19 April, 2024
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I lavori del Consiglio regionale sono stati aperti dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais. All’ordine del giorno l’esame dell’articolo Art. 21.10 e degli emendamenti del DL 373 – Collegato alla manovra finanziaria 2023-2025. L’Aula ha bocciato tutti gli emendamenti soppressivi. Sono intervenuti, per dichiarazioni di voto, il consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, il consigliere del Pd, Roberto Deriu, il consigliere di Alleanza Rossoverde, Daniele Cocco, e il consigliere dei Riformatori e presidente della Commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, Michele Cossa.

La presidenza è stata assunta dal vice presidente Giovanni Antonio Satta.

Il Consiglio regionale ha poi approvato l’emendamento 840 (Deriu) all’emendamento 478 (Peru e più)

Il testo approvato, che ha avuto il parere favorevole dell’assessore degli Enti locali, Aldo Salaris, prevede che

Il testo approvato prevede che le Unioni dei comuni dovranno comprendere soltanto Comuni appartenenti alla stessa provincia. Con un emendamento orale, proposto dall’assessore Aldo Salaris e approvato dall’Aula, i Comuni avranno 60 giorni di tempo dall’entrata in vigore della legge per decidere a quale provincia o Città metropolitana aderire. Sul tema delle Unioni dei Comuni si è aperto un breve dibattito. L’on. Franco Mula (Psd’Az) ha evidenziato la necessità di una riforma delle Unioni perché sono poche quelle che funzionano, ha detto. Favorevoli all’emendamento dell’on. Roberto Deriu, il consigliere Michele Cossa (Riformatori) e Daniele Cocco (Alleanza Rossoverde), il quale ha evidenziato che le Unioni spesso non funzionano perché non hanno la dotazione organica necessaria. Favorevole anche il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha sottolineato la necessità di sostenere le Unioni dei Comuni, molto importanti per lo sviluppo dei piccoli Comuni. «Studiamo le realtà virtuoseha detto Francesco Aguse vediamo se possono essere replicate.»

Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha messo in votazione l’emendamento 478 (Peru e più), illustrato dal primo firmatario. Antonello Peru ha spiegato che “con la istituzione delle Rete metropolitana del Nord Sardegna ad opera della legge regionale 4 .febbraio 2016, n. 2, il legislatore regionale intendeva, nonostante la palese differenza rispetto alla istituzione della città metropolitana di Cagliari, prevista dalla medesima legge, comunque assicurare un equilibrato sviluppo del territorio regionale con vocazioni metropolitane. Queste importanti disposizioni, fìnalizzate alla parità di trattamento delle aree di rango metropolitano sono rimaste del tutto inattuate, con gravi conseguenze per il territorio del Nord-Ovest della Sardegna. Con successiva legge 2 aprile 2021, n. 7, il legislatore regionale ha superato la differenza istituzionale fra i territori di rango metropolitano del Nord e Sud della Sardegna, istituendo la Città metropolitana di Sassari. Con la medesima norma ha anche abrogato le disposizione riequilibratici contenute nella sopra richiamata legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 (art. 8, commi 4 e 5) che, peraltro, come detto per cinque anni era rimasta inattuata”. “Nel frattempo, come noto”, è scritto nell’emendamento, “notevoli ritardi continuano ad impedire la concreta istituzione della città metropolitana di Sassari con evidenti conseguenze negative per il territorio metropolitano sassarese, la più evidente e grave fra tutte è quella della mancata partecipazione alle politiche 1 di sviluppo a favore delle città metropolitane previste dal PNRR con una perdita di risorse per ‘area metropolitana di Sassari quantificabile nell’ordine di circa 200 milioni di euro per la sola rigenerazione urbana. Nel frattempo, è rimasto ad oggi inattuato un ulteriore tentativo del legislatore regionale che con la legge regionale 9 marzo 2022, n. 3, all’art. 2, comma 5, avesse introdotto nell’ordinamento regionale un nuovo meccanismo riequilibratore simile a quello che la LR 7/2021 aveva abrogato e che testualmente prevede: “5. Nelle more della completa attuazione della fase di transizione di cui all’artico/o 23 della legge regionale n. 7 del 2021 e della conseguente entrata in funzione della Città metropolitana di Sassari, la Regione provvede nell’ambito delle risorse europee, nazionali e regionali iscritte in bilancio, a garantire alla rete metropolitana di Sassari le medesime risorse destinate alla Città metropolitana di Cagliari. “Per le ragioni esposte e per contrastare il crescente disequilibrio territoriale che sta fortemente penalizzando l’area metropolitana sassarese si propone, con uno specifico emendamento al collegato, una norma di indirizzo che, recepisca la legge regionale 9 marzo 2022, n. 3, all’art. 2, comma 5, e conseguentemente possa orientare le scelte e le risorse che saranno programmate a valere sul prossimo ciclo della programmazione territoriale 2021-2027”. Si tratta, ha spiegato Antonello Peru, di un atto dovuto, di un atto di indirizzo che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’assessore regionale del Bilancio affinché questa norma venga applicata.

