«A nome delle Autonomie locali voglio esprimere la mia vicinanza ai lavoratori dell’Eurallumina. Siamo consapevoli che si tratta di una vertenza importante con una buona prospettiva di chiusura positiva, perciò ci auguriamo che il Governo nazionale riesca a restituire serenità ai lavoratori, costruendo un percorso duraturo per favorire la ripresa. Un ringraziamento anche al ministro Calderone per la sensibilità dimostrata con questa visita a Portovesme.»
Lo ha detto Ignazio Locci, presidente del CAL (Consiglio delle Autonomie Locali), commentando la presenza in fabbrica del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone.
L’Amministrazione comunale di Sant’Antioco ha organizzato un evento pubblico per lunedì 1 dicembre presso la sala consiliare, a partire dalle 17.30, dal titolo “Prendersi cura del bene comune, nuove opportunità per la città”.
Il sindaco Ignazio Locci e l’assessore dell’Urbanistica e dei Lavori pubblici Francesco Garau, affiancati dal responsabile dell’Ufficio Lavori pubblici e Appalti, ing. Claudio Ledda, illustreranno tutti i programmi di investimento che collocano al centro il “bene comune”, per la cui realizzazione sono previsti finanziamenti per oltre 23 milioni di euro. L’obiettivo è informare compiutamente i cittadini, e non soltanto, facendo un focus su programmazione, finanziamenti e progettazione.
L’incontro sarà inoltre trasmesso in diretta streaming sulle piattaforme YouTube e Facebook del comune di Sant’Antioco.
«Al netto della scontata preoccupazione e dell’appello ai cittadini per una ‘raccolta differenziata con rigore’, nella comunicazione dell’assessore Laconi è mancata la proposta. Neanche un accenno ad una soluzione fattibile per l’intero sistema regionale, lasciando nell’incertezza Comuni e cittadini.»
Ignazio Locci, presidente del Cal (Consiglio delle Autonomie locali) ha commentato così le parole dell’assessore della Difesa dell’ambiente, Rosanna Laconi, sulle difficoltà nello smaltimento della plastica.
«I cittadini non potranno tenersi a casa la plastica, parte più voluminosa dei rifiuti solidi urbani, per troppo tempo, perciò aumenta il rischio di un conferimento illecito – ha aggiunto Ignazio Locci -. L’altro rischio che si prefigura è che la plastica venga considerata rifiuto secco indifferenziato, determinando un incremento dei costi a carico dei cittadini e degli enti locali. È opportuno che la Regione dia immediate indicazioni ad amministratori e cittadini per uscire da questo difficile momento di incertezza.»
L’Unione dei Comuni Arcipelago del Sulcis si è aggiudicata 800mila euro per la realizzazione della struttura “Hub” del Centro per la famiglia attivo nell’ambito del Plus, Piano Locale Unitario Dei Servizi alla Persona, che sorgerà nel Comune di Sant’Antioco grazie alla riqualificazione dei locali ex mensa della scuola primaria di via Bologna. Un passo importante che contribuisce al rafforzamento dei servizi che stanno prendendo forma nel Plus dell’Arcipelago, istituito recentemente e all’interno del quale rientrano i comuni di Sant’Antioco, Carloforte e Calasetta, quali “Home Care premium” o “Includis”.
«Oltre al finanziamento per l’infrastruttura – commenta il presidente dell’Unione dei Comuni, Ignazio Locci, sindaco del comune di Sant’Antioco – sono in corso i lavori di coprogettazione con gli Enti del terzo Settore del territorio, per promuovere un sistema coordinato di servizi di contrasto alla povertà e di supporto alle famiglie ed ai servizi socio educativi territoriali delle tre comunità protagoniste del Plus Arcipelago del Sulcis, per un finanziamento complessivo di 450mila euro. Servizi e opportunità che verranno distribuiti nei tre Centri, con il comune denominatore di migliorare il benessere dei propri cittadini.»
Il Centro per la Famiglia, in coerenza con il modello nazionale siglato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, costantemente monitorato dalla Direzione delle Politiche Sociali della Regione Sardegna, è immaginato come uno strumento volto a rafforzare il sistema dei Centri quali punti di riferimento per le famiglie. In particolare si tratta di uno strumento altamente flessibile per adattarsi ai diversi bisogni territoriali ma, nel contempo, in grado di fornire indicazioni comuni a livello nazionale per favorire il necessario raccordo fra i diversi territori, aumentare la coerenza e la sistematicità delle azioni da porre in essere, anche in una logica sinergica.
