8 May, 2024
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Tutto parte da un’immagine: una sfera di piombo situata in fondo al cuore. Tutti abbiamo la nostra sfera personale che racchiude sofferenze della nostra vita e di tutte le vite che ci hanno preceduto. Jessica De Masi, giovane autrice finalista di Cortoindanza 2016 Tersicorea e del premio Twain_DirezioniAltre 2017 indaga attraverso il corpo questa forza e questo senso di castrazione psicologica che colpisce in particolare l’universo femminile, nella performance di danza, poesia e musica “In contrastabile”, il 24 ottobre nella Pinacoteca Nazionale di Cagliari (Cittadella dei Musei, Piazza Arsenale 1), organizzata da Tersicorea in collaborazione con il polo museale della Sardegna, nell’ambito del programma di valorizzazione per il 2019. Due i turni di orario della performance nel corso della giornata, in occasione della presentazione dell’opera “Grado Zero” di Wanda Nazzari alla Pinacoteca Nazionale di Cagliari: il primo la mattina, alle ore 11.30, ed il secondo turno la sera, alle ore 18.30. «Voglio occuparmi di questo nero, viverlo con il corpo e cercare attraverso il movimento una via d’uscita», spiega la coreografa e danzatrice milanese.

Una pièce di danza contemporanea inclusa nel calendario autunnale di Logos/Cortoindanza diretto da Simonetta Pusceddu, dedicata all’opera dell’artista sarda Wanda Nazzari “Grado Zero”, carica di simboli e significati profondi inserita nella collezione della Pinacoteca Nazionale e esposta per la prima volta al grande pubblico. La performance si inserisce in questo contesto, creando un fil rouge tra l’arte visiva e l’atto performativo dal vivo. La creazione è stata ospitata il 22 ottobre al Theatre-Laboratory “Alma Alter” di Sofia (Bulgaria) diretto da Petya Yosifova, in collaborazione con l’Università di Sofia. «…Sensazioni ondulatorie di vertigine, di attanagliamento, di reclusione, di spaesamento e insieme, di memoria tangibile, vera! Emozione profonda, sublime, da sublimare…».

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Il 27 settembre, al Teatro Si ‘e Boi di Selargius, nuovo appuntamento autunnale con “WallPaper” di Sara Angius per “Logos/Cortoindanza. Un ponte verso l’Europa”, rassegna internazionale di danza contemporanea diretta da Simonetta Pusceddu.

I diversi stati dell’anima umana, la debolezza le paure e le preoccupazioni che si tenta di nascondere. Un intreccio di vite diverse che cela le inclinazioni segrete della propria anima e le proprie ferite lacere, nella coreografia “WallPaper” di Sara Angius che debutta il 27 settembre al Teatro Si’ e Boi di Selargius, alle 20.30, per la rassegna internazionale “Logos/Cortoindanza. Un ponte verso l’Europa” diretta da Simonetta Pusceddu. «Se uno non vede la ferita lacera, uno non vede niente più!», spiega la coreografa e danzatrice. Il microcosmo dai dintorni chiusi e limitati, diviene la scena tragicomica delle relazioni tra caratteri eccentrici che disputano con le loro inibizioni, le frustrazioni e le follie. Un dialogo nel quale ciascuno deve dichiararsi e svelare sensazioni che non di solito si rivelano. Con Sara Angius, Loretta D’Antuono, Stefano Roveda e Lucrezia Maimone. Progetto in co-organizzazione con la Cedac.

