16 December, 2025
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Reinas, come regine. Reinas, come radici. Donne che hanno fatto la storia della Sardegna governando la famiglia, la casa e ricoprendo ruoli importanti nelle istituzioni. Regine nel mondo dell’arte, dove hanno saputo mettere sapientemente radici, ma superando allo stesso tempo i confini regionali e nazionali. Dopo Maria Lai e Edina Altara, le sorelle Coroneo e le altre feminas isolane celebrate nei giorni scorsi, la terza giornata del Salone del Libro – allo stand Sardegna – è dedicata alle donne in politica.

«Le donne in politica, le quote rosa, gli incarichi istituzionali che continuano a essere appannaggio quasi assoluto dell’universo maschile continuano ad essere argomento di grande attualità. Qualcosa fortunatamente sta cambiando e si sta muovendo – ha detto l’assessore della Cultura Giuseppe Dessena -. Parliamo di doppia preferenza di genere, di legge elettorale, e delle battaglie in difesa delle donne vittime di discriminazione e violenza, nel privato e nel pubblico. Tutto deve ancora, purtroppo, essere rivoluzionato, a partire dall’approccio con cui affrontare le sfide che abbiamo davanti e che possono essere vinte solo se lo si desidera davvero. Le donne, oggi come ieri, sono la più importante delle risorse per la nostra società. In Sardegna, solo per fare uno tra tanti esempi, sono loro a tenere vivi i piccoli centri, le scuole, le attività ricreative e culturali.»

Ninetta Bartoli, Margherita Sanna, Bastianina Musu Martini e Marianna Bussalai, figure straordinarie celebrate oggi, sono state Reinas della politica sarda e a loro l’editoria sarda ha dedicato diversi volumi. Il dibattito ha omaggiato con un passaggio significativo anche il premio Nobel Grazia Deledda, ed è stato ricordato lo scrittore Giuseppe Dessì, per il quale quest’anno ricorre il quarantennale della scomparsa.

Il dibattito “Reinas, raighinas, eroìnas”, è stato introdotto dalla presidente AES Simonetta Castia; la presidente del Consiglio comunale di Sassari, Esmeralda Ughi, ha invece tracciato il profilo della sassarese Bastianina Martini Musu, fondatrice del Comitato di difesa della donna assieme a Rita Montagnana, in prima linea nella battaglia per il diritto all’elettorato femminile, ottenuto nel ’46.

Giuseppe Dessì.

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Domani pomeriggio, a partire dalle ore 16.30, nell’aula “Maria Lai” della facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, in via Nicolodi 10, si terrà la presentazione del libro di Enzo Tortora “Lettere a Francesca“.

Lo comunica il Comitato per la Cittadinanza Attiva.

«… A quasi trent’anni dalla morte di Enzo Tortora, la sua compagna Francesca Scopelliti consegna alla memoria degli italiani una selezione delle lettere che il celebre giornalista e presentatore televisivo le scrisse dall’inferno del carcere nel quale era stato sbattuto per “pentito” dire.»

All’incontro, moderato da Massimo Marongiu, interverranno la compagna di Enzo Tortora ed ex senatrice Francesca Scopelliti, il giornalista e storico direttore di Radio Radicale, l’avvocato cagliaritano Luigi Concas e il magistrato Paolo De Angelis.

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Un fiume continuo di persone tra i 150 stand e le 7 aree food tirate su dall’associazione Primavera Sulcitana nell’area di 7mila metri quadri nel porto del capoluogo sardo. Gli oltre 2mila croceristi sbarcati dalla Eurodam della Holland American Line sono stati accolti dai tanti gruppi presenti. Dalle Fruste del Campidano ai canti e cori dell’associazione Is Massaius e Sant’Isidoro di Teulada, per arrivare agli uomini e donne vestiti con i costumi tipici sardi, tutto in un’esplosione di tradizione. Al loro ritorno a bordo della nave, hanno ricevuto un caloro “arrivederci” da parte delle maschere dei mamuthones: un fatto che ha portato i vacanzieri a non risparmiare applausi e fotografie-ricordo. L’assalto pacifico agli stand non conosce sosta: impossibile fare ancora stime esatte, ma la ricca varietà di “elementi sardi” presenti e la location (il porto di Cagliari) si stanno confermando un’accoppiata vincente. L’evento, nei primi due giorni, è quindi già entrato nel vivo. Fino al 2 novembre prossimo il calendario del “villaggio sardo” è molto ricco e variegato.

