16 December, 2025
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Stintino - Via Sassari e la chiesa parrocchiale

L’assessore regionale degli Affari generali Gianmario Demuro, è intervenuto a Stintino, alla cerimonia di inaugurazione della mostra “Vita e morte dei prigionieri austroungarici sull’isola dell’Asinara, una crisi umanitaria” allestita nel nuovo Museo della Tonnara.

«La memoria è una ricchezza da coltivare per rafforzare la nostra coscienza civile e il nostro senso di appartenenza alla comunità – ha detto Demuro -. Questa iniziativa ci aiuta a comprendere meglio i fatti avvenuti nell’isola dell’Asinara tra il 1915 e il 1916, un capitolo doloroso della nostra storia.»

Erano presenti il presidente della Repubblica ungherese Janos Ader, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi e alcuni rappresentanti del Governo magiaro.

La mostra ricorda il dramma di circa 27mila soldati dell’esercito austro-ungarico giunti in Sardegna, al termine di un lungo e tormentato ponte navale, con lo status di prigionieri. Molti di loro per la fame e le malattie non riuscirono a sopravvivere.

«L’iniziativa, promossa dal comune di Stintino, è un argine contro l’oblio rispetto a un episodio dimenticato della prima guerra mondiale. Recuperare questa memoria di dolori e sofferenze ci aiuta ad affrontare con maggiore consapevolezza il futuro. Rievochiamo una emergenza umanitaria paragonabile al dramma vissuto oggi dai migranti che attraversano il Mediterraneo per raggiungere le coste dell’Occidente», ha aggiunto l’assessore Demuro.

L’assessore Demuro ha inoltre sottolineato il coinvolgimento diretto della Sardegna nella Grande Guerra. «La nostra isola ha pagato un tributo pesantissimo a quel conflitto con 13 mila soldati caduti e tantissimi feriti. Tutto questo non va dimenticato e la Giunta di cui faccio parte sostiene in modo convinto tutte le iniziative per rendere vivo il ricordo».

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Domenico Rossi copia

Questa mattina l’Auditorium dell’Istituto Giovanni Maria Angioy di Carbonia, ha ospitato un convegno sul 155° anniversario dell’Unità d’Italia. Il convegno è stato voluto dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), in collaborazione con il comune di Carbonia e l’Istituto Angioy.

I lavori sono stati aperti dal dirigente scolastico Antonietta Cuccheddu e dagli interventi del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e del dirigente dell’ambito scolastico di Cagliari Luca Cancelliere. Sono intervenuti Gianluca Borzoni, rappresentante dell’Università di Cagliari; Marinella Ferrai Cocco Ortu, presidente dell’Istituto Storia del Risorgimento Italiano; il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, e una rappresentanza di studenti.
La banda musicale della Brigata Sassari ha suonato prima e durante la cerimonia. Era presenta anche una rappresentanza dei Bersaglieri in uniforme.

Vediamo ora l’intervista realizzata con il sottosegretario Domenico Rossi, con il quale abbiamo parlato anche di servitù militari e, in particolare, del futuro dei poligoni sardi (ricordiamo che dal 1995 al 1996 il generale Domenico Rossi ha guidato, da colonnello, il 1° Reggimento Corazzato di Teulada). Domani, nel corso del telegiornale, riproporremo l’intervista con l’on. Rossi e le interviste con il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e con il dirigente dell’ambito scolastico di Cagliari. Luca Cancelliere.

 

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Si terrà giovedì 17 marzo 2016, presso l’Auditorium dell’Istituto Giovanni Maria Angioy di Carbonia, un convegno sul 155° anniversario dell’Unità d’Italia.

Il convegno è stato voluto dal ministero Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), in collaborazione con il comune di Carbonia e l’Istituto Angioy. I lavori inizieranno alle 9.30 con i saluti del dirigente scolastico Antonietta Cuccheddu, del sindaco di Carbonia Giuseppe Casti e del dirigente dell’ambito scolastico di Cagliari Luca Cancelliere. Interverranno Gianluca Borzoni dell’Università di Cagliari, Marinella Ferrai Cocco Ortu, presidente dell’Istituto Storia del Risorgimento Italiano, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi e una rappresentanza degli studenti.

