13 October, 2024
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Una Dinamo Banco di Sardegna devastante vince 101 a 79 a Treviso e vola al secondo posto solitario in classifica, a 2 punti dalla capolista Virtus Segafredo Bologna. Tra la squadra di Gianmarco Pozzecco e la De Longhi di Max Menetti e dell’ex David Logan, non c’è stata partita, dall’inizio alla fine. La partita è tutta nei numeri: 29 a 18 al 10′, 51 a 37 al 20′, 79 a 59 al 30′, 101 a 79 alla fine. La Dinamo s’è imposta in tutti e quattro i parziali, ed ha chiuso la partita con tre seconde linee in quintetto: capitan Jack Devecchi, Daniele Magro e Lorenzo Bucarelli. Ben 6 gli uomini della Dinamo in doppia cifra: Dyshawn Pierre 20 punti, Michele Vitali 19, Miro Bilan 15, Dwayne Evans e Masco Spissu 13, Curtis Jerrells 11; 7 uomini con una valutazione molto alta, tra il 14 ed il 21 (i 6 in doppia cifra e Jamel McLean – 20 -, 7 rimbalzi per lui come per Miro Bilan). La Dinamo ha perso ben 14 palle, 10 nel primo tempo, ma questo dato negativo non ha inciso minimamente sull’andamento dell’incontro, stradominato dalla Dinamo che ha chiuso con percentuali al tiro pazzesche:14 su 23 da 2 punti, il 61%; 14 su 25 da 3 punti, il 56%; 31 su 36 ai tiri liberi, l’86%. La Dinamo ha commesso solo 16 falli contro i 29 subiti. Per la terza volta la Dinamo raggiunge o supera quota 100 in campionato, la prima volta in trasferta.

La Dinamo oggi ha il secondo miglior attacco del campionato, con 1.172 punti (alla media di 83,71 a partita), solo 5 punti in meno rispetto alla capolista Virtus Bologna) e la miglior difesa, con 1.020 punti subiti (alla media di 72,86 punti a partita), 3 punti meno dell’Olimpia Milano, 45 meno della capolista Virtus Bologna).

Con i due punti odierni la Dinamo sale a quota 22 punti, al secondo posto in solitudine, alle spalle della Virtus Segrafredo Bologna, battuta nettamente la scorsa settimana al PalaSerradinigni. E’ indubbio che la squadra di Gianmarco Pozzecco, alla sesta vittoria consecutiva, sia la squadra più in forma del momento, una squadra che continua a far sognare i suoi tifosi, molti dei quali l’hanno seguita anche oggi a Treviso!

Lunedì 30 dicembre, al PalaSerradimigni, per la penultima giornata della regular season, arriva la Vanoli Cremona di Meo Sacchetti e Travis Diener, per un’altra serata di grande basket. E il 4 gennaio il girone d’andata si chiuderà a Pistoia.

La panchina della Dinamo a Treviso. Fonte: www.dinamobasket.com .

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La Dinamo Banco di Sardegna scende in campo alle 20.30 a Treviso, contro la De Longhi, nel posticipo della 15ª giornata della regular season. Dyshawn Pierre e compagni inseguono la sesta vittoria consecutiva, per riportarsi a due sole lunghezze dalla capolista Virtus Segafredo Bologna che ha travolto la Fortitudo nel derby, solitaria in seconda posizione, davanti all’Olimpia Milano. La squadra trevigiana, allenata da Max Menetti, ha in David Logan, indimenticato ex protagonista della stagione del “triplete”, e vuole vincere, per raggiungere a quota 14 Cantù, Varese, Venezia e Roma, e continuare a sperare nella qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia.

«Affrontiamo una squadra che ha riposato l’ultimo turno e ha avuto modo di recuperare acciaccati e infortunati quindi troveremo un gruppo rigenerato. Treviso è una squadra che sta facendo bene, come dimostra la sua posizione in classifica, soprattutto in casa dove, a parte la prima partita con Milano giocata punto a punto, ed esprime la migliore pallacanestro grazie al fattore campo – ha sottolineato l’assistant coach Edoardo Casalone alla vigilia del match -. Per quanto ci riguarda dobbiamo proseguire nella direzione delle ultime partite, conservando il nostro dna quindi il nostro gioco dentro l’area e riuscire a correre il campo in attacco ed essere solidi in difesa come lo siamo stati nelle ultime sfide. Sicuramente dovremo limitare i loro due migliori terminali offensivi: il gioco dentro l’area di Fotu e quello sul perimetro di Logan, ponendo comunque grande attenzione su tutte le altre pedine di un roster molto competitivo.»

