28 March, 2024
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Domani, sabato 5 novembre, alle 10.00, presso il Parco archeologico di Montessu, a Villaperuccio, verrà presentato il progetto “Arte e architettura nella Preistoria della Sardegna. Le domus de janas”.

Il progetto, inserito nella tentative list dei candidati al riconoscimento dell’Unesco come patriomonio dell’umanità, comprende 35 siti archeologici della Sardegna, tra i quali anche la necropoli preistorica di Montessu.

Coordinato dal CeSim (Centro Studi Identità e Memoria) con capofila il comune di Alghero, è finanziato dalla Regione Sardegna e patrocinato dalle Università di Sassari e Cagliari, dal Touring Club Italiano e dalla FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia).

Parteciperanno alla presentazione: il sindaco di Villaperuccio, Marcellino Piras; l’assessore dei Beni culturali del comune di Villaperuccio, Mario Silvio Stera; Ivana Zucca (presidente del Consorzio Sistema Culturale Sardegna); la soprintendente Monica Stochino; il professor Riccardo Cicilloni (Università di Cagliari); Giuseppa Tanda (presidente CeSim); Alessandro Cocco (comune di Alghero); Gianfranca Salis e Giovanna Pietra, funzionarie archeologhe della Soprintendenza ABAP; Giacomo Paglietti (Museo archeologico di Santadi).

Al termine dell’incontro, si terrà una visita al sito archeologico di Montessu, gestito dal Consorzio Sistema Culturale Sardegna ed al Museo archeologico di Santadi (Sistema museale di Santadi), dove sono esposti i materiali archeologici rinvenuti.

Si è concluso sabato 22 ottobre, nel sito geo-speleo-archeologico dell’ex Miniera di Sa Marchesa, presso Acquacadda, comune di Nuxis, il 1° convegno internazionale “Le grotte nella preistoria: scavi, studi e valorizzazione”, organizzato dall’associazione Speleo Club Nuxis, presieduta dal professor Roberto Curreli, in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, cattedra di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lingue, Lettere e Beni Culturali (professori Riccardo Cicilloni e Carlo Lugliè), il comune di Nuxis, il ministero della Cultura, la missione archeologica presso la Grotta di Acquacadda – Nuxis, il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna (assessorato del Turismo, artigianato e commercio), L.R. 7/1955, annualità 2021.

Sono stati due giorni molto intensi che hanno visto la partecipazione di numerosi studiosi ed esperti di grotte, nonché di gruppi di ricerca provenienti da diverse regioni italiane, con collegamenti in videoconferenza anche da altri paesi.

L’obiettivo di offrire un quadro rappresentativo dei principali orientamenti e metodologie di ricerca che animano il panorama italiano ed internazionale sulle ricerche scientifiche presso grotte e ripari sotto roccia frequentati durante le fasi preistoriche e protostoriche europee, nonché i risultati di studi e ricerche su siti europei ed extraeuropei, è stato pienamente raggiunto, come hanno confermato al termine della seconda giornata, gli organizzatori, il presidente dello Speleo Club Nuxis, professor Roberto Curreli, e i professori dell’Università di Cagliari, Riccardo Cicilloni (direttore della campagna di scavi nella Grotta di Acquacadda) e Carlo Lugliè.

«Sono molto contento e per certi versi anche commosso per la grande presenza di numerosi luminari che ci hanno dato tantissime informazioni e mi fa enormemente piacere che questo primo convegno internazionale si sia tenuto in un piccolo paese, una piccola realtà come Nuxis ha detto Roberto Curreli, presidente dello Speleo Club Nuxis -. Non posso che ringraziare gli organizzatori, i professori Riccardo Cicilloni e Carlo Lugliè, con i loro collaboratori, ad iniziare dai dottori Marco Cabras e Federico Porcedda, l’Amministrazione comunale e tutti i soci del Gruppo speleologico.»

«È stata un’esperienza veramente molto bella ha rimarcato il professor Riccardo Cicilloni -. Sono stati tanti i temi messi in luce, ogni relatore ci ha portato informazioni, idee, tutti incentrati sulla multidisciplinarietà, il lavoro che facciamo ha senso se lavoriamo insieme. Un auspicio per proseguire sui questa strada. Spero che in un futuro prossimo si possa riuscire ad organizzare il secondo convegno internazionale. Ringrazio tutti i relatori che hanno onorato questa nostra iniziativa e quanti hanno contribuito alla sua realizzazione: la Sovrintendenza archeologica ed il ministero della Cultura, il comune di Nuxis, la Regione Sardegna, il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, lo Speleo Club di Nuxis e tutti i volontari, il mio staff che ha lavorato tanto e a cui auguro un grande successo»

Soddisfazione per quanto è emerso nelle due giornate di studio, in particolare per il grande spessore scientifico degli interventi di tutti i relatori, è stata espressa anche dal professor Carlo Lugliè, co-organizzatore dell’evento.

