19 April, 2024
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Si terrà domenica 5 e lunedì 6 agosto l’edizione 2018 Sant’Anna Arresi Teatro – “Dell’amore e di altre storie”, il Festival organizzato dalla compagnia “La Cernita Teatro” con la direzione artistica di Monica Porcedda, giunta alla sua settima edizione e diventata un appuntamento atteso dalla comunità arresina e dall’intero territorio. Per questo motivo  l’Amministrazione comunale ha deciso di riproporla prendendo atto del valore culturale del progetto e del gradimento di un vasto pubblico. L’edizione 2018 di Sant’Anna Arresi teatro è organizzata con la partnership e collaborazione di Regione Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport), Comune di Sant’Anna Arresi, Pro Loco di Sant’Anna Arresi, Associazione Candiani Porto Pino, Raiawadunia Cittadini del Mondo, Asce Sardegna (Associazione Sarda contro l’emarginazione), Los Quinchos Cagliari, Associazione Punta Giara “Ai confini tra Sardegna e Jazz” e R.U.A.S. (Rete Unitaria Antifascista del Sulcis Iglesiente). Quest’anno il Festival rientra all’interno del progetto “Sud Ovest Teatro” che farà tappa a Sant’Anna Arresi, Portoscuso e Carbonia.

La scelta artistica di quest’anno, in linea con la funzione sociale che da anni contraddistingue l’operato della Compagnia la Cernita, verte su temi di strettissima attualità: in particolare al centro della due giorni di spettacoli c’è l’attenzione verso gli ultimi, indagata nelle sue diverse forme.

Il primo giorno, domenica 5 agosto, alle ore 21.30, presso il Nuraghe Arresi, andrà in scena “Cammelli a Barbiana”, di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, con Luigi D’Elia per la regia di Fabrizio Saccomanno. Il pubblico verrà posto di fronte alla storia di Lorenzo Milani, prete, maestro e uomo, di una scuola nei boschi, dove si fa lezione tra i prati e lungo i fiumi, senza lavagna, senza banchi, senza primo della classe e soprattutto senza somari né bocciati. Un racconto duro, amaro, ma allo stesso tempo intessuto di tenerezza per quel miracolo irripetibile che è stato Barbiana, e con tutta la sorpresa negli occhi di quei ragazzi dimenticati che, un giorno, videro un cammello volare sulle loro teste. Il racconto di D’Elia e Niccolini segue passo passo la vita e l’impresa di Don Milani, nei suoi momenti salienti, sino alla stesura della famosa “Lettera a una professoressa” e alla morte prematura. Come sempre il segno distintivo della narrazione di D’Elia è la semplicità e la naturalezza sommessa. E’ solo la sua voce, corredata da qualche musica che ne amplifica l’emozione, a narrarci quella splendida avventura. Attraverso lo spettacolo si vuole far conoscere la caparbietà di un insegnamento, quello del “priore di Barbiana” che partiva dal basso, dai veri bisogni della gente che non aveva mai avuto niente, con la consapevolezza che nessuno dovesse trovarsi indietro. Ed il messaggio arriva diretto agli spettatori, in questo modo anch’essi, guardando in cielo, possono vedere le nuvole trasformarsi in cammelli.

Lunedì 6 agosto si proseguirà sullo stesso tema, gli ultimi e il tentativo della loro inclusione sociale, volgendo lo sguardo ad un panorama più ampio ed internazionale.

Alle ore 20.00, presso la Chiesetta di Sant’Anna, verrà inaugurata la mostra fotografica “Nicaragua, dalla strada alla vita”, mostra fotografica di Franco Montis e a cura dell’Associazione Los Quinchos di Cagliari di cui il fotografo è stato a lungo presidente. La mostra, attraverso le foto, racconterà i tanti anni di impegno con il progetto Los Quinchos per sostenere ed aiutare i bambini di strada. La mostra metterà davanti agli occhi e alla coscienza degli spettatori  coloro che dalla vita hanno ricevuto veramente poco, ma che con quel poco cercano di costruire e far vivere la loro dignità.

Alle 21.00 sarà offerto un buffet per poi trasferirsi alle 21.30 presso il Nuraghe Arresi, dove si inizierà con lo spettacolo, produzione La Cernita Teatro, “Dell’amore e di altre storie” dai testi di Silvestro Montanaro, con adattamento teatrale a cura di Monica Porcedda, con Monica Porcedda e Gerardo Ferrara. Lo spettacolo è tratto dal libro di Silvestro Montanaro “Col cuore coperto di neve. 1. dell’Amore e altre storie” che ci fa conoscere le mille storie “del nuovo medioevo” dove l’amore muore sotto i colpi crudeli della pedofilia, del turismo sessuale e dei traffici di carne umana.

