11 October, 2024
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Il segretario regionale dell’UDC Giorgio Oppi ha scritto una lettera al segretario nazionale del partito Lorenzo Cesa, sulle vicende legate alla vertenza Alcoa di Portovesme.

«Caro Lorenzo – scrive Giorgio Oppi – come sai il Sulcis, territorio dal quale proveniamo sia io che il nostro capogruppo in Consiglio regionale, on.le Gianluigi Rubiu, versa in una stato economico, sociale ed occupazionale a dir poco drammatico. In questi giorni il Governo nazionale ha aperto un tavolo di trattativa con la Regione Sardegna e la GLENCORE, società svizzera che dovrebbe acquisire l’ALCOA di Portovesme e garantire la ripresa dei lavori dello stabilimento di produzione di alluminio e i relativi livelli occupazionali.

I segretari confederali dei metalmeccanici, Roberto Forresu della FIOM-CGIL, Rino Barca della FSM-CISL e Daniela Piras della UILM-UIL, esasperati come i lavoratori dai mesi di attesa, ormai da diversi giorni sono saliti in uno dei silos  dello stabilimento ad oltre 60 metri di altezza e non hanno intenzione di scendere se non dopo che da Roma arriveranno notizie positive sulla trattativa. Più volte il nostro rappresentante in Consiglio regionale, Rubiu, è stato nello stabilimento per portare anche il conforto della presenza delle istituzioni regionali.»

«Come ho fatto più volte in occasione dei nostri incontri nazionali – conclude Giorgio Oppi -, mi trovo ancora una volta a rivolgerti un accorato appello, affinché tu possa intercedere in qualità di segretario nazionale dell’UDC e deputato europeo, con il governo Renzi di cui il nostro partito fa parte e ne sostiene la maggioranza. Certo del tuo pronto interessamento – conclude Giorgio Oppi -, ti saluto con affetto.»

Giorgio Oppi 91 copia

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E’ ripreso nel pomeriggio, in Consiglio regionale, l’esame della manovra finanziaria 2016-2018. In discussione l’articolo 3 “Disposizioni nel settore ambientale e del territorio”. I lavori sono ripresi più tardi rispetto all’orario previsto, per consentire ai consiglieri di visitare lo stabilimento Alcoa di Portovesme, dove è in corso la clamorosa manifestazione di protesta dei tre segretari confederali dei metalmeccanici, Roberto Forresu della CGIL, Rino Barca della Cisl e Daniela Piras della Uil, che da tre giorni occupano uno dei silos dello stabilimento.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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Visita 5 consiglieri regionale in Alcoa 3 Visita 5 consiglieri regionale in Alcoa 2 Visita 5 consiglieri regionale in Alcoa 1

Sono stati cinque i consiglieri regionali che questo pomeriggio hanno visitato il presidio dei lavoratori attivo da quasi due anni all’ingresso dello stabilimento Alcoa di Portovesme per manifestare solidarietà ai tre sindacalisti di Fiom, Fim e Uilm che da tre giorni protestano su un silos a 60 metri d’altezza: Pietro Cocco del Partito Democratico, Luca Pizzuto di Sinistra Ecologia Libertà, Edoardo Tocco di Forza Italia, Gianluigi Rubiu dell’UDC e Angelo Carta del Partito Sardo d’Azione.

Sono stati messi in collegamento telefonico, in viva voce, con Roberto Forresu, Rino Barca e Daniela Piras. Prima e sono stati quindi informati sulle loro condizioni di salute, assumendo l’impegno di portare le istanze dei lavoratori a livello nazionale, al fine di aumentare il livello della pressione sul Governo, chiamato a dare una risposta sulle trattative con Glencore, la multinazionale svizzera che ha manifestato interesse all’acquisizione dello smelter a condizione di poter disporre di tariffe elettriche vantaggiose, in linea con i concorrenti europei.

