23 March, 2023
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Il timore era, dopo due anni che il festival non si svolgeva in piazza, che il pubblico non rispondesse come in passato. Ma i colori, le musiche e soprattutto l’emozione di conoscersi come popoli diversi attraverso la danza e le proprie tradizioni, mancavano e il pubblico lo ha dimostrato partecipando con il calore ed il coinvolgimento di sempre.

Ad attrarre nuovamente le persone in piazza naturalmente anche il ricco cartellone che quest’anno, per l’edizione numero 46, Is Pariglias ha proposto in quattro diversi paesi. Inaugurato ad Assemini il 28 luglio, si è poi spostato a Pula il giorno successivo, a Samugheo il 30 e, infine, il 31 a Perdasdefogu per poi concludersi definitivamente a Carloforte, il 3 agosto. 

Le tradizionali danze dei gruppi di Kenya, Ecuador, Colombia, Irlanda, Lazio e Sardegna hanno animato la piazza e trascinato gli spettatori a partecipare attivamente diventando un unico grande gruppo, unendosi ai danzatori, ai musicisti per coronare il vero obiettivo degli organizzatori: raccontare, scambiarsi informazioni e sperimentare le tradizioni di popoli diversi, animando di nuovo la vera protagonista di questi eventi, la piazza.

Il gruppo keniano Nairobi Africa Tumbas, il Grupo de Danzas Saihua dall’Ecuador, America Danzas dalla Colombia, i Glee’s con le loro musiche dall’Irlanda, gli Sbandieratori e Musici dei Sette Rioni Storici di Carpineto Romano (Lazio), i Mamutzones di Samugheo e i padroni di casa del Gruppo folk Città di Assemini hanno davvero incantato il pubblico. Hanno offerto oltre che uno spettacolo indimenticabile anche preziose informazioni ciascuno sulla propria cultura, grazie a un lungo e preciso studio di ricostruzione fedele dei costumi, dei passi di danza e delle musiche tradizionali.

E tra una serata e l’altra si sono tenuti laboratori sulle danze identitarie e sulla cucina tradizionale: i componenti dei gruppi ospiti, tra i quali tanti giovani, si sono cimentati nella preparazione della panada piatto tipico di Assemini, contribuendo in questo modo a far conoscere aspetti della nostra meravigliosa Isola che ciascuno di loro custodirà nella propria memoria e contribuirà a far conoscere nel proprio paese d’origine.

«È stata un’emozione fortissima vedere le piazze di nuovo piene e le persone così partecipi e coinvolte. Non era affatto scontato ha affermato Maria Carmela Deidda, direttore artistico del festivaldopo due anni, avevamo tanti dubbi ma grazie all’impegno e alla collaborazione di tutti è stato un vero successo. Non solo la parte dedicata agli spettacoli, anche i laboratori sono andati benissimo, i gruppi esteri hanno apprezzato tantissimo le nostre tradizioni, ciò che rappresenta la nostra cultura: la cucina, l’arte della ceramica per esempio e questa è la dimostrazione che attraverso il folklore che è ancora vivo e profondamente sentito in Sardegna, si può fare cultura e promuovere il turismo. Di questa edizione post pandemiaha concluso l’organizzatrice conserverò l’immagine bellissima della piazza nel momento in cui dopo lo spettacolo, tutti, danzatori e pubblico inclusi tanti bambini si sono uniti in un’unica danza corale regalando l’immagine della vera inclusione tra i popoli.»

lo storico festival delle danze identitarie giunto alla sua quarantaseiesima edizione e organizzato dall’associazione culturale “Gruppo Folk Città di Assemini”, con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, degli assessorati regionali del Turismo e della Pubblica Istruzione, della Fondazione di Sardegna, in collaborazione con la Federazione Italiana Tradizioni Popolari, Iov Italia, i comuni di Assemini e Pula, il gruppo folk Carolino-Carloforte e le Pro Loco di Assemini e Perdasdefogu.

 

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Si rinnova a Pula, Carloforte, Assemini, Perdasdefogu e Maracalagonis l’appuntamento con “Is Pariglias”, lo storico festival delle danze identitarie organizzato dall’associazione culturale “Città di Assemini”. Per la 43ª edizione, che ripropone la formula “Ethnodanza in Tour”, la manifestazione vedrà in scena dal 25 al 30 luglio gruppi provenienti da Bolivia, Romania, Ecuador, Kazakistan e Sardegna.

