28 March, 2024
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Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva i nuovi limiti nazionali sulle emissioni delle principali sostanze inquinanti.

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Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva i nuovi limiti nazionali sulle emissioni delle principali sostanze inquinanti, tra cui NOx, particolato e biossido di zolfo, da raggiungere entro il 2030. Tali tetti sono già stati informalmente concordati con la Presidenza del Consiglio dei Ministri UE. L’inquinamento atmosferico provoca circa 400mila morti premature all’anno nell’UE.

 «L’inquinamento atmosferico è la prima causa ambientale di morte nell’UE – ha dichiarato la relatrice Julie Girling (ECR, UK) -. Il contesto politico è cambiato drasticamente nel corso degli ultimi tre anni, con il problema della qualità dell’aria balzato agli onori della cronaca a livelli senza precedenti, insieme allo scandalo VW e la questione delle emissioni reali di guida. Forse si deve ammettere che abbiamo passato gli ultimi dieci anni concentrandosi sulla CO2, trascurando la qualità dell’aria. Credo fermamente che questo voto sia un passo nella giusta direzione. Non rappresenta la soluzione ideale – ha concluso Julie Girling -, ma rappresenterà un importante miglioramento per la salute dei nostri cittadini.» 

Nella nuova normativa, approvata con 499 voti a favore, 177 contrari e 28 astensioni, si stabiliscono gli impegni nazionali per la riduzione delle emissioni di biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili non metanici (COVNM), ammoniaca (NH3) e particolato fine (inferiore a un diametro di 2,5 micrometri).

Tali proposte potrebbero ridurre l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute di circa il 50% entro il 2030. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, gli inquinanti provengono da varie fonti:

  • il particolato (PM), principalmente dal riscaldamento, dall’industria e dai trasporti,
  • il NOx, principalmente dai trasporti,
  • il SOx, per lo più dalla produzione di energia e dai trasporti non stradali,
  • la quasi totalità delle emissioni di NH3 dall’agricoltura,
  • le emissioni di CO dal riscaldamento e dai trasporti, e
  • la maggior parte delle emissioni di metano (CH4) dall’agricoltura, dai rifiuti e dall’energia.

Emissioni degli autoveicoli

Come sostenuto dai deputati, nel testo si ribadisce l’impegno dell’UE a identificare e rispondere alla normativa di controllo che si è dimostrata inefficace, come dimostrato dalla discrepanza tra i valori delle emissioni in condizioni di guida reale e le emissioni di NOx nei test di prova delle autovetture diesel Euro 6.

Metano

Gli Stati membri hanno insistito sull’esclusione del metano dal campo di applicazione della direttiva. La Commissione europea ha tuttavia confermato che potrebbe riesaminare questo punto.

Contesto

Nel 2010, l’inquinamento atmosferico ha provocato oltre 400mila morti premature nell’UE ed esposto oltre il 62% del territorio UE all’eutrofizzazione, incluso il 71% degli ecosistemi di Natura 2000. I suoi costi totali esterni variano dai 330 ai 940 miliardi di euro all’anno e includono i danni economici diretti, pari a 15 miliardi di euro per i giorni lavorativi persi, a 4 miliardi di euro per le spese sanitarie, a 3 miliardi di euro per la perdita di resa delle colture e a 1 miliardo di euro per i danni agli edifici (dati della Commissione europea).

Il mancato rispetto delle norme vigenti sulla qualità dell’aria e dei nuovi obblighi internazionali dell’UE nel quadro del protocollo di Göteborg impediscono una migliore protezione dell’ambiente e dei cittadini UE. Le aree non conformi agli standard PM10 e NO2 rappresentano, rispettivamente, il 32% e il 24% del territorio UE e 40 milioni di cittadini sono tuttora esposti a livelli di PM10 superiori ai limiti UE.

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