28 April, 2024
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Tredicimila persone da tutto il mondo, i principali media nazionali e internazionali, decine di compratori e agenti, semplici curiosi hanno affollato dal 22 al 24 febbraio l’area Sardegna di tourismA 2019, il Salone internazionale di Firenze dedicato all’archeologia e alla promozione del turismo culturale. L’evento, ospitato al Palazzo dei Congressi, ha riportato un enorme successo in cui la Sardegna, ospite d’onore della manifestazione con il logo “Sardegna museo a cielo aperto”, ha giocato un ruolo fondamentale. Lo spazio di 120 metri quadri dedicato all’isola edallestito dall’editore Carlo Delfino – con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, delle Soprintendenze archeologiche sarde e del Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari – è stato collocato in posizione strategica affinché tutti i visitatori lo potessero attraversare. Tra i tanti che hanno firmato la loro presenza anche i principali relatori delle conferenze in programma: dallo storico dell’arte Philippe Daverio, che nello spazio Sardegna ha tagliato il nastro inaugurale col presidente del Consiglio regionale toscano Eugenio Giani, al decano degli archeologi Andrea Carandini; dal noto divulgatore Alberto Angela al critico d’arte Vittorio Sgarbi; dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt allo scrittore e storico Valerio Massimo Manfredi fino alla “turista per caso” Syusy Blady. Tutti si sono intrattenuti tra gli stand dedicati all’isola promettendo di tornare presto in Sardegna.

Con tre giorni di convegni, dibattiti e incontri, tourismA ha confermato di essere un appuntamento di riferimento per il settore. La Sardegna, come ospite d’onore – per la prima volta è stata scelta una regione italiana e non un Paese estero -, ha attirato le attenzioni generali grazie alla straordinaria ricchezza del proprio patrimonio culturale e archeologico. Interessanti appuntamenti hanno avuto per tema la regione, tra cui il convegno “Sardegna museo a cielo aperto. Incontri con l’archeologia dell’Isola”, un viaggio di diecimila anni, dalla preistoria al Medioevo, moderato da Alberto Moravetti dell’Università di Sassari con gli interventi di docenti ed esperti delle Università di Sassari (Marco Milanese, Anna Depalmas, Michele Guirguis) Cagliari (Riccardo Cicilloni) e Firenze (Fabio Martini) e delle Soprintendenze regionali (Angela Antona, Gianfranca Salis); l’imponente auditorium ha invece ospitato le relazioni del docente dell’Università di Sassari Raimondo Zucca sulle straordinarie statue di Mont’e Prama e del direttore del Museo della statuaria preistorica di Laconi Giorgio Murru su torri e templi dell’età nuragica.

La rassegna, giunta alla quinta edizione, è un’iniziativa della rivista Archeologia Viva diretta da Piero Pruneti. Un’occasione di grande visibilità che la Carlo Delfino editore ha colto fin dalla prima edizione: «L’archeologia e in generale la cultura possono essere il volano di un turismo moderno e intelligente», ha detto l’editore, auspicando di poter curare in futuro un evento simile anche in Sardegna. Parole riprese, tra gli altri, da Vittorio Sgarbi: «I sardi hanno un turismo importante ma prevalentemente balneare che non sempre va nella giusta direzione; ha, però, un senso dell’orgoglio per cui se i turisti vengono accompagnati nei luoghi della bellezza a loro sconosciuti se ne innamorano». Sulla stessa linea Philippe Daverio: «La Sardegna ha una serie di contenuti straordinari non abbastanza percepiti. Serve un turismo diverso da quello di massa: si potrebbero avere 10 mesi di agiatezza e non solo i due e mezzo estivi, anche sfruttando le particolarità culturali di grandi personaggi sardi come Mario Sironi, Costantino Nivola e Pinuccio Sciola».

