25 April, 2024
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Gianni Repetto è stato confermato presidente dell’associazione turistica Pro Loco di Carloforte. L’esito delle elezioni del 16 dicembre 2022 ed il primo consiglio di amministrazione di ieri sera (17 dicembre) ha proclamato gli eletti e assegnato le seguenti cariche:
Presidente: Gianni Repetto
Segretario: Agostino Rivano
Tesoriere: Antonello Rosso
Consiglieri: Salvatore Garau, Pino Rosso, Angela Vacca (delegata del Comune), Giorgio Maurandi (delegato del Comune)
Revisore: Luigi Pellerano
Probiviri.
Presidente: Tonio Casanova
Componenti: Tonino Granara, Chicca Melis.
La Pro Loco di Carloforte, nata nel lontano 1954 è sempre stata, in assoluta continuità, promotrice di idee e di eventi nella città di Carloforte, ha stretto legami forti e continui con Genova, Tabarka, Nueva Tabarca, Ponza, realtà accomunate da tanta storia condivisa. In particolare con Genova-Pegli da dove la comunità è partita nel lontano 1541 per poi stabilizzarsi a Carloforte, in Sardegna, dal 1738.

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Continua il riconoscimento internazionale per il doc-film “La Tela” dell’artista sardo Salvatore Garau, interamente girato all’interno del Casa di reclusione “Salvatore Soro” di Massana in Provincia di Oristano, Sardegna.

Dopo essere stato premiato in aprile al Dada Saheb Phalke Film Festival di Nuova Dehli con la menzione d’onore da parte della giuria (premio assegnato anche all’altro corto di Salvatore Garau Futuri Affreschi Italiani), e aver partecipato al Portugal International Film Festival di Porto, e nuovamente in India al Buddha International Film Festival di Pune e al Bangalore Shorts Film Festival,  il doc-film LA TELA è stato invitato al “Dumbo Film Festival” (New York, 8-9 luglio 2019) ed al “Brazil International Film Festival” (Teresópolis, Rio de Janeiro, 23-25 agosto 2019).

Nel ruolo inedito di regista, con al fianco Fabio Olmi come direttore della fotografia, Salvatore Garau ha realizzato e interamente autofinanziato, in collaborazione con la Blue Film di Roma, un doc-film poetico della durata di 60 minuti, che racconta la realizzazione di un dipinto su una grande tela (cm. 200×500) insieme ad alcuni detenuti.

Un’esperienza che ha visto confrontarsi due esistenze, quella dell’artista e uomo libero per la società con quella di uomini non artisti e non liberi detenuti dalla società, ma che insieme sono riuscite a comunicare e a mettere su una tela bianca un forte scambio di energie, partendo da un’idea artistica condivisa.

Il risultato è stata una doppia opera, pittorica e filmica, di grande impatto visivo ed emotivo, espressione della contaminazione tra l’esperienza dell’artista e la capacità artistica grezza e inespressa, ma ugualmente potente dei detenuti, che con i loro vissuti personali di esistenze interrotte hanno influenzato la stessa libertà creativa.

Salvatore Garau: «La creatività è apertura spirituale, richiede concentrazione, il più delle volte solitudine. Questa condizione è essenziale non solo per gli artisti, ma per tutti. Le riprese di un film sulla creazione di una grande quadro, insieme a persone che non avevamo mai dipinto nella loro vita e detenute, non hanno potuto, inizialmente, avere uno schema preciso. Tutto è stato inevitabilmente filtrato dalle sensazioni e dalle emozioni di chi vive in un contesto in cui si è privati della propria libertà mentale e spirituale ancor prima che fisica. Il documentario segue, esattamente, lo sviluppo di un progetto che ha mostrato il potere dell’arte, la presa di coscienza lenta ma costante da parte dei detenuti di riscoprirsi uomini liberi dentro, grazie a un gesto di pura libertà come quello di dipingere. Questo è stato possibile perché “La Tela”, ancor prima che un progetto creativo pittorico e cinematografico, è stato un equo dare e avere fra chi per la società è libero, e chi non lo è».

