13 June, 2025
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Primari e Caposala a scuola di comunicazione, all’ospedale Sirai di Carbonia, per prevenire e gestire i conflitti in reparto

Si è tenuta nei giorni del 29 e 30 maggio scorsi, presso l’Aula Gaetano Fiorentino dell’Ospedale Sirai di Carbonia, la 1ª edizione del corso sulla “Prevenzione del conflitto all’interno del contesto lavorativo: strumenti per comunicare efficacemente nelle aziende sociosanitarie”, diretto a Direttori di Struttura (ex primari) e Incaricati di Funzione Organizzativa di Coordinamento (ex caposala).
Il corso promosso dalla Struttura delle professioni sanitarie, è stato affidato alla ditta Pipol Persone e Organizzazione S.r.l con determina dirigenziale ARES n 1085 del 18/04/2025 è ha previsto l’integrazione di un docente interno.
La docenza ha visto alterarsi il dott. Michele Confalonieri – amministratore unico di Pipol Persone e Organizzazione S.r.l ed esperto in gestione e sviluppo delle Risorse Umane e cambiamento organizzativo – e la dott.ssa Katia Palmas, – psicologa del lavoro e delle organizzazioni sociali, psicoterapeuta analista transazionale Mediatrice familiare, terapeuta EMDR- del Consultorio Familiare di Carbonia.
Dopo l’introduzione del Direttore scientifico, dott. Antonello Cuccuru, che ha aperto i lavori con una chiarificazione semantica sul termine conflitto (cum-fligere) che in latino significa letteralmente “urtare insieme”, ma anche “far incontrare” a seconda del contesto, sono stati presentati gli obiettivi del corso e i due docenti. A seguire l’intervento del commissario straordinario, dott. Andrea Marras, che, nel portare i saluti istituzionali, ha sottolineato come il conflitto può essere considerato costruttivamente come uno scambio di idee, un’occasione per far emergere differenti punti di vista, o un processo di confronto.
Il corso della durata di due giornate, ha avuto l’obiettivo generale di sviluppare e rinforzare, nei dirigenti e nel middle management, le capacità di comunicare efficacemente anche in situazioni ad alto livello di conflittualità.
In particolare, l’intervento formativo ha inteso conseguire i seguenti obiettivi specifici: sapere distinguere le motivazioni e le cause che possono determinare incrinature o vere rotture nel rapporto con l’altro; fornire strumenti per potere gestire al meglio le difficoltà relazionali; curare le relazioni nei contesti operativi di lavoro quotidiano, autodiagnosticare alcune aree di sviluppo individuali e definire un action plan individuale per il loro miglioramento.
Dopo un momento di setting d’aula con la presentazione di tutti i partecipanti, che ha messo in luce le aspettative dei partecipanti, il dott. Michele Confalonieri, ha precisato come nella società complessa -come quella attuale -, la comunicazione ha assunto ormai una centralità strategica in tutte le sfere delle prassi individuali e organizzative.
I cambiamenti sempre più veloci aumentano il numero di conflitti organizzativi e fra i professionisti delle aziende ed il cittadino/cliente. Le persone sono quindi sempre più chiamate a lavorare per prevenire o gestire conflitti. Avere efficaci processi di comunicazione e saper affrontare e risolvere positivamente un conflitto consentono una crescita importante delle persone coinvolte, ecco perché all’interno delle organizzazioni diventa quindi vitale conoscere e praticare i comportamenti e le tecniche di comunicazione orientati a comunicare efficacemente prevenire e gestire situazioni conflittuali, possedere conoscenze e tecniche per negoziare e fare evolvere in senso costruttivo situazioni critiche
Per affrontare efficacemente le problematiche legate alla comunicazione efficace ed all’anticipazione e gestione del conflitto sono state approfondite in aula le seguenti aree di competenze: la relazione efficace, la gestione conflitto, la comunicazione e la negoziazione, i principi della comunicazione interpersonale, le trappole relazionali, la differenza tra contrasto e conflitto, l’identificazione delle cause del conflitto per adottare le appropriate tecniche di gestione, le strategie e le tecniche di negoziazione ed infine, la gestione del post conflitto.
I principali modelli e metodi di riferimento utilizzati in aula hanno preso in esame la pragmatica della comunicazione umana di Watzlawick, il Conflitto e la sua gestione di De Dreu, Galthung, Glasl), il Modello i Fisher Ury , il Modello di Scaglione e Vergnani e la negoziazione generativa.

L’intervento delle dott.ssa Katia Palmas, pur nell’economia di tempo a disposizione, ha catalizzato l’attenzione dei partecipanti con la presentazione dell’Analisi Transazionale (AT) applicata ai diversi contesti lavorativi. L’Analisi Transazionale è una teoria psicologica sviluppata da Eric Berne negli anni ’50. Si basa sull’idea che la personalità di un individuo sia composta da tre stati dell’Io: Genitore, Adulto e Bambino.
Questi stati influenzano pensieri, emozioni e comportamenti, e l’analisi delle interazioni tra essi, chiamate “transazioni”, aiuta a comprendere e migliorare le dinamiche relazionali.
Ogni individuo possiede ed utilizza tutti gli Stati dell’Io descritti (G, A, B) ma può esservi la tendenza ad utilizzarne uno in maniera privilegiata ovvero in maniera rigida.
L’AT offre un approccio psicologico che aiuta a comprendere le dinamiche relazionali e comunicative, fornendo strumenti per gestire in modo più efficace i conflitti e le difficoltà comunicative.
Dopo la presentazione dell’AT, la docente ha coinvolto i partecipanti con la compilazione del questionario sugli stati dell’io (egogramma), un interessante modello psicometrico è messo a punto da John M. Dusay nel 1965 che permette la mappatura degli Stati dell’Io ai fini del confronto transazionale. L’analisi dei risultati di un questionario sugli stati dell’Io è generalmente effettuata per fornire un feedback personalizzato e guidare l’individuo verso una maggiore consapevolezza di sé.
Nel corso delle relazioni sono stati sperimentati ulteriori test di autodiagnosi sugli stili di relazione e sugli aspetti da migliorare.
Attraverso l’esame della descrizione di alcuni conflitti, raccontati dai partecipanti, è stato infine possibile individuare, sulla base dei principi delle teorie sistemiche e psicosociali relative alla gestione dei conflitti, le cause del conflitto, la percezione del proprio e altrui atteggiamento relativo alla gestione del conflitto, le “reali” parti coinvolte e gli aspetti emozionali.
I partecipanti si sono dichiarati molto soddisfatti del corso, con una richiesta di maggiore approfondimento dell’AT, affermando che ha risposto alla maggior parte delle attese espresse in fase iniziale.

E' iniziato il conto
Marco Meloni (senato

giampaolo.cirronis@gmail.com

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