Il cartellone del Festival Is Pariglias – Ethnodanza in Tour verrà presentato nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Cagliari martedì 23 luglio, a partire dalle 10.30, presso l’Exma di via San Lucifero.

Alla conferenza stampa interverrà la direttrice artistica del Festival Maria Carmela Deidda.

 

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Sono 1.453 gli iscritti alla piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle che ieri hanno votato per scegliere chi sarà il loro candidato alla carica di governatore alle prossime elezioni regionali, in sostituzione dell’ex sindaco di Assemini Mario Puddu, che ha rinunciato alla candidatura dopo essere stato condannato ad un anno in primo grado per abuso d’ufficio, per una vicenda risalente al periodo in cui era sindaco.

I candidati al primo turno erano 26 ed i primi 5, dei quali non sono state rese note le preferenze, si contenderanno la candidatura a governatore del Movimento 5 Stelle nel secondo turno di ballottaggio. Considerato che gli altri 21 candidati, complessivamente, hanno ottenuto 376 preferenze, i cinque candidati più votati si sono suddivisi 1.077 preferenze. Ricordiamo che Mario Puddu, alle precedenti elezioni primarie, alle quali avevano votato 1.944 iscritti, aveva ottenuto 981 preferenze, il 50,46%, ed aveva preceduto Luca Piras (464), Marina Rita Monagheddu (285) e, infine, Anna Sulis (74), ricandidata e tra i cinque che si contenderanno la candidatura al ballottaggio.

Sul blog delle stelle sono stati resi noti i risultati del voto, con l’indicazione dei cinque più votati ammessi al ballottaggio, in ordine alfabetico: Marcello Cherchi, 52 anni, di Sassari; Francesco Desogus, 58 anni, di Sestu; Donato Forcillo, 31 anni, di Porto Torres; Gianluca Mandas, 38 anni, di Assemini; Anna Sulis, 56 anni, di Quartu Sant’Elena.

Di seguito, gli altri 21 candidati rimasti esclusi dal ballottaggio, in questo caso in ordine di preferenze:

Benedetto Pani, 56 preferenze; Salvatore Bussu, 47; Massimiliano Tronci 45; Antonio Pilloni 34; Emanuele Sias 22; Antonio Giovanni Riu 22; Gianfranco Massa 21; Gianluca Demontis 17; Roberto Pani 16; Maria Carmela Deidda, 14; Giuseppe Meloni 12; Tonino Bande 11; Giorgio Dessì 11; Michele Ortu, 10; Fabio Zoccheddu 9; Piergiorgio Vacca 6; Roberto Sanna 6; Ivano Botticini 6; Erminio Spanu 4; Pierluigi Lavra 4; Giovanni Maria Soro, 3.

 

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Si rinnova a Cagliari, Pula, Carloforte, Assemini e Perdasdefogu l’appuntamento con “Is Pariglias”, lo storico festival delle danze identitarie organizzato dall’associazione culturale “Città di Assemini”. Per questa sua 42ª edizione, che ripropone la formula “Ethondanza in Tour”, la manifestazione vedrà in scena dal 26 al 31 luglio gruppi provenienti da Perù, Colombia, Tagikistan, Serbia e Sardegna.

Il cartellone del Festival Is Pariglias – Ethnodanza in Tour verrà presentato nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Cagliari martedì 24 luglio a partire dalle ore 11.00 presso l’Exma di via San Lucifero. 

Alla conferenza stampa interverranno la presidente dell’associazione “Città di Assemini” Maria Carmela Deidda.

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Scelte nutrizionali delle popolazioni del bacino mediterraneo, salute e promozione del viver bene. E ancora, confronto tra dieta sardo-mediterranea e tradizioni alimentari delle isole Baleari e di alcune zone della Spagna accomunate nella loro sobrietà alimentare dal piatto unico la Panada.

Questi e altri ancora sono i temi al centro del dibattito transdisciplinare con ricercatori e addetti ai lavori nel campo della promozione del benessere di Sardegna, Spagna ed Isole Baleari dal titolo “Strategie Nutrizionali dei Popoli del Mediterraneo- Focus sui Piatti unici e salute – La Panada” in programma sabato 21 aprile 2018, dalle ore 9,30, nella sala conferenze dell’agriturismo “Is Scalas” di Assemini.