La giornata odierna è stata dedicata alle visite guidate nei siti archeologici del Sulcis, la Necropoli di Montessu a Villaperuccio ed il Pozzo sacro di Tattinu a Nuxis.

 

  • Seconda giornata, sabato 22 ottobre 2022, nel sito geo-speleo-archeologico dell’ex Miniera di Sa Marchesa, presso Acquacadda, comune di Nuxis, per il 1° convegno internazionale “Le grotte nella preistoria: scavi, studi e valorizzazione”, organizzato dall’associazione Speleo Club Nuxis, presieduta dal prof. Roberto Curreli, in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, cattedra di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lingue, Lettere e Beni Culturali (proff. Riccardo Cicilloni e Carlo Lugliè), il comune di Nuxis, il ministero della Cultura, la missione archeologica presso la Grotta di Acquacadda – Nuxis, il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. L’evento culturale è finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna (assessorato del Turismo, artigianato e commercio), L.R. 7/1955, annualità 2021. I lavori sono suddivisi in due sessioni: una al mattino, dalle 9.30 alle 13.30, coordinata dal professor Fabio Negrino, con sette relazioni di esperti provenienti da diverse regioni; una al pomeriggio, dalle 15.30 alle 19.30, coordinata dalle professoresse Elisabetta Starnini e Marta Zunino, con gli interventi di altri otto relatori. Il Convegno si concluderà domenica 23 ottobre, con alcune visite guidate nei siti archeologici del Sulcis.

La prima giornata si è aperta con i saluti dei rappresentanti delle istituzioni: il sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri; il direttore del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna Ciro Pignatelli; il consigliere regionale Michele Ennas; la rappresentante dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Francesca Caradda; il presidente della Cantina Santadi, già sindaco di Nuxis per un quarto di secolo, Antonello Pilloni; il presidente dello Speleo Club Nuxis Roberto Curreli; il presidente della Federazione speleologica sarda Angelo Naseddu. Al mattino, prima sessione di lavori, coordinata dalla professoressa Federica Fontana; al pomeriggio, dopo la pausa pranzo e la visita alla Grotta di Acquacadda, seconda sessione di lavori, coordinata dal professor Marco Peresani. Ricordiamo che, correlata al convegno, è stata organizzata dall’associazione Speleo Club Nuxis, in collaborazione con il comune di Nuxis e l’Università di Cagliari una mostra a tema archeologico, relativa agli scavi presso la Grotta di Acquacadda, visitabile presso il Centro Culturale di via Indipendenza, nella quale sono presenti immagini relative ai lavori della 3ª campagna di scavi appena terminata (il 30 settembre 2022). L’obiettivo della mostra è quello di avvicinare allo scavo la popolazione locale, all’interno di quelle pratiche di divulgazione scientifica e di archeologia pubblica messe in pratica nell’ambito della “terza missione” dell’Università di Cagliari.

 

È stata presentata questa mattina, presso il Centro Culturale di via Indipendenza, a Nuxis, una mostra fotografica a tema archeologico, relativa agli scavi presso la Grotta di Acquacadda, organizzata dall’associazione Speleo Club Nuxis, in collaborazione con il comune di Nuxis e l’Università di Cagliari.

Nella Mostra, che verrà installata presso la Scuola Media di Nuxis, sono presenti immagini relative ai lavori della 3ª campagna di scavi appena terminata (il 30 settembre 2022). L’obiettivo della Mostra è quello di avvicinare allo scavo la popolazione locale, all’interno di quelle pratiche di divulgazione scientifica e di archeologia pubblica messe in pratica nell’ambito della “terza missione” dell’Università di Cagliari.

Alla presentazione erano presenti gli alunni di alcune classi delle scuole Primaria e Media di Nuxis, accompagnati dalle loro insegnanti. Dopo la breve presentazione del sindaco Romeo Ghilleri,il professor Riccardo Cicilloni, docente di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lingue, Lettere e Beni Culturali dell’Università di Cagliari, ha spiegato i contenuti dei pannelli fotografici insieme all’archeologo Federico Porcedda. È stata grande la curiosità degli alunni che già conoscono la Grotta di Acquacadda per averla visitata e hanno fatto numerose domande sia al professor Riccardo Cicilloni sia all’archeologo Federico Porcedda, manifestando anche interesse per un eventuale proseguimento degli studi per il conseguimento della laurea in Archeologia che – come ha spiegato il professor Riccardo Cicilloni – prevede un corso di studi complessivamente ventennale, dalla Scuola Primaria alla definitiva specializzazione.