Fonte: www.dinamobasket.com .

 

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Il nome di Meo Sacchetti, grande giocatore ed altrettanto grande coach di basket, resterà eternamente legato a quello della Dinamo, alla cui guida è stato protagonista della storica conquista del “triplete” (Campionato, Coppa Italia e Supercoppa) nel 2015 e, a fine carriera, si trasferirà definitivamente in Sardegna, nelle campagne alla periferia di Alghero, dove ha acquistato una casa con un ampio terreno, nel quale fa l’agricoltore, la sua grande passione, e produce olio di qualità, con le olive prodotte da ben 70 piante. Ieri sera, il coach di Altamura è stato protagonista di una splendida serata di sport e cultura, organizzata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Elvira Usai, nell’ambito della kermesse letteraria “Io Leggo” del comune di San Giovanni Suergiu, per la presentazione del libro “Il mio basket è di chi lo gioca”, autobiografia scritta con la collaborazione del giornalista dell’Unione Sarda Nando Mura. Quella di San Giovanni Suergiu è l’unica tappa di presentazione del libro nel Sulcis Iglesiente.

Meo Sacchetti da qualche giorno è il nuovo coach di Cremona, società ambiziosa che, dopo un’amara retrocessione in A2, che lo ha contrattualizzato per 3 anni per tentare l’immediato ritorno in A1, magari già da quest’anno, visto che ha presentato domanda di ripescaggio. Nella stagione appena conclusa, Meo Sacchetti ha guidato l’Enel Brindisi, classificandosi al 9° posto e restando così fuori dai play-off per soli 2 punti.

A San Giovanni Suergiu, sul piazzale antistante la sala consiliare (dove era stato previsto lo svolgimento e lasciata perché si è rivelata quasi una fornace per la temperatura vicina ai 40°), Meo Sacchetti ha ripercorso la sua vita fin da bambino che non ha praticamente conosciuto il padre e la sua doppia carriera di giocatore prima e di coach poi, con Nando Mura, Elvira Usai, Marco Zusa e tanti dei presenti che hanno avuto modo di porre domande e fare riflessioni. «La sua vita è uno straordinario romanzo – ha sottolineato Nando Mura – e non è escluso che un giorno possa essere raccontata in un film».

Meo Sacchetti ha parlato tanto della sua esperienza con la Dinamo, ma anche delle gioie vissute da giocatore, dei grandi del basket («il mio preferito era Larry Bird fino a quando non l’ho conosciuto – ha detto – perché non era certamente un campione di simpatia, ma il più grande di tutti è stato sicuramente Michael Jordan, contro il quale ho avuto l’onore di giocare, rendendomi conto di persona della sua grandezza»), del figlio Brian, contro il quale ha pure giocato e con il quale ha avuto un rapporto particolare alla Dinamo. Stima particolare per Drake Diener, che ha voluto nuovamente con sé in questa nuova esperienza a Cremona, dopo i quattro anni vissuti a Sassari, e con il cugino Travis, che potrebbe tornare a giocare ricostituendo una coppia fenomenale (quando ne parla, gli brillano gli occhi)… Ma anche di David Logan, un fuoriclasse che a Sassari ha visto sorridere solo due volte, l’ultima il giorno dello scudetto, al termine di gara7, a Reggio Emilia…

