18 April, 2024
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Il consigliere del Movimento 5 Stelle Federico Garau torna alla carica dell’Amministrazione comunale di Iglesias sui ritardi negli interventi di sistemazione della situazione di degrado del rione Col di Lana, nella zona a cavallo tra le vie Fra Ignazio, Emilia, Marche Abruzzo e Calabria.

«Una situazione che settimana dopo settimana continua ad aggravarsi, aumentando in negativo il bilancio delle famiglie costrette a dover pagare privatamente centinaia (ed in alcuni casi anche migliaia) di euro per riparare i danni provocati dalle radici dei pini adiacenti che, giorno dopo giorno, sono penetrate sotto le abitazionidenuncia Federico Garau -. Un’altra settimana, in cui l’assessore Francesco Melis non ha dato il minimo cenno di interesse, ignorando e non facendo pervenire nessun tipo di risposta nei confronti di tutte quelle famiglie che da più di sette anni attendono che venga messa definitivamente la parola fine allo stato di degrado presente nella zona.»

«Abbiamo provato in tutti i modi a segnalare questa situazione, ma adesso siamo stanchi di aspettareaggiunge Federico Garau -. Diverse famiglie hanno dovuto spendere migliaia di euro per sistemare le proprie abitazioni a causa dei danni provocati dalle radici, tutto questo per colpa del menefreghismo dell’amministrazione comunale. Se entro fine giugno non avremo delle risposte certe da parte dell’assessore Francesco Melis, mi vedrò costretto a dover inoltrare all’amministrazione e all’assessore una diffida legale. Faremo tutto ciò che ci è possibile per far valere la voce degli abitanti del quartiere. Se sarà necessaria una petizione, sono pronto e disponibile alla raccolta firme di tutti quei cittadini che non possono più tollerare un simile scempio.»

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Sei consiglieri di minoranza del comune di Iglesias, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru, rilanciano l’allarme sul futuro di Casa Serena, dopo l’intervento “chiarificatore” del sindaco, Mauro Usai.

«Ancora silenzio sulla Casa Serenascrivono in una nota Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru -. Quella che appariva essere una situazione complicata fin dall’inizio, adesso sembra essere diventata una cruda realtà. L’Amministrazione comunale, che ancora una volta sperava di essere salvata dalla Regione Sardegna, si ritrova invece a dover fare in conti con anni di menefreghismo, appalti incontrollati e spese scellerate. Come se non bastasse, il Margherita di Savoia non è ancora pronto. L’eterno cantiere infatti prosegue da vent’anni a questa parte nelle problematiche che, anno dopo anno, ha visto l’inaugurazione essere rimandata di continuo. Il tutto per l’incapacità di non aver mai diretto con serietà e capacità i lavori di riapertura. Ad oggi una sola cosa è certa, il comune di Iglesias non possiede le risorse sufficienti per poter mandare avanti la struttura. La relazione dei revisori dei conti è stata molto chiara, dal primo giugno la struttura avrebbe dovuto chiudere.»

«È assurdo il silenzio che l’Amministrazione comunale sta avendo nei riguardi di un argomento così delicato aggiungono Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru. Dal primo giugno, secondo i tecnici del Comune, la struttura avrebbe dovuto optare per la chiusura. Come sta andando avanti in queste due settimane? I cittadini di Iglesias meritano di conoscere la verità dei fatti, ma soprattutto devono assolutamente essere resi partecipi dei progetti di questa Amministrazione comunale. Un silenzio imbarazzante che continua a confermare il clima di incertezza che aleggia all’interno di questa Giunta, ma soprattutto conferma l’incapacità di affrontare determinate situazioni.»

«Un’Amministrazione che ad oggi si ritrova a fare i conti con la realtà e con anni di scellerate decisioni. La Regione ha salvato fin troppe volte le lacune di tutte le amministrazioni che si sono susseguite fino ad oggi. Quella attuale ha avuto sette anni di tempo per trovare delle vere soluzioni o delle valide alternative – concludono Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru. È ora che qualcuno si prenda la responsabilità, non solo sulla stampa, ma anche nella realtà.»

