19 December, 2025
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Questa mattina Carbonia ha festeggiato l’87° della sua inaugurazione… con l’inaugurazione ufficiale del Parco Lineare e del Parco Sud, in via Giovanni Maria Angioy. Sono intervenuti all’inaugurazione, con il sindaco Pietro Morittu, l’assessore dei Lavori pubblici Manolo Mureddu, gli altri assessori, il presidente del Consiglio comunale Federico Fantinel e diversi consiglieri, il vescovo della diocesi di Iglesias mons. Mario Farci, l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani, i consiglieri regionali Alessandro Pilurzu e Luca Pizzuto, il vicepresidente della Provincia del Sulcis Iglesiente Gianluigi Loru, il dirigente dei Lavori pubblici ingegner Mario Mammarella, il progettista professor Adriano Dessì, il responsabile dell’impresa esecutrice Renato Giganti, il professor Antonello Sanna, gli ex sindaci Ugo Piano e Antonangelo Casula, alcune centinaia di persone, tra le quali studenti, professori, la dirigente dell’Istituto di Istruzione Superiore “G.M. Angioy” Teresa Florio.

La cerimonia è stata aperta dagli interventi del sindaco Pietro Morittu, del vescovo mons. Mario Farci, del consigliere regionale Emanuele Cani, dell’assessore dei Lavori pubblici Manolo Mureddu, del dirigente dei Lavori pubblici ingegner Mario Mammarella, del progettista professor Adriano Dessì, del responsabile dell’impresa esecutrice Renato Giganti. Al termine, è stato tagliato il nastro inaugurale.

L’area è stata completamente rigenerata grazie al finanziamento della Presidenza del Consiglio dei ministri per la riqualificazione delle periferie. Ospita percorsi pedonali e ciclabili, nuove alberature e aree verdi, spazi pensati per il tempo libero. Accanto alle aree relax trovano posto i campi polivalenti, lo skate park e gli spazi dedicati alle attività all’aperto, creando un unico grande parco urbano che unisce sport e socialità. È un luogo che dà un volto nuovo a questa parte della città e che sarà vissuto dalle famiglie, dai giovani e dalle associazioni.

Allegate le interviste all’assessore dei Lavori pubblici Manolo Mureddu e al sindaco Pietro Morittu.

 

E’ in programma domani, giorno dell’87° dell’inaugurazione della città di Carbonia, alle 10.30, l’inaugurazione ufficiale del Parco Lineare e del Parco Sud, in via Giovanni Maria Angioy. L’area è stata completamente rigenerata grazie al finanziamento della Presidenza del Consiglio per la riqualificazione delle periferie, e oggi ospita percorsi pedonali e ciclabili, nuove alberature e aree verdi, spazi pensati per il tempo libero. Accanto alle aree relax trovano posto i campi polivalenti, lo skate park e gli spazi dedicati alle attività all’aperto, creando un unico grande parco urbano che unisce sport e socialità. È un luogo che dà un volto nuovo a questa parte della città e che sarà vissuto dalle famiglie, dai giovani e dalle associazioni.

Il sindaco Pietro Morittu ha rivolto un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto che cura una ferita aperta da oltre 70 anni. Un grazie particolare all’intero Consiglio Comunale, alla Giunta, all’Università di Cagliari, agli Uffici, ai dirigenti e ai tecnici, al Consorzio ARCO lavori e alla ditta S.T.A. Carbonia, che con professionalità, costanza e cura del dettaglio hanno seguito tutte le fasi dei lavori, contribuendo in modo decisivo a trasformare quest’area in uno spazio bello, vivibile e a misura di comunità.

Il programma prevede gli interventi del sindaco Pietro Morittu, dell’assessore dei Lavori pubblici Manolo Mureddu, del dirigente dei Lavori pubblici ingegner Mario Mammarella, del progettista professor Adriano Dessì, del responsabile dell’impresa esecutrice Renato Giganti. Interverranno per i saluti il vescovo della diocesi di Iglesias monsignor Mario Farci e dell’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani.

