19 April, 2024
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«Questa mattina, nel poliambulatorio di San Giovanni Suergiu, si è svolta una riunione della Commissione Socio Sanitaria cui hanno partecipato i primi cittadini di San Giovanni Suergiu, Carbonia, Sant’Antioco, Portoscuso, Perdaxius, Narcao, Calasetta, Masainas, Nuxis, Villaperuccio, Santadi, Sant’Anna Arresi, Tratalias, Fluminimaggiore e Buggerru. Troviamo inconcepibile, a ridosso della discussione in Consiglio regionale sulla riforma del Sistema sanitario regionale, che il Sindaco di Iglesias fosse assente.»

Sono molto critici 6 consiglieri di minoranza del comune di Iglesias (Simone Saiu, Luigi Biggio, Alberto Cacciarru, Federico Garau, Bruna Moi e Francesca Tronci) nei confronti del sindaco di Iglesias, Mauro Usai, per la sua mancata partecipazione all’incontro tenutosi a San Giovanni Suergiu, nel corso del quale è stata avviata la mobilitazione del territorio a difesa dei servizi sanitari ospedalieri e territoriali.

«Ricordiamo l’assenza anche in occasione dell’elezione del sindaco di Carbonia alla carica di Presidente – aggiungono i 6 consiglieri di minoranza -. L’assenza è un fatto grave se si considera che Iglesias dovrebbe ambire ad un ruolo da protagonista, in un momento in cui occorre ridare slancio alle istanze di un territorio dove le criticità legate a chiusure, trasferimenti, riduzioni, sospensioni di servizi sanitari ospedalieri e territoriali sono ormai diventate intollerabili.»

«Dalla riunione è scaturita la richiesta di un incontro urgente con l’assessorato regionale della Sanità ed una serie di incontri territoriali per evidenziare e portare avanti le istanze di un territorio dove, all’emergenza da Coronavirus, si aggiunge anche la probabile chiusura di diversi servizi territorialiconcludono i 6 consiglieri di minoranza -. Lamentarsi o inscenare proteste a decisioni prese, non serve a nulla. Occorre partecipare alla fase di discussione delle iniziative da intraprendere per ridare ai Presidi Ospedalieri di Iglesias il ruolo che meritano nel territorio.»

La prossima riunione dei sindaci è stata già convocata a Buggerru, in una data ancora da stabilire.

   

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E’ durissima la critica di 6 consiglieri di minoranza al sindaco di Iglesias (Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru), Mauro Usai, sull’interpretazione data ai protocolli INAIL emanati dal presidente Franco Bettoni per il contenimento del contagio da Covid-19.

«In data odierna il presidente INAIL Franco Bettoni, tramite una conferenza stampa ha dichiarato che le linee guida emanate per l’apertura delle attività commerciali non sono da considerarsi “disposizioni vincolanti”, ma bensì contributi di carattere scientifico, per cui forniscono ipotesi di modulazione delle misure di contenimento del contagio già note, anche attraverso criteri per l’individuazione di misure di prevenzione e protezione, specificando inoltre che è evidente che non si tratta di linee guida impartite alle imprese, in quanto né l’Inail né l’Iss sono titolati ad emanare – si legge in una nota dei consiglieri Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru -. Dichiarazione, quella del presidente Franco Bettoni, che sembra smentire categoricamente quella fatta dal sindaco Mauro Usai, il quale ha più volte ribadito che la riapertura delle attività commerciali di Iglesias sono state negate (dalla data di lunedì 11 maggio, ndr) in quanto mancavano le linee guida INAL.»

«Le parole del presidente INAIL Bettoni sciolgono ogni dubbio – aggiungono i rappresentanti dei gruppi consiliari di: Movimento 5 Stelle, Forza Italia ed Iglesias in Comune -. Le tanto attese linee guida non sono disposizioni vincolanti, ciò significa che la città di Iglesias avrebbe potuto tranquillamente seguire in totale sicurezza la scelta di altri comuni limitrofi. Nonostante il nostro indice RT fosse stato dichiarato “non classificabile” per via del basso numero di contagi, il sindaco Mauro Usai ha preferito condannare la città di Iglesias e le sue attività commerciali ad un’altra settimana di agonia economica. Una scelta, la sua, dettata da logiche e disposizioni arrivate dal coordinamento regionale del Partito Democratico.»

«Possiamo dunque tranquillamente affermare che Iglesias ha pagato le logiche di partitosottolineano i 6 consiglieri di minoranza -. In un momento come questo serviva coraggio ed amore per la propria città, invece si è preferito compromettere quasi irrimediabilmente il futuro di numerose attività commerciali della città. Una scelta folle che danneggerà gravemente l’economia cittadina.»

