spero di aver utilizzato quelle più significative. Sono stato a lungo in dubbio sulla sistemazione dei vari capitoli. La logica avrebbe voluto che iniziassi con la presentazione della Vita di Sant’Isidoro e proseguissi con tutte le altre notizie inerenti la diffusione del suo culto. Ma l’obiettivo di questo mio lavoro è, soprattutto, quello di mettere in risalto la grande fede, la religiosità, il folclore e le tradizioni che animano ed uniscono, uomini e donne del mio paese. Senza voler sminuire l’importanza di Isidro Labrador, la sua vita, i miracoli e la devozione degli Spagnoli, soprattutto dei Madrileni, a cui ho dedicato le pagine più significative di questo diario, ho scelto di far luce, soprattutto, sul rapporto fra questa figura e Teulada ed aprire così il racconto. Per presentare il mio paese mi sono servito degli splendidi versi di un amico poeta e del “sogno letterario” di un altro amico giornalista, conosciuto circa trent’anni fa. Tutto questo, per conservare quella splendida magia dei luoghi e delle persone di Teulada. Ho voluto accogli-re la collaborazione dei bambini della Scuola Primaria “Taddeo Cossu“, che hanno illustrato con disegni semplici e spontanei la loro idea del santo. Ho dedicato qualche capitolo allo svolgimento della festa, dando grande spazio alle foto e limitando all’essenziale la parte narrativa. Anche se le immagini, spesso, sanno raccontare più delle parole o di qualsiasi prosa. Insomma, una cronaca fotografica essenziale per cercare di cogliere le sensazioni, i colori, le tradizioni, la religiosità. In altre parole: la Festa. Mi è sembrato opportuno riproporre, grazie all’autorizzazione del figlio Gabriele, quanto su Sant’Isidoro scrisse Ovidio Addis: un testo ricco di colore, di poesia e di leggenda che rientra nel sentimento più profondo della popolazione. Ho dedicato qualche pagina a delle curiosità legate al finanziamento della festa, attraverso “sa circa“ (la questua) ed “is progettus” (una sorta di asta). Non ho potuto ignorare il fascino e l’importanza della Confraternita del Rosario che, erede dei primi fedeli della Teulada settecentesca, ancora oggi accompagna le più importanti espressioni del culto religioso, compresa la festa di Sant’Isidoro. Alla Confraternita ho riservato diverse immagini. Nella seconda parte del diario ho scritto della vita del protettore degli agricoltori, della moglie Maria Toribìa (Santa Maria de la Cabeza) e del figlio Illàn. Su quest’ultimo, spesso, sono state scritte cose errate. Anche importanti studiosi ed uomini di chiesa hanno sempre ignorato che Illàn non morì bambino ma sopravvisse ai genitori sino a tarda età. Una parte importante è stata riservata alle preghiere ed alle invocazioni, tradotte dalla lingua spagnola. Tre diversi capitoli hanno accennato, rispettivamente, al culto di Sant’Isidoro Agricoltore, nel Mondo, in Italia e in Sardegna. Il capitolo finale ha riguardato “Is goccius“, quei canti religiosi dedicati al Santo. Mi sono dovuto limitare a quelli cantati a Teulada, senza trascurare un qualche accenno ad altri della Sardegna (Sedilo) ed ai gosos spagnoli. In questo capitolo ho anche sintetizzato alcuni motteti e versi a lui dedicati. Ho accolto, in altrettante pagine strategiche, due poesie di un’amica, espressione della più genuina anima popolare, manifestazione autentica dell’amore e del culto e di grande sensibilità poetica. Ribadisco che il mio è un lavoro modesto, senza alcuna velleità letteraria, pensato e scritto col cuore, per far conoscere il santo madrileno, il suo modello di vita, l’amore per la famiglia e la fede. Nello stesso tempo, ho voluto offrire ai miei concittadini, se lo vorranno, l’opportunità di approfondire ulteriormente questo argomento con criteri scientifici ed una maggiore eleganza letteraria.

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Il colonnello Carlo Di Pinto è il nuovo comandante del 3° Reggimento Bersaglieri della Brigata Sassari. Questa mattina è subentrato al colonnello Gabriele Cosimo Garau, arrivato al comando il 14 luglio 2017 ed ora destinato a Roma, all’incarico di Capo Ufficio del Comandante Logistico dell’Esercito.

