24 April, 2024
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Come in molti temevamo, e più volte è stato denunciato da svariate parti, continua l’opera di depotenziamento (e di questo passo, se non si correrà ai ripari, di depauperamento) dei servizi sanitari nel nostro territorio.

Il documento allegato, a firma del Direttore Sanitario della Asl. n.7, Silvio Maggetti, emanato nella giornata di ieri, certifica che il reparto di Emodinamica dell’ospedale Sirai, ovvero quello importantissimo di sostegno alla Cardiologia ove si compiono fondamentali esami salva-vita, a causa della carenza di organico, verrà ridimensionato negli orari.
Come potete leggere in basso, da oggi in poi si garantiranno le prestazioni, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle 16.00, esclusi il sabato e la domenica.
E’ presumibile quindi che, al di fuori di questi orari e giorni, i pazienti saranno trasportati in altre strutture nell’area metropolitana di Cagliari, con tutto quello che ne conseguirà in termini di disagi, rischi e ovviamente oneri aggiuntivi.

Questa struttura venne concepita negli anni scorsi per realizzare una nuova branca specializzata (insieme ad altre unità) nella cura dei pazienti affetti da patologie di carattere cardiovascolare e per unire i reparti di Iglesias e Carbonia in uno unico da implementare nel cosiddetto DEA di 1° livello all’ospedale Sirai.

Sperando che si trovino al più presto le soluzioni per risolvere questo specifico problema, è evidente e non più rinviabile la necessità di tornare a discutere seriamente (senza speculazioni di carattere elettorale) dell’argomento Sanità, allo scopo di unire tutte le parti politiche, istituzionali, sociali e sindacali affinché il nostro territorio possa dare una risposta univoca sull’argomento e, soprattutto, mobilitarsi per la preservazione futura dei suoi servizi sanitari ed ospedalieri.

Manolo Mureddu

Silvio Maggetti.

emodinamica Silvio Maggetti.

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Il Consiglio regionale ha approvato il passaggio agli articoli del disegno di legge n. 382 sulle variazioni del bilancio per l’esercizio finanziario 2016 e del bilancio pluriennale 2016/2018 ai sensi dell’articolo 51 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il DL n. 382/A – Giunta regionale – Variazione del bilancio 2916 e del bilancio pluriennale 2026-2018. Per l’illustrazione del provvedimento il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza Franco Sabatini, del Pd.

Sabatini ha definito in apertura molto positiva la decisione dei capigruppo di discutere provvedimento questa mattina, «un provvedimento che ha natura certamente tecnica ma che contiene molti elementi sociali di grande utilità concreta per i cittadini della Sardegna». Rivolgo quindi un appello ad opposizione, ha concluso Sabatini, «per una sollecita approvazione della legge».

Per la minoranza, il relatore Paolo Truzzu (Fdi-An) ha affermato che «tecnicamente si sta gestendo un avanzo di circa 289 milioni ed una massa finanziaria di poco superiore a 300 ed occorre chiedersi da dove vengono queste risorse, forse dalla capacità del governo regionale di controllare spesa o forse dalla crescita dell’economia sarda ma la realtà è profondamente diversa». Questi soldi, ha spiegato Truzzu, «provengono dall’imputazione diversa di somme future assegnando al 2016 somme inserite nei bilanci 2017 e 2018, cioè se non li avessimo avuti si sarebbe determinato un buco nei conti della Regione». Quanto al loro utilizzo, Truzzu ha ricordato che «gran parte della somma, 130 milioni, sono causati da minori entrate e in effetti il rapporto Bankitalia sull’economia sarda dice la nostra piccola ripresa economica è evaporata fatta eccezione per piccoli numeri di turismo e servizi, mentre cala il numero degli occupati perché i giovani rinunciano a cercare lavoro». Inoltre, ha aggiunto il relatore di minoranza, «altri 120 vanno alla sanità, dato preoccupante in linea con una stima del fabbisogno 2016 attorno ai 400 milioni in più, a dimostrazione del fatto che il piano di rientro ha mancato le previsioni e non ha prodotto nulla; infine, gli ultimi 20/30 milioni sono destinati in parte al sociale e in parte ad alcune mancette per cose un po’ particolari». In sintesi, per Truzzu «emerge un quadro non confortante della situazione generale delle entrate in contraddizione con le rassicurazioni del governo regionale e infatti c’è molta differenza fra un accertato di 8 miliardi ed un riscosso che, a novembre, è di circa la metà». Ciò significa, ha concluso Truzzu, «che siamo di fronte ad un fallimento tecnico e anche politico, appesantito dai continui litigi della maggioranza».

Aprendo il dibattito, il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci ha richiamato un passaggio dei lavori in commissione sul Dl 382, «definito dalla Giunta regionale una variazione di bilancio ma in realtà si tratta di un assestamento, significa che sono saltati tutti gli indicatori della programmazione regionale da Def in poi e quindi, accanto alle questioni tecniche ci sono molte questioni politiche e molte norme intruse, scelte che esprimono al massimo livello l’indirizzo di governo della maggioranza». Intanto, ha sostenuto Locci, «c’è stata una colpevole sottovalutazione delle entrate della Regione, che calano per 130 milioni, altro che più 350 nel 2017, e non si può giustificare questo dato negativo con l’applicazione del principio del bilancio armonizzato». Sulla sanità, ha aggiunto il consigliere, «c’è una proiezione di 184 milioni di disavanzo nel 2016 e stanno emergendo i trucchi contabili di questo settore come in quello delle politiche sociali dove è ormai certo che non si possono utilizzare i fondi europei». Insomma, ha concluso Locci, «il quadro non consente valutazioni positive e il dato politico di fondo è che la vertenza entrate non si è affatto conclusa».

Sempre per Forza Italia, il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco ha sottolineato che «ancora una volta l’opposizione è qui in Aula nonostante la fretta della maggioranza, segno che noi facciamo per intero la nostra parte nell’interesse della comunità regionale». Affrontando il contenuto della manovra, Tocco ha affermato che «contiene aspetti molto critici che non consentono di dare risposte ai cittadini, soprattutto, nella sanità; stiamo anticipando al 2016 120 milioni previsti per il 2017 e questa è una cartina di tornasole del fatto che le strutture sanitarie sono sempre in una situazione drammatica, che è fallito il piano di rientro ed è peggiorata la qualità dei servizi». A questo punto, ha sintetizzato Tocco, «delle due l’una: o le entrate sono state sovra stimate o crescita dell’economia sarda è stata molto bassa; il problema è che la maggioranza sistema le sue cose e tampona qua e là ma la Sardegna ha sviluppo di sviluppo e crescita e soprattutto di immaginare una prospettiva per il futuro».

