23 September, 2023
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Venerdì 28 luglio, dalle ore 18.00 alle ore 20.00, la Sala Remo Branca, in Piazza Municipio, a Iglesias, ospiterà la presentazione del Piano strategico di sviluppo turistico del Sud Ovest della Sardegna. Dopo i saluti di Daniele Reginali, assessore delle Attività produttive del comune di Iglesias, e Cristoforo Luciano Piras, presidente del GAL Sulcis Iglesiente, ci saranno i seguenti interventi:

Nicoletta Piras – “Il percorso di costruzione della strategia di sviluppo turistico del Sud Ovest della Sardegna” –  Direttrice GAL Sulcis Iglesiente;

Romina Mura – “Il Piano strategico di sviluppo turistico del Sud Ovest della Sardegna: il lavoro di analisi e l’esperienza di co-progettazione”. Primaidea srl – Responsabile di progetto;

Michele Trimarchi e Chiara Fustella – “Il Piano strategico di sviluppo turistico del Sud Ovest della Sardegna”. Primaidea srl – Consulenti in Destination management;

Davide Corriga – “Il Piano strategico di sviluppo turistico del Sud Ovest della Sardegna: linee guida di comunicazione e promozione”. Primaidea srl –  Responsabile comunicazione.

Seguiranno il dibattito e le conclusioni del presidente del GAL Sulcis Iglesiente Cristoforo Luciano Piras.

Il Piano rientra tra i prodotti e le attività di Vivere il Sud Ovest, il percorso di creazione della destinazione turistica sostenibile del Sud Ovest della Sardegna.

 

“Fish&Flag – il Mercato del mare della Sardegna Sud Ovest” è un progetto pilota per la creazione di un mercato ittico locale, che consenta la vendita diretta del pescato da parte delle imprese di pesca e
d’acquacoltura del territorio del FLAG.
È ideato e promosso dal FLAG Sardegna Sud Occidentale, il gruppo d’azione locale per la pesca che abbraccia il territorio dei 14 comuni costieri del sud ovest della Sardegna, da Pula a Buggerru.
Negli ultimi anni il FLAG ha avviato nel territorio numerose attività finalizzate a promuovere la pesca sostenibile, la tutela delle specie ittiche locali e la filiera corta dei prodotti del mare. Si è lavorato con le scuole, con gli operatori del settore, con il mondo della ricerca e oggi il nuovo mercato rappresenta un punto di approdo del percorso fatto. «Il nuovo mercato non offre soltanto dell’ottimo pesce fresco a km zerospiega Nicoletta Piras, direttrice del FLAG – ma mira a favorire la conoscenza e la promozione del prodotto ittico locale e del ruolo sociale e culturale del pescatore quale custode del mare».
Durante il progetto, il gruppo di lavoro guidato dal FLAG, in collaborazione con la società Interforum, ha elaborato con i pescatori e gli acquicoltori la “Carta del mercato”, un disciplinare con i valori e i princìpi che lo regolamentano, sottoscritto da tutti gli operatori economici che aderiscono all’iniziativa.
Queste le date dei 5 eventi-mercato:
● mercoledì 3 novembre 2021 – Iglesias
● lunedì 8 novembre 2021 – Sant’Antioco
● lunedì 15 novembre 2021 – Portoscuso
● lunedì 22 novembre 2021 – Sant’Anna Arresi
● lunedì 29 novembre 2021 – Carbonia
L’appuntamento è dalle ore 8.00 alle ore 13.00, per conoscere i pescatori e le aziende ittiche del territorio ed acquistare direttamente le loro produzioni locali.
«La nostra speranza dichiara Cristoforo Luciano Piras, presidente del FLAGè che dopo i primi cinque appuntamenti pilota, si passi da una fase di sperimentazione alla realizzazione di un mercato che possa diventare un appuntamento fisso nelle piazze e nei porti del Sud Ovest della Sardegna.»
Il progetto rientra nell’attuazione del Piano d’azione del FLAG “Qualità e sostenibilità per uno sviluppo costiero integrato” (Azione 1.1.2 Promozione di attività di filiera corta) – PO FEAMP 2014/2020.

Sono stati finanziati con complessivi 350mila euro i due progetti sul turismo sostenibile promossi dal GAL Sulcis Iglesiente, con numerosi partner del territorio, in risposta al bando promosso da Sardegna Ricerche.