Il convegno internazionale è organizzato dalla Comunità Mondiale della Longevità, da Medicina Sociale, dalla Fondazione di Sardegna, dall’Osservatorio Internazionale sulla Longevità e l’invecchiamento attivo, dall’Associazione “Sa Mata” di Assemini e dall’Associazione “Città di Assemini”.

L’appuntamento, terza conferenza internazionale su queste tematiche, si inserisce nell’ambito delle iniziative svolte dalla Comunità Mondiale della Longevità che dal 2010 studia il legame tra invecchiamento attivo, benessere ed alimentazione. Inoltre raccoglie l’eredità e l’esperienza di tre precedenti meeting “Cent’annus papendi panadas” (2016 Assemini), “La via della Panada” (2016 Cuglieri) e “Panada di Sardegna” (2017 Oschiri) aggiungendo un ulteriore tassello alla ricerca sulla promozione del benessere.

I lavori si apriranno con una una relazione del Presidente della Comunità Mondiale della Longevità Roberto Pili sulla metodologia nutrizionale dei piatti unici della dieta mediterranea in rapporto con la promozione della salute , il benessere e la longevità.

«L’equilibrato connubio nutrizionale dei piatti unici della Dieta Mediterranea , come la Panada – afferma Roberto Pili – è capace di riunire in un’unica portata, i principali macro e micronutrienti necessari per una corretta alimentazione. Questo di fatto ha contribuito al successo antropologico dei popoli mediterranei e posto la Sardegna ai vertici della centenarietà mondiale.»

A seguire il Presidente dell’Associazione “Sa Mata”, Veronica Matta, illustrerà i risultati della sua inchiesta antropologica “Panada on the road, viaggio antropologico sul gioiello della dieta sardo-mediterranea” nella quale sono descritti punti di contatto e le affinità tra Sa Panada, il tipico piatto unico della dieta sardo-mediterranea e specialità simili presenti nella tradizione spagnola e nelle isole Baleari.

«La Sardegna e le isole Baleari hanno più similitudini di quanto crediamo, entrambe sono al centro dei traffici e della storia del Mediterraneo – dichiara Veronica Matta – la cultura tecnica-alimentare mediterranea è il frutto di influenze e contaminazioni derivati da scambi commerciali e culturali da parte di quelle popolazioni che si sono avvicendate, navigando in tutto il bacino del Mar Mediterraneo. Non è proprio remota la probabilità che Sa Panada sia nata da un’integrazione e resistenza con gli invasori, per poi diffondersi e resistere.»

Al tavolo dei lavori, moderati dal giornalista Gianni Filippini e da Veronica Matta, si alterneranno quindi alcuni ospiti dalla Spagna e dalle Isole Baleari: Francisco Salleras Juan, fondatore e presidente “Caballeros y Damas de Honor de Santa Maria de la Panada”, Mario Alonso Aguado, direttore de La Merced. Membro della Reale Accademia di Belle Arti e Scienze Storiche di Toledo, Pep Pelfort, direttore Centre d’Estudis Gastronòmics Menorca, Bep Allès, direttore “El Iris” e presidente dell’associazione dei giornalisti e scrittori gastronomici delle Isole Baleari, Bartlomeu Arbona, maestro e scrittore. Questi ospiti stranieri racconteranno esperienze ispaniche nelle quali la propria tradizione alimentare si intreccia con spiritualità ed identità.

Sarà poi la volta degli ospiti sardi, tra cui Maria Carmela Deidda, presidente della Associazione “Città di Assemini” e vice presidente del Centro Internazionale di Etnostudi, di Mauro Perra, archeologo e direttore del Museo Archeologico di Villanofranca.

«La ricchezza di questo piatto, la diversità tra le varie panade e la loro costante presenza nel contesto sociale delle comunità – dichiara Maria Carmela Deidda – costituiscono la grande ricchezza di questo antico alimento dalle origini sconosciute. Tra le tradizioni che identificano un popolo sicuramente c’è il grande patrimonio gastronomico. La panada si apre al confronto internazionale diventandone un soggetto primario.»

Chiuderà la serie degli interventi la relazione di Andrea Loviselli, docente di Endocrinologia all’Università di Cagliari che riprenderà il tema delle qualità nutrizionali e proprietà della dieta sardo mediterranea nella prevenzione delle patologie età-correlate e le cosiddette patologie non trasmissibili.

