25 April, 2024
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Sono tre i candidati alla carica di sindaco del comune di Cagliari per le Amministrative del 16 giugno. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha riammesso oggi la lista “Verdes” che candida alla carica di sindaco l’ambientalista-pacifista Angelo Cremone (difeso dall’avvocato Andrea Pubusa), esclusa inizialmente dalla commissione elettorale. La scelta dei giudici del TAR richiama una precedente decisione dell’assemblea plenaria del Consiglio di Stato, in base alla quale, il mancato deposito insieme con la lista dei candidati dei certificati elettorali dei sottoscrittori, non comporta l’esclusione dalla lista, potendo tali certificati essere acquisiti dalla Commissione elettorale o essere consegnati in un momento successivo.

I candidati alla carica di sindaco di Cagliari, dunque, sono nuovamente tre. Gli altri due sono Francesca Ghirra, assessore uscente della Giunta Zedda, candidata del centrosinistra come vincitrice delle elezioni primarie, sostenuta da 7 liste: Partito Democratico, Campo Progressista, Siamo Cagliari (Sardegna in Comune), Donne con Francesca Ghirra (Futuro Comune), Marzia Cilloccu per Cagliari, Sinistra per Cagliari, Cagliari città d’Europa; e Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, candidato della coalizione di centrodestra, sostenuto da 11 liste: Forza Italia, Fortza Paris, Partito Sardo d’Azione, Popolari per Cagliari, Riformatori sardi, Sardegna 20Venti, Sardegna Forte per Cagliari, Lega Salvini Sardegna, Pro Sardinia Unione di Centro, Cagliari Civica-Patto Uds Sardegna Civica, Fratelli D’Italia.

Con la riammissione della lista “Verdes” di Angelo Cremone, la competizione elettorale del 16 giugno potrebbe avere una coda con il ballottaggio, domenica 30 giugno, tra i due candidati più votati al primo turno, se nessuno dovesse superare la soglia del 50% al primo turno.

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Francesca Ghirra ha vinto le elezioni primarie della coalizione di centrosinistra per la scelta del candidato sindaco alle prossime Amministrative al comune di Cagliari. Lo spoglio è ancora in corso ma il divario tra Francesca Ghirra e gli altri due candidati, Marzia Cilloccu e Matteo Lecis Cocco Ortu è tale da non consentire possibilità di recupero.

«Nell’esprimere grande soddisfazione per l’elevata partecipazione che ha caratterizzato le elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco di Cagliari, per la Coalizione di Centrosinistra, colgo
l’occasione per complimentarmi con la vincitrice Francesca Ghirra – ha commentato il segretario regionale del Partito democratico Emanuele Cani -. Partecipazione e risultato che dimostrano l’elevata passione ed il grande interesse che i cagliaritani hanno per la propria città. Allo stesso tempo, non posso che ringraziare per l’impegno e la passione politica dimostrata gli altri due partecipanti alle Primarie, Marzia Cilloccu e Matteo Lecis Cocco Ortu. Un apprezzamento anche per il clima di rispetto e di correttezza che ha caratterizzato questo appuntamento politico elettorale. Ora – ha concluso Emanuele Cani – l’attenzione di tutti noi deve essere indirizzata all’appuntamento elettorale di giugno.»

Francesca Ghirra è la seconda candidata ufficiale a sindaco di Cagliari per le elezioni del 16 giugno 2019, il primo era stato ufficializzato due giorni fa, Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, per la coalizione di centrodestra.

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I coordinamenti di Cagliari di Campo Progressista, Centro Democratico, Italia in Comune, Possibile, Noi, la Sardegna con Massimo Zedda, Futuro Comune con Massimo Zedda, Demos – Democrazia Solidale, Associazione Nelson Mandela, Radicali Italiani e Verdi, hanno proposto e sostengono la candidatura di Francesca Ghirra alle primarie della coalizione democratica e progressista del 5 maggio, e successivamente la corsa all’elezione di sindaco di Cagliari, perché da cittadine e cittadiniprima e da esponenti politici poi ne abbiamo potuto apprezzare il lavoro al servizio della città.

