14 December, 2025
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Il palco di Narcao Blues questa sera accoglie un altro appuntamento con la musica vissuta, fatta di suoni ruvidi e racconti sinceri al 35° Festival Narcao Blues. A inaugurare la serata, alle 21.30, saranno i Don Leone, che torneranno a Narcao, in un’inedita versione in quintetto: accanto ai me m bri del il duo, Donato Cherchi (voce e chitarra) e Matteo Leone (chitarra slide e voce), saliranno sul palco di piazza Europa Marta Loddo ai sintetizzatori, Gianluca Lo Piccolo al basso elettrico e Alessandro Cau alla batteria; e c’è da attendere un set denso di suggestioni, radicato nella tradizione ma aperto alla sperimentazione, in un equilibrio vibrante. Nati nel 2016, i Don Leone hanno conquistato il pubblico e la giuria vincendo l’anno dopo l’Italian Blues Challenge, per poi rappresentare l’Italia sia all’European Blues Challenge che all’International Blues Challenge. Il loro suono, ruvido e diretto, è un blues viscerale, un incontro perfetto tra le radici profonde del Mississippi e la terra rossa della Sardegna.

Alle 23.00, tutte le luci saranno per Walter Trout, autentica leggenda del blues mondiale. Con una carriera iniziata nei primi anni Settanta e consolidata accanto a nomi come John Mayall ei Canned Heat, il musicista statunitense, classe 1951, rappresenta un punto di riferimento assoluto per il blues chitarristico contemporaneo. A Narcao si presenterà con una formazione solida e affiatata: alla chitarra ritmica e ai cori ci sarà il figlio Jon Trout, all’Hammond e alle tastiere Roland Bakker al basso elettrico e ai cori John Avila  mentre alla batteria siederà Michael Leasure, per dare vita a un concerto che si annuncia tra i momenti più attesi e intensi dell’inter o festival.

Al termine dei concerti principali, come ogni sera, l’appuntamento dopofestival animerà ancora piazza Europa: domani (venerdì) sarà la volta di Vince Melchiorre, voce profonda e magnetica, per un set che attraverserà il blues più viscerale con contaminazioni soul, in un’atmosfera raccolta e vibrante. 

  

Sarà una notte di grande musica, memoria e vibrazioni elettriche quella che oggi accompagnerà il pubblico del festival Narcao Blues nella seconda tappa della sua edizione numero trentacinque. Dopo la serata inaugurale di mercoledì, piazza Europa si prepara ad ospitare altri due set d’eccezione che abbracceranno le radici più autentiche del blues e le sue più vibranti metamorfosi contemporanee.

Si comincia, alle 21.30, con Eric Steckel, enfant prodige del blues rock ai tempi in cui , appena dodicenne, calcava i palchi accanto a John Mayall, oggi considerato tra i più grandi talenti emergenti del blues rock. Con il suo stile incendiario, la voce graffiante e la chitarra tagliente, porterà a Narcao un’esibizione dal forte impatto emotivo, in equilibrio tra classicismo e modernità. Sul palco con lui ci saranno Elia Micheletto al basso e Robbin Van de Borre alla batteria, per un power trio che promette scintille e assoli ad alto voltaggio.

Dopo Steckel, sarà la volta di una vera icona: Jimmie Vaughan. Fratello maggiore del leggendario Stevie Ray e fondatore dei Fabulous Thunderbirds, l’artista di Dallas salirà sul palco con la sua inconfondibile Stratocaster, pronto a raccontare il Texas blues con l’eleganza e la solidità che lo hanno reso uno degli interpreti più rispettati della scena americana. Al suo fianco, la storica Tilt-A-Whirl Band: Mark “Kaz” Kazanoff al sax tenore e John Mills al sax baritono daranno corpo alla sezione fiati; William Horton, anche lui al sax baritono, aggiungerà profondità al timbro orchestrale; William Pitman alla chitarra ritmica e Chris Conley al basso (e contrabbasso) sosterranno l’impalcatura armonica e ritmica, mentre Ralph Vega alla batteria scandirà con precisione e dinamismo il tempo del set. Insieme offriranno al pubblico di Narcao un concerto intriso di storia e virtuosismo, tra tradizione, autenticità e impeccabile raffinatezza.

E come ogni sera, al termine dei concerti principali, il dopofestival accenderà ancora le notti del Sulcis: domani (giovedì 24 luglio) sarà la De Luca Blues Band a far vibrare le corde della notte in piazza Europa, con il suo repertorio carico di energia e soul. Un’occasione per vivere il blues in modo più intimo, diretto, viscerale, tra jam session spontanee e incontri sotto le stelle.

La penultima serata del festival (venerdì 25 luglio) vedrà protagonisti i Don Leone, in un’inconsueta versione quintetto, con Marta Loddo (sintetizzatori), Gianluca Lo Piccolo (basso) e Alessandro Cau (batteria), in aggiunta ai fondatori Donato Cherchi e Matteo Leone, per un set che promette di fondere le radici profonde del blues con un suono contemporaneo, stratificato e personale. A seguire, salirà sul palco Walter Trout, leggenda vivente del blues mondiale, accompagnato dal figlio Jon Trout (chitarra ritmica, cori), Roland Bakker (hammond, tastiere), John Avila (basso, cori) e Michael Leasure (batteria).