Per Francesco Agus (Progressisti) non ci sono problemi di fondi. Il consigliere ha ricordato che il tema della città metropolitana nasceva per far funzionare meglio i servizi per i territori con diverse esigenze: aree urbane e aree rurali. Francesco Agus ha criticato la legge Del Rio e la decisione di portare le città metropolitane a comprendere il territorio di un’intera provincia. “E’ un’occasione persa”, ha detto. Messo in votazione l’emendamento 478 è stato approvato.

L’Aula ha poi approvato il testo dell’articolo 21.10 e l’emendamento orale del consigliere del Pd, Giuseppe Meloni, che sostituisce la dicitura “Provincia del Nord est Sardegna” con “Provincia della Gallura nord est Sardegna”.

Il vice presidente Giovanni Antonio Satta è passato all’esame dell’emendamento aggiuntivo 812 della Giunta e agli emendamenti 852, 853 e 835 all’emendamento 812.

Il capogruppo della Lega, Michele Ennas, ha chiesto qualche minuto di sospensione per confrontarsi con i colleghi sugli emendamenti. Il consigliere Francesco Agus ha espresso perplessità sulle tempistiche di questo confronto.

Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha sospeso i lavori dell’aula.

Alla ripresa dei lavori l’onorevole Andrea Piras (Lega) ha annunciato un emendamento orale che rinvia alle norme nazionali in materia di elezioni provinciali. L’emendamento è stato approvato.

Il presidente Michele Pais ha assicurato che l’assessore della Sanità domani sarà in aula.

Gli emendamenti 852 e 853 (balneazione) sono stati illustrati in aula dal primo firmatario Antonello Peru che ha annunciato il ritiro di entrambi a condizione di un impegno da parte della commissione competente e dell’assessore Aldo Salaris di trattare l’argomento in commissione, sentendo in audizione i balneari, nel più breve tempo possibile. L’assessore Aldo Salaris e il presidente della commissione Giuseppe Talanas hanno accolto la proposta e gli emendamenti sono stati ritirati.

Franco Mula (Psd’az), sull’ordine dei lavori, ha chiesto che nella seduta della commissione si discuta anche dei canoni di locazione che sono aumentati a dismisura i da 600 a 2400 a 3300 euro.

Francesco Agus (Progressisti) ha chiesto il voto segreto sull’emendamento 883 (emendamento all’emendamento 512 all’art 21.10) che riguarda la Fondazione “Trenino verde storico della Sardegna”

 Questo emendamento, primo firmatario Gian Franco Satta, introduce l’articolo 21.20 bis “Modifiche alla legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 in materia di Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali”.

Subito dopo il voto, ma prima dello spoglio, il presidente Michele Pais ha sospeso la seduta a causa di un malore di un consigliere.

Alla ripresa il presidente Michele Pais ha comunicato che la seduta è tolta e che i lavori sono aggiornati a domattina alle 10.30.