 

Grande delusione per la mancata partecipazione dell’assessora regionale della Difesa dell’Ambiente Rosanna Laconi, la cui presenza era stata annunciata insieme a quelle dell’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani e della sindaca del comune di San Giovanni Suergiu Elvira Usai, al termine dell’assemblea pubblica organizzata ieri nel salone circoscrizionale di Is Urigus, in via Sant’Antioco 86, dal Movimento Spontaneo “No alla discarica”. La presenza, per la seconda volta in due settimane, dell’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani, che ha spiegato lo stato della verifica in corso in Regione per accertare se vi sono le condizioni per fermare l’attività di estrazione, non ha soddisfatto i presenti (il salone era pieno) che hanno ribadito la richiesta di fermare l’attività di cava e di fermare il progetto che vorrebbe trasformare il sito in una discarica per rifiuti speciali non pericolosi. Emanuele Cani ha assicurato il suo impegno e la sua presenza anche nei prossimi incontri, ma ha anche sottolineato di non avere il potere di fermare l’attività di cava perché la competenza è in capo ai funzionari che stanno esaminando le carte in loro possesso e dovrebbero esprimersi in tempi rapidi, nel giro di qualche giorno. L’assessore ha anche sottolineato che – a suo parere – non dovrebbero esserci le condizioni perché la discarica possa essere autorizzata in quel sito, per la fortissima contrarietà della popolazione locale e dello stesso comune di Carbonia che, attraverso il JTF, ha ottenuto un finanziamento di 10 milioni di euro per la bonifica e il recupero del sito delle colline di sterili minerari che si trovano a poche centinaia di metri, ma per poter intervenire è necessario rispettare l’iter previsto dalle leggi in vigore.

L’incontro si è svolto in un clima carico di tensione, con la popolazione sempre più determinata nell’opposizione ad un progetto che – se realizzato, hanno sottolineato ancora una volta – avrebbe un impatto devastante, mettendo in serio pericoloso la salute dei residenti. Nei numerosi interventi, è stato chiesto all’assessore dell’Industria di accelerare i tempi dell’intervento della Regione Sardegna per revocare la concessione per l’attività di cava e bocciare definitivamente il progetto della discarica.

Vediamo l’intervista realizzata al termine dell’assemblea con l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani.

 

«Con la decisione del Governo di investire risorse al fine di garantire a Eurallumina una continuità produttiva, in attesa dello scongelamento dei beni Rusal, portiamo oggi a casa un risultato politicamente molto importante. Di fronte alla nefasta possibilità di lasciar proseguire la storia societaria di Eurallumina verso un binario morto, il Governo ha scelto di riconoscere che questa produzione è strategica per il Paese, e non solo per la Sardegna.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani nel suo intervento durante il tavolo sulla vertenza Eurallumina convocato questa mattina dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a Roma, al quale hanno preso parte il ministro Adolfo Urso, la sottosegretaria Fausta Bergamotto, la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, i vertici aziendali e le rappresentanze sindacali.

«Siamo consapevoli del fatto che quello odierno è un passaggio importante ma non conclusivo, e pertanto avremo ancora da lavorare nei prossimi mesi per portare a casa il risultato definitivo. Tuttavia, sia la firma del Dpcm, che consentirà l’arrivo del metano nell’Isola, sia la disponibilità del Governo a favorire nella fase transitoria la continuità gestionale del compendio industriale, sono elementi che ci fanno ben sperare nello svincolo degli asset e nella possibilità che l’intrapresa possa avere i suoi sviluppi», ha sottolineato Emanuele Cani.

L’assessore ha ribadito l’annoso tema dei costi dell’energia: «Come Regione Sardegna possiamo fare ben poco da questo punto di vista, e confidiamo pertanto in un intervento di carattere normativo da parte del Governo che possa favorire non solo la ripartenza di Eurallumina ma anche la risoluzione delle altre crisi industriali, altrimenti le aziende che hanno sede nel nostro territorio non saranno mai competitive sul mercato, un problema atavico non certo imputabile solo a questo Governo. È giunto il momento di affrontarlo in termini strutturali nel suo complesso, e non solo occasionali legati alle singole vertenze».

