28 December, 2025
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Mercoledì 23 luglio, il sottosegretario di Stato del ministero dell’Interno, on. Emanuele Prisco, accompagnato dal Capo del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco, ing. Eros Mannino, e dal direttore regionale dei vigili del fuoco per la Sardegna, ing. Nicola Micele, ha avviato una visita istituzionale in Sardegna per approfondire le attività operative dei vigili del fuoco sul territorio e confrontarsi con il personale impegnato nella campagna antincendio.

La prima tappa si è svolta a Cagliari, con un incontro dedicato alla presentazione del progetto per la realizzazione del nuovo distaccamento dei vigili del fuoco all’interno dell’aeroporto di Elmas. All’incontro hanno preso parte il presidente della Commissione Trasporti della Camera dei deputati, on. Salvatore Deidda, la presidente di SOGAER, Monica Pilleri, il direttore regionale ENAC, Roberto Solinas, e rappresentanti delle autorità civili e militari.

Nel corso della visita, il sottosegretario si è recato anche presso i Comandi provinciali di Oristano, Nuoro, Sassari e le sedi operative temporanee di Carloforte, Terralba e Villagrande Strisaili, oltre al distaccamento di Olbia e all’area destinata alla realizzazione della nuova caserma a La Maddalena, che sarà dotata di elisuperficie. In ciascuna tappa, Prisco ha incontrato autorità locali e operatori del Corpo, ribadendo l’importanza di rafforzare l’autonomia operativa del dispositivo antincendio in Sardegna, anche in considerazione delle criticità legate all’insularità e all’elevata esposizione al rischio.

«La Sardegna è tra le regioni più vulnerabili al rischio incendiha sottolineato Emanuele Prisco – per questo stiamo investendo su presìdi strategici, mezzi aerei, nuove dotazioni tecnologiche e risorse umane, a cominciare dal rafforzamento degli organici. Il piano prevede 8 presìdi stagionali, 2 rurali e 5 acquatici, integrati alle sedi permanenti, per garantire un presidio capillare anche nei luoghi più remoti e nei periodi di maggiore afflusso turistico».
«Siamo vicini al Corpo e al territorio sardoha aggiuntoe con nuove assunzioni, mezzi più moderni e un piano di riqualificazione delle sedi, stiamo rafforzando il sistema nazionale di soccorso pubblico. Una risposta concreta che migliora le condizioni di lavoro del personale e garantisce più sicurezza per tutti i cittadini, in particolare nei contesti più fragili e nei mesi più critici dell’anno.»

La visita si è conclusa oggi, 24 luglio, a Sassari e La Maddalena, dove sono in corso le attività preliminari per la nascita del nuovo distaccamento, che rappresenterà un punto strategico nel rafforzamento del dispositivo regionale antincendio e nella tutela del patrimonio ambientale dell’Arcipelago.

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Alberto Concu, Andrea Manuello Bertetto, Luigi Meloni, Fernanda Velluzzi, coordinati da Andrea Loviselli, stanno portando a termine una sperimentazione riguardante gli effetti di lunghe traversate oceaniche in barca a vela e in solitario sui meccanismi omeostatici dedicati al controllo di variabili essenziali per la sopravvivenza dell’individuo. È noto che queste condizioni estreme di navigazione tra l’altro danno luogo a una deprivazione del sonno, da cui un aumento dei livelli d’ansia e quindi di rischio di incidenti. Inoltre, possono verificarsi anche squilibri idrico-salini da cui potenziali rischi cardiaci. «A tutt’oggi mancano però osservazioni dirette su navigatori solitari oceanici impegnati in regate di lunga durata, e quindi con un valore aggiunto di stress legato alla componente agonistica difficilmente immaginabile e che è sempre presente giorno e notte. Lo studio su Andrea Mura, pluridecorato sailor oceanico, durante la partecipazione alla Ostar Cup, si propone – spiega il professor Loviselli – di aumentare le conoscenze sugli aggiustamenti funzionali a cui questo particolare tipo di atleti va incontro».