Saranno presenti anche la banda musicale della Brigata Sassari e una rappresentanza dei bersaglieri in uniforme.

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Domenico Rossi 

L’on. Domenico Rossi, sottosegretario di Stato del ministero della Difesa, generale dell’Esercito già comandante del Primo Reggimento di Teulada, ha deciso di candidarsi alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Roma Capitale.

«Ho deciso per amore della mia città e per rispondere alla profonda domanda di cambiamento presente nei romani, con la volontà di superare steccati e ideologie andando oltre le correnti di vecchio e nuovo conio – spiega Domenico Rossi -. Conosco bene gli annosi problemi della mia città  e in questi giorni  voglio incontrare tutte le realtà cittadine per raccogliere idee e proposte che possano consentirmi di adoperarmi  al meglio per comprendere  le reali priorità.»

«Auspico che la mia discesa in campo per la difficile corsa al Campidoglio – conclude Domenico Rossi – possa convogliare sul sottoscritto il supporto anche di altre realtà del centrosinistra e della società civile.»

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Francesco Pigliaru 4

In una lettera inviata martedì sera al sottosegretario della Difesa, Domenico Rossi, e per conoscenza al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il presidente della Regione Francesco Pigliaru esprime apprezzamento per la risoluzione approvata all’unanimità dalla IV Commissione Difesa della Camera e con il parere positivo del Governo, sul riconoscimento degli indennizzi relativamente alle ordinanze di sgombero a mare lungo la costa di Capo Frasca.
«È un passo importante, che arriva dopo un comune lavoro volto ad assicurare certezza di diritti ed equità di trattamento anche ai pescatori di Capo Frasca – scrive Francesco Pigliaru -. Adesso si tratta di trasformare in fatti concreti quanto deciso oggi. A questo fine ti chiedo di voler indicare i nominativi dei rappresentanti della Difesa in seno al gruppo di lavoro che dovrà procedere alla definizione tecnica dei criteri di riparto delle misure di indennizzo.»

«Obiettivo prioritario comune dovrà essere quello di ricercare tutte le misure possibili per la riduzione delle limitazioni dovute dalle ordinanze di sgombero a mare e consentire così ai pescatori di svolgere le proprie attività – conclude il presidente Pigliaru -. Ciò, peraltro, coerentemente con quanto richiesto in questi giorni dagli operatori della pesca e dai rappresentanti delle associazioni di categoria».

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Spettacoli colorati e divertenti di ballerini, cantanti e trampolieri lungo tutto il Decumano hanno riempito il sito espositivo in occasione delle celebrazioni del National day dell’Ungheria, in programma ieri a Expo Milano 2015. Ad aprire la cerimonia ufficiale, il sottosegretario della difesa italiano, Domenico Rossi, a cui ha fatto seguito il discorso di Sandor Fazekas, ministro dello Sviluppo rurale ungherese. Presente anche il commissario generale dell’Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino.

«L’Italia è il quinto partner economico per l’Ungheria – ha sottolineato Rossi – e i rapporti commerciali tra le due nazioni creano lavoro per circa 28 mila magiari. Questo Paese rappresenta una possibilità straordinaria di sviluppo della sostenibilità nel settore agricolo e lotta allo spreco alimentare. Non a caso la zona centrale del Padiglione è ispirata all’Arca di Noè, simbolo di saggezza e salvezza degli uomini. L’Ungheria inoltre svolge un ruolo primario nell’individuazione di politiche mirate alla tutela di specie animali, vegetali e conservazione di biodiversità per il benessere delle generazioni future. Una sana e corretta alimentazione è legata alla ricerca scientifica.»

Proprio a tal proposito, l’Ungheria ha comunicato che al termine dell’Esposizione Universale il padiglione sarà rimontato a Szombathely, la più antica città magiara, come parte integrante del Centro della Tutela Creativa del Patrimonio e dello Sviluppo dei Valori.

