26 April, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato con 45 voti favorevoli e 3 astensioni, un ordine del giorno unitario sull’inquadramento del personale #Aras.

Consiglio regionale 7 copia

Il Consiglio regionale ha approvato questa mattina con 45 voti favorevoli e 3 astensioni, un ordine del giorno unitario sull’inquadramento del personale #Aras.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Assemblea ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno collegato alla mozione n. 49 (Arbau e più) «sull’immediato inquadramento del personale Aras», la cui discussione era stata completata nella seduta precedente. Nel documento, si impegna fra l’altro la Giunta ad avviare in tempi rapidi «le azioni necessarie all’annosa ed inaccettabile situazione di precarietà in cui permangono i dipendenti Aras» e a «definire una proposta che preveda i necessari provvedimenti, con una tempistica determinata e con il confronto sia con i lavoratori che con le rispettive rappresentanze sindacali».

A nome della Giunta ha espresso parere favorevole sull’ordine del giorno l’assessore degli Affari generali, Gianmario Demuro.

Il presidente Ganau ha quindi invitato i consiglieri ad iscriversi a parlare per le dichiarazioni di voto.

Il consigliere Roberto Deriu, del Pd, ha annunciato il voto a favore «perché – ha spiegato – è una situazione che va affrontata; non dobbiamo illudere nessuno ma muoverci per la soluzione dei problemi».

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) ha invece annunciato la sua astensione. «L’ordine del giorno – ha affermato – non risolve i veri problemi, ma in realtà rinvia nel tempo la risposta definitiva per i dipendenti Aras».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione l’ordine del giorno mediante il voto elettronico palese. Constatata la mancanza del numero legale, ha poi sospeso la seduta per 30 minuti.

Al termine della sospensione, il presidente ha convocato una breve riunione della conferenza dei capigruppo ed ha nuovamente interrotto la seduta.

Alla ripresa dei lavori, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, sull’ordine dei lavori, ha tenuto a precisare che «la mancata votazione dei gruppi dell’opposizione era dovuta solo a ragioni politiche».

Successivamente l’Aula ha approvato l’ordine del giorno collegato alla mozione n°49 (Arbau e più) con 45 voti favorevoli e 3 astensioni.

Il presidente Ganau ha quindi avviato l’esame del secondo punto all’ordine del giorno: il Testo unificato n. 3 “Norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agrobiodiversità, marchio collettivo, distretti”. L’Aula ha approvato all’unanimità il testo dell’articolo 1 (46 favorevoli) che stabilisce l’oggetto e la finalità della legge. Il presidente ha quindi messo in votazione gli emendamenti aggiuntivi. Il Consiglio ha approvato il n. 10 (Fenu e più), che al comma 1, dopo le parole “prodotti agricoli” aggiunge: “nel rispetto delle tradizioni, dei saperi e dei sapori locali”. Approvato anche l’emendamento n. 11, che al comma 3,alla lettera a) dopo la parola scuola, prevede di aggiungere: “di ogni ordine e grado”; lettera a) dopo la parola enti, aggiunge: “agenzie, comitati spontanei regolarmente costituiti per la tutela e valorizzazione della biodiversità delle biodiversità e”; alla lettera b dopo la parola Enti aggiunge: “, agenzie”; sempre alla lettera b) dopo la parola associazioni aggiunge: “comitati spontanei regolarmente costituiti per la tutela delle biodiversità e privati”.

Il Consiglio ha anche approvato l’emendamento n. 84 (Pizzuto e più). Il testo prevede che “nel comma 3, dopo la lettera le seguenti: b bis) assumere direttamente iniziative volte alla tutela e valorizzazione di tali risorse; b ter) stipulare convenzioni con Università, enti di ricerca, associazioni senza fini di lucro che abbiano come fine istituzionale la tutela della biodiversità; lb quater) favorire (favorendo) le iniziative, pubbliche o private, tendenti a preservare e ricostruire le risorse genetiche e a diffonderne la conoscenza e il rispetto, e nel caso di razze,cultivar, popolazioni, ecotipi e cloni utilizzati a fini produttivi, a diffonderne l’uso e a valorizzarne i prodotti”. (Eln)

Si è quindi passati all’esame dell’art. 2 (definizioni) con il quale vengono chiariti i significati delle espressioni contenute nella legge (biodiversità, conservazione in situ, ecotipo, popolazioni, unità tassonomiche, razze etc.) Il presidente della commissione, Luigi Lotto ha espresso il parere favorevole della commissione per gli emendamenti n. 12 e n. 83; ha invitato i presentatori al ritiro dell’emendamento n. 13 e ha espresso parere contrario per l’emendamento n. 14.