Dopo i lavori della mattina, sempre presso l’Agriturismo Is Scalas, si terrà a partire dalle ore 15.30, il grande concorso “La Panada d’oro”, organizzato da Sa Mata, Centro Etnostudi, Osservatorio Mondiale della longevità e Gruppo Folk Città di Assemini, Gurulis Nova e la Casa della Panada che unirà gruppi di bambini di Assemini, Cuglieri e Oschiri in un confronto culturale e culinario nell’antica arte della panada. Seguirà lo show cooking coi maestri ed artigiani provenienti dalla Sardegna e dalle Isole Baleari al termine del quale si potranno degustare le attese ed appetitose panadas/panades.

 

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Scelte nutrizionali delle popolazioni del bacino mediterraneo, salute e promozione del viver bene. E ancora, confronto tra dieta sardo-mediterranea e tradizioni alimentari delle isole Baleari e di alcune zone della Spagna accomunate nella loro sobrietà alimentare dal piatto unico la “Panada”.

Questi ed altri ancora sono i temi al centro del dibattito transdisciplinare con ricercatori e addetti ai lavori nel campo della promozione del benessere di Sardegna, Spagna ed Isole Baleari dal titolo “Strategie Nutrizionali dei Popoli del Mediterraneo- Focus sui Piatti unici e salute – La Panada” in programma sabato 21 aprile 2018, dalle ore 9,30, nella sala conferenze dell’agriturismo “Is Scalas” di Assemini.

Il Convegno Internazionale è organizzato dalla Comunità mondiale della longevità, da Medicina sociale, dalla Fondazione di Sardegna, dall’Osservatorio internazionale sulla longevità e l’invecchiamento attivo, dall’ Associazione “Sa Mata” di Assemini e dall’Associazione “Città di Assemini”.

L’appuntamento, terza conferenza internazionale su queste tematiche, si inserisce nell’ambito delle iniziative svolte dalla Comunità mondiale della longevità che dal 2010 studia il legame tra invecchiamento attivo, benessere ed alimentazione. Inoltre raccoglie l’eredità e l’esperienza di tre precedenti meeting “Cent’annus papendi panadas” (2016 Assemini), “La via della Panada” (2016 Cuglieri) e “Panada di Sardegna” (2017 Oschiri) aggiungendo un ulteriore tassello alla ricerca sulla promozione del benessere.

I lavori si apriranno con una una relazione del presidente della Comunità Mondiale della Longevità Roberto Pili sulla metodologia nutrizionale dei piatti unici della dieta mediterranea in rapporto con la promozione della salute , il benessere e la longevità.

«L’equilibrato connubio nutrizionale dei piatti unici della Dieta Mediterranea , come la Panada – afferma Roberto Pili – è capace di riunire in un’unica portata, i principali macro e micronutrienti necessari per una corretta alimentazione. Questo di fatto ha contribuito al successo antropologico dei popoli mediterranei e posto la Sardegna ai vertici della centenarietà mondiale.»

A seguire il presidente dell’associazione “Sa Mata”, Veronica Matta, illustrerà i risultati della sua inchiesta antropologica “Panada on the road, viaggio antropologico sul gioiello della dieta sardo-mediterranea” nella quale sono descritti punti di contatto e le affinità tra Sa Panada, il tipico piatto unico della dieta sardo-mediterranea e specialità simili presenti nella tradizione spagnola e nelle isole Baleari.

«La Sardegna e le isole Baleari hanno più similitudini di quanto crediamo, entrambe sono al centro dei traffici e della storia del Mediterraneo – dichiara Veronica Matta – la cultura tecnica-alimentare mediterranea è il frutto di influenze e contaminazioni derivati da scambi commerciali e culturali da parte di quelle popolazioni che si sono avvicendate, navigando in tutto il bacino del Mar Mediterraneo. Non è proprio remota la probabilità che Sa Panada sia nata da un’integrazione e resistenza con gli invasori, per poi diffondersi e resistere.»