La presentazione della Mostra precede di due giorni l’inizio del 1° convegno internazionale “Le grotte nella preistoria: scavi, studi e valorizzazione”, che si terrà da venerdì 21 a domenica 23 ottobre, presso il sito geo-speleo-archeologico dell’ex Miniera di Sa Marchesa, presso Acquacadda. Il convegno è organizzato dall’associazione Speleo Club Nuxis, presieduta dal prof. Roberto Curreli, in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, cattedra di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lingue, Lettere e Beni Culturali (proff. Riccardo Cicilloni e Carlo Lugliè), il comune di Nuxis, il ministero della Cultura, la missione archeologica presso la Grotta di Acquacadda – Nuxis, il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. L’evento culturale è finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna (assessorato del Turismo, artigianato e commercio), L.R. 7/1955, annualità 2021.

La cerimonia di apertura con i saluti delle autorità, è prevista venerdì 21 ottobre, alle 9.30. Il programma prevede due sessioni di lavoro giornaliere, venerdì 21 e sabato 22 ottobre, con discussione finale dopo le relazioni degli esperti.

Domenica 23 ottobre, la giornata che chiuderà il convegno sarà dedicata alle visite guidate in alcuni siti archeologici del Sulcis.

Allegate tre brevi dichiarazioni del professor Riccardo Cicilloni, del professor Roberto Curreli e del sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri.

 

Da venerdì 21 a domenica 23 ottobre, il sito geo-speleo-archeologico dell’ex Miniera di Sa Marchesa, presso Acquacadda, comune di Nuxis, ospiterà il 1° convegno internazionale “Le grotte nella preistoria: scavi, studi e valorizzazione”.

Il convegno è organizzato dall’associazione Speleo Club Nuxis, presieduta dal prof. Roberto Curreli, in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, cattedra di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lingue, Lettere e Beni Culturali (proff. Riccardo Cicilloni e Carlo Lugliè), il comune di Nuxis, il ministero della Cultura, la missione archeologica presso la Grotta di Acquacadda – Nuxis, il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. L’evento culturale è finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna (assessorato del Turismo, artigianato e commercio), L.R. 7/1955, annualità 2021.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di offrire un quadro rappresentativo dei principali orientamenti e metodologie di ricerca che animano il panorama italiano ed internazionale sulle ricerche scientifiche presso grotte e ripari sotto roccia frequentati durante le fasi preistoriche e protostoriche europee, nonché i risultati di studi e ricerche su siti europei ed extraeuropei.

Il convegno intende inoltre promuovere lo sviluppo della conoscenza per lo studio dei contesti in grotta, attraverso l’applicazione di tecniche tradizionali e innovative di analisi al fine di delineare le principali linee di ricerca nel settore specifico e di avviare uno scambio di idee e dati nel campo delle indagini in ambito archeologico, antropologico, geologico, paleontologico e speleologico.

Al convegno parteciperanno studiosi ed esperti di grotte da tante regioni italiane. Oltre ai relatori che porteranno numerosi contributi relativi alle grotte archeologiche sarde, saranno presenti gruppi di ricerca provenienti dalle regioni Liguria, Emilia-Romagna, Lazio, Toscana, Campania e Puglia, oltre ad un gruppo proveniente dall’India occidentale e dal Sud della Spagna.

La cerimonia di apertura con i saluti delle autorità, è prevista venerdì 21 ottobre, alle 9.30. Il programma prevede due sessioni di lavoro giornaliere, venerdì 21 e sabato 22 ottobre, con discussione finale dopo le relazioni degli esperti.

Domenica 23 ottobre, la giornata che chiuderà il convegno sarà dedicata alle visite guidate in alcuni siti archeologici del Sulcis, tra i quali vi sono il Pozzo sacro di Tattinu e la Chiesa bizantina di Sant’Elia a Nuxis e la Necropoli di Montessu a Villaperuccio.

Nonostante si tratti di un convegno scientifico specialistico, verrà data grande importanza al rapporto con il pubblico.