Al termine dello spettacolo sarà la volta di “Buongiorno Africa”, incontro con il giornalista Silvestro Montanaro e con l’intervento di Asce Sardegna e Los Quinchos. Silvestro Montanaro ha caratterizzato la sua “mission” professionale con una netta scelta di campo: ha sempre scelto di fare inchieste su tutte le discriminazioni presenti nel mondo, con particolare attenzione ai paesi poveri e sfruttati.

Silvestro Montanaro è conosciuto in particolare per il programma “C’era una volta” in onda su Rai Tre. E’ un’Africa profondamente diversa quella che raccontano le telecamere di “C’era una volta”: artisti, economisti, politici, la parte migliore del continente dimenticato, fanno il punto su passato e presente e guardano al futuro del loro mondo. E se su passato e presente pesano le ombre del razzismo, del colonialismo e della rapina delle grandi risorse di questa straordinaria terra, per il futuro l’Africa vuol far da sola, stanca di false promesse ed aiuti interessati.

Vediamo ora un’intervista con Monica Porcedda, direttrice artistica della VII edizione del Festival Sant’Anna Arresi Teatro 2018

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In occasione delle celebrazioni del 25 aprile (1945-2018) per il 73° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo, mercoledì 25 aprile alle ore 10.00, in piazza Roma, il Sindaco di Carbonia Paola Massidda deporrà una corona d’alloro presso la targa dedicata ai caduti per la Liberazione dell’Italia. 

A seguire, dalle ore 10.30, organizzato dalla compagnia La Cernita Teatro insieme all’Anpi sezione di Carbonia e al Comitato Provinciale Carbonia Iglesias, con il patrocinio del Comune di Carbonia, la sala polifunzionale di piazza Roma ospiterà lo spettacolo teatrale “Storia di una piccola città”, con: Pietro Carta, Piero Deidda, Lucia Longu, Mariella Mannai, Luciano Sulas, Rosanna Sulas; costumi: Lucia Longu, Mariella Mannai, Rosanna Sulas; oggetti di scena realizzati da: Luciano Sulas; disegno luci: Giampietro Guttuso; regia: Monica Porcedda; produzione La Cernita Teatro.

«Una piccola città, appena uscita dalla guerra, si stringe tutta intera attorno ai minatori scioperanti per affermare il suo diritto di esistere.»

Una piccola Città deve sorgere in men che non si dica. 
E’ una “Città Macchina”, costruita a bocca di miniera, il sogno di emancipazione per molti giovani attratti dalla speranza di un lavoro e di una nuova vita. Ingegneri, operai, muratori, manovali in men di tredici mesi costruiscono strade e piazze e case e palazzi per accogliere migliaia di persone provenienti da tutta l’Italia. 
E’ una migrazione verso un diverso modo di “coltivare”, a 100, 200, 300 metri di profondità dove il frutto della terra non è appannaggio dei lavoratori, ma serve a forgiare le armi della guerra e della pace secondo le logiche dell’autarchia fascista.

Così, nel profondo sud della Sardegna, nasce Carbonia.

Ma, a soli dieci anni dalla sua fondazione, già mostra i segni della sua esistenza precaria quando i più economici carboni esteri mandano in crisi il settore estrattivo. E’ la fine.
Da obiettivo e rifugio sicuro per la sua gente essa diventa una temuta arma di ricatto in mano all’Azienda proprietaria di tutta la Città.

Contro le misure repressive e provocatorie a danno soprattutto dei lavoratori che lottano per difendere il posto di lavoro, il 7 ottobre 1948, il sindacato proclama lo sciopero.

«Al centro di questo lavoro non c’è una storia che si conclude risolvendo il conflitto che l’aveva originariamente suscitata, ma il conflitto stesso, ancora aperto, su una rinascita economica e sociale che in Sardegna non è mai avvenuta, al di là dei problemi di natura geografica ed economica derivanti dall’essere un’isola. 

La narrazione compie un salto nel passato per ripercorrere alcuni tra i problemi emersi nel dopoguerra nel Sulcis Iglesiente, problemi ancora oggi non risolti a fronte di una condizione economica e sociale che alimenta il disagio, problemi che non riguardano solo la Sardegna. 

Questo lavoro, infatti, rappresenta il tentativo di scavalcare il leitmotiv di “Sulcis Iglesiente territorio più povero d’Italia” per guardare oltre: basterebbe volgere lo sguardo poco oltre l’isola per fermarsi in mezzo al mare che in questi anni ha un bel sacco di storie da raccontarci. 