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Domani, 30 luglio, alle 21.30, per il progetto di residenza artistica “Interconnessioni” a cura di Simonetta Pusceddu, sarà protagonista a Settimo San Pietro, nella suggestiva corte di Casa Dessy, il film-documentario “Funtaneris. Sulle strade dell’acqua” diretto da Massimo Gasole e prodotto da Marco Cadinu per l’Associazione Storia della Città. Un affascinante viaggio tra opere architettoniche e paesaggi culturali nell’entroterra della Sardegna alla ricerca di storie e tradizioni legate alle antiche fontane e all’acqua della Sardegna. Un film che prende vita da un progetto pluriennale di ricerca coordinata dal prof. Marco Cadinu (Università di Cagliari – Dipartimento Ingegneria civile, ambientale e architettura DICAAR). Il film porta gli spettatori a condividere le centinaia di chilometri percorsi durante le riprese: in un’atmosfera da road movie i paesaggi ed i luoghi dell’acqua, le fontane, i lavatoi, i fiumi, diventano protagonisti di un racconto coinvolgente. Tra le immagini suggestive e momenti di riflessione su un bene così prezioso e sulle straordinarie architetture che conservano memorie e tradizioni della nostra isola e sul senso più ampio dell’occuparsi di beni culturali, si alternano le testimonianze vive ed emozionanti degli abitanti raccolte sul campo.

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Domani, domenica 28 luglio, nella suggestiva cornice del Teatro Romano di Nora, alle ore 20.00, la coreografa e danzatrice Loredana Parrella porta in scena “Juliette”, rivisitazione di una storia d’amore universale liberamente tratta da “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, tredicesimo appuntamento della 12° rassegna internazionale “Cortoindanza/Logos. Un ponte verso l’Europa” di Tersicorea in co-organizzazione con CEDAC Sardegna, inserito all’interno del XXXVII Festival La Notte dei Poeti.

In “Juliette” la scrittura del corpo incontra quella verbale del testo shakespeariano. Quell’immenso carico di esperienza, di paure profondamente radicate, di angosce, piaceri, dolori e fedi di ogni genere, a cui gli esseri umani hanno creduto attraverso i millenni. Una creazione per dieci interpreti che si muove dentro il desiderio, l’innocenza, l’odio, la fratellanza. La storia dentro l’umanità che è dentro di noi. Interpreti Gianluca Formica, Maeva Curco Llovera, Yoris Petrillo, Caroline Loiesau, Luca Zanni, Elisa Melis, Giulia Cenni, Aleksandros Memetaj, Maria Stella Pitarresi. Produzione Twain in collaborazione con Quartieri dell’Arte Festival in residenza Supercinema – Tuscania con il sostegno di Mibact e Regione Lazio.

Cortoindanza/Logos curata da Simonetta Pusceddu comprende da maggio a novembre spettacoli e residenze artistiche, tra cantieri itineranti e percorsi di creazione artistica, attraverso l’interazione tra i diversi linguaggi espressivi contemporanei e alcuni siti di memoria, riferimenti importanti della cultura e della storia della Sardegna.

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Prosegue domani, 24 luglio, a Settimo San Pietro, “Interconnessioni”, il progetto di residenza curato da Simonetta Pusceddu di danza contemporanea ed espressioni artistiche, giunto al suo secondo anni attività. Nella cornice suggestiva della Corte di Casa Dessy il coreografo e danzatore Diego Sinninger (Spagna) porterà alle 21.00 la creazione “Coma” con il collettivo di danzatori Kiko Lopez, Shaquille George, Helena Canas, Fanny Laї. Un progetto che indaga la relazione tra il corpo umano e l’elemento “Aria”, non solo nella sua relazione fisica, ma anche nella sua dimensione psicologica ed emotiva. L’indagine fisica del corpo e del movimento che fonda le sue basi in un team di straordinari interpreti con una forte conoscenza della qualità tecniche del waving (proveniente dalla danza funk e hip hop), della breakdance, della house-dance, del tai-chi e delle discipline delle aree circensi.

