19 April, 2024
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Tutto pronto per la decima edizione del Porto Cervo Wine&Food Festival: da venerdì 18 a domenica 20 maggio, il Conference center dell’hotel Cervo ospiterà l’evento dedicato all’enogastronomia organizzato da Marriott Costa Smeralda, che gestisce gli alberghi Cala di Volpe, Romazzino, Cervo Hotel e Pitrizza in Costa Smeralda per conto di Qatar Holding. «E’ un anniversario importante per la Sardegna e non solo per il nostro gruppo che da dieci anni organizza, con un successo sempre  crescente, questa manifestazione – dichiara Franco Mulas, Area manager Marriott Costa Smeralda e direttore generale del Cala di Volpe -. Non  c’e’ sviluppo del territorio senza la crescita dei suoi prodotti.  Il Porto Cervo Wine&Food Festival è un evento di richiamo internazionale, nato, cresciuto e consolidato grazie al team guidato da Maria Gavina Sechi. Una vetrina prestigiosa per i produttori sardi e nazionali».

Marriott Costa Smeralda, per la decima edizione, ha preparato un programma di alto livello, innovativo e ricco di interviste, dibattiti, presentazioni di libri, degustazioni e cooking show. La madrina del festival sarà uno dei volti più noti della tv: Cristina Chiabotto, ex miss Italia, attrice e presentatrice televisiva della nuova trasmissione di Canale 5 “I menù di Giallo zafferano”. Confermata anche la cena di gala di sabato sera al Cala di Volpe: uno degli eventi collaterali più attesi del festival anche per il concerto che, tradizionalmente, accompagna la cena. E per quest’anno è stata scelta una superstar della musica italiana: Anna Tatangelo, peraltro fresca vincitrice del “Celebrity Masterchef Italia 2018”. La cantante laziale ha appena pubblicato il singolo “Chiedere scusa”, mentre il nuovo album uscirà a fine settembre.

Le migliori realtà produttive italiane del settore parteciperanno al Porto Cervo Wine&Food Festival: nell’area del Conference center saranno presenti 70 espositori, di cui 54 del settore vitivinicolo. Il pubblico selezionato avrà l’occasione di conoscere gli storici marchi dell’eccellenza italiana e le ultime idee di un settore sempre in evoluzione, che storicamente rappresenta il fiore all’occhiello del “made in Italy”.

I biglietti d’ingresso alle degustazioni e agli eventi si possono acquistare dal sito www.pcwff.com . 

Il programma 2018:

L’inaugurazione con il taglio del nastro è prevista per le 15, subito dopo inizieranno le degustazioni che proseguiranno fino alle 19, sempre all’interno del Conference center. In contemporanea, all’esterno dello spazio espositivo, il giornalista Bruno Gambacorta -­ ideatore della seguitissima rubrica Eat Parade del TG2 – modererà due appuntamenti. Il primo inizierà alle 16.00 e sarà incentrato sulla produzione casearia sarda e parteciperanno Alberto Marcomini, Salvatore Palitta, Gilberto Arru e Luciano Sogos. Alle 17.00, invece, si parlerà di cucina internazionale con Rafael Rodriguez, chef peruviano vincitore del premio “Miradas 2017”.

Le degustazioni inizieranno alle 11.00 e si concluderanno alle 18.00. Alle 16.00 ci sarà un dibattito intitolato “Il vino come elemento del marketing territoriale” con Antonio Paolini, giornalista enogastronomico e curatore di guide di settore; Massimo Ruggero, amministratore delegato delle Cantine Siddùra; Tino Demuro, socio fondatore delle Cantine Surrau. A seguire, spazio alla dolcezza e all’irresistibile tentazione del cioccolato: sarà presentato il libro “Il mio cioccolato” del pasticcere Guido Castagna, collaboratore di Eat Parade e della Prova del cuoco; infine, una degustazione di cioccolatini preparati da Guido Castagna e Manuel Arcadu, Executive Pastry chef di Marriott Costa Smeralda.

Le degustazioni inizieranno alle 11.00 e si concluderanno alle 18.00. Sempre alle 11.00, Cooking Show di Fabrizio Nonnis, giornalista enogastronomico e conduttore televisivo. Nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 18.00, si svolgerà una imperdibile esibizione dei grandi maestri della ristorazione e in contemporanea ci sarà un’ora dedicata interamente alla birra: alle 15.00, infatti, sarà intervistato Paolo Lai, titolare del birrificio “4mori”. Alle 16.00, infine, Bruno Gambacorta intervisterà il maestro pizzaiolo Enzo Coccia, autore del libro “Pizza fritta”

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Anche il Consorzio di tutela del Pecorino Romano e la Cooperativa 3A di Arborea dicono no al progetto di riordino delle associazioni regionali e provinciali degli allevatori deliberata dai vertici di AIA (Associazione italiana allevatori). Lo hanno ribadito a chiare lettere questa mattina ai componenti della commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale, il presidente del Consorzio Salvatore Palitta e il numero uno della cooperativa Gianfilippo Contu .

«In questi anni, con i servizi di assistenza tecnica agli allevatori e alla gestione dei libri genealogici, Aras e Apa hanno dato un contributo decisivo al miglioramento genetico delle razze ovine allevate in Sardegna – ha detto Salvatore Palitta – il lavoro fatto in questi anni non deve essere disperso. L’ipotesi di scioglimento di Aras e Apa rappresenterebbe il dissolvimento di un patrimonio umano,  professionale, e materiale.»

