25 March, 2023
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Si è svolto oggi al Lù Hotel di Carbonia il seminario di formazione per giornaliste e giornalisti “SLA e Sport: due mondi opposti ma connessi. Il linguaggio giornalistico come tratto d’unione”. Organizzato dall’Ussi Sardegna (Unione Stampa Sportiva Italiana) con la collaborazione dell’Ussi nazionale, dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna dell’Associazione “Sturmtruppen”, l’evento ha puntato i riflettori sul delicato tema della SLA e dei suoi intrecci con il mondo dello sport, in particolare con il calcio, ma soprattutto su come gli aspetti della comunicazione possano diventare importanti. Inclusione, integrazione, socialità e fede tra gli aspetti trattati nel corso del dibattito aperto dai saluti del presidente dell’Odg Sardegna, Francesco Birocchi, del consigliere nazionale USSI, Mario Frongia e del presidente USSI Sardegna, Paolo Mastino.
Ad intervenire sui temi della malattia, della fede e della comunicazione, sono stati Viviana Lantini primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia; don Cristian Lilliu, parroco della Parrocchia di San Ponziano a Carbonia; il giornalista Vittorio Sanna.
Ospite d’onore dell’iniziativa Renato Scanu, “l’inviato speciale” che dopo aver dedicato tutta la sua vita per la passione verso il giornalismo e le radiocronache, è stato colpito dalla SLA. La malattia, però, non gli ha impedito di continuare a coltivare l’interesse per il mondo del calcio e dello sport in generale. Renato Scanu ha ricevuto una pergamena che lo attesta come socio onorario dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, oltre a una maglia personalizzata ed autografata regalatagli dal Cagliari Calcio.
Grazie al supporto di un sintetizzatore vocale, l’inviato speciale ha voluto dedicare un pensiero alla giornata odierna: «Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato a questa iniziativa sociale, che mette in relazione il mondo del giornalismo con quella che io chiamo bestia maledetta. Una malattia che blocca il mio corpo ma non la mia mente, sempre speranzosa di poter tornare al lavoro: la radio è sempre stata il mio grande amore, in trent’anni mi ha dato infinite gioie».

Appuntamento domani, venerdì 14 ottobre 2022, dalle 14.00 alle 17.00, al Lù Hotel di Carbonia con il seminario di formazione per giornaliste e giornalisti “SLA e Sport: due mondi opposti ma connessi. Il linguaggio giornalistico come tratto d’unione”.

Organizzato dall’Ussi Sardegna (Unione Stampa Sportiva Italiana) con la collaborazione dell’Ussi nazionale, dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna dell’Associazione “Sturmtruppen”, l’evento formativo, che garantirà ai partecipanti tre crediti, punterà sul delicato tema della SLA e dei suoi intrecci con il mondo dello sport, in particolare con il calcio, ma soprattutto su come gli aspetti della comunicazione possano diventare importanti.

Inclusione, integrazione, socialità e fede saranno tra gli aspetti trattati nel corso del dibattito che sarà aperto dai saluti del presidente dell’Odg Sardegna, Francesco Birocchi, del consigliere nazionale USSI, Mario Frongia e del presidente USSI Sardegna, Paolo Mastino.

Ad intervenire saranno i relatori Viviana Lantini, responsabile del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia; don Cristian Lilliu, parroco della Parrocchia di San Ponziano a Carbonia ed il giornalista Vittorio Sanna che tratteranno di:

Viviana Lantini: “La malattia, le cause, gli studi in corso e la predominanza in Sardegna”;

Don Cristian Lilliu – “La Fede come veicolo che unisce e sostiene sia il mondo dello sport che i malati di SLA”;

Vittorio Sanna – “La forza della comunicazione. Quando la comunicazione diventa esclusivamente un motivo di vita. Come dovrebbe essere sempre”.

Prenderà parte all’iniziativa anche Renato Scanu, “l’inviato speciale” che dopo aver dedicato tutta la sua vita per la passione verso il giornalismo e le radiocronache, è stato colpito dalla SLA. La malattia, però, non gli ha impedito di continuare a coltivare l’interesse per il mondo del calcio e dello sport in generale, ma soprattutto non ha messo fine alle sue cronache sportive che, con l’aiuto di un comunicatore digitale, proseguono senza sosta. Una dimostrazione di grande forza di volontà per chi ha subito un duro colpo sia nel fisico che nella mente, ma che nonostante tutto ha deciso di non arrendersi.