«Francesca Ghirra rappresenta a pieno titolo i valori in cui tutti noi ci riconosciamo: impegno, lealtà, coraggio, capacità politica, conoscenza della macchina amministrativa, onestà, visione, capacità di ascolto e di sintesi, capacità decisionale, carattere e forza – scrivono in una nota -. Qualità pienamente dimostrate nel suo lavoro da consigliere e assessore della Giunta di Massimo Zedda, indispensabili perché il buon lavoro svolto dal centrosinistra alla guida della città possa proseguire. Amiamo Cagliari, la viviamo ogni giorno e ne conosciamo difficoltà e potenzialità: per questo vogliamo Francesca Ghirra Sindaco.»

 

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Venerdì 26 aprile, alle 18.00, presso il chiosco del Poetto “Otium” (prima fermata), si terrà l’evento pubblico “Cosa (non) succede in Regione“.
L’iniziativa, organizzata dal consigliere regionale di Campo Progressista Sardegna e capogruppo dei “Progressisti” Francesco Agus, sarà introdotta da Francesca Ghirra, candidata sindaco di Cagliari alle primarie del centrosinistra del 5 maggio.

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«Un patrimonio immobiliare inefficiente dal punto di vista energetico compromette gli sforzi fatti in altri campi, come quello della mobilità o delle aree verdi. Per questo Cagliari si è candidata a capitale europea della sostenibilità 2021, non per avere un’etichetta da esibire ma per segnare, anche in tema ambientale, una discontinuità con le politiche del passato.»

Francesca Ghirra, assessore della Pianificazione del comune di Cagliari, ha spiegato l’importanza dell’efficientamento energetico degli immobili pubblici per i Comuni e dell’impatto che può avere sulla qualità della vita dei cittadini. «Perché il nostro obiettivo, anche in relazione a edifici come l’Ospedale Civile o la clinica Macciotta, deve essere recuperare, riqualificare, migliorare il comfort, riducendo consumi e emissioni».

I programmi delle municipalità più consapevoli e all’avanguardia nel miglioramento dell’efficienza energetica dell’edilizia pubblica hanno rappresentato il cuore del workshop “Più efficienza: obiettivo Comune”, organizzato nel Centro ricerche nella Grande miniera di Serbariu. L’incontro è stato aperto dall’intervento del direttore tecnico della Sotacarbo Enrico Maggio, che ha ricordato come «l’efficienza energetica è il primo combustibile di un sistema energetico globale davvero sostenibile: contribuisce a mitigare il cambiamento climatico, facilità la crescita economica e porta con sé benefici sociali tangibili».

Per i Comuni efficientare il patrimonio edilizio pubblico è l’opportunità di evidenziare lungimiranza e senso di responsabilità, necessarie per attuare le politiche definite da Nazioni Unite ed Unione europea per il contenimento delle emissioni di CO2, sia nel pacchetto clima 20/20/20 che negli accordi di Parigi del 2015, ribaditi, forse con minor entusiasmo, nella recente COP24 di Katowice.

Gli impegni presi a livello globale dagli Stati prevedono per il 2030 un miglioramento del 27% dell’efficienza energetica, mentre per il 2050 l’obiettivo è la riduzione dell’80% dei gas serra rispetto ai livelli del 1990. La riduzione deve avvenire in tutti gli ambiti: il 60% deve essere raggiunto nel settore dei trasporti, il 90% nell’efficienza degli edifici e l’80% nell’industria. Il settore immobiliare ha un ruolo chiave in questo processo: un edificio ad alta efficienza energetica si caratterizza per un fabbisogno quasi nullo di energia e quella che serve deve essere prevalentemente assicurata da fonti energetiche rinnovabili prodotte in loco.

Il professore Antonello Sanna, ordinario del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari, ha presentato i lavori di recupero effettuati nella città e nella miniera di Carbonia, seguito dal sindaco di Iglesias Mauro Usai, che ha illustrato l’azione avviata dalla sua giunta per il recupero e l’efficientamento del compendio minerario di Monteponi.

Intervento salutato con apprezzamento dal professor Antonello Sanna, che ha moderato il dibattito: «L’80% del patrimonio edilizio nazionale è in mani private e i problemi di acquisizione complicano e limitano le politiche di recupero. Ma danno fiducia il sindaco Usai e l’assessore Ghirra, giovani rappresentanti di una nuova generazione di amministratori, capace di evidenziare una consapevolezza e un atteggiamento molto diversi da quelli del passato». Plauso ribadito da Marco Tradori, che ha partecipato in rappresentanza dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Cagliari.

