16 April, 2024
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Si riducono i tempi di pagamento delle fatture per le imprese e i professionisti che lavorano con la Pubblica Amministrazione della Sardegna.

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Si riducono i tempi di pagamento delle fatture per le imprese e i professionisti che lavorano con la Pubblica Amministrazione della Sardegna. Queste, infatti, vengono saldate con una media di 65 giorni ovvero ne servono 42 ai Comuni, 98 agli Enti sanitari e 39 ad altri Enti. In ogni caso si registra ancora uno sforamento medio di 35 giorni.

I dati sulla velocità, pongono la nostra regione al 14° posto in Italia (media 58 giorni): al primo posto la provincia Autonoma di Bolzano con 36 mentre l’ultimo è il Molise con 107.

Nei territori delle ex province, gli Enti pubblici più veloci a saldare le fatture sono quelli di Oristano con 37 giorni, seguiti dal Medio Campidano con 44 e da quelli di Nuoro con 53.

Nonostante il 57,4% delle Pubbliche Amministrazioni sarde paghi entro i termini di legge (30 giorni per i Comuni e 60 per le Amministrazioni sanitarie), il restante 42,6% salda i propri debiti ancora con un considerevole ritardo.

A certificare questi risultati è la rilevazione dall’Osservatorio per le Micro e piccole imprese di Confartigianato Imprese Sardegna dal titolo “Tempi di pagamento della P.A.”, su dati del ministero dell’Economia e delle Finanze al 22 settembre scorso.

Tornando indietro di 18 mesi (al 31 dicembre 2015) i dati raccontavano di come nell’Isola occorressero, in media, 103 giorni per saldare le fatture alle imprese mentre per i pagamenti sanitari si arrivava a una media i 133 ovvero si “sforava” di 73 giorni con le fatture ordinarie e di 43 nella sanità.

«Già un anno fa, rilevammo un sostanziale accorciamento dei tempi di pagamento dagli Enti Locali e Pubblici verso le attività produttive – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – anche considerato questo netto miglioramento, non saremo totalmente soddisfatti finché tutte le imprese non pagheranno e non verranno pagate entro i termini di legge. La soluzione contro i ritardi e per rispettare il diritto delle imprese ad essere pagate in tempi certi sarebbe quella di applicare la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti degli imprenditori nei confronti dello Stato. Capiamo come ci siano ancora tante difficoltà finanziarie e organizzative ma non capiamo perché debbano farne le spese i professionisti e le impreseNegli anni passati – sottolinea il presidente Matzutzi – come associazione datoriale abbiamo condotto delle battaglie importanti contro la burocrazia amministrativa e, dopo anni di lotte, un minimo di risultato lo abbiamo ottenuto. L’unico rammarico è quello di non essere riusciti a salvare molte imprese che hanno dovuto arrendersi a pagamenti che non arrivavano mai

Ma è ancora lontano il termine ordinario di 30 giorni stabilito dalla Direttiva Comunitaria sui pagamenti 2011/7/UE – recepita con il decreto legislativo 9 novembre 2012 n.192; termine derogabile in alcuni casi non oltre i 60 giorni come per acquisti del Servizio sanitario nazionale.

«E’ necessario impegnarsi affinché ci sia la chiusura di tutte le partite di pagamento entro i 30 giorni – aggiunge Antonio Matzutzi – anzi, è necessario che i pagamenti avvengano con ancora più celerità rispetto a quanto imposto dai termini di legge. Abbiamo tanti esempi virtuosi di Comuni che saldano tutto anche entro 23 giorni: quindi si può fare

«Purtroppo, ancora tante piccole imprese, troppe, rinunciamo a partecipare ai bandi pubblici per paura dei tempi di pagamento e dei contenziosi – precisa Antonio Matzutzi – in questo periodo, dove si parla tanto di un più facile accesso delle microimprese agli appalti di opere pubbliche il cui avvio potrebbe servire a immettere nel mercato importanti risorse economiche, a creare lavoro e a salvare imprese e posti il problema è che se poi i pagamenti vengono effettuati in maniera tardiva, le imprese soffrono enormemente.»

A livello nazionale, nella classifica generale di tutti gli Enti più celeri, al settimo posto assoluto troviamo quelli della provincia di Oristano (37 giorni), lista aperta dai 25 giorni Mantova e Sondrio e chiusa dai 111 di Catanzaro.

Focalizzando l’attenzione sui Comuni pagatori più veloci, a livello nazionale troviamo l’Ogliastra seconda con 26 giorni, Carbonia Iglesias terza con 27, Medio Campidano quarta con 28, Sassari decima con 30. Prima Sondrio con 25 mentre all’ultimo posto c’è Campobasso con 114.

Tra gli Enti Sanitari, il peggiore a livello nazionale è Sassari che salda con 138 giorni di media mentre il migliore, sempre a livello nazionale, è Oristano (17 giorni). Tra questi da segnalare i 144 giorni dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari ed i 135 dell’Azienda per la tutela della Salute di Sassari.

«Non dimentichiamoci che i ritardi dei pagamenti – conclude il presidente Matzutzi – costringono le aziende a rivolgersi in maniera sempre più massiccia al mercato del credito, sempre più asfittico e sempre meno accessibile agli artigiani e alle piccole e medie imprese. E’ necessario continuare a lavorare per spezzare questa spirale pericolosa per le aziende.»

 

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