Così la storia di una piccola città come Carbonia, è solo un pretesto per raccontare una storia più grande, una storia universale di potere, di abusi, di fame ma anche di lotte quotidiane e, soprattutto, di tanta dignità.»

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Mercoledì 25 aprile, a Carbonia, verrà celebrato il 73° anniversario della Liberazione (1945-2018). Questa data è il simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica messa in campo, durante la Seconda Guerra Mondiale, dai partigiani contro il governo fascista della Repubblica di Salò e l’occupazione nazista. «Renderemo omaggio a tutti gli uomini e le donne che hanno lottato, anche sacrificando la loro vita, per la conquista dei diritti e dei valori della democrazia e della libertà – dice il sindaco, Paola Massidda –. Conquiste di cui oggi possiamo beneficiare tutti noi. È nostro impegno far sì che la libertà che i nostri padri ci hanno donato 73 anni fa venga difesa contro qualsivoglia forma di oppressione». 

Per festeggiare il 73° anniversario della Liberazione, mercoledì 25 aprile alle ore 10.00, in piazza Roma, il sindaco Paola Massidda deporrà una corona d’alloro presso la targa dedicata ai caduti per la Liberazione dell’Italia. La celebrazione sarà accompagnata dal sottofondo musicale della Banda Vincenzo Bellini. A seguire, dalle ore 10.30, la sala polifunzionale di piazza Roma ospiterà lo spettacolo teatrale “Storia di una piccola città”, organizzato dalla compagnia La Cernita Teatro, insieme all’Anpi sezione di Carbonia e al Comitato provinciale Carbonia Iglesias, con il patrocinio del comune di Carbonia. La performance, che si inquadra all’interno del progetto denominato “Il lavoro mobilita_abitare le storie”, è diretta da Monica Porcedda e vedrà la partecipazione di Pietro Carta, Piero Deidda, Lucia Longu, Mariella Mannai, Luciano e Rosanna Sulas. Lo spettacolo sarà incentrato su alcuni temi chiave: famiglia, comunità, memoria, diversità e multiculturalismo. Verrà ricostruita la storia di una piccola città che, appena uscita dalla guerra, si stringe tutta intera attorno ai minatori scioperanti per affermare il suo diritto di esistere. Carbonia è una piccola città costruita a bocca di miniera, che rappresenta il sogno di emancipazione per molti giovani attratti dalla speranza di un lavoro e di una nuova vita. Una città che però, dopo soli dieci anni dalla sua fondazione, mostra i segni della sua esistenza precaria quando i più economici carboni esteri mettono in crisi il settore estrattivo.

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Riccardo Pietro Cardia è il nuovo presidente della sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Carbonia. Lo ha eletto lo scorso 11 marzo l’Assemblea generale degli iscritti, riunitasi per rinnovare le proprie cariche sociali, come previsto da statuto e regolamento.

L’elezione degli organi direttivi si è svolta «dopo un dibattito partecipato ed appassionato sulle ragioni che hanno portato alla nascita dell’antifascismo, sull’importanza e attualità di essere antifascisti oggi, nello spirito del 25 aprile e della Costituzione, e sulla necessità di una militanza convinta ed attiva, con il coinvolgimento delle nuove generazioni che, fortunatamente, non hanno vissuto in prima persona la immane tragedia del fascismo, della guerra e dei campi di sterminio».

L’Assemblea generale ha approvato, all’unanimità, l’elenco dei candidati proposti dalla commissione elettorale, appositamente nominata. Sempre all’unanimità sono stati così eletti i componenti del nuovo Comitato direttivo della sezione ANPI di Carbonia: Franca Lilliu, Riccardo Pietro Cardia, Alessandra Pusceddu, Gianni Cannas, Monica Porcedda, Andrea Murgia e Angelo Loi. Sono stati nominati componenti del Collegio dei revisori dei conti: Maria Grazia Mannai e Antonio Orrù, mentre Liliana Loi è stata nominata in qualità di componente supplente. 

Il Comitato direttivo, riunitosi a chiusura dell’Assemblea, infine, ha eletto presidente  della sezione Riccardo Pietro Cardia.

Riccardo Pietro Cardia.

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Sabato 27 gennaio alle ore 18.00 debutta al Teatro di Bacu Abis Scintilla ha perso il gruppo”, nuova produzione de La Cernita Teatro.

“Scintilla ha perso il gruppo”, spettacolo rivolto prima di tutto ad un pubblico di bambini e ragazzi, è una riflessione sulla paura del diverso che ci invita a cambiare punto di vista e vedere le cose da un’altra prospettiva. Non casualmente è stato deciso di debuttare il 27 gennaio, la “Giornata della memoria”.