Nelle intenzioni di Salvatore Garau non c’è mi stata la volontà di creare un documentario sulla “situazione delle carceri”, né tanto meno la volontà di giudicare o rendere eroi i detenuti.

Per l’artista l’obiettivo era uno solo: creare un’opera al di fuori della retorica e con una tensione artistica a sé stante e capace di far comprendere che, per chi tutti i giorni convive con una pena materiale e una psicologica invisibile ma altrettanto drammatica, dipingere e raccontare – come qualsiasi altra forma artistica – è un modo prezioso per alimentare la mente e stimolare il pensiero.

Fabio Olmi: «L’arte è una valvola di sfogo fondamentale a quel cumulo di speranze e solitudini che regolano e riempiono il tempo dei detenuti. Un modo per riscoprire una parte di sé che non si riconosceva più e per prendere consapevolezza della propria unicità, nonostante una condizione carceraria che porta a annullare le individualità, rendendo uomini e donne tutti uguali».

La realizzazione del docufilm “La Tela” è stata possibile grazie alla disponibilità di Pier Luigi Farci, Direttore della Casa di Reclusione, della Polizia Penitenziaria, e Davide Pia, Mauro Porcu, Simone Niola, Giovanni Corodda, Carlo Usai e Marco Palumbo, i detenuti, che hanno partecipato alla realizzazione del dipinto e del film.

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Seconda giornata, a Carloforte, di “Carloforte racconta il mare”, rassegna di arte, storia e cultura mediterranea, organizzata dall’associazione turistica Pro Loco, con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, del comune di Carloforte, del Parco Geominerario, dell’Ente concerti città di Iglesias, della sezione di Carloforte della Lega Navale e dell’Up Eventi.

La rassegna ha preso il via ieri pomeriggio all’Ex-me, con l’inaugurazione di “Approdi mediterranei” – Lungo la rotta dal Golfo degli Angeli a Carloforte nel 280° anniversario della fondazione – Mostra fotografica di Marina Patteri e della libreria del mare, a cura di Andrea Luxoro.

Alle 17.30, al cineteatro Mutua, è stato proiettato il film “Il presagio del ragno”, del regista Giuseppe Casu, nell’ambito di “Carloforte, uomini e tonnare, un’avventura senza tempo”. E’ seguito un intermezzo musicale con Lello Grosso, Emanuele Borghero, Barbara Concas e Gloria Cau.

Alle 18.45 “Una città e il suo mare”, immagini cinematografiche raccontate dal professor Antonio Luccarini, docente della facoltà di ingegneria politecnica delle Marche. Sono seguiti un secondo intermezzo musicale, con Claudio Grosso, Francesco Pascale e Giulio Cimmino; “Visioni di un’isola”… documentario su Carloforte, attraverso l’obiettivo di Salvatore Sardu; e, infine, “Umbre de muri, muri de mainè, in viaggio con il pescatore Faber“, spettacolo musicale con Battista Dagnino, Gerardo Ferrara e Tonino Macis.

Oggi la rassegna riparte all’Ex-me alle 10.00, con l’emissione e l’annullo del folder celebrativo per il 280° anniversario della fondazione di Carloforte, edito da Poste italiane e saranno ancora visitabili la mostra fotografica di Marina Patteri e la libreria del mare di Andrea Luxoro.

Alle 11.00, al cineteatro Mutua, “L’Isola di San Pietro nel contesto del Parco Geominerario”, con l’intervento del presidente del Parco Geominerario Stoico Ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus; alle 12.15, dopo una breve pausa-aperitivo, “Le origini degli studi nautici in Sardegna”, con l’intervento del professor Giancarlo Della Corte, dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Nautico “Buccari” di Cagliari.