I consiglieri regionali “Progressisti” hanno presentato una nuova interrogazione. Anche questa volta il primo firmatario è l’on. Gian Franco Satta, che oltre a denunciare le criticità strutturali già evidenziate in passato, insieme ai colleghi, chiede che venga organizzato un sopralluogo presso la struttura sanitaria di Sassari.

«Al san Camillosi legge nell’interrogazione -, sono presenti numerosi ambulatori che in molti casi costituiscono l’unica offerta sanitaria per la città di Sassari e per il suo l’hinterland. Attualmente sono attivi il centro prevenzione, diagnosi e terapia dell’ipertensione arteriosa e delle complicanze cardiovascolari, l’unità operativa territoriale di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, una psichiatria, un servizio per le dipendenze (SerD), l’ufficio di assistenza protesica, la medicina dello sport, il servizio di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, l’anagrafe canina, un centro antifumo, un centro dialisi, un centro diabetologico, una ginecologia e un magazzino economale ma la struttura, oltre a necessitare di urgenti interventi di manutenzione, necessita anche di adeguamenti strutturali che consentano ai diversamente abili di accedere a tutti gli ambulatori e, soprattutto, che garantiscano adeguati livelli di sicurezza per utenti e lavoratori. Da qui la richiesta di considerare la necessità di organizzare un sopralluogo congiunto tra i consiglieri regionali del territorio, i rappresentanti della Commissione sanità, gli assessori di competenza per materia, i rappresentanti della ASL di Sassari e dell’Ufficio regionale Demanio e Patrimonio per consentire una valutazione attenta e reale dell’intera struttura ospedaliera e dei locali adiacenti, in modo da comprendere le priorità degli interventi da realizzare nel breve periodo e programmare quelli più importanti da eseguire nel medio-lungo periodo.»

«Non sono affatto sorpreso del mancato riscontro alla precedente interrogazione – dichiara l’on. Gian Franco Satta -, purtroppo, oramai questa è la prassi consolidata di questa Giunta regionale. Si parla molto con annunci fuorvianti di costruzione di nuovi ospedali senza trovare soluzioni ai problemi reali. Dopo quasi cinque anni di amministrazione regionale il Presidente e il suo assessore della sanità non sono riusciti a spendere le risorse già stanziate per gli ampliamenti e hanno abbandonato completamente le strutture esistenti, spesso inadeguate per utenti e lavoratori. Il complesso di san Camillo consta di più edifici, alcuni dei quali assegnati alla ASL, altri in capo alla Regione. All’interno dei locali assegnati alla ASL, inoltre, vi sono degli spazi che a seguito di un recente accesso agli atti, ho potuto appurare siano stati concessi ad associazioni esterne come l’AVIS e l’Associazione Alcolisti Anonimi i quali pagano anche un canone, seppur modesto, per contribuire alle spese. Già da tempo i sindacati, i lavoratori e gli utenti lamentano grosse carenze nella struttura, soprattutto, l’inadeguatezza per i diversamente abili che non riescono ad accedere ai piani superiori per problemi legati alle barriere architettoniche, inoltre vi sono un sacco di spazi inutilizzati come i locali dell’ex cinema, chiuso da anni. Anche nelle strutture adiacenti al complesso sanitario dove risulta vi siano degli uffici regionali, sarebbe opportuno fare una ricognizione degli spazi per capire se è possibile valutare un impiego diverso da quello attuale, soprattutto, durante le fasi di sistemazione e adeguamento degli edifici

«La richiesta di un sopralluogo congiunto con tutte le parti coinvolte ed interessate serve proprio a questo – conclude Gianfranco Satta -. Avere un quadro reale delle necessità strutturali, operare una ricognizione degli spazi e successivamente valutare le azioni che possono e devono essere messe in campo per sistemare la struttura e migliorare l’erogazione dei servizi. Ci auguriamo che a questo nuovo appello venga dato seguito in breve tempo e, se necessario, non saremmo contrari ad un interessamento in tal senso da parte del presidente Michele Pais sia in qualità di garante dell’autonomia del Consiglio regionale che come rappresentante di questo territorio

Nelle scorse settimane è passato sotto silenzio il fatto che i bandi per il collegamento con le isole minori della Sardegna siano andati deserti: la gara per i collegamenti da e per l’Asinara è giunta alla terza procedura consecutiva senza offerte, così come è andata deserta la procedura per i collegamenti con La Maddalena e l’isola di San Pietro, le cui offerte dovevano essere presentate entro le ore 13.00 dello scorso 20 luglio.