Tra il suono delle launeddas di Sergio Lecis, le immagini di Nicola Castangia e Maurizio Cossu e le riproduzioni delle statue di Mont’e Prama e dei bronzetti del laboratorio di archeologia sperimentale dell’oristanese Carmine Piras, i visitatori hanno potuto inoltre visitare gli stand degli ospiti sardi: Unioncamere Sardegna, l’Unione dei Comuni della Trexenta (Comuni di Gesico, Guamaggiore, Guasila, Ortacesus, Pimentel, Selegas, Senorbì, Siurgus Donigala, Suelli), della Comunità Montana Sarcidano Barbagia di Seulo (Comuni di Escolca, Esterzili, Genoni, Gergei, Isili, Laconi, Mandas, Nuragus, Nurallao, Nurri, Orroli, Sadali, Serri, Seui, Seulo, Villanova Tulo), la Città di Alghero – Fondazione Alghero, i Comuni di Bonorva, Borutta e Torralba, i tre aeroporti sardi di Cagliari Sogaer, Olbia Geasar e Alghero Sogeaal, l’Associazione culturale Archeofoto Sardegna e Teravista (Cagliari).

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Il critico Philippe Daverio, il presidente del Consiglio regionale toscano Eugenio Giani e il direttore della galleria degli Uffizi Eike Schmidt hanno inaugurato oggi al Palazzo dei Congressi di Firenze tourismA 2019, il salone internazionale del turismo archeologico e del turismo culturale di cui la Sardegna è l’ospite d’onore. È la prima volta che tourismA dedica il suo evento a una regione anziché un Paese estero.

Proprio la sala Sardegna ha ospitato il taglio del nastro, cui hanno presenziato il direttore di tourismA Piero Pruneti e l’editore Carlo Delfino, partner della manifestazione e organizzatore della delegazione sarda, accompagnato dal suono delle launeddas di Sergio Lecis. «Un grande onore per l’Isola che – ha detto Eugenio Giani -, è come una gemella per la Toscana. Sono realtà che hanno profondamente dialogato e avuto momenti storici di grande comunanza. Ci sono sempre stati degli scambi che hanno portato, ad esempio, la partorizia, per lungo tempo un elemento fondamentale della nostra economia. Sono due regioni sorelle e in qualche modo una mostra come questa sublima questo aspetto che mi piace considerare come una spinta per il futuro perché questi scambi possano essere sempre maggiori e più forti». Philippe Daverio si è invece soffermato sulle prospettive che per l’Isola potrebbe avere il turismo archeologico e culturale: «La Sardegna ha una serie di contenuti straordinari non abbastanza percepiti. Serve un turismo diverso da quello di massa: si potrebbero avere 10 mesi di agiatezza e non solo i due e mezzo balneari. C’è un’eredità museale importantissima, come il museo di Cagliari o il piccolo sacrario di Costantino Nivola che hanno pochi visitatori, o ancora la grande eredità lasciata da Pinuccio Sciola: si potrebbe pensare, ad esempio, a un museo che racchiude l’estetica del sasso che raduni Sciola, Nivola e Mario Sironi: non è facile per il limite tecnico della bassa popolazione sarda, ma c’è molto da fare»

L’evento, organizzato dalla rivista Archeologia Viva (Giunti editore), raduna istituzioni, esperti, archeologi, giornalisti da tutta Europa per una tre-giorni di conferenze e presentazioni di altissimo livello. La prima giornata ha ospitato, tra gli altri eventi, il convegno “Sardegna. Museo a cielo aperto – incontri con l’archeologia dell’Isola” che ha ripercorso la storia sarda dal Paleolitico al Medioevo. Moderato da Alberto Moravetti dell’Università di Sassari, l’incontro ha ospitato gli interventi di Fabio Martini dell’università di Firenze sul Paleolitico, del direttore del Menhir Museum di Laconi Giorgio Murru sul rapporto tra ipogeismo e megaliti, Riccardo Cicilloni dell’università di Cagliari su dolmen e tombe dei giganti, Angela Antona della soprintendenza di Sassari e Nuoro su nuraghi e paesaggio, Gianfranca Salis della soprintendenza di Cagliari sulla civiltà nuragica del sacro, Anna Depalmas dell’Università di Sassari sugli incontri tra le sponde del Mediterraneo, Michele Gurguis dell’università di Cagliari sulla Sardegna tra IX e VI secolo, Raimondo Zucca dell’Università di Sassari sulla Sardegna romana e Marco Milanese, ancora dell’ateneo sassarese, sull’Isola al tempo del Medioevo. Gli interventi hanno affascinato il pubblico che ha gremito la sala verde, tra cui molti non sardi e tantissimi studenti, che hanno partecipato a una full-immersion nel passato ascoltando le mille storie dell’archeologia sarda.

