28 April, 2024
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Ignazio Locci (sindaco di Sant’Antioco): «Sul dimensionamento scolastico, la Regione può e deve intervenire»

«La Regione può, ha il dovere di intervenire per salvare le decine di autonomie scolastiche a rischio, in procinto di essere sacrificate dalla fredda logica dei numeri e dei costi, così come previsto da norme nazionali che non tengono conto delle varie e diverse specificità territoriali. Norme uguali per tutti che, applicate in Sardegna, produrranno un’ecatombe. La Regione, dunque, deve negoziare con lo Stato obiettivi adatti all’Isola, alla sua condizione, al fine di giungere a una “tipologia” di dimensionamento misurata, mettendo sul piatto le risorse necessarie per pagare Presidi e DSGA. Mi appello anche all’Anci Sardegna perché si faccia promotrice presso il Governo regionale verso l’apertura di un tavolo di trattativa con lo Stato.»

A dirlo è Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.

«Da Sindaco mi confronto con questo tema ormai da anni e ho maturato la convinzione che parlarne soltanto in occasione delle conferenze annuali per la redazione del “Piano di dimensionamento scolastico” (peraltro già abbondantemente deciso da enti sovraordinati ai Comuni sulla base di logiche glaciali), sia un cattivo servizio reso alle nostre Comunità: dobbiamo invece pretendere scuole in ogni Comune, presidi dello Stato stabili per garantire un futuro alla nostra società aggiunge Ignazio Locci -. Come risolvere il problema in Sardegna? Le norme nazionali che, come detto, vengono applicate in ogni porzione di territorio, penisola e isole comprese, si rifanno a una logica dei costi e del risparmio economico: norme di stabilizzazione dei conti pubblici che, di fronte al calo demografico e alla conseguente riduzione della popolazione studentesca, innescano il meccanismo di funzionamento di un’immensa tagliola che annualmente si abbatte sulla Scuola –  intesa come istituzione – senza pietà. La Regione, pertanto, deve aprire un tavolo dedicato alla Sardegna con il Governo nazionale liberando risorse per almeno dieci milioni di euro necessarie per pagare Presidi e DSGA: di fronte ad un avanzo libero di amministrazione da 170 milioni di euro, non mi sembra una grande cifra, quanto piuttosto un investimento lungimirante conclude Ignazio Locci -. Mi appello al buon senso di tutti gli attori coinvolti: la soluzione può essere individuata.»

 

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