Gian Franco Satta, consigliere regionale dei Progressisti e primo firmatario di diverse interrogazioni sul tema dei collegamenti in continuità marittima con le isole minori, parla di “ennesimo disastro annunciato”.

Non bastava la totale incapacità dimostrata dalla giunta sardoleghista nell’affrontare i temi della continuità territoriale con la penisola – denuncia l’on. Gian Franco Satta -. Ora anche le isole minori subiscono l’inadeguatezza della giunta regionale. Per l’Asinara si va avanti da anni in regime di proroga o con affidamenti in urgenza, senza garantire adeguati livelli di efficienza. Salta anche il bando per i collegamenti con la Maddalena e San Pietro, una situazione terribile quanto ampiamente prevedibile.

Il riferimento di Gian Franco Satta è alla richiesta prevista dal bando di una nuova tratta notturna i cui costi si aggirerebbero sui 2 milioni di euro l’anno (e quindi ulteriori 12 milioni di euro per la durata dell’affidamento), senza che la Regione abbia stanziato risorse aggiuntive.

L’esito delle gare per i collegamenti con l’Asinara, La Maddalena e l’isola di San Pietro era tutt’altro che imprevedibile, soprattutto vista la scelta di accorpare in un unico bando corse diurne e notturne nei collegamenti da e per La Maddalena e Carloforte, addirittura con l’aggiunta di una nuova linea notturna da Portovesme. Stessa sorte avevamo previsto per la procedura per i collegamenti con l’Asinara – ha concluso Gian Franco Satta -. Non credo che l’analisi socio economica richiedesse particolari competenze tecniche, era del tutto evidente che un aumento dei costi senza adeguate coperture finanziarie avrebbe creato un disinteresse verso l’intera tratta da parte degli operatori, eppure questo aspetto è stato sottovalutato. Ora, per l’ennesima volta, per poter garantire la continuità dei servizi si andrà avanti in regime di proroga.”

Tre tappe in tre luoghi chiave nella promozione dell’enoturismo in Sardegna per il senatore Dario Stefàno, autore della legge nazionale in materia e presidente della commissione Politiche Europee di Palazzo Madama.
Dario Stefàno insieme a Donatella Cinelli Colombini, storica fondatrice del Movimento “Turismo del Vino” hanno scritto a 4 mani il primo manuale dedicato: “Turismo del Vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche” (edizioni Edagricole). Nel tour di presentazione in terra sarda sarà presente anche l’on. Gian Franco Satta, vice presidente della V Commissione Consiliare – Attività Produttive –
presso il Consiglio regionale della Sardegna.

Le tre tappe vedranno la presentazione del libro in altrettanti dibattiti che si svolgeranno il 27 agosto (ore 18.00) nella Cantina di Gianluigi Deaddis a Bulzi (SS), il 28 agosto (ore 11.00) nella Cantina Tondini in località San Leonardo a Calangianus (SS) e il 29 agosto (ore 18) nella Cantina Argiolas a Serdiana (SU).

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Il gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale ha presentato un’interrogazione alla Giunta per chiedere chiarimenti sul tema della modalità di riapertura dei collegamenti aerei nazionali ed internazionali da e per la Sardegna. L’azione scaturisce dalle incertezze e della mancanza di chiarezza della politica regionale che stan generando ripercussioni negative sull’intero sistema di sviluppo dell’Isola, come ad esempio il ricorso o meno al passaporto sanitario obbligatorio per i passeggeri, di cui al momento non si conosce né la tipologia né la forma che il documento stesso debba avere.

L’interrogazione è promossa dall’on. Gian Franco Satta ed è stata sottoscritta anche dal gruppo consiliare di Leu e da esponenti del PD.