Il presidente del Consorzio ha parlato di sistema allevatoriale unico in Europa: «Abbiamo costruito un’eccellenza nel corso degli anni – ha aggiunto Salvatore Palitta – non si capisce perché adesso si debba fare riferimento a un organismo nazionale. Il sistema del benessere animale si regge sull’assistenza tecnica. Per non parlare del Laboratorio di analisi di Aras, modello di efficienza e terzietà che fornisce servizi essenziali al comparto zootecnico e al settore della trasformazione del latte».

Salvatore Palitta, infine, ha rimarcato l’esigenza di mantenere in Sardegna anche la gestione del patrimonio genetico delle razze ovine autoctone allevate nell’Isola con particolare riferimento alla tenuta dei libri genealogici: «Il Consorzio si appresta a modificare il disciplinare di produzione del pecorino romano Dop. La nuova versione prevede che il latte destinato alla realizzazione del formaggio provenga da allevamenti della Sardegna, del Lazio e della provincia di Grosseto dove la razza ovina sarda è presente per il 90%. Non è immaginabile una gestione del patrimonio genetico fuori dal territorio regionale».

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Cooperativa 3A di Arborea Gianfilippo Contu che si è soffermato sul ruolo svolto per gli allevamenti vaccini dal Laboratorio di analisi di Aras: «La sua chiusura sarebbe un colpo durissimo per il “sistema Arborea” – ha sottolineato Gianfilippo Contu – il laboratorio lavora circa 13mila campioni di latte all’anno con tempi di risposta molto celeri. L’analisi su un campione arriva alle aziende dopo 48 ore. Il laboratorio deve rimanere nel territorio, noi siamo disponibili a dare il nostro contributo anche dal punto di vista economico. In questo campo la sinergia pubblico-privato è decisiva».

Sulla vertenza dei lavoratori Aras e Apa i consiglieri Gianni Lampis (FdI) e Roberto Desini (Pds) hanno sollecitato un intervento della Commissione sull’assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria per la predisposizione di un provvedimento ad hoc come indicato dall’ordine del giorno approvato in Consiglio nello scorso mese di marzo.

«I termini sono scaduti il 30 di aprile – ha detto il presidente della Commissione Luigi Lotto – attendiamo comunicazioni da parte dell’assessorato, nel caso non arrivassero siamo pronti a farcene carico.»

Intanto, questo pomeriggio, il presidente Luigi Lotto ed il collega Franco Sabatini (presidente della Commissione Bilancio) incontrano gli assessori regionali all’agricoltura e al personale in vista del vertice di domani mattina a Roma al ministero della Funzione pubblica. Confronto decisivo per fare chiarezza su una vertenza che mette a rischio un intero sistema produttivo.

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Da strumento straordinario anticrisi a strumento ordinario e stabile per affiancare tutte le altre misure a sostegno del comparto lattiero-caseario della Sardegna. Il futuro del pegno rotativo è stato delineato in un incontro fra l’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci, il presidente della Commissione regionale Abi Giuseppe Cuccurese, il presidente del Consorzio per la tutela del pecorino romano Salvatore Palitta ed i rappresentanti delle cooperative. Durante l’incontro, sono state anche messe a punto le procedure per la rivalutazione delle scorte messe a pegno e si è discusso della possibilità di mettere a punto un pegno dedicato ad altre due diverse tipologie di formaggio Pecorino Romano, più stagionati e quelli che invece non sono arrivati a maturazione (attualmente è interessato il Pecorino Romano che ha raggiunto i 5 mesi di stagionatura). E’ stato annunciato che sarà reso più vantaggioso l’utilizzo di un mix di strumenti da parte delle imprese (prestito di campagna, pegno rotativo e assistenza di consorzi Fidi): per raggiungere questo risultato, il prestito di campagna, che già dal 2017 ha operato in maniera differente, realizzando una copertura temporale più ampia da 12 a 18 mesi. Prossimo obiettivo, applicare una procedura di pegno sul prodotto fresco atto a divenire, secondo modalità tecniche da sperimentare nella prossima campagna.
«Siamo state una delle prime regioni a partire con uno strumento utile alla razionalizzazione della filiera di una DOP, come il Pecorino Romano, perché introduce un sistema di garanzia finora assente che consente di facilitare i rapporti fra il mondo bancario e i trasformatori del latte ovino – dice Raffaele Paci -. Uno strumento che coinvolgerà e aiuterà a sostenere tutti i componenti del comparto, a partire dai pastori. Il pegno rotativo avrà inoltre il fondamentale ruolo di calmiere dei prezzi sul mercato·»
«L’introduzione del pegno rotativo ha garantito la disponibilità finanziaria delle imprese, consentendo altresì il mantenimento in stoccaggio di merce che, in condizioni operativo-finanziarie precedenti al pegno – sottolinea Salvatore Palitta -, sarebbe stata immessa sul mercato senza un’adeguata programmazione di vendita. Tanto è vero che dal periodo della sua operatività a luglio 2017, si è assistito ad un aumento repentino del valore.»
Il protocollo d’intesa fra Regione, ABI, Consorzio di Tutela del Pecorino Romano e organismi di settore è stato sottoscritto lo scorso 26 aprile, dopo i lavori al tavolo presieduto da Paci in cui la Regione ha svolto il ruolo di facilitatore per la definizione degli aspetti tecnici che hanno permesso di arrivare all’accordo: il formaggio può essere destinato a garanzia di linee di credito da concedere per la riqualificazione di finanziamenti in scadenza e/o per la concessione di prestiti di campagna. Particolarità importante dello strumento è il fatto che ciascuna azienda, laddove abbia nei suoi magazzini lo spazio necessario, manterrà il proprio prodotto seppure dato in pegno. In caso contrario potrà collocarlo in magazzini individuati congiuntamente da tutti i soggetti rappresentati al tavolo.
«Abbiamo lavorato molto in questi mesi per raggiungere questo importante risultato – conclude Raffaele Paci -. Continueremo a seguire con la massima attenzione tutti i problemi relativi alla filiera lattiero caseario, comparto per noi assolutamente prioritario, che ci vede già operativi con una serie di importanti e innovativi strumenti finanziari.»