Organizzato dall’Ussi Sardegna (Unione Stampa Sportiva Italiana) con la collaborazione dell’Ussi nazionale, dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, dell’Associazione “Sturmtruppen” e con il supporto di Medianet, si terrà venerdì 14 ottobre 2022 dalle 14.00 alle 17.00 al Lù Hotel di Carbonia, il seminario di formazione per giornaliste e giornalisti “SLA e Sport: due mondi opposti ma connessi. Il linguaggio giornalistico come tratto d’unione”.

All’evento formativo prenderanno parte la responsabile del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia, dottoressa Viviana Lantini, il giornalista Vittorio Sanna, il presidente dell’Odg Sardegna, Francesco Birocchi, il consigliere nazionale USSI, Mario Frongia ed il presidente USSI Sardegna, Paolo Mastino.

Il pomeriggio sarà dedicato al tema della SLA alla quale il mondo del giornalismo cerca di approcciare non solo con tutta la delicatezza possibile nell’affrontare i temi legati alla malattia, ma offrendosi come prezioso strumento per consentire a chi ha contratto la terribile malattia, di poter continuare a comunicare con il mondo esterno. Un aspetto sociologico e di inclusione sul quale la stampa si è mostrata sempre molto vicina e che, in occasione del seminario, darà conferma di tutti questi aspetti. Partendo dai profili medico-sociali, il tema del rapporto tra l’attività sportiva e una malattia che porta lentamente alla paralisi di tutti i muscoli del corpo, si arriverà alla testimonianza di chi ha vissuto da vicino la situazione di un malato di SLA.

Prenderà parte all’iniziativa anche Renato Scanu, “l’inviato speciale” che, dopo aver dedicato tutta la sua vita per la passione verso il giornalismo e le radiocronache, è stato colpito dalla SLA.

La malattia, però, non gli ha impedito di continuare a coltivare l’interesse per il mondo del calcio e dello sport in generale, ma soprattutto non ha messo fine alle sue cronache sportive che, con l’aiuto di un comunicatore digitale, proseguono senza sosta.

Una dimostrazione di grande forza di volontà per chi ha subito un duro colpo sia nel fisico che nella mente, ma che nonostante tutto ha deciso di non arrendersi e soprattutto di non abbandonare la sua passione per la cronaca sportiva.

Il corso darà diritto a 3 crediti formativi per i giornalisti.