Le conseguenze della pandemia Covid-19 stanno causando forti ripercussioni sul sistema economico regionale e ora, anche nella cosiddetta fase di rilancio, determinati settori stanno soffrendo più di altri le difficoltà della ripartenza, stante l’assenza di una programmazione strategica regionale che consenta una vera ripresa economico-sociale dell’Isola. Tra i settori maggiormente colpiti vi sono quelli legati al trasporto aereo. In particolare si registrano dati estremamente preoccupanti negli scali rimasti chiusi durante il periodo di lockdown. Nel solo aeroporto di Alghero, ad oggi ancora inspiegabilmente chiuso, a seguito dei voli cancellati nel periodo dell’emergenza si sono persi già circa 350.000 passeggeri. Nel medesimo scalo si sono registrati mancati introiti per un totale complessivo di circa 2,5 milioni di euro. Considerata la specifica condizione del sistema aeroportuale isolano, si ritiene che la Regione debba farsi carico di destinare risorse importanti allo sviluppo del traffico aereo attraverso un’azione mirata di marketing, atta a scongiurare il pericolo che siano cancellate altre rotte già programmate nella stagione estiva alle porte. Questa, in sintesi, la linea dei Progressisti.

Così Gian Franco Satta sulla questione: «Per mesi abbiamo sentito parlare il Presidente della Regione di una Sardegna Covid-free. L’impressione è che si stia cavalcando la situazione generale dei bassi numeri di contagio nell’Isola, a fronte invece di gravissime mancanze in situazioni più specifiche come in ospedali o case di riposo, per promuovere un brand turistico, tralasciando responsabilità legate all’ambito sanitario passate e future. L’aspetto sanitario deve rimanere assolutamente centrale, così come maggior serietà ci deve essere nel definire fin da oggi, senza rinvii o tentennamenti, dei protocolli certi per regolare i collegamenti da e per la Sardegna. Queste incertezze, purtroppo, si stanno sommando ai danni già causati dalla pandemia con effetti moltiplicatori. Non solo, sembra che si stia considerando come il ricorso allo spostamento dalla regione sia ad appannaggio dei soli turisti vacanzieri. In realtà quotidianamente migliaia di persone partono o arrivano in Sardegna per motivi diversi, come ad esempio di lavoro o di salute. E spesso questi viaggi si compiono in giornata o nello spazio di pochi giorni. Occorre considerare anche questi aspetti».

«Non si comprende, tra l’altro, perché lo scalo di Alghero sia ancora chiuso. Si sta additando come responsabile il Governo nazionale. Per questo stiamo anche chiedendo formalmente di sapere con quale atto il presidente della Regione abbia chiesto al Governo nazionale la riapertura dell’aeroporto di Alghero. La confusione generale è troppa e la misura appare davvero colma. Per questo vogliamo sapere immediatamente quali azioni la Giunta regionale intenda concretamente promuovere – conclude Gian Franco Satta – per scongiurare il pericolo che negli aeroporti sardi siano cancellate altre rotte nella stagione estiva alle porte e per garantire il diritto alla mobilità in sicurezza nei movimenti da e per l’Isola.»

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I Progressisti del Consiglio regionale sono al lavoro per l’elaborazione delle proposte di contrasto alla grave crisi economico-sociale che si sta registrando in Sardegna a causa della pandemia da Coronavirus.

«Abbiamo costituito un gruppo di lavoro permanente coordinato da Gian Franco Satta, vicepresidente della V Commissione, per elaborare proposte da attuare urgentemente per contrastare la grave crisi che incombe nell’isola. I lavori sono aggiornati quotidianamente, sia sul fronte degli interventi immediati da attuare con la crisi epidemiologica in corso, sia con sguardo rivolto alle prossime pesanti conseguenze economico-sociali causate dal lockdown in Sardegna.»

Tra i primi punti all’ordine del giorno dei lavori ci sono le misure economiche di sostegno alle categorie di lavoratori non coperte dalle misure nazionali (colf e badanti, imprenditore agricolo a titolo principale, lavoratori stagionali).