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I caseifici della Sardegna si aprono ai visitatori e agli studenti delle scuole in una due giorni ricchissima di iniziative che si terranno nei 13 punti di trasformazione, sparsi per tutta l’Isola, che aderiscono alla seconda rassegna “Caseifici aperti”, organizzata dal 20 al 21 maggio dal Consorzio di tutela del Pecorino romano Dop.
L’appuntamento è stato presentato oggi nella sala biblioteca dell’assessorato dell’Agricoltura a Cagliari dall’assessore Pierluigi Caria, dal presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino romano, Salvatore Palitta, dal presidente dell’Organizzazione interprofessionale latte ovino sardo e della Coop. di Nurri, Salvatore Pala, e dai presidenti della Coop. Sa Costera di Anela, Leonardo Tilocca, e Antonello Argiolas dell’azienda lattiero casearia di Dolianova.
«Partiamo dai giovani, che andranno a visitare e a conoscere i luoghi dove si produce una delle migliori eccellenze dell’agroalimentare sardo. Apriamo una finestra sui diversi passaggi della lavorazione del latte con un percorso in cui viene garantita soprattutto la qualità dei formaggi». Lo ha detto l’assessore Pierluigi Caria che ha poi aggiunto: «In questo momento abbiamo consapevolezza della situazione che sta affrontando il comparto e come Regione stiamo facendo la nostra parte coinvolgendo il Ministero, le associazioni di categoria agricole e l’Oilos nel trovare le giuste soluzioni per evitare le crisi cicliche che investono l’ovicaprino sardo e soprattutto i produttori primari: i pastori». L’assessore ha poi ricordato il ruolo da leader che gioca la Sardegna con il 65% delle produzioni ovicaprine nazionali e il valore che hanno questo genere di iniziative per “educare i ragazzi a gusti e sapori nuovi”.
«Faremo conoscere i processi di produzione e il nostro livello di crescita tecnologica e di qualità dei prodotti, salvaguardando la tipicità dei formaggi». Così Salvatore Palitta che ha poi spiegato: «Abbiamo l’obiettivo di valorizzare il gusto di questa Dop, proponendola a nuovi consumatori: ecco perché a Caseifici aperti si terranno momenti di cucina e degustazione in cui i piatti della tradizione saranno presentati con i nostri pecorini. Fra i progetti più importanti per la promozione nei mercati Nord americani e dell’UE – ha osservato Palitta – abbiamo quello costruito insieme alle altre due Dop (Pecorino sardo e Fiore sardo) con 3 milioni stanziati dalla Regione e 1 milione cofinanziato dai Consorzi di tutela».
I 13 stabilimenti che si potranno visitare sabato e domenica prossimi sono: Lait latteria Ittiri; La Concordia di Pattada; Unione Pastori di Nurri; Armentizia Moderna di Guspini; Sa Costera di Anela; San Pasquale di Nulvi; Op Agriexport di Chilivani-Ozieri; Foi di Macomer; SardaFormaggi di Buddusò; Argiolas Formaggi di Dolianova; Formaggi Aresu di Donori; Lacesa di Birori; Allevatori di Mores.

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Dal 3 al 5 novembre sono in programma, a Cagliari, tavole rotonde, dibattiti, proiezioni e mostre, per celebrare i 130 anni di Legacoop. La Sardegna diventa protagonista con un programma ricco di iniziative in programma il 3, 4 e 5 novembre nella sede della Fondazione Sardegna, via San Salvatore da Horta. «Si tratta di un appuntamento molto importante per la cooperazione, la Sardegna e la cooperazione nell’isola – spiega Claudio Atzori, presidente regionale di Legacoop – e la nostra regione con le sue testimonianze, i suoi partecipanti e questa iniziativa, diventa protagonista di questa grande celebrazione». Ospiti di rilievo per tre giorni di discussioni e approfondimenti. Saranno presenti il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti, il presidente nazionale di Unipol Pierluigi Stefanini, il presidente della Fondazione Sardegna Antonello Cabras, il presidente dell’Abi Sardegna Giuseppe Cuccurese, il sottosegretario al lavoro Luigi Bobba, il magnifico rettore dell’Università di Cagliari Maria del Zompo, il presidente della Regione Francesco Pigliaru. 