Meo Sacchetti ha dimostrato anche una grande sensibilità verso i tanti giovanissimi presenti, che ha spronato a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà, perché anche lui, quando ha iniziato a giocare a basket, ha incontrato ostacoli e giudizi poco incoraggianti per una sua affermazione ad alti livelli e, con la passione ed il sacrificio, è arrivato fino ai grandi traguardi con la Nazionale, tra i quali il titolo europeo 1983 e la medaglia d’argento alle Olimpiadi del 1980 a Mosca, anche se – lo ha rimarcato, non ha mai vinto lo scudetto da giocatore, impresa poi raggiunta da coach in panchina. Ed ha aggiunto che non bisogna necessariamente essere dei giganti per giocare bene a basket anche ad alti livelli, anche un atleta di 1 metro e 70 centimetri può diventare un grande giocatore ma per riuscirvi, ovviamente, deve essere più forte e determinato, lavora di più ogni giorno. «Erroneamente – ha sottolineato Meo Sacchettiquando sulla scena comparve un play-maker come Magic Johnson di 206 centimetri, un po’ tutti si sono convinti che per diventare un grande play-maker fosse necessario essere alti come lui, ma era sbagliato, perché Magic Johnson era tanto bravi che avrebbe potuto ricoprire tutti i ruoli e poi sui campi vedi fenomeni fisicamente molto ma molto diversi da lui».

Vediamo ora le interviste realizzate ieri sera, a San Giovanni Suergiu, con Meo Sacchetti e Nando Mura.

          

 

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La Dinamo Banco di Sardegna inizia questa sera al PalaRuffini di Torino, alle ore 18.15, il rush finale che porta ai play-off scudetto, con la ferma determinazione di concludere la “regular season” nella miglior posizione possibile, consapevole di quanto questo sia importante per alimentare i sogni. Attualmente al quarto posto in classifica con 32 punti, Stipcevic e compagni cercheranno di conservare questa posizione e possibilmente di migliorarla, considerato che il terzo posto, occupato dalla Sidigas Avellino dell’ex David Logan è lontano solo due punti (e oggi rischia a Capo d’Orlando, contro la squadra dell’altro grande ex Dinamo, Drake Diener) e che a quattro punti, al secondo posto, c’è l’Umana Reyer Venezia, unica squadra italiana qualificata per le Final Four di Champions League, dopo l’eliminazione della Dinamo ad opera del Monaco.

Nella 13ª giornata del girone d’andata, al PalaSerradimigni, contro la squadra allenata di Frank Vitucci, oggi ancora in corsa per i playoff, non ci fu partita, con la Dinamo che travolse la squadra piemontese per 96 a 64, con una straordinaria prestazione nel secondo tempo, chiuso con un parziale di 54 a 33. I piemontesi arrivano all’appuntamento odierno reduci da tre sconfitte consecutive ma la squadra di Federico Pasquini è consapevole di incontrare comunque una squadra temibile, nonostante le pesanti assenze di Washington e Wright.

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La Dinamo Banco di Sardegna scende in campo alle 20.30 ad Avellino, per l’ottava giornata di ritorno della “regular season”, contro la Sidigas dell’ex David Logan, straordinario protagonista della stagione del triplete biancoblu 2014/2015.

Le due squadre si ritrovano a un mese di distanza dalla sfida dei quarti di finale della Poste Mobile Final Eight di Rimini, nella quale Lacey e compagni hanno eliminato gli irpini per un solo punto. In quella occasione non c’era ancora David Logan, appena arrivato ad Avellino dalla Lituania e non ancora disponibile.

«Andiamo ad Avellino per giocare la prima delle tre trasferte che ci aspettano, conoscendo il valore e la qualità della Scandone, consapevoli di quanto successo negli scontri precedenti in regular season e Final Eight – ha spiegato coach Pasquini alla vigilia -. Al PalaDelMauro si incontreranno due squadre che si conoscono bene e che hanno fatto la preseason insieme; sicuramente come noi anche loro si staranno preparando mettendo dentro qualcosa di nuovo. Qualche accorgimento dato dalle partite giocate. Andiamo ad affrontare un match importante per la classifica, siamo arrivati al rush finale, e per quanto è corta la classifica ogni partita racconta una storia diversa. Dovremo essere attenti e lucidi contro una squadra che ha tanti punti di forza.»

La posta in palio è altissima, perché la Dinamo deve vincere se vuole guadagnare una posizione favorevole nella griglia dei play-off scudetto ormai vicini.