In corso di elaborazione anche misure specifiche per il sostegno alle imprese sarde:

  • contributi locazioni agli artigiani, commercianti e professionisti titolari di contratti di affitto per lo svolgimento dell’attività nella misura del 50% per un massimo concedibile di € 1.500,00;
  • finanziamenti Sfirs da 10 a 70mila euro a tasso zero, fino al 20% del fatturato calcolato secondo i dati del 2019.

Sulla necessità di intervenire quanto prima nei settori produttivi Gian Franco Satta sottolinea, inoltre, i ritardi accumulati finora nei lavori delle commissioni consiliari: «In questo momento di grave crisi è difficile comprendere come mai una commissione del Consiglio regionale così importante come la V, istituita in maniera permanente per occuparsi di attività produttive e quindi di economia reale, viva in uno stato molto simile a quello dell’ibernazione. Come componente e vice-Presidente chiedo che la Commissione, guidata a rilento dalla maggioranza consiliare, torni immediatamente operativa e si impegni ad essere, rispettando il proprio ruolo e i propri compiti, perno politico dell’azione propulsiva di idee e strategie utili per affrontare la ripresa economica. In attesa di discutere più compiutamente e organicamente i temi in quella sede, abbiamo comunque pensato di far emergere alcuni aspetti che riteniamo non più rinviabili. Un primo pensiero, va alle categorie in emergenza economico-sociale e non coperte dalle misure di sostegno nazionali. Se c’è qualcosa che dobbiamo assolutamente scongiurare e lasciare indietro qualcuno. Dobbiamo tutelare tutti. Questo dev’essere un principio inderogabile. Riteniamo che gli operatori debbano essere sostenuti sulle spese fisse relative periodo di chiusura, come ad esempio gli affitti. Inoltre, vogliamo che le imprese possano usufruire da subito, tramite la Sfirs – conclude Gian Franco Satta -, della liquidità necessaria per fronteggiare i prossimi mesi sapendo che nelle casse mancano inevitabilmente gli introiti dei mesi di chiusura obbligatoria».

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Il consigliere regionale dei Progressisti, Gian Franco Satta, ha presentato un’interrogazione sui contributi assegnati ai Comuni per la gestione del servizio di trasporto scolastico 2019-2020. La richiesta intende chiarire se per il periodo di blocco delle attività didattiche dovute all’emergenza da Covid-19, e quindi di sospensione dei trasporti, i Comuni committenti del predetto servizio possano non procedere alla decurtazione del corrispettivo a prescindere dal criterio di computo “a corpo” o “a chilometro”.

L’intento è quello di scongiurare una crisi del comparto, che si sommerebbe ad una condizione generale già complicata per tutto il settore.

«Tenuto conto che l’interruzione dei servizi di trasporto scolastico, già definiti dai soggetti gestori sulla base dell’intero periodo dell’anno scolastico canonico, interviene per motivazioni non imputabili agli stessi gestori, appare reale il rischio di dissesto economico-finanziario delle aziende coinvolte, generalmente di dimensione medio-piccola, con conseguenti ricadute negative anche in termini occupazionali – spiega Gian Franco Satta -. Tra l’altro, una sopraggiunta crisi dei soggetti gestori coinvolti potrebbe generare un ulteriore blocco del trasporto degli alunni una volta riaperte le scuole, creando così un danno formativo e sociale di enormi proporzioni per la Sardegna. Per tali ragioni chiediamo all’assessore della Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu, se i Comuni assegnatari di dette risorse e committenti del servizio di trasporto scolastico – conclude Gian Franco Satta -, possano procedere alla liquidazione del corrispettivo, senza applicare alcuna decurtazione.»

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«Continua il preoccupante immobilismo della Giunta regionale sul disbrigo delle pratiche arretrate in agricoltura. Nonostante l’interrogazione presentata il 16 gennaio scorso da tutto il gruppo dei Progressisti e la formale richiesta inoltrata dallo stesso gruppo il giorno 22 gennaio per la convocazione straordinaria delle Commissioni I e V per discutere della mancata applicazione della Legge regionale n. 24 del 23 dicembre del 2019 “Norme per l’attivazione di un piano straordinario per il disbrigo delle pratiche arretrate relative a premi, contributi ed erogazioni di qualsiasi natura nel settore agricolo”, tutto tace. Nessuna risposta è stata data all’interrogazione.»

