30 April, 2024
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Domani, giovedì 11 febbraio, anche al Policlinico Duilio Casula si celebra la XXIV Giornata Mondiale del Malato.
Saranno interessati diversi reparti tra cui, in maniera particolare, i reparti Chirurgici, l’Otorino e l’Oncologia. Da metà mattina i reparti saranno animati da volontari e pazienti coordinati dal cappellano padre Giuseppe Carrucciu, che porteranno un momento di serenità tra i pazienti ricoverati nei presidi dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. 

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La Clinica di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari ha ricevuto dal Governo il massimo riconoscimento europeo, la menzione speciale e tre bollini rosa. Non solo: è stata l’unica fra tutte le cliniche italiane ad avere il riconoscimento massimo cioè chiamata a presentare i dati di attività alla cerimonia di consegna dei premi in quanto proprio clinica di valore europeo. La cerimonia di premiazione si è svolta questa mattina a Palazzo Chigi. A ritirare l’importante riconoscimento i massimi vertici dell’Aou cagliaritana, il commissario straordinario Giorgio Sorrentino, i direttori amministrativo e sanitario, Vincenzo Serra e Oliviero Rinaldi, e il direttore della Clinica di Ostetricia e Ginecologia, Gian Benedetto Melis. Il premio è assegnato dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), da sempre impegnata sul fronte della promozione della medicina di genere, dal 2007 attribuisce alle strutture ospedaliere attente alla salute femminile.

«È il giusto riconoscimento – dice il commissario straordinario, Giorgio Sorrentino – per un grande lavoro di squadra di tutta l’Azienda: la clinica di Ostetricia e Ginecologia della nostra azienda si dimostra punto di eccellenza non  solo in campo sardo e nazionale ma addirittura europeo. Il grande lavoro fatto dal professor Melis e dal suo gruppo è stato giustamente premiato:  un percorso fatto di ostante crescita con attenzone alla qualità. Un altro segnale importante che il Policlinico Duilio Casula sta diventando il riferimento della comunità scientifica». Soddisfatto il direttore della clinica di Ostetricia, Gian Benedetto Melis: «Questo riconoscimento premia il lavoro di tutta l’equipe e ci dà un grande stimolo per migliorarci ancora ed essere sempre di più vicini alle esigenze della donna».

«La salute della donna – sottolinea il ministro della Salute Beatrice Lorenzin – è un tema che mi sta molto a cuore perché sono fermamente convinta che tutelare la salute femminile significa tutelare la salute di un’intera famiglia, di tutta la collettività. Le donne, infatti, svolgono un ruolo strategico per l’adozione di stili di vita corretti e salutari nonché per la prevenzione, cura e riabilitazione delle patologie che possono colpire l’ambito familiare. La promozione della salute delle donne rappresenta dunque un obiettivo strategico ed è misura della qualità, dell’efficacia ed equità del nostro sistema sanitario. Purtroppo le donne non trovano sempre una risposta, all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, alle loro specifiche esigenze a causa di modelli organizzativi che spesso hanno ancora poca attenzione alle esigenze di genere e questa è sicuramente una ‘lacuna’ che va colmata. In questo contesto, l’iniziativa dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, che attribuisce come riconoscimento i ‘Bollini Rosa’ a quelle strutture del Servizio Sanitario Nazionale in possesso dei requisiti che privilegiano la prospettiva di genere all’interno dell’erogazione delle cure come fattore strategico di qualità e che si distinguono per il miglioramento dell’assistenza e delle cure e per la ricerca, rappresenta un prezioso valore aggiunto.»

Per Franca Biondelli, sottosegretario del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali «i Bollini Rosa racchiudono all’interno di un marchio di riconoscimento, molto di più: accoglienza, partecipazione, dedizione e competenza». Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, conclude: «Disegnare percorsi sempre più specifici per la salute delle donne significa aumentare l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, migliorare gli esiti delle prestazioni erogate e costruire una sanità che tiene conto dei presupposti sociali e culturali in cui opera. La sanità può crescere all’interno di fasce di popolazione caratterizzate da bisogni diversi: sociali, di genere e di razza, ma nel rispetto del diritto di tutti a essere non solo pazienti, ma innanzitutto persone che esprimono un bisogno di cura».