Dopo l’autoritaria cavalcata dello scorso anno che ha trascinato gli irpini fino alla semifinale scudetto, il club campano ha costruito il roster della stagione 2016/2017 partendo dalle conferme. Con coach Pino Sacripanti alla seconda stagione in panchina, nominato vice del commissario tecnico della Nazionale Ettore Messina, dopo i tanti anni alla guida dell’Under 20 azzurra, ad Avellino sono rimasti i suoi uomini di fiducia. A partire dall’ex Dinamo Marques Green, Little General, Joe Ragland, Marteen Leunen, Giovanni Severini e Salvatore Parlato. In terra campana sono quindi arrivati gli esterni Levi Randolph, guardia statunitense, e il play-guardia nigeriano naturalizzato belga Retin Obasohan. Fra le ali e il centro, al posto dell’Mvp del campionato della passata stagione James Nunnally e di Ivan Buva, alla Sidigas Avellino sono arrivati l’ex capitano dell’Enel Brindisi Andrea Zerini, l’americano Adonis Thomas, l’ex Cremona e Sassari Marco Cusin, prossimo al rientro dopo l’infortunio, e il centro Kyrylo Fesenko, visto lo scorso anno a Cantù. Questa è la stagione dei record per la Scandone Avellino che per la prima volta nella sua storia si trova con 28 punti in classifica dopo 22 turni, al terzo posto in classifica dietro Milano e pari punti con Venezia. Gli uomini di Pino Sacripanti hanno chiuso la regular season di Basketball Champions League al secondo posto del gruppo D: agli ottavi di finale però i lupi sono stati eliminati dalla competizione dalla Reyer Venezia. Alla vigilia della Final Eight la società irpina ha ufficializzato l’arrivo di David Logan.

David Logan.

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L’Olimpia Milano ha espugnato il PalaSerradimigni di Sassari con il punteggio di 82 a 75 (primo tempo 44 a 35) e si conferma capolista con 10 punti di vantaggio sulle più immediate inseguitrici, Venezia e Avellino. La Dinamo ha perso una posizione, scavalcata da Capo d’Orlando ed ora con 24 punti è quinta, a pari punti con Trento che oggi potrebbe scavalcarla, dovendo giocare il posticipo sul campo della Fiat Torino.

L’Olimpia ha condotto la partita fin dall’inizio, chiudendo il primo quarto avanti di 6 punti e andando all’intervallo lungo con 9 punti di vantaggio: 44 a 35.

L’avvio del terzo quarto è stato ancora favorevole a Milano, salita fino al +14, trascinata dall’ex Rakim Sanders, ma con orgoglio la Dinamo s’è rifatta sotto e chiudendo il parziale 20 a 18 a suo favore, ha iniziato l’ultimo quarto con un ritardo di soli 7 punti.

La Dinamo a quel punto aveva David Bell (un po’ in ombra) e Rok Stipcevic con 4 falli a carico a testa ma con una grande difesa, 5 punti consecutivi e una stoppata di Brian Sacchetti, ha avuto la forza di ritornare fino al -1, sul 64 a 65, e David Bell ha avuto nelle mani la tripla del sorpasso, sbagliandola. Milano ha allungato nuovamente a +7 e la Dinamo non è più riuscita a rimettere in discussione il risultato, cedendo a testa alta con il punteggio di 82 a 75. Ha avuto un peso rilevante la diversa percentuale nei tiri dai 6,75, con l’Olimpia Milano oltre il 40% (9 su 22) e la Dinamo al 25% (6 su 24).

Nell’Olimpia Milano il miglior realizzatore è stato Rakim Sanders, con 19 punti. In doppia cifra anche Jamel McLean e Richard Hickman, entrambi con 17 punti.

Nella Dinamo tre gli uomini in doppia cifra, Rok Stipcevic con 16 punti, Gani Lawal 13 e David Bell 10. In ombra Dusko Savanovic.

Domani la Dinamo tornerà al lavoro per preparare le prossime trasferte, sabato sera sul campo della Sidigas Avellino (battuta nei quarti di finale della Coppa Italia), vittoriosa ieri a Reggio Emilia di un punto dopo un supplementare, con 16 punti dell’ex Dinamo David Logan, e a metà della prossima settimana sul campo del Monaco, nell’andata dei quarti di finale della Champions League.