 

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Si è concluso, a Roma, l’incontro tra il Governo nazionale e la Regione Sardegna sull’emergenza Alcoa. Contrariamente a quanto era stato annunciato alla vigilia, al tavolo non ha partecipato il ministero dello Sviluppo economico. Sull’esito dell’incontro non ci sono ancora notizie ufficiali ma da indiscrezioni raccolte in serata, sarebbero emersi sviluppi moderatamente positivi per una ripresa concreta della trattativa, dopo la brusca frenata degli ultimi giorni e i timori che potesse fallire la trattativa in corso per l’acquisizione dello stabilimento da parte della multinazionale svizzera Glencore. Per avere conferme e magari ulteriori segnali positivi, occorrerà attendere qualche ora, probabilmente domani mattina.

A Portovesme, intanto, prosegue l’occupazione di uno dei silos dello stabilimento ex Alcoa da parte dei segretari confederali dei metalmeccanici Roberto Forresu della FIOM-CGIL, Rino Barca della FSM-CISL e Daniela Piras della UILM-UIL, che si apprestano a trascorrere la seconda notte a 60 metri di altezza, in condizioni climatiche decisamente meno miti rispetto a ieri. Oggi è piovuto per diverse ore e la situazione si è fatta decisamente difficile. Solo domattina, dopo aver avuto notizie certe sull’esito dell’incontro svoltosi oggi a Roma, verrà fatto l’esame della situazione e verrà deciso come andare avanti, anche se è assai probabile che la clamorosa manifestazione di protesta di Roberto Forresu, Rino Barca e Daniela Piras vada avanti.

Domani pomeriggio i lavoratori dell’Alcoa riceveranno la visita di alcuni consiglieri regionali. Su proposta del capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, infatti, è stata posticipata di un’ora la seduta pomeridiana del Consiglio regionale in programma domani, in modo da consentire ai consiglieri che lo ritenessero opportuno di andare a Portovesme a portare la loro solidarietà ai lavoratori dell’Alcoa». I lavori del Consiglio regionale domani pomeriggio inizieranno alle 16.30.

Alcoa 22 marzo 2016 BSilos occupato Alcoa 22 marzo 2016 A Alcoa 22 marzo 2016 D Alcoa 22 marzo 2016 C

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Alcoa 22 marzo 2016 2 Alcoa 22 marzo 2016 1Silos occupato

Mentre prosegue l’occupazione di uno dei silos dello stabilimento Alcoa di Portovesme, iniziata ieri mattina da tre sindacalisti confederali dei metalmeccanici, Roberto Forresu della CGIL, Rino Barca della CISL e Daniela Piras della UIL, è in corso, a Roma, l’atteso incontro tra Governo e Regione. Anche stamane diverse decine di lavoratori hanno solidarizzato con i colleghi sul piazzale davanti al presidio ed hanno ricevuto anche la visita di una delegazione dei lavoratori degli appalti della vicina centrale elettrica Grazie Deledda dell’Enel. In tutti era grande l’attesa di conoscere l’esito dell’incontro tra la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dello Sviluppo economico e il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru.

«Ieri il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi – come riporta una nota stampa del Mise – ha sollecitato una risposta da parte della Glencore in merito all’Alcoa di Portovesme ed ha confermato il massimo impegno per l’occupazione nel Sulcis.

Nei giorni scorsi, si è svolto presso il Mise un incontro, al quale hanno partecipato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, con i vertici di Glencore per verificare le intenzioni della multinazionale svizzera all’acquisizione dello smelter Alcoa, alla luce delle proposte dettagliate in materia di energia formulate dal GovernoGlencore ha chiesto il 15 marzo nuove delucidazioni che il ministro Guidi ha fornito con una lettera del 18 marzo nella quale viene espressamente confermata la volontà del Governo – prosegue la nota – di creare le condizioni di sostegno all’investimento attraverso gli strumenti di carattere generale vigenti nel sistema italiano, ampiamente conosciuti e coerenti con la disciplina comunitaria».

«Contemporaneamente ha però chiesto a Glencore di chiarire se le delucidazioni fornite sono definitivamente ritenute sufficienti per confermare la volontà di rilevare l’impianto. L’impegno del Governo per dare prospettive all’Alcoa di Portovesme non solo è confermato – conclude la nota del Mise -, ma proseguirà fino all’individuazione di una soluzione che dia risposte concrete alle esigenze occupazionali e di sviluppo del territorio coinvolto.»