Alla cerimonia hanno partecipato il comandante della Brigata Sassari, generale di brigata Andrea Di Stasio, il comandante del 1° Reggimento Corazzato di Teulada colonnello Carlo Colaneri, l’ex comandante del Comando militare autonomo “Sardegna” Giovanni Domenico Pintus, le autorità militari e religiose del territorio, i sindaci di Teulada Daniele Serra e Sant’Anna Arresi Anna Maria Teresa Diana, alcuni colleghi dei Comuni del territorio ed il consigliere regionale Michele Ennas.

Il colonnello Carlo Di Pinto, già comandante del XVIII Battaglione Poggio Scanno del 3° Reggimento, di origine pugliese ma da diversi anni in Sardegna (arriva da Sassari), è l’84° comandante del 3° Reggimento Bersaglieri della Brigata Sassari, il più decorato (in qualità) d’Italia. Vanta, infatti, due Ordini Militari d’Italia, tre Medaglie d’Oro e tre d’Argento al Valor Militare, una d’Argento al Valore dell’Esercito, tre Medaglie di Bronzo al Valor Militare ed una di Bronzo al Merito Civile.

Nel mese di luglio 1941, il 3° Reggimento Bersaglieri partecipò all’occupazione di Spalato, alla Campagna contro la Jugoslavia, in Bosnia. Il 24 luglio, il Reggimento partì da Bardolino per la Russia, nell’ambito del Corpo di spedizione italiano in Russia (C.S.I.R.). Il 5 settembre, il Reggimento entrò in contatto con il nemico nella zona del fiume Dnieper. Il 28 settembre, partecipò alla prima battaglia combattuta e vinta da soli reparti italiani a Petrikovka, sul Don. Successivamente, proseguì verso il bacino del Donez, in condizioni ambientali proibitive, conquistando la testa di ponte di Uspenowka. Il 20 ottobre, conquistò il centro industriale e ferroviario di Stalino, precedendo la IV Divisione alpina tedesca. Il 1° novembre, i bersaglieri del leggendario col. Aminto Carretto si impadronirono del centro industriale di Rjkowo, con un ingente bottino di uomini e materiali. L’11 e 12 novembre, i bersaglieri del XX e quelli del XVIII Battaglione si lanciarono in aiuto dell’80° Reggimento fanteria, che riuscì così a sottrarsi all’annientamento. Il bilancio fu di 54 morti e 222 feriti. Il 18 novembre, il Reggimento occupò la linea Rassipnaja-Petropawlowka-Ivanowski, che mantenne per tutto l’inverno, contendendo il terreno a forze enormemente superiori. Il 25 dicembre, nella battaglia di Natale, il 3° Reggimento bersaglieri, posto a presidio del caposaldo di Petropawlowka, in tre giorni di furiosi combattimenti, contenne forze dieci volte superiori, finché non fu costretto a ripiegare sul caposaldo del XXV Battaglione. Il 28 dicembre, spronato dal colonnello Aminto Carretto, il Reggimento conquistò tutte le posizioni dopo una serie di contrattacchi.

Con la profonda ristrutturazione dell’esercito italiano del 1976 che aboliva il livello reggimentale, il 3º Reggimento bersaglieri venne sciolto il 20 ottobre 1975 ed il suo comando si trasformò in Comando 3ª Brigata mec. “Goito”. La Bandiera di Guerra e le tradizioni vennero ereditate dal 18º battaglione bersaglieri “Poggio Scanno”. Sia il 18° che il 10º battaglione bersaglieri “Bezzecca”, stanziato a Solbiate Olona, presso la caserma “Ugo Mara”, vennero inquadrati nella 3ª Brigata mec. “Goito”, intanto costituitasi in seguito alla soppressione della Divisione “Centauro”. Tra il 1982 e 1983 alcune Compagnie del 18° Battaglione “Poggio Scanno” vennero aggregate al II Battaglione Bersaglieri “Governolo” per la missione di Pace in Libano.

Ricostituitosi nuovamente nell’agosto del 1991 in fase sperimentale come 3° Reggimento Bersaglieri “Goito”, dal 1° agosto 1992 assunse la denominazione attuale.

Nel quadro del processo di riordinamento dell’Esercito Italiano, nel 2002 il Reggimento è passato alle dipendenze della Brigata cor. “Ariete”. Il 30 novembre 2009 infine, con la cerimonia di chiusura della caserma “Mameli” di Milano, il Reggimento (dopo 46 anni di permanenza) è stato trasferito a “Sa Portedda” (Teulada), inglobando il disciolto 1º Reggimento Corazzato della Brigata Sassari.