Questo pomeriggio, gli incontri riprenderanno alle 17.30, con “Carloforte nel sistema difensivo storico del Mediterraneo“, interverranno il presidente della Sezione Sardegna dell’istituto italiano dei castelli, un rappresentante dell’Università degli studi di Cagliari, dipartimento di Ingegneria civile, Ambientale e Architettura, ed un rappresentante del Servizio Osservatorio del Paesaggio e del Territorio della Regione autonoma della Sardegna; alle 19.00, intermezzo musicale, con il complesso “Ondalunga”, con Salvatore Garau, Nino Porcu, Antonio Viglietti, Pier Arricchiello, Paolo Napoli e Carlo Cipollina; alle 19.30, verrà presentato il volume “1738-2018 – Un viaggio nei secoli”, edito dalla Pro Loco di Carloforte, Carloforte festeggia il suo 280° compleanno, testimonianze, immagini, personaggio, musiche e poesie della storia passata e recente di Carloforte, con l’intervento dell’Amministrazione comunale, folder filatelico, commemorazione delle vittime dell’incursione tedesca nel porto di Carloforte avvenuta il 29 aprile 1918. Alle 21.30, dopo una pausa-buffet, “Stansie de magge, tramme de corde”, spettacolo musicale con Gerardo Ferrara, Raoul Moretti, Tonino Macis, Battista Dagnino e Jali M Suso.

Domani mattina, dalle 10.00 alle 13.00, sarà ancora possibile visitare la mostra fotografica di Marina Patteri e la libreria del mare curata da Andrea Luxoro.

          

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Marco Mattu, portacolori dell’Atletica Uta, in campo maschile e Sara Carta del Cus Pavia in campo femminile, hanno vinto la settima edizione della Palmas Corre, secondo trofeo Giovanni Lai, gara di corsa sulla distanza di 7 km, organizzata dall’associazione culturale Palmas Vecchio, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu e la Uisp comitato di Cagliari.

Marco Mattu ha tagliato il traguardo, sistemato come la partenza in piazza Chiesa, a Palmas, in 23’32”, ed ha preceduto Mattia Gelso (Atletica Santadi) di 52″ e Palmiro Tedde (Atletica Santadi) di 1’07”.

Sara Carta (Cus Pavia) ha chiuso i 7 km in 29’14”, 47″ prima di Simona Pipitone (ASD Marathon Athletic Avola) e 1’03” prima di Patrizia Bernardini (Atletica Sulcis Carbonia.

I vincitori nelle varie categorie.

Maschili:

UM35: Roberto Eula (Sisport SSD)

M35: Luca Pirosu (ASD Zitto e Corri Maste Team)

M40: Salvatore Garau (Atletica Sulcis Carbonia)

M45: Massimiliano Nocco (ASD Zitto e Corri Master Team)

M50: Giuseppe Palmas (Atletica Pula)

M55: Enrico Eula (Polisportiva Novatletica Chieri)

M60: Pietro Uras (Atletica Orroli Mariano Leoni)

M65: Pasquale Zedde (Atletica Sulcis Carbonia)

M70: Antonio Mastinu (Uisp Cagliari)

M75: Giovanni Buonsanti (GPDM Lecce).

Femminili:

UF35: Carlotta Avagnano (Atletica Edoardo Sanna Elmas)

F35: Anila Arapi (Isolarun)

F40: Stefania Fais (Atletica San Sperate)

F45: Monica Alberti (Atletica Edoardo Sanna Elmas)

F50: Marinella Curreli (Atletica Siurgus Donigala)

F55: Maria Lucia Tarallo (ASD Cagliari Atletica Leggera)

F60: Paoletta Schirru (Atletica Santadi)

F65: Giovanna Peddis (Atletica Santadi).

La gara ha registrato un record di iscritti, oltre 100 nella categoria competitiva, oltre 600 in quella non competitiva.

Al termine sono state effettuate le premiazioni sul sagrato della chiesa, ostacolate nella parte finale dall’imminente arrivo della pioggia.

Hanno collaborato alla buona riuscita della manifestazione, per l’ordine pubblico vigili urbani, carabinieri e protezione civile; per il servizio di soccorso, la Misericordia di San Giovanni Suergiu. E ancora le associazioni di volontariato Auser, Volontariato Palmas, Acli Mani Amiche, S’Arriu de is Fainas ed Equilibristi. E, infine, numerosi sponsor.