Interconnessioni è un cantiere creativo a cielo aperto nei luoghi legati alla memoria del territorio spettacoli di danza, laboratori, animazione, arte circense, teatro fisico, musica, proiezione del docufilm e mostra fotografica sul progetto. E ancora degustazioni, esposizioni, proiezioni, laboratori, residenze di ricerca coreografica, con artisti e danzatori provenienti dalla Spagna, dalla Germania, dalla Francia, dalla penisola e da diverse parti della Sardegna, in perfetta simbiosi tra arte, memoria dei luoghi e tradizione. Saranno protagonisti di una serie di iniziative con il coinvolgimento della cittadinanza.

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Settimo San Pietro si trasforma dall’11/12 luglio al 3 agosto nella casa della danza contemporanea e delle espressioni artistiche con “Interconnessioni”, il progetto di residenza curato da Simonetta Pusceddu (Tersicorea) in tandem con il Comune. Giunto al suo secondo anno di attività il programma di attività ritorna ad animare la cittadina di “Septimo ab urbe lapide” con un calendario fitto di residenze artistiche, laboratori e spettacoli dal vivo. Danza, animazione, arte circense, teatro fisico, musica, proiezione del docufilm e mostra fotografica sul progetto. E ancora degustazioni, esposizioni, proiezioni, laboratori, residenze di ricerca coreografica, con artisti e danzatori provenienti dalla Spagna, dalla Germania, dalla Francia, dalla penisola e da diverse parti della Sardegna, in perfetta simbiosi tra arte, memoria dei luoghi e tradizione. Saranno protagonisti di una serie di iniziative con il coinvolgimento della cittadinanza. Un cantiere creativo a cielo aperto, tra i luoghi storici e incantevoli del territorio (Casa Dessy, Cuccuru Nuraxi e il complesso archeologico, Arca del tempo, Domus de Janas S’Acqua ‘e is dolus, i vicoli e le piazze del paese) volto alla valorizzazione del territorio in cui prendono vita gli spettacoli, con inizio per tutti,alle ore 21.00.

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Misteriosi personaggi ritraggono una borghesia fantasma, un’umanità affascinante e grottesca dall’aria decadente. Eterni ed immortali esistono in ogni tempo e attraversano ogni luogo.

Magia, danza e illusione in un racconto danzato che ha il sapore di una fiaba oscura, tra momenti di grande ironia e giochi di illusione, per il 17° appuntamento della rassegna “Cortoindanza/Logos. Un ponte verso l’Europa”. Lo spettacolo “Clue” secondo studio, di e con Lucrezia Maimone al T.Off domenica 7 luglio (ore 21.00), trae ispirazione da alcune riflessioni di Wayne W. Dyer sul tema del pieno sviluppo della personalità. Lo psicologo americano affermava che il cambiamento può iniziare fin da subito e che è possibile sprigionare tutte le energie, i talenti, i desideri che risiedono in noi e che normalmente non siamo consci di possedere.

Un progetto creativo come crocevia e risultato di un corollario di scambi e incontri artistici di grande intensità e valore, tra arte e territorio, bellezza e poesia. In scena anche il collettivo indipendente degli “Erranti” composto da artisti del territorio sardo e provenienti da diversi paesi: Silvia Bandini, Amedeo Podda, Elisa Zedda, Francesca Re, Alessio Rundeddu, Gerardo Gouiveia, Ado Sanna, Davide Vallascas, Elsa Paglitti, Lucia Angèle Paglietti, Elie Chateignier, Sara Perra, Sara Vasarri, Stefania Deiana, Federica Liseni. Produzione Tersicorea, direzione artistica Simonetta Pusceddu, direzione amministrativa Cristina Monti, luci Tommaso Contu.

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L’esplorazione del corpo in relazione allo spazio come generatore e contenitore di cultura e pensiero. Più diretto di ogni parola. La ricerca e il superamento dei limiti, del dialogo, dell’accoglienza, delle relazioni interpersonali e con noi stessi. Un viaggio tra mondi affascinanti e possibili quello del “Festival Bando Cortoindanza – XII edizione” diretto da Simonetta Pusceddu, che ha visto il 30 giugno la serata conclusiva della maratona di cinque giornate di danza al Teatro si ‘e Boi di Selargius con le coreografie brevi finaliste dei giovani artisti (under 35 e dintorni) provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Israele, Svizzera e Francia.