Da ottobre 2011 ad aprile 2012, il Reggimento ha partecipato all’operazione ISAF XVII in Afghanistan, nell’ambito del “Provincial Reconstruction Team” di Herat.

Allegatele interviste al comandante uscente Gabriele Cosimo Garau e al comandante entrante colonnello Carlo Di Pinto.

                                                                                                       

 

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Si è svolta questa mattina la cerimonia di inaugurazione della mensa unificata di nuova realizzazione della caserma  “Salvatore Pisano” di Capo Teulada sede del 1° Reggimento Corazzato, del 3° Reggimento Bersaglieri e del centro Addestramento Tattico (CAT) di 1° livello.

La nuova mensa, già sede del refettorio della Caserma Pisano, dopo importanti lavori di ristrutturazione che ha richiesto un investimento di oltre cinque milioni e 200.000 euro, è stata inaugurata alla presenza del comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Domenico Pintus, e dei sindaci di Teulada Daniele Serra, Santadi Elio Sundas, Villaperuccio Antonello Pirosu, San Giovanni Suergiu Elvira Usai, ed assessori di Piscinas e Tratalias.

L’inaugurazione ha avuto inizio con una presentazione, nel corso della quale sono state illustrate le caratteristiche tecniche e di funzionamento d’avanguardia della nuova mensa.

A seguire un breve intervento del generale Giovanni Domenico Pintus, che ha sottolineato l’importanza dell’investimento realizzato dalla Forza Armata, orientato anche a favorire opportunità di lavoro per le aziende e le maestranze locali.

L’inaugurazione si è poi conclusa con la benedizione impartita dal parroco della chiesa della Vergine del Carmelo di Teulada don Ignazio Porcu ed il tradizionale taglio del nastro.

La nuova struttura costruita con materiali innovativi ed allestita con strumentazioni e attrezzature di ultima generazione, composta da locali per stoccaggio e lavorazione degli alimenti, locali cucina per la cottura e il confezionamento dei pasti e da 3 sale ricezione per un totale di circa oltre 600 posti a sedere, è in grado di confezionare sino a 6.000 pasti giornalieri.

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha incontrato oggi a Roma il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. Al centro dell’incontro, l’immediata esecuzione della cessione anticipata della spiaggia di Porto Tramatzu a Teulada. Era presente anche il sindaco di Teulada, Daniele Serra. Il rilascio comprende, in questa fase, la spiaggia ed una porzione del terreno retrostante.

Il ministero della Difesa ha formalmente avviato le procedure con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la cessazione della concessione marittima sulla spiaggia e l’iter legislativo per la cancellazione della spiaggia di Porto Tramatzu dall’elenco delle zone portuali e delle aree demaniali di interesse di sicurezza nazionale. Lo schema di decreto alla firma del presidente del Consiglio, prevede anche l’avvio dei procedimenti finalizzati al rilascio delle spiagge di Capo Frasca S’Enna e S’Arca e Punta de S’Achivoni.

«È la prima volta che in Sardegna c’è una riduzione dello spazio assegnato di fatto alle servitù militari – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -, una rivoluzione simbolicamente importante,  che dimostra che si va concretamente nella direzione del riequilibrio che abbiamo chiesto con tanta forza. Ora Porto Tramatzu viene aperta a tutti i cittadini, sardi e non, superando la distinzione tra militari e civili. È la conferma concreta che l’attuazione del Protocollo che abbiamo firmato con il ministero della Difesa va avanti, sul fronte dei rilasci come del lavoro per l’istituzione degli Osservatori ambientali e dei progetti di ricerca duale. E intanto possiamo dire a ragione che da oggi la Sardegna ha una spiaggia in più – ha concluso Francesco Pigliaru -, una spiaggia bellissima e non sarà l’unica.»

«La cessione della spiaggia di Porto Tramatzu, e delle altre spiagge previste nel Protocollo, rappresentano un importante passo in avanti nello sviluppo socio-economico del territorio. Ho sempre affermato che la Difesa deve essere sempre più aperta e inclusiva in una moderna concezione dual use dei poligoni militari e delle aree addestrative e oggi lo stiamo dimostrando. E faremo ancora di più», ha dichiarato il ministro della Difesa Elisabetta Trenta a margine dell’incontro.