Il riconoscimento alle politiche di efficientamento energetico dei comuni più virtuosi può essere anche tangibile, come conferma Ivano Talmon, rappresentante dell’agenzia CasaClima, che offre collaborazione e un servizio di certificazione ai comuni: «Non stiamo inventando nulla, applichiamo il modello European energy award, che in Europa vede coinvolti oltre duemila comuni, tra i quali Lione, Lipsia, Ginevra. In Italia, al momento, stiamo assistendo in questo percorso 25 comuni».

         

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Venerdì 21 dicembre, nel Centro ricerche Sotacarbo, situato nella Grande miniera di Serbariu, si terrà il workshop “Più efficienza: obiettivo Comune”.

Nella mattinata, dalle ore 10.15 alle 11.30, è in programma una tavola rotonda sul “percorso della riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico sardo”, moderata dal prof. Antonello Sanna, che vedrà la partecipazione dell’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, dell’assessore della Pianificazione del Comune di Cagliari Francesca Ghirra, dei sindaci di Carbonia e Iglesias Paola Massidda e Mauro Usai; di Ivano Talmon, per l’Agenzia per l’energia Alto Adige – CasaClima e di Marco Tradori, dell’Ordine degli architetti di Cagliari. 

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«La Sardegna è regione leader sulla sostenibilità ambientale e per questo come assessorato regionale all’Ambiente abbiamo voluto organizzare a Cagliari una conferenza nazionale con l’obiettivo di rilanciare l’intera rete dei Ceas, i Centri di educazione all’ambiente e alla sostenibilità. Proprio i Ceas sardi e di tutte le regioni sono protagonisti di questa due giorni finalizzata alla definizione di un nuovo Piano di azione che avrà bisogno di risorse. La nostra Regione, insieme alle altre, chiede allo Stato che la rete venga finanziata.»

Lo ha detto l’assessora della Difesa dell’ambiente Donatella Spano che, oggi a Cagliari, ha aperto i lavori dell’iniziativa Ninfeas alla presenza di Antonella Rizzo, assessora della Regione Calabria, e di Francesca Ghirra, assessora alla Pianificazione Strategica e Urbanistica del comune di Cagliari. Alla giornata, con 300 partecipanti, tra cui soprattutto educatori ambientali provenienti da tutte le regioni italiane, Donatella Spano ha sottolineato l’importanza dello scambio di esperienze: «Confronti di questa portata ci permettono di valorizzare tutti gli investimenti che la Sardegna ha fatto in questi anni in cui abbiamo certificato e accreditato la maggior parte dei nostri Ceas mentre gli altri, già tutti con i requisiti, lavorano in quella direzione. La Regione sta continuando a finanziare i progetti di sostenibilità, lavorando in stretta sinergia con i territori». Infine, è stata notata l’assenza dei delegati del ministero dell’Ambiente. «C’è necessità nello scambio di buone pratiche anche di una progettazione comune e coordinata a livello complessivo, con la partecipazione delle Amministrazioni nazionali. Vogliamo che la manifestazione diventi la prima edizione di un appuntamento annuale e chiediamo la presenza anche del ministero dell’Ambiente».

I lavori odierni, con i vari interventi e l’apertura dei tavoli tematici, partono dallo stato attuale dei sistemi IN.F.E.A (INFormazione Educazione Ambientale) per delinearne i futuri scenari. E continuano nella giornata di domani, venerdì 23 novembre, al Convento di San Giuseppe (via Paracelso). La mattina è dedicata ai gruppi di lavoro mentre nel pomeriggio,a partire dalle 15.00, si apre la tavola rotonda di condivisione del programma di azione per il rilancio dei sistemi Infeas nazionale e regionali. Sarà presente l’assessora Spano alla quale, dopo il dibattito delle 17,30, sono affidate le conclusioni della manifestazione. Nella due giorni è possibile visitare l’area espositiva e di scambio di buon pratiche.