I mamuthones e issohadores di Mamoiada e i boes e merdules di Ottana sono già pronti ad accogliere chiunque scelga di trascorrere qualche ora ad InvitaS 2016. Non solo tradizioni barbaricine, in elenco anche la sfilata delle “Donne di Sardegna” a cura dell’associazione Libera, con la suggestiva rappresentazione delle donne protagoniste dell’Isola, da Maria Lai alle minatrici. Lunedì 31 ottobre laboratori e dimostrazioni sulla degustazione di vari cibi: olio d’oliva, miele e croccantino della sposa. Nel pomeriggio la rappresentazione della vita in miniera del Sulcis Iglesiente a cura della compagnia teatrale “La Clessidra” di Carbonia. Dalle 18.00 la festa di “Is Animeddas”: Libera e Le Fruste del Campidano accolgono i bambini e gli offrono dolci, noci e mandarini, come detta la tradizione sarda. L’1 novembre un’altra giornata di festa: la sfilata dei figuranti, degli sbandieratori di Iglesias per rappresentare il Medioevo nell’Isola, il corteo storico e rinascimentale con trombe e tamburi del gruppo Castello Siviller marchesato di Villasor animano la mattinata. A pranzo la musica dal vivo di Nicola Agus, alle 16.00 i bambini di “Giogusu antigusu”e dalle 17.00 “is mortu mortu”: ancora dolciumi e frutti per bambini e adulti, nel pieno rispetto della tradizione del Nord Sardegna.

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InvitaS 2016

La pentola della seconda edizione dell’evento che racchiude in un sol colpo una larghissima fetta della promozione della Sardegna continua a bollire. Dal 29 ottobre al 2 novembre i 7mila metri quadri dell’area portuale si trasformano in un villaggio dai mille colori e sapori. E proprio la prima giornata, in agenda c’è un tanto particolare quanto indimenticabile taglio del nastro. Tutti, ma proprio tutti i protagonisti presenti – espositori, uomini e donne vestiti con i costumi e le maschere tipiche sarde – danno vita a una parata inaugurale in grande stile. Divisi per gruppi e settori specifici, in una maxi sfilata di presentazione lungo tutto il percorso, vista mare, dell’appuntamento imbastito dall’associazione Primavera Sulcitana. La mattinata dello start inizia alle 11.00. Gli espositori, muniti di un cestino con dentro i loro prodotti esclusivi, mettono in mostra loro stessi e le loro unicità. Poi, spazio ai saluti delle istituzioni e a seguire il grande momento, caratterizzante, di InvitaS: “Su cumbidu”. Le donne, vestite rigorosamente con gli abiti della tradizione della Sardegna, offrono a tutti i presenti dei dolcetti. Un vero e proprio rito di benvenuto all’appuntamento che riesce a far brillare tutta la Sardegna, offrendo una ricca presenza di tutti i territori. Dal “re dei funghi e dei fornelli” di Nuxis, Manuele Fanutza, alle maschere della tradizione barbaricina. Ancora, le janas, minatrici e tessitrici di Maria Lai, così come le associazioni Sant’Efis di Monserrato e Le fruste del Campidano, e ancora i gruppi folk di Teulada, Settimo San Pietro e Sinnai. La lista è lunga, ed è in fase di ultimazione. Tante singole impronte di identità in mostra, che si uniscono e formano un “percorso continuo”, destinato a durare lungo tutto il fittissimo calendario di appuntamenti a cavallo tra ottobre e novembre.

E, tra food e tradizioni, le cinque giornate di InvitaS continuano ad ingrossarsi di presenze di alto livello. Dalle Janas dell’associazione “Libera” all’associazione Castello Siviller Marchesato di Villasor, ai Mamuthones e Issohadores di Mamoiada ai Boes e Merdules di Ottana, dai teatranti della compagnia “La Clessidra di Carbonia”, ai balestrieri e sbandieratori che sono pronti a far piombare il pubblico nella magica atmosfera del Medioevo. Tutto nella stupenda cornice del porto del capoluogo sardo, tutto a costo zero. Piena conferma anche per un’altra novità del bis di InvitaS, ovvero la festa per bambini (ma aperta anche agli adulti) di “Is Animeddas e su mortu mortu”: il 31 ottobre e 1 novembre il fulcro della tradizione sarda del culto dei morti è l’occasione per una scorpacciata di noci, mandarini, melograni e dolcetti locali. Ogni giorno è possibile “perdersi” tra i tanti stand presenti ed assaporare tantissimi prodotti sardi, con dimostrazioni gratuite della lavorazione della pasta e della semola, del formaggio e della ricotta, del pane, oltre all’impagliatura delle sedie, la lavorazione della pelle ed il blasonatissimo artigianato isolano. E l’area dedicata alla “cura del palato”, con molti posti a sedere a disposizione. Un panorama da sogno tanto di giorno quanto di sera, in un’area esclusiva e che viene valorizzata al massimo, con la piena garanzia di comodità e relax per i visitatori.