Porto Tramatzu è la principale spiaggia sita al limite del Poligono di Capo Teulada che, fin dal 1957, all’epoca dell’istituzione del Poligono, fu destinata ad un uso militare, pur non facendo parte del Demanio militare. Nel tempo, una porzione è stata resa disponibile agli usi civili, la restante parte ha continuato ad essere utilizzata come stabilimento balneare per il personale militare, in forza di una concessione demaniale marittima rilasciata dal ministero dei Trasporti nel 1992. In considerazione del valore simbolico del rilascio, già durante la scorsa stagione estiva il tratto di spiaggia è stato reso disponibile a tutta la popolazione.

La cessione di Porto Tramatzu, attesa da oltre quarant’anni, rappresenta, nel quadro dell’Intesa Difesa-Regione sulle servitù militari, il primo punto affrontato e risolto insieme dal nuovo ministro della Difesa e dal Presidente della Regione. Si è lavorato attraverso un modello di governance articolato in una Cabina di Regia a livello politico Difesa-Regione e in un Tavolo Tecnico con le parti coinvolte. L’aver ottenuto risultati positivi, raggiunti in tempi brevissimi nonostante la complessità del problema, ha suggerito la formalizzazione di questo tipo di governance attraverso un accordo integrativo Difesa-Regione che sarà firmato entro i prossimi giorni e che sarà lo strumento per affrontare in modo sistemico anche gli altri punti dell’Intesa. Questa modalità includerà le iniziative di ricerca, sviluppo sperimentale e deployment industriale nell’Isola, così da mettere a sistema le competenze e le infrastrutture della Difesa con le conoscenze scientifiche dell’università e le capacità dell’Industria, sfruttando in modo intelligente i fondi di finanziamento nazionali ed europei di entrambe le parti, sia militari che civili.

Altro punto del Protocollo che sarà al più presto preso in esame da Cabina di Regia e Tavoli tematici per l’attuazione sarà l’istituzione di Osservatori ambientali indipendenti nei Poligoni militari. Tra le progettualità che saranno affrontate immediatamente con questa procedura ci sono la scuola internazionale di volo di Decimomannu, il centro nazionale di training per le operazioni congiunte tra forze civile e militari per la Protezione Civile e l’Antiterrorismo Internazionale, il centro per la ricerca, lo sviluppo sperimentale e la certificazione dei droni L’Accordo Integrativo fungerà da riferimento anche per le altre regioni italiane in cui è significativa la presenza di infrastrutture e asset della Difesa, con l’obiettivo di integrare le diverse iniziative per avere un valore aggiunto tangibile per il Paese.

 

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Si è svolta ieri mattina, a Teulada, la cerimonia di commemorazione della Battaglia di Natale (Fronte Russo 25 – 31 dicembre 1941) presso l’aerocampo situato sulla strada statale 195, a circa 1,5 km in direzione Sant’Anna Arresi, dall’ingresso della Caserma “S. PISANO”, in località Sa Portedda. Erano presenti le massime autorità militari (con il comandante del Comando militare autonomo “Sardegna”, generale Giovanni Domenico Pintus), civili (numerosi sindaci, con in testa il primo cittadino di Teulada Daniele Serra, e i consiglieri regionali Paolo Dessì e Gianluigi Rubiu) e religiose (guidate dal vescovo della diocesi di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda).

Dopo l’intervento di saluto del comandante del 3° Reggimento Bersaglieri, colonnello Gabriele Cosimo Garau, e la proiezione di un filmato che ha ricostruito la vicenda storica della Battaglia di Natale, il vescovo della diocesi di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, ed il cappellano militare don Giancarlo Caria hanno celebrato la Messa. E’ stata poi letta la preghiera del bersagliere.

Nella seconda parte della cerimonia, sono state effettuate alcune esercitazioni dimostrative sul piazzale antistante l’aerocampo.