Primo appuntamento giovedì 3, alle ore 11.00 inaugurazione mostre “130 anni di Legacoop” e “Le parole di Grazia”, omaggio di Legacoop a Grazia Deledda. Alle 15.00 apertura lavori con Roberto Negrini vice presidente Legacoop nazionale. Proiezione video celebrativi 130-Storia di un futuro possibile, Cooperare in Sardegna. Seguono i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e incontro dibattito su “Agroalimentare cooperativo tra innovazione e sostenibilità” modera Daniele Caddeo direttore Legacoop Sardegna, dialogo con Elisabetta Falchi assessore regionale Agricoltura. Interventi di Salvatore Palitta (Consorzio pecorino romano), Nino Siclari (Coop Santa Margherita terra e sole), Gabriele Chessa (responsabile regionale pesca Legacoop), Francesco Casula (3A Arborea), Renato Ilotto Coop Cao, Salvatore Pala (Coop Pastori Nurri), Roberto Spoletti (Granarolo).

Ore 17.00, Cooperare tra Welfare e cultura, avvia i lavori Giovanni Condorelli presidente Legacoop Sassari. Dialogo con Luigi Arru assessore regionale alla Sanità, Claudia Firino assessore regionale alla Cultura. Interventi di Enzo Porcu (responsabile Coopsociali), Jose Moica (Coop culturali), Susanna Naitza (Coop La memoria storica), Silvio Obinu, (Coop sociale Lariso). Ore 18.30 La cooperazione è unica. Dialogo con Claudio Atzori (presidente Legacoop Sardegna), Fabio Onnis (presidente Confcooperative Sardegna), Sergio Cardia (presidente Agci Sardegna).

Venerdì 4 novembre

– ore 10.00

130 anni cooperativi in Sardegna, Gianni Locci vice presidente Legacoop Sardegna dialoga con Aldo Accardo (Docente Unica), Maria Rosa Cardia (Docente Unica), Giorgio Caredda (Docente La Sapienza). Interventi di Carlo Salis (Mediacoop), Giampiero Meloni (Coop Lacesa), Marta Brasi (Coop allevatrici sarde), Gianni Usai (Cooperazione)

– Ore 11.30

La cooperazione nella nuova economia tra capitale umano e innovazione. Avvia i lavori Riccardo Barbieri (direttore generale Fidicoop), Claudio Atzori (presidente Legacoop), Mauro Lusetti (presidente nazionale Legacoop), Francesco Pigliaru (Presidente regione Sardegna), Maria Del Zompo (Rettore Unica), Antonello Cabras (Fondazione Sardegna), Emilio Floris (Senatore)

– Ore 15.00

Cooperare è dare credito all’Europa

Avvia i lavori Chicco Gregu, ad Efficienza 4.0. Dialoghi con Claudio Atzori (Legacoop), Luigi Bobba (Sottosegretario ministero del Lavoro), Renato Soru (Eurodeputato), Salvatore Cicu (Eurodeputato), Raffaele Paci (vice presidente della Regione Sardegna), Pierluigi Stefanini (Presidente Unipol), Alberto Scanu (Presidente Confindustria Sardegna), Giuseppe Cuccurese (Presidente Abi Sardegna), Giovanni Luppi presidente nazionale agroalimentare Legacoop.

– Ore 17.00

La cooperazione è lavoro giusto.

Avvia i lavori Totoni Sanna (Legacoop Nuoro), dialoghi con Ignazio Angioni (Senatore), Virginia Mura (Assessore regionale al Lavoro), Luigi Piano (Responsabile area lavoro Legacoop), Silvana Frau (Responsabile turismo Legacoop), Ignazio Ganga (segretario regionale Cisl ), Michele Orlandi (Conad), Tonino Tanda (Isolex).

Sabato 5 novembre

– Ore 10.00

Apprendimento cooperativo, avvia i lavori Daniela Schirru (Legacoop Cagliari). Partecipano Roberta Trovarelli (responsabile progetto Bellacopia), Francesco Feliziani (Direttore generale ufficio scolastico regionale), Luisa Zedda (Isforcoop), Stefano Curati (Cooperativa Infora), presidi scuole superiori Sardegna. 

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Legacoop Sardegna punta sulla valorizzazione del pecorino romano e tiene a battesimo il primo accordo di filiera tra le cooperative di trasformazione. Un impegno importante, siglato a Oristano il 21 dicembre, per le 11 coop che hanno aderito all’accordo di rete (Tre A Arborea, Unione pastori Nurri, Cao Formaggi, Coop. Pastori perfughesi, Latteria Pozzomaggiore, Coop La concordia Pattada, Sa Costera Anela, Coop Lait Ittiri, Coop La. Ce. Sa. Bortigali, Coop allevatori Villanovesi, Cooperativa pastori oschiresi, Coop Agriexport) che ha come obiettivo la predisposizione e l’attuazione di un progetto della filiera ovi caprina. L’accordo prevede, tra le altre cose, la sottoscrizione di un contratto di rete con lo scopo di stabilizzare il mercato e garantire un’adeguata remunerazione del latte conferito. Tra gli aspetti indicati dall’accordo il fatto che la quantità di latte destinato a diventare romano per la campagna 2015/16 non possa superare quello prodotto nella precedente annualità. Tra i punti salienti anche il fatto che nessuna azienda possa vendere prodotto a un prezzo inferiore al valore stabilito dal comitato prezzi istituito dal Consorzio di tutela del pecorino romano pari, attualmente, a 8,75 euro al chilo, franco stabilimento.

