25 April, 2024
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Ezio Bosso è il primo ad aderire alla serie di newsletter di stavoltavoto.eu , la piattaforma del Parlamento europeo per la sensibilizzazione al voto in vista delle elezioni del 26 maggio 2019.

«Quanto è bella la parola ‘Unione’. È la prima parola associata all’amarsi, rende quell’amore oggetto terzo», scrive Bosso in una newsletter inviata a oltre diecimila volontari già iscritti sulla piattaforma tavoltavoto.eu . «È la base su cui poggiamo il desiderio di essere famiglia. Bella è quindi la scelta di popoli che si sono avvicinati e sono divenuti una nazione più grande grazie al contributo di ogni singola cultura, esperienza, fortuna, di ogni trauma.» Il Maestro Ezio Bosso, tra i maggiori direttori di orchestra e compositori del mondo, è stato testimone della Festa Europea Della Musica per il 2018.

Quella di Ezio Bosso è la prima di una serie di lettere firmate da personaggi della cultura, della scienza e dello sport, in cui si richiama all’importanza del voto per il processo democratico e la costruzione dell’Unione europea in vista delle elezioni del prossimo 26 maggio. L’hanno ricevuta ieri in via esclusiva i cittadini, in larga parte giovani, che si stanno mobilitando per rafforzare la partecipazione.

La campagna ha carattere istituzionale e ha al centro una piattaforma lanciata da poche settimane: all’iscrizione segue l’invio di messaggi che invitano il cittadino a mobilitarsi per attivare la propria cerchia di amici, familiari, conoscenti e altri moltiplicatori attraverso iniziative, produzione di contenuti social, incontri.

La piattaforma stavoltavoto.eu ha a oggi più di 86.000 iscritti, di cui quasi 10.000 dall’Italia.

Nella lettera ai volontari Bosso precisa: «Io in una sera, quando dirigo o suono, ho la fortuna di poter essere tedesco, inglese, austriaco, ceco o polacco pur restando con orgoglio italiano». Su questo tema il Maestro era già intervenuto a Bruxelles lo scorso giugno per la Conferenza di Alto Livello sulla Cultura voluta dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. In quell’occasione aveva ricevuto una standing ovation per il suo discorso sull’importanza di trascendere le barriere a partire dalla musica e sentirsi europei.

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«Il Portogallo ha sempre avuto un ruolo centrale nella storia europea. Sono felice che possiamo contare sul sostegno di una nazione il cui popolo si è sempre impegnato nel progetto europeo. Benché saldamente ancorato all’Europa, il Portogallo si affaccia sull’Atlantico e sul resto del mondo. Conto sul fatto che il Portogallo avrà un ruolo centrale nella creazione di relazioni più solide dell’Ue con l’Africa e il Mercosur. Una solida diplomazia politica ed economica è essenziale se vogliamo gestire con successo la crisi migratoria.»

Lo ha detto oggi il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, concludendo la sua visita ufficiale in Portogallo questo venerdì.

Il presidente Tajani ha incontrato il presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa; il presidente dell’Assemblea della Repubblica, Eduardo Ferro Rodrigues; ed il Primo Ministro, António Costa:

«Il popolo portoghese ha superato grandi sfide nel corso della crisi economica e merita il massimo apprezzamento. Gli ultimi dati economici del Paese costituiscono un buon esempio di come l’impegno per le riforme possa dare i suoi frutti. In effetti, sono felice che i sondaggi indichino che oltre i tre quarti dei cittadini portoghesi ritengono che il loro Paese tragga beneficio dall’essere un membro dell’Unione europea. La solidarietà in azione è l’essenza dell’Unione Europea.»

Il Presidente ha incontrato un gruppo di giovani ricercatori che lavorano al MOnarCH, un progetto di robotica sociale finanziato dall’Ue, e alcuni cittadini portoghesi:

«La libertà e la pace non dovrebbero mai essere date per scontate. Difendendo i nostri valori comuni, le proteggeremo dalla retorica distruttiva dei sovranisti. Apprezzo il vostro impegno per il futuro dell’Europa, e conto sul contributo di ciascuno di voi al nostro progetto condiviso e collettivo», ha detto il presidente Tajani.