Nel mese di luglio 1941, il 3° Reggimento Bersaglieri partecipò all’occupazione di Spalato, alla Campagna contro la Jugoslavia, in Bosnia. Il 24 luglio, il Reggimento partì da Bardolino per la Russia, nell’ambito del Corpo di spedizione italiano in Russia (C.S.I.R.). Il 5 settembre, il Reggimento entrò in contatto con il nemico nella zona del fiume Dnieper. Il 28 settembre, partecipò alla prima battaglia combattuta e vinta da soli reparti italiani a Petrikovka, sul Don. Successivamente, proseguì verso il bacino del Donez, in condizioni ambientali proibitive, conquistando la testa di ponte di Uspenowka. Il 20 ottobre, conquistò il centro industriale e ferroviario di Stalino, precedendo la IV Divisione alpina tedesca. Il 1° novembre, i bersaglieri del leggendario col. Aminto Carretto si impadronirono del centro industriale di Rjkowo, con un ingente bottino di uomini e materiali. L’11 e 12 novembre, i bersaglieri del XX e quelli del XVIII Battaglione si lanciarono in aiuto dell’80° Reggimento fanteria, che riuscì così a sottrarsi all’annientamento. Il bilancio fu di 54 morti e 222 feriti. Il 18 novembre, il Reggimento occupò la linea Rassipnaja-Petropawlowka-Ivanowski, che mantenne per tutto l’inverno, contendendo il terreno a forze enormemente superiori. Il 25 dicembre, nella battaglia di Natale, il 3° Reggimento bersaglieri, posto a presidio del caposaldo di Petropawlowka, in tre giorni di furiosi combattimenti, contenne forze dieci volte superiori, finché non fu costretto a ripiegare sul caposaldo del XXV Battaglione. Il 28 dicembre, spronato dal colonnello Aminto Carretto, il Reggimento conquistò tutte le posizioni dopo una serie di contrattacchi.

Il 3° è il Reggimento bersaglieri più decorato (in qualità) d’Italia. Vanta, infatti, due Ordini Militari d’Italia, tre Medaglie d’Oro e tre d’Argento al Valor Militare, una d’Argento al Valore dell’Esercito, tre Medaglie di Bronzo al Valor Militare ed una di Bronzo al Merito Civile.

Con la profonda ristrutturazione dell’esercito italiano del 1976 che aboliva il livello reggimentale, il 3º Reggimento bersaglieri venne sciolto il 20 ottobre 1975 ed il suo comando si trasformò in Comando 3ª Brigata mec. “Goito”. La Bandiera di Guerra e le tradizioni vennero ereditate dal 18º battaglione bersaglieri “Poggio Scanno”. Sia il 18° che il 10º battaglione bersaglieri “Bezzecca”, stanziato a Solbiate Olona, presso la caserma “Ugo Mara”, vennero inquadrati nella 3ª Brigata mec. “Goito”, intanto costituitasi in seguito alla soppressione della Divisione “Centauro”. Tra il 1982 e 1983 alcune Compagnie del 18° Battaglione “Poggio Scanno” vennero aggregate al II Battaglione Bersaglieri “Governolo” per la missione di Pace in Libano.

Ricostituitosi nuovamente nell’agosto del 1991 in fase sperimentale come 3° Reggimento Bersaglieri “Goito”, dal 1° agosto 1992 assunse la denominazione attuale.

Nel quadro del processo di riordinamento dell’Esercito Italiano, nel 2002 il Reggimento è passato alle dipendenze della Brigata cor. “Ariete”. Il 30 novembre 2009 infine, con la cerimonia di chiusura della caserma “Mameli” di Milano, il Reggimento (dopo 46 anni di permanenza) è stato trasferito a “Sa Portedda” (Teulada), inglobando il disciolto 1º Reggimento Corazzato della Brigata Sassari.

Da ottobre 2011 ad aprile 2012, il Reggimento ha partecipato all’operazione ISAF XVII in Afghanistan, nell’ambito del “Provincial Reconstruction Team” di Herat.

                     

    

 

                            

                

 

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Nell’ultima riunione, la Giunta comunale di Teulada ha approvato due iniziative di carattere sociale finanziate con le risorse comunali dell’ex legge 104/90 (fondi ai comuni con servitù militari).
La prima, il Bonus Bebè, consiste in un contributo di 500 euro per le coppie che hanno avuto o che avranno un figlio nell’arco del 2018.
La seconda, il Bonus Badante 2018, è un’integrazione agli interventi socio-assistenziali comunali attualmente in essere per il sostegno economico alle famiglie già in carico ai servizi sociali e sanitari con anziani e disabili gravemente non autosufficienti che necessitano di un’assistenza continuativa con assistente familiare (care giver) o operatore socio sanitario con mansioni di cura della persona disabile.
«Entrambe le iniziative sono valide per il 2018 – spiega il sindaco Daniele Serra, in un post pubblicato su facebook – ma si sta valutando la possibilità di rifinanziarle anche in futuro. A breve gli uffici provvederanno ad avviare le procedure per l’erogazione dei benefici e sono già a disposizione per i chiarimenti necessari.»