La Ostar è la regata più antica e leggendaria per navigatori solitari e si svolge ogni quattro anni da Plymouth (Uk) a Newport R.I. (Usa), sulla scia dei Padri Pellegrini che nel 1620 la percorsero a bordo del veliero Myflower. Con le sue 2.850 miglia, è considerata la più dura delle regate oceaniche in solitario perché contro vento, contro mare, contro corrente e a temperature polari intorno ai 5° sia dell’aria che dell’acqua, e per le alte latitudini (sino al 59° parallelo nord). «L’idea progettuale? Nasce grazie all’incontro tra una trasversalità di competenze fisiologiche, meccaniche, cardiologiche, informatiche, dietologiche, psicologiche e di scienze motorie, residenti nel nostro ateneo e con un rapporto proficuo con il tessuto imprenditoriale. L’obiettivo è duplice: garantire la buona condizione di salute fisica e mentale del velista Andrea Mura mentre si cimenta in questa durissima performance psico-fisica e costruire il modello funzionale del velista di lungo percorso con cui fornire alla comunità del mondo della vela, dagli agonisti ai diportisti o anche a quanti pensano alla propria salute, strumenti e conoscenze adatte a soddisfare interessi e necessità» aggiunge Andrea Loviselli. Ma non solo. Fa capo alla terza missione dell’Università di Cagliari la necessità di sperimentare e adattare nuove tecnologie ai bisogni contingenti del velista e della barca. Con la possibilità di acquisire nuove conoscenze tecnologiche che possono tradursi in un know how trasferibile in prodotti industriali con alto livello di competitività e inserimento in mercati specifici nazionali e internazionali.

La sperimentazione si è aperta con la valutazione funzionale e clinica, pre-navigazione, di Andrea Mura, attuata tra il Centro obesità e la Clinica cardiologica. «Durante la navigazione, grazie anche alle competenze di telemedicina di Nomadyca, alcune importanti variabili cardiovascolari, metaboliche e psicologiche del nostro sailor sono state periodicamente monitorate in remoto – spiega il coordinatore del progetto. Andrea Mura ha vinto l’edizione 2017 della coppa Ostar entrando a Newport il 15 giugno scorso con Vento di Sardegna -. Dopo quattro giorni di riadattamento alla terra ferma, in base alla partnership attivata dalla 2C Technologies con Hank Wu, cardiologo e direttore del Center for Cardiac Fitness of the Rhode Island hospital, a Providence-Newport, Andrea Mura è stato sottoposto a una valutazione cardiopolmonare e metabolica post-regata, per verificare gli effetti della traversata oceanica su questi apparati, sulla base della comparazione con gli stessi parametri rilevati alla Aou di Cagliari nel test cardiopolmonare pre-navigazione. I dati sono ancora in fase di elaborazione ma questa è la prima volta al mondo che un oceanic sailor viene studiato accuratamente da una équipe internazionale di tecnici e scienziati. I risultati dell’esperimento – conclude il professor Loviselli – faranno ulteriore luce su quale può essere il costo per un essere umano di una prova estrema. Sul piano delle scienze motorie e sportive, i dati consentiranno un incremento delle conoscenze sugli adattamenti funzionali che l’organismo subisce in tali condizioni di attività. Un aspetto utile per costruire il modello funzionale dell’atleta oceanic sailor d’élite».

Dall’ambito medico sportivo alla meccanica e alla robotica. I dati relativi ai danni/inefficienze tecnico-strutturali subiti dall’imbarcazione nel corso della regata, sono all’esame dei ricercatori del Laboratorio di meccanica e robotica. Gli specialisti valuteranno le cause degli eventi e attueranno uno studio atto a migliorare l’efficienza generale dell’imbarcazione. I risultati di questa fase della ricerca, di ambito meccatronico, rappresenteranno un prodotto potenzialmente trasferibile nel comparto produttivo della nostra regione, in sintonia con quanto prevede la terza missione dell’Università di Cagliari.

Il Centro obesità (Fernanda Velluzzi) e la Clinica cardiologica (Luigi Meloni e Roberto Solinas) della Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, assieme al Laboratorio di meccanica e robotica del dipartimento di meccanica (Andrea Manuello Bertetto) e al corso di laurea in Scienze motorie (Andrea Loviselli), entrambi dell’ateneo, rappresentano il “core” accademico dell’impresa. Un pool scientifico che si completa con l’apporto delle imprese 2C Technologies Srl (spin-off dell’Università di Cagliari, amministrato da Alberto Concu) e Nomadyca Ltd (società Ict italo-ugandese amministrata da Andrea Fois).

 

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Il velista Andrea Mura, in procinto di salpare per la prestigiosa regata transatlantica Ostar, domani mattina giovedì 20 aprile, sarà visitato dai medici dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari negli ambulatori dell’ospedale San Giovanni di Dio. Alle 11.00, al centro obesità, verrà sottoposto a impedenzometria dal professor Andrea Loviselli e dalla dottoressa Fernanda Velluzzi e gli verrà applicato un sistema telematico di valutazione cardiodinamica dal dottor Alberto Concu. Alle 12.oo, in cardiologia, verrà sottoposto a test cardiopolmonare da sforzo dal dottor Roberto Solinas e dal professor Luigi Meloni.

Andrea Mura.