Per Salvatore Pala, responsabile settore ovi caprino Legacoop Sardegna si tratta di «un fatto storico». «Pensiamo che questa strategia messa in piedi momentaneamente dalle Coop e che speriamo possa essere allargata al mondo industriale – spiega Pala che è anche presidente della cooperativa Unione pastori Nurri -, porti a una calmierazione  della pressione troppo alta subita dal prodotto Pecorino romano. Riteniamo sia una politica da mettere in piedi perché il prodotto primario latte possa avere una boccata d’ossigeno». Per Salvatore Palitta, presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano si tratta di un passaggio epocale. «Principale vantaggio è la stabilizzazione del prezzo – spiega – e l’obiettivo della durata nel tempo. Una migliore attività potrà essere possibile anche grazie al contingentamento della produzione e alla gestione dell’intero sistema».

Daniele Caddeo, direttore generale della Legacoop Sardegna spiega che: « L’accordo di rete dimostra la volontà e la maturità delle cooperative lattiero casearie sarde di aggregarsi su punti fondamentali e strategici per il settore. Siamo convinti, come Legacoop, che la rete sottoscritta lunedì verrà estesa anche alle cooperative non presenti perché unico strumento in grado realmente di garantire una remunerazione importante del prodotto pecorino romano. A gennaio ci ritroveremo per fare il punto della situazione, siamo convinti che l’ampliamento della discussione alla parte dei trasformatori non cooperativi possa essere utile e di reale prospettiva per l’intero comparto». Non solo. «Legacoop metterà in campo (per i firmatari dell’accordo di rete) tutti i propri strumenti finanziari oltre che rendersi disponibile a convocare un tavolo tecnico con le banche per un’eventuale rimodulazione su un accordo relativo alle giacenze 2014/15, nonché al nuovo fabbisogno 2015/16».

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Sospensione dei nuovi contratti di vendita del pecorino romano per dieci giorni, contingentazione della produzione di pecorino romano in presenza di importante quantità di latte prodotta, e vendita all’estero delle sovrapproduzioni di latte. Sono queste le decisioni che le cooperative del comparto lattiero caseario ovi caprino hanno assunto nel corso di una riunione convocata da Legacoop agroalimentare per la valutazione della stagione conclusa e della programmazione 2015/2016 e a cui hanno partecipato le più importanti cooperative del settore lattiero caseario.

«Il bilancio del 2014/2015 non può che essere positivo, mai come in queste ultime due stagioni il prodotto latte aveva dato un valore aggiunto così alto – spiega Tore Pala, presidente Coop Unione pastori di Nurri e Daniele Caddeo Direttore generale Legacoop – l’obiettivo è quello di mantenere anche per questa stagione lo standard, che significa prezzo del  prodotto finito e quindi del latte, uguale a quello degli anni passati. In sostanza si punta a garantire quell’equilibrio necessario alle campagne tra costi di produzione e prodotto venduto.»

Nel corso della riunione, i presidenti delle Coop hanno messo in evidenza i punti sui quali intervenire in futuro per evitare situazioni negative nel comparto. Salvatore Palitta, presidente consorzio tutela Pecorino Romano spiega che i dati di vendita di ottobre di quest’anno fanno «rilevare un più 11 per cento rispetto allo scorso mese con prospettive positive per novembre e dicembre.»

«Nel corso della riunione si è deciso di procedere con la sospensione dei nuovi contratti di vendita del pecorino romano per dieci giorni – spiega Daniele Caddeo -. Non solo, poiché c’è una quantità importante di latte prodotta, si è deciso di contingentare la produzione di pecorino romano mentre per un’eventuale sovrapproduzione di latte la decisione è quella di puntare sulla vendita all’estero». In campo anche un sistema di lavoro sugli strumenti finanziari, fondamentali per dare respiro al mondo delle campagne. «Se necessario il consorzio fidi della cooperazione si attiverà per ragionare con le banche su una proroga della campagna del 2015/2016 – continua  Caddeo -. Se ci dovesse essere una produzione di romano superiore al quantitativo attuale il consorzio di tutela del pecorino romano si farà carico di occuparsi delle attività relative alla programmazione delle vendite e di utilizzare tutti gli strumenti messi a disposizione dalle norme regionali e nazionali per una seria e ragionata promozione del prodotto nei mercati nazionali e internazionali.»

Il direttore della Legacoop ha poi concluso: «In questo momento nel comparto c’è una situazione di stallo e di paura. Il mondo della cooperazione e le cooperative stanno lavorando perché i risultati della campagna 2014/2015 possano essere replicati anche per la campagna in corso. Vogliamo infatti rassicurare il mondo delle campagne che quella di ieri è la prima di una serie di riunioni dell’intero mondo cooperativistico per affrontare al meglio e monitorare eventuali situazioni di difficoltà che la campagna in corso potrebbe avere. Ci ritroveremo a Oristano il 21 dicembre per valutare se le decisioni prese sono state utili e positive e per programmare l’inizio del 2016. Invitiamo pertanto anche le cooperative che non hanno potuto partecipare alla prima riunione a essere presenti, perché solo attraverso l’unità del mondo cooperativistico preserviamo le campagne dai rischi di speculazione.»