Raimondo Zucca ha poi partecipato, nel pomeriggio, al XV incontro di Archeologia Viva, portando all’attenzione le statue dei giganti di Mont’e Prama, grandi protagonisti di tourismA: dodici riproduzioni dei giganti, elaborate dalla bottega artigiana di Carmine Piras, accolgono i visitatori nei giardini del Palazzo.

L’evento, patrocinato dalla Regione Sardegna e dalle Soprintendenze archeologiche regionali e dell’Università di Sassari, vede raccolti nella stessa sede Unioncamere Sardegna, l’Unione dei Comuni della Trexenta, la Comunità Montana Sarcidano Barbagia di Seulo, la Città di Alghero – Fondazione Alghero, i comuni di Bonorva, Borutta e Torralba, i tre aeroporti sardi di Cagliari Sogaer, Olbia Geasar e Alghero Sogeaal, l’Associazione culturale Archeofoto Sardegna, la Bottega artistica di Carmine Piras (Oristano) e Teravista (Cagliari). L’intero Palazzo è allestito con suggestive immagini del patrimonio sardo, curate da Nicola Castangia e Maurizio Cossu, tutte corredate dal logo che Carlo Delfino Editore ha studiato per la rassegna: la “A” di Archeologia che, stilizzata, rievoca un nuraghe con richiami alle sfumature della terra, del sole e del cielo.

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Il sito geo-speleo archeologico “Sa Marchesa”, a Nuxis, domani 10 agosto,dalle 19.00, ospiterà una conferenza del professor Riccardo Cicilloni, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Cagliari, dal titolo “La preistoria in Sardegna e nel Sulcis Iglesiente”. L’iniziativa rientra in un programma di promozione del sito, nel quale sono presenti valenze geologico-speleologiche ed archeologiche, tra le quali la grotta Su Montixeddu ed il museo geo-speleologico, che per tra l’estate e l’autunno 2018 prevede alcuni appuntamenti, con seminari e conferenze sui temi archeo-speleologici ed ambientali atti a far conoscere le specificità del sito e del territorio comunale di Nuxis.

Gli incontri sono organizzati dallo Speleo Club Nuxis, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio Servizio Promozione, con l’intento di far conoscere in maniera esaustiva il territorio, sia alla popolazione locale sia ad un pubblico più vasto.

La conferenza del prof. Riccardo Cicilloni descriverà gli aspetti principali della Preistoria isolana e in particolare del Sulcis Iglesiente. L’Università di Cagliari dagli anni ’60 si interessa della preistoria di questa parte dell’isola, con ricerche importanti come quella effettuata nel Monte Casula, in comune di Iglesias, nella quale si stanno ulteriormente portando avanti gli studi. Nell’appuntamento di domani sera, verranno esposti i risultati ottenuti finora.

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Nell’ambito del piano promozionale del sito geo-speleo archeologico “Sa Marchesa”, nel quale sono presenti la grotta Su Montixeddu, il museo geo-speleologico ed il piazzale adiacente, dove si possono osservare valenze geo-minerarie, si terranno tra l’estate e l’autunno 2018 seminari e conferenze sui temi archeo-speleologici ed ambientali, finalizzati a far conoscere le peculiarità del sito e del territorio comunale di Nuxis.

Gli incontri organizzati dallo Speleo Club Nuxis, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio Servizio Promozione. Il primo appuntamento è in programma il 10 agosto, alle ore 19.00, nel sito geo-speleo archeologico “Sa Marchesa” ubicato nell’omonima miniera, dove è presente anche la sede amministrativa dell’Associazione culturale Speleo Club Nuxis, tenuto dal prof. Riccardo Cicilloni, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Cagliari, dal titolo “La preistoria in Sardegna e nel Sulcis Iglesiente”. Nell’occasione, verranno descritti gli aspetti principali della Preistoria isolana e in particolare del Sulcis Iglesiente.

L’Università di Cagliari dagli anni ’60 si sta interessando della preistoria di questa parte dell’isola, con ricerche importanti come quella effettuata nel Monte Casula, in territorio del comune di Iglesias, della quale verranno esposti i risultati ottenuti sino ad oggi.