Un esempio concreto di questo impegno è rappresentato dai vincitori dello Premio del cittadino europeo

«Il signor António Pinto Monteiro ha alle spalle più di quarant’anni di impegno sociale, mentre la Fundação Francisco Manuel dos Santos porta avanti un’opera di sensibilizzazione sull’Europa, stimolando l’impegno civico attivo. Apprezzo il loro inestimabile contributo alla promozione dell’integrazione e dei valori dell’Unione Europea», ha aggiunto il presidente Tajani. António Pinto Monteiro e la “Fundação Francisco Manuel dos Santos” hanno ricevuto il Premio del cittadino europeo per i loro eccellenti risultati e per il notevole impegno dimostrato nel diffondere i valori europei.

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Il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, devolverà la sua pensione in beneficenza.

«Quest’anno ho compiuto 65 anni, ed ho ricevuto così la mia pensione da ex vice-presidente della Commissione europea. Si tratta di un bonifico di circa 3.600 euro.

Ho deciso di devolvere questa somma alla comunità di recupero per tossicodipendenti “In Dialogo” a Trivigliano, in provincia di Frosinone, una comunità dove faccio volontariato ormai da 25 anni.

Questo significa che ognuno è libero di utilizzare la propria pensione come vuole. E non credo che sia giusto toccare le pensioni di chi ha dato tanto allo Stato. Penso ai carabinieri, ai poliziotti, ai finanzieri, agli agenti della Polizia penitenziaria.»

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Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, visiterà domani – mercoledì 8 agosto – a Saint-Martin-La-Porte (Francia), il cantiere della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Tav Torino-Lione.

Su invito della società pubblica italo-francese TELT, responsabile della realizzazione del progetto, Antonio Tajani effettuerà un sopralluogo a partire dalle 12.45. A conclusione della sua visita, Tajani incontrerà i giornalisti sul posto.

A seguire, nel pomeriggio, il presidente del Parlamento europeo si recherà a Chiomonte, in provincia di Torino, dove verificherà lo stato dei lavori della Tav anche sul versante piemontese.

Il trasferimento modale di una quota del trasporto passeggeri e merci, dalla strada alla ferrovia, è centrale nella strategia europea di riduzione dei gas serra e per lo sviluppo di trasporti sostenibili.

Il traffico merci transalpino è raddoppiato negli ultimi 30 anni. Di conseguenza, una delle sfide principali sull’arco alpino consiste nella promozione di trasporti sostenibili, alternativi al trasporto su gomma. Considerato il numero ridotto di attraversamenti alpini, la crescita del traffico si traduce in una concentrazione di mezzi pesanti nelle poche valli che assicurano i passaggi internazionali. Senza una politica a favore del trasferimento modale verso la rotaia, la strada continuerà ad assorbire e sostenere la maggior parte dei transiti sulla frontiera italo-francese.

L’analisi costi-benefici (ACB) condotta sulla Torino-Lione, stima che la costruzione della nuova linea porterà a una riduzione annuale di emissioni di gas serra di circa 3 milioni di tonnellate equivalenti di Co2, pari a quelle prodotte da una città di 300mila abitanti. Questo grazie allo spostamento di circa 1 milione di mezzi pesanti, dalla gomma al ferro.

La linea storica esistente non risponde agli standard di trasporto internazionali. Si tratta, infatti, di un tracciato con pendenza eccessiva: l’antico tunnel del Frejus raggiunge quota 1.300 metri, comportando un costo energetico del 40% superiore rispetto alla linea in pianura.

Il Consiglio europeo tenuto ad Essen nel 1994 incluse la nuova linea Torino-Lione tra i 14 progetti prioritari europei, nel settore dei trasporti. Nel 2011, a seguito della revisione delle reti transeuropee dei trasporti (TEN-T), l’opera è stata inserita nel cosiddetto corridoio “Mediterraneo” (corridoio n. 3), con estensione dal porto di Algeciras fino al confine ucraino.

I 57 chilometri di tunnel di base del Moncenisio (45 km in territorio francese, circa 12,5 km sul lato italiano) a doppia canna e le due stazioni internazionali di Susa e di Saint-Jean-de-Maurienne costituiscono la tratta transfrontaliera della Torino-Lione, opera dalla lunghezza complessiva di 65 chilometri. L’opera si estende per l’89% in galleria.