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Il Policlinico Duilio Casula cambia volto e raddoppia. Il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino, assieme al direttore amministrativo, Vincenzo Serra, e sanitario, Oliviero Rinaldi, ha aggiudicato l’appalto per la costruzione dei nuovi blocchi R. Il nuovo anno sarà pieno di novità: da gennaio si prosegue con i trasferimenti dei reparti, già avviati, e che saranno completati entro maggio con l’arrivo del modernissimo Pronto Soccorso con l’Osservazione breve. Nella seconda parte del 2016 aprirà il cantiere dei quattro nuovi blocchi.

Ad aggiudicarsi il grande appalto è stata l’Associazione temporanea d’impresa Bacchi srl – gruppo Psc spa, che ha presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa ottenendo un punteggio di 97,141 su 100 e praticando un ribasso pari al 18,123% sugli importi soggetti a ribasso e pari al 30,000% sul tempo di esecuzione. L’importo di aggiudicazione è di 27 milioni e mezzo. Per quanto riguarda i tempi, previsti 574 giorni: 63 per la progettazione esecutiva e 511 per l’esecuzione dei lavori.

I blocchi R, quattro edifici, cambieranno radicalmente il volto del Policlinico che diventerà così il più imponente ospedale della Sardegna. Innanzitutto la stazione della metropolitana e l’ingresso del Duilio Casula saranno praticamente integrati, grazie a una passerella in quota che li collegherà. Nella grande hall l’accoglienza per visitatori e pazienti con soluzioni architettoniche simili ai grandi hotel di lusso. L’obiettivo è accogliere i pazienti in un ambiente confortevole e sereno: le camere di degenza saranno “hotel type atmosphere”, atmosfera simile all’hotel, con un totem testaletto quasi invisibile, lampade led ambientali e da lettura, rivestimenti colorati in tessuto spalmato. Previsti un baby parking per accogliere i bambini di dipendenti, pazienti e visitatori, un polo congressi con sale e auditorium. Caratteristica la main street, un punto di ritrovo per pazienti, visitatori e studenti, con bar, punti ristori e aree svago. Wi-fi ovunque e libero per tutti assicurerà accesso a internet in maniera facile e sicura. Previsto il raddoppio delle sale operatorie che da sei diventano dodici e l’arrivo di diversi nuovi reparti: Ortopedia e traumatologia, Urologia, Oculistica, Farmacologia Clinica, Genetica, Dermatologia. Nei Blocchi R troveranno spazio anche i servizi tecnici e amministrativi. Previsti 24 novi ambulatori in poliambulatorio e 135 nuovi posti letto.

Si parte con il laboratorio centralizzato e si prosegue, entro maggio, con il nuovissimo e grande Pronto Soccorso e l’Osservazione breve, la Cardiologia, l’Unità Coronarica e le Medicine d’urgenza. Nel nuovo Duilio Casula ci sarà attenzione ai particolari e all’integrazione sempre maggiore tra assistenza, didattica, ricerca e formazione: i cardini della mission dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.

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Giorgio Sorrentino

Il Policlinico Duilio Casula raddoppia e completa i trasferimenti: il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero Universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino, il rettore dell’Ateneo di Cagliari, Maria Del Zompo, e l’assessore della Sanità, Luigi Arru, presenteranno le importanti novità dell’Aou di Cagliari domani, sabato 28 novembre alle 10.30, nella sala conferenze stampa del Policlinico Duilio Casula (aula direzione medica, piano terra).

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Sabato 28 novembre il Teatro delle Saline di Cagliari ospiterà la “Sesta Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson”.

L’evento è promosso dalla Lega Nazionale per la Lotta Contro la Malattia di Parkinson (LIMPE), dalle Associazioni dei malati: Parkinson Italia (PI) e Associazione Italiana Parkinsoniani (AIP), sotto il patrocinio della Presidenza della Repubblica. L’inizio è fissato alle 9.30.