Correlata al convegno, è stata organizzata una mostra fotografica a tema archeologico, relativa agli scavi presso la Grotta di Acquacadda, organizzata dall’associazione Speleo Club Nuxis, in collaborazione con il comune di Nuxis e l’Università di Cagliari, che sarà presentata il 19 ottobre, alle ore 11.00, a Nuxis, presso il Centro Culturale di via Indipendenza. Nella mostra, che verrà installata presso la Scuola Media di Nuxis, saranno presenti immagini relative ai lavori della 3ª campagna di scavi appena terminata (il 30 settembre 2022). L’obiettivo della mostra è quello di avvicinare allo scavo la popolazione locale, all’interno di quelle pratiche di divulgazione scientifica e di archeologia pubblica messe in pratica nell’ambito della “terza missione” dell’Università di Cagliari.

Il Comitato organizzatore del convegno e della mostra fotografica è formato dai proff. Riccardo Cicilloni, Carlo Lugliè e Roberto Curreli; la segreteria organizzativa dai dott. Marco Cabras e Federico Porcedda.

 

Sarà l’ex sito minerario di “Sa Marchesa” a Nuxis, venerdì 16 e sabato 17 settembre, protagonista di un nuovo appuntamento con “OPEN YOUR MINE – Miniere Aperte”, iniziativa ideata, promossa e coordinata dal Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna in collaborazione con le amministrazioni locali, le associazioni e i gestori dei siti per promuovere l’identità dei territori, migliorarne la percezione ed evidenziarne le potenzialità in chiave innovativa e sostenibile.

La due giorni “OYM” è organizzata dal Parco Geominerario in collaborazione con il comune di Nuxis, i gestori di “Sa Marchesa” e l’Associazione Italiana “Giovani per l’Unesco”, con una serie di eventi, trekking e visite guidate gratuite ai numerosi siti di un territorio interessato, per circa un secolo, dall’attività di scavo e concessioni minerarie di piombo e zinco, di rame ed argento, con presenza di formazioni geologiche esclusive, scenari ambientali caratteristici e tracce di insediamenti umani preistorici.

La partecipazione agli eventi è a numero limitato, per cui è necessaria la prenotazione.

Si inizia venerdì alle 18.30, presso il sito geo-speleo-archeologico e minerario di “Sa Marchesa”, con l’incontro avente a tema “Tutela e valorizzazione del patrimonio minerario”, che vedrà gli interventi di Federico Porcedda (archeologo rappresentante dell’Associazione Italiana “Giovani per l’Unesco”), Ciro Pignatelli (direttore del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna), Romeo Ghilleri (sindaco del comune di Nuxis), Riccardo Cicilloni e Marco Cabras (ricercatori dell’Università degli Studi di Cagliari), Samuele Antonio Gaviano (sindaco del comune di Serri), Pietro Laureano (Università di Firenze – esperto Unesco) e Roberto Curreli (geologo di “Sa Marchesa”), a cui seguiranno un momento ricreativo e una visita allo spazio espositivo della struttura. Nel corso dell’incontro, si parlerà dell’importante avvio della terza campagna di scavi archeologici presso la grotta di “Acquacadda”, mirante all’investigazione delle fasi preistoriche antecedenti alla nascita della civiltà nuragica, in particolare dall’Età del Rame all’Età del Bronzo.

Sabato mattina, si parte alle 9.30, con visite guidate agli scavi archeologici presso la grotta e alle sale espositive della struttura di “Sa Marchesa”. Sempre alle 9.30, partenza del trekking verso le piscine naturali di “Su Giriadroxiu”, con accompagnamento di guide ambientali escursionistiche e geologo. L’itinerario prevede un percorso ad anello di 5 km e difficoltà E (livello intermedio, escursionistico), con dislivello di 250 metri e durata di circa 4 ore. Al termine, verrà offerto un rinfresco con prodotti locali.

Le visite guidate riprendono alle 17.00, con partenza da “Sa Marchesa”. La prima, con archeologo, è diretta al “Pozzo Sacro” in località “Tattinu”, dove esisteva un villaggio nuragico, e alla chiesa campestre di “Sant’Elia”, edificata in periodo bizantino. La seconda, con geologo, punta a visitare una delle cave del territorio di Nuxis, in cui si estraevano marmo nero e grigio dalle caratteristiche peculiari.

Chiuderà la giornata il concerto serale del cantautore Piero Marras accompagnato da Vittorio Gazale, alle 20.30 presso il piazzale del sito di “Sa Marchesa”.