  

 

 

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Stesso consiglio (tranne uno), stesso revisore, stesso Collegio. Io e altri gestori (3/4) non rinnoveremo la tessera convinti che si sia persa una occasione di rinnovamento e di far collaborare chi lavora nel turismo (e dire che mi era stato detto «certo, mettiamo nel Consiglio qualcuno che opera nel turismo»).

Andrea Granara ha commentato così, nel suo profilo facebook, le elezioni per il rinnovo del Consiglio di amministrazione dell’associazione turistica Pro Loco di Carloforte, tenutesi lunedì 18 dicembre. Terminato lo spoglio delle schede votate dai soci nella sala consiliare di Corso Tagliafico, lo ricordiamo, sono risultati eletti per il prossimo quadriennio: Giambattista Repetto, Giuseppe Rosso, Salvatore Garau, Sabrina Fasolato e Maria Luigia Agostini. Sono stati inoltre eletti il revisore unico, Luigi Pellerano, e i tre componenti del collegio dei probiviri: Agostino Rivano, Maria Ferraro ed Antonio Casanova.

«Con il rinnovo del CDA della Pro Loco di Carloforte si è persa una grande occasione per eleggere almeno un componente che lavora nel turismo – ha aggiunto Andrea Granara -. La Pro Loco di Carloforte è indubbiamente una bella associazione culturale ma oggi non assolve a quello che è il suo ruolo originario, la promozione turistica del paese e del territorio. Perché non ha nel suo direttivo un gestore di B&B, un albergatore, un gestore di case vacanza? Perché non partecipa alle fiere del turismo?»

«Sono socio della Pro Loco di Carloforte da tre anni – conclude Andrea Granara – ma se i programmi di lavoro non verranno modificati ed adeguati realmente alle esigenze del paese, mi chiedo che senso abbia continuare a farne parte.»

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E’ stato rinnovato ieri, a Carloforte, il Consiglio di amministrazione dell’associazione turistica Pro Loco. Terminato lo spoglio delle schede votate dai soci nella sala consiliare di Corso Tagliafico, sono risultati eletti per il prossimo quadriennio: Giambattista Repetto, Giuseppe Rosso, Salvatore Garau, Sabrina Fasolato e Maria Luigia Agostini.

Sono stati inoltre eletti il revisore unico, Luigi Pellerano, e i tre componenti del collegio dei probiviri: Agostino Rivano, Maria Ferraro ed Antonio Casanova.

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I dirigenti ed i soci partecipanti ai vari concorsi culturali della Pro Loco di Carloforte, partono oggi alla volta della città di Chiavari per ritirare i due premi vinti nel concorso ligure di poesia scritta in lingua tabarchina, il primo ed il terzo posto, rispettivamente con Antonio Pascale e Maria Ferraro.
«Non finisce qui – aggiunge Gianni Repetto, presidente della Pro Loco di Carloforte -. Ieri è giunta una PEC che rende noto che nel concorso nazionale UNPLI , salva la tua lingua locale, ci si è piazzati al terzo posto nella sezione musica con la canzone “Preghea au fanò” scritta dall’amico Nino Porcu ed interpretata dallo stesso, da Salvatore Garau e da Mariangela Porcu. Non solo, ma come Pro Loco si ritirerà anche una menzione speciale per essere meritevoli della peculiare e intensa attività sociale che si sta svolgendo a Carloforte. Tutto questo il 14 dicembre, in Campidoglio, a Roma, dove i nostri tre cantanti si esibiranno facendo sentire le belle note e la melodia della canzone vincitrice.»
«Credo che tutti questi ottimi risultati raggiunti in campo nazionale – conclude Gianni Repetto -, possano essere una soddisfazione per tutti i cittadini di Carloforte.»

                    

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Dopo il film sulla vita e il pensiero negli anni del carcere di Antonio Gramsci, “Nel mondo grande e terribile”, scritto e diretto da Daniele Maggioni, Laura Perini e Maria Grazia Perria, ancora una serata all’insegna della settima arte ad Oristano per il diciannovesimo festival Dromos. Questa sera, nella cornice di piazza Corrias, è in programma la proiezione del film “La tela”,  primo lungometraggio del pittore Salvatore Garau, che lo stesso artista di Santa Giusta ha realizzato nell’Istituto Penitenziario di Alta Sicurezza “Salvatore Soro” di Massama, Oristano. Si comincia alle 21.30 con ingresso libero. Presenti in sala, con Salvatore Garau, il direttore della fotografia Fabio Olmi (figlio del regista Ermanno) e Lila Place, che ha curato il montaggio. Probabile la presenza anche di alcuni dei detenuti che hanno partecipato al docufilm, oggi uomini liberi.

