25 April, 2024
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Prorogata fino al 5 febbraio, presso lo Spazio Ex-Di’ della Grande Miniera di Serbariu, la mostra di Virginia Siddi.

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Viste le numerose richieste e il forte interessamento da parte del pubblico, la mostra “Dal profondo dell’anima” dell’artista Virginia Siddi, che avrebbe dovuto concludersi il 31 gennaio scorso, è stata prorogata e sarà visitabile fino a venerdì 5 febbraio, sempre presso lo Spazio Ex-Di’ – piazza Sergio Usai, Grande Miniera di Serbariu, tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e, nel pomeriggio, dalle 16:00 alle 18.00.

L’esposizione, che lo scorso 19 dicembre 2015 ha inaugurato l’attività dell’Umanitaria nella Ex-Direzione della Miniera di Serbariu, comprende una serie di opere realizzate usando come base il carbone ed altre pietre caratteristiche del territorio. I lavori, ispirati dalla memoria mineraria del sito, propongono una singolare rielaborazione pittorica delle materie, creando un punto di incontro tra l’identità storica e industriale del luogo e le tecniche e i  linguaggi dell’arte contemporanea.

Se l’obiettivo nel riqualificare gli spazi dell’Ex-Direzione è soprattutto quello rilanciare il ruolo di una struttura ricca di memoria in un contesto sociale e culturale radicalmente mutato, i lavori di Virginia, così capaci di tenere insieme le ragioni dell’arte e quelle della storia, danno il senso di questa trasformazione, riassumendo sia il sentimento di appartenenza al luogo, sia la volontà di staccarsi dal passato per progettare il futuro.   

Virginia Siddi nasce a Portoscuso nel 1959. Negli anni Settanta frequenta il Liceo Artistico di Cagliari, conseguendo il diploma nel 1978. Dopo le prime esperienze figurative, negli anni Novanta approda ad una astrazione geometrica che dalle radici concretiste evolve rapidamente verso soluzioni di minimalismo oggettuale. A partire dal decennio successivo la sua ricerca si trasforma, ridimensionando l’impronta razionalista in favore di connotazioni più intime e introspettive del dipingere. I lavori, affidati ad una esecuzione curatissima, ricercano profonde empatie con i materiali impiegati e tendono a sublimare gli spunti esistenziali nei processi artigianali del fare. Gli esiti recenti, sempre più caratterizzati dall’impiego di materie ricche di memoria (carbone, terre, rocce), ma spesso estranee alla consuetudine dell’arte, si muovono tra l’impronta sperimentale della tecnica e le suggestioni evocative dei rimandi simbolici, dando corpo ad una ricerca che oscilla tra il piano sostanzialmente oggettivo dei linguaggi e quello prevalentemente soggettivo delle emozioni. Vive e lavora a Carbonia.

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