 

E’ stata presentata questa mattina, nella sala riunioni del sito ex minerario di Sa Marchesa, a Nuxis, la terza campagna di scavo archeologico didattico diretta da Riccardo Cicilloni, professore di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari, in collaborazione con i professori Elisabetta Marini e Vitale Sparacello del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente della medesima Università, che prenderà il via lunedì 5 settembre.

Allo scavo parteciperanno, anche quest’anno, durante tutto il mese di settembre, una trentina di studenti dei Corsi di Laurea in Beni Culturali e Spettacolo, in Archeologia e Storia dell’Arte e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Cagliari, ma anche studenti dell’Università di Ferrara, coordinati sul campo dai dottori Marco Cabras e Federico Porcedda, con il supporto dell’antropologa Dr.ssa Fabiana Corcione.

Le attività di scavo e ricerca sono possibili grazie alla concessione di scavo del ministero della Cultura (miC) e ai contributi del comune di Nuxis, della Regione Sardegna, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e con il supporto tecnico dell’associazione Speleo Club Nuxis, che gestisce l’area, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Cagliari e per le Province di Sud Sardegna ed Oristano.

La ricerca ricade nell’ambito di un progetto più ampio, portato avanti dalla Cattedra di Preistoria e Protostoria dell’Università di Cagliari, mirante all’investigazione delle fasi preistoriche antecedenti alla nascita della civiltà nuragica, con particolare riferimento alle attività di estrazione dei metalli ed alle attività metallurgiche che le popolazioni dell’età del Rame e poi del Bronzo effettuarono a partire dall’inizio del III millennio a.C. L’obiettivo principale delle indagini di scavo sarà quello di indagare il passaggio dalla cultura di Monte Claro (età del Rame) a quella di Bonnanaro (prima età del Bronzo), e capire quale ruolo quest’ultima abbia nella formazione della successiva civiltà nuragica.

L’importante sito preistorico della grotta di Acquacadda di Nuxis, frequentato durante l’età del Rame, è già noto in letteratura in quanto negli anni ’60 del secolo scorso fu oggetto di un primo saggio di uno scavo, ancora praticamente inedito, condotto dalla compianta professoressa Maria Luisa Ferrarese Ceruti, afferente allora all’Università di Cagliari. Da queste indagini si ricavò una delle prime datazioni radiocarboniche dell’archeologia sarda, che ha fatto sì che la grotta di Acquacadda sia stata citata in numerose pubblicazioni a carattere nazionale ed internazionale.

Le precedenti campagne di scavo, iniziate nel 2019, hanno permesso il recupero di informazioni di grande interesse scientifico. Nella grande grotta sono stati effettuati vari saggi archeologici, che hanno permesso di individuare resti di un focolare, associato a ceramiche eneolitiche di cultura Monte Claro ed a resti di pasto, di presumibile funzione sacrale, ed una ampia area di dispersione di materiali ceramici frammentati intenzionalmente, associati a resti scheletrici umani ed a preziosi reperti metallici, che sembrano testimoniare una frequentazione della grotta nell’età del Rame (III millennio a.C.) per scopi sacrali e funerari. La campagna di quest’anno mira ad ottenere ulteriori dati per meglio comprendere la complessa situazione.

I risultati degli scavi sinora effettuati sono stati presentati in vari articoli scientifici e interventi nell’ambito di Congressi nazionali ed internazionali.

Tutto il progetto è caratterizzato inoltre dalla collaborazione interdisciplinare tra i dipartimenti di Lettere, Lingue e Beni Culturali e quello di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Cagliari, ma non solo. Sono in corso una serie di analisi archeometriche finalizzate alla ricostruzione della vita delle comunità del tempo. Oltre agli studi sui resti osteologici umani, sono state effettuate analisi archeobotaniche (da parte del dott. Mariano Ucchesu) ed archeozoologiche (da parte dei dottori Alfredo Carannante e Salvatore Chilardi). Sui reperti rinvenuti sono state portate avanti una serie di attività laboratoriali: catalogazione, studio dei reperti ceramici e metallici. Sono inoltre in corso varie analisi geologiche ad opera dei colleghi geologi dell’Università di Cagliari, coordinati dai professori Giovanni De Giudici e Gianluigi Pillola.

Grande importanza viene data alla comunicazione. Alle attività di studio e ricerca, infatti, sono state affiancate altre finalizzate alla divulgazione dei risultati e ad una maggiore conoscenza del dato scientifico attraverso una serie di iniziative online e offline: social network, scavo aperto al pubblico, seminari e attività con la comunità locale. Tutto ciò rientra nella cosiddetta “Terza Missione” dell’Università di Cagliari, la quale si pone come obiettivi quelli di favorire l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società.