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La Dinamo è in finale di Coppa Italia. Domani pomeriggio, inizio ore 18.00, si giocherà il trofeo contro l’Olimpia Milano. La squadra di Federico Pasquini ha battuto la Germani Basket Brescia per 77 a 70 (primo tempo 33 a 39) mentre nel pomeriggio Milano aveva avuto la meglio sulla Grissin Bon Reggio Emilia per 87 a 84 (primo tempo 45 a 45). L’uomo devisivo è stato ancora una volta Rok Stipcevic, autore della tripla che nei combattutissimi secondi finali ha spezzato le ultime speranze della squadra bresciana, comunque protagonista di una grandissima prestazione. L’uomo migliore nel corso dell’intero incontro è stato comunque Trevor Lacey.

La Dinamo è partita in quintetto con due italiani, Brian Sacchetti e Jack Devecchi, e nel primo quarto è sembrato non esserci partita, i biancoblu sono stati praticamente quasi perfetti, con un 22 a 15 dopo un parziale di 20 a 8. La reazione bresciana è stata veemente e, trascinata dai fratelli Michele e Luca Vitali e un grande Marcus Landry, la Germani ha ripreso e superato la Dinamo, con un primo parziale a cavallo dei due primi quarti di 14 a 2 ed un secondo parziale di 24 a 11 per il 39 a 33 di metà gara.

Il terzo quarto è stato un autentico show della Dinamo, trascinata da uno splendido Trevor Lacey (26 di valutazione, con 15 punti, 5 su 7 da 1 punti, 1 su 2 da 3, 2 su 2 ai tiri liberi, 8 rimbalzi, 2 palle recuperate e 5 assist) e dalla grande efficacia di Dusko Savanovic, David Bell e del solito Rok Stipcevic. 27 a 16 il parziale e Dinamo avanti di 5 punti, 60 a 55 all’ultimo intervallo.

L’ultimo quarto è stato un testa a testa continuo, con grandissime emozioni, ma nel finale è stata la Dinamo a dimostrare maggiore sangue freddo e voglia di vincere e sul 72 a 70 Rok Stipcevic ha messo dentro la tripla “assassina”, prima dei due tiri liberi conclusivi di Trevor Lacey.

Nella Dinamo (Federico Pasquini, come al solito, ha alternato i suoi uomini migliori, con un solo uomo, David Bell, che ha concluso con oltre 30′ di presenza in campo, per la precisione 31) ben cinque gli uomini in doppia cifra (Lacey 15, Stipcevic 13, Savanovic 12, Bell 10, Lawal 10), solo due nella Germani Basket (Landry 20, Moore 16).

Dinamo – EA7 Emporio Armani è la rivincita della finale vinta due anni fa dalla squadra allora allenata da Meo Sacchetti per 101 a 94, con David Logan (tornato in Italia alla Sidigas Avellino) MVP. Ma per Sacchetti e compagni è la terza finale degli ultimi quattro anni, perché tre anni fa vinsero la loro prima Coppa superando in finale la Mens Sana Siena per 80 a 73, con Travis Diener MVP.

Dopo l’incerto avvio di stagione e le modifiche al roster effettuate lungo il cammino, la squadra di Federico Pasquini è cambiata profondamente, è maturata parecchio ed ora è una squadra vera che sicuramente, questa sera, fa paura anche alla grande EA7 Emporio Armani Milano, dominatrice in campionato e scontata finalista di questa nuova edizione della Coppa Italia.

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La Dinamo c’è. La squadra di Federico Pasquini ha superato al fotofinish la Sidigas Avellino (69 a 68, primo tempo 39 a 38) davanti all’ex David Logan (arrivato in Irpinia, il fuoriclasse proveniente dal Lyetuvos Rytas non ha potuto scendere in campo perché la società non ha ricevuto il transfer in tempo utile) e si è qualificata per le semifinali della Coppa Italia, vinta per due stagioni consecutive: nel 2013/2014, in finale sulla Mens Sana Siena per 80 a 73, MVP Travis Diener; e nel 2014/2015, in finale sull’Olimpia Milano per 101 a 94, MVP David Logan.