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Si è svolto ieri, all’Expo, l’ultimo appuntamento dedicato alle eccellenze agroalimentari dell’isola.
«La pasta sarda tradizionale, ma anche quella commerciale trasformata sull’Isola – ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, intervenendo nel padiglione Cibus, in occasione della giornata mondiale della pasta -, possono rappresentare uno straordinario veicolo di diffusione per quei prodotti più difficili da promuovere, come il carciofo spinoso o lo zafferano. Il consumo di questi alimenti può essere fortemente favorito dalla rivisitazione in chiave contemporanea delle ricette tradizionali dei primi piatti della cucina sarda.»
«Crediamo fermamente nel rapporto di collaborazione tra produttori, mondo scientifico e della ricerca – ha proseguito l’assessore Falchi – poiché riteniamo che la Sardegna possa e debba essere raccontata al mondo attraverso messaggi basati anzitutto sulla conoscenza e sulla consapevolezza che il nostro cibo di eccellenza è legato a doppio filo alle nostre qualità e unicità ambientali. Trasmettere informazioni corrette può essere il primo veicolo di comunicazione e di promozione della nostra specificità. Crediamo infatti che attraverso questa iniziativa e attraverso Expo 2015 la Sardegna abbia avuto l’opportunità di mostrarsi al mondo parlando di sé in modo autentico e originale.»
«La specificità della Sardegna, anche rispetto alle altre Blue zone (le aree con la più alta concentrazione di centenari), è data dalla varietà della dieta alimentare tradizionale dell’Isola, che non si basa sull’esclusivo consumo di vegetali ma include tutti gli elementi tipici di quella che viene comunemente indicata come la dieta mediterranea». Si potrebbe riassumere così il tema dell’incontro di oggi dove, ancora una volta, la ricerca e la scienza, illustrate nei numerosi interventi degli esperti, si confermano i migliori sponsor dell’eccellenza enogastronomica e agroalimentare della Sardegna.
Nell’anno consacrato a livello mondiale al tema dell’alimentazione del pianeta, la Sardegna punta sulla ricerca per attrarre nuovi flussi turistici e sostenere una produzione vitivinicola, zootecnica e agricola la cui qualità è certificata dai numerosi studi scientifici. La nuova campagna di marketing degli assessorati del Turismo, Artigianato e Commercio, e dell’Agricoltura è dedicata ai “Cibi per la salute dalla terra dei centenari”. Lo scorso 24 luglio la prima iniziativa della campagna è stata dedicata alle produzioni sarde, garantite e certificate, di cereali, carciofi, olio e zafferano. L’11 settembre, in occasione dell’avvio della settimana della Sardegna a Expo, si è invece parlato di “Strategie di mercato delle eccellenze del comparto lattiero caseario”. Alla tavola rotonda erano presenti, oltre al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, i rappresentanti dei Consorzi Dop dei nostri pecorini, di Grana Padano, Parmigiano Reggiano e altri esperti del settore. Il 17 settembre è stato invece protagonista il vino, definito come elisir di lunga vita, e l’intero comparto vitivinicolo ed enologico della Sardegna. L’incontro di oggi, organizzato dall’Agenzia agricola regionale Laore in collaborazione con la FASI, ha puntato i riflettori sulle produzioni di eccellenza di pasta, Agnello di Sardegna Igp, Pecorino Sardo, Pecorino Romano e Fiore Sardo Dop.
L’iniziativa, moderata dalla giornalista Eleonora Cozzella, coordinatrice del sito L’Espresso Food&Wine e ispettrice della Guida ai ristoranti d’Italia del Gruppo L’Espresso, è stata introdotta dalle curiosità storiche e di costume sul cibo del giornalista gastronomico Pasquale Porcu. Testimonial d’eccezione Pietro Antonio Migliaccio, presidente della Società italiana di Scienza dell’alimentazione, docente in Scienza dell’alimentazione e nutrizionista. Reso famoso dalle sue frequenti incursioni televisive, Migliaccio ha ribadito che «il vero segreto per un’alimentazione sana deve prevedere tutto», e che «i carboidrati sono essenziali, esattamente come le proteine di origine animale». Sui rischi delle mode nell’alimentazione e nella gastronomia si è concentrato anche l’intervento dello chef Claudio Sadler, che ha detto: «La cucina vive di mode, ma in questo periodo storico in cui c’è bisogno di certezze c’è un grande ritorno alla tradizione, c’è bisogno di coniugare la creatività con ciò che è tipico di un territorio».
Al dibattito hanno inoltre partecipato Salvatore Palitta, presidente del Consorzio Pecorino Romano Dop, Domenico Mura, presidente del Consorzio Pecorino Sardo Dop, e Patrizia Pitzalis, direttore del Consorzio Agnello di Sardegna Igp. Illuminante, sul piano scientifico, è stata la presentazione del progetto Cereal 14/20, elaborato dalle Agenzie Laore e Agris, dall’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e dall’Università di Cagliari con il supporto economico di Banco di Sardegna e Laore. A illustrare il lavoro il parassitologo Costantino Palmas, coordinatore del progetto, e la diabetologa Francesca Spanu, che segue gli aspetti clinici dell’indagine.
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Inaugurazione padiglione Sardegna a Expo Milano 2015

Una giornata dedicata alla pasta tradizionale, all’Agnello di Sardegna Igp e ai tre dominatori incontrastati della filiera casearia isolana: Pecorino sardo Dop, Pecorino romano Dop e Fiore sardo Dop. Assessorato dell’Agricoltura e Agenzia regionale Laore completano il ciclo di appuntamenti dedicati alle eccellenze agroalimentari della Sardegna a Expo 2015 con un evento riservato a tre cibi particolarmente cari alla tradizione gastronomica e alla cultura produttiva dell’Isola. Pasta, carne e formaggio saranno i protagonisti di “Cibi per la salute dalla terra dei centenari”, l’ultimo degli eventi milanesi dedicato alle produzioni agricole di qualità come fattore di benessere e longevità.