Stamane abbiamo intervistato il professor Riccardo Cicilloni.

                                  

 

Il 5 settembre, nella grotta di Acquacadda, a Nuxis, prenderà avvio la terza campagna di scavo archeologico didattico diretta da Riccardo Cicilloni, professore di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari, in collaborazione con i professori Elisabetta Marini e Vitale Sparacello del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente della medesima Università. Allo scavo parteciperanno, anche quest’anno, durante tutto il mese di settembre, una trentina di studenti dei Corsi di Laurea in Beni Culturali e Spettacolo, in Archeologia e Storia dell’Arte e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Cagliari, ma anche studenti dell’Università di Ferrara, coordinati sul campo dai Dott.ri Marco Cabras e Federico Porcedda, con il supporto dell’antropologa Dr.ssa Fabiana Corcione.

Le attività di scavo e ricerca sono possibili grazie alla concessione di scavo del ministero della Cultura (miC) e ai contributi del comune di Nuxis, della Regione Sardegna, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e con il supporto tecnico dell’associazione Speleo Club Nuxis, che gestisce l’area, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Cagliari e per le Province di Sud Sardegna ed Oristano.

La ricerca ricade nell’ambito di un progetto più ampio, portato avanti dalla Cattedra di Preistoria e Protostoria dell’Università di Cagliari, mirante all’investigazione delle fasi preistoriche antecedenti alla nascita della civiltà nuragica, con particolare riferimento alle attività di estrazione dei metalli ed alle attività metallurgiche che le popolazioni dell’età del Rame e poi del Bronzo effettuarono a partire dall’inizio del III millennio a.C. L’obiettivo principale delle indagini di scavo sarà quello di indagare il passaggio dalla cultura di Monte Claro (età del Rame) a quella di Bonnanaro (prima età del Bronzo), e capire quale ruolo quest’ultima abbia nella formazione della successiva civiltà nuragica.

L’importante sito preistorico della grotta di Acquacadda di Nuxis, frequentato durante l’età del Rame, è già noto in letteratura in quanto negli anni ’60 del secolo scorso fu oggetto di un primo saggio di uno scavo, ancora praticamente inedito, condotto dalla compianta professoressa Maria Luisa Ferrarese Ceruti, afferente allora all’Università di Cagliari. Da queste indagini si ricavò una delle prime datazioni radiocarboniche dell’archeologia sarda, che ha fatto sì che la grotta di Acquacadda sia stata citata in numerose pubblicazioni a carattere nazionale ed internazionale.

Le precedenti campagne di scavo, iniziate nel 2019, hanno permesso il recupero di informazioni di grande interesse scientifico. Nella grande grotta sono stati effettuati vari saggi archeologici, che hanno permesso di individuare resti di un focolare, associato a ceramiche eneolitiche di cultura Monte Claro ed a resti di pasto, di presumibile funzione sacrale, ed una ampia area di dispersione di materiali ceramici frammentati intenzionalmente, associati a resti scheletrici umani ed a preziosi reperti metallici, che sembrano testimoniare una frequentazione della grotta nell’età del Rame (III millennio a.C.) per scopi sacrali e funerari. La campagna di quest’anno mira ad ottenere ulteriori dati per meglio comprendere la complessa situazione.

I risultati degli scavi sinora effettuati sono stati presentati in vari articoli scientifici e interventi nell’ambito di Congressi nazionali ed internazionali.

Tutto il progetto è caratterizzato inoltre dalla collaborazione interdisciplinare tra i dipartimenti di Lettere, Lingue e Beni Culturali e quello di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Cagliari, ma non solo. Sono in corso una serie di analisi archeometriche finalizzate alla ricostruzione della vita delle comunità del tempo. Oltre agli studi sui resti osteologici umani, sono state effettuate analisi archeobotaniche (da parte del dott. Mariano Ucchesu) ed archeozoologiche (da parte dei dottori Alfredo Carannante e Salvatore Chilardi). Sui reperti rinvenuti sono state portate avanti una serie di attività laboratoriali: catalogazione, studio dei reperti ceramici e metallici. Sono inoltre in corso varie analisi geologiche ad opera dei colleghi geologi dell’Università di Cagliari, coordinati dai professori Giovanni De Giudici e Gianluigi Pillola.