«Auspichiamo che domani mattina, a Roma, ci possa essere l’avvio di una fase risolutiva della vertenza Eurallumina, con elementi che possano far ritrovare la fiducia non solo ai fini della ripartenza dell’attività produttiva dello stabilimento di Portovesme, ma anche ai fini della riattivazione di tutta la filiera di produzione dell’alluminio a livello nazionale, nell’ottica di una ripresa industriale che consenta maggiore autonomia produttiva, soprattutto in termini di materie prime, e maggiori garanzie di stabilità e di sicurezza economica per il nostro Paese.»

Lo ha detto l’assessore dell’Industria Emanuele Cani nel suo intervento odierno in Consiglio regionale, nell’ambito della discussione della Risoluzione sulla questione Eurallumina presentata dalla Quinta Commissione permanente.

«Dalle interlocuzioni con il Governo abbiamo notizie confortanti sul fatto che ci possa essere qualche passo in avanti, e quindi le aspettative per la giornata di domani sono alte. Chiediamo in prima istanza al Governo nazionale la possibilità di scongelare gli asset della Rusal nel più breve tempo possibile, e in seconda battuta, qualora non ci fosse un’immediatezza nella definizione di questo adempimento, che vengano messe a disposizione risorse sufficienti per fare in modo che la macchina Eurallumina non si fermi, e si possa continuare ad accompagnare le attività fino allo sblocco dei beni», ha sottolineato Emanuele Cani.

«Colgo l’occasione per ringraziare sindacati e istituzioni, che trasversalmente si sono mossi per sollecitare una soluzione a questa vertenza, e in particolare i lavoratori, che ancora una volta con un’iniziativa eclatante hanno richiamato l’attenzione sulla questione», ha concluso l’assessore regionale dell’Industria.

Si è svolta ieri a Iglesias una riunione del Consiglio provinciale in modalità aperta per favorire la discussione sulla vertenza Eurallumina e sul futuro del polo industriale di Portovesme. Dopo la votazione all’unanimità degli altri due punti all’ordine del giorno, adesione alle Province d’Italia e qualità servizi erogati, il presidente Mauro Usai ha aperto la seduta al confronto e all’esposizione coinvolgendo i rappresentanti di tutte le sigle sindacali, la classe politica provinciale regionale e la Chiesa grazie alla presenza del Cardinale Arrigo Miglio e del vescovo diocesano Mario Farci. La cronistoria dell’azienda Eurallumina è stata ripercorsa nei suoi 16 anni travagliati fatti di lotte operaie, cassaintegrazione e un proprietario, la Rusal, che non ha mai abbandonato il territorio e i lavoratori. Ma da tutti gli interventi è arrivata la richiesta di un impegno maggiore e definitivo alla risoluzione di questa vertenza e di tutte le altre in corso. A mettere l’accento su questo aspetto lo stesso assessore regionale all’Industria, Emanuele Cani, che plaude alla sinergia tra le varie istituzioni e all’agenda di unitarietà del Sulcis Iglesiente che «rappresenta un elemento di forza per le istanze». Il ragionamento a detta di Emanuele Cani «si deve necessariamente spostare su un vero cronoprogramma del polo industriale per rivendicare il principio fondamentale della competitività delle nostre imprese in ambito europeo».
Il vescovo Mario Farci ha assicurato la vicinanza della Chiesa a sostegno del fragile tessuto sociale che si vede ulteriormente minacciato dal crollo di questa importante fetta di economia legata al lavoro nelle industrie.
Ma spetta alla Provincia, come ha sottolineato Mauro Usai, l’attività di pianificazione territoriale: «Siamo convinti che una politica industriale non solo sia necessaria ma rappresenta la base per lo sviluppo della nostra società e delle nostre comunità. I processi di innovazione tecnologica e di progresso in tutto il mondo non prescindono da una politica industriale seria, moderna e sostenibile. E noi la percorreremo come consiglio provinciale e di pari passo con le altre economie del Sulcis Iglesiente».