Al tavolo dei lavori, moderati dal giornalista Gianni Filippini e da Veronica Matta, si alterneranno quindi alcuni ospiti dalla Spagna e dalle Isole Baleari: Francisco Salleras Juan, fondatore e Presidente “Caballeros y Damas de Honor de Santa Maria de la Panada”, Mario Alonso Aguado, Direttore de La Merced. Membro della Reale Accademia di Belle Arti e Scienze Storiche di Toledo, Pep Pelfort, Direttore Centre d’Estudis Gastronòmics Menorca, Bep Allès, Direttore “El Iris” e Presidente dell’associazione dei giornalisti e scrittori gastronomici delle Isole Baleari, Bartlomeu Arbona, maestro e scrittore. Questi ospiti stranieri racconteranno esperienze ispaniche nelle quali la propria tradizione alimentare si intreccia con spiritualità ed identità.

Sarà poi la volta degli ospiti sardi, tra cui Maria Carmela Deidda, presidente dell’associazione “Città di Assemini” e vice presidente del Centro internazionale di Etnostudi , di Mauro Perra, archeologo e Direttore del Museo archeologico di Villanofranca.

«La ricchezza di questo piatto, la diversità tra le varie panade e la loro costante presenza nel contesto sociale delle comunità – dichiara Maria Carmela Deidda – costituiscono la grande ricchezza di questo antico alimento dalle origini sconosciute. Tra le tradizioni che identificano un popolo sicuramente c’è il grande patrimonio gastronomico. La panada si apre al confronto internazionale diventandone un soggetto primario.»

Chiuderà la serie degli interventi la relazione di Andrea Loviselli, docente di Endocrinologia all’Università di Cagliari che riprenderà il tema delle qualità nutrizionali e proprietà della dieta sardo mediterranea nella prevenzione delle patologie età-correlate e le cosiddette patologie non trasmissibili.

Dopo i lavori della mattina sempre presso l’Agriturismo Is Scalas, si terrà a partire dalle ore 15:30, il grande Concorso “La Panada d’oro”, organizzato da Sa Mata, Centro Etnostudi, Osservatorio Mondiale della longevità e Gruppo Folk Città di Assemini, Gurulis Nova e la Casa della Panada che unirà gruppi di bambini di Assemini, Cuglieri e Oschiri in un confronto culturale e culinario nell’antica arte della panada. Seguirà lo show cooking coi maestri e artigiani provenienti dalla Sardegna e dalle Isole Baleari al termine del quale si potranno degustare le attese e appetitose panadas/panades.

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Dal 27 al 31 luglio si rinnova a Cagliari, Pula, Carloforte, Assemini e Portoscuso l’appuntamento con “Is Pariglias”, lo storico festival delle danze identitarie organizzato dall’associazione culturale “Città di Assemini”. Per questa sua 41ª edizione, che ripropone la formula “Ethondanza in Tour”, la manifestazione vedrà in scena gruppi provenienti da Cile, Colombia, Serbia e Sardegna e Cina. Proprio il gruppo asiatico sarà protagonista nei giorni della sua permanenza in Sardegna di un importante scambio culturale.

Il cartellone del Festival Is Pariglias – Ethnodanza in Tour verrà presentato nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Cagliari giovedì 20 luglio, a partire dalle ore 11.30, presso l’Aula Confucio dell’Università (Ex Clinica Medica “Mario Aresu”, via San Giorgio 12).

Alla conferenza stampa interverranno la presidente dell’associazione “Città di Assemini” Maria Carmela Deidda e la responsabile dell’Aula Confucio, la professoressa Barbara Onnis.

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Si rinnova a Cagliari, Pula, Carloforte, Assemini e Portoscuso l’appuntamento con “Is Pariglias”, lo storico festival delle danze identitarie organizzato dall’associazione culturale “Città di Assemini”. Per questa sua 41ª edizione, che ripropone la formula “Ethondanza in Tour”, la manifestazione vedrà in scena dal 27 al 31 luglio gruppi provenienti da Cile, Colombia, Serbia e Sardegna e Cina. Proprio il gruppo asiatico sarà protagonista nei giorni della sua permanenza in Sardegna, di un importante scambio culturale.

Il cartellone del Festival Is Pariglias – Ethnodanza in Tour verrà presentato nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Cagliari giovedì 20 luglio a partire dalle ore 11.30, presso l’Aula Confucio dell’Università (ex Clinica medica “Mario Aresu”, via San Giorgio 12).

Alla conferenza stampa, interverranno la presidente dell’associazione “Città di Assemini” Maria Carmela Deidda e la responsabile dell’Aula Confucio, la professoressa Barbara Onnis.

