24 April, 2024
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Inizierà il 23 giugno in Corte d’Assise, a Cagliari, il processo a carico di Giuseppe Lorenzo Demurtas, 63 anni, marito di Anna Maria Merola, l’infermiera 59enne morta per asfissia il 2 agosto 2017, a seguito dell’incendio sviluppatosi nell’abitazione di via Cristoforo Colombo, a Medadeddu, periferia di Carbonia. 

I giudici dovranno accertare se l’incendio sia stato provocato – come sostiene la difesa – da un cattivo funzionamento dell’impianto di climatizzazione – o dalla volontà di provocare la morte della donna, da parte del marito, per il quale il sostituto procuratore Paolo De Angelis ha chiesto il rinvio a giudizio, richiesta accolta dal GUP Lucia Perra.

Il figlio di Giuseppe Demurtas, Roberto, 30 anni, ha chiesto il rito abbreviato – che avrà inizio il 13 luglio – per l’accusa di maltrattamenti. 

Svolta nelle indagini sulla morte di Anna Maria Merola, l’infermiera 58enne che alle prime luci dell’alba del 2 agosto 2017 fu vittima di un’asfissia a causa del violento incendio che avvolse l’abitazione in cui viveva in via Cristoforo Colombo 31, nella frazione di Medadeddu, a Carbonia.

Il procuratore aggiunto Paolo De Angelis, al termine delle indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio di Giuseppe Lorenzo Demurtas, 63 anni, marito della vittima, imputato di omicidio volontario ai danni di Anna Maria Merola, per averne cagionato la morte appiccando un incendio al piano terra della comune abitazione nel corso della notte e così, a causa delle fiamme e dei fumi incandescenti sviluppatisi dall’incendio, causava la morte della moglie che, trovandosi nella camera da letto al 2° piano dell’abitazione ed avendo gravi problemi di deambulazione, non riusciva a fuggire e rimaneva uccisa per l’azione combinata del fuoco e del fumo che avevano invaso la casa e le scale interne; e di tentato omicidio dei figli Roberto e Pietro nonché delle rispettive fidanzate, temporaneamente ospitate in casa, che dormivano nelle camere situate al 1° piano, costringendoli a buttarsi dalle finestre per scampare all’incendio, nonché facendo correre al figlio Pietro pericolo di asfissia, scampato solo per l’arrivo dei vigili del fuoco. Giuseppe Lorenzo Demurtas è difeso dagli avvocati Lorenzo Perra e Agostinangelo Marras.

La richiesta di rinvio a giudizio andrà al vaglio della giudice delle udienze preliminari, dott.ssa Lucia Perra, nell’udienza fissata per il 12 gennaio 2022.

Il procuratore aggiunto Paolo De Angelis ha chiesto il rinvio a giudizio di Giuseppe Lorenzo Demurtas e del figlio Roberto, 29 anni, per maltrattamenti in famiglia ai danni di Anna Maria Merola, per avere in concorso tra loro maltrattato la vittima, con condotte abituali dirette a umiliarla, mortificarla, privarla di cure e attenzioni essenziali per la sua condizione di infermità che la rendevano pur temporaneamente inidonea alla deambulazione e alle quotidiane attività di cure verso la sua stessa persona, nonché  con condotte di ingiurie, prospettazione di perdita della capacità legale, sottrazione di risorse economiche e quindi sottoposizione ad un regime finanziario e patrimoniale di completa sottomissione al marito. Nella richiesta di rinvio a giudizio sono elencate dettagliatamente tutte le azioni messe in atto dal marito e dal figlio ai danni di Anna Maria Merola.