Grande importanza viene data alla comunicazione. Alle attività di studio e ricerca, infatti, sono state affiancate altre finalizzate alla divulgazione dei risultati e ad una maggiore conoscenza del dato scientifico attraverso una serie di iniziative online e offline: social network, scavo aperto al pubblico, seminari e attività con la comunità locale. Tutto ciò rientra nella cosiddetta “Terza Missione” dell’Università di Cagliari, la quale si pone come obiettivi quelli di favorire l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società.

Sabato 3 settembre, alle 11.00, nel sito geo speleo archeologico «Sa Marchesa» Ex miniera Sa Marchesa – Acquacadda – Nuxis, si terranno la conferenza stampa e l’inaugurazione delle attività.

Gli interventi previsti.

Saluti delle autorità regionali e provinciali;

– Romeo Ghilleri, sindaco di Nuxis;

– Giovanna Pietra, funzionario archeologo, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e per le Province di Sud Sardegna e Oristano;

– Marco Giuman, Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Cagliari;

– Riccardo Cicilloni, Università di Cagliari, direttore scientifico dello scavo archeologico presso la Grotta di Acquacadda;

– Roberto Curreli, presidente Associazione Speleo-Club Nuxis;

– Marco Cabras, archeologo;

– Federico Porcedda, archeologo.

 

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La protagonista della giornata di martedì 29 dicembre, al Festival Macchiori di Guasila, è stata l’archeologia. Meglio: l’archeologia declinata nella sua terza missione, dopo lo studio e la ricerca, all’apertura verso il pubblico. E in questo caso il suo pubblico è stato quello speciale dei ragazzi della comunità terapeutica Sa Nuxi, di Nuxis, i quali hanno dato il loro contributo durante la campagna di scavi del 2019 all’interno della grotta di Acquacadda.

«Avevamo in mente di iniziare questi scavi all’interno della grotta già da tempo – ha raccontato Riccardo Cicilloni, professore di Preistoria e Protostoria della Sardegna all’Università di Cagliari, dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali –perché promettevano di regalarci grandi soddisfazioni. E’ arrivato poi il finanziamento del Comune, della Regione e del Parco Geominerario per il triennio di lavori, e così siamo partiti. Inoltre, l’Università ci aveva chiesto di aprirci al pubblico, ovvero di far partecipare anche la comunità del territorio nel quale ricadono gli scavi. Tramite Roberto Curreli, presidente dello Speleo Club di Sa Marchesa, e altri amici, siamo entrati in contatto con i ragazzi della Comunità Sa Nuxi, e da qui abbiamo iniziato a scrivere una bella storia di archeologia e solidarietà.»

La collaborazione dei ragazzi di Sa Nuxi. «I ragazzi della comunità si sono subito appassionati ai nostri lavori, abbiamo spiegato loro la storia della grotta e di cosa ci stessimo occupando e quali risultanze ci aspettavamo. Hanno potuto ammirare il ritrovamento di frammenti di ceramica di 4.500 anni fa, resti animali e focolari preistorici: una meraviglia per archeologi e antropologi, e motivo di grande stupore per gli occhi della cittadinanza. I ragazzi di Sa Nuxi sono stati preziosissimi collaboratori: si sono occupati dell’accoglienza e dell’accompagnamento alle persone che si avvicinavano allo scavo, e sono stati parte integrante di questa avventura che purtroppo è stata sospesa per via del Covid, ma che speriamo tutti di poter riprendere presto.»

Alla tavola rotonda in diretta streaming sulla pagina Facebook di Macchiori, “Tra cultura e inclusione”, dopo l’introduzione e i saluti della sindaca di Guasila, Paola Casula, sono intervenuti: l’assessora dell’Inclusione sociale del comune di Guasila Consuelo Palmas; il sindaco di Nuxis Pier Andrea Deias, il professore di Preistoria e Protostoria della Sardegna dell’Università di Cagliari Riccardo Cicilloni, gli archeologi Federico Porcedda Marco Cabras, e poi Federico Vivarelli, Gianluigi Senis, Davide Vitiello, ospiti della Comunità Sa Nuxi. E ancora Annarita Nioi Augusto Vacca operatori della Comunità Sa Nuxi. Presenti anche Roberto Curreli presidente associazione Sa Marchesa, Marisa Nicolini dell’associazione Liberamente, Alessandro Montisci direttore del Centro di Salute Mentale di Sanluri, la studentessa Monica Fadda, Bruno Venturi ed il giornalista Giampaolo Cirronis. Ha dialogato con loro Alessandro Angioni consigliere comunale di Guasila. Una tavola rotonda che ha raccontato una bella storia di inclusione sociale ed integrazione.