La Dinamo questa sera s’è imposta su una grande Sidigas Avellino, partita fortissimo nella prima frazione con un break di 9 punti nel primo quarto, concluso sul 22 a 13. I biancoblu hanno reagito da grande squadre ed hanno ripreso i campani con un parziale di 26 a 16, trascinati dal solito Rok Stipcevic, dall’autorità di Gani Lawal e da David Bell e Trevor Lacey, andando al riposo dell’intervallo lungo avanti di un punto: 39 a 38.

Al rientro in campo, una splendida tripla di David Bell ha trascinato la Dinamo avanti di 7 punti ma gli irpini hanno reagito con orgoglio ed hanno portato a termine un nuovo sorpasso con Ragland e Randolph dai 6,75. Reazione sassarese con Savanovic e Lawal e Dinamo avanti di 2 punti al 30’: 56 a 54.

L’ultimo quarto è stato un entusiasmante testa a testa fino agli ultimi secondi e il match è stato deciso da una magia di Rok Stipcevic a 3″ dalla sirena finale: 69 a 68.

In semifinale la Dinamo incontrerà domani la Germani Basket Brescia che ha superato a sorpresa l’Umana Reyer Venezia (settima contro seconda del girone d’andata del campionato di A1) con il punteggio di 76 a 68 (inizio ore 20.45). La squadra lombarda ha superato la Dinamo nel match di campionato disputato il 5 febbraio a Brescia con il punteggio di 56 a 48, in una giornata nera della squadra di Federico Pasquini. Ma quella vista oggi è un’altra Dinamo che domani promette spettacolo e sogna la finale di domenica sera, contro la vincente dell’altra semifinale, in programma sempre domani, alle 17.30, tra l’EA7 Emporio Armani Milano e la Grissin Bon Reggio Emilia.

Sidigas Avellino 68 – Dinamo Sassari 69

Parziali: 22-13; 16-26; 16-17; 14-13.

Progressivi: 22-13; 38-39; 54-56; 68-69.

Sidigas Avellino. Zerini, Ragland 16, Green 5, Esposito M., Esposito L., Leunen 5, Severini, Randolph 14, Obasohan, Fesenko 12, Thomas 16, Parlato. Coach: Stefano Sacripanti.

Dinamo Sassari. Bell 8, Lacey 14, Devecchi, D’Ercole, Sacchetti 7, Lydeka 2, Savanovic 6, Carter 7, Stipcevic 15, Lawal 10, Ebeling, Monaldi. Coach: Federico Pasquini.

Rok Stipcevic.

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Hanno preso il via questa sera, a Rimini, le Final Eight di Coppa Italia. I primi due quarti di finale sono stati equilibratissimi, entrambi decisi con uno scarto di due soli punti. La Grissin Bon Reggio Emilia ha superato la Betaland Capo d’Orlando per 63 a 61 (primo tempo 35 a 33), l’EA7 Emporio Armani Milano ha avuto la meglio sula Cantine Due Palme Brindisi per 77 a 75 (primo tempo 45 a 44), con canestro decisivo di Milan Macvan negli istanti finali.

Domani sera, alle 18.00, la Dinamo Banco di Sardegna affronterà la Sidigas Avellino. La società irpina oggi ha ufficializzato l’ingaggio di David Logan che ha firmato il contratto ma non potrà giocare perché non è ancora arrivato il transfer dalla Lituania. David Logan ritorna in Italia dal Lietuvos Rytas, con ancora vivo il ricordo delle sue imprese con la maglia della Dinamo. Nella stagione 2014/2015 è stato uno dei principali protagonisti dello storico “triplete” biancoblu, MVP del campionato.

Alle 20.45 completerà il programma dei quarti di finale la sfida tra Umana Reyer Venezia e Germani Basket Brescia.

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David Logan giocherà la seconda parte del campionato di A1 con la Sidigas Avellino ma in Coppa Italia contro la Dinamo non ci sarà. La società irpina ha definito l’ingaggio del fuoriclasse di passaporto polacco dopo l’eliminazione del Lietuvos Rytas dalla Coppa di Lituania (84 a 87 con la Juventus Utena, 11 punti con 3 su 9 dal campo in 28′) ha indotto il club di Vilnius a non considerarlo più incedibile, complice anche l’arrivo di Rimas Kurtinaitis al posto del dimissionario Tomas Pacesas. Il Lietuvos ha accettato la proposta di poco superiore ai 100.000 dollari per liberare David Logan, che in estate aveva firmato un contratto da 370.000 dollari con la squadra baltica mentre il giocatore è stato convinto con un ritocco al rialzo per le mensilità residue.