I due progetti – accomunati dal nome “Vivere il Sud Ovest” – rappresentano il primo un «percorso di creazione della destinazione turistica sostenibile” del Sud Ovest della Sardegna e il secondo un “percorso di creazione della rete di imprese» per la promo- commercializzazione della destinazione turistica stessa. Puntano quindi a far diventare il Sud Ovest della Sardegna – a livello nazionale e internazionale – la destinazione turistica sostenibile ideale per chi cerca i cammini, gli sport d’acqua, il turismo marinaro, enologico ed outdoor.

Il primo progetto mira a costruire la destinazione turistica ed è stato sviluppato direttamente dal GAL insieme ad altri 7 enti, il secondo è stato scritto da 21 imprese guidate dal Lù Hotel sotto l’egida del GAL e mira a costruire la rete di imprese che si occuperà della promozione e commercializzare della nuova offerta turistica. 

«I due progetti – spiega Nicoletta Piras, direttrice del GAL Sulcis Iglesiente mettono insieme pubblico e privato coinvolgendo l’intero territorio del Sud Ovest sardo verso un obiettivo comune, in un’ottica di rete e cooperazione. Un modello virtuoso che mi auguro il territorio abbia la forza e il coraggio di replicare sempre più spesso, a partire dalla prossima costruzione del Distretto rurale Sardegna Sud Ovest.»

La graduatoria con la valutazione tecnico-scientifica è stata pubblicata mercoledì 11 agosto e i progetti “Vivere il Sud Ovest” si sono piazzati rispettivamente al primo e secondo posto nella linea A e nella linea B del progetto complesso «Sardegna, un’isola sostenibile», promosso da Sardegna Ricerche per supportare «l’innovazione di prodotto e di processo in ambito turistico a livello locale e regionale, in particolare per quanto riguarda la governance territoriale e la creazione di rete tra imprese».

«Questo risultatodichiara Cristoforo Luciano Piras, presidente del GAL Sulcis Iglesiente – rappresenta per il nostro territorio l’ennesima dimostrazione che se uniti siamo in grado di raggiungere importanti traguardi, che possono rappresentare a loro volta punti di partenza fondamentali per lo sviluppo sostenibile del Sud Ovest della Sardegna. Come GAL abbiamo messo a disposizione le competenze multidisciplinari e le capacità progettuali dell’intera struttura tecnica, al servizio di due partenariati che vedono le eccellenze del territorio impegnarsi insieme in una strategia unitaria di sviluppo turistico sostenibile.»

 

Si è svolto il 13 maggio, in diretta streaming, l’evento finale del progetto “Competenza e impresa per lo sviluppo costiero sostenibile”, promosso e realizzato dal FLAG Sardegna Sud Occidentale e dall’agenzia formativa IFOLD, con il supporto tecnico della società Poliste. Durante l’evento dal titolo “Nuovi imprenditori e nuove energie in rete nel Sud Ovest della Sardegna” sono stati presentati i risultati raggiunti, sentite le testimonianze dalla viva voce dei partecipanti ai percorsi e presentate numerose opportunità per lo start up di impresa e lo sviluppo dell’occupazione.

L’evento è stato aperto dalle rappresentanti del raggruppamento (RST, raggruppamento strategico territoriale) che ha promosso e realizzato i percorsi: Nicoletta Piras, direttrice del FLAG Sardegna Sud Occidentale; Mariolina Fusco e Marta Cadinu, rispettivamente direttrice e coordinatrice didattica dell’agenzia formativa Ifold. L’evento ha visto la partecipazione del direttore generale del lavoro della Regione Sardegna Roberto Doneddu; del responsabile cooperazione territoriale del CRP della Regione Sardegna Gianluca Cadeddu; del direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese e del responsabile Microcredito dello stesso ente Giuseppe Pirisi; del sindaco di Santadi Massimo Impera; del sindaco di Masainas Ivo Melis; dell’imprenditore del settore pesca e consigliere di amministrazione del FLAG Sardegna Sud Occidentale Aldo Vigo. Sono intervenuti alcuni dei partecipanti ai percorsi formativi: Emanuele Musu (Piscinas); Luigina Fois (Piscinas); Antonia Monica Mameli (Domusnovas); Marco Orrù (Sant’Antioco); Sabrina Madeddu (Iglesias); Gabriele Zedda (Teulada). Ha facilitato l’evento Serenella Paci della società Poliste.