Ancora per Forza Italia, il vice capogruppo Marco Tedde ha detto di vedere la cornice del dibattito «molto grigia perché la maggioranza ha disatteso il patto stabilito con l’opposizione, che invece lo ha rispettati accettando la modifica del calendario dei lavori; forse avete problemi nuovi  ma dovevate pensarci prima perché ai sardi non interessano certe esigenze politiche di qualche partito». Tornando al dibattito, Tedde ha messo l’accento sul fatto che «la Giunta prosegue in un lavoro incessante di marketing politico con annunci, conferenze stampa e propaganda che impedisce di vedere le cose come sono dopo 36 mesi di governo del centro sinistra». Il dato politicamente più significativo, a giudizio di Tedde, «è che i problemi non sono affrontati, come dimostrato dalla situazione disastrosa dei trasporti (svuotamento ct2 e conseguente impoverimento di ct1, sostegno low cost, abbandono Ryanair dalla fine del 2015, incognite dopo la vendita delle quote aeroporto di Alghero dove si è registrata una perdita di 350.000 passeggeri e di centinaia di milioni) e della sanità la cui gestione fortemente politicizzata ha salvato le poltrone dei commissari senza ridurre le spese». Tutto questo, ha concluso, «lo dovranno pagare le famiglie e le imprese sarde». 

Mario Floris (Uds), rivolto al presidente Ganau, è tornato sulla seduta di ieri: «E’ successo un fatto increscioso – ha detto il decano dei consiglieri regionali – lei mi ha tolto la parola mentre intervenivo sull’ordine dei lavori e lo ha fatto in modo barbaro. Ciò è  intollerabile se fatto a danno di una persona mite che ha fatto della sacralità delle istituzioni la ragione della propria vita. Lei ha il dovere di tutelare le prerogative dei consiglieri. Se chiediamo il rispetto del Regolamento lo dobbiamo fare fino in fondo a partire dall’osservanza degli orari delle sedute. Lei non aveva il diritto di togliermi al parola, spieghi perché si è comportato in questo modo».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia), tornando sull’argomento in discussione, ha definito “anomala” la variazione di bilancio proposta dalla Giunta. «Credo che nel testo ci siano delle norme intruse – ha sostenuto Cherchi – questo aspetto deve essere approfondito per capire se abbiamo di fronte un testo congruo o se invece rischia di essere impugnato dal Governo e cassato dalla Corte Costituzionale».

L’esponente della minoranza ha poi criticato i contenuti del provvedimento, a partire dai debiti fuori bilancio: «Ci sono ancora molti dubbi, non è chiaro quali e quanti siano – ha rimarcato Cherchi – nel provvedimento mancano inoltre strumenti di programmazione e sono assenti gli investimenti. Siamo ormai a fine anno, credo che le risorse della Finanziaria dovranno essere riprogrammate».

Il consigliere azzurro si è poi soffermato sul tema del lavoro: «La Finanziaria non conteneva misure per favorire la ripresa dell’occupazione, soprattutto giovanile. Durante la discussione della manovra fui accusato dal presente della Commissione Bilancio che difese strenuamente la legge. Nei primi sei mesi del 2016 non è successo niente, anzi, l’occupazione è calata».

Cherchi, infine, ha ricordato alla Giunta la manifestazione di protesta dei sindaci sardi contro i vincoli di bilancio evidenziando il profondo malessere vissuto dagli amministratori locali: «Basta scaricare le responsabilità sul passato – ha concluso Cherchi – occorre pensare al futuro e dare speranze ai territori. La vertenza entrate è stata condotta in modo sbagliato. Occorre tirare fuori un cuore di sardità, indipendenza e specialità per andare uniti e compatti e ottenere il dovuto dallo Stato».

Stefano Tunis (Forza Italia), dopo aver lamentato l’assenza in aula del presidente Pigliaru, ha sottolineato la coerenza tra le idee proposte all’esterno dalla Giunta e l’utilizzo degli strumenti economici e finanziari: «Non ci si poteva aspettare altro da un presidente impegnato nella campagna referendaria. Pigliaru certifica l’inutilità della nostra specialità, interpreta il momento e prova a mandare in soffitta la nostra autonomia».

Secondo Tunis, la Giunta non prende in considerazione la situazione economica della Sardegna. «La nostra economia è intimamente legata alla qualità e quantità della spesa pubblica – ha detto il consigliere di minoranza – cresce se la spesa funziona bene. Nella programmazione c’erano poche politiche di sviluppo, ci saremmo aspettati che in fase di variazione di bilancio si ponesse mano a strumenti decisivi. Così non è stato, le politiche ininfluenti della Giunta si ripercuotono sul mondo del lavoro».

Tunis ha poi accusato la Giunta di subire le politiche nazionali: «Il Job Act non ha prodotto effetti positivi al Sud. La riforma del mercato del lavoro va contro il principio di sussidiarietà, ha attecchito solo nelle regioni che hanno un’economia forte. Noi dobbiamo essere protagonisti delle nostre scelte».

Il consigliere azzurro ha infine rivolto un invito all’esecutivo: «Occorre fare meglio da qui alla fine della legislatura. Raccogliete le disponibilità che arrivano dai banchi dell’opposizione – ha concluso Tunis – noi ci siamo, uscite dall’atteggiamento ottuso e condividete con l’Assemblea l’individuazione di politiche che possano dare lustro alla nostra economia».

Luigi Crisponi (Riformatori) ha criticato l’impostazione del documento entrando nel dettaglio delle disposizioni: «Si stanziano oltre 90 milioni di euro per l’istituzione dell’elisoccorso, un progetto importante che passa allegramente tra le pieghe del documento senza una approfondita discussione – ha detto Crisponi – avremmo voluto capire come sono state distribuite le risorse per un’attività così importante per i territori. L’istituzione dell’Areus prevedeva di ubicare l’organizzazione del 118 nel centro Sardegna, questo non è avvenuto. Il nuorese sembra destinato a rimanere ai margini».