Il costo della sezione transfrontaliera è di 8,6 miliardi di euro, certificato dalla società internazionale Tractebel Engineering-Tuc Rail, per il 40% cofinanziato dall’Unione europea, la quota restante suddivisa tra Italia (35%) e Francia (25%). Il costo di ciò che è stato realizzato finora è di 1,4 miliardi. Il 50% è finanziato dall’Ue, il 25% dalla Francia sulla base di trattati internazionali firmati anche dall’Italia.

Nel corso del 2019, è previsto l’affidamento di appalti per un importo di 5,5 miliardi. Mentre per le opere da realizzare entro il 2019 – valore 1,9 miliardi – come previsto dal Grant Agreement sottoscritto nel 2015, Francia e Italia beneficiano di un contributo Ue pari a 813,8 milioni di euro.

Il Cda di TELT – la società costituita nel 2015 per realizzare e gestire la tratta Torino-Lione (quote al 50% in capo a Ferrovie dello Stato Italiane e Stato francese) – ha approvato l’affidamento della direzione lavori per lo scavo – lato Francia – del tunnel di base. Si tratta delle prime gare (81 in totale) in fase di apertura e assegnazione dei lavori, che dovrebbero essere completati entro il 2029.

Nei giorni scorsi, la Commissione europea ha ribadito che la Tav Lione-Torino è un progetto strategico di livello europeo e che la copertura finanziaria sarà assicurata nel caso di effettiva realizzazione e ultimazione dell’opera.

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«Voglio ringraziare il vice presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, per il lavoro che ha portato alla scelta di Roma come sede permanente del Segretariato dell’Assemblea Euromediterranea. Questa scelta integra tutti i criteri di qualità ed efficacia richiesti dall’Assemblea stessa. Adesso occorre lavorare per rilanciare l’Assemblea che può giocare un ruolo chiave nella stabilità del Mediterraneo, a cominciare dalla Libia, dove va sostenuto il processo verso le elezioni e il rafforzamento dello Stato», ha dichiarato il presidente Antonio Tajani a seguito della riunione del Bureau Euromed che si è tenuto oggi nella sede del Parlamento europeo.

«La scelta di istituire il Segretariato permanente Euromed a Roma è un successo della Presidenza del Parlamento europeo e una grande occasione di rilancio della politica per il Mediterraneo. Abbiamo bisogno di rafforzare il dialogo fra i Paesi delle sponde nord e sud del Mediterraneo per affrontare le grandi sfide che abbiamo davanti: immigrazione, sicurezza, crescita economica. Ringrazio tutti i paesi che si erano candidati per accogliere la sede del Segretariato e salutiamo la scelta di Roma con la certezza che saprà cogliere questa occasione», ha dichiarato il vice presidente David Sassoli.

Il Parlamento europeo intende promuovere una serie di iniziative per rilanciare il dialogo sul Mediterraneo. L’Assemblea sarà invitata alla conferenza sulla Libia prevista al Parlamento il 10 ottobre. E’ allo studio un evento in Giordania sul tema dei rifugiati e dei corridoi per l’asilo e un’altra a Roma sui diritti dei bambini e sui minori non accompagnati. Parlamento e Assemblea promuoveranno, infine, un’iniziativa sul completamento di un’unione di libero scambio tra i Paesi del Mediterraneo.

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«La stabilità dell’Europa passa dalla stabilità della Libia. L’Unione europea deve parlare con una sola voce e tutti i nostri sforzi devono essere volti a sostenere la ricostruzione di uno Stato che diventi un nostro solido partner. Il Parlamento europeo resta al fianco del popolo libico, che merita pace, stabilità, democrazia e prosperità»: lo ha affermato il Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, in apertura della sua visita ufficiale a Tripoli, dove sarà ricevuto dal Primo Ministro libico, Faiez Serraj, e dal presidente dell’Alto Consiglio di Stato, Khaled al Meshri.

L’agenda della visita prevede anche un incontro con il Presidente dell’Alta Commissione elettorale nazionale, Emad al-Sayeh, con il quale il Presidente Tajani discuterà il sostegno concreto che il Parlamento può offrire, anche attraverso l’organizzazione di una conferenza aperta a tutti gli interlocutori interessati a contribuire all’organizzazione di elezioni democratiche in Libia.