«Il nostro padiglione è stato visitato da oltre 2 milioni di persone – ha spiegato il ministro Fazekas – ed è particolarmente attrattivo per la sua cucina: il kürtőskalács è stato premiato come uno dei migliori dolci di Expo Milano 2015. Il padiglione dell’Ungheria rappresenta la nostra terra, finalmente libera grazie alla rivoluzione del 1956. Ed è da allora che la nostra intraprendenza ci ha dato modo di iniziare a difendere e condividere i valori europei, a svolgere lavori creativi ed offrire grandi prodotti sfruttando le nostre risorse naturali, in particolare l’acqua.»

«In Ungheria – ha concluso Fazekas -, grazie a splendidi parchi nazionali che si estendono su oltre 25.000 ettari di terreno, possiamo facilmente sviluppare progetti legati all’agricoltura sostenibile, dando lavoro ad oltre 15.000 persone.»

I festeggiamenti sono poi proseguiti per tutta la giornata al padiglione ungherese con spettacoli, celebrazioni e degustazioni di prodotti tipici.

CAS_0013B43O0510_1 B43O0517_1 B43O0529_1 B43O0541_1  CAS_0060 CAS_0229 CAS_0276 CAS_9825 CAS_9866 CAS_9902 CAS_9916 PAD-UNGH0118836  PAD-UNGH0118839 PAD-UNGH0118842 UNGH-PALITA0118845 UNGH-PALITA0118854 UNGH-PALITA0118863PAD-UNGH0118838

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Si è svolta stamane a Pula una cerimonia per ricordare il maggiore della Brigata Sassari Giuseppe La Rosa morto in Afghanistan. L’assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione, Gianmario Demuro, è intervenuto, a Pula, alla cerimonia per ricordare il maggiore della “Brigata Sassari” Giuseppe La Rosa, morto in Afghanistan, l’8 giugno del 2013, in seguito a un attentato ai danni di un convoglio militare italiano sulla strada per Farah.

Giuseppe La Rosa era nato in Sicilia, a Barcellona Pozzo di Gotto, ma aveva un rapporto molto stretto con la Sardegna e con Pula in particolare.
Per iniziativa dell’Amministrazione comunale, nel cortile della casa Frau, è stata scoperta una lapide commemorativa.
Erano presenti il sottosegretario della Difesa Domenico Rossi, i sindaci di Pula e Teulada Carla Medau e Daniele Serra.
L’assessore degli Affari generali si è soffermato sui valori di cui il giovane Giuseppe La Rosa, morto all’età di 31 anni, è stato interprete. Gli stessi valori che hanno sempre contraddistinto la storia gloriosa della Brigata Sassari.

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Pula - Casa Frau copia

Mercoledì 21 ottobre, alle 10.00, nella Casa Frau di Pula, si terrà la cerimonia di inaugurazione della Targa della “Madonna del Cammino” in memoria del Maggiore Giuseppe La Rosa ucciso in Afghanistan nel 2003.

Al Maggiore è stata conferita nel 2014 la medaglia d’oro al valore militare poiché: «Con eroico gesto, dimostrando non comune coraggio, impareggiabile generosità e cosciente sprezzo del pericolo, si immolava ponendosi a scudo delle altrui vite, proteggendole con il proprio corpo dalla deflagrazione di un ordigno lanciato all’interno del veicolo nel quale viaggiava».

Alla cerimonia saranno presenti: il sottosegretario di Stato alla Difesa l’on. Domenico Rossi, il Comandante del 3′ RGT Bersaglieri della Brigata Sassari il Colonnello Massimo Pecchinotti, il sindaco di Teulada Daniele Serra e il sindaco di Pula Carla Medau.

Nell’occasione si parlerà anche dei problemi legati alla servitù militare di Pula.

Giuseppe La Rosa

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Filippo Spanu.

Il Capo di Gabinetto della Presidenza Filippo Spanu.