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Sabato mattina si svolgerà, a Domusnovas, la giornata conclusiva del progetto di promozione dell’educazione alimentare, nell’ambito della ricerca e della valorizzazione delle biodiversità del territorio regionale, promosso da Laore, in collaborazione con la rete di Imprese Ajo Impari e l’Istituto comprensivo statale di Domusnovas plesso di via Monti. Gli alunni e gli insegnanti illustreranno il risultato del lavoro Agri-didattico svolto in questo anno scolastico, dal mese di novembre 2016 al mese di maggio 2017.

Alle 15.30 si svolgerà un convegno aperto a tutti, dal titolo “Nuovi scenari di didattica innovativa“, nel corso del quale, dopo i saluti del sindaco di Domusnovas, Massimiliano Ventura, verrà presentato il progetto “Agricoltura 1.0” (Rete d’impresa Ajò Impari ed Insegnanti plesso via Monti). Sono previsti gli interventi di numerosi relatori: Paola Ugas, Agenzia Laore, su “Tutela biodiversità”; Martino Muntoni, Agris, su “Le Biodiversità Frutticole“; Grazia Villasanta, su “Il Paese che profumava di aranci”; Guy d’Hallewin, del CNR, su “Economia sostenibile nelle aree marginali della Sardegna”; un rappresentante del Gal Sulcis, su “Progetti rivolti all’educazione alimentare nelle scuole”; Marta Pau, su “Montegranatico: la bamca del grano a Domusnovas“; Maria Carmela Deidda, su “Biodiversità nei prodotti tipici della Sardegna”; e, infine, di un rappresentante del dipartimento delle Scienze della Vita e dell’Ambiente, su “Banca del germoplasma della Sardegna“.

Una delle aziende della rete “Ajo impari “ (fattoria didattica Pubusinu di Fluminimaggiore di Alessandro Massa) illustrerà il nuovo metodo innovativo in ambito di didattica in fattoria, con l’utilizzo di una piattaforma di social learning, metodo sperimentato grazie alla preziosa collaborazione di tutte le insegnanti e degli alunni della scuola di via Monti, a Domusnovas, e dell’assessore dell’ambiente del comune di Domusnovas, Ilaria Pisu. Durante e dopo il convegno, all’interno del Parco Scarzella, saranno visitabili una mostra di avicoli ornamentali, un laboratorio di trasformazione del latte in formaggio, un laboratorio sulla pasta fresca ed una degustazione di miele.

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Tre comunità distanti (Assemini, Cuglieri, Oschiri) ma unite dal rispettivo piatto tipico, si incontrano per la terza volta, in occasione del convegno scientifico antropologico “Panada di Sardegna”, evento preceduto da “La via della panada” a Cuglieri e “Cent’annus papendi panadas” l’anno scorso ad Assemini. Organizzati da Veronica Matta, presidente dell’associazione culturale Sa Mata, l’albero delle idee, in collaborazione con Maria Carmela Deidda, titolare dell’agriturismo Is Scalas e Roberto Pili, presidente della Comunità mondiale della longevità, il convegno svoltosi a Oschiri, sabato 8 aprile, presso il museo etnografico e archeologico della cittadina gallurese è stato sostanzioso e ricco di contenuti. Dopo l’apertura dei lavori del vicesindaco di Oschiri Andrea De Candia, i relatori si sono confrontati sul futuro del gioiello della dieta sardo mediterranea.

Un percorso burocratico lungo, non privo di ostacoli è ciò che attende le tre comunità a tutela del nome e della preparazione della Panada in Sardegna. L’iter per l’ottenimento del marchio iniziato con l’agenzia regionale Laore, sarà solo il punto di partenza, non di arrivo. Glispunti dei diversi lavori presentati durante il convegno, puntano alla valorizzazione della panada.

Sa panada – prodotto di grande qualità che può avere maggiori margini di crescita

«Sa panada è un’attività importantissima per questo territorio, ma lo è per tutta la  Sardegna – dichiara l’assessore regionale dell’agricoltura Pierluigi Caria – la cui presenza suggella la “santa alleanza” tra i diversi partner coinvolti nel progetto. “Sa panada rappresenta la produzione di un prodotto di grande qualità che può avere maggiori margini di crescita,  per cui la Regione, che io rappresento oggi – conclude l’assessore Pierluigi Caria – sosterrà con tutti i suoi strumenti a disposizione, le attività che sono improntate per la produzione della panada.»