La denuncia arriva dai consiglieri Progressisti del Consiglio regionale.

«In spregio al regolamento consiliare, che prevede la convocazione entro 10 giorni dalla richiesta, al momento – si legge nella nota dei Progressisti – è stata negata anche la convocazione delle competenti Commissioni I (Autonomia e ordinamento regionale) e V (Attività produttive) per affrontare compitamente la problematica di fronte agli assessori del Personale ed Agricoltura.»

«I richiami del centrodestra al rispetto a fasi alterne dei regolamenti consiliari  danno la misura della loro totale confusione. Secondo alcuni loro esponenti il regolamento interno dovrebbe essere applicato, sempre e comunque, ma soltanto quando conviene alla maggioranza in Consiglio regoionale. Il blocco delle Commissioni, se non se ne fossero ancora accorti, va avanti da tempo, settimane, e soltanto a causa dell’inerzia che caratterizza le forze del governo regionale, incapaci di programmare le priorità per l’isola. Si sono già scordati dei gravi problemi del comporto agricolo, e non hanno ritenuto, nonostante le nostre sollecitazioni, di dover convocare le Commissioni per dare un’accelerata alla leggina sblocca pratiche. Dell’urgenza glielo abbiano anche notificato due settimana fa, proprio ai sensi del Regolamento della cui corretta e imparziale applicazione dovrebbe essere garante il presidente del Consiglio. La Commissione agricoltura è ferma del 17 dicembre, quella sul personale regionale è occupata  con il ddl “sblocca-poltrone”. Se i Presidenti avessero applicato il regolamento avrebbero raccolto la nostra richiesta e oggi avremo già saputo perché la Giunta regionale è in forte ritardo per l’attuazione della legge 24/2019.»

Sull’argomento è intervenuto anche l’on. Gian Franco Satta, componente dei Progressissti e vice Presidente della V Commissione: «La finalità della norma rischia di essere totalmente vanificata poiché le disposizioni contenute nella Legge regionale 24/2019, nonostante l’urgenza e le sollecitazioni dei Progressisti, ad oggi risultano del tutto inapplicate. Questa preoccupante mancanza di rispetto delle istituzioni, già spiacevole di per sé, denota un ben più grave disinteresse verso i cittadini e le imprese, che quotidianamente si trovano impantanati nella burocrazia e vedono la loro classe politica di maggioranza regionale totalmente indifferente alle loro necessità. Mentre gli agricoltori quotidianamente lavorano e sono in attesa del dovuto, la commissione dell’Agricoltura non viene convocata dal 17 dicembre scorso. Evidentemente per gli esponenti della maggioranza la risoluzione dei ritardi sui pagamenti in agricoltura non è un questione di fondamentale importanza.

È evidente che tali situazioni oltre a generare tensioni, malumori e preoccupazioni tra gli operatori agricoli, stanno continuando a generare danni alle imprese, che non vedono tutelati i propri diritti neppure a fronte di una legge approvata.»

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È stata presentata al Consiglio regionale un’interrogazione sottoscritta da tutto il gruppo dei Progressisti, con primo firmatario l’on. Gian Franco Satta, vice presidente della V Commissione Attività produttive, circa lo stato di attuazione della legge regionale n. 24 del 23 dicembre del 2019 “Norme per l’attivazione di un piano straordinario per il disbrigo delle pratiche arretrate relative a premi, contributi ed erogazioni di qualsiasi natura nel settore agricolo”.

Il legislatore regionale ha voluto fornire uno strumento per consentire, attraverso la predisposizione di un piano straordinario definito e realizzato dall’agenzia ARGEA, d’intesa con l’agenzia LAORE, tramite l’impiego prioritario del proprio personale, il disbrigo delle pratiche arretrate relative a premi, contributi ed erogazioni a qualunque titolo erogati e relativi al settore agricolo.

