20 April, 2024
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Il primo bando regionale “Terra ai giovani” ha tagliato il nastro del traguardo questa mattina con la firma dei contratti, avvenuta nella sede della presidenza della Giunta a Villa Devoto, fra i 10 vincitori delle concessioni e la Regione: 651 ettari di terre incolte di proprietà della Regione Sardegna sono stati concessi in affitto agevolato per 15 anni, eventualmente rinnovabili una sola volta, a 10 aziende condotte da giovani agricoltori sotto i 40 anni. All’iniziativa hanno partecipato il capo di Gabinetto della presidenza, Gianluca Serra, l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, il capo di Gabinetto degli Enti locali, Matteo Muntoni, la direttrice generale dell’Agenzia Laore Sardegna, Maria Ibba e il direttore generale dell’assessorato dell’Agricoltura, Sebastiano Piredda.
«La dimostrazione che Terra ai giovani sia un progetto vincente l’abbiamo avuta oggi ascoltando le tante storie raccontate dai ragazzi che hanno vinto il bando. Esperienze e progetti imprenditoriali diversi, ma accomunati da un’idea: costruire il proprio futuro investendo nel comparto agricolo – ha detto il neo assessore Pier Luigi Caria -. Seguiremo queste aziende garantendo assistenza costante attraverso i nostri tecnici e fra non molti mesi andremo a trovare gli assegnatari per fare il punto della situazione. Il costante e sinergico impegno che le diverse strutture della Regione, in primis Laore, hanno messo e stanno mettendo in campo per far partire il prima possibile anche il secondo bando di Terra ai giovani.»
688 ettari di terre incolte, di proprietà della Regione e delle Agenzie Laore e Agris, sono stati messi a bando in 11 lotti: 10 sono stati assegnati, mentre quello ubicato in agro di San Vito (circa 36,77 ettari) è andato deserto. Sono otto i territori interessati dal provvedimento: Sassari, Alghero, Serramanna, Villasor, Vallermosa, Ussana, Donori e San Vito. Terra ai giovani ha l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale in agricoltura e di ripopolare le aree rurali dell’Isola. Destinatari dell’iniziativa sono infatti i giovani under 40. Il progetto, ideato dall’assessorato dell’Agricoltura in collaborazione con la presidenza della Giunta e l’assessorato degli Enti locali, è stato seguito e curato in tutti i suoi passaggi dalle strutture di Laore.
Sono state ammesse a valutazione 107 domande delle 128 presentate. In fase di istruttoria è stata data priorità a chi ha presentato progetti aziendali innovativi nella produzione, trasformazione e commercializzazione. Priorità anche a chi ha seguito studi specifici e a chi ha dimostrato capacità ed esperienza lavorativa. Uguale attenzione è stata rivolta a chi aderisce a Organizzazioni di produttori, Cooperative agricole e sociali, Consorzi di tutela o altre reti d’impresa. Una premialità è stata inoltre riconosciuta agli imprenditori agricoli professionali e ai coltivatori diretti.
La gara per il lotto 1 di San Vito è andata deserta, mentre il lotto 2 di Sa Segada e di Fighera, proprietà di Laore in agro di Alghero (16,24 ettari), è stato aggiudicato a Davide Saccu, coltivatore diretto dal 2015. L’azienda opera in territorio di Alghero con la produzione di ortaggi in pieno campo, cereali, leguminose da granella e prato pronto in rotoli. Il progetto imprenditoriale valorizzato dalla Regione prevede la coltivazione di uva da tavola, frutticoltura e olivicoltura intensiva.
Il lotto 3 di Pimpisu, proprietà di Laore in agro di Serramanna (21,71 ettari), è stato aggiudicato a Martina Lunesu, coltivatrice diretta dal 2012 e titolare di un’azienda ovina nel territorio di Serramanna. L’imprenditrice intende destinare il lotto alla coltivazione di cereali da granella, erbai da foraggio ed erba medica per alimentazione zootecnica.
Il lotto 4 di Rumanedda, proprietà di Laore in Comune di Sassari (6,21 ettari), è stato aggiudicato all’azienda condotta da Mario Riccardo Loi. Trattandosi di un primo insediamento in agricoltura l’impresa non ha uno storico produttivo e ha proposto di utilizzare il lotto con una coltivazione del bambù gigante e con un allevamento di suini in “plein air”.