«Nella serata di oggi inoltre abbiamo dovuto attendere il comunicato presidente della Regione per sopperire alla mancanza di coraggio dei sindaci che hanno ritenuto di non dover aprire, ha annunciato di assumersi la responsabilità ponendo la parola fine al dibattito sul coefficiente RT Non classificabileconcludono Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru –, spiegando per l’ennesima volta che era da intendersi, ovviamente, come inferiore al parametro dello 0,5%.»

 

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Sei consiglieri di minoranza, Luigi Biggio, Simone Saiu, Alberto Cacciarru,Federico Garau, Francesca Tronci e Bruna Moi, hanno inviato una lettera aperta al sindaco di Iglesias, Mauro Usai e, per conoscenza, al presidente del Consiglio comunale, Daniele Reginali, sulle problematiche connesse all’emergenza Covid-19.

«Alla luce di quanto emerso nel Consiglio comunale dedicato all’emergenza Covid-19 svoltosi in data 8/05/2020, ma soprattutto con riferimento a quanto da Lei detto circa la preoccupazione e la titubanza nel poter permettere, dalla data di lunedì 11 maggio, la riapertura di numerose attività produttive cittadine (parrucchieri, estetisti, commercianti, etc.)scrivono i sei consiglieri di minoranza -, ci sentiamo di dover ricordare quanto in questi due mesi gli Iglesienti abbiano compiuto un grande sforzo, ma soprattutto con grande diligenza abbiano rispettato tutte le regole imposte per questo periodo di quarantena forzata. Numerose sono state le attività commerciali costrette a chiudere e numerosi sono quei settori che non hanno avuto la possibilità di svolgere anche solo in maniera parziale il loro lavoro.»

«Questa emergenza sanitaria sta provocando una crisi economica senza precedenti, tante, forse troppe sono le attività commerciali che non riusciranno a ripartire. La nostra è una città che non può permettersi anche un solo giorno di ulteriore chiusuraaggiungono i sei consiglieri di minoranza -. Non dimentichiamoci del fatto che Iglesias vive grazie alle numerose partite iva che quotidianamente mandano avanti l’economia cittadina ma, soprattutto, grazie ad esse si manda avanti una moltitudine di servizi che arricchiscono l’offerta cittadina in periodo turistico. È grazie a loro, infatti, se ogni anno abbiamo la possibilità di ospitare una piccola fetta di turismo isolano, lo stesso turismo che permette di far conoscere la nostra città in tutta la Regione e non solo.»

«Immaginiamo e capiamo le preoccupazioni, ma non dimentichiamoci che anche un solo giorno di chiusura in più può significare la chiusura definitiva di un’attività, con annessa perdita di diversi posti di lavorosottolineano ancora ancora i sei consiglieri di minoranza -. Una sconfitta che il nostro territorio, ma soprattutto la nostra Iglesias non può permettersi. Non dimentichiamo che l’algoritmo “RT”, i cui dati sono stati diffusi ieri, è rispettato. Iglesias, infatti, così come la stragrande maggioranza dei Comuni sardi è “Non classificabile” per la mancanza di contagi. Le linee guida sono già state predisposte e molti comuni del nostro territorio hanno deciso la riapertura. Non troviamo corretto che venga interpellato il Prefetto o rispettare passaggi non previsti, quando la stessa ordinanza regionale prevede la possibilità di revocare il provvedimento della riapertura nella malaugurata ipotesi in cui qualcosa non dovesse funzionare.»

«La responsabilità dei nostri concittadini, farà il resto. La stessa responsabilità che è stata da Voi rivendicata per la riapertura delle librerie. Oggi più più che mai, Iglesias ha bisogno di ripartireconcludono i sei consiglieri di minoranza del comune di Iglesias –. Rinnovando la nostra disponibilità, attendiamo un vostro segnale ed una vostra eventuale decisione.»

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Sei consiglieri di minoranza propongono, con una mozione, le dirette streaming delle sedute del Consiglio comunale di Iglesias.

«In seguito alla chiusura dell’aula consiliare di Piazza Municipio, le sedute della massima assemblea cittadina sono risultate essere sprovviste di video, non permettendo dunque ai cittadini la partecipazione da remoto che fino al momento della sua funzione è sempre stato utilizzato con una grande frequenzaspiegano i consiglieri Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru -. Da un anno circa non vi è traccia di nessun Consiglio comunale in diretta streaming, ragion per cui i consiglieri di minoranza hanno ritenuto opportuno dover richiedere l’ausilio della pagina Facebook ufficiale del comune di Iglesias affinché si possa trasmettere in totale trasparenza lo svolgimento delle sedute. L’atto verrà discusso nella seduta prevista per la data dell’8 maggio 2020, in un velato clima di incertezza da parte della maggioranza consiliare.»