Sa panada, piatto unico, sostenibile, moderno

«Se è vero che la panada rappresenta un piatto unico della dieta sardo mediterranea, che permette di vivere bene, essa la si può considerare un modo modernissimo di alimentarsi – dichiara convinto Roberto Pili, attento allo stile di vita alimentare dei sardi e dei più longevi -. Centinaia di milioni di persone ci guardano con molta attenzione. A loro piacerebbe andare a vedere, imparare, conoscere non solo questi  territori, ma come si alimentano le persone che riescono a vivere così a lungo e in salute.»

Cita quindi il turismo vocazionale «che riesce a prendere dal territorio naturalmente quello di cui ha bisogno. È un turismo intelligente, sostenibile, consapevole.»

Sa panada verso una certificazione di tutela migliore

«La valorizzazione del nostro prodotto – dichiara Maria Carmela Deidda ci ha portati a domandarci: se abbiamo dei punti in comune con Oschiri e Cuglieri, perché non stiamo insieme? Questi punti ci servono come strategia per valorizzare e tutelare questo piatto tipico tradizionale. Una base che stiamo lanciando e che vorremo condividere con amministrazioni, operatori del settore, associazioni culturali. Punti che potranno essere integrati attorno ad un tavolo di lavoro verso una certificazione migliore di questo prodotto che accomuna e unisce le tre comunità.»

Sa panada, un produzione da vocazione domestica a commerciale che racconta chi siamo e chi siamo stati

«Non è semplice organizzare in un anno 3 appuntamenti del genere superando anche i campanilismi, perché quando dei paesi condividono in Sardegna qualcosa, difficilmente la condividono sul serio, poco ci si ascolta, poco ci si sente – sostiene Roberto Carta, coordinatore del museo etnografico ed archeologico di Oschiri -. Ricordando la partenza degli incontri da Assemini, rimarca la presenza forte delle comunità, fatta dalle amministrazioni, dai produttori ma, soprattutto, dai bambini.»

I lavori grafici dei bambini hanno accompagnato tutti gli appuntamenti. Ad Oschiri la dirigente scolastica, prof.ssa Giuseppina Pinna, e la prof.ssa Pes, hanno portato i risultati di un laboratorio creativo davvero notevole sviluppato con i ragazzi di Oschiri.

La sagra di Oschiri – 17ª edizione – certifica l’aumento del numero dei produttori. Curatissimo e importante la parte del museo dedicata al territorio e all’enogastronomia, in cui a farla da padrona è la panada.

Le vie della panada, percorso turistico del gusto e della tradizione (da Assemini a Cuglieri fino a Oschiri)

«Un tour della panada denominato “Le vie della Panada” è quello presentato da Veronica Matta – presidente dell’associazione Sa Mata, un percorso del gusto e della tradizione da Assemini a Cuglieri fino ad Oschiri. Perché come dicono alcuni giornalisti – dichiara la promotrice – esiste in Sardegna una via della panada in grado di unire i centri di Oschiri Cuglieri e Assemini in cui questa pietanza è segno identitario e di tradizione. simbolo culturale e alimentare di 3 comunità, la panada è il motore del progetto turistico che vede Assemini, anche città della ceramica, Cuglieri, borgo rurale affacciato sul mare e Oschiri nella splendida e ventosa Gallura. La panada vuole essere uno dei gioielli del made in Sardegna, alla stregua di bene culturale perché carico di riferimenti storici ed antropologici.»

Il tour intercetterà i flussi emergenti di un turismo di qualità, affascinato dalla longevità e dagli stili di vita dei sardi, conclude Veronica Matta, anche attraverso i tour operator e le 400 crociere che da aprile ad ottobre approdano nei porti sardi.

Cuglieri verso il riconoscimento della panada come piatto tipico tradizionale

«Certamente “sa panada “è la regina della tavola a pieno titolo e su questo non si deve più discutere – afferma la presidente Rita Fenu dell’associazione culturale Gurulis Nova -. Solo negli ultimi 10 anni a Cuglieri si è pensato che la panada potesse essere fonte di guadagno e di sviluppo e non solo una squisita pietanza. Piano piano sono stati aperti dei piccoli laboratori che soddisfano solo le necessità paesane. Dallo scorso anno è stato avviato un lavoro di studio e rivalutazione delle panadas attraverso un percorso che porterà alla certificazione della panada cuglieritana come piatto tipico tradizionale»

Sa panada, buona, pulita e giusta

Presente sin dal primo appuntamento ad Assemini, anche Slow Food Cagliari ad Oschiri con Raimondo Mandis per parlare di panada come specialità sostenibile del territorio. Quello di Oschiri rappresenta la conclusione di 3 eventi.