Il gran finale della trentacinquesima edizione (sabato 26 ) sarà affidato alla Honey Island Swamp Band  formazione ispirata alle sonorità di New Orleans, e, a seguire, a Jon Cleary & The Absolute Monster Gentlemen, che chiudendo il festival con una scarica di funk, soul e groove della migliore scuola cresciuta tra il Mississippi e il Regno Unito.

È uno degli appuntamenti più longevi e riconoscibili dell’estate musicale sarda, una tappa fissa per appassionati e cultori del blues: il festival Narcao Blues si prepara a spegnere le candeline della sua trentacinquesima edizione, in programma da mercoledì 23 a sabato 26 luglio, in piazza Europa.

Anche quest’anno il festival conferma il suo respiro internazionale, con un cartellone ricco di qualità: dagli Stati Uniti arriveranno Jimmie Vaughan, Walter Trout, Eric Steckel, la Honey Island Swamp Band e Jon Cleary  dalla Serbia, ma di base negli States, la carismatica Ana Popovic; mentre dall’Europa nordorientale giungeranno i Blues Fields, ensemble composto da musicisti provenienti da Lituania e Polonia. A rappresentare la Sardegna sarà invece il duo Don Leone, formato da Matteo Leone e Donato Cherchi, a Narcao in versione allargata.

In programma due concerti per ciascuna serata, con inizio alle 21.30, e l’immancabile spazio del dopofestival, quest’anno ancora in piazza Europa. Una formula ben rodata, che coniuga da sempre coerenza artistica e altissimo livello esecutivo.

l festival è organizzato con il contributo del Ministero della Cultura, dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’ Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e il patrocinio del comune di Narcao. Il Narcao Blues è membro dell’Italian Blues Union, e partecipa alla rete dell’European Blues Union.

La trentacinquesima edizione del Narcao Blues si svolgerà idealmente il via già domani, sabato 19, con un’anteprima d’eccezione ospitata in uno scenario unico: il sito geo-speleoarcheologico di Sa Marchesa, nel territorio di Nuxis, dove alle 21.30 si esibiranno i Lazy boys, formazione di base nel nord Sardegna. Nei loro live set, Aldo Gallizzi alla voce e alla chitarra, Claudio Spanu al banjo e Danilo Mura al contrabbasso, propongono brani tratti dal repertorio di grandi folk singer americani del passato, con un occhio al presente e agli artisti contemporanei, ma anche con personali e inaspettate rivisitazioni in chiave country di canzoni del panorama pop/rock internazionale. Oltre alla musica, l’appuntamento offrirà anche un’esperienza enogastronomica speciale: il biglietto d’ingresso, al costo di 15 euro, includerà una degustazione dei vini della Cantina di Santadi e un piatto composto, preparato con cura dall’associazione Speleo Club Nuxis. Una ghiotta occasione per vivere una serata tra note, sapori e bellezza paesaggistica, immersi nella magia di uno dei luoghi più affascinanti del Sulcis. Per partecipare è richiesta la prenotazione via email all’indirizzo infoblues@narcaoblues.it , indicando nome, cognome e numero dei partecipanti.

La trentacinquesima edizione di Narcao Blues verrà inaugurata mercoledì 23 alle 21.30 dai Blues Fields, formazione nata l’anno scorso che riunione artisti di grande esperienza provenienti da Lituania e Polonia. Alla guida del progetto ci sono Aleksandr Belkin (voce, chitarra e armonica) e Bogdan Topolski (chitarra), un affiatato sodalizio artistico con una lunga carriera internazionale alle spalle; a completare i ranghi del gruppo, che fonde la tradizione del blues con energia elettrica e passione pura, saranno sul palco di piazza Europa, a partire dalle 21.30, Olegas Sochinas (chitarra), Sergejus Sopelevas-Vysocki (basso) e Vitalijus Katyšovas (batteria). Un debutto del festival che promette scintille.

Alle 23.00 sarà il momento di Ana Popovic, già ospite a Narcao in passato, pronta a riabbracciare e travolgere nuovamente il pubblico con la sua carica scenica e la sua chitarra potente. Nata a Belgrado e oggi cittadina del mondo, la Popovic ha saputo fondere funk elettrico, slide guitar, jazz e soul groove in un linguaggio personale e coinvolgente. Artista dalla tecnica sopraffina e dal magnetismo trascinante, è stata l’unica chitarrista donna a partecipare all’Experience Hendrix Tour, ed è oggi una delle figure più influenti del blues internazionale. Ad affincarla mercoledì a Narcao saranno Claudio Giovagnoli e Davide Ghidoni ai fiati Michele Papadia all’hammond e alle tastiere, Buthel Burns al basso e Jeremy Thomas alla batteria.

Giovedì 24 luglio, alle 21.30, salirà sul palco Eric Steckel, già enfant prodige del blues rock, oggi artista maturo e affermato. Classe 1990, il chitarrista americano ha inciso il suo primo disco (dal vivo) a soli undici anni, ea dodici è stato invitato a far parte del tour dei The Bluesbreakers del grande John Mayall, che nel 2005 l’ha anche voluto per la registrazione di un brano dell’album “Road Dogs”. Con un suono graffiante e potente, unisce le radici del blues classico all’energia del rock contemporaneo. Album come “Havana”, “Black Gold” e “Polyphonic Prayer” confermano il suo talento visionario. Con lui saliranno sul palco di piazza Europa Elia Micheletto al basso e Robbin Van de Borre alla batteria.