La manifestazione è organizzata congiuntamente dalla Clinica Neurologica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari (diretta da professor Francesco Marrosu) e dal reparto di Neurologia dell’Ospedale Brotzu (diretta da dott. Maurizio Melis) e sarà coordinata dai dottori Antonino Cannas e Giovanni Cossu, responsabili scientifici dell’evento, in collaborazione con gli altri medici dei centri (dott. Paolo Solla, dott. Marcello Mario Mascia, dott.ssa Daniela Murgia, dott. Gianluca Floris, dott.ssa Monica Puligheddu, dott.ssa Roberta Arca), e in collaborazione con le associazioni Parkinson in Sardegna. Interverranno, infatti, Raimondo Pala e Giorgio Rocca, presidenti delle due maggiori associazioni dei pazienti parkinsoniani.

L’evento avrà inizio alle 9.30 e si svolgerà presso il Teatro delle Saline di Cagliari.  La “Giornata Nazionale Parkinson” è naturalmente aperta a tutti i pazienti affetti da malattia di Parkinson o parkinsonismi e ai loro familiari, anche non afferenti ai Centri Parkinson del Policlinico Duilio Casula di Monserrato o dell’Ospedale Brotzu, che avranno l’interesse e la curiosità di saperne di più su questa malattia, sulle sue cause, sul suo decorso e sulle terapie oggi a disposizione.

Oltre ai medici specialisti dedicati alla malattia di Parkinson, altri medici e ricercatori (tra i quali il prof. Manolo Carta) parleranno dei vari aspetti della malattia e saranno a disposizione dei pazienti e dei familiari per qualsiasi domanda o consulenza che abbia attinenza con la malattia.

La riunione contemplerà, la partecipazione attiva dei pazienti, che non saranno solo fruitori di nozioni scientifiche elargite dagli esperti, ma soggetti attivi dell’animazione della giornata. Alcuni di essi, infatti, proporranno la loro testimonianza riguardo alle loro esperienze personali con le terapie più innovative, alternative alla terapia tradizionale con farmaci dopaminergici assunti per via orale, come l’infusione intradigiunale di levodopa.

Altri pazienti, che dopo la diagnosi di malattia e l’inizio della terapia dopaminergica, hanno sviluppato capacità creative originali di tipo artigianale o artistico, esporranno alla visione dei partecipanti alcuni dei loro manufatti o dei loro prodotti culturali, a testimonianza della vitalità intellettuale che molti pazienti non solo conservano, ma addirittura amplificano lungo il decorso della malattia e durante l’assunzione della terapia dopaminergica.

Un ringraziamento particolare alla Compagnia Teatrale Akròama per la sensibilità dimostrata nella concessione del loro spazio scenico per questa manifestazione.

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Professor Roberto Pusceddu

È tutto pronto per il trasferimento dal San Giovanni di Dio al Policlinico di un altro pezzo pregiato della sanità cagliaritana: da lunedì 16 novembre la Clinica di otorinolaringoiatria, diretta dal professor Roberto Puxeddu, inizierà la sua attività nel campus del Duilio Casula dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.

Si tratta di un altro passo avanti fondamentale nel programma di potenziamento della sanità della Sardegna, iniziato negli anni scorsi con il trasferimento delle Chirurgie, della Neonatologia, della Clinica Ginecologica e Ostetrica e che proseguirà nei prossimi mesi con il trasferimento delle Medicine, del Pronto Soccorso e dell’Unità coronarica. Per, poi, completare il percorso con la costruzione dei nuovissimi Blocco R, che cambieranno radicalmente il volto del Policlinico Duilio Casula.

Le operazioni di ricollocazione inizieranno lunedì 9 novembre e proseguiranno sino a domenica 15 novembre. In questo periodo le urgenze saranno garantite dal Santissima Trinità: il 118 trasporterà i casi gravi direttamente al Pronto Soccorso del presidio di  Is Mirrionis. Sospesa, sempre in questi giorni, anche l’attività ambulatoriale. «Tutta le procedure – spiega il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Oliviero Rinaldi – sono state attentamente vagliate e studiate con la collaborazione della Asl 8 di Cagliari, del Brotzu e del 118: si tratta del trasferimento di un reparto importantissimo e nulla sarà lasciato al caso».