L’iniziativa, che viene realizzata a basso impatto ambientale, con l’utilizzo di materiali compostabili, riciclabili e riutilizzabili e la somministrazione di alimenti locali a chilometro zero e biologici, promuove la costruzione di connessioni e reti tra soggetti, esperienze e approcci diversi per valorizzare la diversità creativa, facilitare gli scambi, la diffusione di buone pratiche e la progettazione comune. La conferenza lavorerà infatti su cinque tavoli per affrontare il rapporto Stato-Regioni per il modello del sistema Infea nazionale, il modello funzionale e organizzativo dei Sistemi Infea. regionali, la sostenibilità economica dei Sistemi Infea regionali, le figure degli educatori ambientali alla sostenibilità e altre figure professionali e, infine, il ruolo dei sistemi Infea regionali nei processi partecipativi per l’educazione, la cultura e l’economia della sostenibilità. All’evento parteciperanno le diverse reti coinvolte sia a livello internazionale che nazionale e regionale come la rete Weec (World Environmental Education Congress), le Arpas, gli Enti locali, Enti e gli organismi intermedi, gli Enti di gestione delle Aree naturali protette, i Ceas, le Università, l’Ufficio scolastico regionale e associazioni ambientali e culturali. Durante tutta la manifestazione sarà visitabile un’area espositiva e scambio di buone pratiche dei sistemi Infeas nazionale e regionali.

 

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Si sono concluse le due giornate dedicate all’approfondimento del tema del cambiamento climatico e all’ideazione di soluzioni innovative ma allo stesso tempo pratiche, di progetti che possono essere messi in campo da subito nelle città di Cagliari e Sassari.

Climathon, appuntamento mondiale sul clima che si rinnova annualmente oramai da diversi anni, ha interessato più di 100 città in tutto il mondo tra cui i due centri urbani della Sardegna, sostenuti dalla Regione.

La maratona ha coinvolto nella nostra isola circa 200 persone, cittadini e studiosi, liberi professionisti e ricercatori universitari, imprese e associazioni tutte accomunate dalla volontà di elaborare proposte per ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici o per introdurre misure di adattamento al sempre più frequente verificarsi di fenomeni climatici estremi.

«Ringrazio Cagliari e Sassari che, in continuità con l’impegno assunto nell’ambito del progetto europeo Master Adapt coordinato dalla Regione, si sono impegnate anche quest’anno ad affrontare con un evento pubblico così partecipato la sfida del cambiamento climatico. Il contributo delle città è essenziale per la pianificazione di azioni che siano efficaci e declinate sulle particolarità dei territori – ha detto l’assessore Donatella Spano partecipando ai lavori conclusivi della manifestazione in diretta da Sassari ed in collegamento con la sala del Consiglio comunale di Cagliari -. L’impegno dei cittadini serve anche di stimolo ai governi perché mantengano alta l’attenzione su questi aspetti a livello locale, con politiche e azioni che sono funzionali al raggiungimento degli impegni internazionali assunti, come ad esempio  quello di Parigi del 2015, anche alla luce delle preoccupazioni sul riscaldamento globale recentemente sollevate dal rapporto speciale del gruppo di ricerca intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), pubblicato ai primi di ottobre.»

«Il valore aggiunto di Climathon – ha precisato Donatella Spano – è la sua capacità di coinvolgere le persone, accrescendo la consapevolezza su queste problematiche e sviluppando la capacità di attivare un meccanismo di responsabilità e di volontà di impegnarsi in prima persona su questioni che non sono solo ambientali, ma anche sociali ed economiche, poiché incidono su tutti gli aspetti della qualità della nostra vita.»

«Anche quest’anno Climathon è stata un’importante occasione per riflettere sui cambiamenti climatici e sensibilizzare cittadini, studiosi e imprese su soluzioni virtuose – ha detto Francesca Ghirra, assessore della Pianificazione Strategica e Urbanistica del Comune di Cagliari C-. on la candidatura a Capitale europea della sostenibilità per il 2021 e la predisposizione delle linee guida per l’adeguamento del PUC al PPR abbiamo concentrato la nostra attenzione sulle maggiori criticità del nostro territorio: gestione sostenibile dell’acqua, mitigazione delle isole di calore e uso sostenibile del suolo. I gruppi di lavoro hanno ideato soluzioni innovative che confidiamo possano contribuire a raggiungere i nostri sfidanti obiettivi.»