Lo spettacolo è inserito nel ricco cartellone della rassegna di Teatro Ragazzi per bambini e famiglieBacu Abis Teatro 2018″, giunta quest’anno alla seconda edizione.

Iniziata lo scorso sabato 13 gennaio, la rassegna prevede fino al prossimo 24 febbraio un fitto programma di spettacoli, laboratori, eventi, incontri con gli artisti e gli autori. 

Con la stessa formula della precedente edizione, la compagnia La Cernita Teatro propone infatti ogni due sabati un pomeriggio teatrale che include la partecipazione ad un laboratorio, una merenda e la visione di uno spettacolo. A completamento del progetto saranno poi organizzati degli eventi collaterali: perfomance lungo le vie del paese, laboratori rivolti alle scuole e agli adulti.

Il progetto è connesso a “Gita a Teatro” III edizione (anno scolastico 2017/2018) rassegna di teatro per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo.

Sabato 27 febbraio si inizia alle 16.00, nel Teatro di Bacu Abis in piazza Santa Barbara, con Il Circo Picasso”, laboratorio diretto da Marco Nateri, regista, scenografo e costumista con esperienza trentennale nel teatro.

Rivolto a tutte le fasce d’età per un massimo di 50 partecipanti, Il Circo Picasso prevede un percorso articolato in quattro incontri tra arte e movimento alla riscoperta del cubismo e in particolare dell’arte di Pablo Picasso. Il laboratorio si chiuderà con un esito finale.

A seguire quindi, alle 18.00, lo spettacoloScintilla ha perso il gruppo”, ultima produzione di La Cernita Teatro. Liberamente tratta da Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach, la pièce di Monica Porcedda e Daniele Pettinau, con Monica Porcedda, si avvale delle scene di Luminita Loredana Surduc e Luciano Sulas, mentre il disegno luci è di Giampiero Guttuso e la regia di Daniele Pettinau.

Alle 10.00 in replica per le scuole. 

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L’Amministrazione comunale di Carbonia ha organizzato una serie di iniziative per celebrare il “Giorno della Memoria”, istituito per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, nonché tutte le persone che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte, insieme a coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, mettendo a rischio la propria vita per salvarne altre e per proteggere i perseguitati.

«Questi incontri consentiranno di riflettere sugli atroci fatti accaduti – ha affermato il sindaco Paola Massidda – con l’obiettivo di conservare, soprattutto a beneficio delle giovani generazioni, la memoria storica di un tragico ed oscuro periodo per la storia del nostro Paese e dell’umanità intera.»
Sabato 27 gennaio al Teatro Centrale, per gli studenti delle scuole medie e superiori, verrà proiettato il film “Una volta nella vita: eredi di un’umanità da proteggere”, mentre domenica, alle ore 17.30, nella sala polifunzionale di piazza Roma si svolgerà un incontro intitolato “Da Rodi alla Sardegna: Bianca e Girolamo Sotgiu Giusti tra le Nazioni”. “Giusto tra le Nazioni” è il titolo di un importante riconoscimento che viene assegnato ai non ebrei che hanno agito in modo eroico per salvare la vita anche di un solo ebreo dal genocidio nazista. Tra questi si segnala lo storico e politico Girolamo Sotgiu che, insieme alla moglie Bianca Ripepi, nel 1944 salvò dalla deportazione a Rodi la bambina ebraica Lina Kantor Amato, falsificandone i documenti e facendola passare per loro figlia. Per ricordare queste vicende, Monica Porcedda, direttrice de La Cernita Teatro, leggerà – con sottofondo musicale a cura di Massimo Sciascia, Presidente della Banda Musicale Bellini – alcuni passi del libro di Bianca Ripepi Sotgiu, intitolato “Da Rodi a Tavolara: per una piccola bandiera rossa”, pubblicato da AM&D Edizioni.
Alla cerimonia interverranno Donatella e Federica Sotgiu, figlie di Girolamo e Bianca Sotgiu, il sindaco di Carbonia Paola Massidda, il presidente del Consiglio Comunale Daniela Marras, l’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu, il prof. Stefano Pira, docente di Storia moderna presso l’Università degli Studi di Cagliari, Tarcisio Agus, Commissario del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.