«Oggi sono in Libia per discutere il ruolo che il Parlamento europeo può svolgere a favore del processo di stabilizzazione del paese e per sostenere l’organizzazione e lo svolgimento, in futuro, di elezioni democratiche. Il Parlamento Ue è pronto a fornire il suo contributo, offrendo assistenza per la transizione democratica e per la cooperazione parlamentare», ha aggiunto Antonio Tajani.

I flussi migratori e la situazione dei migranti saranno discusse con il vice-Rappresentante speciale e coordinatore umanitario per la Libia delle Nazioni Unite, Maria do Valle Ribeiro, e con il personale dell’Alto Commissariato per i Rifugiati ONU (UNHCR) e dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM) che operano nel paese.

Il Presidente effettuerà, inoltre, un sopralluogo presso la base navale di Tripoli, nel corso del quale potrà osservare le attività di sorveglianza delle coste e di intervento in mare effettuate anche grazie ai programmi di formazione finanziati dall’Unione europea. 

Al suo rientro in Italia, nel tardo pomeriggio di oggi, il presidente Tajani terrà una conferenza stampa di presentazione, alle 18.45, all’Associazione Stampa Estera, via dell’Umiltà 83/C.

La situazione in Libia è estremamente fragile e il Paese affronta numerose sfide per la stabilità politica, lo sviluppo economico e la sicurezza interna.

Per l’Unione europea è fondamentale garantire la stabilità politica del Paese, quale prerequisito fondamentale per migliorare la situazione economica e sociale. Attraverso l’azione diplomatica e un sostegno concreto, l’Ue sta assistendo la transizione politica della Libia verso un ordinamento stabile e funzionante, e sostiene gli sforzi di mediazione delle Nazioni Unite.

Il Paese costituisce un punto di transito e di partenza per i migranti che cercano di raggiungere l’Europa, in particolare dall’Africa Sub-Sahariana. Questa crisi ha un enorme impatto sulla popolazione civile della Libia e coinvolge, inoltre, l’intera regione circostante e l’Ue.

Il Parlamento europeo è pronto a sostenere il dialogo nazionale tra i libici. La visita del presidente Antonio Tajani fa seguito a quella compiuta da una delegazione di deputati europei, che ha valutato la situazione nel Paese nel maggio 2018. Le conclusioni di questa precedente missione sono state incluse nell’ultima raccomandazione del Parlamento europeo (30 maggio 2018) al Consiglio, alla Commissione e all’Alto rappresentante europeo Ue per la Politica estera, Federica Mogherini.

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«La priorità assoluta nell’immediato è chiudere le rotte mediterranee, rafforzare le frontiere esterne e riformare il sistema europeo dell’asilo. In parallelo dobbiamo sostenere la stabilizzazione in Libia, finanziare centri di protezione dei rifugiati nei paesi di transito e investire in Africa per dare opportunità ai giovani africani nei loro paesi»: così il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha sintetizzato i punti principali del suo intervento al Consiglio europeo sulle urgenze dettate dalla crisi migratoria.

E’ tempo di risposte

«Questa riunione del Consiglio europeo sarà ricordata per lungo tempo, ma non sappiamo ancora se in bene o in male. Questo dipenderà da noi, e dalle risposte che sapremo dare alle preoccupazioni più urgenti dei nostri cittadini sulla crisi migratoria»: ha esordito Antonio Tajani.

Fermare  partenze

«I cittadini europei sono divisi tra lo slancio umanitario e la paura di flussi migratori incontrollati – ha aggiunto – in questa situazione, la prima cosa da fare è fermare le partenze dai paesi di transito e dalle coste africane, facendo arrivare in modo sicuro in Europa solo chi ha davvero diritto all’asilo. La priorità assoluta, quindi, è quella di chiudere le rotte mediterranee. Sull’esempio dell’intesa con la Turchia, che ha permesso di chiudere la rotta balcanica, dobbiamo investire almeno 6 miliardi per raggiungere questo risultato.»