Il consigliere dei Riformatori ha poi criticato la decisione di stanziare i fondi per il servizio del 118 fino al 2024. «Si programma per nove anni mentre per il funzionamento della Biblioteca Satta di Nuoro si stanziano 358mila euro per una sola annualità. Si tratta di carità pelosa, di una mancia per una delle più prestigiose istituzioni culturali dell’Isola».

Il consigliere di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu (Misto) è ritornato sulla vertenza entrate per evidenziare che in altre Regioni a Statuto speciale sono stati “liberati” i cosiddetti accantonamenti («così è accaduto in Valle D’Aosta») mentre «l’atteggiamento remissivo della Giunta nei confronti del Governo fa sì che alla Sardegna manchino risorse per oltre un miliardo di euro».

L’esponente della minoranza ha quindi criticato la condotta del presidente della Regione in riferimento alla campagna referendaria («va in giro ad affermare che la riforma rafforza la specialità») e ha posto l’accento sull’aumento dei costi per le consulenze, e per la crescita dei dirigenti a fronte della riduzione dei dipendenti.

Paolo Truzzu ha contestato anche la proposta delle Giunta per la contrazione di un nuovo mutuo per far fronte al pregresso: «Perché si indebitano i sardi se davvero ci sono in cassa le risorse che la Giunta ha più volte annunciato come risultato della collaborazione con il governo?

Il consigliere Fd’I ha parlato di “autentico fallimento politico e tecnico” in riferimento alla programmazione regionale: non sono garantiti i tempi né sono stati centrati gli obiettivi. «Basta con lo storitelling che significa raccontare storie, basta dunque raccontare storie e si affrontino davvero i problemi della Sardegna».

La vice capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha sottolineato la scarsa presenza e la poca partecipazione in Aula nell’esame di provvedimento che ha definito “in ritardo, dovuto e anche mascherato”. «Mascherato – ha spiegato la consigliera – perché si attendeva una manovra di assestamento e invece arrivano variazioni di bilancio».

L’esponente della minoranza ha accusato l’assessore Paci di aver sottovalutato le conseguenze degli atteggiamenti politici verso il Governo e di aver commesso un grave errore con la sottoscrizione del patto sulle entrate. La consigliera Fi ha quindi criticato la scelta della contrazione di un mutuo ed ha denunciato che a fronte degli 8 miliardi di euro che la Regione avrebbe dovuto avere in cassa se ne contano solo 4 miliardi: «Noi, avevamo avvisato il presidente e l’assessore che serviva una particolare attenzione con la ragioneria generale dello Stato».

Una ulteriore sottolineatura critica ha riguardato la decisione del ritiro dei ricorsi pendenti sulla vertenza entrate («le Regioni che le hanno mantenuti in essere oggi hanno visto liberati gli accantonamenti») ed ha accusato la Giunta di voler realizzare un hub per i migranti al porto Canale di Cagliari invece di dare seguito all’istituzione del punto franco doganale.

«Pagate in ritardo l’ultima tranche del fondo unico ai Comuni – ha concluso Alessandra Zedda – non si spendono i fondi comunitari, non siete in grado di attenuare i disagi delle famiglie né di sostenere le imprese, la situazione dei trasporti e della sanità è drammatica, avete dunque fallito su tutti i fronti e non vi resta altra scelta se non quella di andare a casa».

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha lamentato la scarsa partecipazione al dibattito dei consiglieri di maggioranza e la distorta rappresentazione dei fatti di quanto accade nell’Aula del Consiglio regionale.

«La variazione di bilancio che proponete – ha tuonato l’esponente della minoranza – nascondono significative marchette e presentano una serie di norme intruse che in quanto tali dovrebbero cassate dal testo».

Dedoni ha quindi criticato l’impegno del presidente della Regione nella campagna referendaria a sostegno del “Sì”: «Ormai il presidente della Giunta lo fa Paci mentre Pigliaru è sempre più assente dai fatti concreti del governo regionale».

Il consigliere dei Riformatori ha criticato anche le scelte inerenti la dislocazione dei servizi dell’elisoccorso («l’elisoccorso non copre le zone dove il sistema sanitario difetta e dove più difficili sono i collegamenti viari») ed ha concluso il suo intervento preannunciando altri interventi in sede di esame del provvedimento.

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha evidenziato i ritardi nella presentazione delle variazioni di bilancio («siamo fuori tempo massimo e siamo costretti a votare un provvedimento così complesso in breve tempo») ed ha accusato la Giunta di perseguire il tentativo di «mettere una serie di pezze e di marcare marchette».

L’esponente della minoranza ha quindi ricordato le dichiarazioni rese dall’assessore Paci e dal presidente Pigliaru in ordine all’accresciuta disponibilità di risorse finanziarie per effetto dei patti sottoscritti con il governo ed ha polemicamente domandato: «Dove sono i 600 milioni e tutte le altre risorse che avete strombazzato sulla stampa se oggi ravvisate la necessità di contrarre un nuovo mutuo per far fonte al pregresso in bilancio?».

Il consigliere dei Quattro Mori ha quindi riferito di aver ottenute dagli amministratori delle province l’esatto ammontare delle risorse sottratte dal governo tra il 2012 e il 2016 per Rca auto e imposta sulle trascrizioni. «Alla provincia di Sassari sono stati sottratti 108 milioni di euro, a quella di Nuoro 45 milioni, al Medio Campidano 26 milioni, 23 a Carbonia Iglesias, a Oristano 22 e a Cagliari 121 milioni, per un totale che supera i 348 milioni di euro in quattro anni».

Il consigliere Carta ha quindi polemicamente affermato che quanto stanziato nel Patto per Cagliari dal presidente del Consiglio dei ministri (168 milioni di euro) lo scorso 17 novembre è solo una piccola parte dei 348 milioni di euro che lo Stato ha sottratto alle province sarde («Quanto potrà durare questo l’inganno del governo italiano ai sardi?)»

«Rigettiamo questi inganni – ha concluso il capogruppo Psd’Az – e una maggioranza supina e succube di un governo ladro».