«Per il secondo anno consecutivo, la città di Sassari ha accolto l’entusiasmante e importante sfida di Climathon che permette di coinvolgere professionisti, ricercatori, cittadine e cittadini attivi nell’ideazione di azioni concrete in grado di affrontare il problema dei cambiamenti climatici – ha dichiarato Fabio Pinna, assessore alle Politiche Agro-ambientali e Verde Pubblico del Comune -. Le proposte elaborate dai partecipanti nel corso delle intense 24 ore dell’evento hanno in particolare approfondito il tema dell’ottimizzazione della gestione della risorsa idrica in agricoltura. La giuria ha particolarmente apprezzato la qualità e l’elevato livello di fattibilità delle idee che certamente potranno ulteriormente essere sviluppate grazie alla collaborazione tra i partecipanti e la stessa amministrazione.»

A Cagliari il titolo dell’idea premiata è “Fuori dai nodi”, un progetto innovativo per ridurre l’uso del suolo in città, attraverso un sistema di connessione pedonale dei quartieri che valorizzi ed incrementi il verde urbano,oltre a promuovere la mobilità dolce e sostenibile.

L’idea vincente di Sassari, invece è “EBA – Efficient Blue Agricolture”, un sistema per certificare un ridotto consumo idrico nel settore agricolo a partire dall’ambito territoriale della Nurra. La certificazione consente di attribuire un marchio ai prodotti il cui sistema di coltivazione è improntato a un criterio di maggiore efficienza nell’utilizzo di acqua, grazie all’uso di infrastrutture tecnologiche e all’adozione di pratiche innovative.

I vincitori avranno l’opportunità di partecipare assieme alla Climate KIC Italia ad Ecomondo, evento dedicato all’economia circolare e allo sviluppo sostenibile che si terrà agli inizi di novembre a Rimini. Una  iniziativa organizzata per creare un ponte tra tutte le idee vincenti di questa edizione di Climathon. 

 

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Regione, Città metropolitana e comune di Cagliari questa mattina hanno sottoscritto l’Atto d’intesa per gli interventi nelle aree di San Paolo-Santa Gilla e Sant’Avendrace, secondo quanto previsto dalle norme tecniche di attuazione del Piano Paesaggistico regionale. L’accordo porta le firme dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, del sindaco metropolitano Massimo Zedda e dell’assessore della Pianificazione strategica ed Urbanistica Francesca Ghirra.

Il programma straordinario prevede un’azione integrata per la riqualificazione e la sicurezza nel quartiere di Sant’Avendrace, esposto a situazioni di marginalità economica e sociale, degrado e carenza di servizi, attraverso alcuni interventi concepiti per attivare azioni coordinate che consistono nella: riqualificazione di viale Sant’Avendrace e dei percorsi di relazione; realizzazione del Parco urbano sportivo ed educativo nell’area di via San Paolo; rifunzionalizzazione dell’ex Mattatoio di via Po per housing sociale (circa 140 nuovi alloggi, sfruttando le cubature esistenti) e servizi (demolizione e bonifica dell’area dell’ex Mattatoio; infrastrutturazione principale dell’area dell’ex Mattatoio; realizzazione di un parco archeologico).

«Con la stipula di questo Protocollo d’intesa – precisa l’assessore Cristiano Erriu – si avvia il percorso di attuazione di alcuni interventi strategici di riqualificazione di due aree della città di Cagliari rilevanti sotto i profili della rigenerazione ambientale e urbana. Queste azioni scaturiscono dal ‘Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza del quartiere Sant’Avendrace, presentato dal comune di Cagliari in occasione del Bando nazionale per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei Comuni capoluogo di provincia, che ha assegnato al comune di Cagliari 18 milioni di euro. Sarà possibile riqualificare gli ambiti urbani e le periferie caratterizzati dalla presenza di tessuti edilizi disorganici, incompiuti, parzialmente utilizzati o degradati, favorendo il miglioramento della qualità dell’abitare anche attraverso l’incremento della dotazione degli standard.»