Sino stati compiuti passi avanti nella vertenza nella vertenza riguardante il riconoscimento di indennizzi anche alle marinerie dell’Oristanese. che svolgono la loro attività nei tratti di mare antistanti il poligono militare di Capo Frasca.
Nei giorni scorsi, il sottosegretario della Difesa Domenico Rossi ha risposto alla lettera con cui il presidente Francesco Pigliaru chiedeva il riconoscimento degli indennizzi inerenti le ordinanze di sgombero a mare lungo la costa di Capo Frasca. Alla missiva del presidente della Regione, che presentava richieste molto chiare, finalizzate a ottenere risultati fin dal breve periodo, in termini di riduzione del peso delle servitù e dei relativi vincoli, il rappresentante del Governo ha risposto con la disponibilità a proseguire l’attività di concertazione già proficuamente attivata (con risultati concreti, quale l’ottenimento della sospensione delle esercitazioni dal 1° giugno al 30 settembre) con l’analisi dettagliata delle problematiche poste dal Presidente della Regione, allo scopo di definire una linea d’azione condivisa per un’adeguata soluzione.
L’importante notizia dell’apertura del tavolo di confronto con la Difesa è stata comunicata ieri dal Capo di Gabinetto della Presidenza Filippo Spanu ai sindaci dell’Oristanese, ad alcuni rappresentanti istituzionali, alle associazioni di categoria e ad una delegazione di pescatori nel corso di un incontro tenutosi ad Oristano. Al termine si è concordato che, nel più breve tempo possibile, i rappresentanti del territorio e gli operatori della pesca presenteranno un documento condiviso che, a partire dalla puntuale descrizione delle limitazioni subite dalle diverse marinerie, porti a sintesi la proposta di indennizzi, e di misure che già nel breve termine possano consentire una riduzione dei gravami e permettere ai pescatori di svolgere la propria attività in condizioni di certezza dei diritti e sicurezza.
La definizione degli indennizzi da richiedere è un passaggio fondamentale, considerato che già nella sua lettera al Governo il presidente Pigliaru ha specificato che le risorse finanziarie da destinare agli operatori di Capo Frasca in nessuna misura possano ridurre gli indennizzi ricevuti dalle altre marinerie. I rappresentanti del territorio hanno manifestato la piena disponibilità a fornire l’elenco delle richieste dettagliate da porre al Ministero e a misurare l’effettivo peso delle servitù in ogni marineria.

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E’ un’iniziativa destinata a far discutere quella messa in atto da un gruppo di artigiani e commercianti di Teulada con la sistemazione di uno striscione davanti all’ingresso della base militare di Sa Portedda, che riporta la scritta “Teulada dà il benvenuto ai militari”.

L’iniziativa arriva in una fase particolarmente delicata del confronto tra oppositori e sostenitori della presenza militare in Sardegna e, nello specifico, nel territorio del comune di Teulada.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru e il sottosegretario di Stato della Difesa, Domenico Rossi, hanno firmato recentemente l’accordo per l’avvio del tavolo di confronto istituzionale tra regione Sardegna e ministero della Difesa, sulle servitù militari e, fra l’altro, hanno concordato che sussistono tutte le condizioni per l’avvio di un tavolo di confronto istituzionale volto a valutare, in coerenza con le linee programmatiche del ministro della Difesa e con le risoluzioni parlamentari e consiliari, la percorribilità dell’avvio del processo di graduale dismissione di parte dei poligoni e l’individuazione di misure di riequilibrio e di armonizzazione, in termini di riduzione quantitativa e qualitativa dell’incidenza delle attività militari. Un percorso da avviare con tempi certi e modalità definite. Con riferimento alle esigenze di armonizzazione e mitigazione, quelle più evidenti sono riconducibili alla riduzione dell’estensione dei poligoni, del Demanio militare e delle aree soggette a Servitù militari e le connesse occupazioni temporanee, alla tutela ambientale e della salute nei poligoni, alla riconversione delle attività svolte nei poligoni, all’impatto della presenza militare sulle prospettive di sviluppo dei territori, al riavvio dei processi di dismissione dei beni militari in applicazione dell’articolo 14 dello Statuto sardo, a partire dagli accordi del 2006 e 2007.