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Si alza il sipario sulla Stagione di Prosa e Danza 2017-18 organizzata dal CeDAC al Teatro Centrale di Carbonia, incastonata nel ricco programma delle manifestazioni in occasione degli 80 anni della fondazione della città – 1938-2018 – e realizzata con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna. Otto spettacoli in cartellone da gennaio ad aprile – con suggestivi intrecci fra letteratura e teatro, danza e poesia: focus sulla drammaturgia contemporanea con autori come il britannico Anders Lustgarten e lo statunitense John Patrick, il cantautore Gianmaria Testa e gli scrittori Sergio Atzeni e Marcello Fois accanto all’attore e regista Andrea Tedde, oltre ad affascinanti racconti a passo di danza, tra classici balletti e inedite coreografie.
Soddisfazione è stata espressa stamane, nel corso della conferenza stampa di presentazione, dall’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu “per una nuova stagione teatrale che si annuncia di altissimo livello, con il massimo coinvolgimento delle compagnie locali e la presenza di attori di fama nazionale. Abbiamo organizzato la rassegna nei minimi dettagli, con l’obiettivo di festeggiare nel migliore dei modi la nostra città che, nel 2018, taglierà un traguardo importante: il compimento dei suoi primi 80 anni. E proprio l’ottantesimo compleanno di Carbonia ha ispirato il nome che abbiamo dato alla nuova stagione di prosa, Carbonia 80 (1938-2018), la quale ripercorre tutti i cambiamenti sociali che hanno caratterizzato la nostra città in questi decenni”.
Sotto i riflettori nomi di punta della scena nazionale e non solo, da attori del calibro di Giuseppe Cederna, Donatella Finocchiaro e Fabio Troiano alla scrittrice Michela Murgia – che interpreta Grazia Deledda nella pièce di Marcello Fois, accanto ad un’intensa Lia Careddu e a Valentino Mannias, Marco Brinzi e Giaime Mannias, all’étoile Emanuela Bianchini con la Mvula Sungani Physical Dance Company e ai danzatori del Balletto di Roma. Tra i protagonisti anche Marta Proietti Orzella e Andrea Tedde di Batanea Teatro, Andrea Rosas de La Cernita Teatro e la compagnia de La Clessidra Teatro per una stagione che affronta temi cruciali del presente – dalle migrazioni alle inquietudini esistenziali, agli equilibri della vita di coppia, dall’eterno conflitto tra il bene e il male al sottile confine tra ragione e follia.

L’inaugurazione sarà nel segno di Grazia Deledda – domenica 7 gennaio alle 20.45 – con “Quasi Grazia” – la pièce firmata da Marcello Fois, nella mise en scène di Sardegna Teatro con la regia di Veronica Cruciani: sul palco nel ruolo della scrittrice nuorese una convincente Michela Murgia, in un raffinato gioco di specchi tra due donne e artiste, autrici di successo note e apprezzate anche all’estero, e il loro legame con l’Isola e le proprie radici. Una straordinaria Lia Careddu interpreta la madre della futura vincitrice del Premio Nobel, accanto a Valentino Mannias, Marco Brinzi e Giaime Mannias in uno spettacolo dalla cifra contemporanea e immaginifica da cui emerge, tra segni e simboli di una cultura ancestrale, il ritratto di una figura di grande modernità.

La magia di una fiaba sulle punte – sabato 13 gennaio alle 20.45 – con “Lo Schiaccianoci” nell’originale rilettura del coreografo Massimiliano Volpini per il Balletto di Roma, che trasporta la vicenda nelle periferie metropolitane, dove il sogno di Clara e dei suoi amici riflette il desiderio di sfuggire a un destino già scritto, per trasferirsi al di là del muro che separa ricchezza e povertà. Sulle note evocative di Pëtr Il’ič Čajkovskij, l’atmosfera delle feste natalizie si diffonde anche nei quartieri più degradati, tra i senzatetto e gli “invisibili”, dove il dono di un misterioso benefattore, uno strano pupazzo, si trasforma nel simbolo del riscatto. Il finale ripropone un viaggio tra le danze del mondo, quasi una visione onirica e poetica che riaccende la speranza di un futuro migliore.

La tragedia dei migranti rivive sulla scena – martedì 23 gennaio alle 20.45 – in “Lampedusa” di Anders Lustgarten con Donatella Finocchiaro e Fabio Troiano, protagonisti sotto le insegne di BAM Teatro per la regia di Gian Piero Borgia. La pièce affronta un tema drammatico e attuale attraverso il duplice sguardo di un pescatore che si guardagna il pane recuperando i corpi dei profughi annegati in mare e di una studentessa di origine marocchina, immigrata di seconda generazione, esattrice per una società di prestiti. Visioni contrastanti, per «un racconto sulla sopravvivenza della speranza. Dietro il disastro sistematico della politica e delle nazioni, ci sono ancora e fortunatamente le persone, la gentilezza individuale, la sorpresa dei singoli».