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Sono in programma il 3 ottobre a Sassari e il 12 e il 24 a Cagliari, i prossimi corsi di formazione per giornalisti, Le iscrizioni sono aperte sulla piattaforma Sigef. A Sassari il 3 ottobre si svolgerà nei locali della Facoltà di Scienze Politiche (in Viale Mancini, 3) l’incontro “Salute e Media. Le nuove Sfide per giornalisti, medici e pazienti”. I relatori saranno Francesco Birocchi (presidente Odg Sardegna), Rosario Cecaro (giornalista e docente di Teorie e Tecnica della comunicazione), Gian Vittorio Campus (direttore Dipartimento Scienze chirurgiche e mediche Università di Sassari) e Robert David Beveridge (docente Sociologia processi comunicativi). Il corso inizierà alle ore 14 e terminerà alle 17. Ai partecipanti saranno assegnati 5 crediti.

A Cagliari, il 12 ottobre, si terrà il corso dal titolo “Sicurezza alimentare e sofisticazioni”. L’incontro si svolgerà  nella sala convegni de L’Unione Sarda (Piazza Unione Sarda, Santa Gilla). I relatori saranno Francesco Birocchi (presidente Odg Sardegna), Mighele Bungaro (relazioni istituzionali e informazione UNAPROL), Roberto Zalambani (segretario nazionale dell’Unaga), Luca Saba (direttore Coldiretti Sardegna), Magg. Davide Colajanni (comandante NAS di Cagliari). L’orario, dalle 13,30 alle 17,30. I crediti assegnati ai partecipanti saranno 4.

Sempre a Cagliari, il 24 ottobre, si terrà il corso dal titolo “Sport e spettacolo. Sicurezza negli stadi, responsabilità dell’informazione nel comportamento dei tifosi”. Corso che si terrà nell’Aula magna Maria Lai (via Nicolodi 102). Relatori saranno Francesco Birocchi (presidente Odg Sardegna), Mario Frongia (presidente Gruppo Sardo Giornalisti Sportivi), Tommaso Giulini (presidente Cagliari Calcio), Gaetano Nastasi (presidente Ordine degli ingegneri), Stefano Signorelli (consigliere Cagliari Calcio). L’orario, dalle 14.00 alle 17.00. 4 crediti saranno assegnati ai partecipanti.

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Si concludono oggi, nell’aula magna “Maria Lai” della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell’Università di Cagliari – via Nicolodi, viale Sant’Ignazio – i lavori di “Sui generis 2016 – Le Giornate cagliaritane sulle pari opportunità”. Tra i temi trattati, migrazione, diritti, accoglienza, disabilità, cittadinanza, matrimoni e unioni civili, stepchild adoption, scuola, università e sport. Da giovedì, sono all’attenzione dei presenti i rapporti che legano gli argomenti trattati all’etica, all’inclusione e ai valori civici. I lavori sono patrocinati dal Comitato unico di garanzia dell’ateneo di Cagliari.

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Si rinnova per la quinta volta l’appuntamento con Wiki Loves Monuments Italia: il comune di Carbonia aderisce al concorso fotografico, promosso da Wikimedia Italia, che si terrà nel mese di settembre 2016. L’iniziativa ha come scopo la creazione di un grande database fotografico online che possa catalogare i monumenti italiani, anche i meno noti, contribuendo a illustrare voci nuove su Wikipedia.

Anche nel 2016 Wiki Loves Monuments riparte con solide basi ed importanti collaborazioni, come quella con FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, che nell’ultima edizione ha coinvolto importanti fotografi professionisti nella fase finale di selezione delle foto. Altri partner storici che hanno rinnovato la propria collaborazione sono ICOM Italia, il Comitato italiano dell’International Council of Museums, e il Toscana Foto Festival, prestigiosa manifestazione dedicata alla fotografia che si tiene ogni anno nel comune di Massa Marittima (GR). Ha inoltre già aderito alla giuria nazionale per la seconda volta consecutiva il celebre fotografo , che nel 2015 ha collaborato alla definizione dei vincitori insieme a esperti wikipediani e ai fotografi di fama internazionale Franco Fontana e Uwe Ommer.