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E’ stato effettuato questa mattina un nuovo sopralluogo dei carabinieri del RIS e dei vigili del fuoco, disposto dal sostituto procuratore della Repubblica, nella villetta di via Cristoforo Colombo 31, in località Medadeddu, alla periferia di Carbonia, nella quale alle prime luci dell’alba del 2 agosto 2017 perse la vita una donna di 58 anni, l’infermiera Anna Maria Merola, vittima di un’asfissia a causa del violento incendio che avvolse l’abitazione. Da quel giorno la villetta si trova sottoposta a sequestro penale. Il sopralluogo odierno è il terzo, dopo il primo effettuato il 16 agosto 2017, due settimane dopo la tragedia, ed il secondo, risalente al 12 dicembre del 2017.

Anna Maria Merola dormiva al piano superiore della villetta e, anche a causa di problemi di deambulazione per una recente frattura riportata ad una gamba, non riuscì a mettersi in salvo dalle fiamme e dal fumo che proveniva dal piano terra, dove avrebbe preso il via l’incendio. Le indagini proseguono, al fine di accertare le cause dell’incendio, dal quale riuscirono a mettersi in salvo gli altri cinque occupanti la villetta: il marito, i due figli e le rispettive fidanzate.

 

 

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E’ stato effettuato questa mattina un nuovo sopralluogo, disposto dal sostituto procuratore Paolo De Angelis, nella villetta di via Cristoforo Colombo 31, in località Medadeddu, alla periferia di Carbonia, nella quale alle prime luci dell’alba dello scorso 2 agosto ha perso la vita una donna di 58 anni, Anna Maria Merola, vittima di un’asfissia a causa del violento incendio che ha avvolto l’abitazione. Da quel giorno la villetta si trova sottoposta a sequestro penale. Il sopralluogo odierno segue il primo effettuato il 16 agosto, due settimane dopo la tragedia.

Sul posto sono intervenuti carabinieri, vigili del fuoco e uomini del RIS. Al sopralluogo hanno partecipato anche i consulenti delle parti.

    

 

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Si è svolto questa mattina, dalle 9.00 fin dopo mezzogiorno, il sopralluogo nella villetta di via Cristoforo Colombo 31, in località Medadeddu, alla periferia di Carbonia, nella quale alle prime luci dell’alba dello scorso 2 agosto ha perso la vita una donna di 58 anni, Anna Maria Merola, vittima di un’asfissia a causa del violento incendio che ha avvolto l’abitazione. Da quel giorno la villetta si trova sottoposta a sequestro penale.

Il maresciallo maggiore Vincenzo Pitagora, comandante del Comando Stazione dei carabinieri di Carbonia, su delega del sostituto procuratore Paolo De Angelis, ha avvisato il marito della vittima, Giuseppe Lorenzo Demurtas; i due figli Pietro e Roberto; i genitori della vittima, Gildo Merola e Mariangela Manca; la sorella della vittima, Maria Antonietta Merola; le fidanzate dei due figli, presenti nell’abitazione il giorno in cui si è verificato l’incendio ed ha perso la vita Anna Maria Merola; che questa mattina si sarebbe svolto il sopralluogo da parte del Comando dei carabinieri, e di personale specializzato, unitamente ad un consulente tecnico esperto, l’ingegner Domenico Salimbeni, preventivamente nominato dal dottor Paolo De Angelis, per un esame approfondito alla pompa di calore e a tutto l’impianto elettrico, per accertare anomalie dello stesso che potrebbero aver causato un corto circuito o simili. Al sopralluogo hanno partecipato anche i consulenti delle parti (genitori e sorella di Anna Maria Merola da una parte, il marito e i due figli dall’altra), e i vigili del fuoco. All’interno e all’esterno dell’abitazione, sono state effettuati tutti i rilievi del caso, con ampia documentazione fotografica e filmati. Al termine del sopralluogo, l’abitazione è stata richiusa e resta sottoposta a sequestro penale.