S’intitola “Quotidianamente insieme” la commedia scritta, diretta e interpretata da Andrea Tedde, in scena con Marta Proietti Orzella (produzione Batanea Teatro) – sabato 3 febbraio alle 20.45 – per un’indagine tra i fragili equilibri della vita di coppia. Dopo cinque anni di matrimonio, Massimo e Claudia (lui fa l’avvocato, lei è un’insegnante d’aerobica) cercano di risolvere i problemi che minano il loro rapporto rivolgendosi ad un analista, che suggerisce loro di sperimentare il cosiddetto “metodo del terzo”. I due si ritrovano così a discutere parlando di sé in terza persona, con effetti grotteschi e surreali, in un confronto nel quale mettono a nudo tutti gli aspetti critici della loro relazione, «giocandosi tutto come in una partita a tennis, a suon di battute e di risposte».

Una “storia d’amore mediterranea” – martedì 27 febbraio alle 20.45 – con “Odyssey Ballet” del coreografo italo-africano Mvula Sungani, che rilegge il poema omerico in chiave femminile, come il diario di una donna in attesa del ritorno dello sposo, quindi intenta a fantasticare su strani incontri e innumerevoli peripezie di quel lungo viaggio. Sotto i riflettori l’étoile Emanuela Bianchini e i danzatori della Mvula Sungani Physical Dance danno vita ad un intrigante e coinvolgente racconto per quadri sulla suggestiva colonna sonora ispirata alle culture e ai popoli che si affacciano sulle sponde del “mare nostrum”. Tra musiche tradizionali ed elettronica, una performance avvincente in cui si fondono danza classica e contemporanea, acrobazie circensi e arti marziali.

Viaggio tra storie e canzoni con “Da questa parte del mare” giovedì 8 marzo alle 20.45: Giuseppe Cederna (volto noto del grande e del piccolo schermo, da “Marrakech Express” a “1993”) dà voce alle parole di Gianmaria Testa, per una riflessione sulle migrazioni, ma anche sulle radici e sul senso dell’“umano” sulla falsariga del libro del cantautore piemontese e delle sue poesie in musica. Una performance emozionante, impreziosita dai testi di Marco Revelli e di Alessandra Ballerini, per la regia di Giorgio Gallione, una narrazione incentrata sulle questioni cruciali del presente, attraverso lo sguardo ironico e disincantato ma soprattutto l’estrema sensibilità e la generosità di un’artista che ha saputo interpretare le piccole e grandi tragedie dell’esistenza.

Nulla succede per caso”, ovvero “Una storia cagliaritana sul bene e sul male” nel segno di Sergio Atzeni – venerdì 23 marzo alle 20.45: La Cernita Teatro porta in scena un racconto dello scrittore cagliaritano, “Il vento soffia, dai bastioni”, con Andrea Rosas nel ruolo del protagonista, per la regia di Monica Porcedda. Una vicenda dal sapore vagamente noir, in cui la scomparsa del capopesca Antonio Melis, uomo stimato e apprezzato da tutti, e in primis dai suoi dipendenti, che lo considerano un padre più che un padrone, costringe il figlio, ancora ragazzo, a fare i conti con la realtà. Egli vede cose che altri non vedono (o non vogliono vedere), finché dopo vent’anni di assordante silenzio troverà il coraggio di “urlare” che «su questa terra… nulla succede per caso».

Suggellerà la Stagione di Prosa e Danza a Carbonia – sabato 7 aprile alle 20.45 – “La signora Savage” di John Patrick nella versione de La Clessidra Teatro, con la regia di Anna Pina Buttiglieri e un numeroso cast, formato da Valentina Aru, Omar Soddu, Davide Maringiò, Francesca Puddu, Giusy Tartaglione, Rita Garau, Simona Lisci, Stefania Altea, Marco Marras e Eleonora Aru. La divertente commedia affronta il tema delicato della follia attraverso la vicenda paradossale della protagonista, che i figliastri hanno fatto rinchiudere in una casa di cura per malati di mente per impedirle di “sperperare” il patrimonio paterno in beneficenza. La donna un po’ stravagante, ma generosa e ben decisa a farsi valere, scoprirà inaspettatamente dentro quelle mura – tra episodi esilaranti e involontarie gags – il vero senso della vita. 

La Stagione di Prosa e Danza 2017-18 a Carbonia è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBACT/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Sardegna e del comune di Carbonia, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con l’importante supporto di Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio da e per l’Isola.