«La diretta streaming del Consiglio comunale è uno strumento di assoluta e fondamentale importanza, permette infatti di poter rendere più partecipata possibile la massima assemblea cittadinaaggiungono i sei consiglieri di minoranza -. Da un anno a questa parte ormai non vi è traccia di sedute consiliare condivise, il che è un grande danno per la nostra comunità, la quale non è messa in condizioni di poter seguire con costanza i lavori comunali. Riteniamo che con la tecnologia odierna sia possibile la messa in atto ed a costo zero di uno strumento che possa ritornare a rendere pubblico il Consiglio.»

«La diretta video è uno strumento di coinvolgimento, che dovrebbe essere di grande aiuto in quello che oggi è l’obiettivo della politica, ovvero avvicinare nuovamente i cittadini in maniera attivaconcludono Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru –. Ci auspichiamo che l’amministrazione possa rendersi disponibile alla condivisione della nostra idea e che già dal prossimo consiglio si possa avere nuovamente dopo tanto tempo una diretta video da condividere con l’intera città.»

 

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Sei consiglieri di minoranza del comune di Iglesias, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Simone Saiu, Luigi Biggio ed Alberto Cacciarru, hanno diffuso una nota, nella quale propongono la “consegna delle buste della raccolta differenziata a domicilio”. A tal fine, venerdì 17 aprile, hanno protocollato la proposta all’Amministrazione comunale, dopo che il servizio, in seguito all’emergenza Covid-19 è stato sospeso dalla società San Germano srl.

I sei consiglieri hanno chiesto il sollecito nei confronti della società gestore del servizio ritiro rifiuti, in modo tale che, tutti i cittadini possano ricevere comodamente a casa, ma soprattutto in pieno rispetto del DPCM, le buste necessarie per il prosieguo della raccolta differenziata.

«Un servizio necessario. Attivare la consegna a domicilio permetterà a tutte quelle famiglie che oggi si sono ritrovate senza la possibilità ritirare fisicamente le buste presso gli uffici della società che possiede la gestione dell’appalto, di ricevere il materiale per la raccolta differenziata in totale rispetto del DPCM – concludono i sei consiglieri di minoranza -. Ci auspichiamo che, nel più breve tempo possibile, la società possa organizzarsi e procedere all’erogazione del servizio.»

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Sei consiglieri di minoranza del comune di Iglesias, Simone Saiu, Luigi Biggio, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi ed Alberto Cacciarru, hanno presentato ieri una “proposta per la distribuzione e la rendicontazione delle nuove mascherine comunali”.

«Preso atto, che in seguito all’ordine realizzato dalla Regione Sardegna (un milione e 700.000 pezzi) e della fornitura del Dipartimento nazionale della Protezione civile (255.040 pezzi), sono stati distribuiti i DPI (Dispositivi di protezione individuale) alle aziende sanitarie, case di riposo ed agli enti locali, soprattutto che ai Comuni sono state assegnate le mascherine di tipo chirurgico tenendo conto delle indicazioni che le amministrazioni hanno fornito all’Anci Sardegna in base ai fabbisogni della Polizia municipale, dei volontari della Protezione civile, degli operatori comunali e delle cooperative che si occupano di assistenza domiciliare e di altri servizi, degli operatori delle comunità protette e, preso atto del fatto che al comune di Iglesias sono state consegnate n. 6.850 mascherinescrivono i sei consiglieri di minoranza del comune di Iglesiasabbiamo ritenuto opportuno proporre che, così come da precedenti note protocollate, il comune di Iglesias si possa impegnare alla distribuzione di tali pezzi a tutte le attività commerciali oggi aperte al pubblico e che forniscono un servizio di utilità primaria, ma soprattutto, cosa ben importante è la richiesta di una rendicontazione che vada a testimoniare l’utilizzo dei criteri dei DPI sopra citati.»