Il capo gruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha dichiarato che «con l’assestamento entriamo nel vivo dei problemi della Sardegna, sanità, trasporti, lavoro, che la maggioranza tratta in gravissimo ritardo e con una superficialità allarmante, scrivendo una brutta pagina della politica sarda». Rubiu ha poi espresso forte preoccupazione «per l’aumento crescente della disoccupazione che colpisce molti sardi ma soprattutto il 48% dei giovani», lamentando però che «tale preoccupazione non sembra toccare il governo regionale, tanto è vero che ha voluto chiudere i bilanci con un mutuo di 500 milioni in 40 anni e approvare la legge di stabilità a metà anno come nel 2016: una visione di Sardegna imbarazzante». Quanto alle cifre, ha aggiunto Rubiu, «i 130 milioni a copertura di minori entrate ed altri 130 per la sanità dimostrano che segno che non ci si rende conto di quanto accade fuori dal palazzo».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis si è detto non sorpreso dal mancato intervento dei consiglieri di maggioranza a testimonianza di una situazione in cui «il compito lo detta la Giunta e la maggioranza esegue, salvo lamentarsi a posteriori ma inutilmente nei territori con una totale e supina acquiescenza, lo stesso conformismo mostrato da una parte della stampa in occasione della campagna elettorale referendaria con cui ministri e maggiorenti di partito impegnati a convincere i sardi ad accettare la sconfitta della loro autonomia». Ci saremmo aspettati anche un atteggiamento diverso dal presidente della Regione, ha protestato Pittalis, «che invece continua a stendere sempre tappeti rossi per essere deriso e umiliato, condotta inaccettabile tanto più perché è entrato a piedi uniti nella campagna elettorale». Soffermandosi sulle recenti analisi economiche relative alla Sardegna, il capogruppo di Forza Italia ha sostenuto che «di fronte ai dati economici del rapporto Crenos sulla disoccupazione e soprattutto su quella giovanile, con un Pil all’ultimo posto in Italia ed al 222° posto su 270 Regioni europee, bisogna chiedersi il perché e trovare immediatamente risposte». Forse, ha ipotizzato Pittalis, «è stato commesso un errore nel ritirare i ricorsi contro lo Stato e forse i patti che si stanno firmando in giro per la Sardegna sono solo virtuali e rimandano tutto ad un futuro lontano, per esempio a Nuoro la Giunta è venuta nel dicembre del 2014, poi a luglio del 2015 si è firmato il patto e proprio oggi le principali associazioni del territorio sono a colloquio per chiedere conto dei ritardi non col presidente ma col suo capo di gabinetto». E’quindi urgente, ad avviso del consigliere, «una operazione-verità che però non può essere quella di questa manovrina di bilancio che inganna ancora una volta la gente ed i territori».

Replicando a nome della Giunta l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha riconosciuto di avere un compito “difficile” e pur annunciando di volersi attenere al merito della legge, ha ammesso il ritardo con cui è stato presentato il provvedimento. Un ritardo, ha spiegato, «dovuto all’ingresso della Regione nel sistema del bilancio armonizzato che ha comportato una rivoluzione copernicana delle procedure amministrative ed informatiche che sono totalmente cambiate, determinando a cascata lo slittamento di tutti gli atti collegati». All’interno di questi nuovi processi di programmazione, ha proseguito Paci, «sono emersi squilibri nel ciclo pluriennale rendendo quindi necessarie alcune a correzioni, allineando entrate e spese nei prossimi anni». Nel dettaglio, l’assessore ha evidenziato per il 2016 la somma di 93 milioni in più dovuti alla gestione positiva mutui e minore tiraggio del piano infrastrutture e circa 130 milioni di compensazione della riduzione delle entrate rispetto alle previsioni pari a meno del 2% su Irpef ed Irap attribuibile all’andamento negativo del ciclo economico pur in quadro complessivo di aumento delle entrare». Quanto alla sanità, ha chiarito Paci, «i 120 milioni spostati dal 2017 al 2016 derivano ad un disavanzo pregresso e non corrente, fermo restando che sulla sanità andiamo avanti nel piano di risanamento e nella riforma ma va ricordato che stiamo pagando spese importantissime come farmaci innovativi per almeno 50 milioni (ex epatite C) sulle quali abbiamo aperto un confronto con lo Stato». Riteniamo cioè, ha precisato l’assessore, «che lo Stato debba riconoscerci come diritto di cittadinanza ed è incredibile che Sardegna non sia inclusa nel fondo nazionale di 500 milioni per i farmaci innovativi». Il resto, ha detto Paci avviandosi alla conclusione, «va a copertura di una serie di emergenze, dalle politiche sociali al sistema idrico, della  gestione liquidatoria delle ex Zir alle ex province ai laboratori, alla biblioteca Satta di Nuoro». Sarebbe interessante, ha detto infine l’assessore della Programmazione, «affrontare compiutamente il tema delle entrate ma la partita degli accantonamenti non è chiusa; abbiamo già impugnato due norme dello Stato su questa materia e il confronto continua come sulla sanità perché se si modificano in senso aggiuntivo i Lea (livelli centrali di assistenza) devono essere riconosciuti anche alla Sardegna».

Il presidente Ganau ha dichiarato chiusa la discussione generale e chiamato la votazione sul passaggio agli articoli.

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha posto una questione pregiudiziale chiedendo di rinviare il testo in Commissione per eliminare le norme intruse: «Occorre garantire gli equilibri di bilancio come previsto dalla legge – ha detto Locci – evitiamo nuove indicazioni di spesa non previste».

Contro l’ipotesi del rinvio in Commissione è intervenuto il presidente della Commissione Franco Sabatini: «il Dl della Giunta – ha detto – interviene  per garantire gli equilibri di bilancio».

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha invece sostenuto la proposta di Locci: «La pregiudiziale è a garanzia di tutto il Consiglio, il testo in discussione è un assestamento e non una variazione di bilancio. Ci sono norme che devono essere escluse. Per questo è necessario un lavoro in Commissione per ripulire il testo».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione proposta di rinvio in Commissione che è stata respinta dal Consiglio.

Per dichiarazioni di voto sul passaggio agli articoli è quindi intervenuta la consigliera di Forza Italia Alessandra Zedda: «Paci ha spiegato tecnicamente le difficoltà del bilancio – ha detto Zedda – ma chi ci illustra la ragione politica delle vostre scelte? Chi ci dice perché avete previsto alcune poste e altre no?. In Consiglio si fa politica».