«Come Cal abbiamo apprezzato la volontà di coinvolgere le autonomie locali in questo processo che punta ad aggiornare la forma di governo della Sardegna. Constatiamo un ritardo almeno ventennale e siamo convinti che rappresenti un’ottima occasione per approvare un testo unico degli enti locali, una riforma organica che definisca i rapporti con la Regione, ma anche tra i Comuni e le Province, ridefinendo il ruolo del Cal. È necessario ristabilire un equilibrio reale tra Regione ed enti locali territoriali, secondo il principio costituzionale di equiordinazione. L’attuale struttura regionale è datata e rigida, perciò poco reattiva rispetto alle sfide odierne. Bisogna impostare una separazione chiara tra funzioni di governo e funzioni amministrative con un sistema più dinamico e moderno. La riforma statutaria deve diventare l’occasione per ridare centralità ai territori e costruire un sistema istituzionale più equilibrato e moderno, capace di dare risposte reali ai cittadini. Il Cal ha un ruolo costituzionalmente riconosciuto e vuole incidere realmente nelle politiche regionali.»
Ignazio Locci, presidente del Consiglio delle Autonomie locali, lo ha detto al termine dell’audizione davanti alla Commissione speciale per la riscrittura della Legge Statutaria, presieduta dal presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini.
Il presidente Ignazio Locci ha anche preannunciato che nelle prossime settimane il Cal consegnerà alla Commissione un pacchetto di proposte, che comprenderà anche strumenti finanziari adeguati e una revisione della legge elettorale con garantisca la rappresentanza territoriale.
Da troppo tempo il comune di Sant’Antioco attende il risanamento ambientale, definitivo, delle aree ex Sardamag, su cui un tempo sorgeva la fabbrica di ossido di magnesio, attiva fino a cavallo degli anni Ottanta e Novanta. Da allora generazioni di antiochensi hanno imparato a convivere con l’attesa, dopo la demolizione dei manufatti della fabbrica che ha lasciato una landa desolata all’ingresso del centro abitato. Un biglietto da visita oltremodo ingeneroso per la destinazione turistica di Sant’Antioco, che merita ben altre attenzioni.
La vicenda di bonifica di quelle aree è nota a tutti: annosa e simbolo dell’incancrenirsi della burocrazia, ha ora davanti a sé un’occasione irripetibile. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, infatti, ha destinato 280 milioni di euro del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027 alla bonifica dei siti contaminati, a cui si aggiungono 168 milioni di cofinanziamenti pubblici e privati. L’investimento complessivo, pari a quasi 450 milioni di euro, punta alla rigenerazione ambientale e alla valorizzazione dei territori più colpiti dall’inquinamento. Di questi fondi ben 74 milioni sono destinati al SIN del Sulcis-Iglesiente-Guspinese, all’interno del quale ricadono anche le aree ex Sardamag.
Crediamo che, dopo oltre trent’anni di attese, tra progetti, ricerche, affidamenti, consulenze, sia arrivato il momento di finanziare le opere di bonifica, la cui progettazione è completa da anni. Operazioni per le quali occorrono 25 milioni di euro, così come quantificato dagli esperti. Ci auguriamo che la Regione Sardegna conceda le risorse richieste a Igea spa, soggetto proprietario delle zone ex Sardamag, dando così corso a un risanamento atteso da troppo tempo. Ci consentirebbe di dare gambe ai progetti realizzabili in quegli ettari di terreno, così come previsti dalla pianificazione urbanistica già ampiamente delineata. Confidiamo nelle parole del viceministro Vannia Gava, per il quale “Bonificare significa restituire valore ai territori, migliorare la qualità della vita e trasformare le criticità ambientali in opportunità di sviluppo e rigenerazione”.