“Già nella scorsa fornitura di mascherine abbiamo potuto notare come l’amministrazione abbia totalmente trascurato le attività commerciali cittadine – aggiungono i consiglieri Simone Saiu, Luigi Biggio, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi ed Alberto Cacciarru Ci auguriamo che, con l’arrivo di ulteriori 6.850 pezzi, la Giunta comunale possa finalmente decidere di poter tutelare tutti quegli operatori commerciali che oggi svolgono il loro servizio a contatto con il pubblico. Inoltre chiediamo che venga dato atto di trasparenza amministrativa con la possibilità di conoscere la rendicontazione ti tutti quegli enti o soggetti che saranno destinatari dei nuovi dispositivi di protezione individuale. In un momento delicato come questo concludono i 6 consiglieri di minoranza è necessario che tutte le categorie vengano trattate e tutelate allo stesso modo, senza preferire o escludere nessuno.»

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Sei consiglieri di minoranza del comune di Iglesias (Alberto Cacciarru, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruno Moi, Luigi Biggio e Simone Saiu), preso atto che a seguito dell’emergenza Covid-19, numerose famiglie della città di Iglesias che già si trovavano in una situazione di disagio sociale, a causa delle disposizioni del DPCM si ritrovano improvvisamente senza fonti di reddito e senza lavoro, propongono all’Amministrazione comunale di far sì che le somme stanziate per quanto concerne l’appalto delle mense scolastiche comunali (oggi chiuse), possano essere messe a disposizione alle associazioni di volontariato comunali per l’acquisto e la consegna di prodotti alimentari utili per la realizzazione di pasti caldi da distribuire a tutte quelle famiglie in comprovato stato di bisogno.

«E’ un’azione necessaria sostengono -. È giusto che le somme stanziate per gli appalti delle mense scolastiche ad oggi chiuse, vengano utilizzati per mettere in condizione le nostre associazioni di volontariato di poter provvedere all’acquisto di generi alimentari e alla produzione di pasti caldi da distribuire e  consegnare a tutte quelle famiglie che in seguito a questa emergenza si sono ritrovati senza nessuna fonte di reddito e di sostentamento. Anche questo è un modo per poter stare vicino ai nostri cittadini e fare in modo che nessuna famiglia in difficoltà possa essere abbandonata al proprio destino.»

«Ci auspichiamo una rapida e netta presa di posizione da parte della nostra Amministrazione che, al netto di tutte quelle misure adottate grazie alle risorse stanziate dal governo concludono Alberto Cacciarru, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruno Moi, Luigi Biggio e Simone Saiu -, ha prodotto poche iniziative per la salvaguardia dei cittadini Iglesienti.»

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«Si renda nominativo l’utilizzo del buono spesa previsto dal bando coperto dai fondi stanziati dal Governo, per tutti quei cittadini in difficoltà a seguito dell’emergenza Covid-19, al fine di evitare situazioni per le quali i predetti buoni spesa possano venire ceduti o addirittura venduti dagli assegnatari a terze persone, di fatto lucrando sulla pelle di chi ha reale bisogno.»

E’ la proposta avanzata oggi da sei consiglieri di minoranza del comune di Iglesias, Luigi Biggio, Simone Saiu, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi e Alberto Cacciarru, al comune di Iglesias ed al relativo settore di competenza.

«La propostaaggiungono i sei consiglieri di minoranzanasce dal fatto che numerosi Comuni stanno provvedendo all’applicazione di tale criterio, con annessa presentazione di documento di identità che, una volta esibito, danno la possibilità di utilizzo di tale buono. Speriamo possa essere un utile deterrente contro lo sciacallaggio dei buoni spesa che, per l’assenza di controlli delle domande in entrata, rischiano di finire nelle mani di chi oggi non ha bisogno realmente di tale assistenza, creando dunque la concreta possibilità di un lucro a discapito di tutti quei cittadini che, pur avendo inoltrato la domanda, ma soprattutto essendo in possesso di tutti i requisiti richiesti, rischiano il non ingresso all’interno della graduatoria per l’assegnazione di tale bonus. Speriamo vivamente che l’amministrazione non sottovaluti questa nostra richiesta e che possa il prima possibile effettuare tutti i controlli sulle domande effettuate dai vari richiedenticoncludono Luigi Biggio, Simone Saiu, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi e Alberto Cacciarru -. In un momento di così grande importanza, è necessario che nessun cittadino in stato di reale bisogno venga lasciato indietro.»