Ignazio Locci (Forza Italia) ha annunciato il suo voto contrario al passaggio agli articoli. «Non ci sono i presupposti giuridici per proseguire nell’esame della proposta. C’è una limitazione della sovranità consiliare, la programmazione economica e finanziaria deve essere riportata in Consiglio».

Marco Tedde (Forza Italia) ha parlato di dibattito malato: «Da parte del centrosinistra c’è un silenzio assoluto. Per la maggioranza tutto va bene anche se nel territorio si dice ben altro. Per questo abbiamo necessità di intervenire anche sulle virgole per analizzare tutti gli aspetti del provvedimento. Ciò che sorprende è l’assenza del presidente della Regione impegnato in una campagna referendaria molto dura. Pigliaru anziché stare in Aula va in giro per la Sardegna a braccetto di qualche ministro a promettere grandi risultati e a sponsorizzare il Sì. Non è il modo migliore di governare un’Isola che attraversa un momento molto difficile e non riesce ad agganciare la ripresa. Non c’è un’idea di Sardegna e non si sa cosa fare per uscire dalla crisi».

Voto contrario al passaggio agli articoli ha annunciato anche Oscar Cherchi (Forza Italia): «Voto no – ha detto Cherchi – perché nel provvedimento ci sono norme intruse e l’Aula snobba il ruolo dell’opposizione senza ascoltare rilievi e suggerimenti».

Luigi Crisponi (Riformatori) ha detto di non aver nulla da dire sotto il profilo tecnico-burocratico, altro discorso invece dal punto di vista politico: «E’ un documento che non soddisfa l’opposizione ma avrebbe comunque meritato più attenzione da parte della maggioranza che invece ha scelto la linea del silenzio. E’ possibile che si muovano risorse pesantissime per la sanità e non si individui una misura a favore delle famiglie numerose? Non si capisce l’assenza di dibattito su questioni che toccano i gangli vitali delle famiglie, del lavoro e delle imprese».

Contro il passaggio agli articoli si è espresso anche Paolo Truzzu (FdI): «E’ vero che c’era in sospeso il giudizio della Corte dei Conti sulla parificazione del bilancio – ha detto – ma il documento poteva comunque essere messo a disposizione della Commissione, invece si arriva come al solito all’ultimo momento».
Sul 118, Truzzu ha fatto notare che altre regioni come Friuli, Lombardia e Lazio hanno approvato la variazione di bilancio a luglio.

Un’altra questione pregiudiziale è stata avanzata dal consigliere sardista Christian Solinas: «Nel documento manca la relazione del collegio sindacale sui debiti fuori bilancio – ha detto Solinas – non credo che la Regione abbia costituito un proprio collegio. Può essere votato un testo di legge senza la certificazione del collegio sindacale? Pare inoltre che esistano le certificazioni degli enti che hanno contratto i debiti ma non sono presenti negli allegati».

Stessa valutazione da parte del capogruppo del Psd’Az Angelo Carta: «Solinas ha evidenziato uno dei vulnus del provvedimento sul quale sarebbe necessario un pronunciamento degli Uffici – ha affermato Carta – Paci ha spiegato i motivi del ritardo omettendo il più importante: anche in questa variazione di bilancio c’è stato un assalto alla diligenza. L’assessore ha cercato di spiegare che non c’erano risorse disponibili. Per questo il documento è arrivato in ritardo».

Giovanni Satta (Uds), pur apprezzando le dichiarazioni di Paci, ha segnalato il cattivo funzionamento del Consiglio e delle commissioni: «E’ da due mesi che il Consiglio non lavora per problemi interni alla maggioranza – ha detto Satta – in Aula si chiede ai consiglieri del centrosinistra di non intervenire. Succede la stessa cosa che si è verificata nella discussione della riforma sanitaria. Il consigliere viene messo in condizioni di non discutere».

Edoardo Tocco (Forza Italia)  ha parlato di disinteresse da parte della Giunta e della maggioranza. «Si stanno canalizzando decine di milioni di euro per la sanità ma ciò che manca è un programma».

Il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, ha definito “irritante”  l’atteggiamento della tenuto dalla maggioranza in sede di dibattito in Aula ed ha illustrato i dati che, a suo giudizio, dimostrano la scarsa efficacia dell’azione della Giunta soprattutto in riferimento ai temi e alle questioni attinenti la Sanità.

Anche il capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu, ha dichiarato voto contrario e ha ringraziato l’assessore Paci «per aver ammesso responsabilità sul ritardo nella presentazione della variazione di bilancio.

Il consigliere dell’Uds, Mario Floris (Misto) ha annunciato voto contrari ed ha svolto alcune considerazioni critiche “sull’illusione del presidenzialismo” e sui rischi per l’Autonomia speciale sarda («siamo gli uni contro gli altri e abbiamo una legge elettorale schifezza che ci dà un presidente eletto dal popolo senza progetto politico e che opera in una struttura che è la stessa di quando il presidente lo eleggeva il Consiglio»).

Il consigliere Udc, Giuseppe Pinna ha annunciato voto contrario e rimarcato i ritardi nella presentazione della variazione di bilancio («ma l’assessore Paci non è l’unico colpevole»), seguito dal capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, che ha fatto proprie alcune considerazione dei suoi colleghi Mario Floris (Uds) e Christian Solinas (Psd’Az). Ha annunciato voto contrario anche il consigliere Fi, Alberto Randazzo che ha colto l’occasione anche per lamentare il ritardo con il quale la Giunta e le commissioni procedono nelle informazioni ai consiglieri.

Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, ha ribadito il voto negativo dei gruppi dell’opposizione ed ha denunciato alcune incongruenze tra il provvedimento in discussione e le norme approvate in materia di semplificazione. Pittalis ha quindi rivolto la richiesta al presidente del Consiglio, perché ai sensi dell’articolo 78 del regolamento interno, siano concessi ulteriori minuti a disposizione dei consiglieri per gli interventi sull’articolo 1 del Dl 382 vista la complessità della formulazione del testo che conta ben 43 commi di legge.

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, è intervenuto per spiegare le ragioni per le quali le forze della maggioranza non hanno svolto interventi in sede di dibattito in Aula: «Non è una mancanza di rispetto verso il Consiglio ma soltanto una scelta dettata dalla necessità di procedere con l’approvazione del testo nei tempi più rapidi possibile»

Il consigliere dei democratici ha quindi spiegato come nel testo di legge siano contenuti provvedimenti a sostegno delle categorie più svantaggiate e più deboli della società e tipiche dell’assistenza sociale.