L’edizione 2015 ha confermato il grande successo dell’iniziativa in Italia: quasi 1.000 fotografi impegnati a  fotografare oltre 5.000 monumenti fanno del concorso italiano quello con il maggior numero di partecipanti a livello globale. Wikimedia Italia fa di Wiki Loves Monuments il suo principale strumento di dialogo con le istituzioni e i cittadini e punta ad accrescere ancora in breve tempo questi numeri, coinvolgendo nel progetto quanti più soggetti pubblici possibili tra Regioni, Province, Comuni, associazioni di promozione territoriale, oltre a molti soggetti privati: da queste collaborazioni nasce anche il successo della mostra itinerante che porta in tutta Italia le trenta foto vincitrici del contest, che nel 2015 ha già toccato dieci città e molte altre deve ancora raggiungere.

In Italia l’uso delle fotografie dei monumenti è regolato dal “Codice Urbani” (D.Lgs 42/2004) e dal successivo “Art Bonus” (DL 31 maggio 2014, n.83): queste norme non permettono di fotografare i monumenti (comunque tutti fuori copyright) e ri-licenziarle con licenza d’uso Creative Commons CC-BY-SA senza una precisa autorizzazione da parte degli enti pubblici territoriali che abbiano in consegna tali beni o dei privati che ne siano proprietari. Per partecipare a Wiki Loves Monuments Italia è, quindi, necessario l’appoggio e il coinvolgimento diretto degli enti pubblici e dei privati, che devono rilasciare l’autorizzazione all’uso delle immagini.

Il comune di Carbonia ha deciso di collaborare con grande entusiasmo a questa iniziativa che permette di valorizzare il patrimonio culturale italiano, autorizzando cittadini e turisti a fotografare e condividere le immagini dei seguenti monumenti:

– beni storico-architettonici: – Piazza Roma · Città razionalista-Cortoghiana-Bacu Abis · Monte Rosmarino · Monte Leone · Sirri · Museo Paleontologico · Grande Miniera di Serbariu . Museo del Carbone – CICC · Centro abitato di Serbariu · Medaus;

– opere d’arte: – Venanzo Crocetti altorilievo di marmo di Carrara presso Torre Civica – Corrado Forlin olio su compensato “Nascita di Carbonia” presso Torre Civica – Giò Pomodoro scultura in marmo “Frammento di vuoto” Piazza Roma – Pinuccio Sciola sculture di pietra presso Piazza Roma e Grande Miniera di Serbariu – Maria Lai installazione presso Biblioteca Comunale di Carbonia – Mauro Staccioli scultura “Segno” presso la piazza di Bacu Abis – Giovanni Campus installazioni ferro e trachite in Piazza Giovanni Paolo II – Tiziana Draghi olio su tela “Il sapore della Terra” presso sala consiliare di Piazza Roma – Igino Ponzino “Polittico” presso Torre Civica – Filippo Ciavoli Coltelli olio su tela Grande Miniera Serbariu – Anna Saba “Camera Obscura” presso il Museo dei PaleoAmbienti Sulcitani “E. A. Martel” Grande Miniera Serbariu – Nicola Filia installazione “Un bosco di alberi bianchi” presso il Museo dei PaleoAmbienti Sulcitani “E. A. Martel” Grande Miniera Serbariu;

· beni archeologici (con l’autorizzazione delle Soprintendenza Archeologia della Sardegna): – Museo Archeologico Villa Sulcis – Parco Archeologico Monte Sirai – Parco Archeologico Cannas di Sotto Medau Sa Grutta – Nuraghe Sirai (da esterno cantiere).

Frammenti di vuoto copiaAltorilievo Venanzo Crocetti 3 copia

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Altorilievo Venanzo Crocetti 3 copia

Si rinnova l’appuntamento con Wiki Loves Monuments Italia: anche per questa edizione, il Comune di Carbonia aderisce al concorso fotografico, promosso da Wikimedia Italia, che si terrà nel mese di settembre 2016. L’iniziativa ha la finalità di creare un grande database fotografico online per catalogare i monumenti italiani, anche i meno noti, contribuendo a illustrare voci nuove su Wikipedia e a valorizzare il nostro patrimonio culturale.

L’edizione 2015 ha confermato il grande successo dell’iniziativa in Italia: quasi 1.000 fotografi, impegnati a  fotografare oltre 5.000 monumenti, fanno del concorso italiano quello con il maggior numero di partecipanti a livello globale.