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Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Federico Garau (candidato alla carica di sindaco alle ultime elezioni Amministrative), ha diffuso una nota nella quale denuncia «degrado e disservizi nella periferia della città di Iglesias» ed invita l’assessore comunale dell’Ambiente, Francesco Melis, se c’è, a battere un colpo!

«Continua indisturbata l’incuria ed il disservizio nella periferia cittadinasi legge in una nota. Un vizio che Iglesias (ed i suoi amministratori) continuano a non perdere. A differenza del centro, che tutto sommato “sembra” essere in ordine, a farne le spese sono le zone periferiche della città, quelle che sulla carta vengono definite case sparse. In località S’Arriali, nella periferia della città di Iglesias, zona un tempo considerata abbandonata, oggi invece ampiamente popolata da numerosi cittadini. E proprio qui, infatti, che il famoso appalto (tanto proclamato e pubblicizzato) relativo alla raccolta dei rifiuti, mostra le sue debolezze più grandi.»
«Una situazione di trascuratezza e menefreghismo senza precedenti, montagne di rifiuti che continuano ad essere ammassate e dimenticate, lasciando la zona nel degrado più totaleaggiunge la nota -. Non bisogna però dimenticare una cosa, se da un lato abbiamo un’amministrazione menefreghista nei confronti degli abitanti delle periferie e delle frazioni, dall’altra abbiamo una piccola fetta di cittadini con poco senso civico che, in barba a tutti, proseguono nel scaricare a cielo aperto rifiuti non consoni alla raccolta porta a porta. Una situazione ovviamente nota da tempo, incentivata (ma non giustificata) dalla difficoltà di depositare nei luoghi predisposti i rifiuti non accettati dalla raccolta differenziata, il famoso ecocentro continua ancora oggi a mostrare segnali di debolezza, con infinite code e tempi di attesa troppo lunghi, mentre la raccolta di rifiuti speciali a domicilio sotto molti punti di vista la si può considerare come un’oasi nel deserto.»
«Lo stato emergenziale riguardante la raccolta dei rifiuti in alcuni punti della città si conosce da diversi anniattacca Federico Garau -. L’assessore Melis ha ricoperto questo ruolo anche nella precedente amministrazione, ormai da svariati anni guida l’assessorato all’ambiente e da altrettanti anni continua a trascurare questi dettagli che per la nostra città sono fondamentali. Il grande appalto da lui proclamato stenta a decollare e la città di Iglesias inoltre continua ad avere enormi carenze nelle frazioni e nelle periferie. Non capisco come mai secondo i nostri amministratori ci siano zone della città di serie A ed altre di serie B. Tutti i cittadini pagano profumatamente le tasse e tutti devono ricevere lo stesso servizio, a prescindere dalla zona di residenza.»

«Diciamo basta alle inutili promesse che da tempo continua a farci senza mai mantenerleconclude Federico Garau -, auspico che da parte sua ci sia una rapida e netta presa di posizione, ma soprattutto l’applicazione di una soluzione definitiva, in caso contrario torneremo a riproporre il tutto nelle sedi opportune.»

 

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Tre capigruppo di minoranza, Alberto Cacciarru, Federico Garau e Luigi Biggio, hanno presentato un’interpellanza al presidente del Consiglio comunale di Iglesias, al Sindaco e all’Assessore competente, sulla soppressione del servizio di Polizia Ferroviaria di Iglesias.