Sta volgendo al termine l’ottava giornata di presidio e protesta sopra il silo n° 3 e contestuale presidio ai cancelli dello stabilimento delle lavoratrici e lavoratori dell’Eurallumina. Nel corso della giornata hanno fatto visita al Presidio, nell’ordine: in rappresentanza dei sindaci del territorio, Pietro Morittu (sindaco di Carbonia) ed Elvira Usai (Sindaca di San Giovanni Suergiu); il responsabile della pastorale del lavoro don Antonio Mura; il gruppo dirigente del Partito Democratico sardo: Mauro Esu (segretario della Federazione Sulcis PD nonché segretario particolare dell’assessore dell’Industria della Regione Sardegna Emanuele Cani), on. Silvio Lai (Segretario regionale PD nonché parlamentare della Repubblica), on. Alessandro Pilurzu (consigliere regionale in rappresentanza del Capo Gruppo PD in Consiglio Regionale). Presenti anche i gruppi dirigenti delle organizzazioni sindacali di categoria e confederali oltre all’esecutivo al completo della Camera del Lavoro della CGIL Sardegna Sud-Occ. I rappresentanti degli enti locali ed istituzionali, oltre ad aver discusso ed analizzato assieme sullo stato attuale della vertenza, hanno manifestato di voler supportare, oltre alla massima e incondizionata solidarietà rispetto alle ragioni di rivendicazione delle lavoratrici e dei lavoratori Eurallumina e delle organizzazioni sindacali, di impegnarsi nel sollecitare le istituzioni preposte ad una risoluzione rapida della vertenza e nel condividere con i vari livelli di rappresentanza territoriale sino a quello regionale, attraverso un percorso di condivisione democratica, il pieno sostegno alla vertenza stessa mediante la deliberazione di atti politici nei rispettivi organismi collegiali di rappresentanza nel territorio.

«Il Governo dimostra ancora una volta di essere in piena confusione fra impugnazioni di leggi regionali e decreti vecchi e nuovi. Anche l’ultimo Decreto legge 175 del 21 novembre, denominato “Misure urgenti in materia di Piano Transizione 5.0 e di produzione di energia da fonti rinnovabili”, ne è la riprova. È evidente la volontà del Governo di provare a mettere pezze su un quadro normativo diventato completamente indecifrabile, il cui unico obiettivo è quello di accentrare sul Governo le decisioni, esautorando i territori e le regioni senza alcuna visione di insieme e senza che i soggetti interessati possano disporre di norme di riferimento equilibrate.» 
Lo ha detto l’assessore dell’Industria Emanuele Cani commentando il decreto legge 175 del 21 novembre 2025.

«L’unica cosa che appare chiaraaggiunge Emanuele Caniè il tentativo di superare, con questo Decreto legge, la normativa preesistente. Una rincorsa eclatante alla rendicontazione delle risorse del PNRR, senza alcuna attenzione per una adeguata pianificazione verso la giusta transizione energetica.»