Senegal, Brasile, Argentina, Portogallo, Italia e Sardegna sono i luoghi premiati dal Fiorenzo Serra Film Festival 2020, il principale concorso sul cinema etnografico europeo con oltre 700 film in concorso da tutto il mondo, che quest’anno ha avuto per tema “La dimensione culturale del cibo” e si è tenuta dal 24 al 28 novembre.
A vincere il Fiorenzo Serra Film Festival 2020, sezione lungometraggi, è Golden Fish, African fish diretto dal francese Thomas Grand e dal senegalese Moussa Diop. Il brasiliano O Babado da Toinha del brasiliano Sergio Bloch si aggiudica il primo premio, invece, tra i cortometraggi. Due film che ben raccontano le anime etnografiche di due distinti Paesi, il Senegal e il Brasile: del Paese africano, senza idealizzazioni estetizzanti, viene illustrata la filiera della pesca come fatto sociale e culturale totale; protagonista del corto vincitore è invece la bahiana Toinha, che si riappropria della sua identità preparando e vendendo piatti tipici della gastronomia brasiliana. Al secondo posto tra i lungometraggi La vuelta al campo di Juan Pablo Lepore, ambientato in Argentina, che configura il ritorno alla campagna come lotta per la giustizia e per la democrazia. Il piazzamento d’onore tra i cortometraggi è per La cena delle anime del nuorese Ignazio Figus. Menzione d’onore al corto El sentido del cacao dello spagnolo Alberto Utrera.
Nella sezione Antonio Simon Mossa – che ha raccolto i film fuori dal tema scelto – tra i lungometraggi vince A place in the world dell’italiano Francesco Ritondale che descrive il dramma del popolo Saharawi. Il biopic La camicia di Basilio di Filippo Biagianti è invece il miglior cortometraggio: un anziano ogliastrino descrive la sua trascorsa miseria con severa semplicità, riavvolgendo il nastro del tempo.
My little drop of honey del portoghese Daniel M. Silva si aggiudica infine il Premio speciale Umanitaria, aggiudicato da tutti i dipendenti dei Centri Servizi Culturali sardi della Società Umanitaria.
La cerimonia di premiazione, così come le quattro masterclass del gastronomo e giornalista Giovanni Fancello e dei registi Antonio Maciocco, Paolo Zucca e Milad Tangshir, è stata trasmessa in live streaming sui canali del Festival e ospitata nei locali dell’Accademia di Belle Arti “Sironi” di Sassari e si è aperta con un omaggio alla popolazione di Bitti, duramente colpita ieri dal maltempo che ha provocato alcune vittime. I registi in gara, connessi online da tutto il mondo, sono stati virtualmente premiati da Simone Ligas e Joseph Pintus del Laboratorio di Antropologia visuale “Fiorenzo Serra” della Società Umanitaria organizzatore dell’evento. Ai vincitori, oltre ai premi in denaro, sono andati il Fiorenzo d’oro ed il Fiorenzo d’argento, due trofei realizzati in stampa 3D con materiali naturali e biodegradabili che rappresentano il logo del festival, creati dal grafico Luca Delogu e realizzate dall’artigiano digitale Carlo Delogu. Alla serata hanno inoltre partecipato da remoto il presidente della Società Umanitaria Sardegna Paolo Serra, la neodirettrice del Dipartimento di Storia, Scienze dell’uomo e della Formazione Valeria Panizza, il direttore dell’Accademia di Belle Arti Antonio Bisaccia ed il direttore del Centro servizi culturali della Cineteca sarda Antonello Zanda. La giuria era formata da Maria Alessia Glielmi (antropologa dell’Università di Genova), Valentina Noya (direttrice del festival LiberAzioni), Susanna Paulis (antropologa dell’Università di Cagliari), Antonio Bisaccia (direttore dell’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari), Rosanna Castangia (titolare della casa di produzione cinematografica Bencast), Paolo Mastino (giornalista RAI), Milad Tangshir (regista e montatore video), Paolo Zucca (regista e sceneggiatore), Antonio Maciocco (regista) e Pietro Simon (figlio dell’intellettuale Antonio Simon Mossa).
Il festival, giunto alla sua quarta edizione, ha visto 708 film in gara da tutto il mondo ed è organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Storia e Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari. Patrocinatori dell’iniziativa sono la Regione Autonoma della Sardegna ed il comune di Sassari.

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Ieri pomeriggio, prima dell’inizio della partita Cagliari-Lazio, il presidente dell’Ussi Sardegna, Mario Frongia, ha consegnato il Premio Ussi 2019 a Nicolò Barella. Nella fotografia di Fabio Murru, da sinistra, Sergio Cadeddu (Cagliari News24), Enrico Gaviano (La Nuova Sardegna), Nicolò Barella, Mario Frongia (presidente Ussi Sardegna), Laura Puddu (addetto stampa della FIPAV Sardegna) e Paolo Mastino (RAI).

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Nuovo appuntamento della campagna di sensibilizzazione dell’associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince ONLUS. il 14 luglio alle ore 20.30 presso il Palazzo Ducale di Sassari è prevista la proiezione del documentario “Buonasera, Moby Prince” di Paolo Mastino del TGr Sardegna. il lavoro cinematografico ripercorre i 26 anni della storia del traghetto Moby Prince, incendiatosi dopo essere entrato in collisione con la petroliera Agip Abruzzo il 10 aprile del 1991 nel porto di Livorno, in cui morirono 140 persone in attesa di soccorsi mai arrivati.

Dopo anni di verità processuali poco credibili e di comodo, finalmente la Commissione parlamentare d’Inchiesta, istituita a luglio del 2015 in Senato, sta facendo luce su aspetti fino ad allora controversi e poco chiari. Dopo il documentario seguirà un incontro-dibattito aperto a tutti i cittadini che hanno voglia di verità e giustizia, moderato da Anna Piras, caporedattore del TGr Sardegna, a cui parteciperanno, oltre a Paolo Mastino, il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, i tre senatori sardi della Commissione d’Inchiesta, Silvio Lai, presidente, Emilio Floris e Luciano Uras, il presidente dell’associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince ONLUS, Luchino Chessa. Una puntuale occasione per fare il punto del lavoro fin qui svolto dalla Commissione Parlamentare a poco meno di sei mesi dalla fine del suo mandato.