Alle 23.00 la scena sarà tutta per Jimmie Vaughan, uno dei massimi esponenti del Texas Blues, fondatore dei leggendari Fabulous Thunderbirds e fratello maggiore di Stevie Ray Vaughan. Vincitore di quattro Grammy Awards, ambasciatore instancabile del blues autentico, Jimmie Vaughan, chitarra e voce, salirà sul palco insieme alla sua band storica, i Tilt-A-Whirl – Mark “Kaz” Kazanoff (sax tenore), John Mills (sax baritono), William Horton (sax baritono), William Pitman (chitarra ritmica), Chris Conley (basso, contrabbasso), Ralph Vega (batteria) – per un’esibizione che si annuncia indimenticabile. Stile sobrio, suono essenziale, carisma senza tempo, Jimmie Vaughan rappresenta l’essenza del blues.

Ad aprire la serata di venerdì 25 , sempre alle 21.30, sarà l’atteso ritorno dei Don Leone , protagonisti di un’evoluzione importante rispetto alla loro storica veste di duo. In questa occasione , infatti, si presenta in quintetto, arricchendo il proprio impianto sonoro con nuove sfumature e profondità. Accanto a Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra), saliranno sul palco Marta Loddo (sintetizzatori), Gianluca LoPiccolo (basso) e Alessandro Cau (batteria), per un set che promette di fondere le radici profonde del blues con un suono contemporaneo, stratificato e personale. Vincitori dell’Italian Blues Challenge nel 2017 e rappresentanti italiani in Europa e negli Stati Uniti, i Don Leone offriranno al pubblico un live viscerale, che unisce potenza dell’esecuzione e cura nella ricerca timbrica, in un’esperienza musicale immersiva, capace di guardare al futuro senza dimenticare le origini.

Alle 23.00 riflettori puntati su Walter Trout, veterano del blues mondiale con una brillante carriera solista iniziata nel 1989. Ex chitarrista dei Canned Heat e dei Bluesbreakers di John Mayall, Trout è uno dei nomi più amati dagli appassionati, capace di coniugare tecnica, pathos e storytelling musicale in ogni brano. Il suo nuovo album, “Sign Of The Times”, in uscita prevista il prossimo 5 settembre, promette nuova linfa a un percorso artistico già leggendario. Con Walter Trout (chitarra solista, voce) venerdì 25 a Narcao suoneranno suo figlio Jon Trout (chitarra ritmica, cori), Roland Bakker (hammond, tastiere), John Avila (basso, cori) e Michael Leasure (batteria).

Il gran finale di sabato 26 luglio si aprirà con l’energia contagiosa della Honey Island Swamp Band, formazione nata a San Francisco dopo l’uragano Katrina ma profondamente legata alle sonorità di New Orleans. Il suo stile, definito “Bayou Americana”, intreccia blues, soul, rock, country e funk in un mix esplosivo. Guidata da Aaron Wilkinson (chitarra, voce), la Honey Island Swamp Band – Chris Spies (Hammond, tastiere), Lee Yankie (chitarra slide, voce), Sam Price (basso elettrico, voce) e Garland Paul (batteria, voce) trasformeranno piazza Europa in una festa collettiva, all’insegna del groove.

Infine, il compito di calare il sipario sulla trentacinquesima edizione del festival spetterà a Jon Cleary con il suo gruppo The Absolute Monster Gentlemen Quartet . Il pianista e cantante londinese di nascita ma da tempo trapiantato a New Orleans, è tra i massimi interpreti contemporanei del funk e dell’R&B della Crescent City, vincitore di un Grammy Award e collaboratore di artisti come Dr. John, Bonnie Raitt e Taj Mahal. Il suo set con Cornell Williams (basso, cori), Thomas Glass (batteria) e Pedro Segundo (percussioni) concluderà in grande stile una quattro giorni di musica, radici ed emozione pura come è nello stile di Narcao Blues.

Accanto ai concerti principali, ogni serata avrà come sempre una “coda” nel consueto spazio dopofestival, quest’anno trasferito in piazza Europa. A partire dal termine dei live ufficiali, il pubblico potrà continuare ad immergersi nella musica tra jam session, sorprese e calde atmosfere. Mercoledì 23 si esibiranno due veterani del polveroso genere di matrice afroamericana in Sardegna: Williboy Taxi e Vittorio Pitzalis, per un set dalle tinte acustiche e profonde. Giovedì 24 sarà invece la volta della De Luca Blues Band, che porterà a Narcao il suo repertorio ruvido ed energico. Venerdì 25 toccherà a Vince Melchiorre, artista dalla voce intensa e dalla forte carica soul, che guiderà il pubblico in un viaggio notturno tra blues e contaminazioni. Sabato 26, a chiudere i giochi saranno ancora i Don Leone, stavolta in duo, per un’ultima iniezione di blues viscerale e isolano.

I biglietti per ciascuna serata, a 18,45 euro (più 1,20 di diritti di prevendita), l’abbonamento per l’intero festival, a 43,40 euro (più 2,82 di diritti) si possono acquistare su clappit.com e su narcaoblues.com/tickets . Per informazioni, la segreteria del festival risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781 87 50 71.