«Molte delle idee che hanno preso forma durante i percorsi di formazione e accompagnamento alla creazione di impresa promossi dal FLAG stanno trovando finanziamento e attuazione grazie a un premio a fondo perduto dedicato alle imprese extra agricole sostenibili promosso dal GAL Sulcis», spiega Nicoletta Piras, direttrice del FLAG e del GAL.

Il progetto è finanziato dalla Regione Sardegna con fondi FSE per la Green&Blue Economy e dal 2017 a oggi ha coinvolto 60 partecipanti in percorsi di formazione e accompagnamento alla creazione di impresa nel territorio della Sardegna del Sud Ovest. Si tratta di uno dei quattro progetti – conosciuti nel territorio come “Chi partecipa conta!” – che hanno promosso negli ultimi anni percorsi di creazione di impresa e formazione green job che hanno visto come partner il GAL Sulcis Iglesiente e il FLAG Sardegna Sud Occidentale.

«I risultati di questo percorsoconclude Cristoforo Luciano Piras, presidente del FLAG e del GALtestimoniano che il modello culturale del nostro territorio sta cambiando: in tanti vogliono fare impresa e vogliono farla qui. Noi stiamo facendo di tutto per sostenerli e per costruire con loro un nuovo modello di sviluppo del territorio basato sulla valorizzazione del patrimonio agroalimentare, ambientale, paesaggistico e culturale.»

Il GAL Sulcis Iglesiente e l’Unione dei Comuni del Sulcis hanno presentato la loro proposta da inserire nel Just Transition Fund (JTF), il fondo europeo per la transizione giusta, che ha stanziato oltre 1 miliardo di euro per supportare la transizione verso modelli economici più sostenibili nelle aree del Sulcis Iglesiente (col suo bacino carbonifero) e della provincia di Taranto (con le acciaierie).
Si è appena conclusa la fase di “raccolta dei contributi” con i quali l’Assessorato regionale dell’Industria ha ricevuto idee e proposte «da parte del settore privato, pubblico e terzo settore» per la stesura del piano territoriale per la transizione equa del Sulcis Iglesiente. Il GAL e l’Unione dei Comuni hanno presentato una proposta progettuale unitaria – fatta di 5 azioni, suddivise in 28 attività – da inserire nel piano territoriale perché possa essere finanziata con il JTF.
L’azione principale, propedeutica a tutte le altre, è quella della digitalizzazione capillare dell’intero territorio: previsti il potenziamento dell’infrastruttura della rete internet e la creazione di una rete di hub fisici sul territorio per il telelavoro delle micro, piccole e medie imprese, la didattica e la formazione a distanza, la telemedicina e la teleassistenza. Rappresenta l’ordito nel cui passo potrà trovare spazio la trama delle altre azioni: la formazione verde; l’impresa sostenibile; l’economia circolare e le filiere produttive locali sostenibili nei settori agroalimentare, edile e turistico; le comunità energetiche e la mobilità sostenibile.
«Il progetto elaborato in sinergia con l’Unione dei Comuniracconta Cristoforo Luciano Piras, presidente del GALvuole porre le condizioni perché le famiglie e i giovani possano vivere in un territorio accogliente, gli anziani possano beneficiare dei servizi di cui necessitano senza spostarsi dalla propria residenza, i lavoratori e le imprese non siano costretti a emigrare. Un capitale umano e sociale che potrà essere parte attiva del processo di transizione equa del Sulcis Iglesiente, con una forte attenzione alla sostenibilità in tutte le sue dimensioni e con un approccio orientato allo sviluppo locale sostenibile e alla partecipazione diretta del territorio nelle scelte e nelle decisioni che lo riguardano».
La proposta progettuale, denominata “Sud Ovest Sardegna connesso e circolare”, abbraccia il territorio dei comuni dell’ex provincia di Carbonia Iglesias e delle regioni storiche del Sulcis e dell’Iglesiente.
«Grazie alla preziosa collaborazione col GAL aggiunge Andrea Pisanu, presidente dell’Unione dei Comuni abbiamo presentato un progetto innovativo e per certi versi pionieristico che se finanziato permetterebbe al territorio di guardare con più consapevolezza sé stesso e le proprie risorse e con ottimismo il proprio futuro».
Negli anni il GAL e l’Unione dei Comuni hanno lavorato intensamente per cambiare il modello di sviluppo del Sulcis Iglesiente. Da una visione strategica comune del futuro è nata una proposta congiunta per la transizione giusta: un progetto strategico con i piedi ben saldi nel territorio e lo sguardo rivolto al futuro.
«Speriamo in un piano territoriale per il Sulcis Iglesiente – conclude Nicoletta Piras, direttrice del GALche nasca dal basso, con una governance chiara, definita e condivisa tra la Regione ed il territorio, per costruire insieme un futuro sostenibile ed equo, contribuendo ad abbattere il divario tra le aree geografiche, tra le fasce sociali e quello di genere, contrastando lo spopolamento e riducendo le emissioni inquinanti.»