 

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Il Consiglio regionale della Sardegna ha voluto ricordare, a 26 anni di distanza, la tragedia della Moby Prince in cui morirono 141 persone, con due manifestazioni: l’intitolazione di una piazza alla memoria delle vittime, davanti al porto di Cagliari, ed una semplice cerimonia nell’Aula consiliare cui hanno partecipato, fra gli altri, anche il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sen. Silvio Lai ed il presidente dell’Associazione 10 aprile-familiari vittime Moby Prince Luchino Chessa.

Nel suo intervento il sen. Silvio Lai ha ricordato che «dalla prima fase del lavoro della Commissione, basato sulla lettura degli atti del processo, l’audizione di numerosi esperti e l’esame di nuove testimonianze, emerge uno scenario della vicenda molto più grande  e complesso, con elementi di verità diversi dalla verità giudiziaria che ci è stata consegnata dai tribunali».

«Fra questi – ha proseguito il presidente della Commissione – i più importanti riguardano la condotta della Moby Prince, che tentò disperatamente di evitare l’impatto con la petroliera, e del suo equipaggio che attivò corrette procedure per mettere in salvo in passeggeri: una ricostruzione significativamente diversa da quella ufficiale secondo la quale lo scontro sarebbe stato causato, almeno in parte, da una nave senza governo.»

Il sen. Silvio Lai, inoltre, ha annunciato che la seconda parte del lavoro della Commissione sarà concentrato sull’analisi di alcuni altri elementi come il luogo di provenienza della petroliera, le caratteristiche del carico che aveva a bordo e le motivazioni del suo smantellamento dopo la tragedia. «Con l’obiettivo comune – ha concluso – di diradare il mistero che ancora avvolge la tragedia, senza accontentarsi di una verità basata sull’incidente e l’errore umano, dimenticando l’eroismo dell’equipaggio e degli stessi passeggeri».

Un altro componente della Commissione, il sen. Luciano Uras, ha affermato che dall’esame degli atti «emergono fatti e circostanze che cambiano sia lo scenario che gli esiti della vicenda Moby Prince, rispetto alla quale la verità giudiziaria copre responsabilità, nasconde e distorce i dati reali -. In particolare – ha aggiunto Uras – è incomprensibile che l’assoluta mancanza di soccorsi abbia lasciato morire 140 persone senza nemmeno un tentativo di salvarle, se non quando la nave era già completamente distrutta dal fuoco».

A nome dei familiari delle vittime il presidente dell’Associazione Luchino Chessa ha raccontato tutta la sua emozione ma anche la sua rabbia «per una giustizia senza una verità diversa da quella dei tribunali che parla di incidente, di una nebbia improvvisa e di un comandante distratto». «Ora – ha detto ancora – grazie al lavoro della Commissione si comincia a capire qualcosa di più, dopo 20 anni di silenzio nei quali siamo rimasti soli con la nostra determinazione perché nessuno si è occupato di noi e della nostra sofferenza».

Durante la cerimonia svoltasi in Consiglio regionale è stato proiettato il documentario “Buonasera, Moby Prince”, realizzato dal giornalista Paolo Mastino della sede Rai della Sardegna, in collaborazione con la sede della Toscana.

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“Moby Prince: a ventisei anni dalla tragedia” è il tema dell’incontro organizzato dalle ore 11.00 di venerdì 7 aprile nell’Aula consiliare del Consiglio regionale. Sarà l’occasione per ricordare le vittime del disastro avvenuto il 10 aprile del 1991 nella rada del porto di Livorno e per fare il punto, a tanti anni di distanza, sulle inchieste che tentano di chiarire le cause della collisione tra il traghetto e la petroliera Agip Abruzzo.

Aprirà i lavori, dopo i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. E’ prevista la proiezione del documentario “Buonasera, Moby Prince” di Paolo Mastino, giornalista del Tg Rai Sardegna.

Interverranno: Luchino Chessa, presidente dell’Associazione 10 Aprile – Familiari vittime Moby Prince, il senatore Silvio Lai, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta e i senatori Emilio Floris e Luciano Uras, componenti della commissione d’inchiesta.