 

 

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Il direttivo del Collegio Ipasvi e la comunità infermieristica del Sulcis Iglesiente, stringendosi intorno alla famiglia, ricordano la professionalità della collega infermiera Anna Maria Merola, tragicamente scomparsa nel rogo della sua abitazione. Si era diplomata nel 1984 presso la scuola Maria di Piemonte sezione USL 17 Carbonia, e dal 2011 era una delle prime iscritte all’albo Ipasvi Carbonia Iglesias. Esercitava presso il poliambulatorio di San Ponziano ex Asl 7 e ultimamente era costretta all’uso delle stampelle e a difficoltà di deambulazione a causa di un infortunio sul lavoro. «Per cause accidentali, Anna Maria non è più tra noi – dice il presidente del Collegio Graziano Lebiu -, ma il suo esercizio professionale e la dedizione al lavoro resteranno un ricordo difficile da dimenticare».

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E’ stata sottoposta a sequestro penale la villetta di via Cristoforo Colombo 31, in località Medadeddu, alla periferia di Carbonia, nella quale alle prime luci dell’alba ha perso la vita una donna di 58 anni, Anna Maria Merola, vittima di un’asfissia a causa del violento incendio che ha avvolto l’abitazione. La donna dormiva al piano superiore della villetta e, anche a causa di problemi di deambulazione per una recente frattura riportata ad una gamba, non è riuscita a mettersi in salvo dalle fiamme e dal fumo che proveniva dal piano terra, dove avrebbe preso il via l’incendio, presumibilmente a causa di problemi all’impianto elettrico con un climatizzatore. Sono riusciti a mettersi in salvo, invece, gli altri cinque occupanti la villetta, il marito, i due figli e le rispettive fidanzate, una delle quali si sarebbe lanciata dalla finestra, finendo all’ospedale Sirai di Carbonia per accertamenti.

L’incendio si sarebbe sviluppato intorno alle 4.10 del mattino. I primi ad accorrere sono stati alcuni vicini di casa che hanno chiamato i vigili del fuoco del distaccamento di Carbonia, prontamente intervenuti, poi raggiunti dai colleghi di Cagliari. Sono state spostate in tutta fretta le auto parcheggiate davanti all’abitazione, per una delle quali si è reso necessario spaccare un cristallo. E’ stato sollecito anche l’arrivo sul posto dei carabinieri della Compagnia di Carbonia, guidati dal maggiore Pino Licari, e poi del dirigente del commissariato di Polizia, Gabriella Chiara Comi, e del dirigente della Digos di Cagliari Giampaolo Caredda.

I soccorsi sono stati molto disagiati, si sono protratti per alcune ore e il fumo denso ha creato problemi anche ad alcuni vigili del fuoco. I militari hanno portato via dall’abitazione i fucili di proprietà del marito della donna, dirigente di Polizia in pensione.

                     

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Dramma alle prime luci dell’alba, a Medadeddu, alla periferia di Carbonia. Una donna, Anna Maria Merola, 58 anni, dipendente della Asl 7 di Carbonia, ha perso la vita in un incendio sviluppatosi in una villetta al n° civico 31 della via Cristoforo Colombo, per cause ancora in fase di accertamento. All’interno si trovavano il marito, due figli e le rispettive fidanzate. Tutti e cinque sono riusciti a mettersi in salvo (le due ragazze si sarebbero lanciate da una finestra e una si trova ricoverata all’ospedale Sirai di Carbonia per accertamenti), mentre Anna Maria Merola non ce l’ha fatta, rimasta imprigionata all’interno di una stanza. Sul posto, intorno alle 5.00, si sono recati i carabinieri della Compagnia di Carbonia guidati dal maggiore Pino Licari, e i vigili del fuoco di Carbonia e Cagliari che hanno spento le fiamme. Intorno alle 9.00 i vigili del fuoco sono entrati nuovamente nell’abitazione, nella quale era ancora presente il corpo della donna, in attesa dell’intervento del medico legale.

Le strutture dell’abitazione, ristrutturata alcuni anni fa con molte componenti in legno, avrebbero subito gravi danni.