Il presidente del Consiglio ha invitato la giunta ad esprimere il parere. L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha dichiarato di rimettersi al parere espresso dalla commissione per gli emendamenti aggiuntivi 12, 13, 14 e 83.

Il presidente Ganau ha messo in votazione il testo dell’articolo 2 che è stato approvato. A seguire l’emendamento aggiuntivo n. 12 (parere favorevole commissione e Giunta): approvato. Quindi l’emendamento n. 13 con votazione elettronica: non approvato (49 presenti, votanti 48, favorevoli 23, contrari 25, astenuti 1). Di seguito l’emendamento aggiuntivo n. 83 (parere favorevole della commissione e della Giunta): approvato. Da ultimo l’emendamento n. 14 (parere contrario della commissione e della Giunta): respinto.

L’Aula è poi passata all’esame dell’art. 3, norma che definisce i compiti della Regione in materia di conservazione, tutela e valorizzazione delle risorse genetiche e del patrimonio culturale di saperi, tecniche e consuetudini legate all’agrobiodiversità che le comunità rurali hanno sempre praticato. Otto gli emendamenti presentati, uno dei quali ritirato prima della discussione. L’Aula ha respinto gli emendamenti 18 e 20 formulati dall’opposizione, mentre, con il parere favorevole della Commissione e della Giunta, sono stati approvati il 15, 16, 19, 85 e 85. Subito dopo l’articolo 3 ha ottenuto il via libera dal Consiglio.

L’Aula ha poi approvato gli art. 4 (“Repertori regionali”) e 5 (“Iscrizione ai repertori regionali”) della legge. Insieme all’art.4 è stato approvato l’emendamento n°21 (Fenu e più) collegato al n°101 in base ai quali «il patrimonio delle risorse genetiche appartiene alle comunità indigene locali». L’emendamento 101 è stato invece ritirato.

Per quanto riguarda l’art.5 è stato respinto con 21 voti favorevoli, 28 contrari e un astenuto, l’emendamento N°22 (Rubiu e più).(Af)

Il presidente Ganau ha aperto la discussione sull’articolo 6, che prevede l’istituzione, la composizione e le finalità delle commissioni tecnico-scientifiche. Il presidente ha annunciato che è stato presentato l’emendamento di sintesi, il n. 125,  sostitutivo di tutti gli emendamenti e del testo, che prevede l’istituzione di un’unica commissione tecnico-scientifica, mentre nel testo ne erano previste due: una per il mondo animale e una per quello vegetale. Il testo, inoltre, elimina il gettone di presenza per i componenti della commissione e mantiene soltanto il rimborso per gli spostamenti degli esperti.

In particolare il testo prevede che l’art. 6 sia così sostituito: punto 1: è istituita la commissione tecnico-scientifica per l’agrobiodiversità animale e vegetale. Punto 2) la commissione è composta da: a) un funzionario dell’assessorato regionale dell’Agricoltura e riforma agropastorale competente in materia di risorse genetiche animali; b) un funzionario dell’assessorato regionale dell’Agricoltura e riforma agropastorale competente in materia di risorse genetiche di piante erbacee, arboree e forestali di interesse agrario; c) un funzionario delle Agenzie agricole regionali competente in materia di risorse genetiche animali in agricoltura; d) un funzionario delle Agenzie agricole regionali competente in materia di risorse genetiche di piante erbacee, arboree e forestali di interesse agrario; e) un agricoltore che detiene materiale animale e/o vegetale la cui tutela è prevista dalla presente legge in rappresentanza di ciascuna delle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative; f) quattro esperti del mondo scientifico e accademico di cui uno competente in materia di risorse genetiche animali in agricoltura, due componenti in materia di risorse genetiche di piante erbacee, arboree e forestali di interesse agrario e un esperto di materie sociologiche e demo antropologiche  e in discipline storico culturali, concernenti la storia e la cultura dell’agricoltura, i saperi e le pratiche alimentari locali; g) due rappresentanti espressione dei comitati e delle associazioni che si occupano di biodiversità.