Si è tenuto il primo tavolo di coordinamento del progetto di cooperazione europea “Accorciamo le distanze”, che vede il GAL Sulcis Iglesiente capofila di un partenariato internazionale composto da diversi Gruppi di azione locale sia delle aree rurali (i GAL) che delle aree costiere (i FLAG), in un incontro di tipicità e filiere tra terra e mare.
Il progetto punta a dare un respiro internazionale alle peculiarità ed eccellenze locali dei territori coinvolti, in un gemellaggio tra isole: la Sardegna (Regione autonoma italiana, seconda isola del Mediterraneo, che si trova a circa 10 km dalla Corsica e 200 dalla penisola italiana e dalle coste tunisine) e le Azzorre (Regione autonoma portoghese, arcipelago di origine vulcanica situato nell’oceano Atlantico settentrionale che dista dalla costa continentale circa 1.500 km. L’arcipelago è composto da 9 isole principali, ha una superficie totale di circa 10 volte inferiore rispetto alla Sardegna e una popolazione pari a circa un sesto di quella sarda).
L’obiettivo del progetto è promuovere i territori coinvolti, utilizzando le produzioni tipiche locali come strumento per raccontarli e valorizzarli.

«Attraverso il progettoracconta il presidente del GAL Cristoforo Luciano Piras si punta a far confrontare due realtà relativamente lontane dal punto di vista geografico ma con molti punti in comune. Alcuni dei nostri punti di forza possono essere d’ispirazione ad altri territori per affrontare delle loro debolezze e per contro le loro eccellenze possono aiutare noi a migliorarci.
Le produzioni tipiche siano esse agroalimentari, artigianali o culturali in generale, possono diventare dei veri e propri ambasciatori dei territori.»
L’evento di mercoledì 31 marzo è stato il primo tavolo di coordinamento internazionale del progetto: si sarebbe dovuto svolgere nell’isola di Pico, nelle Azzorre, ma a causa della pandemia si è svolto online, con coordinamento da Masainas, alla presenza di circa 40 rappresentanti dei gruppi partner del progetto.
«Saremmo stati felici di incontrarci di personaspiega la direttrice del GAL Nicoletta Pirascome abbiamo fatto due anni fa quando abbiamo costruito il progetto a Lisbona, ma abbiamo fatto di necessità virtù: abbiamo costruito un incontro online basato sull’interazione e il confronto, lavorando nelle settimane precedenti su una presentazione collettiva dei territori e durante questo primo tavolo di lavoro ogni partner ci ha accompagnato in un viaggio virtuale nella propria terra raccontandone caratteristiche, prodotti e tipicità.»
Da qui al 2022 si lavorerà sia a livello locale che a livello internazionale coinvolgendo gli attori dei singoli territori in un percorso di crescita e confronto che punta ad arrivare – attraverso anche la creazione di una carta dei princìpi e un catalogo di buone pratiche – alla creazione di un format di evento che promuova i territori attraverso e insieme ai loro prodotti tipici e ai produttori locali. Non un semplice mercato di vendita, ma un vero e proprio momento di incontro agroalimentare, enogastronomico e culturale. La realizzazione di un prototipo di questo evento è in programma sia in Sardegna che nelle Azzorre per la conclusione del progetto.
«Sono veramente orgogliosochiosa il presidente che il nostro GAL faccia da sempre della cooperazione una sua bandiera: il nome “Accorciamo le distanze” è nato circa tre anni fa ma mai come oggi ci sembra attuale puntare ad avvicinare territori che si trovano a migliaia di chilometri di distanza, ma anche territori della stessa regione, che dalla cooperazione e dalla collaborazione reciproca non possono che trarre occasione di apprendimento reciproco, confronto e crescita.»