Ignazio Locci
Sindaco Comune di Sant’Antioco
Nella foto di copertina il vecchio stabilimento Sardamag
Sant’Antioco, sono 210000 euro i finanziamenti, parte erogati dal comune, parte dalla regione che ha finanziato un progetto presentato dalla Pro Loco insieme a Welcome to Sant’Antioco e ad altri operatori, che serviranno a sostenere una serie di iniziative pensate per animare il Natale Antiochense. Ieri sera in un’aula comunale dove erano rappresentati diversi esponenti degli operatori economici della città il sindaco, insieme a diversi rappresentanti della maggioranza tra i quali l’assessore al turismo Roberta Serrenti e il presidente della Pro Loco, Federico Baghino, ha illustrato il programma delle attività per le prossime feste di Natale, in particolare saranno interessati tre fine settimana di dicembre, dal 6 al 8, dal 13 al 14 e dal 20 al 21. Nell’occasione il corso, dalla sera del sabato sarà chiuso al traffico fino alla domenica e nel primo degli eventi anche il lunedì 8. IL sindaco ha specificato che del finanziamento comunale parte andrà a coprire la spesa per le luminarie, che si annunciano particolarmente brillanti, parte ad integrare il progetto della Pro Loco che ha ricevuto dalla Regione Autonoma della Sardegna 50 mila euro, e parte per altre attività, come i cori Gospel e altre animazioni. Il focus dell’azione di Pro Loco e sindaco è proprio il centro, la parte che da Piazza Italia arriva fino a Piazza Umberto.
«Credo sia importante rimarcare – ha detto il sindaco Ignazio Locci – che il nostro è un progetto mirato alla coesione sociale, dove famiglie e bambini in particolare possono trovare momenti di condivisione delle festività natalizie, in allegria e gustando prodotti del territorio. È una scommessa partita 8 anni fa che ha superato le diffidenze iniziali e coinvolge, con mio grande piacere, molte delle associazioni del territorio e soprattutto gli operatori economici. Si mira al turismo esperienziale ma non solo sperando di essere polo di attrazione soprattutto per il mercato sardo, per gli eventi collaterali sono stati coinvolti anche la Scuola Civica di Musica per un’animazione canora e musicale per tutto il periodo festivo.»
Dopo il sindaco la parola è passata a Roberta Serrenti. «E’ una storia cominciata 1l 15 agosto di 8 anni fa – ha sottolineato – che quest’anno prevede Piazza Italia come centro dell’animazione, casa di Babbo Natale ed Elfi, per i bimbi la possibilità di scrivere la letterina a Babbo Natale, nei pressi del Municipio, il presepe di Gianni Salidu, prestato dall’associazione Sant’Antioco Abbraccia il Mare, e, fra le luminarie ci saranno elementi verdi che poi verranno messi a dimora nei terreni comunali, grazie alla Pro Loco, all’associazione dei Cuochi del Sud Sardegna, a Welcome To Sant’Antioco, ci sarà la possibilità di vedere artigiani e prelibatezze enogastronomiche, di mangiare, per i piccini di provare a cucinare, è importante che coinvolgiamo tutti gli operatori locali per il buon successo della manifestazione.»
«Il nostro Villaggio di Natale prevede la presenza di diversi operatori economici ed è stato possibile grazie alla collaborazione di tanti – ha aggiunto il presidente della Pro Loco Federico Baghino – abbiamo pensato a tre casette oltre a quelle riservate agli operatori economici e ai cuochi per un percorso esperienziale che consenta a tutti di provare e a noi di valorizzare le produzioni del territorio e della Sardegna. Sono inoltre previsti una serie di spettacoli che successivamente verranno annunciati, con noi collabora anche l’associazione Su Forti.»
Il responsabile della veicolazione pubblicitaria del progetto è Emanuele Zucca che ha specificato come la promozione degli eventi passerà, sui nuovi canali di comunicazione, attraverso influencer Instagram, Facebook e il sito di Welcome to Sant’Antioco, oltre a cartellonistica che arriverà fino a Cagliari, si vuole attrarre innanzitutto il Sud Sardegna e poi tutta la regione.
«Questa attività – ha dichiarato Gianni Esu, per Welcome To Sant’Antioco – ha dato grandi soddisfazioni in passato, voglio ricordare che nessun programma è forte se gli operatori economici non partecipano e non si sentono coinvolti, il movimento che si creerà gioverà a tutti ne sono convinto.»
sono intervenuti anche Samuel Rainey per l’associazione Cuochi del Sud Sardegna che ha illustrato le diverse attività che i suoi aderenti metteranno in campo per esaltare profumi e sapori della nostra terra e Filippo Piras, dell’associazione culturale Su Forti che fornirà Babbi Natale e gli Elfi che animeranno le serate.