 

Jon Cleary & the Absolute Monster Gentlemen in the Bywater

Con il concerto di Enzo Favata al Teatro Centrale di Carbonia si è chiusa, domenica 22 dicembre, la 39ª edizione del festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”, la rassegna musicale internazionale che, oltre alla città mineraria, sulle ali degli eventi itineranti di “Jazz Around”, ha toccato diversi centri in una sorta di viaggio tra i luoghi più suggestivi del Sulcis Iglesiente, la sua storia millenaria, la natura incontaminata e le sue ricchezze enogastronomiche.

Filo conduttore dell’intera rassegna, dedicata a Euterpe “La Musa della Musica”, è la figura della donna. E da lei, partendo dalla ispiratrice di musicisti e poeti, l’associazione culturale Punta Giara è voluta partire dedicando tutti gli eventi al tema dei temi dei giorni nostri: la donna, tra passato e futuro, il suo ruolo nella musica e l’ancora più difficile ruolo che ricopre nella società tra passato e presente, nell’eterna lotta per l’emancipazione e la parità. E, soprattutto, la donna di oggi che riesce ad essere lo specchio del passato, ma anche la proiezione del futuro.

Un intenso mese di appuntamenti che, da novembre a dicembre, oltre ad Enzo Favata, ha visto alternarsi musicisti quali Dalila Kayros e Danilo Casti, Denise Gueye con Simone Faedda, Marco Occhioni, Bruno Brozzu e Francesco Lento, Silvia Cristofalo, Manuela Ragusa e Mario Pierno, Marta Loddo e Alessandro Cau, Roberto Tangianu e Peppino Bande, Chiara Effe e Alain Pattinoni ed Elisa Carta. Musicisti che, oltre al Teatro Centrale, palcoscenico principale del festival, si sono esibiti anche in suggestivi scenari come la Tomba dei giganti di Barrancu Mannu, il parco archeologico di Pani Loriga e la Cantina Santadi, tutti a Santadi, la chiesetta campestre di San Leonardo a Perdaxius, l’aula consiliare del comune di San Giovanni Suergiu, Piazza Marconi a Narcao, Villa Salazar a Piscinas, la spiaggia di Is Solinas a Masainas, il Muma (Museo del mare) di Sant’Antioco e il Macc, il Museo d’arte contemporanea di Calasetta, la Grande miniera di Serbariu e il villaggio di Sirri, a Carbonia. Luoghi che sono stati anche scenario di visite guidate, escursioni e trekking tra storia e natura.

“Ai confini tra Sardegna e Jazz”, sul filo della rassegna interamente dedicata alle donne, oltre ad aver celebrato il 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha ospitato anche il reading letterario “Ricordatemi come vi pare” di Michela Murgia con Lia Careddu e Francesco Medda “Arrogalla”, la presentazione del libro “Non è lei” della giornalista e scrittrice Maria Francesca Chiappe, la giornata di sensibilizzazione e screening a cura della Lilt, la Lega italiana per la lotta contro i tumori e una tavola rotonda al tema “Note di donna: Empowerment al femminile: visioni, esperienze professionali e personali di donne” che, moderata dalla giornalista Francesca Arrius, ha visto la partecipazione di musiciste e artiste quali le cantanti Elisa Carta e Natascia Capurro, l’attrice e regista teatrale Anna Pina Buttiglieri, la fotografa e regista Giulia Camba e Carlo Cabula, chirurgo senologo e presidente della Lilt Cagliari. Un momento di confronto, di riflessione e di sensibilizzazione sulle donne, le loro storie fatte di pregiudizi e ostacoli da abbattere e piccoli e grandi successi, non solo in campo musicale.

«In questa edizione del festival abbiamo voluto dare risalto alla figura femminile. Nel corso degli anni abbiamo sempre lavorato con grandi artiste donna, ma spesso ha evidenziato Paolo Sodde, presidente dell’Associazione culturale Punta Giaranon gli si dava la giusta attenzione. Basilio Sulis, lo storico fondatore della rassegna scomparso alcuni anni fa, voleva che ciò non accadesse più e intendeva dedicare un festival solo ed esclusivamente alla figura della donna, delle cantanti, delle musiciste e delle artiste e non solo che lavorano tra mille difficoltà e ostacoli in tutti i settori della musica e dell’arte. Nel mio caso posso dire che sono proprio le donne che, sin dalla giovane età, mi hanno dato la forza per portare avanti le mie passioni, tra cui la musica. Ecco perché abbiamo voluto dedicare a tutte loro il nostro festival.»

Il festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz 2024” è stato realizzato grazie al contributo della Presidenza del Consiglio e della Giunta regionale, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato della Regione Autonoma della Sardegna, del Mibac – Ministero della Cultura, della Fondazione di Sardegna e in collaborazione con il Comune di Carbonia e altri main sponsor come la Cantina sociale di Santadi e la Cantina Mesa di Sant’Anna Arresi e la Fondazione del Cammino minerario di Santa Barbara.

Oltre alla rassegna itinerante “Jazz Around”, il festival ha dato spazio anche ad un’altra rassegna collaterale denominata “Extra Jazz”, con serate all’insegna di Dj set negli spazi del Nuovo Caffè del Portico di Carbonia.

 

Il festival internazionale “Ai confini tra Sardegna e Jazz 2024”, con la sua 39ª edizione, prosegue il suo percorso itinerante per città e paesi del Sulcis e nel prossimo fine settimana approda a Carbonia, dal 19 al 22 dicembre.