Alle 8.00 di lunedì 16 novembre la Clinica Otorino riaprirà ufficialmente i battenti al terzo piano del Blocco D. Riprenderà sia  l’attività ambulatoriale sia quella di degenza. Attrezzature nuove modernissime sia in reparto sia in sala operatoria, renderanno ancora più forte un’attività importantissima dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.

«Dopo 43 anni la clinica Otorinolaringoiatrica – dice il direttore Roberto Puxeddu – lascia il San Giovanni di Dio. In questi anni ha offerto sempre un grosso contributo alla popolazione sarda mantenendosi sempre aggiornata nelle prestazioni. Resterà nella memoria di tutti noi il San Giovanni, ma al Policlinico Casula sia il reparto sia le sale operatorie dedicate all’otorino sono eccezionali grazie alla lungimiranza dei vertici aziendali.»
Negli ultimi anni sono stati sviluppati protocolli di trattamento di primissimo livello riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, tanto che da diversi anni la Clinica è un Centro di riferimento per tutte le ASL della Regione, in particolare per quanto riguarda l’oncologia cervico-facciale, l’otologia, l’otorinolaringoiatria pediatrica e numerose patologie funzionali, benigne e maligne di pertinenza otorinolaringoiatrica. Vengono trattate inoltre patologie di confine oftalmologiche e neurochirurgiche.

I risultati delle prestazioni medico-chirurgiche della Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università degli Studi di Cagliari sono oggetto di pubblicazioni scientifiche e vengono riportati nei principali motori di ricerca del settore.

Tra le aree d’eccellenza c’è sicuramente il  trattamento delle patologie tumorali maligne: la Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria si attiene, per quanto riguarda í trattamenti chirurgici e non, alle più moderne e avanzate linee guida nazionali ed internazionali, adattate al caso in esame dopo valutazione clinica e ampia discussione con il paziente stesso. Tutti i pazienti sottoposti a chirurgia oncologica, non appena disponibile l’esame istologico, vengono discussi collegialmente con il Chirurgo, l’Oncologo Medico, il Radioterapista e il Radiologo per le successive indicazioni terapeutiche. Le tecniche ricostruttive dopo trattamento dei tumori del cavo orale e della faringe prevedono delicati interventi microchirurgici di cui la clinica vanta esperienza decennale.

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Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari e Università insieme in campo per la formazione. Lo ha annunciato il Rettore dell’Ateneo cagliaritano, Maria del Zompo, durante Fattore K la giornata dedicata ai pazienti che hanno conosciuto il percorso di diagnosi e cura del tumore: «Attiveremo un modulo ad accesso libero per tutti gli studenti di Medicina e infermieristica sulla comunicazione operatore sanitario-paziente con una parte pratica grazie all’Oncologico e all’Hospice. E anche i pazienti saranno in parte docenti del corso».

Un corso importante, ha spiegato il commissario dell’Aou di Cagliari. Giorgio Sorrentino: «La formazione e la ricerca sono nel nostro dna e la buona comunicazione è la prima medicina che possiamo e dobbiamo dare ai nostri pazienti».

Davanti a centinaia di pazienti, familiari e studenti universitari, sono state raccontate le storie di dolore ma anche di speranza. Il Progetto Fattore K, nato dall’iniziativa di Sardegna Medicina e dell’infermiera Maria Dolores Palmas, ha vissuto una prima fase all’Oncologico Businco: per questo l’evento è stato aperto dal simbolico passaggio di consegne dal gruppo di pazienti, medici e infermieri dell’Oncologico ai pazienti e agli operatori del Policlinico Duilio Casula di Monserrato. Ai racconti delle esperienze dei malati sono seguiti gli interventi di Emilio Lai sull’hospice e le cure di fine vita e di Mario Scartozzi, il direttore dell’Oncologia Medica all’Aou di Cagliari, che ha fatto il punto sulle regole della buona comunicazione operatore sanitario-paziente. Maria Teresa Ionta, Responsabile della Struttura semplice dipartimentale di Day Hospital Oncologico dell’Aou di Cagliari, ha parlato dell’impatto della comunicazione nel percorso di cura e ha raccontato l’esperienza del Progetto “Informa Cancro”. Infine la tavola rotonda coordinata dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi.