Rilevato che l’ufficio di Iglesias, attualmente composto da due soli operatori, rientrerebbe nel progetto di ridimensionamento che coinvolge il Compartimento Polfer di Cagliari che diventerebbe una Sezione del nuovo Compartimento Lazio-Sardegna, così come già denunciato di recente anche dallo stesso sindacato di polizia SIAP, ma andando in controtendenza rispetto alla richiesta delle Ferrovie, che periodicamente richiedono la presenza di una pattuglia della Polizia a bordo di alcuni treni per servizi quali la tutela dell’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, i tre consiglieri di minoranza interpellano il sindaco, Mauro Usai, per conoscere quali azioni/interlocuzioni ha intrapreso o intenda intraprendere per evitare che la Polizia di Stato declassi il Compartimento Sardegna chiudendo l’ufficio di Iglesias che alla luce degli eventi sopra citati necessiterebbe invece di un incremento d’organico e non di una riduzione dello stesso.

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«Prosegue imperterrito ed indisturbato il degrado che ormai da sette anni affligge il quartiere di Col Di Lana. L’esempio lampante lo dimostrano le vie vico Fra Ignazio, Emilia, Piemonte, Abruzzo e Marche, le stesse che continuano ad essere vittima di incuria e di trascuratezza da parte dell’amministrazione comunale. La presenza di alcuni pini, infatti, cresciuti a dismisura e senza mai controllo, hanno provocato gravi danni non solo al suolo pubblico ma anche a diverse abitazioni presenti nei paraggi.»

Lo scrive, in una nota, Federico Garau, capogruppo del M5S nel Consiglio comunale di Iglesias.

«La problematica è molto chiaraaggiunge Federico Garau -: i pini presenti lungo la strada che accomuna le vie sopra citate, essendo cresciuti in tutti questi anni senza mai una minima manutenzione, hanno allargato le estensioni delle proprie radici al punto tale di demolire tutto ciò che ha ostacolato il loro passaggio fino ad ora. Radici che, dopo aver spaccato le fogne sottostanti, sono penetrate fino all’interno delle abitazioni, al punto tale che, gli stessi abitanti, hanno dovuto eseguire a proprie spese alcuni interventi di manutenzione al fine di scongiurare il peggio all’interno delle proprie dimore. A nulla è servito il lavoro di segnalazione da me fatto al netto delle promesse effettuate dall’assessore Melis, nulla è stato mai risolto. Ad oggi, infatti, continua il disagio che gli abitanti della zona sono costretti a subire: una strada dissestata al punto da risultare impercorribile dagli stessi residenti ed un muro (che da alcune verifiche effettuate è risultato essere sotto responsabilità dell’ente AREA) ormai in prossimità di crollo, messo in sicurezza da dei “provvisori” pali di contenimento per poi essere completamente abbandonato al proprio destino.»

«I cittadini sono stanchi delle promesse da marinaio da parte dell’assessore Melissottolinea ancora Federico Garau da due anni sollecito continuamente il disagio degli abitanti della zona, ma nessuno si è mai interessato veramente alla problematica. Da non dimenticare inoltre che Melis è stato assessore anche durante la precedente Giunta comunale e, nonostante anche a quel tempo gli fu segnalato il tutto, ha proseguito nel suo menefreghismo. Il disagio qui è arrivato al punto che alcuni cittadini hanno dovuto effettuare dei lavori di ristrutturazione a proprie spese pur di doversi liberare delle radici che giorno dopo giorno hanno invaso le loro abitazioni, una situazione assurda. Inoltre si metta in conto il fatto che una strada pubblica è diventata un completo disastro al punto tale da non permettere neanche il passaggio dei veicoli dei residenti, una strada vittima del menefreghismo dell’amministrazione comunale, una strada che tiene nel disagio più totale i residenti della zona. Basta promesse – conclude il capogruppo del M5S -, ora l’assessore Melis ci deve dire chiaramente cosa ha intenzione di fare e quali sono le intenzioni nei confronti di tutti quei cittadini che altro non chiedono, se non il poter vivere tranquillamente senza dover essere vittime di malessere causato dalla mancanza di interesse da parte dell’Amministrazione comunale.»

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I consiglieri di minoranza Alberto Cacciarru, Luigi Biggio, Simone Saiu, Federico Garau, Francesco Tronci e Bruna Moi, intervengono sulla situazione dell’Istituto per anziani “Casa Serena”.