 

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Il 31 gennaio a Serri (Sud Sardegna) si conclude la prima edizione del progetto “Archeosperimentando”, festival dedicato all’archeologia sperimentale e alla divulgazione della scienza archeologica.

Il progetto, svoltosi nel mese di settembre, è stato teatro di numerose iniziative di tipo culturale, racchiuse nella manifestazione chiamata “Archeosperimentando”. L’amministrazione comunale, con il contributo della Fondazione di Sardegna, ha portato avanti le sue politiche di valorizzazione e divulgazione del patrimonio culturale locale, in particolare l’archeologia, insieme alla promozione del santuario Nuragico di Santa Vittoria di Serri, gestita dalla cooperativa Acropoli Nuragica.

Da anni, infatti, l’Amministrazione comunale serrese ha puntato sull’archeologia quale catalizzatore e diffusore non solo culturale, ma anche e soprattutto economico. La convinzione è quella, infatti, di un paese che possa vivere grazie al turismo, contribuendo così alla crescita di tutto il territorio.

Il 31 gennaio, in occasione della chiusura del progetto, sarà presentato al pubblico il cortometraggio Bias de trigu – Un viaggio tra storia e tradizione, con la regia di Fabio Ortu – Terra del Punt e con la collaborazione scientifica di Federico Porcedda, Samuele Antonio Gaviano, Giovanna Fundoni, Luca Doro, Claudio Bulla, Valeria Congiatu, Riccardo Cicilloni, Juan Antonio Camara Serrano, Liliana Spanedda, Massimo Casagrande, Gianfranca Salis e Chiara Pilo.

Alla realizzazione del cortometraggio hanno partecipato anche i volontari del Servizio Civile del comune di Serri, un gruppo di massaie locali del CAS (Centro di Aggregazione Sociale) e gli archeologi del laboratorio RIPAM dell’Università di Sassari.

Il corto racconta il pane nella storia di Serri e della Sardegna. Un lavoro di valorizzazione, ricerca e riscoperta di tradizioni che hanno basi millenarie. La coltivazione del grano e la lavorazione del pane, dal periodo nuragico alle tradizioni di un passato recente. Un piccolo centro dell’isola che si racconta, si raccoglie e unisce attorno alla propria terra ed alla propria storia contadina. Un progetto di ricerca scientifica ed archeologica che scopre e dimostra come la lavorazione del grano e la panificazione fosse sapere comune per la civiltà nuragica.

Il cortometraggio, inoltre, verrà presentato durante il Firenze Archeofilm, Festival internazionale del cinema di archeologia, arte ed ambiente. Il festival è organizzato dalla rivista, edita da Giunti, Archeologia viva e si svolgerà dall’11 al 15 marzo.

Archeosperimentando è stato ideato e promosso dal Comune di Serri, grazie anche alle collaborazioni con il laboratorio RIPAM (Ricerche Integrate di Protostoria e Archeometallurgia della Sardegna) e l’associazione Sicut Erat; non mancano i preziosi contributi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell’Università degli Studi di Cagliari e Sassari, nonché dell’Universidad de Granada, dei giovani volontari del Servizio Civile Nazionale (in corso a Serri per il secondo anno), della Comunità Montana Barbagia di Seulo, del Laboratorio di Archeologia del Paesaggio (LArP) dell’Università degli Studi di Cagliari, del Consorzio Turistico dei Laghi e della cooperativa L’acropoli nuragica, che gestisce l’area archeologica di Santa Vittoria a Serri.

Il programma dell’evento, oltre alla conferenza di chiusura del progetto Archeosperimentando, prevede la presentazione ufficiale delle attività culturali che avranno luogo in occasione del 250° anniversario della costruzione della chiesa di Sant’Antonio. Al termine verrà inaugurato il nuovo diorama del pozzo sacro di Santa Vittoria, che sarà esposto nelle strutture comunali.

«La valorizzazione del patrimonio culturale passa anche attraverso un’attenta attività di divulgazione scientifica – ha detto il sindaco di Serri, Samuele Gaviano -. Il progetto Archeosperimentando sviluppato a Serri in questi mesi ha coinvolto attivamente studiosi e appassionati di archeologia, ragazzi e adulti in differenti attività, e si conclude con il cortometraggio, un lavoro accurato sulla storia del grano che coniuga attività di studio e promozione. Un modo anche questo per trasmettere alle future generazioni i valori identitari e culturali del nostro paese.»