Un’unione di competenze e risorse in una mattinata dedicata ai pazienti che hanno conosciuto il percorso di diagnosi e cura del tumore: le loro testimonianze e i loro racconti sono stati il punto di partenza sullo stato dell’arte e le prospettive future della formazione alla comunicazione per gli operatori sanitari. Informare ed educare una persona che si ammala di cancro è un aspetto essenziale delle cure; la comunicazione della prima diagnosi e in tutto il periodo di cura, segna in maniera indelebile il rapporto operatore sanitario-paziente, un’alleanza essenziale per riuscire ad affrontare in maniera efficace il percorso terapeutico.

«Questo sarà possibile – conclude il Rettore di Cagliari, Maria Del Zompo – grazie alla collaborazione dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, con il supporto dell’Associazione Sardegna Medicina. Su questi temi fare le cose insieme è indispensabile».

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Nuovo passo da gigante della chirurgia ultra specialistica del Policlinico Duilio Casula di Monserrato. Per la prima volta in Sardegna è stato effettuato un intervento di  colectomia totale per via laparoscopica con tecnica single port, cioè con una piccolissima incisione: una metodica che consente di effettuare grossi e complicati interventi chirurgici senza ricorrere alle classiche incisioni con il bisturi della chirurgia tradizionale. Sotto la guida di una telecamera, l’equipe guidata dal professor Francesco Scintu e dal professor Luigi Zorcolo, del Centro di Chirurgia Colon-Rettale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, ha operato con appositi strumenti inseriti nell’addome attraverso piccole incisioni della parete. In questo modo si riduce il trauma chirurgico, rispettando maggiormente l’integrità anatomo-funzionale dei tessuti e dell’intero organismo.

«Ancora una volta – dice il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino – ci dimostriamo centro di eccellenza e altissima specializzazione, punto di riferimento per i pazienti sardi e non solo.»

La paziente operata era affetta da poliposi adenomatosa familiare del colon in cui l’asportazione dell’organo è indicata per prevenire l’insorgenza di un tumore maligno. La tecnica utilizzata è un’evoluzione di quella laparoscopica e permette di operare all’interno dell’addome introducendo la telecamera e gli strumenti chirurgici attraverso un unico dispositivo che viene introdotto riaprendo la cicatrice ombelicale. Risultato finale: è stato possibile rimuovere l’intero organo (lungo circa 150 cm) senza quasi lasciare cicatrici chirurgiche. I vantaggi sono minor dolore nel post-operatorio, rapida ripresa delle attività fisiche, degenza più breve, migliore estetica.

Qualche giorno fa, al Policlinico è stato eseguito, sempre per via laparoscopica, anche una proctocolectomia restaurativa in una giovane paziente affetta da Retto Colite Ulcerosa. In questo caso è stato rimosso oltre al colon anche il retto, ed il transito intestinale è stato ripristinato ricongiungendo l’intestino tenue direttamente all’ano dopo aver creato un nuovo serbatoio per contenere le feci. Si tratta di interventi che già con la tecnica tradizionale vengono effettuati in Italia in pochi centri specialistici. La loro esecuzione per via laparoscopica è stata possibile grazie all’esperienza ormai acquisita dal Centro, dove negli ultimi 2 anni sono stati eseguiti con questa tecnica più di 100 interventi di resezione colica per neoplasia o per patologie infiammatorie. Oltre all’innegabile vantaggio di un migliore risultato estetico, la laparoscopia ha consentito di migliorare il decorso post-operatorio e ridurre i tempi di ricovero di questi pazienti.  