La nota del ministro dello Sviluppo economico ha creato non poca preoccupazione tra i lavoratori, perché rischia di condizionare negativamente la trattativa in corso con Glencore per la cessione dello stabilimento e la ripresa dell’attività produttiva.

L’incontro in questo momento è in corso. A breve aggiornamenti, con gli interventi fatti stamane dal tetto del silos dai tre sindacalisti Rino Barca, Roberto Forresu e Daniela Piras.

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E’ riesplosa la protesta dei lavoratori ex Alcoa, questa mattina, a Portovesme, tesa a sollecitare il Governo al rispetto degli impegni assunti per la cessione dello stabilimento e quindi per la ripresa produttiva. Stavolta la strada scelta è quella dell’occupazione di uno dei silos della fabbrica, sul quale sono saliti Rino Barca, Roberto Forresu e Daniela Piras, i tre segretari delle confederazioni dei metalmeccanici (nella foto tratta dal profilo facebook di Roberto Forresu).

«Un’altra volta sul “tetto” della fabbrica ferma – scrive Roberto Puddu, segretario generale della CGIL Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente -. Un’altra volta per richiedere che il Governo nazionale sia conseguente e coerente con i suoi impegni e con il suo dovere verso il territorio e verso il LAVORO! Un’altra volta e oggi dovrebbe essere meno difficile perché c’è chi vorrebbe rilevare l’ex Alcoa. Il Governo con il suo Presidente del Consiglio, la smetta con i tatticismi, con la supponenza di un Ministro, piuttosto che di un sottosegretario o di un funzionario, si assuma la responsabilità, chiami la Glencore al Tavolo e con la stessa o meno – conclude Roberto Puddu -, ma seriamente si trovi definitivamente la soluzione per la ripartenza dello stabilimento!»

Barca-Forresu-Piras

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La presidenza del Consiglio dei ministri ufficializzerà entro lunedì 8 febbraio, la data dell’incontro a Palazzo Chigi con il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru e i rappresentanti dei lavoratori dell’Alcoa di Portovesme.

«Abbiamo avuto notizia che l’incontro si terrà  l’11 o il 12 febbraio – ha spiegato Rino Barca, segretario regionale della FSM-CISL -. Noi siamo pronti a partire: l’11 saremo in piazza Montecitorio e ci faremo sentire.«

«Saranno almeno 200 i lavoratori dello stabilimento di Portovesme che si imbarcheranno il 10 febbraio dal porto di Cagliari.

«Dal vertice a Palazzo Chigi – ha concluso Rino Barca – ci attendiamo una risposta definitiva sulla vertenza Alcoa, oggi infatti dovrebbe essere formulata una proposta di contratto bilaterale a Glencore e noi da quest’ultima ci aspettiamo che accetti.»

Rino Barca 74

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 Portal 1 copiaNinetto Deriu

Ieri sera si è tenuto l’incontro tra le segreterie territoriali Fsm, Fiom e Uilm del Sulcis Iglesiente, i rappresentanti delegati dei lavoratori, l’imprenditore Nino Deriu e l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, sulla vertenza Port.Al. (ex Ila).

Nel corso dell’incontro sollecitato da tempo dalle Organizzazioni Sindacali si è analizzato lo stato di avanzamento della vertenza e affrontato tutte le criticità inerenti la stessa e legate alle condizioni economiche dei lavoratori fuoriusciti dai percorsi di ammortizzatore sociale.

La Fsm-Cisl ha chiesto all’assessore Piras di conoscere le prospettive della vertenza per quanto riguarda l’investimento Biofuel, strettamente legato alla finalizzazione del progetto complessivo di riavvio dello stabilimento. Considerato anche, che per tale investimento a oggi non risulta presentato alcun progetto e non risultano nemmeno sciolti i nodi inerenti lo scorporo del finanziamento complessivo che inizialmente riguardava un investimento per tre stabilimenti in tutta Italia poi successivamente ridotti per una serie di vicissitudini a uno.

Il sindacato ha inoltre chiesto lumi sull’iniziativa di smantellamento degli impianti portata avanti dall’imprenditore, per capire quale tipologia di macchinari sono stati smontati e collocati sul mercato e su quanto l’assenza degli stessi inciderà nell’eventuale riavvio, col nuovo investimento, della fabbrica.