Da una settimana quattro lavoratori dell’Eurallumina occupano un silo dello stabilimento Eurallumina di Portovesme per rivendicare lo sblocco delle procedure per il riavvio produttivo atteso da sedici anni. Oggi abbiamo intervistato uno dei quattro lavoratori in presidio, Simone Zucca.
«La nostra iniziativa è una conseguenza del fatto che la Rusal ha bloccato la gestione ordinaria e siamo in presenza di un rischio concreto che possa naufragare definitivamente rilancio della produzione con un investimento di 300 milioni di euro – spiega Simone Zucca -. La Rusal ha annunciato di non poter più garantire l’anticipazione delle risorse e quindi di fatto di non assicurare il riavvio della produzione, una somma oscillante tra i 2,2 e i 2,5 milioni di euro.»
«A livello ministeriale non è stata intrapresa un’iniziativa concreta per giungere ad una soluzione concretaaggiunge Simone Zucca -. Oggi la forza lavoro è ridotta, parliamo di 100 lavoratori in impianto e 90 in cassa integrazione. Sono 290 i lavoratori che hanno avuto la possibilità di andare in pensione nei sedici lunghi anni della vertenza. A questo punto il Ministero competente, come promesso, deve indurre la Rusal a tornare sui suoi passi e condurre la trattativa sui binari accettabili, finalizzando la ripresa produttiva che in pratica è ferma dal lontano 2009.»
«Le autorizzazioni che venivano richieste dall’azienda sono state a suo tempo concesse, per cui nulla osta ad una ripresa produttivasottolinea Simone Zucca -. Siamo fortemente preoccupati per una situazione che ancora non si sblocca, ma proseguiamo con l’occupazione e il messaggio che noi vogliamo inviare è rivolto anche alla Presidente della Regione Sardegna dottoressa Alessandra Todde e all’assessore regionale dell’Industria, Emanuele Cani. La politica e le istituzioni sono chiamate ad un impegno fattivo, al fine di dare risposte certe ad un territorio che ha fame di lavoro.»
Armando Cusa 

Nonostante freddo e pioggia l’occupazione del silo e il presidio dei lavoratori dell’Eurallumina vanno avanti. «Il Governo faccia la sua partesi legge in una nota delle organizzazioni sindacali e della R.S.A. Eurallumina -. In data odierna si è svolto un incontro che ha visto la partecipazione delle OO.SS. e le R.S.A. di fabbrica, in presenza dell’assessore dell’Industria della R.A.S. Emanuele Cani. Nella riunione si è discusso in merito allo stato attuale della vertenza, sulla base di alcuni elementi di novità emersi in questi ultimi giorni. L’occupazione del silo n°3 dello stabilimento Eurallumina, a quota 40 metri, ha riportato l’attenzione sulla vertenza ai massimi livelli istituzionali. Le organizzazioni sindacali a tutti i livelli, le R.S.A. di fabbrica ed i lavoratori ritengono indispensabile, così come più volte ribadito, garantire e traguardare la continuità finanziaria dell’Eurallumina, che al momento vede l’esaurirsi dei residui di cassa che l’azienda ha a disposizione per la gestione dei propri impianti in data 31 dicembre. La richiesta di sblocco dei fondi ministeriali, pienamente legittima poiché stabilita per legge, è propedeutica alla risoluzione definitiva della revoca delle sanzioni patrimoniali applicate a suo tempo dal Comitato di Sicurezza Finanziaria (C.S.F.). Tali somme, così come previsto da quadro normativo, non sono da considerarsi a fondo perduto bensì quali anticipazioni di cassa che verrebbero poi addebitate alla stessa Eurallumina/RUSAL, una volta ottenuto il tanto auspicato provvedimento di scongelamento patrimoniale.»
«Non avendo ancora ad oggi elementi certi rispetto all’evoluzione dello stallo venutosi a creare e di cui solo il Governo nazionale stesso, il MIMIT ed il MEF nonché lo stesso C.S.F. può determinarne la soluzione, si chiede che tali Istituzioni possano esprimersi quanto prima rispetto a quale percorso immediato intendano di dover percorrereprosegue la nota -. Non esistono alternative se non lo stanziamento dei fondi necessari in tempi celeri come soluzione ponte oppure, così come da noi fortemente auspicato, che si possa nei tempi necessari e comunque a breve termine addivenire al provvedimento definitivo di revoca del provvedimento sanzionatorio. In attesa di elementi più chiari rispetto agli elementi di cui sopra, i lavoratori ritengono al momento di continuare nel mantenere il presidio permanente di protesta presso il Silo n°3 del proprio stabilimento così come contestualmente il perdurare del presidio delle lavoratrici e dei lavoratori presso i cancelli dello stabilimento. Non si escludono nuove iniziative dentro e fuori lo stabilimentoconcludono organizzazioni sindacali e R.S.A. Eurallumina -. Eurallumina si trova ad un bivio, fallimento o rilancio, siamo vicini ad un punto di svolta come mai prima.»