Gli undici corti d’autore tra danza contemporanea, teatro e arte circense, sono stati selezionati su centoventi opere pervenute all’organizzazione, dalla commissione artistica del Cortoindanza (a cui si è aggiunta quest’anno la novità della Commissione Giovani, composta da alcuni partecipanti delle edizioni precedenti).

Il riconoscimento alla migliore scrittura coreografica è stato consegnato a Vinka Delgado Segurado (Israele) con l’opera “Frozen”. Il riconoscimento al potenziale della scrittura coreografica è stato attribuito a Vinka Delgado Segurado (Spagna) per la creazione “Napion”. Due invece i riconoscimenti alla forza interpretativa e tecnica: a Simone Zambelli (Italia) scrittura e interpretazione di ”Non ricordo” e a Pablo Girolami (Italia) per l’opera “Manbuhsa”, che ottengono entrambi anche le due menzioni speciali. Non un concorso, ma un festival che assegna a tutti gli artisti del Cortoindanza importanti riconoscimenti “per l’alto livello delle creazioni e per una spiccata sensibilità e maturità artistica. Tutti giovani under 35 (con alcune eccezioni), splendidi danzatori e coreografi, eccellenze della coreutica in Europa e nel mondo con una formazione importante preso le scuole più prestigiose di danza, teatro, arte circense”, spiega Simonetta Pusceddu, direttrice artistica del festival. Le altre opere del Cortoindanza XII edizione: “D’Istanti”, di Erika Maria Silgoner (Italia), interpreti Gloria Ferrari e Davide Boi vede l’inserimento nella programmazione del progetto Festival Logos Tersicorea T. Off; a “MAPA” (Portogallo) di e con Esther Latorre Fernàndez Spagna) e Hugo Pereira (Portogallo) è stata offerta la residenza artistica scenografica Tersicorea T. Off, Cagliari; all’opera “The Home of Camila” (Italia) di e con Giorgia Gasparetto, l’inserimento nella programmazione Twain/Centro di produzione Danza, Tuscania (Italia)  e del Festival Logos Tersicorea T. Off, Cagliari, oltre al tirocinio come interprete presso Twain physical dance Theatre, diretta da Loredana Parrella; “Aïn” di Elie Chateignier (Francia) ha visto l’assegnazione del progetto di formazione diretto da Anthony Mathieu, Francia e la borsa di studio per la formazione offerta da Paso a 2 diretto da Laura Kumin, per il 33° Certamen Coreografico de Madrid con la coreografa Lucia Marote e il drammaturgo Sergio Martinez Vila; a “Happy b-dat Mr John” di Marianna Giorgi (Italia) la residenza di ricerca per più interpreti Tersicorea T.Off, diretto da Simonetta Pusceddu; alla creazione “O caneco” di Jorge Mendez Gonzalez (Spagna) l’attribuzione delle residenze artistiche a Tuscania (Italia) con Twain, diretto da Loredana Parrella, opzione a Santander (Spagna) al Cafè de Las Artes Teatro, diretto da Alicia Trueba Toca, oltre alla programmazione al Festival Logos Tersicorea T. Off, Cagliari o al Cafè de Las Artes in Spagna. Al corto “Psycopainter” di Simone Deriu, coreografo e ballerino di origini sassaresi da diversi anni residente in Germania, la programmazione al Festival Logos Tersicorea T. Off, Cagliari con l’opzione di circuitazione in Sardegna, tra Cagliari, Sassari e Alghero.