L’intera serie di concerti avrà come denominatore comune le donne e il loro fondamentale ruolo d’influenza sulla musica attraverso la creatività e il contributo artistico come compositrici, performer, musiciste, cantanti e amanti di una delle sette arti.

«Massima soddisfazione per essere riusciti a portare nel nostro teatro una rassegna di così alto spessore che consente di mantenere alta l’attenzione sulle tematiche legate alla figura della donna ed al suo ruolo. Si parte dal dato musicaleevidenzia Giorgia Meli, assessora alla Cultura, Sport, Spettacolo, Patrimonio e Decentramento del comune di Carboniaper arrivare a scandagliare tutti i settori nei quali quotidianamente la Donna si deve cimentare per vedere affermato il suo ruolo e le sue potenzialità.»

Attraverso questo viaggio il pubblico avrà la possibilità di andare alla scoperta di alcune delle compositrici più importanti e innovative della nostra epoca. Non mancheranno le tavole rotonde con le esponenti più significative del settore e si porrà l’accento sulle donne che fanno musica e quelle che creano spettacolo. Ma sarà anche l’occasione per ascoltare storie che racconteranno alle nuove generazioni che l’arte vive anche del contributo femminile e che le donne possono fare e vivere di arte. Racconti che potranno anche aiutare a promuovere la parità di genere nella società e a sfidare i preconcetti culturali che hanno influito negativamente sulla partecipazione e la rappresentazione delle donne nella musica.

In questo senso, da non perdere domenica 22 dicembre, il doppio appuntamento con la Lilt, la Lega italiana per la lotta contro i tumori, per una serie di visite senologiche gratuite nei locali del comune di Carbonia e, alle 11.00, nella sala consiliare del Comune, con “Note di donna. Empowerment al femminile: visioni, esperienze professionali e personali di donne”, tavola rotonda al femminile con diverse donne (musiciste, artiste, manager e tante altre) che condivideranno con tutti la loro esperienza personale e professionale, ricca di successi e difficoltà. All’evento parteciperà anche un rappresentante della Lilt per sensibilizzare la lotta contro i tumori e l’importanza della prevenzione. Lo scopo dell’incontro è quello di evidenziare ancora maggiormente quanto sia importante il ruolo della donna nella società odierna.

Il programma

Teatro Centrale di Carbonia

Giovedì 19 dicembre

Ore 21.00 – DALILA KAYROS (Dalila Kayros, voce e Danilo Casti, elettronica)

Venerdì 20 dicembre

Ore 21.00 – “CHRISTMAS JAZZ SONGS” DENISE GUEYE 5ET”

(Denise Gueye, voce, Simone Faedda, chitarra, Marco Occhioni, contrabbasso, Bruno Brozzu, batteria e Francesco Lento, tromba)

Ore 22.00 – READING LETTERARIO “RICORDATEMI COME VI PARE” DI MICHELA MURGIA con Lia Careddu (letture) e Francesco Medda Arrogalla (musiche)

Sabato 21 dicembre

 

Ore 21.00 – PRESENTAZIONE DEL LIBRO “NON È LEI” DI MARIA FRANCESCA CHIAPPE con Maria Francesca Chiappe (scrittrice) e Giuseppina Fanti (moderatrice)

Ore 21.30 – IL FILO ROSSO NEL JAZZ: STORIE DI DONNE PER I DIRITTI CIVILI con Silvia Cristofalo (voce, musiche e chitarra)

Ore 22.00 – ROSE SPEZZATE: RACCONTI DI DONNE IN MUSICA

Con Manuela Ragusa (voce) e Mario Pierno (chitarra)

Domenica 22 dicembre

Ore 21.00 – HAND CLAPPING ENDS con Marta Loddo (voce, elettronica), Alessandro Cau (percussioni, elettronica)

Ore 22.00 – ENZO FAVATA

Eventi collaterali

Venerdì 20 dicembre

(Necropoli di Is Loccis Santus – San Giovanni Suergiu)

Ore 10.00 – VISITA GUIDATA NECROPOLI IS LOCCIS SANTUS

Ore 11.00 – CONCERTO “PAESAGGI SONORI” ROBERTO TANGIANU-PEPPINO BANDE con Roberto Tangianu (launeddas) e Peppino Bande (organetto)

Sabato 21 dicembre

(Grande Miniera di Serbariu – Carbonia)

Ore 15.00 – VISITA GUIDATA Al MUSEO DEL CARBONE E ALLA MINIERA DI SERBARIU

Ore 17.00 – CONCERTO CHIARA EFFE & ALAIN PATTITONI con Chiara Effe (voce, chitarra classica) e Alain Pattitoni (chitarra elettrica)

Domenica 22 dicembre

(Villaggio di Sirri – Carbonia)

Ore 9.30 – VISITA GUIDATA AL VILLAGGIO DI SIRRI

Ore 10.00 – CONCERTO ELISA CARTA “S’INCONTRU” con Elisa Carta (voce)

Durante l’intero festival, dal 19 al 22 dicembre, dalle 19.00, spazio anche alla rassegna “Extra Jazz” con serate all’insegna di Dj set negli spazi del Nuovo Caffè del Portico di Carbonia.

 

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Uno dei jazzisti italiani più noti e apprezzati a livello internazionale, Enrico Pieranunzi, è il protagonista del concerto in programma domani sera (martedì 27) a Nuoro – all’Ex Artiglieria, con inizio alle 21.00 – per il festival collegato ai Seminari Jazz in corso nel capoluogo barbaricino. I biglietti, come sempre, sono in vendita online sul sito Ciaotickets e a Nuoro al CTS (Centro Turistico Sardo) in piazza Mameli, 1.