Il lotto 5, con l’azienda San Michele, di proprietà del demanio regionale Monte dei Pascoli e ubicata fra i territori di Donori e Ussana (138,83 ettari), è stato aggiudicato all’imprenditrice agricola professionale, Francesca Piras, che già opera nei Comuni di Gairo e Lanusei nell’allevamento di bestiame allo stato brado e nelle colture arboree. Il Piano di valorizzazione aziendale per il lotto prevede l’allevamento bovino da carne, caprino da latte, l’apicoltura, le coltivazioni erbacee e l’olivicoltura.
Il lotto 6, il più esteso fra quelli messi a bando (350,04 ettari), interessa l’azienda Monte Pascoli di Cixeddu in territorio di Vallermosa. Aggiudicatario è il perito agrario e coltivatore diretto dal 2014, Francesco Pintus. L’azienda Pintus ha un indirizzo produttivo foraggero-zootecnico, con allevamento di ovini, e opera tra i Comuni di Bitti, Lula e Orune. Il progetto premiato dalla Regione prevede l’allevamento di ovini di razza sarda, di caprini e di bovini da carne.
Il lotto 7 riguarda l’azienda Is Figus, di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, che si estende fra i territori di Serramanna e Villasor (24,06 ettari). Aggiudicataria la Società agricola Il Mandorlo Srl, costituita nel 2016. Amministratore unico è Francesco Matta, agronomo e coltivatore diretto dal 2006. Matta opera in agro di Villasor nella produzione di cereali e ortive in pieno campo. Il Piano di valorizzazione proposto dalla Società prevede di realizzare un impianto intensivo di mandorlo, coltivazioni di ortive annuali in pieno campo e asparagi.
Il lotto 8 con l’azienda di Porticciolo, di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, si trova in agro di Alghero (18,73 ettari). Aggiudicataria la Società agricola Agave di Maria Pasqua Piras e figli, già attiva dal 2007 in territorio di Alghero nella produzione e trasformazione di prodotti agricoli primari e nel settore ricettivo con la gestione di un agriturismo. Il progetto premiato dalla Regione prevede di destinare il lotto alle coltivazioni di cereali e leguminose, piante officinali, frutticoltura, olivicoltura, uva da tavola, ma anche all’allevamento di galline ovaiole e all’agriturismo.
I lotti 9, 10 e 11 interessano l’azienda Agris di Giviamolas in agro di Villasor. I 23,37 ettari del lotto 9 sono stati aggiudicati alla Società agricola S’Acqua Bia, costituita nel 2011. Il legale rappresentante è l’agrotecnico e coltivatore diretto, Davide Nonne. La Società, a esclusiva vocazione agricolo-zootecnica, opera nei territori di Musei e San Gavino Monreale. Il Piano di valorizzazione aziendale prevede l’allevamento di ovini di razza sarda e la coltivazione di foraggere e cereali da granella (grano duro).
I 20,47 ettari del lotto 10 sono stati aggiudicati alla Società agricola Antigu Medau Sas, costituita nel 2010. La Società, che ha sede in territorio di Narcao, è amministrata dall’agrotecnico Nicola Graccione e dal Socio Accomandatario l’agronomo Luigi Biffi. Il 90% delle attività è dedicato all’allevamento di capre da latte e produzione di foraggi, mentre il 10% all’apicoltura. Stesso indirizzo riguarda il Piano di valorizzazione aziendale presentato per il lotto.
Chiude il bando Terra ai giovani il lotto 11 con 32,64 ettari aggiudicati alla Società agricola Monte Omo Ss. La Società è di primo insediamento ed è rappresentata dall’agronomo Matteo Cabriolu e da Carla Etzi. Il Piano di valorizzazione aziendale proposto punta sulla coltivazione di piante da frutto (drupacee e agrumi) e di orticole in pieno campo, che verranno progressivamente ridotte a favore dei fruttiferi.
E’ in arrivo un secondo bando. Le strutture di Laore stanno già lavorando da alcuni mesi nell’individuare nuovi terreni liberi o da riprendere prossimamente in possesso da parte della Regione. Fino a ora, oltre al lotto di San Vito che sarà riproposto nel prossimo bando, sono stati segnalati in fase preliminare circa 300 ettari, localizzati in 9 Comuni della Sardegna.