Scheda progetto
13 partner, di cui 10 sardi e 3 delle isole portoghesi delle Azzorre
Sardegna
● GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari (Capofila)
● GAL Marmilla
● GAL Ogliastra
● GAL Linas Campidano
● GAL Nuorese Baronia
● GAL Sinis
● FLAG Sardegna Sud Occidentale
● FLAG Pescando
● FLAG Nord Sardegna
● FLAG Sardegna Orientale
Azzorre
● GAL Grater
● GAL Adeliaçor
● GAL Arde
Importo totale progetto: 674.113,24 €

Il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari sta promuovendo l’avvio di un percorso per la costruzione di un distretto rurale, ai sensi della legge regionale 16 del 2014
in materia di “Agricoltura e sviluppo rurale: agrobiodiversità, marchio collettivo, distretti” e delle relative direttive di attuazione del 2020. La legge definisce così i distretti rurali: «Sistemi produttivi locali caratterizzati da un’identità storica e territoriale omogenea derivante dall’integrazione fra attività agricole ed altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali».
Stamattina si è svolto il primo incontro tra i rappresentanti del GAL, di 11 comuni del territorio, della Federazione provinciale di Coldiretti, di Confcooperative Cagliari e della Cantina di Santadi. «I partecipanti hanno dato mandato al GALracconta il presidente Cristoforo Luciano Piras di farsi promotore di un comitato per l’avvio del percorso di costituzione del Distretto. Siamo felici di mettere a disposizione di questo progetto le nostre energie e le nostre competenze e dopo questo incontro preliminare prevediamo di organizzare presto degli appuntamenti di confronto e discussione».
«La nascita del Distrettospiega la direttrice Nicoletta Pirasè la naturale prosecuzione del lavoro di sviluppo locale e progettazione partecipata che da anni il GAL porta avanti. Nel 2016 abbiamo scelto la nostra strategia insieme al territorio, attraverso un percorso dal basso che ha portato a un Piano d’azione dal titolo “Qualità e sostenibilità per un distretto rurale integrato”. Oggi è possibile arrivare con lo stesso approccio inclusivo e partecipativo al riconoscimento giuridico di quel distretto rurale che come GAL stiamo costruendo da anni insieme al territorio.»
Uno dei principi base del GAL è quello cosiddetto della “porta aperta”, che permette a chiunque ne abbia i requisiti di entrare a far parte del Gruppo di azione locale. Grazie al Distretto rurale sarà possibile coinvolgere oltre agli attuali soci, numerosi altri soggetti pubblici e privati, tra cui importanti comuni come Carbonia, Iglesias, Narcao e Musei, che al momento non possono beneficiare delle opportunità offerte dal GAL.
«Il Distretto rurale – concludono il presidente e la direttrice del GAL ai sensi della normativa regionale vigente è complementare con la strategia di sviluppo locale promossa dal GAL e rappresenta un’opportunità in più di crescita economica e di governance. Inoltre permetterà a nuovi comuni di far parte di un progetto strategico in grado di migliorare la qualità della vita del Sud Ovest in un’ottica di sostenibilità, innovazione, cooperazione, collaborazione e partecipazione.»

Hanno partecipato all’incontro, tenutosi venerdì 26/03/2021 (in modalità online):
● GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari
● Comune di Domusnovas
● Comune di Fluminimaggiore
● Comune di Giba
● Comune di Masainas
● Comune di Narcao
● Comune di Nuxis
● Comune di Piscinas
● Comune di Pula
● Comune di Sant’Anna Arresi
● Comune di Santadi
● Comune di Tratalias
● Federazione Provinciale di Coldiretti
● Confcooperative Cagliari
● Cantina di Santadi

Nasce il progetto di cooperazione europea WAVES, di cui il FLAG Sardegna Sud Occidentale è partner e che coinvolge attivamente anche il territorio.
Il progetto ha una dotazione finanziaria di oltre mezzo milione di euro di cui circa 300.000 destinati ai contributi per le imprese dei territori coinvolti.
La presentazione si è svolta ieri su Zoom e per il FLAG, sono intervenuta io come direttrice del FLAG SSO. Oltre al comunicato ufficiale invio anche una breve presentazione del FLAG e due dichiarazioni (di seguito, nel corpo della mail).