Il punto 3 è stato eliminato con un emendamento all’emendamento, mentre resta il punto 4: «La commissione di cui al comma 1 svolge le seguenti funzioni: a) esprimere parere in merito all’iscrizione e alla cancellazione della varietà da conservazione all’art.1 nel Repertorio regionale del patrimonio genetico; b) stabilire l’urgenza, la priorità e la tipologia di intervento per ciascuna varietà da conservazione; c) proporre i criteri per l’individuazione degli agricoltori custodi delle varietrà da conservazione; d) esprimere parere in merito alle richieste di prelievo di materiale di risorse genetiche di cui all’art. 1, finalizzato al migloramento genetico o all’ottenimento di prodotti che incorporano il materiale o qualsiasi delle sue parti o componenti genetiche e per cui si intende inoltrare richiesta di privativa. Il punto 5: ai componenti delle Commissioni compete il rimborso delle spese di viaggio di cui all’art. 1 comma 1 lettera c) della legge regionale 22 giugno 1987, n. 27 (Norme per l’attribuzione di gettoni di presenza ai componenti di comitati, commissioni e alttri consessi operanti presso l’Amministrazione regionale)». 

L’emendamento 125, condiviso da maggioranza ed opposizione, è stato approvato.

Il presidente Ganau ha dichiarato aperta la discussione all’articolo 7 con il quale si istituisce la Banca regionale del germoplasma per l’agricoltura e l’alimentazione con il compito di conservare razze e varietà locali ed evitarne contaminazioni, distruzioni o alterazioni. Luigi Lotto ha dichiarato l’invito al ritiro per gli emendamenti n. 31 (sostitutivo parziale) e n. 90 (aggiuntivo) all’articolo 7. La Giunta ha espresso parere conforme a quello della commissione. Il presidente Ganau ha comunicato il ritiro degli emendamenti 31 e 90 e posto in votazione l’articolo 7 che è stato approvato.

Si è passati poi all’esame dell’articolo 8 (Rete di conservazione e sicurezza). Il presidente della commissione, Luigi Lotto, ha espresso il parere della commissione agli emendamenti: invito al ritiro per gli emendamenti n. 33, 35 e 2; parere favorevole per l’emendamento n. 91 e per l’emendamento 118 all’emendamento n.92. Il presidente Ganau ha messo in votazione l’emendamento n. 33 (sostitutivo parziale) su cui la commissione ha chiesto il ritiro: respinto. A seguire in votazione l’emendamento n. 91 (sostitutivo parziale) la cui approvazione ha fatto decadere gli emendamenti n. 35 e n. 2. Il presidente Ganau ha posto in votazione l’emendamento n.118 che è stato approvato ed ha sostituito l’emendamento n. 92. Il presidente ha dunque posto in votazione con procedimento elettronico il testo dell’articolo 8 che è stato approvato (presenti 46, votanti 45, favorevoli 45, astenuti 1). Quindi sono stati posti in votazione i due emendamenti (n. 32 e n. 34) aggiuntivi all’articolo 8 (parere favorevole della commissione) che sono stati approvati dall’Aula. Della Rete fanno parte di diritto la Banca del Germoplasma e gli agricoltori custodi, mentre possono aderire soggetti pubblici e privati, enti locali, centri di ricerca e università in possesso dei requisiti previsti dalle direttive di attuazione. La Rete svolge ogni attività diretta a mantenere in vita il patrimonio di interesse agrario, zootecnico e forestale minacciato da erosione genetica e provvede a agevolare la circolazione.