In sintonia con il tema portante di questa edizione di Dromos, che si riconosce sotto il titolo “Prigioni”,  “La tela” documenta la genesi di un grande dipinto realizzato da tre detenuti del carcere oristanese insieme a Salvatore Garau. L’arte richiede concentrazione, quasi sempre solitudine: una condizione indispensabile per il pittore sardo che decide di mettere in discussione portando una grande tela bianca (due metri per cinque) all’interno dell’istituto penitenziario. L’idea non è quella di insegnare ai detenuti a dipingere, ma di condividere la propria energia creativa con chi non è abituato alla libertà creativa, con chi non è libero. Davanti alla tela è dato modo ai detenuti di sprigionarsi, generare meraviglia. Il film documentario ripercorre la sfida, lo stupore, la nascita e la crescita di un progetto che dimostra la potenza dell’arte e della parola 

Con la serata odierna a Oristano, il festival Dromos suggella la sua prima parte e si appresta ad affrontare il gran finale di rito con Mamma Blues, tre serate fino a Ferragosto consacrate alla musica del diavolo. Inaugura il trittico, domenica 13, la cantante anglo-americana Lucy Woodward, tornata in scena da solista con il suo stile fra jazz, soul, pop e blues l’anno scorso con il suo quarto album: “Til They Bang On The Door”. Lunedì (14 agosto) è protagonista il cantante e chitarrista newyorkese Erik Bibb in duo con il chitarrista svedese Staffan Astner per presentare il suo ultimo disco, “Migration Blues”, pubblicato lo scorso marzo. La sera di Ferragosto, infine, si celebra con i brasilian Bixiga 70 con la loro trascinante miscela di ritmi africani e carioca, jazz e funk, afro-beat, malinké, candomblé, samba e cumbia.

L’apertura delle tre serate di Mamma Blues – con inizio alle 22.00 –  è affidata ad altrettante proposte della scena isolana: di scena domenica 13 il chitarrista Vittorio Pitzalis; lunedì 14 il quintetto Blues Tales; martedì 15 i Country’s Cousins. Dopofestival dalla mezzanotte in poi con altri tre gruppi: i Dancefloor Stompers (domenica 13), The Ticks (lunedì 14) e i Groove Elation (martedì 15 agosto).

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Torna nella sua casa base Oristano il diciannovesimo festival Dromos per una serata in ricordo di Antonio Gramsci ad ottant’anni dalla scomparsa dell’illustre politico e pensatore sardo. Domani (venerdì 11 agosto), alle 21.30 in piazza Corrias, si proietta “Nel mondo grande e terribile”, film scritto e diretto da Daniele Maggioni, Laura Perini e Maria Grazia Perria sulla vita e il pensiero negli anni del carcere dell’eminente intellettuale di Ales. Un appuntamento, questo, organizzato in collaborazione con la biblioteca comunale di Oristano, che evoca anche il tema di questa edizione del festival: “Prigioni”. Presentano il lungometraggio uscito quest’anno (78 minuti), Enrica Vidali e il produttore Tore Cubeddu, con letture di Alessandro Melis.

Il film racconta alcuni momenti della vita e parti del complesso pensiero di Antonio Gramsci, interpretato dall’attore Corrado Giannetti, attraverso una rappresentazione che restituisce la complessità delle sue riflessioni, la sua umanità e le difficoltà della sua esistenza. Nel lungometraggio vengono mostrati gli ultimi dieci anni della sua vita in carcere. Un carcere duplice: materiale, concreto ma anche intangibile, immaginario. Un periodo duro e faticoso. Ciononostante, le sue riflessioni durante il carcere, hanno lasciato una traccia indelebile nel pensiero filosofico contemporaneo. Lo spazio scenico del presente carcerario è mostrato anche come uno spazio mentale, quasi astratto che si allarga e si restringe a seconda del suo stato d’animo. Il prigioniero Gramsci lotta, dibatte, rievoca. Nella sua cella si materializzano i suoi ricordi e i suoi fantasmi. Il film si articola in una struttura a più livelli che si intersecano, e si ritrovano in rimandi e assonanze reciproche.