Progetto WAVES: anche il FLAG Sardegna Sud Occidentale fra i promotori del progetto europeo che offre servizi specialistici di consulenza alle imprese della blue economy

Il FLAG Sardegna Sud Occidentale è il Gruppo costiero di azione locale che abbraccia il territorio dei 14 comuni litoranei del sud ovest della Sardegna, da Pula a Buggerru. È stato promosso nel 2016 dal GAL Sulcis Iglesiente con numerosi altri soggetti del territorio, per favorire uno sviluppo sostenibile delle aree costiere, lagunari e marine del sud ovest dell’isola.

Luciano Cristoforo Piras, presidente del FLAG Sardegna Sud Occidentale: «Siamo partner del progetto WAVES perché crediamo fermamente nella cooperazione, sia di tipo interterritoriale o transnazionale, ovvero con altri FLAG e GAL sia sardi che di altri paesi europei».

Nicoletta Piras, direttrice del FLAG Sardegna Sud Occidentale: «Il progetto WAVES è un importante tassello della strategia di sviluppo locale del nostro FLAG: oltre a rappresentare un’occasione di incontro e confronto con altre realtà, può offrire un’opportunità concreta di crescita e innovazione per le imprese del territorio».

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È stata pubblicata alcuni giorni fa la graduatoria del bando per il finanziamento – sotto forma di premio a fondo perduto – di imprese extra agricole sostenibili promosso dal GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari. Sono stati messi a bando dall’ente 485mila euro di fondi europei e la risposta del territorio è stata importante: presentate ben 28 idee imprenditoriali innovative che sono state vagliate da una commissione di esperti. Le prime 10 idee verranno finanziate con i fondi attualmente disponibili e le successive 18 verranno si spera finanziate nei prossimi mesi, con ulteriori 600mila euro.

Le idee vincitrici abbracciano un’ampia gamma di servizi destinati al miglioramento della qualità della vita di chi il territorio lo abita e all’accoglienza di turisti e visitatori: spaziano dalla ricettività nel contesto rurale dei “medaus” ai servizi essenziali alla famiglia e all’infanzia (servizi che nel territorio mancano e che possono favorire la genitorialità e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro), passando per un centro di riflessologia plantare, una banca del miele, i servizi di apiterapia, un pet resort per chi viaggia con i propri animali, attività per lo sport a contatto con la natura e un marchio per l’agroalimentare di qualità.

«Nasceranno a brevissimo dieci nuove impresedichiara Nicoletta Piras, direttrice del GAL – e speriamo arrivi la notizia che possano diventare ventotto: progetti sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, che possono rappresentare non solo un’occasione importantissima per i futuri imprenditori e le loro famiglie, ma anche una rivincita per il nostro territorio. Un territorio abituato a subire decisioni calate dall’alto ma che con caparbietà e tenacia lavora da anni per creare sviluppo locale dal basso, con un approccio inclusivo e partecipativo».

Il finanziamento è complementare alle attività di formazione svolte negli ultimi due anni per la creazione di nuove imprese sostenibili e innovative in ambito rurale, attivata dal GAL Sulcis Iglesiente e dal FLAG Sardegna Sud Occidentale con l’agenzia formativa Ifold. Ben 25 dei 28 concorrenti al bando hanno seguito i corsi, lavorando sulle proprie idee di impresa, crescendo insieme ad esse e sviluppando le competenze necessarie per realizzarle. Ogni futuro imprenditore riceverà un premio tra i 30 e i 50mila euro per realizzare entro 3 anni il proprio progetto.

«Credo fermamente che nel territorio sia presente un grande capitale umano inespresso sottolinea Cristoforo Luciano Piras, presidente del GAL e il fatto che siano arrivate tante richieste di finanziamento, tutte di alto livello, lo testimonia. Stiamo lavorando alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo socioeconomico del territorio, basato sulla valorizzazione del patrimonio agroalimentare, ambientale, paesaggistico e culturale: è una sfida ambiziosa, ma sono certo che il percorso intrapreso sia quello giusto e questo bando  ne rappresenta una tappa importante».