Classe 1949, il pianista, compositore e arrangiatore romano conta più di settanta dischi registrati a suo nome (oltre a una ventina da co-leader ed altrettanti come sideman), spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto, e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con musicisti come Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron. Eletto tre volte miglior musicista italiano nel referendum “Top Jazz” della rivista Musica Jazz, tra i suoi riconoscimenti conta il “Django d’or” come miglior musicista europeo nel 1997, l’“Echo Award” in Germania come “Best International Piano Player” nel 2014, e il premio “Una vita per il jazz” assegnatogli (sempre nel 2014) da Musica Jazz. Unico italiano ad aver suonato più volte e registrato a suo nome nello storico “Village Vanguard” di New York, Enrico Pieranunzi ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei maggiori festival internazionali. La prestigiosa rivista americana “Down Beat” ha incluso il suo CD “Live in Paris”, in trio con Hein Van de Geyn ed André Ceccarelli (Challenge), tra i migliori CD del decennio 2000/2010. Ha composto diverse centinaia di brani, alcuni dei quali sono ormai veri e propri standard suonati e incisi da musicisti di tutto il mondo (“Night bird”, “Don’t forget the poet”, “Fellini’s waltz”).

Ma oltre al concerto di Enrico Pieranunzi ed alle lezioni dei Seminari Jazz che si tengono da martedì scorso (20 agosto) fino a questo venerdì (30 agosto) alla Scuola Civica di Musica in via Mughina, la giornata di domani (martedì 27) ha in agenda altri due appuntamenti: il primo è alle 9.00 a I Grani con una delle “Colazioni in Jazz” che anche quest’anno vivacizzano le mattinate di Nuoro Jazz. Ospiti la cantante Francesca Corrias (docente del corso di canto ai Seminari Jazz nuoresi) ed il contrabbassista Filippo Mundula: due quarti, insomma, del gruppo Roundella, formazione di primo piano sulla scena jazzistica sarda.

Poi, alle 19.00, ancora musica dal vivo, stavolta nello showroom Desacrè, al civico 21 di via Roma, con mumucs, ovvero la “traversata in solitaria” per voce e loop station di Marta Loddo: una traversata che la cantante oristanese compie facendo affidamento solo sulle proprie forze, ponendosi all’esplorazione di un sé musicale libero, aperto, oscillando tra i generi senza dover percorrere una rotta già segnata. La accompagnano in questo viaggio una loop station e i suoi effetti, equipaggiamento necessario per realizzare quell’unione tra improvvisazione, rock, musica elettronica, che caratterizza le sue canzoni, suonate unicamente dalla sua voce che man mano si moltiplica e si trasforma.

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Poesia e scienza, il tema della quattordicesima edizione del Cabudanne de sos poetas, l’appuntamento con la poesia del mondo a Seneghe ma, soprattutto, con la festa dei poeti, degli scrittori, degli artisti, e di tutto il paese che prende il via il 30 agosto per proseguire fino al 2 settembre con oltre quaranta ospiti sardi, nazionali e internazionali. Dalle nove del mattino a notte fonda musica, teatro, arte, mostre, letture, incontri, dibattiti, concerti, buon cibo e visitatori da tutto il mondo, negli angoli più antichi del suggestivo borgo del Montiferru: Prentza de Murone, Putzu Arru, Partza de sos ballos e piazzetta Su Lare e quest’anno anche Casa Addis. Tra le novità il passaggio del testimone al nuovo presidente di Perda Sonadora, Luca Manunza, socio nel direttivo sin dalla prima edizione del festival.

Inaugurazione giovedì alle 16.30 a Prentza de Murone con i saluti del presidente e degli organizzatori dell’associazione Perda Sonadora. Alle 17.00, il primo incontro del festival dedicato alla letteratura per ragazzi con lo scrittore Matteo Razzini (Premio H. C. Anderson nel 2010 con l’opera “Esco così mi perdo”) ed il suo libro “La ricetta della strafelicità”: storia lieve e delicata di Michele, bambino impacciato e modesto, e di sua nonna che custodisce gelosamente una ricetta segretissima “tra le pagine di quaderno a quadretti”. Illustrazioni di Alessandro Ferraro. Incontro-narrazione in collaborazione con il festival “Bimbi a Bordo”. Alle 18.00, sempre a Prentza de Murone, si apre il dibattuto su poesia e scienza, tema centrale di questa edizione, con Guido Cupani, giovane scienziato (fisico dell’osservatorio astronomico di Trieste) e poeta. Con la poetessa Azzurra D’Agostino dialogherà sulla sua raccolta di poesie “Meno Universo”, ossia del difficile equilibrio fra la sovrabbondanza del reale e l’impulso a prendersi cura di ciò che è piccolo e fragile. Dalla prefazione di Stefano Guglielmin: «Due orizzonti, due sguardi: il primo vede il paesaggio; il secondo, la tempesta di fotoni che lo illumina. Il risultato è un felice cortocircuito, che garantisce umanità e complessità, filosofia sui viventi e relativismo rispetto all’esagerato egocentrismo antropologico».