Giovani coreografi e ballerini cittadini del mondo, che parlano tutti correntemente tre, quattro, lingue (inglese, spagnolo, francese, italiano) e si incontrano in Sardegna nello spazio comune del Cortoindanza, come possibilità del corpo dove equilibri, torsioni, acrobatica, danno vita a relazioni, collaborazioni, incontri e momenti di scambio culturale e di crescita umana e professionale.

Tra oggetti inanimati e ricordi perduti, i giovani performer si dibattono nell’affrontare con il corpo i limiti soffocanti dello spazio, della materia e della mente, disconnessa a volte, dalla stessa carne. Il tema della complessità delle relazioni (in senso ampio) ricorre in questa edizione, o del ricordo, di qualcosa che non è più qui adesso. Il dolore della perdita, simbolo che ci tiene uniti nella medesima condizione di essere umani. Limiti, aspirazioni, ma anche la confusione di essere nel mondo, di essere solo noi stessi, in una sorta di lotta che non finirà. È il senso del confine, espresso attraverso l’essenza di queste coreografie in forma breve, la sensazione di sentirci vittima del nostro stesso corpo, luogo, o della nostra stessa mente, del nostro rapporto familiare o di coppia, o di uno spazio che non ci appartiene, ma anche lo sforzo inutile per non sentirci nudi e vulnerabili di fronte al mondo, alla ricerca disperata di un legame emotivo e umano che unisca e fonda insieme il cuore e i nostri corpi.

L’arte che cerca di superare attraverso il linguaggio del corpo le barriere di confine che da secoli poniamo tra culture diverse, paesi e persone. Cortoindanza è un viaggio intenso tra delicatezza, eleganza e spiazzanti pièce coreografiche dalle scritture profonde, mature, definite, con un linguaggio fresco, diretto, innovativo, sperimentale, capace di toccare le corde dell’anima e tematiche sensibili di forte attualità attraverso movimenti, ritmi e sonorità coinvolgenti e originali.

Come accade da dodici anni e in tutte le iniziative delle arti sceniche e performative promosse sin dal 1989 da Tersicorea T.Off, diretta da Simonetta Pusceddu, il Cortoindanza non vede nessun “vincitore” quindi, ma riconoscimenti per tutti i partecipanti: dal contributo in denaro all’inserimento nella programmazione di alcuni dei festival più importanti della rete Med’Art quali Festival ConFormazioni, Twain centro di produzione Danza, Logos di Tersicorea T.Off, Cafè d las Artes Teatro, Santander (Spagna), Certamen Coreografico de Madrid, Spagna, per citarne solo alcune. E ancora borse di studio per garantire un periodo di formazione con alcune tra le più affermate compagnie di danza contemporanea quali Zerogrammi (Torino) Zerogrammi diretto da Stefano Mazzotta, e Certamen Coreografico de Madrid, residenze artistiche per lo sviluppo delle creazioni, tirocinio, tutoraggi, contributi economici, canalizzazione e circuitazione delle opere nella rete dei festival più prestigiosi.

Festival bando Cortoindanza è il cuore pulsante della rassegna “Cortoindanza/Logos. Un ponte verso l’Europa” che porta da maggio a novembre in Sardegna, e ancora nei festival della rete Med’Art, tutti i giovani coreografi e danzatori delle precedenti edizioni con un progetto non più in forma embrionale ma sviluppato in un’opera finita attraverso le residenze artistiche, percorsi di formazione, supporto economico, il tutoraggio con alcuni dei coreografi nazionali e internazionali tra i più affermati, oltre alla circuitazione nei festival più prestigiosi nazionali e internazionali di danza contemporanea.

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Il 1° luglio, al Teatro Si ‘e Boi di Selargius, il coreografo e danzatore Carlo Massari porta in scena la creazione “Beast Without Beauty”, un lavoro che tenta di raccontare le miserie umane e le complessità delle relazioni.