Alcuni numeri del bando

• 28 idee imprenditoriali innovative presentate, tutte idonee al finanziamento (16 donne e 12 uomini)

• 10 idee immediatamente finanziate (8 donne e 2 uomini)

• 25 delle 28 idee sono state presentate da partecipanti ai corsi di formazione del GAL e del FLAG

• 485.000 euro di risorse immediatamente disponibili (più 600.000 euro di ulteriori risorse che si attende vengano sbloccate dalla Regione)

• 30.000-50.000 euro l’ammontare di ogni singolo premio a fondo perduto

• 39 anni l’età media dei primi 10 beneficiari.

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Il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari ha pubblicato gli esiti del bando Agrisociale che mira a sostenere lo sviluppo di progetti di agricoltura sociale nel territorio. I fondi sono stati stanziati per promuovere la diversificazione delle aziende agricole integrando le attività classiche con altre indirizzate all’inclusione sociale. Ammontano a 300.000 euro e rientrano tra i fondi europei del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Sardegna. Le risorse a disposizione permetteranno di finanziare interamente due progetti dei tre che sono stati presentati da altrettanti raggruppamenti e si spera di avere a disposizione presto le risorse per finanziare anche il terzo. A guidare le due reti che hanno ricevuto il finanziamento sono il Comune di Giba e la società Impresa Verde. La terza rete è guidata dalla cooperativa sociale Adest. I tre progetti presentati coinvolgono 9 comuni del territorio (Giba, Masainas, Teulada, Sant’Anna Arresi, San Giovanni Suergiu, Sant’Antioco, Santadi, Villaperuccio e Nuxis) e ben 23 altri soggetti tra aziende agricole, cooperative sociali di tipo A e B, aziende del terzo settore e università.
Numerose le attività previste nei prossimi due anni sia nelle aziende agricole sia negli orti sociali: spazieranno – per fare qualche esempio – dalla pet therapy (la terapia che sfrutta i benefici dell’interazione tra uomo e animali) ai laboratori professionalizzanti di caseificazione, tosatura e tintura con lo zafferano, passando per un marchio etico dedicato ai prodotti locali, per l’educazione ambientale e per il turismo riabilitativo ed esperienziale. Con particolare attenzione all’inclusione
sociale e all’inserimento socio-lavorativo.
«Finanziare l’agricoltura socialedichiara Nicoletta Piras, direttrice del GALsignifica dare reale cittadinanza alle persone più deboli e svantaggiate e, partendo dal loro benessere, promuovere quello di un’intera comunità. Facendo lavorare insieme il settore privato e quello pubblico, il mondo della terra con quello dei servizi alla persona. Da anni stiamo lavorando perché le aziende agricole puntino sulla multifunzionalità e integrino il reddito della produzione agro-zootecnica con i contributi derivanti dalle attività connesse al mondo del sociale. Divenendo degli importanti nodi di una rete di welfare diffuso che dal basso contribuisca a erogare servizi indispensabili per lo sviluppo sociale, culturale ed economico delle aree rurali come il Sulcis Iglesiente».
Il GAL si occupa di agricoltura sociale da quasi 10 anni con un percorso che ha visto protagonisti enti locali, cooperative sociali e aziende agricole del territorio e con attività transnazionali che hanno coinvolto GAL sardi e finlandesi nella costituzione della Carta dei princìpi dell’agricoltura sociale. Fino ad arrivare al bando Agrisociale, nato come risposta alle richieste che il territorio ha manifestato nel corso del percorso partecipativo “Chi partecipa conta” promosso dal GAL per decidere con la collettività come utilizzare i fondi europei per lo sviluppo rurale del Sulcis Iglesiente.
«L’ottima risposta del territorio a questo bando, sia da parte di soggetti pubblici che privatispiega Cristoforo Luciano Piras, presidente del GALconferma che puntare sull’agricoltura sociale è stata una scelta coraggiosa e lungimirante. Così come lo è stata quella di coinvolgere la collettività nelle decisioni sul come utilizzare i fondi che abbiamo a disposizione. Perché – ancora più in contesti in cui la quotidianità è spesso purtroppo segnata da assistenzialismo e decisioni calate dall’alto – l’agricoltura sociale e la progettazione partecipata stanno dimostrando di essere delle pratiche virtuose di sviluppo locale sostenibile e inclusivo.»