«Nonostante i revisori abbiano dato il termine del 1 giugno 2020 quale termine invalicabile per la chiusura di Casa Serena (in mancanza di interventi economici), ad oggi il Sindaco si è chiuso in un silenzio surreale – si legge in una nota -. Chiedere ancora aiuto a Cagliari, che neppure un anno fa ha soccorso il Comune con due milioni e mezzo, significa ammettere la propria incapacità e non comprendere che anche la Regione deve rendicontare le risorse che mette in campo per i Comuni.»

«Da anni assistiamo a promesse di inaugurazione del “Margherita di Savoia” che, puntualmente, vengono disattese aggiungono i 6 consiglieri di minoranza -. Già dal 2015 si è richiesto un tavolo tecnico per trovare soluzioni che tutelassero i lavoratori e mettevamo in guardia chi governa (e governava) la città sulle conseguenze della sua inerzia. Con l’aggravante che fino alla pubblicazione della relazione dei revisori si è nascosta la reale gravità della situazione.»

«Auspichiamo si trovino soluzioni immediateconcludono i 6 consiglieri di minoranza per garantire il pagamento degli stipendi ai lavoratori e che il Sindaco riconosca il fallimento della sua attività, traendone le giuste conclusioni.»

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«Questa mattina, nel poliambulatorio di San Giovanni Suergiu, si è svolta una riunione della Commissione Socio Sanitaria cui hanno partecipato i primi cittadini di San Giovanni Suergiu, Carbonia, Sant’Antioco, Portoscuso, Perdaxius, Narcao, Calasetta, Masainas, Nuxis, Villaperuccio, Santadi, Sant’Anna Arresi, Tratalias, Fluminimaggiore e Buggerru. Troviamo inconcepibile, a ridosso della discussione in Consiglio regionale sulla riforma del Sistema sanitario regionale, che il Sindaco di Iglesias fosse assente.»

Sono molto critici 6 consiglieri di minoranza del comune di Iglesias (Simone Saiu, Luigi Biggio, Alberto Cacciarru, Federico Garau, Bruna Moi e Francesca Tronci) nei confronti del sindaco di Iglesias, Mauro Usai, per la sua mancata partecipazione all’incontro tenutosi a San Giovanni Suergiu, nel corso del quale è stata avviata la mobilitazione del territorio a difesa dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali.

«Ricordiamo l’assenza anche in occasione dell’elezione del sindaco di Carbonia alla carica di Presidente – aggiungono i 6 consiglieri di minoranza -. L’assenza è un fatto grave se si considera che Iglesias dovrebbe ambire ad un ruolo da protagonista, in un momento in cui occorre ridare slancio alle istanze di un territorio dove le criticità legate a chiusure, trasferimenti, riduzioni, sospensioni di servizi sanitari ospedalieri e territoriali sono ormai diventate intollerabili.»

«Dalla riunione è scaturita la richiesta di un incontro urgente con l’assessorato regionale della Sanità ed una serie di incontri territoriali per evidenziare e portare avanti le istanze di un territorio dove, all’emergenza da Coronavirus, si aggiunge anche la probabile chiusura di diversi servizi territorialiconcludono i 6 consiglieri di minoranza -. Lamentarsi o inscenare proteste a decisioni prese, non serve a nulla. Occorre partecipare alla fase di discussione delle iniziative da intraprendere per ridare ai Presidi Ospedalieri di Iglesias il ruolo che meritano nel territorio.»

La prossima riunione dei sindaci è stata già convocata a Buggerru, in una data ancora da stabilire.

   

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E’ durissima la critica di 6 consiglieri di minoranza al sindaco di Iglesias (Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru), Mauro Usai, sull’interpretazione data ai protocolli INAIL emanati dal presidente Franco Bettoni per il contenimento del contagio da Covid-19.