Via libera da parte dell’Aula anche agli art. 9 (Circolazione del materiale genetico) e 10 (Agricoltore custode). Con il primo viene consentita, tra gli aderenti alla Rete, la circolazione, senza scopo di lucro e in ambito locale, del materiale genetico al fine di garantire un uso durevole delle risorse genetiche volto al recupero, mantenimento e riproduzione di varietà a rischio di estinzione e iscritte nei repertori regionali. Con il secondo, invece, viene istituita la figura dell’Agricoltore custode che provvede alla tutela e conservazione in situ delle razze e delle varietà locali in via di estinzione. Compito del custode, secondo la norma approvata, sarà quello di: a) evitare contaminazioni, alterazioni o distruzioni delle specie protette; b) diffondere la conoscenza, la coltivazione e l’allevamento delle risorse genetiche; c) rinnovare i semi. Il titolo di Agricoltore custode sarà conferito a seguito dell’iscrizione in un apposito elenco tenuto presso l’assessorato all’agricoltura.

L’Aula ha approvato, con il parere favorevole di Giunta e Commissione, l’emendamento n. 41 (Cherchi e più) con il quale si stabilisce che «il titolo sarà riconosciuto anche a persone fisiche che possiedono il requisito minimo di professionalità o a società agricole e cooperative sociali agricole regolarmente operanti».

Passa anche all’art. 11 (“contrassegno” da apporre sui prodotti collegati ai patrimoni genetici meritevoli di tutela) con un emendamento orale che accoglie una proposta del consigliere Daniela Forma (Pd) per consentire non solo alle aziende agricole ma a tutta le “imprese” di poter operare nel settore delle produzioni derivanti dalle risorse genetiche tutelate. Approvato anche l’emendamento n°42 (Rubiu e più) con cui si attribuisce il contrassegno regionale ai prodotti “costituiti, contenenti o derivati da materiale genetico iscritto nei repertori regionali”.

Il presidente Ganau ha poi messo in votazione l’articolo 12 con l’approvazione dell’emendamento 45, proposto dalla minoranza, che sostituisce il titolo con “Comunità di tutela della biodiversità agraria, della cultura, qualità e sicurezza alimentare”. Approvato anche l’articolo 13 “Interventi per la ricerca sulla biodiversità agraria e alimentare” e l’emendamento 48 della minoranza (47 voti favorevoli e 1 astenuto), che sostituisce il comma 2: «La Regione finanzia la realizzazione di progetti innovativi sulla biodiversità agraria, zootecnica e alimentare, proposta da Enti pubblici, associazioni, comitati per la biodiversità e privati, individuati mediante bando pubblico«. Approvato anche l’emendamento di sintesi n. 113, emendamento all’emendamento 47, presentato da Oscar Cherchi (Fi), che sostituisce totalmente il 47: «Al comma 1 dell’art. 13, dopo le parole risparmio idrico sono aggiunte le seguenti: al corretto uso dei suoli».

Il presidente ha, quindi, messo in votazione l’articolo 14 sulle “direttive di attuazione” a cui non sono stati presentati emendamenti. Il testo è stato approvato.

Il presidente Ganau ha posto in votazione l’articolo 14 La Giunta regionale approva con propria deliberazione le direttive di attuazione del presente capo entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge” al quale non sono stati presentati emendamenti: approvato.

Al capo II del testo di legge “Istituzione del marchio collettivo di qualità agro-alimentare garantito dalla Regione per la tracciabilità e la promozione dei prodotti agricoli e agro-alimentari di qualità” è stato presentato l’emendamento n. 49, sostitutivo parziale, che sostituisce la parola “marchio” con la parola “marchi” su cui ha espresso parere contrario la commissione e la Giunta. Il capogruppo, Gianluigi Rubiu (Udc), ha spiegato che è intendimento dei presentatori prevedere due marchi e non soltanto un marchio e che il tema sarà approfondito nel corso della discussione degli articoli che trattano nello specifico l’argomento. Rubiu ha dunque comunicato il ritiro dell’emendamento n. 49 e il presidente del Consiglio ha così posto in votazione il capo II della testo unificato che è stato approvato senza modifiche.