Alle 19.00 il consueto appuntamento al Campo della Quercia con l’esito del laboratorio teatrale e musicale con i ragazzi di Seneghe, a cura di Giuseppina Pintus, Mariano Mastinu e Marta Loddo. Alle 21.00 ancora teatro a Casa Addis con lo spettacolo “Per Giove! Io e Ganimede” di e con Elio Turno Arthemalle, Ignazio Porceddu, la chitarra di Giacomo Deiana, e la voce di Rossella Faa.

Dal 30 agosto al 28 settembre 2018 saranno visitabili le mostre pittoriche a Casa Addis dell’artista scomparsa (di origini seneghesi) Alessandra Wahid e del pittore, incisore e scultore Giuseppe Bosich. E ancora gli incontri con i produttori sardi, i laboratori per i più piccoli con il coinvolgimento della Biblioteca Comunale, lo spazio dedicato ai giochi da tavola sempre a casa Addis (a cura dell’associazione Demoelà), il laboratorio di fotografia a cura dell’Osservatorio Fotografico e l’escursione archeologica a cura dell’associazione Tocoele.

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Sarah Jane Morris (mic) (m)Rossella Faa - foto Alberto Ledda -Elena Ledda 5

Conto alla rovescia per la diciottesima edizione del Festival Dromos, in programma dal primo al 15 agosto in dodici centri dell’Oristanese: Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, oltre al capoluogo, Oristano, e a Nureci, sede delle tre giornate di Mamma Blues (quasi un “festival nel festival”, dal 13 al 15 agosto). Un’edizione che, sotto il titolo “Il segno di Eva”, getterà uno sguardo sull’universo femminile e il suo contributo al mondo dell’arte e della creatività, in particolare a quello musicale, ma anche, com’è tradizione di Dromos, alle arti visive e ad altri linguaggi.

Radicato nel suo territorio ma aperto al mondo, il festival andrà in scena, come di consueto, in suggestivi spazi urbani o naturali. Al di là della sua impronta internazionale, Dromos è infatti riuscito a mantenere sempre un forte legame con i centri che fanno parte del suo “circuito” e le rispettive comunità: decentrando le sue diverse iniziative nei piccoli e medi paesi dell’interno, con l’obiettivo di arricchirne l’offerta culturale nei mesi estivi e di invertire il consueto flusso turistico, la manifestazione contribuisce a rivitalizzarli e a farne riscoprire la realtà più autentica e meno cartolinesca.  

Il cartellone propone, anche in questa edizione, un variegato e qualificato cast di artisti internazionali, nazionali e regionali, per una pluralità di generi musicali e una calibrata sintesi tra dimensione globale e locale. Come già annunciato, sono tante le presenze femminili: le cantanti inglesi Sarah Jane Morris e Ala-Nì, la statunitense Lisa Simone, la giamaicana Jab9, la francese Audrey Gbaguidi, la norvegese Kristin Asbiornsen, l’aquilana (di origine napoletana) Simona Molinari, l’australiana Sarah McKenzie, Yilian Canizares, cubana trapiantata in Svizzera, terra d’adozione anche per l’albanese Elina Duni, e poi le sarde Elena Ledda, Simonetta Soro, Monica Demuru, Valentina Casula, Marta Loddo, Rossella Faa, Irene Loche. Accanto alle protagoniste in rosa, altri ospiti, come il gruppo maliano Songhoy Blues, gli ottoni della formazione americana No BS! Brass Band, il cantante ghanese Pat Thomas, il batterista nigeriano Tony Allen. E poi altri artisti e gruppi isolani, come Moses Concas, The Wheelers Trio, il Bad Blues Quartet, Sista Namely & The Islanders Band, il Rubens Power Trio.

Tanta musica, dunque, ma anche mostre, incontri e vari appuntamenti e iniziative collaterali, a comporre un programma ricco di proposte e spunti di interesse, allestito dall’associazione culturale Dromos di Oristano con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Assessorato del Turismo), della Fondazione di Sardegna, Comuni di Oristano, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nureci, Riola Sardo, San Vero Milis, Villa Verde, e con la collaborazione dell’associazione BES – Best Events Sardinia, della Rete dei Festival, della Pinacoteca comunale Carlo Contini di Oristano, della Cantina Contini di Cabras, dell’Hotel Mistral 2 di Oristano, del Centro per l’Autonomia PLUS Oristano – Asl 5, dell’associazione La Volantina, dell’O.S.V.I.C., dell’associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia, di ViaggieMiraggi ONLUS, dell’Associazione Lost in Translation, della Consulta Giovani di Bauladu, dell’Associazione Music Academy di Isili, dell’Agenzia di sviluppo locale Due Giare, di Myland cicloturismo in Marmilla, dell’associazione Genadas e dell’associazione Andalas e Breccas. 

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È partita la prevendita dei biglietti per il diciottesimo Festival Dromos, appuntamento di rito dell’estate musicale in Sardegna, organizzato dall’omonima associazione culturale, che terrà banco dal primo al 15 agosto a Oristano e in altri dieci centri della Provincia.

La lunga carovana di concerti ospitata nei più suggestivi scenari urbani e rurali dell’Oristanese prevede l’ingresso a pagamento per diversi appuntamenti. Il primo è “Roses & wine”, la serata inaugurale del festival che, l’1 agosto, a Cabras, vedrà di scena alla cantina Contini – con inizio alle 21,30 e posti limitati – la cantante londinese ALA.NI e, nel dopo concerto, l’oristanese Marta Loddo: il biglietto, a quindici euro, comprende una cena con prodotti tipici locali.