Luigi Arru 3 copia

L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha presentato oggi nella sesta commissione, il programma della Giunta in materia sanitaria inserito nella Manovra finanziaria.
“Una Sanità meno costosa e più efficiente – ha detto Arru -. Un obiettivo ambizioso che deve passare attraverso la riorganizzazione delle cure primarie, la riorganizzazione della rete ospedaliera, garantendo i livelli assistenziali e aumentando le azioni di riequilibrio e riduzione del’offerta di posti letti, oltre a organizzare la rete dell’emergenza-urgenza. Sono queste le linee guida che hanno guidato la scrittura della Manovra finanziaria per quanto attiene alla Sanità. All’assessorato più impegnativo economicamente di tutta la Giunta va circa la metà dei fondi a disposizione: 2miliardi 818milioni euro contro i 2 milioni 850mila che aveva chiesto. Quasi tutto il finanziamento è destinato all’attività delle aziende sanitarie, ospedaliere e miste”.
Al parlamentino, presieduto dal socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera), l’assessore Arru ha spiegato che gli ulteriori 32milioni potranno essere reperiti dal capitolo che prevede il concorso della Regione per il ripiano del disavanzo degli anni precedenti. Il fondo ammonta a circa 80 milioni di euro. Arru ha spiegato che non ha voluto attivare un mutuo, ma ha deciso di fare uno sforzo importante e cercare di arginare la spesa, grazie anche a un esperto che sta analizzando tutti i bilanci delle Asl, Aziende miste e Aziende ospedaliere, per capire dove si può risparmiare.

Dall’analisi della situazione è emerso che dal 2013 al 2014 c’è stato un risparmio di 65milioni di euro, un dato importante ma che potrebbe non essere sufficiente se non si riuscirà a ridurre la spesa corrente. L’assessorato aveva chiesto 230 milioni di euro per il fondo di ripiano disavanzi 2015, mentre la Giunta ne ha assegnato soltanto 70milioni. Il taglio, ha spiegato la dirigente del Servizio, Francesca Piras, è sostenibile solo se sarà possibile destinare i 109 milioni, previsti in assestamento di Bilancio per la copertura degli ammortamenti non sterilizzati, alla copertura delle perdite d’esercizio 2014.

All’assessorato della Salute sarebbero inoltre necessari 500mila euro ulteriori per l’Izs per l’eradicazione della blue tongue e 400mila euro per i «contributi ai Comuni per il ricovero degli animali di affezione», non previsti nella Manovra.

L’assessore Arru ha spiegato alla Commissione quali azioni sta mettendo in campo per ridurre la spesa. La prima fra tutte è quella del contenimento della spesa farmaceutica grazie alla centrale unica d’acquisto e il coinvolgimento di tutti i professionisti della salute. Un’altra azione importante sarà quella della riorganizzazione dei servizi per evitare doppioni o più ospedali nella stessa città.

Passando alle Politiche sociali, che contano su un finanziamento di 244 milioni di euro, l’assessore Arru ha raccolto l’appello del consigliere di Sel Luca Pizzuto per dare maggiore attenzione e risorse ai più deboli, quelle tantissime famiglie, 147mila, in stato di povertà alle quali la Regione deve dare risposte.

L’assessore ha anche affermato che bisogna fare di più per quanto riguarda la prevenzione e la diagnosi precoce, visto che la Sardegna è l’ultima regione d’Italia per morti evitabili.

L’Amministrazione Comunale di Carbonia ha partecipato, venerdì 8 novembre 2013, al secondo Raduno del Cuore, giornata dedicata alla promozione della cultura della donazione del sangue.Il Raduno, organizzato dalla Onlus Thalassa Azione in collaborazione con l’Avis di Carbonia, si è svolto presso il Centro Trasfusionale dell’Ospedale Sirai. I donatori sono stati accolti da Angelo Zuccarelli, primario dei Centri Trasfusionali della ASL 7, e da Francesca Piras, responsabile per Carbonia di ThalassAzione.