L’ingresso alla proiezione è libero.

Sabato 12 agosto si resta ad Oristano (nella stessa cornice di piazza Corrias), sintonizzati sul tema portante del diciannovesimo festival Dromos con la visione, alle 21.30, di un secondo film: “La tela”, il primo lungometraggio del pittore Salvatore Garau, che vede come direttore della fotografia Fabio Olmi (figlio del regista Ermanno), su un progetto dell’artista di Santa Giusta nell’Istituto Penitenziario di Alta Sicurezza di Massama-Oristano. Presenti in sala Salvatore Garau, Fabio Olmi e Lila Place.

 

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Novità nel cartellone del diciannovesimo festival Dromos, in programma dal primo al 15 agosto tra Oristano e altri undici centri della sua provincia: Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Morgongiori, Neoneli, Nughedu Santa Vittoria, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde, con anteprima a Mogoro il 30 luglio.

A tre settimane dal via, il fitto palinsesto della manifestazione organizzata dall’omonima associazione culturale si arricchisce di un importante appuntamento collaterale: l’incontro, il 6 agosto a Oristano, con il filosofo statunitense John Searle, uno tra i più influenti pensatori contemporanei, che interverrà all’Auditorium San Domenico (alle 19.00) sul tema “La costruzione sociale dei confini”.

Nato a Denver nel 1932, John R. Searle occupa un ruolo di primo piano nella comunità filosofica internazionale. Formatosi a Oxford, alla scuola della “filosofia del linguaggio ordinario” con John Austin, Gilbert Ryle e Peter Strawson, dalla fine degli anni cinquanta è professore di filosofia all’Università di Berkeley in California. Le sue indagini spaziano dalla filosofia del linguaggio e della mente all’indagine critica dell’intelligenza artificiale e della realtà sociale. Nella conferenza che terrà per il Dromos Festival, mostrerà come le barriere giuridiche ed economiche che spesso ci separano, pur avendo una propria oggettività, sono il frutto di una creazione umana. 

Un altro nuovo tassello nel palinsesto di questa edizione di Dromos che si riconosce sotto il titolo “Prigioni”, è la visione, il 12 agosto a Oristano, con inizio alle 21.30 in piazza Corrias, di “La tela”, il primo lungometraggio firmato dal pittore Salvatore Garau. Il documentario, che vede come direttore della fotografia Fabio Olmi (figlio del regista Ermanno) ripercorre la sfida, lo stupore, la nascita e la crescita di un progetto, realizzato dall’artista di Santa Giusta all’interno dell’Istituto Penitenziario di Alta Sicurezza di Massama-Oristano, che dimostra la potenza dell’arte e della parola, il colore che fa vibrare anche luoghi spogli e spenti. 

È invece fissata per la sera prima, venerdì 11 agosto (sempre alle 21.30), nella stessa cornice di piazza Corrias, la proiezione del film “Nel mondo grande e terribile” inizialmente prevista al chiostro dell’Hospitalis Sancti Antoni. Scritto e diretto da Daniele Maggioni, Laura Perini e Maria Grazia Perria, il lungometraggio racconta la vita e il pensiero negli anni del carcere di Antonio Gramsci (di cui ricorre l’ottantesimo anniversario della morte), interpretato dall’attore Corrado Giannetti.

Infine, si aggiunge un’altra suggestiva offerta alla serie di pacchetti turistici associati al festival. Si tratta degli itinerari mototuristici dei Pastori in moto, dieci motogiri abbinati ad altrettanti concerti, alla scoperta di località e paesaggi poco conosciuti attraverso appassionanti percorsi di curve, coste e montagne.