Oltre alle novità sul versante musicale si aggiungono ulteriori tasselli nel calendario del festival. La prima arricchisce la sezione dedicata alle arti visive, curata dal critico d’arte Ivo Serafino Fenu, quest’anno incentrata sul tema “Il Segno di Eva, intorno a cui ruota questa edizione di Dromos. Si tratta diParaulas Mannas, una serie di installazioni firmate da Lidia Murgia, in mostra nella Chiesa di San Salvatore all’interno del giardino del museo archeologico di San Vero Milis (con taglio del nastro il 4 agosto alle 19.30). Nel mondo della poetessa e artista originaria di Bolotana, abitato da donne dall’essenza ancestrale e da nessuna donna in particolare, pulsa una femminilità che va oltre il contingente e rimanda a ritualità arcane e futuribili, che attiva presenze, fluttua, intessuta d’oro, in un insondabile oltremare.

Prende intanto forma, con un programma in via definizione, un appuntamento a Oristano il 3 agosto sul tema del turismo responsabile, organizzato in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia e ViaggieMiraggi ONLUS. In occasione di Mamma Blues l’associazione Genadas coordina invece a Nureci varie attività: gli “Itinerari blues” in mountain bike (il 14 agosto) e nordic walking organizzati dall’associazione sportiva Andalas e Breccas; “Piccoli bluesman crescono” (dal 14 al 16 agosto), con i rudimenti del blues impartiti dai maestri della Music Academy di Isili; “Blues bike”, ovvero il noleggio gratuito di bici nei giorni del festival; “Blues Museum”, visite guidate al museo del fossile e il noleggio di mountain bike per escursioni nell’ambito del progetto di rete ciclabile della Marmilla “Myland” dell’agenzia di sviluppo locale Consorzio Due Giare. Al termine dei concerti una jam session finale aperta a tutti. 

Lisa Simone lisasimonearsenal49762 (m) Sarah Jane Morris - hands (m) Simona Molinari (2m) Tony Allen (m) Jah9

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Sarah Jane Morris (mic) (m)Tony Allen (m) Simona Molinari (2m) LISA_SIMONE_myworld1©AlexLacombe_-1 Jah9

Dal 1° al 15 agosto ritorna il festival Dromos, organizzato dall’omonima associazione culturale nell’Oristanese, uno degli appuntamenti di primo piano dell’estate musicale in Sardegna. Il titolo “Il segno di Eva” suggerisce che questa edizione 2016, la 18ª, getterà uno sguardo sull’universo femminile e il suo contributo al mondo dell’arte e della creatività, in particolare a quello musicale, ma anche, com’è tradizione del festival, alle arti visive e ad altri linguaggi. Sarà dunque «un festival contrappuntato da quel ‘segno disubbidiente’ che anche nell’arte ha saputo imporsi e distinguersi nonostante un generale ostracismo che nei secoli, e talvolta ancor oggi, hanno subito le donne/artiste, oggettivamente meno presenti sul mercato, nei musei, nelle collezioni, nelle biennali d’arte e nei festival musicali», come sottolinea nelle sue note di presentazione Ivo Serafino Fenu, curatore della sezione di Dromos dedicata alle arti visive, citando un aforisma di Oriana Fallaci: «Il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza».

Radicato nel suo territorio ma aperto al mondo, Dromos andrà in scena, come di consueto, in suggestivi spazi urbani o naturali di vari centri dell’Oristanese: Cabras, Mogoro, Villa Verde, San Vero Milis, Baratili San Pietro, Riola Sardo, Morgongiori, Neoneli, Bauladu, oltre al capoluogo, Oristano, e a Nureci, sede delle tre giornate di Mamma Blues, quasi un “festival nel festival” (dal 13 al 15 agosto). Al di là della sua impronta internazionale, Dromos è infatti riuscito a mantenere sempre un forte legame con i centri che fanno parte del suo “circuito” e le rispettive comunità: decentrando le sue diverse iniziative nei piccoli e medi paesi dell’interno, con l’obiettivo di arricchirne l’offerta culturale nei mesi estivi e di invertire il consueto flusso turistico, il festival contribuisce a rivitalizzarli e a farne riscoprire la realtà più autentica e meno cartolinesca.

In cartellone, anche quest’anno, un variegato e qualificato cast di artisti internazionali, nazionali e regionali, per una pluralità di generi musicali e una calibrata sintesi tra dimensione globale e locale. In un’edizione nel “segno di Eva”, tante le presenze femminili: le cantanti inglesi Sarah Jane Morris e Ala.Ni., la statunitense Lisa Simone, la giamaicana Jah9, la francese Audrey Gbaguidi, la norvegese  l’aquilana (di origine napoletana) Simona Molinari, l’australiana Sarah McKenzie, voce e pianoforte, la violinista e cantante Yilian Canizares, cubana trapiantata in Svizzera, terra d’adozione anche per l’albanese Elina Duni, e poi le sarde Elena Ledda, Simonetta Soro, Monica Demuru, Valentina Casula, Marta Loddo, Rossella Faa, la scrittrice Michela Murgia.

Accanto alle protagoniste in rosa, altri ospiti, come il gruppo maliano Songhoy Blues, gli ottoni dell’americana No BS! Brass Band, il cantante ghanese Pat Thomas e il batterista nigeriano Tony Allen.