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Dopo l’eccezionale trapianto di epitelio pigmentato, un’altra tecnica rivoluzionaria per l’oculistica arriva in Sardegna ed è il San Giovanni di Dio di Cagliari il primo ospedale a tagliare il traguardo: interventi in 3D sulla cataratta e sulla retina, senza ausilio del microscopio, ma guidando gli strumenti chirurgici semplicemente guardando un maxi schermo in sala operatoria. Ieri la prima, eseguita dall’equipe di Enrico Peiretti, responsabile del Centro di retina medica del San Giovanni di Dio. Altri interventi sono stati eseguiti per tutta la giornata anche dal direttore della Clinica oculistica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Maurizio Fossarello, e da Marco Mura, docente all’Università di Amsterdam.

«Si tratta di un’altra giornata importante per la nostra struttura – dice il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino – ci confermiamo centro di alta specializzazione. Con i nostri presidi del San Giovanni di Dio e del Policlinico Duilio Casula di Monserrato ormai siamo un punto di riferimento per la sanità non solo sarda ma italiana. L’integrazione tra assistenza e ricerca, il valore aggiunto che porta l’Università di Cagliari, il lavoro dei nostri straordinari medici e infermieri, ci consentono di raggiungere risultati davvero all’avanguardia.»

La microchirurgia oculistica prevede dall’inizio degli anni Ottanta l’utilizzo di un microscopio che ha la funzione di ingrandire e illuminare le varie parti dell’occhio in modo da consentire al chirurgo di effettuare tutte quelle micro manovre che altrimenti non sarebbero possibili data l’estrema minuziosità dei particolari delle strutture oculari. «Da circa 2 anni – spiega Peiretti – la scienza e la tecnologia stanno studiando una metodica che permette, attraverso l’utilizzo di una fotocamera ad altissima risoluzione, di poter registrare tutti i più piccoli dettagli dell’occhio per poi trasmetterli in tempo reale a un monitor speciale che trasmette in 3 dimensioni. Lo schermo viene sistemato in sala operatoria di fronte al chirurgo che, tramite gli  occhiali che consentono la visione in 3D, riesce ad operare guardando non più nel microscopio ma direttamente nello schermo».

Questo sistema eccezionale di visualizzazione permette innanzitutto di rendere partecipe tutta l’equipe di sala operatoria durante l’intervento oculare, ma soprattutto di ingrandire in maniera mai vista prima tutti i dettagli dell’occhio. I benefici sono notevoli: interventi più veloci, meno traumatici, estrema sicurezza e percentuali di riuscita altissime, riducendo i rischi e le complicanze. Un notevole passo avanti che apre le porte al futuro e agli interventi robotizzati.

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I pazienti dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari (Policlinico Duilio Casula e ospedale San Giovanni di Dio) hanno da oggi tutte lo loro informazioni sanitarie nella tessera sanitaria. Prima in tutta la Sardegna l’Aou di Cagliari ha accelerato sul progetto del Fascicolo sanitario elettronico (Fse): sono attivi Ginecologia e Ostetricia, Oncologia, Medicina interna ed Emocoagulopatie, Medicina interna 2 hanno attiva la funzionalità che consente di inviare i documenti di ricovero ospedaliero (lettera di accettazione e verbale di dimissione )al Fse dei pazienti che hanno aperto il loro fascicolo. Dalla settimana prossima anche i verbali del Pronto Soccorso confluiranno nel FSE. A brevissimo toccherà al laboratorio di analisi che automaticamente inserirà il referto nel  fascicolo elettronico del paziente, che lo avrà dunque sempre a portata di mano consultando il portale web https://fse.sardegnasalute.it/ mediante la propria tessera sanitaria. Progressivamente, il servizio sarà esteso a tutti i servizi e i reparti dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.

«Il progetto – ha detto il commissario straordinario dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino – è stato fortemente voluto dall’assessore Luigi Arru. La nostra azienda è impegnata nella missione di rendere la sanità sempre più vicina e a portata del cittadino.»

Per consultare i propri documenti sanitari basterà inserire la tessera nel mini lettore fornito gratuitamente dalla Regione. Gli specialisti ospedalieri, continuando ad utilizzare il software già utilizzato presso il proprio reparto, possono inviare automaticamente le lettere di accettazione e i verbali di dimissione ospedaliera al FSE dei pazienti, se questi l’hanno precedentemente aperto.