L’appuntamento è per domenica 25 ottobre a Milano, nel padiglione CibusèItalia di Expo, e si terrà in concomitanza con la Giornata mondiale della pasta. Lo scorso 24 luglio la prima iniziativa della campagna è stata dedicata alle produzioni sarde, garantite e certificate, di cereali, carciofi, olio e zafferano. L’11 settembre, in occasione dell’avvio della settimana della Sardegna a Expo si è invece parlato di “Strategie di mercato delle eccellenze del comparto lattiero caseario”. Alla tavola rotonda hanno partecipato, oltre al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, i rappresentanti dei Consorzi Dop dei nostri pecorini, di Grana Padano, Parmigiano Reggiano e altri esperti del settore. Il 17 settembre è stato invece protagonista il vino, definito come elisir di lunga vita, e l’intero comparto vitivinicolo ed enologico della Sardegna.

Forte dei risultati di numerose ricerche condotte sull’Isola anche a livello internazionale e dedicate alla straordinaria presenza di centenari, la Regione ha deciso di utilizzare il rapporto tra salute e alimentazione per favorire il rilancio delle zone rurali, valorizzare le vocazioni proprie di ciascun territorio e diversificare l’offerta turistica nostrana. Domenica 25 ottobre si punta ancora a catturare l’attenzione di esperti e addetti ai lavori nei confronti di un progetto di comunicazione e marketing rivolto ai mercati alimentari internazionali e all’industria turistica. I prodotti di qualità saranno utilizzati per raccontare la Sardegna e le sue bellezze naturali.

Il talk show dedicato alle eccellenze della gastronomia sarda inizierà alle 11. A moderare sarà Eleonora Cozzella, giornalista, coordinatrice del sito L’Espresso Food&Wine e ispettrice della Guida ai ristoranti d’Italia (Gruppo L’Espresso).

A portare il saluto della Regione, così come accaduto nelle precedenti edizioni, sarà l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, che coglierà l’occasione per fare un bilancio delle attività svolte dalla Sardegna in ambito agroalimentare all’Esposizione universale. Testimonial d’eccezione sarà Pietro Migliaccio, presidente della Società italiana di Scienza dell’alimentazione. A parlare di cibo, produzioni di qualità e longevità saranno Pasquale Porcu, giornalista enogastronomo, Francesca Spanu e Costantino Palmas, componenti del team scientifico dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, che ha condotto indagini specifiche sull’argomento, e lo chef Claudio Sadler.

La longevità dei sardi è un tema di strettissima attualità, che ha in qualche modo allargato le strategie di comunicazione della Regione, degli operatori turistici e dell’agroindustria, aprendo l’Isola a nuovi scenari internazionali sino a poco tempo fa inaspettati, sia in termini di visitatori sia di esportazioni dei prodotti agroalimentari. Di innovazione, ricerca e qualità delle produzioni di eccellenza parleranno Salvatore Palitta, presidente del Consorzio pecorino romano Dop, Domenico Mura, presidente del Consorzio pecorino sardo Dop, e Battista Cualbu, neopresidente del Consorzio Agnello di Sardegna Igp.

Alle 13, curato dallo chef Roberto Serra, partirà il cooking show dedicato alla presentazione di ricette tradizionali con alla base i prodotti Dop e Igp sardi. La pasta, vera e propria star internazionale e icona mondiale della dieta mediterranea, sarà il filo conduttore tra tutte le produzioni certificate. L’Agenzia Laore, con la collaborazione della FASI, allestirà per due giorni nello spazio Sardegna del padiglione Eataly una serie di laboratori incentrati sulla produzione di alcune paste tradizionali dell’Isola come le Lorighittas, la Fregola di grano duro Cappelli e i Culurgiones. In occasione del cooking show, l’etnoantropologa Alessandra Guigoni introdurrà la presentazione dei vini curata da Tonino Costa (Laore). È prevista inoltre una dimostrazione sulla preparazione di alcune tipologie di paste tradizionali proposta da Gerardo Piras (Laore).