Dalla collaborazione con Regioni, Province, Comuni, associazioni di promozione territoriale, oltre a molti soggetti privati nasce anche il successo della mostra itinerante che porta in tutta Italia le trenta foto vincitrici del contest.

In Italia l’uso delle fotografie dei monumenti è regolato dal “Codice Urbani” (D.Lgs 42/2004) e dal successivo “Art Bonus” (DL 31 maggio 2014, n. 83): queste norme non permettono di fotografare i monumenti (comunque tutti fuori copyright) e ri-licenziarle con licenza d’uso Creative Commons CC-BY-SA senza una precisa autorizzazione da parte degli enti pubblici territoriali che abbiano in consegna tali beni o dei privati che ne siano proprietari. Per partecipare a Wiki Loves Monuments Italia è, quindi, necessario l’appoggio e il coinvolgimento diretto degli enti pubblici e dei privati, che devono rilasciare l’autorizzazione all’uso delle immagini.

Anche nel 2016, il comune di Carbonia ha deciso di collaborare, con grande entusiasmo, all’iniziativa che permette di valorizzare il patrimonio culturale della città di Carbonia, autorizzando cittadini e turisti a fotografare e condividere le immagini dei seguenti monumenti:

– Museo Archeologico Villa Sulcis

– Parco Archeologico Monte Sirai

– Parco Archeologico Cannas di Sotto Medau Sa Grutta

– Nuraghe Sirai (da esterno cantiere)

– Piazza Roma – Città razionalista

– Cortoghiana

– Bacu Abis

– Monte Rosmarino

– Monte Leone

– Sirri

– Museo Paleontologico (Grande Miniera di Serbariu)

– Museo del Carbone – CICC (Grande Miniera di Serbariu)

– Centro abitato di Serbariu

– Medaus

e le seguenti opere d’arte:

– Venanzio Crocetti altorilievo di marmo di Carrara presso la Torre Civica

– Corrado Forlin olio su compensato “Nascita di Carbonia” presso Torre Civica

– Giò Pomodoro scultura in marmo “Frammento di vuoto” Piazza Roma

– Pinuccio Sciola sculture di pietra presso Piazza Roma e Grande Miniera di Serbariu

– Maria Lai installazione presso Biblioteca Comunale di Carbonia

– Mauro Staccioli scultura “Segno” presso la piazza di Bacu Abis

– Giovanni Campus installazioni ferro e trachite in Piazza Giovanni Paolo II

– Tiziana Draghi olio su tela “Il sapore della Terra” presso sala Consiliare di Piazza Roma

– Igino Ponzino “Polittico” presso Torre Civica

– Filippo Ciavoli Coltelli olio su tela (Grande Miniera Serbariu)

– Anna Saba “Camera Obscura” presso il Museo dei PaleoAmbienti Sulcitani “E. A. Martel” (Grande Miniera Serbariu)

– Nicola Filia installazione “Un bosco di alberi bianchi” presso il Museo dei PaleoAmbienti Sulcitani “E.A. Martel” (Grande Miniera Serbariu)

Tutte le informazioni su come aderire e come partecipare sono disponibili nel sito di Wiki Loves Monuments Italia, all’indirizzo http://wikilovesmonuments.wikimedia.it/

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Marilisa Piga e Nicoletta Nesler L'attore David Bower del SignDance Collective InternationalVeronica Pivetti in Lunàdigas

Da Barbie a Coco Chanel. Da Giovanna D’Arco ad Adelasia di Torres. Una costellazione di icone femminili che non ha avuto figli sarà protagonista domani, sabato 21 novembre, delle Icone Lunàdigas di Approdi, spettacolo-installazione in scena alle 17.00 (con due repliche alle 19 e alle 21) in un appartamento privato del quartiere cagliaritano Villanova. L’appuntamento è inserito nel secondo modulo di Approdi, festa d’arte e comunità organizzata da Carovana SMI insieme a numerosi partner.

Nato dai Monologhi impossibili scritti dall’arteologo Carlo Antonio Borghi per il web doc “Lunàdigas”, delle registe e autrici Marilisa Piga e Nicoletta Nesler, lo spettacolo vedrà in scena, nelle vesti delle eroine protagoniste, Alia Sellami, cantante e musicista tunisina, Isolte Avila, performer cubana fondatrice del SDC, e Adele Madau, nota musicista sarda, attualmente trapiantata in Catalogna e presente sulla scena internazionale.