Quasi Grazia – ©alecani 2017 – all rights reserved – info at alecani@gmail.com

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Domenica 9 dicembre, alle ore 16.00, presso Il Circolo di Bacu Abis sarà presentata al pubblico la seconda edizione di Bacu Abis Teatro, la rassegna di Teatro Ragazzi dedicata a grandi e piccini. Saranno presenti l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Sabrina Sabiu, Valeria Poggi, responsabile di Carbonia Futura e l’artista Daniela Pettinau. Introdurrà Monica Porcedda, della Compagnia Teatrale La Cernita.

A partire dal 13 gennaio fino al 24 febbraio, il Cineteatro di Bacu Abis ospiterà spettacoli, incontri, laboratori e workshop aperti a tutti i ragazzi delle scuole primarie e secondarie del Sulcis e alle loro famiglie: guidati di volta in volta da artisti e compagnie da sempre impegnate nel Teatro Sociale, per circa due mesi, la cittadina sulcitana si animerà all’insegna del teatro sperimentale.

Organizzata dalla Compagnia Teatrale La Cernita con il sostegno dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, del comune di Carbonia e con il supporto di Conad, dell’associazione culturale Bacu Abis e Sulcis Iglesiente e il Circolo, la seconda edizione di Bacu Abis Teatro vede la partecipazione delle migliori compagnie regionali e nazionali da sempre impegnate nella didattica teatrale. Si riconferma la presenza di Marco Nateri con il laboratorio “Il Circo Picasso, arte e movimento scoprendo il cubismo” e di Daniele Pettinau con il workshop Storie di Faber dedicato ai ragazzi della scuola secondaria di Bacu Abis e agli ospiti della comunità alloggio “Carbonia Futura”. Non mancheranno gli spettacoli e i momenti conviviali per tutti i partecipanti.

 

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E’ partita la VII edizione di Spazi di Frontiera, la rassegna storica organizzata da La Cernita Teatro. Per questa nuova edizione la rassegna si ripropone in una veste nuova con differenti spazi di rappresentazione a Carbonia, Iglesias e Cagliari, con una sezione dedicata agli Istituti d’Istruzione Superiore ed una serie di eventi collaterali organizzati in cooperazione con altri enti del territorio impegnati in attività culturali e sociali.
Durante l’intero periodo autunnale, ottobre/dicembre 2017, spettacoli e incontri con gli  autori avranno luogo presso Il Teatro di Bacu Abis, La Comunità di via Marconi di Carbonia, Il Centro Culturale Casa del Cinema di Iglesias gestito dall’Arci e lo Spazio Fucina La Vetreria di Pirri del Crogiuolo di Cagliari.

La rassegna si è aperta giovedì 12 ottobre presso il teatro di Bacu Abis, in occasione della Festa del tesseramento organizzata dallo SPI-CGIL del Sulcis Iglesiente, durante la quale La Cernita è andata in scena con “Cose dell’altro mondo“, uno spettacolo incentrato sul tema delle truffe agli anziani, materia inerente agli argomenti trattati nel dibattito svolto durante la serata.

Proseguirà l’11 novembre, a Carbonia, presso il Salone della Comunità di Via Marconi con la sezione Teatro dedicata agli Istituti d’Istruzione Superiore dove Andrea Rosas, autore e attore della compagnia, presenterà “La gran follìa” Rileggere il “Furioso”. Riscrivere l’Amore.

Andrea Rosas racconta dell’amore di Orlando per Angelica e di come si può – per amore (o per qualcosa che si crede sia amore) – perdere il senno e impazzire: «Parlando di Orlando ed Angelica, alla fine mi sono ritrovato a parlar di noi, uomini e donne di questo tempo , noi nudi davanti alle nostre certezze e fragilità, oggi come ieri. Anzi, forse oggi più di ieri“. Un monologo per provare a ri-scrivere insieme le pagine di un Amore oggi sempre più malato, per aiutarlo a “guarire”».

Lo stesso spettacolo, inserito nel programma delle “Giornate del cinema del Mediterraneo”, andrà in replica sabato 18 novembre presso il Centro culturlae-Casa del Cinema di Iglesias, in collaborazione con l’ARCI di Iglesias.

Anche il mese di dicembre sarà ricco di appuntamenti.

In occasione della Festa del Minatore organizzata da “Il comitato Santa Barbara” e “Associazione pensionati di Bacu Abis“ la Cernita, venerdì 1 dicembre alle ore 21.00, presenterà  al Teatro di Bacu Abis il riallestimento di un cavallo di battaglia della Compagnia, “STORIA DI UNA PICCOLA CITTÀ” Prog. Il lavoro mobilita-abitare le storie: Carbonia, una piccola città, appena uscita dalla guerra si stringe tutta intera attorno ai minatori scioperanti per affermare il suo diritto di esistere.