«Un processo di rivalorizzazione iniziato ad Assemini con il primo convegno molto interessante – dichiara Raimondo Mandis -. Buono, pulito e giusto sono i 3 attributi che lo Slow Food riconosce alla panada. Buono si riferisce ovviamente alla qualità dei prodotti; pulito al cibo che rispetta l’ambiente e le pratiche agricole; giusto, in quanto riconosce il giusto valore ovvero la remunerazione per ciascuna fase della filiera  che realizza il prodotto che poi gustiamo, dalla più grande che condividiamo durante il pranzo della domenica alla più piccola, facile da consumare come uno snake, aperitivo o piccolo pasto).»

Sa panada e il mercato

Necessaria e opportuna la presenza della Confartigianato Imprese Sardegna con il segretario regionale Stefano Mameli, che fa un’attenta e oggettiva analisi sulle produzioni agroalimentari tipiche in Sardegna ponendo anche una riflessione su quali vantaggi competitivi ci siano per le imprese che si dedicano alla preparazione della panada. Con dati alla mano ci fa  scoprire chi sono in Sardegna le imprese che potenzialmente potrebbero beneficiare della valorizzazione/tutela di questo prodotto, mettendo in evidenza la massa critica regionale, tra opportunità e rischi di un marchio di tutela per la panada.

«Occorre pensare già oggi – dichiara Stefano Mameli – ad un percorso che possa tutelare i produttori (e i consumatori) da eventuali “plagi” o tentativi di riprodurre anche nel nome il nostro prodotto. Cosa che sta capitando con altri prodotti (carasau, sebadas).»

Il pastificio Sa panada di Oschiri, una storia imprenditoriale alla seconda generazione

L’azienda Pastificio Sa Panada, con  moderne tecnologie, produce, surgela e commercializza il prodotto tipico sardo di origine millenaria. Ben rappresentata dalle due giovani sorelle Valentina e Martina Meloni che proseguono il lavoro nell’ azienda della madre, Laura Achenza, che da quasi 30 anni produce solo panadas, commercializzandole anche oltre l’isola. La realtà che descrivono mostra un’intraprendenza che le rende, ad oggi, le uniche in grado di rispondere – quantitativamente – alla richiesta del mercato estero.

Sa panada e la filiera corta

Notevole il contributo del vice sindaco del comune di Oschiri, Andrea Decandia sulla filiera come prospettiva di sviluppo per prodotto e territorio che ben si sposa con l’intervento successivo e conclusivo di Daniele Carbini del Molino Carbini di Tempio, di fronte all’offensiva della cultura del mono prodotto, davanti alla quale il consumatore cerca il prodotto di qualità tipica, che dia garanzie di genuinità.

«C’è un mercato – afferma Carbini – in costante espansione che cerca e richiede prodotti di personalità che si distinguono nettamente dal prodotto industriale e omologato.  Bisogna cioè ridare ai prodotti la loro massima qualità e tipicità. In questo caso la panada deve essere il prodotto artigianale migliore possibile, deve cioè essere eccellenza di sapori che la rendono caratteristica ed unica, secondo la sua storia e tradizione. Tradotto in termini pratici significa – conclude Carbini – che per la pasta devono essere usate farine ottenute dalla macinazione di grano sardo, che ha caratteristiche uniche di sapore e più in generale caratteristiche organolettiche che lo distinguono dagli altri grani del mercato mondiale.»

Dopo il convegno, tra l’arte degli esperti e il gusto di panadas, a deliziare i palati degli ospiti la panada di anguille e di agnello di Carlo Matta di Assemini; le panadine con la carne di suino delle produttrici di Oschiri e is panadas con fave e piselli di Cuglieri.

A seguire la 1ª tavola rotonda con i produttori di Oschiri e le associazioni di Assemini e Cuglieri, sicuri che solo da qua potrà davvero partire il percorso de “La Via della panada”.

«Stanchi ma felici, chiudiamo questi tre convegni – dichiara la promotrice Veronica Matta – sicuri della forza della gente sarda. La forza di chi conosce i problemi ma ha la soluzione a portata di mano. Anzi, tra le mani.»