«In data odierna il presidente INAIL Franco Bettoni, tramite una conferenza stampa ha dichiarato che le linee guida emanate per l’apertura delle attività commerciali non sono da considerarsi “disposizioni vincolanti”, ma bensì contributi di carattere scientifico, per cui forniscono ipotesi di modulazione delle misure di contenimento del contagio già note, anche attraverso criteri per l’individuazione di misure di prevenzione e protezione, specificando inoltre che è evidente che non si tratta di linee guida impartite alle imprese, in quanto né l’Inail né l’Iss sono titolati ad emanare – si legge in una nota dei consiglieri Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru -. Dichiarazione, quella del presidente Franco Bettoni, che sembra smentire categoricamente quella fatta dal sindaco Mauro Usai, il quale ha più volte ribadito che la riapertura delle attività commerciali di Iglesias sono state negate (dalla data di lunedì 11 maggio, ndr) in quanto mancavano le linee guida INAL.»

«Le parole del presidente INAIL Bettoni sciolgono ogni dubbio – aggiungono i rappresentanti dei gruppi consiliari di: Movimento 5 Stelle, Forza Italia ed Iglesias in Comune -. Le tanto attese linee guida non sono disposizioni vincolanti, ciò significa che la città di Iglesias avrebbe potuto tranquillamente seguire in totale sicurezza la scelta di altri comuni limitrofi. Nonostante il nostro indice RT fosse stato dichiarato “non classificabile” per via del basso numero di contagi, il sindaco Mauro Usai ha preferito condannare la città di Iglesias e le sue attività commerciali ad un’altra settimana di agonia economica. Una scelta, la sua, dettata da logiche e disposizioni arrivate dal coordinamento regionale del Partito Democratico.»

«Possiamo dunque tranquillamente affermare che Iglesias ha pagato le logiche di partitosottolineano i 6 consiglieri di minoranza -. In un momento come questo serviva coraggio ed amore per la propria città, invece si è preferito compromettere quasi irrimediabilmente il futuro di numerose attività commerciali della città. Una scelta folle che danneggerà gravemente l’economia cittadina.»

«Nella serata di oggi inoltre abbiamo dovuto attendere il comunicato presidente della Regione per sopperire alla mancanza di coraggio dei sindaci che hanno ritenuto di non dover aprire, ha annunciato di assumersi la responsabilità ponendo la parola fine al dibattito sul coefficiente RT Non classificabileconcludono Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru –, spiegando per l’ennesima volta che era da intendersi, ovviamente, come inferiore al parametro dello 0,5%.»

 

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Sei consiglieri di minoranza, Luigi Biggio, Simone Saiu, Alberto Cacciarru,Federico Garau, Francesca Tronci e Bruna Moi, hanno inviato una lettera aperta al sindaco di Iglesias, Mauro Usai e, per conoscenza, al presidente del Consiglio comunale, Daniele Reginali, sulle problematiche connesse all’emergenza Covid-19.

«Alla luce di quanto emerso nel Consiglio comunale dedicato all’emergenza Covid-19 svoltosi in data 8/05/2020, ma soprattutto con riferimento a quanto da Lei detto circa la preoccupazione e la titubanza nel poter permettere, dalla data di lunedì 11 maggio, la riapertura di numerose attività produttive cittadine (parrucchieri, estetisti, commercianti, etc.)scrivono i sei consiglieri di minoranza -, ci sentiamo di dover ricordare quanto in questi due mesi gli Iglesienti abbiano compiuto un grande sforzo, ma soprattutto con grande diligenza abbiano rispettato tutte le regole imposte per questo periodo di quarantena forzata. Numerose sono state le attività commerciali costrette a chiudere e numerosi sono quei settori che non hanno avuto la possibilità di svolgere anche solo in maniera parziale il loro lavoro.»