Infine, ha chiesto quali strumenti intende introdurre l’Amministrazione regionale, per far fronte alla grave condizione di tutti quei lavoratori che hanno già perso o stanno perdendo l’ammortizzatore sociale, avanzando proposte mirate che potrebbero soddisfare le esigenze dei lavoratori in questione, garantendo agli stessi una nuova copertura salariale fino alla eventuale concretizzazione positiva della vertenza.

L’assessore Piras ha risposto che per quanto riguarda il Biofuel, rispetto alla situazione di stallo dei mesi scorsi, ci sono segnali che fanno ben sperare per un rinnovato interesse dell’investitore. Nel contempo ha confermato che, a breve, partirà una sperimentazione inerente l’utilizzo di Biomasse all’interno della centrale Enel di Portovesme, proprio con la società Mossi Ghisolfi. L’assessore Piras, su sollecitazione delle Parti Sociali, si è impegnata a interloquire con il Governo nazionale per propiziare un tavolo in sede di Ministero con la società Mossi e Ghisolfi, per comprendere definitivamente, una volta per tutte, se l’interesse per l’investimento di Portovesme è concreto ed eventualmente per seguire l’iter per il compimento e la finalizzazione dello stesso.

Per quanto riguarda lo smantellamento degli impianti, Ninetto Deriu, su sollecitazione dell’assessore dell’Industria, ha ribadito che i macchinari rimossi e rivenduti rappresentano una minima parte degli impianti, ritenuta obsoleta e, quindi, ininfluente per un potenziale riavvio futuro dello stabilimento.

Sulla questione degli ammortizzatori sociali, l’assessore Piras si è impegnata a partecipare a un tavolo con l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, per identificare dei percorsi che possano portare alla messa in sicurezza economica dei lavoratori ex Ila ex percettori di ammortizzatore sociale.

Nel contempo, l’assessore, recependo le nostre proposte si è impegnata a continuare l’interlocuzione politica già iniziata con la delibera regionale del 29 dicembre, con la quale si chiedeva al Governo nazionale l’assegnazione per i Poli Industriali di Portovesme e Porto Torres del riconoscimento di “aree di crisi industriale complesse”. Un riconoscimento che garantirebbe oltre che finanziamenti e interventi per la reindustrializzazione delle sopracitate aree anche la possibilità di concedere ai lavoratori coinvolti, straordinari strumenti di salvaguardia del reddito per ovviare alla loro grave situazione economico-sociale e accompagnarli fino alle eventuali risoluzioni delle vertenze.

«Inutile ricordare – sostengono Rino Barca, Remo Fantin e Roberto Cerniglia, rappresentanti della Fsm-Cisl – che i proclami e gli impegni devono finalmente lasciare spazio agli interventi concreti e che la vertenza ex Ila è un tassello fondamentale della filiera dell’alluminio del Sulcis Iglesiente.

E’ bene ricordare che tale filiera per strutturazione, consistenza, capacità produttiva ma soprattutto per il poderoso valore aggiunto qualitativo, ha rappresentato e può nuovamente rappresentare una delle realtà industriali tra le più importanti in Italia.

Una filiera produttiva che con i giusti interventi di riequilibrio degli storici gap energetici e infrastrutturali è assolutamente competitiva sotto tutti i punti di vista.

Una realtà industriale nella sua totalità strategica della quale nessun governo degno di questo nome realmente affezionato agli interessi del proprio paese, farebbe mai a meno. Così come succede all’estero – concludono Rino Barca, Remo Fantin e Roberto Cerniglia – in tutte le altre nazioni progredite.»

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La conferenza dei capigruppo, presieduta dal presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha incontrato nel primo pomeriggio il segretario della Fsm-Cisl, Rino Barca, che in rappresentanza dei sindacati e dei lavoratori ex Alcoa, ha rappresentato la drammatica evoluzione della vertenza energia, anche alla luce della paventata decisione della commissione europea sulla “super interrompibilità” che rischia di vanificare la ripresa produttiva negli stabilimenti di Portovesme e più in generale nell’intera Isola.