Nel lingua sarda si chiamano lunàdigas le pecore che non figliano: Marilisa Piga e Nicoletta Nesler nell’omonimo web documentario, svelano quella parte del mondo femminile che sceglie di non avere figli, attraverso testimonianze di donne come Maria Lai, Lea Melandri, Margherita Hack, Lidia Menapace, Veronica Pivetti.

Fanno parte di questo lavoro anche i “Monologhi Impossibili” di Carlo Antonio Borghi: figure femminili della letteratura, della storia, dei fumetti, del cinema, dell’arte, si raccontano attraverso la sua penna e nel documentario sono impersonate dalle attrici Lia Careddu, Tiziana Troja, Michela Sale Musio, Vanessa Podda, Gisella Vacca e Cinzia Mocci.

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Con il lutto nel cuore per i tragici accadimenti di Parigi e le morti ingiuste nei paesi vicini e lontani, nel rione cagliaritano Sant’Elia riprende la programmazione di Approdi, festa d’arte e comunità organizzata da Carovana SMI insieme a numerosi partner.

Partita il 22 ottobre, dopo una pausa di quasi un mese, la rassegna nel suo secondo modulo vedrà venerdì 20 novembre alle 18.00, negli spazi del Lazzaretto, la presentazione di “Lunàdigas”, un progetto multimediale di Marilisa Piga e Nicoletta Nesler, registe e autrici. Nel dialetto sardo si chiamano lunàdigas le pecore che non figliano: Marilisa Piga e Nicoletta Nesler nell’omonimo web documentario (webdoc.lunadigas.com), di cui saranno proposte alcune parti, svelano quella parte del mondo femminile che sceglie di non avere figli, attraverso testimonianze di donne come Maria Lai, Lea Melandri, Margherita Hack, Lidia Menapace, Veronica Pivetti. Nella serata sarà la stessa Marilisa Piga a raccontare al pubblico questo lavoro, e l’omonimo film in lavorazione, arricchito dai Monologhi Impossibili dell’arteologo Carlo Antonio Borghi: figure femminili della letteratura, della storia, dei fumetti, del cinema, dell’arte che parlano attraverso la sua penna. Sabato 21 novembre, dai Monologhi Impossibili si passa alle Icone Lunàdigas di Approdi, nello spettacolo- installazione in programma alle 17.00 (con repliche rispettivamente alle 19.00 e alle 21.00) in un appartamento del quartiere Villanova: si potrà assistere allo spettacolo solo su prenotazione, chiamando al numero 339 7932095. Saranno in scena Alia Sellami, cantante e musicista tunisina, Isolte Avila, performer cubana fondatrice del SDC, e Adele Madau, nota musicista sarda, attualmente trapiantata in Catalogna e presente sulla scena internazionale.

L’attività di novembre di Approdi vede protagonista anche il SignDance Collective International, un gruppo di artisti disabili con base a Londra, nato nel 2001. In questi giorni i suoi componenti (ospiti di una residenza artistica, altra caratteristica di Approdi) sono al lavoro nelle scuole degli istituti comprensivi Randaccio e Colombo. Attraverso il linguaggio dei segni, della danza, del teatro, il SignDance Collective parla di disabilità attraverso lo spettacolo “Gertrude Mc Fuzz”, la parabola di un uccello che sogna di essere come tanti suoi simili. “Scuola Creattiva” di Approdi: percorsi interdisciplinari, sensoriali e ambientali riservati agli studenti delle scuole di primo e secondo grado della città, per combattere la dispersione scolastica. Lunedì 23 novembre, alle 19.00, il SignDance Collective sarà al Lazzaretto per le prove aperte di “Carthage”, spettacolo basato su testi di Caridad Svich, vincitrice del premio Village Voice (New York City) attribuito per la sua ricca produzione di testi teatrali. Un testo che esplora lo spostamento, la migrazione forzata e la tratta di persone, e le conseguenze di questa condizione esistenziale. L’appuntamento sarà anche l’occasione per riflettere tutti insieme sui tragici eventi che dai paesi arabi, africani, fino alla vicina Francia, compromettono la salvaguardia della vita, dei diritti umani e la libera espressione e mobilità. “Non possiamo procedere nella routine del nostro quotidiano ma vorremo provare a dire: noi ci siamo per contribuire ad invertire lo stato di guerra in atto”, dichiara la direttrice artistica di Approdi, Ornella D’Agostino.

Marilisa Piga e Nicoletta NeslerL'attore David Bower del SignDance Collective InternationalVeronica Pivetti in Lunàdigas