«Questa emergenza sanitaria sta provocando una crisi economica senza precedenti, tante, forse troppe sono le attività commerciali che non riusciranno a ripartire. La nostra è una città che non può permettersi anche un solo giorno di ulteriore chiusuraaggiungono i sei consiglieri di minoranza -. Non dimentichiamoci del fatto che Iglesias vive grazie alle numerose partite iva che quotidianamente mandano avanti l’economia cittadina ma, soprattutto, grazie ad esse si manda avanti una moltitudine di servizi che arricchiscono l’offerta cittadina in periodo turistico. È grazie a loro, infatti, se ogni anno abbiamo la possibilità di ospitare una piccola fetta di turismo isolano, lo stesso turismo che permette di far conoscere la nostra città in tutta la Regione e non solo.»

«Immaginiamo e capiamo le preoccupazioni, ma non dimentichiamoci che anche un solo giorno di chiusura in più può significare la chiusura definitiva di un’attività, con annessa perdita di diversi posti di lavorosottolineano ancora ancora i sei consiglieri di minoranza -. Una sconfitta che il nostro territorio, ma soprattutto la nostra Iglesias non può permettersi. Non dimentichiamo che l’algoritmo “RT”, i cui dati sono stati diffusi ieri, è rispettato. Iglesias, infatti, così come la stragrande maggioranza dei Comuni sardi è “Non classificabile” per la mancanza di contagi. Le linee guida sono già state predisposte e molti comuni del nostro territorio hanno deciso la riapertura. Non troviamo corretto che venga interpellato il Prefetto o rispettare passaggi non previsti, quando la stessa ordinanza regionale prevede la possibilità di revocare il provvedimento della riapertura nella malaugurata ipotesi in cui qualcosa non dovesse funzionare.»

«La responsabilità dei nostri concittadini, farà il resto. La stessa responsabilità che è stata da Voi rivendicata per la riapertura delle librerie. Oggi più più che mai, Iglesias ha bisogno di ripartireconcludono i sei consiglieri di minoranza del comune di Iglesias –. Rinnovando la nostra disponibilità, attendiamo un vostro segnale ed una vostra eventuale decisione.»

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Sei consiglieri di minoranza propongono, con una mozione, le dirette streaming delle sedute del Consiglio comunale di Iglesias.

«In seguito alla chiusura dell’aula consiliare di Piazza Municipio, le sedute della massima assemblea cittadina sono risultate essere sprovviste di video, non permettendo dunque ai cittadini la partecipazione da remoto che fino al momento della sua funzione è sempre stato utilizzato con una grande frequenzaspiegano i consiglieri Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru -. Da un anno circa non vi è traccia di nessun Consiglio comunale in diretta streaming, ragion per cui i consiglieri di minoranza hanno ritenuto opportuno dover richiedere l’ausilio della pagina Facebook ufficiale del comune di Iglesias affinché si possa trasmettere in totale trasparenza lo svolgimento delle sedute. L’atto verrà discusso nella seduta prevista per la data dell’8 maggio 2020, in un velato clima di incertezza da parte della maggioranza consiliare.»

«La diretta streaming del Consiglio comunale è uno strumento di assoluta e fondamentale importanza, permette infatti di poter rendere più partecipata possibile la massima assemblea cittadinaaggiungono i sei consiglieri di minoranza -. Da un anno a questa parte ormai non vi è traccia di sedute consiliare condivise, il che è un grande danno per la nostra comunità, la quale non è messa in condizioni di poter seguire con costanza i lavori comunali. Riteniamo che con la tecnologia odierna sia possibile la messa in atto ed a costo zero di uno strumento che possa ritornare a rendere pubblico il Consiglio.»

«La diretta video è uno strumento di coinvolgimento, che dovrebbe essere di grande aiuto in quello che oggi è l’obiettivo della politica, ovvero avvicinare nuovamente i cittadini in maniera attivaconcludono Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru –. Ci auspichiamo che l’amministrazione possa rendersi disponibile alla condivisione della nostra idea e che già dal prossimo consiglio si possa avere nuovamente dopo tanto tempo una diretta video da condividere con l’intera città.»