«Rivolgo dunque l’appello – ha concluso Pietro Cocco – perché ci sia un’accelerazione nell’approvazione del provvedimento».

Posto in votazione l’Aula ha dato il via libera all’esame degli articoli e il presidente del Consiglio ha dichiarato di accogliere la richiesta formulata dal capogruppo Fi, Pietro Pittalis, perché ai sensi dell’articolo 78 del regolamento interno, sia esteso a 10 minuti il tempo entro il quale svolgere gli interventi sull’articolo 1 del Dl 382.

Il presidente Ganau ha quindi dichiarati conclusi i lavori ed ha annunciato la convocazione della Terza commissione alle 15 e 15 e dell’Aula alle 16 e 15.

Consiglio regionale A1

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Il Carbonia ospita il Guspini Terralba nel ritorno dei quarti di finale della Coppa Italia (inizio ore 15,00, dirige Francesco Cozzolino di Oristano, assistenti di linea William Sunda e Francesco Orrù di Cagliari) e anche senza il bomber Giuseppe Corona, uscito dal campo per infortunio domenica scorsa ad Assemini, insegue la qualificazione alle semifinali. La squadra di Sebastiano Pinna parte dal vantaggio acquisito due settimane fa sul proprio campo, 1 a 0, e dal precedente favorevole in campionato, che l’ha vista violare il “Carlo Zoboli” con il punteggio di 2 a 0.

Il tecnico biancoblu Andrea Marongiu ha convocato questi 18 calciatori: Andrea Bove, Daniele Bove, Alessio Sabiu, Simone Giovagnoli, Alessio Graccione, Michael Graccione, Cristian Mameli, Mirko Serra, Marco Foddi, Nicola Serra, Giovanni Congiu, Stefano Demontis, Fabrizio De Gradi, Daniele Contu, Andrea Desogus, Mattia Casula, Fabio Cuccheddu e Fabio Campus.

Sugli altri campi, sono in programma Quartu 2000 – Seulo 2010 (andata 0 a 5), Dorgalese – Stintino (andata 2 a 0) e Bonorva – Sef Tempio, giovedì 1 dicembre, inizio ore 17.30 (andata 0 a 1).

Carbonia calcio 2016-2017

 

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Ponte di Sant'Antioco 1 copia

«Che fine hanno fatto i fondi destinati al canale navigabile della laguna di Sant’Antioco, ben 700mila euro, indispensabili per garantire la percorribilità di un tratto di mare battuto sia dalle barche da pesca, sia dai diportisti?»

Lo chiede il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci.

«Non si trattava mica di opere di poco conto – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco -, ma di interventi che avrebbero rappresentato una piccola rivoluzione assicurando la navigabilità a tutti gli utenti, e non soltanto ai pescatori esperti che conoscono perfettamente le secche della laguna (i quali, tuttavia, incontrano difficoltà durante la navigazione notturna, visto che le boe di segnalazione sono sparite, finite alla deriva o semplicemente non funzionano).»

«I 700mila euro, stanziati dall’ex Provincia di Carbonia Iglesias, erano stati inseriti nella programmazione del famigerato Piano Sulcis e oggi, a causa dei problemi cui è andata incontro la provincia del Sud Sardegna nel chiudere il bilancio, sono stati definanziati senza battere ciglio. Un’operazione che ci lascia sgomenti. Insomma, siamo alle solite. Il comune di Sant’Antioco paga il prezzo di chi considera il Piano Sulcis un salvadanaio da cui attingere nei momenti di difficoltà. L’ennesimo scippo consumato a danni della comunità antiochense, nel silenzio generale. Non una parola spesa dal coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi – sottolinea Ignazio Locci -, men che meno da parte dell’assessore Paolo Maninchedda.»

Ignazio Locci ha presentato un emendamento, sottoscritto dall’intero gruppo di Forza Italia Sardegna, alla variazione di bilancio DL 384: un milione di euro «per la manutenzione del canale navigabile dell’arcipelago del Sulcis, opera già delegata alla provincia del Sud Sardegna (Piano Sulcis)».

«Mi auguro che prevalga il buon senso – conclude Ignazio Locci – ed il centrosinistra alla guida Regione prenda atto dell’importanza dei lavori dicendo sì alla proposta di finanziamento.»

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Al via il lungo week end dedicato all’eccellenza vitivinicola della Sardegna, il B’Week, momento conclusivo della V Edizione del Concorso Enologico Nazionale Binu organizzato dalla Camera di Commercio di Nuoro, in collaborazione con la Camera di Commercio di Oristano, d’intesa con il Sistema Camerale della Sardegna. L’iniziativa è patrocinata anche dal comune di Nuoro e dall’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna.

La kermesse, in programma il 2, 3, 4 dicembre nella location dell’Exmè di Piazza Mameli, a Nuoro, avrà inizio con la premiazione dei vini vincitori dell’edizione 2016 di Binu: venerdì 2 dicembre, alle ore 11.00, verranno assegnate le ambite medaglie d’oro, argento e bronzo. Alla V edizione dell’ambito concorso hanno partecipato 250 etichette, analizzate da cinque commissioni di degustazione composte da 25 esperti provenienti da tutta Italia, coordinati da illustri presidenti: Mario Fregoni, professore ordinario di viticoltura all’Università degli Studi di Piacenza, Ico Turra, pluripremiato a Bruxelles, consulente enologo, Stefano Ronconi, giornalista enogastronomico (lucianopignataro.it, Guida Vini d’Italia dell’Espresso, docente O.N.A.V.), Giuliana Dalla Longa (Perito Sommelier-Gourmand e Sommelier Professionista A.S.P.I.), Alessandra Del Caro (Ricercatrice specializzata sull’Analisi Sensoriale all’Università degli Studi di Sassari).

I componenti delle commissioni, esperti Laore, A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier), O.N.A.V. (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino), A.S.P.I. (Associazione Sommelier Professionisti Italiani), supportati da una squadra di sette efficientissimi sommelier qualificati, hanno espresso le loro valutazioni sui vini in concorso secondo il metodo di analisi sensoriale “Union Internationale des Oenologues”.