Carlo Floris
Successo, a Sant’Antioco, per la rassegna “Aperitivo con l’Autore 2025”. Simone Tempia, Piergiorgio Pulixi, Bibbiana Cau, Franco Arminio e Cristina Caboni hanno portato storie molto diverse tra loro. Eppure tutte hanno fatto la stessa cosa: hanno aperto spazi dove riconoscersi. Dove scoprire che le domande che ti tieni dentro le hanno anche altri. Dove capire che non sei solo.
«Volevamo provare qualcosa di diverso – racconta Giuditta Sireus, direttrice artistica del Jane Austen Sardegna Club -. Non presentazioni di libri, ma conversazioni vere. Usare le storie per parlare di noi, di quello che ci attraversa, di quello che non sappiamo dire. E la risposta è stata sorprendente: le persone hanno una fame incredibile di questo. Di poter pensare insieme, di sentirsi meno sole nelle proprie domande.»
Le serate si sono riempite non solo di presenze, ma di attenzione. Domande che cercavano risposte vere. Silenzi pieni mentre qualcuno parlava. Discussioni che continuavano tra i tavolini. Libri comprati e prestati subito a qualcun altro. Quella generosità che nasce solo quando una cosa ti ha toccato davvero.
«Una cosa importante – continua Giuditta Sireus – è la sinergia che si è creata tra tutti noi: club, uffici, polizia municipale, biblioteca comunale, pro loco, associazioni e Libreria Giornaland. La comunità che ha partecipato, questo è il segreto di fare le cose bene.»
«Quando abbiamo scelto Piazza De Gasperi sapevamo cosa stavamo facendo – dice il sindaco Ignazio Locci -. Questo luogo è il cuore simbolico di Sant’Antioco: la basilica, la storia della città si incontrano qui. Ospitare un festival che ha puntato sulla profondità in questo spazio significa dire chi siamo. E la risposta del pubblico ci dice che avevamo ragione: le persone vogliono sostanza, non intrattenimento vuoto. Vogliono bellezza che significhi qualcosa.»
«Ho visto qualcosa che non mi aspettavo – aggiunge l’assessore della Cultura Luca Mereu -. Ho visto generazioni diverse parlare tra loro. Ho visto persone che non si conoscevano mettersi a discutere. Ho visto la cultura fare quello che dovrebbe sempre fare: creare comunità. Sant’Antioco ha dimostrato di avere un’identità culturale forte, e questo festival lo conferma. Vogliamo una città dove la bellezza e il pensiero siano davvero per tutti.»
Questa mattina (e non è la prima volta) ho incontrato un gruppo di cittadini che mi ha manifestato il proprio stato d’animo di insicurezza dovuto ai ripetuti e intollerabili reati predatori che avvengono ormai quotidianamente. Come riferiscono le forze dell’ordine, infatti, non passa giorno senza che si registrino furti, ovvero denunce. Un clima di incertezza e insicurezza ben noto alimentato dal concetto di “impunità”, che coinvolge l’intera comunità di Sant’Antioco, nessuno escluso: dal Sindaco a ogni singolo cittadino. Questa impunità fa sentire forti e autorizzati a proseguire coloro che delinquono. Del resto, le stesse persone vengono spesso identificate, collezionando denunce che non si traducono in misure concrete, perché questo prevede la legge.
Nell’essere vicini alle forze dell’ordine che svolgono il loro dovere pur senza strumenti giuridici adeguati al caso, mi sento di fare un appello a tutte le forze politiche del territorio, ai parlamentari, al Governo centrale, affinché comprendano che occorrono pene certe e misure di sicurezza, quali la detenzione. Misure che deve garantire lo Stato, la legge. Diversamente, continuerà a passare il concetto di “impunità” che rende “invincibili” gli autori di questi piccoli reati che, per quanto ascritti alla categoria di reati minori, sono capaci di generare panico e pericolo in una comunità pacifica come la nostra.
L’interesse prevalente è la sicurezza dei cittadini e delle persone per bene. Se lo Stato non trova soluzioni, non ci si può lamentare se i cittadini scendono in strada la notte, si organizzano con ronde o quant’altro per garantirsi, da sé, la sicurezza.
Ignazio Locci
Sindaco Comune di Sant’Antioco