La Sidigas non riuscirà a tesserare David Logan per le Final Eight di Coppa Italia, dato che i termini si sono chiusi alle 11.00 di mercoledì, ma potrà utilizzarlo come rinforzo per i playoff di Champions League, il cui termine scadrà il 24 febbraio.

Questo pomeriggio, intanto, nella Club House societaria, coach Federico Pasquini ha incontrato i giornalisti alla vigilia della partenza della squadra per Rimini, dove venerdì affronterà la sfida dei quarti di finale di Coppa Italia contro la Sidigas Avellino.

«La componente bella di queste manifestazioni è che non sai mai che tipo di emotività scaturisce quando ti trovi a giocare in una situazione in cui tutta la pallacanestro importante ti sta guardando. L’emotività, secondo me, è una componente molto importante, e quando finisce questa fase poi si passa alla fase del piccolo dettaglio, che è l’elemento che fa maggiormente la differenza, perché in questo tipo di gara ogni errore vale doppio. Anche soltanto un taglia fuori o un tuffo per terra possono diventare il dettaglio che ti permette di andare avanti in queste sfide senza un domani. Il valore di Avellino lo conosciamo, sia per le caratteristiche della squadra sia per le caratteristiche dei singoli giocatori, per cui ci dobbiamo concentrare su questi piccoli aspetti e sui particolari, che diventano grandi fattori quando si giocano partite dove la palla pesa un po’ di più.»

Avellino, che avete incontrato fin dalla preseason, in questa stagione sta facendo un percorso  molto simile al vostro, fra campionato e Champions League…

«Loro hanno avuto un andamento molto costante, sono stati bravi ad andare avanti sull’equilibrio consolidato già l’anno scorso. e sono stati bravi anche a non sprecare troppe energie nei momenti in cui hanno avuto dei bassi, con un paio di settimane difficili. Il fatto che siano passati subito al primo turno di Champèions League e il loro andamento in campionato ci fanno capire che valore ha questo avversario.»

Come vi state preparando a questa sfida, c’è qualcosa che avresti voluto evitare?

«No, perché secondo me quando si giocai una Final Eight, a prescindere da quello che è l’avversario, bisogna ragionare sul fatto che è davvero qualcosa di diverso. Se mi fermo a ragionare sul fatto che avrei preferito un altro avversario sto già partendo male. Io domani prendo l’aereo con l’idea di andare a giocare tre partite, non vado lì per vedere cosa succede, sono fatto così. C’è Avellino, va bene così: dobbiamo sapere che se vogliamo tornare a casa con la coppa dobbiamo giocare con tre avversari di altissimo livello.»

Sei stato presente in tutte le precedenti Final Eight, cosa ti hanno insegnato quelle passate?

«Quello che dicevo prima: io penso che la prima coppa l’abbiamo vinta perché abbiamo fatto quell’ultimo minuto del terzo quarto, contro Milano, che ci ha permesso di chiudere con quella bomba di Drake, con l’inerzia in mano a noi, e questo è nato da un paio di situazioni sbagliate da parte Milano. Se penso alla Coppa Italia vinta a Desio, penso a come ci eravamo arrivati male e a quanta energia ci avevano dato i primi 5-7 minuti giocati contro Cremona. Per cui sono proprio i particolari che fanno sì che queste partite siano davvero qualcosa di speciale.»

Giocherete con questa divisa speciale, in omaggio alla Sardegna e al suo grande appuntamento con il Giro d’Italia: i giganti sempre ambasciatori dell’isola…

«Quello del Giro d’Italia è un avvenimento importante per la Sardegna e noi quando c’è qualcosa che può dare risalto sia a livello italiano sia a livello europeo siamo sempre ben felici di sostenere l’isola. Sarà bello anche vedere la reazione della gente nel vedere queste maglie, per quello che significano e per l’importanza che ha un evento come quello del Giro per questa regione.»