A partire da venerdì 2 dicembre, quindi, dalle 16.00 alle 23.00, l’invito è entrare all’Exmè, ritirare il calice e iniziare il viaggio tra i migliori vini della Sardegna, lasciandosi guidare dai produttori e dagli abili sommelier alla conoscenza del gusto. Non solo, la rassegna è ricca di tante iniziative: venerdì si potrà degustare la Vernaccia, abilmente accompagnata con prodotti dolci e salati dell’isola, oppure assaporare le molteplici varietà di Vermentino. Mentre sabato 3 dicembre alle 18.00 è prevista l’interessante degustazione dei vini vincitori della V Edizione del Concorso Enologico Nazionale Binu, e alle 20.30 quella del Mandrolisai. Domenica, infine, alle ore 18.00, non poteva mancare il vino Cannonau, la varietà a bacca nera maggiormente coltivata nell’isola, il più antico del Mediterraneo.
Le degustazioni sono realizzate
grazie alla proficua collaborazione con le Camere di Commercio di Oristano e Sassari, e con le associazioni Ais, Onav e Aspi.

Sabato 3 e domenica 4 dicembre, in particolare, saranno graditi ospiti due chef d’eccezione: Roberto Petza del Ristorante S’Apposentu, e Clelia Bandini del Ristorante Lucitta, protagonisti dei cooking show. Oramai da quattro anni lo chef Roberto Petza può vantare l’ambita stella Michelin, oltre alle 3 Forchette per il terzo anno consecutivo, assegnate dalla guida “Gambero Rosso Ristoranti d’Italia 2017″, mentre recentemente anche la guida “L’Espresso – ristoranti d’Italia 2017” ha assegnato i “3 cappelli” al ristorante della Marmilla. Un successo convinto e completo.

Mentre, emblema dell’arte culinaria al femminile, Clelia Bandini ricorda: «La grande bellezza di questo lavoro sono il confronto e la crescita. Ma l’arma più importante è la curiosità, che fa percepire che non si è ‘mai arrivati’ e che mi spinge a conoscere il più possibile. L’amore per la cucina è l’elemento che completa il quadro e che spinge alla cura minuziosa dei particolari, il suo motto è: Sono i dettagli che fanno la differenza».

Nel ricco week end vi saranno altri eventi: il seminario Enoturismo il Sardegna. Il futuro è oggi, avvio del progetto a cura della Camera di Commercio di Cagliari, degustazione di oli internazionali, laboratorio I colori del vino, a cura dell’Ailun che dal 1996 sviluppa metodi ottici per il controllo colorimetrico dei vini, oltre ai divertenti laboratori per bambini. Le tre serate saranno animate da musicisti jazz dell’Associazione Intermezzo di Nuoro: Mauro Medde Trio, Lime Tree e Bahiaos.

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La vicenda della Casa dell’anziano di via Mazzini, a Carbonia, è arrivata oggi all’ultimo atto, con il trasferimento dei 15 anziani rimasti, in altre residenze del territorio.

Dopo l’incontro organizzato lo scorso 11 novembre dal prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, per verificare lo stato di avanzamento dei lavori, a seguito della proroga rilasciata nel mese di luglio e finalizzata a scongiurare la chiusura della struttura, al quale hanno partecipato il sindaco di Carbonia, il dirigente del IV servizio del comune di Carbonia, i responsabili di AREA, la responsabile della società CAM che gestisce la struttura ed una rappresentanza dei familiari degli anziani ricoverati nella struttura, il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, accertata la mancanza delle condizioni necessarie, non ha concesso un’altra proroga per tenere aperta la struttura e, di conseguenza, il trasferimento degli anziani è diventato inevitabile.

Stamane, alla partenza dei primi anziani, destinati ad altre residenze del territorio, 11 su 15 alla RSA Sant’Elia di Nuxis, si è vissuto un clima di profonda tristezza, perché al di là di tutti i problemi, gli anziani si trovavano bene e non avrebbero voluto “cambiare casa”.

Vi proponiamo ora l’intervista realizzata con due dei componenti del Comitato dei familiari che si è battuto fino all’ultimo per scongiurare la chiusura della struttura, Salvatore Caria e Patrizia Drò.

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Sabato, a Cagliari, si terrà una giornata di studi, ma anche concerti, per ripercorrere la vita e le opere di Giuseppe Agus, violinista cagliaritano che ebbe un ruolo di spicco nel panorama culturale londinese del Settecento, ma che la storia ha invece dimenticato.

L’iniziativa è dell’associazione Echi lontani che, insieme al Conservatorio di Cagliari, sabato 3 dicembre, alle 9.30, nell’aula magna dell’istituzione musicale  organizza “Giuseppe Agus, un violinista cagliaritano nella Londra del ‘700”. La giornata è l’occasione per rimettere insieme, almeno per quanto permettano le ricerche sinora svolte, il ricco puzzle della vita di Agus, musicista che con le sue composizioni contribuì al passaggio dal severo linguaggio del “Barocco musicale” verso il più moderno “Stile galante”.

La giornata è il punto di partenza di  un progetto triennale volto a far emergere una volta per tutte la figura di Giuseppe Agus che, sebbene non abbia la stessa grandezza di Bach o Mozart, ha lasciato un’eredità importante. Dal raffronto tra la sua produzione e quella di Luigi Boccherini, considerato l’alfiere della musica strumentale italiana della seconda metà del XVIII secolo, e arrivato storicamente più tardi emerge, infatti, che per circa duecento anni sia stata attribuita a quest’ultimo una raccolta di brani composti invece dal musicista cagliaritano.

L’appuntamento di sabato si apre con i saluti di Gianluca Floris ed Elisabetta Porrà, rispettivamente presidente e direttrice del Conservatorio di Cagliari, quelli dell’assessore comunale alla Cultura, Paolo Frau, del responsabile comunicazione della Fondazione di Sardegna, Graziano Milia, del direttore del dipartimento di Musica antica del conservatorio “J. J. Fux” di Graz (Austria), Dario Luisi.