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“Internazionalizzazione” è la parola d’ordine che accompagnerà la settimana della Sardegna a Expo, dall’11 al 18 settembre. «Obiettivo di questa Giunta è promuovere i prodotti agroalimentari regionali in tutto il mondo, conquistando i nuovi mercati emergenti e consolidandoci in quelli storici». Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, a pochi giorni dall’avvio dei lavori dedicati alla nostra Isola nell’Esposizione universale.
«Circa 200 milioni di nuovi consumatori – ha osservato l’assessore regionale dell’Agricoltura – sono alla ricerca di produzioni di eccellenza. La Sardegna, con le sue migliaia di imprese agricole, ha tutte le carte in regola per affrontare questa sfida». «Qualità ambientale e qualità del cibo – ha aggiunto l’assessore – sono il brand su cui stiamo investendo con convinzione nelle nuove politiche di internazionalizzazione. Interventi messi in campo in questi mesi e supportati anche attraverso il PSR 2014-2020 con i sostegni all’aggregazione delle imprese: più riusciremo a fare rete e maggiore sarà la nostra forza nei mercati».
Per l’internazionalizzazione del Pecorino Romano, del Pecorino Sardo e per la valorizzazione del Marchio qualità Sardegna, l’assessorato dell’Agricoltura sta mettendo a disposizione oltre 3 milioni di euro, recuperati da un fondo Agea e già predisposti in Finanziaria. «L’esposizione milanese è un’ottima vetrina per raccontare le migliori esperienze imprenditoriali della nostra Isola – ha ricordato l’assessore dell’Agricoltura – ed è per questo che come Regione abbiamo messo a disposizione 500mila euro per sostenere le imprese sarde attraverso la presenza delle associazioni di categoria agricole che questa settimana saranno a Milano».
Sarà certamente la giornata inaugurale dell’11 settembre organizzata a Expo, con il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’ex presidente della Commissione agricoltura dell’Ue, l’eurodeputato Paolo De Castro, che sdoganerà definitivamente le nostre produzioni regionali fra i big del comparto caseario nazionale. I Consorzi di tutela del Romano e del Sardo si confronteranno alla pari con i colleghi del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano in una tavola rotonda dove si discuterà di internazionalizzazione, esperienze di commercializzazione e strategie per la ricerca di nuovi mercati.
Nell’iniziativa che la presidenza della Regione e l’assessorato dell’Agricoltura hanno organizzato in collaborazione con l’agenzia Laore per venerdì 11 settembre, alle ore 11.00, presso il Conference Center, sala 71, Elisabetta Falchi descriverà le eccellenze agro-alimentari sarde e le azioni che lo stesso assessorato sta elaborando per dare impulso alle principali filiere. «Ci adopereremo – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura – per promuovere e strutturare le aziende nell’esportazione attraverso la ricerca e l’innovazione, la formazione continua nei territori e l’ingresso di giovani imprenditori in agricoltura».
Durante i lavori interverranno anche i ricercatori di Nomisma che spiegheranno quali sono i trend nel mercato mondiale dei prodotti di eccellenza e in particolare di quelli del comparto lattiero-caseario. La storia del Pecorino Romano nel mercato nord americano sarà invece raccontata dal neo presidente del Consorzio, Salvatore Palitta. In questi mesi, la punta di diamante del caseario regionale ha raggiunto sul mercato le quotazioni più alte della sua storia e costituisce un esempio di come ricerca, innovazione e organizzazione possano consentire a un prodotto di insediarsi stabilmente, soprattutto nella piazza statunitense, nonostante le oscillazioni del cambio euro-dollaro e l’interruzione dei sostegni europei all’esportazione avvenuti negli anni ‘90. Il convegno proseguirà con l’intervento di Paolo De Castro, che spiegherà i contenuti dei recenti accordi TTIP (Trattato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti), che tanta preoccupazione hanno creato nei produttori europei rispetto alla possibilità di difendere i marchi nei mercati internazionali. Il presidente Pigliaru illustrerà quindi le iniziative che la Giunta e l’assessorato dell’Industria hanno assunto per accompagnare le imprese che intendono incrementare la loro presenza nei mercati e le strategie che si vogliono attivare per il futuro. Chiuderà i lavori della mattinata il ministro Martina a conferma dell’interesse che il governo nazionale ha per le iniziative dell’esecutivo regionale. Dopo il taglio del nastro inaugurale, negli spazi dedicati alla Sardegna, da parte del ministro Martina, previsto per le ore 14.00, si terrà presso l’area Picnic della Cascina Triulza una degustazione dei prodotti di eccellenza della nostra Isola. Alle 15.30 nel Padiglione Società civile l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, aprirà i lavori della tavola rotonda dove i Consorzi di Tutela dei formaggi sardi si confronteranno con quelli del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano sulle rispettive strategie di penetrazione nei mercati internazionali. Sono inoltre previsti interventi di tecnici dell’Agenzia ICE e di un studio legale esperto nelle difesa dei marchi. Chiuderà i lavori il Presidente Francesco Pigliaru.
Negli ultimi mesi sono stati numerosi gli incontri, in Sardegna e a Milano, fra la presidenza della Regione Sardegna, gli assessorati competenti e le delegazioni istituzionali e di imprenditori provenienti dalla Cina. L’ultimo faccia a faccia di due giorni si è tenuto a Milano il 2 e 3 settembre scorso. In questa occasione, Elisabetta Falchi e i colleghi del Bilancio, Raffaele Paci, e del Turismo, Francesco Morandi, si sono confrontati con i rappresentanti politici della provincia di Hainan su agricoltura, innovazione, ricerca e turismo, visitando anche gli spazi espositivi della Cina a Expo. Oggi, sempre sul filone della promozione della Sardegna nei mercati emergenti dell’Asia, l’assessore Falchi incontrerà nella Cantina Il Nuraghe di Mogoro, una delegazione di imprenditori provenienti dalla provincia di Tianjin, uno dei territori con la crescita più alta di tutto il paese, con circa 110 milioni di abitanti. La visita si inserisce in un progetto di ricerca di cibi di eccellenza (vini, prodotti ittici, formaggi, pasta, dolci e lavorati agroalimentari) da esportare nella provincia cinese dove saranno venduti in un enorme centro commerciale dedicato al meglio del made in Italy.
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