La finalità della norma, e quindi il raggiungimento degli obbiettivi prefissati, rischia però di essere vanificata poiché le disposizioni contenute nella legge, nonostante l’urgenza, ad oggi, risultano del tutto inapplicate.

«Ad oggi la Giunta regionale non ha provveduto all’istituzione dell’Unità di progetto, alla definizione dei rapporti con le altre strutture del sistema Regione, all’individuazione del responsabile, ad indicare gli obiettivi, la durata, le risorse umane adeguatamente qualificate a svolgere l’attività in argomento, nonché le risorse finanziarie e strumentali necessarie, tutti elementi da stabilire coerentemente con quanto sancito con la Legge Regionale n. 24 del 23 dicembre 2019 – ha detto l’on. Gian Franco Satta -. È evidente che tali situazioni generano tensioni, malumori e preoccupazioni tra gli operatori agricoli, che non vedono tutelate le esigenze delle proprie imprese agricole, già in difficoltà per la realtà ed il contesto in cui si trovano ad operare, neppure a fronte di una legge approvata.»

«La recente proposta di costituzione di una Commissione sulla pastorizia avanzata dal gruppo UdC-Cambiamo, di fatto – conclude Gian Franco Satta -, è una chiara ammissione che il presidente della V Commissione del Consiglio regionale e l’assessore dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale in questi mesi non hanno combinato nulla»

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L’on. Gian Franco Satta (Progressisti) ha presentato un’interrogazione che intende far luce su possibili violazioni da parte dell’Amministrazione regionale in materia dii organizzazione delle strutture burocratiche regionali e attribuzione degli incarichi di responsabilità, imparzialità dell’azione amministrativa, lesione dei diritti dei lavoratori, della loro sicurezza e salute.

L’iniziativa vede come ulteriori sottoscrittori l’intero Gruppo dei Progressisti, cui lo stesso consigliere aderisce.

«L’interrogazione poggia le basi sulle decisioni assunte dall’attuale Giunta di avviare un’ampia e radicale ristrutturazione degli uffici regionali, provvedendo al contempo ad una altrettanto ampia e radicale sostituzione dei responsabili delle strutture Direzioni generali, di Servizio e anche di Settore, che appaiono essere stati adottati in violazione dei criteri di legge, atti a garantire efficienza, economicità ed imparzialità nella gestione amministrativa – si legge in una nota -. La medesima Amministrazione pare non abbia voluto considerare quanto previsto dalla legge in merito alle richieste alte professionalità per gli incarichi tecnici assegnati agli Uffici di Gabinetto, all’impiego prioritario delle professionalità dirigenziali interne nelle funzioni di Direzione generale, ricorrendo invece, in alcuni casi, alla contrattualizzazione di personale esterno, anche privo dei necessari requisiti di legge, nuovi ed ingiustificati oneri a carico del Bilancio della Regione.»

«Non solo, ulteriori possibili violazioni sono state rilevate nella tutela dei diritti dei lavoratori. Si hanno notizie circa la sistematica mancata applicazione dell’articolo 68 del D.lgs. 30 marzo 2001 n.165 e dell’articolo 81 del TUEL D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267, motivata da atteggiamenti discriminatori avverso personale che abbia svolto funzioni di rappresentanza politico-istituzionale. Inoltre, è stato riscontrato che gli uffici regionali, in particolare presso il Palazzo di viale Trento, edificio della “Torre” compreso, sarebbero inidonei ad ospitare il personale dipendente, per rilevanti questioni di sicurezza, igiene e salubrità degli ambienti di lavoro.»

Considerata la delicatezza degli interventi, estremamente rilevanti da un punto di vista della trasparenza e imparzialità amministrativa nonché della tutela dei diritti dei lavoratori, i sottoscrittori interrogano il presidente della Regione Autonoma della Sardegna e l’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione «per sapere quale sia la loro posizione in merito alle possibili violazioni di legge riscontrate».