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Luigi Ferrajolo è stato confermato alla presidenza dell’Ussi durante il congresso elettivo svoltosi a Chiavari il 20 e 21 febbraio scorsi. Per la storica firma del Corriere dello sport, si tratta del terzo mandato consecutivo. Nel Consiglio nazionale è stato, altresì, rieletto il rappresentante della Sardegna Andrea Frigo (Ansa).

La delegazione della Sardegna era composta dal presidente Mario Frongia, dal vicepresidente Andrea Frailis, dal consigliere Enrico Gaviano e dal revisore Marco Capponi. Nel suo intervento, prima delle votazioni, Mario Frongia ha ribadito la fiducia nella presidenza uscente, sia per le attività a tutela della categoria, che per il Memorial D’Aguanno e i seminari formativi di Coverciano.

Nella prima riunione d’insediamento del Consiglio direttivo dell’Ussi Sardegna, eletto lo scorso 4 febbraio, è stato costituito il Comitato di presidenza. Oltre al presidente Frongia ne fanno parte i vicepresidenti Andrea Frailis per i professionisti e Giuseppe Amisani per i collaboratori, il segretario Virginia Saba per i professionisti e il vicesegretario-tesoriere Stefano Cocumelli per i collaboratori. Il Consiglio, su proposta del presidente Frongia, ha altresì approvato i seguenti incarichi esterni: rapporti con le tv Paolo Mastino, rapporti con il web Sergio Cadeddu, rapporti con le banche Giuseppe Deiana, rapporti con i social network Virginia Saba, rapporti con il Cagliari calcio Francesco Porceddu, rapporti con le istituzioni Marco Capponi, delegato tribuna e sala stampa stadio Sant’Elia nonché verbalizzatrice Laura Puddu, rappresentante dei fotografi Enrico Locci.

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Mario Frongia è stato confermato al vertice dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) Sardegna. Le elezioni si sono svolte a Cagliari, presso la sala conferenze del C.U.S. e a Sassari, presso la sede di Predda Niedda de La Nuova Sardegna. I seggi sono stati aperti alle ore 9.00 e chiusi alle 13.00, la commissione di verifica dei poteri è stata presieduta da Andrea Frigo (vice presidente nazionale Ussi) che si è avvalso della collaborazione di Federica Ginesu e Gianluca Zuddas. All’assemblea sono intervenuti Francesco Birocchi (presidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti) e Andrea Frigo. Il presidente uscente Mario Frongia ha tenuto la relazione tecnica e morale di resoconto dell’operato dell’associazione nell’ultimo quadriennio, quindi il vice presidente uscente Giuseppe Amisani ha tracciato un bilancio delle attività svolte. Alla chiusura delle votazioni lo spoglio ha decretato la rielezione di Mario Frongia, con 58 voti a favore e due schede nulle.

Sono stati inoltre eletti alla carica di consiglieri per i professionali: Giuseppe Deiana con 29 voti, Andrea Frailis con 27 voti, Virginia Saba con 26 voti, Paolo Mastino con 24 voti e Enrico Gaviano con 7 voti.

Ha inoltre riportato voti Francesco Porceddu (2) e una scheda è risultata nulla.

Per i revisori professionali è stato eletto Francesco Porceddu con 11 voti.

Sono stati eletti alla carica di consiglieri per i collaboratori: Giuseppe Amisani con 24 voti, Stefano Cocumelli con 18 voti, Sergio Cadeddu con 17 voti e Laura Puddu con 15 voti.

Hanno inoltre ricevuto preferenze Marco Capponi (7), Giorgio Cannas (6) e due schede sono risultate bianche.

Per i revisori effettivi è stato eletto Marco Capponi con 9 voti, revisore supplente Carlo Melas (1 voto).

L’associazione ringrazia vivamente il C.U.S. Cagliari e La Nuova Sardegna per la cortese ospitalità.

«Ancora una volta ha vinto la squadra! – ha commentato a caldo Mario Frongia -. Grazie a tutti, dall’Ordine all’Associazione della stampa, ci aspettano tante battaglie a favore della professione, del territorio, del sociale, del mondo giovanile e dei colleghi che si avvicinano al giornalismo e alla comunicazione. L’Ussi è e rimane concretamente a disposizione di enti, società e associazioni. In bocca al lupo ai colleghi del direttivo.»