Il giorno seguente, sabato 2 dicembre, alle ore 18.00, al Teatro di Bacu Abis, ancora nell’ambito dei festeggiamenti della “Festa del Mnatore”, andrà in scena la Compagnia la Maschera con “Donne al bivio di…”, performance teatrale tra commedia musicale e cabaret.

Sabato 16 dicembre ci sposteremo a Cagliari, presso lo spazio Fucina della Vetreria, per il terzo e ultimo matinee con gli Istituti Superiori in cooperazione con il Crogiuolo, storica compagnia di Cagliari fondata Mario Faticoni. Durante la mattinata l’autore ed attore Andrea Rosas andrà in scena con un suo secondo lavoro diretto da Monica Porcedda, “Nulla succede per caso“, una storia cagliaritana sul Bene e sul Male liberamente ispirata a “Il vento soffia, dai bastioni” di Sergio Atzeni.

La rassegna si chiude al Teatro di Bacu Abis, sabato 23 dicembre, alle ore 18.00, con “Chàos” ultimo lavoro nato all’interno del “laboratorio teatrale permanente di Bacu Abis” diretto da Monica Porcedda, quest’anno giunto alla sua 9ª edizione con la partecipazione di 16 allievi. La pièce, tratta dalla Teogonia di Esiodo, porterà in scena 16 allievi.

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La mattina del 19 ottobre 1937 il Capo del Governo, Benito Mussolini, firmava il decreto che sanciva la nascita del comune di Carbonia, 14 mesi prima dell’inaugurazione della città; il pomeriggio di quello stesso giorno, dieci minuti prima della conclusione del turno di lavoro, 14 minatori perdevano la vita in una tragica esplosione (8 si salvarono, tra loro un ragazzino di soli 15 anni, Antonio Canè), nel pozzo di Schisorgiu, nell’area dove ora sorge il parcheggio del supermercato Lidl, all’incrocio tra la via Logudoro e la via Dalmazia. Quella tragedia è rimasta a lungo nascosta, nessun organo di informazione se ne occupò, per l’evidente interesse del Governo di non influenzare l’opinione pubblica, per la quale con la nascita di Carbonia, città destinata ad una rapida crescita nel bacino carbonifero per lo sfruttamento dell’unica risorsa energetica disponibile per il soddisfacimento del fabbisogno dell’intera Nazione, si aprivano concrete prospettive di lavoro.

A distanza di 80 anni, quella tragedia viene ricostruita e diventa il tema di un progetto di ricostruzione della memoria storica, “Schisorgiu 1937”, presentato ieri pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nei locali dello Spazio Ex-Di’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema, in piazza Sergio Usai, nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia.

Alla conferenza, presentata da Paolo Serra, Direttore del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria – La Fabbrica del Cinema, sono intervenuti Mario Zara, presidente dell’associazione Amici della Miniera; Sabrina Sabiu, assessore della Cultura del comune di Carbonia e studiosa della storia delle miniere del Sulcis; Sandro Mantega, giornalista e curatore storico del progetto; il regista Paolo Carboni; Monica Porcedda, direttore artistico del gruppo teatrale La Cernita e Riccardo Podda, operatore della Cooperativa Progetto S.C.I.L.A. per i Servizi Audiovisivi del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis.

Il progetto si propone di rendere omaggio a quei minatori attraverso la realizzazione di una docu-fiction, della durata di 40/50 minuti, che ricostruisca le vicende legate all’incidente di Schisorgiu sia attraverso la documentazione esistente, ma, soprattutto, fissando con filmati ed interviste, le ultime testimonianze che è ancora possibile raccogliere tra i familiari dei minatori coinvolti in quella tragedia. Un progetto che si inquadra in un percorso, avviato da tempo, di recupero della memoria storica e della cultura mineraria della Sardegna e del Sulcis Iglesiente, territorio, quest’ultimo, dove proprio la cultura mineraria si è radicata più profondamente.

Il progetto è promosso dal Centro di Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria-Fabbrica del Cinema, con il patrocinio dell’assessorato ai Beni culturali della Regione Autonoma della Sardegna, l’assessorato della Cultura del comune di Carbonia, in stretta collaborazione con l’Associazione Amici della Miniera di Carbonia ed il supporto dei Servizi Audiovisivi del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, della Cooperativa Progetto S.C.I.L.A., della Sezione di Storia Locale, e dell’Associazione Sonebentu.

Vediamo ora le interviste realizzate ieri, al termine della conferenza stampa, con Mario Zara e Sandro Mantega.