Il presidente ha aperto la discussione sull’articolo 15 “finalità” in materia di promozione e valorizzazione dei prodotti agricoli, zootecnici, ittici e silvo-pastorali. Il presidente della commissione ha espresso parere favorevole all’emendamento n.119 all’emendamento 93 e ha chiesto il ritiro dell’emendamento n. 50. La Giunta ha espresso parere conforme a quello della commissione.

Il consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, ha sottolineato la fondamentale importanza del capo II della legge in discussione e evidenziato come il provvedimento in via di approvazione prosegua e completi il percorso avviato nella scorsa legislatura in ordine alle iniziative della Regione per la  promozione e la valorizzazione dei prodotti sardi. «Il messaggio che abbiamo rilanciato – ha dichiarato Cherchi – è chiaro e dice: compra sardo e mangia sardo». A giudizio dell’esponente della minoranza, il marchio consentirà di riconoscere ed individuare con semplicità i prodotti della Sardegna. Oscar Cherchi ha espresso favore anche per l’emendamento 119 sostitutivo totale all’emendamento n. 93 che afferma come «strategico il settore agroalimentare regionale e adotta il modello alimentare mediterraneo come modello sostenibile e di tutela della biodiversità».

Il presidente Ganau ha posto in votazione l’emendamento 119 che è stato approvato ed ha sostituito l’emendamento n. 93 ed ha proseguito con la messa in votazione del testo dell’articolo 15 che è stato approvato. Il consigliere Oscar Cherchi (Fi) ha quindi comunicato il ritiro degli emendamenti aggiuntivi all’articolo 15, sui quali commissione e Giunta, avevano espresso parere contrario.

Il presidente dell’Assemblea ha quindi dichiarato aperta la discussione sull’articolo 16, riguardante l’istituzione del marchio collettivo, e il presidente della commissione, Luigi Lotto (Pd) ha espresso il parere sugli emendamenti: invito al ritiro per il n. 53, 94, 96, 51, 52; parere positivo per il 120 (emendamento all’emendamento n.96) e parere negativo per il 54. Il consigliere del gruppo “Soberania e Indipendentzia”, Piermario Manca, ha annunciato che l’emendamento n. 107 sarà ripresentato in forma orale nel corso della discussione dell’articolo 22. Il presidente della commissione Agricoltura ha confermato l’accordo perché il tema delle diciture in lingua sarda sia affrontato nell’articolo 22 del testo di legge e di considerare dunque ritirato l’emendamento n. 107. Il presidente Ganau ha comunicato all’Aula il ritiro degli emendamenti 53 e 94 ed ha messo in votazione il testo dell’articolo 16 che è stato approvato. È stato approvato l’emendamento n. 95, aggiuntivo all’articolo 16, e l’emendamento 120 che ha sostituito l’emendamento 96, in tema di utilizzo del marchio, di qualità e di completa tracciabilità. E’ stato ritirato l’emendamento 51 mentre il consigliere Oscar Cherchi (Fi), nonostante la richiesta di commissione e giunta, ha ribadito la volontà di non procedere al ritiro dell’emendamento n. 52, perché, a suo giudizio, «è opportuno riportare nelle etichettature dei prodotti i riferimenti alla normativa comunitaria in materia di informazioni sugli alimenti ai consumatori». Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha ribadito il concetto espresso dal suo collega di minoranza ed ha invitato l’Aula ad approvare l’emendamento n. 52. Il presidente ha messo in votazione l’emendamento aggiuntivo n. 52 che non è stato approvato dal Consiglio, così come l’emendamento n. 54.

L’Assemblea ha poi approvato gli articoli 17 (direttive di attuazione) e 18 (concessione dell’uso del marchio). Quest’ultima norma prevede la concessione del marchio per prodotti agrari e agro-alimentari per cui sono stati predisposti i relativi disciplinari di produzione. L’uso è concesso alle imprese singole e associate con sede legale in Sardegna. L’obbligatorietà della sede legale è stata introdotta dall’emendamento aggiuntivo n.108 (Lotto-Rubiu) votato all’unanimità dall’Aula.

Subito dopo il Presidente Ganau ha chiuso la seduta ed aggiornato i lavori alle ore 16.00.

Sì è conclusa con
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giampaolo.cirronis@gmail.com

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