I capigruppo ed il presidente Ganau hanno quindi confermato “pieno e convinto sostegno” alle iniziative e alle azioni di sindacati e lavoratori ad incominciare dall’adesione all’ipotizzata manifestazione a Roma, con lo scopo di sensibilizzare il Governo sulla necessità di vedere riconosciute in Europa le specificità della Sardegna ed in particolare, quelle che attengono le penalizzazioni del settore dell’energia.

Alcoa a Cagliari 2

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INCONTRO CAPIGRUPPO ALCOA 2 DICEMBRE 2015 2 INCONTRO CAPIGRUPPO ALCOA 1 DICEMBRE 2015 2

La mobilitazione per la vertenza ex Alcoa riparte dal Consiglio regionale. Un fronte comune e una ferma presa di posizione politica nei confronti del Governo italiano e dell’Unione Europea per definire positivamente la “vertenza energia” da cui dipende il futuro dell’Isola e la sopravvivenza di quel resta del tessuto industriale sardo. E’ questo l’impegno, che nelle prossime ore sarà declinato in un documento, che è scaturito al termine della riunione tenutasi negli uffici della presidenza del Consiglio regionale, con il presidente Gianfranco Ganau, le rappresentanze sindacali e i capigruppo ed alla quale ha partecipato, in rappresentanza dell’esecutivo regionale, l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras.

Rino Barca (Cisl), Massimo Cara (Rsu-Alcoa), Daniela Piras (Uil), Roberto Forresu (Cgil) e Manolo Mureddu (Cisl-Rsu-appalti) ,hanno rappresentato la gravità della situazione del comparto industriale sardo ed in particolare del Sulcis, interessato, come è noto, dalla lunga e complessa vertenza delle aziende cosiddette energivore ad incominciare dall’Alcoa, la cui questione rappresenta un nodo cruciale sul tavolo delle trattative in corso tra la Regione e il ministero dello Sviluppo economico e tra il Governo e la Commissione europea. La ripresa della produzione di alluminio nella fabbrica di Portovesme dipende, infatti, dal costo del kilowattora che potrà essere garantito alla multinazionale Glencore, la società che ha siglato lo scorso anno con ministero e Regione, l’intesa per rilevare lo stabilimento Alcoa, indicando però come condizioni una “super interrompibilità” (ha una remunerazione doppia rispetto alla “interrompibilità” e vale solo per le isole) della durata di dieci anni e con un costo kilowattora pari a 28 euro. E’ concreto il rischio, che tale importo possa non essere  giudicato congruo dalla commissione europea, che si esprime sul tema degli aiuti di Stato, e si ipotizza un valore economico in linea con il prezzo medio nell’Unione Europea ma che è ricompreso tra i 32 euro e i 38 euro per kilowattora.

Il prossimo 4 dicembre è in programma un nuovo incontro tra la Regione e il Mise in vista delle decisioni che sull’argomento saranno formulate della Commissione europea entro martedì 15 dicembre.

Sindacati e capigruppo hanno dunque concordato sulla necessità di esercitare, in questo frattempo, una serie di forti azioni congiunte così da sensibilizzare ministero e Unione europea sul tema cruciale del costo dell’energia in Sardegna e sulla necessità di garantire un futuro all’industria nell’Isola.

I sindacati hanno chiesto al presidente del Consiglio e ai capigruppo di poter intervenire in Aula sulla “vertenza energia” e sulla vicenda ’Alcoa (si è ipotizzata una seduta informale e straordinaria dell’assemblea sarda) ed hanno ribadito la volontà di sottoscrivere un documento congiunto con il Consiglio regionale e la Giunta ed a questo proposito è già stato concordato un nuovo incontro con la conferenza dei capigruppo per il prossimo 9 dicembre.

Sindacati, presidente del Consiglio e capigruppo hanno inoltre avanzato la richiesta all’assessore Piras perché nell’arco delle prossime ore, anche attraverso comunicazioni informali, siano presi gli opportuni contatti con i manager della Glencore, così da conoscerne gli intendimenti rispetto alle decisioni della Commissione europea sul costo dell’energia che, pur essendo in linea con la media europa, con tutta probabilità sarà più elevato rispetto a quello indicato nell’intesa siglata per l’acquisizione dello stabilimento di Portovesme.