Anche in questa occasione, come per il I raduno, ha partecipato all’iniziativa il sindaco, Giuseppe Casti, insieme a diversi componenti della Giunta e del Consiglio comunale.

Il sindaco, Giuseppe Casti, ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato all’iniziativa e rinnova l’invito a tutti i cittadini a donare il sangue, gesto di solidarietà attiva nei confronti di tutti coloro che ne hanno bisogno per vivere.

Ospedale Sirai Carbonia

Si è tenuto questa mattina all’ospedale Sirai di Carbonia, il “Raduno del Cuore”, giornata dedicata alla donazione del sangue, organizzata dalla Onlus ThalassAzione in collaborazione con l’AVIS provinciale, con la partecipazione di decine di potenziali donatori, accolti dal dr. Angelo Zuccarelli, primario dei Centri Trasfusionali della ASL 7, e da Francesca Piras, responsabile per Carbonia di ThalassAzione: fra loro anche il Sindaco di Carbonia Giuseppe Casti.

Nel corso della mattinata i donatori, ai quali è stata offerta una ricca colazione a buffet, sono stati più di quaranta, fra i Centri di Carbonia e di Iglesias. Ma l’obiettivo più importante consiste nel mantenere la continuità nelle donazioni: «Quest’anno abbiamo superato le settemila donazioni, ma non sono sufficienti», ha spiegato il dr. Zuccarelli -. L’anno prossimo – come previsto dal Progetto “Mongolfiera”, che vede impegnati i Centri Trasfusionali della ASL 7 e l’AVIS provinciale – speriamo di raggiungere quota diecimila sacche di sangue: un numero che garantirebbe al Sulcis Iglesiente l’autosufficienza trasfusionale».

Come ha ricordato Francesca Piras di ThalassAzione, «il sangue è un farmaco salvavita ed è insostituibile: non si compra e non è riproducibile in laboratorio, si può solo donare. È essenziale per le persone con thalassemia, che per vivere bene necessitano di trasfusioni ogni 15/18 giorni, ed è importante per chiunque si sottoponga a trasfusioni e per evitare che gli interventi chirurgici vengano rinviati».

La donazione, oltre ad essere un grande gesto di solidarietà che può salvare una vita, è un’ottima occasione per effettuare gratuitamente e regolarmente tutti gli esami utili a chiunque voglia tenersi sotto controllo. Possono donare tutti gli adulti in buona salute che abbiano tra i 18 e i 70 anni e pesino più di 50 kg.

I donatori, questa mattina, hanno potuto sperimentare un metodo nuovo, grazie al quale si ottiene la massima espressione qualitativa del sangue prelevato: dal 3 luglio scorso, infatti, sia a Carbonia che a Iglesias, è possibile effettuare la donazione di sangue in aferesi. Si tratta di una particolare tecnica con la quale è possibile prelevare uno o più emocomponenti, restituendo al donatore la quota che non si intende trattenere. Si diventa donatori in aferesi con un semplice consenso verbale: il donatore fissa un appuntamento e si reca il giorno stabilito per la donazione al Centro Trasfusionale. Per eseguire l’aferesi occorrono speciali attrezzature: i “separatori cellulari”, cui il donatore viene collegato in circolazione extracorporea (l’Azienda, al momento, ne possiede tre). Per ogni donatore viene utilizzato un set di prelievo monouso che viene eliminato al termine della procedura.

È possibile donare il sangue tutti i giorni feriali dalle ore 8.00 alle ore 12.30: per ogni informazione o chiarimento è possibile contattare i Centri Trasfusionali del Sirai di Carbonia (tel. 0781 6683453) e del Santa Barbara di Iglesias (tel. 0781 3922854). Il sangue può essere donato inoltre, periodicamente, nelle autoemoteche o nei centri fissi a disposizione dei donatori nei Comuni della Provincia, secondo un calendario prestabilito concordato con le sezioni AVIS comunali.