L’assessore Cristiano Erriu sottolinea l’importanza della «collaborazione istituzionale tra Regione, Comune di Cagliari e Soprintendenza all’Archeologia, alle Belle arti e al Paesaggio, anche alla luce della rilevanza degli interventi e delle tempistiche previste dal bando nazionale. Una collaborazione virtuosa che riguarda anche l’ex ospedale Marino e Tuvixeddu». L’esponente dell’esecutivo Francesco Pigliaru pone l’accento sull’esigenza di favorire «il riuso e la riqualificazione di insediamenti esistenti, sia per utilizzi di carattere residenziale che turistico, produttivo, per servizi e infrastrutture. Parliamo di una pianificazione coerente non solo con il PPR ma anche con i contenuti del DDL di Governo del territorio attualmente in discussione, per la parte che riguarda la riqualificazione e rigenerazione urbana».

Il sindaco metropolitano Massimo Zedda sottolinea la «tempestività dei nostri uffici nell’elaborare il progetto che, in tempi strettissimi, ci ha permesso di partecipare e vincere il bando nazionale. Si parla di periferie ma, nel nostro caso, è un termine che ci sta stretto, vista la conformazione della città e la vicinanza al centro cittadino. Abbiamo posto una particolare attenzione agli aspetti ambientali, con ampie zone dedicate ad aree verdi, ma anche alla viabilità ed alla possibilità di fruizione per i cittadini di parcheggi pubblici esistenti e sotto utilizzati, per lo meno in certi giorni della settimana e in certe fasce orarie. Questo ci consentirà di limitare il consumo del suolo».

L’assessora Francesca Ghirra precisa che «i lavori dovranno essere completati entro il 2021. La qualità del progetto è talmente elevata che pensiamo di vedere raddoppiati gli interventi dei privati, che oggi ammontano già a 8 milioni di euro. L’area di intervento, di proprietà del Comune di Cagliari, ha una superficie complessiva di circa 3,5 ettari. Oltre all’infrastrutturazione pubblica di tutto il parco di San Paolo, sarà valorizzato il vecchio centro di Santa Igia, il cuore dell’antica città, con la realizzazione di una nuova piazza e di un giardino archeologico».

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Il Comitato europeo delle Regioni è arrivato oggi in Sardegna per la seconda volta in due anni: il tema è ancora la lotta ai cambiamenti climatici, ma in questa occasione l’attenzione è stata soprattutto per le azioni e gli strumenti che enti locali, imprese e cittadini possono avere a disposizione, a partire dai finanziamenti. L’iniziativa “Riflettere sull’Europa”, organizzata dalla Regione Sardegna insieme al CdR, di cui il presidente Francesco Pigliaru fa parte, è stata ospitata negli spazi della ex Manifattura Tabacchi, e ha riunito a confronto per l’intera mattinata esperti a più livelli, dai tecnici agli amministratori, sia nazionali che europei. Per la Regione Sardegna, con il Presidente, erano presenti alle sessioni di lavoro le assessore dell’Ambiente Donatella Spano e dell’Industria Maria Grazia Piras. A rappresentare il Comitato europeo, insieme a Francesco Pigliaru, è stato Marco Dus, cui si deve il documento di Parere approvato a Bruxelles sulla proposta di riconoscimenti finanziari agli enti locali e regionali per l’azione di prima linea che svolgono nella lotta ai cambiamenti climatici.

Tanti i contributi che si sono susseguiti nel corso dei lavori, alternando relazioni, approfondimenti, risposte alle domande del pubblico. Se l’analisi economica è spettata a Francesco Bosello (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), è stata la Capo Unità Adattamento DG CLIMA Elena Visnar Malikoska, in collegamento da Bruxelles, ad illustrare la posizione della Commissione europea, mentre a dare il quadro nazionale è stato Renato Grimaldi, Direttore generale Clima ed energia del Ministero dell’Ambiente. Dai territori sono poi arrivate le esperienze della Regione Andalusia, con la relazione di Susana Alvarez Pelàez, e della Regione Corsica, rappresentata da Sophie Finidori, insieme all’apporto di Natalia Vera (Rete dei Governi regionali per lo sviluppo sostenibile), quello del comune di Cagliari per voce di Francesca Ghirra e del comune di Sassari con Gian Marco Saba. E se Valentina Mereu (CMCC) ha proseguito con le informazioni tecniche è stata infine Alessandra Antonini a portare all’attenzione l’attività del Patto dei Sindaci, la grande comunità internazionale che mette in rete gli amministratori regionali e locali per condividere azioni e strategie nella lotta ai cambiamenti climatici.