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«Troviamo assurdo quanto accaduto in merito alla gestione delle elezioni per il rinnovo dei nuovi Comitati di Quartiere, messa in campo dall’attuale Giunta di centrosinistra. L’avere individuato un calendario per le consultazioni dove diversi elettori saranno chiamati ad esprimere il proprio voto in giorni lavorativi, denota una scelta politica atta a non mettere nella giusta condizione i cittadini di poter partecipare in un numero congruo. In un momento storico dove registriamo un’enorme difficoltà ad attrarre gli elettori, anche per consultazioni di livello superiore quali politiche, regionali e amministrative, ci chiediamo come si possa solo immaginare di individuare i rinnovi dei comitati di quartiere in giorni differenti rispetto al fine settimana. Non solo, la scelta di prevedere come sito per alcune votazioni il Centro direzionale risulterà un ulteriore freno per la partecipazione popolare, sarebbe stato evidentemente più opportuno individuare locali adatti nei singoli rioni periferici cittadini, al fine di consentire maggiore facilità di accesso agli abitanti che saranno costretti a percorrere diversi chilometri per potersi recare alle urne.»

I consiglieri comunali Luigi Biggio, Simone Saiu, Valentina Pistis, Luisella Corda, Alberto Cacciarru, Federico Garau, Francesca Tronci e Bruna Moi contestano la gestione delle elezioni per il rinnovo dei nuovi Comitati di Quartiere de comune di Iglesias, messa in campo dall’attuale Giunta di centrosinistra.

«Dispiace inoltre che la calendarizzazione sia stata decisa unilateralmente dalla Giunta, senza una minima consultazione della Commissione competente, tantomeno del Consiglio comunale e della minoranza, quest’ultima relegata, come sempre accade, a semplice spettatrice delle decisioni che arrivano, solo ed esclusivamente, dal terzo piano del centro direzionale di via Isonzo – aggiungono gli otto consiglieri di minoranza -. Peraltro, per risultare valide, le suddette consultazioni, dovranno almeno raggiungere il quorum di affluenza del 10% degli aventi diritto ma è facile immaginare come questo risulterà estremamente complesso, considerate le scelte evidenziate che avranno solamente l’effetto di far precipitare la partecipazione popolare. Al notevole e colpevole ritardo con cui sono state messe in atto le operazioni di convocazione delle elezioni, oltre un anno dall’insediamento del nuovo Consiglio comunale, appare scontato il grave rischio che a settembre potremo assistere a un “nulla di fatto” che non garantirà la costituzione dei nuovi comitati, strumenti molto utili per dar voce ai singoli rioni e alle periferie. Quanto detto risulterà un ulteriore schiaffo soprattutto alle frazioni cittadine che, nonostante siano state decisive per l’affermazione del sindaco Usai, si vedono come sempre coccolate durante le campagne elettorali, salvo poi terminare mestamente nel dimenticatoio a elezioni avvenute – concludono gli otto consiglieri di minoranza -. A questo comunicato, seguirà un’interrogazione urgente al Sindaco e all’assessore competente, da esitare nel prossimo Consiglio comunale utile.»

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«Come si evince dalla lettera scritta dal dott. Licheri (Direttore sanitario F.F.), è stato predisposto il trasferimento di tutte le attività del nostro laboratorio analisi, presso l’ospedale Sirai di Carbonia. A nulla sono valse le promesse effettuate in tutti questi mesi, alla fine lo scopo è chiaramente uno, distruggere pian piano la sanità Iglesiente.»

Lo scrive, in un post pubblicato su Facebook, Federico Garau, candidato sindaco e capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale.

«Oggi abbiamo accolto con piacere l’intervento del sindaco di Iglesias, che ha deciso di recarsi personalmente presso l’ufficio dell’assessore regionale della Sanità, il dott. Luigi Arru, per chiedere spiegazioni e provare un intervento diretto, proprio come abbiamo stabilito nell’ultima conferenza capigruppo del Consiglio comunale di Iglesias (con gli stessi partecipanti disposti a presenziare a qualsiasi iniziativa) ma, soprattutto, come riportato sulla lettera a lui inviata dal gruppo consiliare del M5S di cui il sottoscritto, insieme alle colleghe consigliere Bruna Moi e Francesca Tronci, fa parte – aggiunge Federico Garau -. Ricordiamo al nostro primo cittadino, così come già detto più volte, che ci riteniamo pronti ad affiancarlo in qualsiasi azione che abbia come primo obiettivo quello di salvaguardare la situazione sanitaria della nostra città.»

«In attesa di future ed ufficiali risposte, oltre ogni rivalità e colore politico, ci riteniamo pronti a difendere il diritto alla salute degli abitanti della città di Iglesias – conclude Federico Garau -. Se possibile ci terrei a rimarcare che tali azioni, soprattutto per argomenti di grande importanza come la sanità, non vanno compiuti in solitaria, ma con l’appoggio di tutto il Consiglio comunale.»