Quindicesimo appuntamento di Cortoindanza/Logos 2019, la rassegna di danza contemporanea diretta da Simonetta Pusceddu

La lotta, la violenza taciuta, subdola, che fa male e colpisce sia in termini psicologici che fisici. Quella pressione che genera equilibri distorti e “bestiali” di relazione tra un individuo e l’altro, che si estende e genera un’erosione tra due corpi, tra diverse persone, tra stati. Carlo Massari, coreografo, danzatore e direttore artistico della C&C Company porta in scena il 1° luglio, alle 21.00, insieme a Emanuele Rosa e Giuseppina Randi la creazione “Beast Without Beauty” (“bestia senza bellezza” – produzione C&C Company, Italia) a Selargius, al Si’ e Boi, l’edificio oggi ristrutturato e trasformato in uno splendido teatro che un tempo ospitava la vecchia distilleria a vapore. Quindicesimo appuntamento di “Cortoindanza/Logos. Un ponte verso l’Europa” edizione 2019, la rassegna di danza contemporanea diretta da Simonetta Pusceddu, che partita a maggio, si svolgerà fino a novembre.

 

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Danza, arte circense, teatro, arte visiva. Riparte il progetto “Cortoindanza/Logos. Un ponte verso l’Europa”: il luogo che racconta, unisce e coniuga arte, spettacolo e memoria storica come strumento fondamentale per originali percorsi di creazione artistica, attraverso l’interazione tra i linguaggi dell’arte contemporanea e alcuni siti di memoria che rappresentino la cultura e la storia della Sardegna. La dodicesima edizione della rassegna internazionale di danza, promossa e organizzata da Simonetta Pusceddu per Tersicorea, prosegue il dialogo profondo tra i linguaggi artistici, le culture in movimento e i luoghi di straordinaria bellezza della nostra isola.

Come sempre diversi e molto attuali i temi delle creazioni, in cui domina l’indagine sulle relazioni umane, l’isolamento, il dolore e l’amore, la carezza e la violenza; il mito eterno delle donne guerriere pronte a difendere la propria indipendenza a colpi di spada o tiri di freccia; la difficoltà nel prendere decisioni e a restare incastrati nella gabbia dei nostri stessi pensieri in un gioco continuo di perdita e equilibrio; l’ipocrisia che si cela dietro l’immagine pubblicitaria della perfetta casalinga; l’attitudine umana a migrare, cercare frontiere metaforiche, reali o persino virtuali; le molteplicità della relazione con se stessi; la fragilità dell’uomo tra realtà ed il sogno; i conflitti interiori che si proiettano sulle relazioni; la follia che vive in ciascuno di noi; la miseria e la crudeltà umana nelle relazioni; le debolezze, le paure dell’animo umano, lo spazio condiviso come centro della relazione interpersonale.

Protagonisti anche quest’anno un’equipe di oltre 50 artisti provenienti da tutta Europa e dal mondo, in un percorso di oltre venti progetti coreografici tra danza, rappresentazione teatrale, video-arte, fotografia e luce, tra i quali anche alcuni selezionati tra i finalisti del Cortoindanza 2018. Il festival anche quest’anno si snoderà fino a novembre tra nove luoghi di archeologia industriale, di fede e di storia, tra i più belli suggestivi di Cagliari e dintorni (Ex Lazzaretto; Spazio teatrale T.Off; Fucina Teatro La Vetreria di Pirri; Ex Art Cagliari; Orto Botanico di Cagliari; Teatro Si ‘e Boi ed Ex distilleria a Vapore a Selargius; Teatro Romano di Nora; Chiesa San Giuliano).

«Si tratta di un progetto originale che ha il duplice scopo di raccontare e contaminare i linguaggi dell’arte contemporanea attraverso il patrimonio storico/culturale e lo spettacolo dal vivo e di consolidare il sistema della cooperazione, integrata, collegata, decentrata, partecipata, concertata e di qualità, sia di natura locale, nazionale che internazionale», spiega Simonetta Pusceddu, direttrice artistica.