Subito dopo si entra nel vivo con l’intervento di diversi studiosi: Myriam Quaquero, parlerà della “Musica nel Settecento in Sardegna, Giuseppe Agus”; Enrico Di Felice interverrà su “Un tesoro nascosto in una scoperta inaspettata”; Enrico Fanni parlerà di “Giuseppe Agus padre e figlio, una ricerca genealogica”; mentre Roberto Milleddu illustrerà “I due Agus quindici anni dopo. Un tentativo di rilettura della vita e delle opere di Giuseppe e Joseph Francis Agus”.

La giornata proseguirà alle 20.00, nel Palazzo Regio, con un concerto dal titolo “Agus e Händel”: protagonista sarà il Bizzarria Ensemble, composto da Attilio Motzo (violino barocco), Sara Meloni (violino barocco, viola), Fabrizio Meloni (violoncello barocco), Fabrizio Marchionni (clavicembalo). Un altro concerto, dal titolo “Agus e J. C. Bach-Confronti” sarà proposto sabato 10 dicembre alla stessa ora, sempre nel Palazzo Regio: protagonista sarà, ancora una volta, il Bizzarria Ensemble.

Nato a Cagliari nel 1722 (fu battezzato nella chiesa di Sant’Eulalia, nel quartiere Marina), dopo aver studiato in uno dei conservatori di Napoli , nel 1742 Giuseppe Agus divenne primo violino nella Cappella civica del capoluogo sardo. Successivamente si trasferì a Londra, dove con ogni probabilità fu uno dei componenti dell’Orchestra di Georg Friedrich Händel. Nella capitale britannica Agus strinse relazioni con i più importanti musicisti del  momento, diventando egli stesso una personalità conosciutissima. Fu stretto amico, tra gli altri, di Johan Christian Bach, figlio di Johan Sebastian, e insieme a lui divenne maestro di Elisabeth Billington, pianista precocissima poi ricordata come il più grande soprano che l’Inghilterra abbia mai avuto.

Nel 1991, a scoprire in modo casuale dell’esistenza di Giuseppe Agus, è stato il musicista Enrico Di Felice: mentre preparava un concerto per il 250° anniversario della nascita di Luigi Boccherini si è imbattuto in questo nome e nell’analizzare il corpus delle opere di Boccherini, notò che i duetti op. 37 per due violini, erano stati restituiti (grazie agli ultimi studi di Yves Gérard e Aldo Pais, che hanno curato l’edizione moderna dello stesso Boccherini) alla legittima paternità di un compositore di nome Giuseppe Agus.

“Giuseppe Agus, un violinista cagliaritano nella Londra del ‘700” è realizzato in partenariato con il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, e con il contributo della Fondazione di Sardegna, degli Assessorati alla Cultura e Spettacolo della Regione Sardegna, del Comune di Cagliari. Echi lontani fa parte del REMA, il network europeo dei Festival di Musica Antica.

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Gli artigiani della Sardegna, i soci, i collaboratori e le loro famiglie hanno tempo fino al 15 dicembre prossimo per iscriversi a San.Arti., il Fondo di assistenza sanitaria integrativa creato su misura per il sistema delle imprese artigiane, per colmare le carenze della sanità pubblica.

Operativo da 3 anni, costituito da Confartigianato, dalle altre Confederazioni artigiane e dai Sindacati dei lavoratori, il Fondo è destinato ai lavoratori dei settori dell’edilizia, dell’autotrasporto, della lavorazione del legno, della metalmeccanica, del tessile, degli alimentari, dell’acconciatura, dell’estetica, della chimica e dell’alimentazione e della moda. Dal 1 gennaio 2015 le prestazioni del Fondo sono state estese anche ai titolari, soci, collaboratori e ai loro familiari, completando di fatto la copertura per tutto il mondo artigiano.

Attraverso  una piccola quota annua, fornisce assistenza sanitaria coprendo una vasta area di competenze mediche quali il rimborso integrale dei ticket sanitari per visite mediche, esami diagnostici e pronto soccorso, sostegni e rimborsi per maternità e neonati, diagnostica e visite specialistiche, pacchetti preventivi e check-up gratuiti, gravi inabilità permanenti, ricoveri per interventi chirurgici, consulenze medico-farmaceutiche, e prestazioni odontoiatriche e di implantologia. Il fondo in Sardegna è destinato a una platea di 9.017 imprese e 28.819 lavoratori.

«Il fondo fornisce prestazioni sanitarie “su misura” per la domanda di salute dei titolari e dei dipendenti, con le loro famiglie, delle imprese artigiane – sottolinea Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – e rappresenta un welfare integrativo con prestazioni innovative e di alta qualità rispetto ad un’offerta di servizi pubblici generica e spesso carente. Questo è uno strumento che in momenti difficili come quello attuale – conclude Mameli – sostiene gli artigiani, i lavoratori e soprattutto le loro famiglie. Un aiuto concreto che contribuirà a migliorare le condizioni di vita di chi si trova a confrontarsi con i tantissimi problemi quotidiani”.

Attraverso San.Arti., si conferma il valore della cultura partecipativa e dei principi di sussidiarietà e di mutualismo espressi nelle relazioni sindacali dell’artigianato. Un modello che responsabilizza le parti sociali e che assume straordinaria importanza soprattutto in questo momento di crisi economica.

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Il Centro Regionale di Programmazione comunica che relativamente al bando “Aumento della competitività delle Mpmi operative, attraverso il sostegno agli investimenti materiali e immateriali, servizi di consulenza e formazione” , è stata raggiunta la dotazione finanziaria di euro 10.000.000, sulla base delle domande presentate al 28 novembre 2016.
Le domande potranno comunque essere presentate fino alla scadenza del 31 dicembre 2016.

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Sabato 3 dicembre, a partire dalle ore 16.00, presso la Sala Polifunzionale del comune di Carbonia, in Piazza Roma sotto i portici (ex Dopolavoro), si terrà la presentazione del libro “Anime inquiete… boh!”, in occasione della chiusura di Progetti di Salute Mentale rivolti ai sofferenti psichici del nostro territorio, seguiti dal Centro di Salute Mentale della ASL 7 di Carbonia.

La modalità di chiusura del progetto (molto importante nel percorso di inclusione sociale) prevede la lettura di brani autobiografici, scritti nell’ambito di un laboratorio di scrittura creativa e poi raccolti e pubblicati nel libro che sarà presentato questo sabato.

Il laboratorio di scrittura è stato curato da Claudio Moica. Il libro è pubblicato dalla Pettirosso Editore.

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