Rafforzare frontiere esterne

«Dobbiamo anche rafforzare le nostre frontiere esterne – ha affermato Antonio Tajani – aumentando gli effettivi della Guardia di Frontiera e Costiera europea, che deve contare su almeno 10.000 uomini. E’ urgente anche trasformare l’Ufficio europeo di sostegno all’asilo (EASO) in una vera e propria agenzia Ue dotata di maggiori risorse umane a finanziarie.»

Riformare sistema europeo asilo

«La riforma del diritto d’asilo resta il punto focale del problema. Occorre prendere atto pragmaticamente del fatto che il sistema di Dublino è stato concepito per situazioni di normalità e non è in grado di reggere ad una pressione migratoria di queste proporzioni. Siamo tutti d’accordo, anche se per ragioni diverse, che vada cambiato rapidamente. Il Parlamento ha già votato a novembre del 2017, a larga maggioranza, una riforma del sistema di asilo europeo che rappresenta un’ottima base di discussione e concilia fermezza e solidarietà.»

Cooperare con paesi di transito

Per il presidente del Parlamento europeo: «È necessario istituire centri di protezione e accoglienza gestiti dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea nel maggior numero possibile di paesi di transito africani, sull’esempio di quanto si sta facendo in Niger. Dobbiamo lavorare con la Libia, naturalmente, ma anche con altri paesi quali Niger, Mauritania, Mali, Ciad, Tunisia, Marocco e Algeria. Per questo servono maggiori risorse per il Trust Fund per l’Africa, le cui risorse sono ormai esaurite. A metà luglio ho intenzione di recarmi in Niger, paese chiave e snodo dei flussi migratori guidando anche una missione di diplomazia economica con imprenditori europei».

Sostenere stabilizzazione in Libia

«Nel medio periodo è indispensabile una azione europea di stabilizzazione della Libia e di assistenza alla ricostruzione di uno Stato col quale trattare. Mi recherò in Libia per discutere il ruolo che il Parlamento europeo può avere in questo processo e nella futura organizzazione di elezioni democratiche. Siamo pronti a mettere a disposizione risorse e competenze, anche nel quadro di una conferenza che riunisca al Parlamento tutte le parti interessate, se necessario», ha affermato Tajani.

Mentre noi discutiamo l’Unione vacilla

Il presidente Antonio Tajani ha concluso con una frase in latino, allertando i leader Ue sull’urgenza di fatti concreti: «Per concludere permettetemi, da romano, una citazione di Tito Livio: Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur: mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata. Se continueremo a discutere senza trovare soluzioni, saranno l’Unione europea e i suoi valori ad essere espugnati. Non certo dai migranti, ma da coloro che vogliono distruggere tutto ciò che abbiamo faticosamente costruito in 60 anni».

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Si è conclusa ieri pomeriggio, a Tramatza, la direzione regionale del  movimento politico Energie Per L’Italia, diretta da Tore Piana. Numerosi gli argomenti discussi dal parlamentino del partito.

Fra le priorità che Energie per l’Italia porterà avanti, riguarda la definizione del programma elettorale in previsione delle elezioni regionali del Febbraio 2019, fra gli argomenti che il partito si impegnerà portare avanti, è stato deciso quello della Zona franca per la Sardegna, una battaglia che trova attenzione in Sardegna, per il suo svantaggio come Isola, è stato deciso di creare una delegazione formata da Elena Vidili ed Alessio Paganini per incontrare il sindaco di Giave, Maria Antonietta Uras, ed analizzare le iniziative amministrative che il comune di Giave ha approvato a favore della Zona franca.

E’ stato anche deciso, che il movimento politico dovrà perseguire forti iniziative a favore dei settori: Agricoltura – Turismo – Trasporti e Continuità territoriale – Sanità – Commercio ed Artigianato.

La direzione ha discusso inoltre sull’eccessiva presenza in Sardegna di strutture commerciali della GDO, ritenute in numero troppo elevato. Forte preoccupazione è stata espressa per la possibile nuova apertura di centri commerciali GDO in Sardegna, denominati ALDI, una catena di supermercati Tedeschi.  

La direzione regionale, ha inoltre nominato coordinatore provinciale del partito per la provincia di Oristano Pasquale Onida, di Sedilo. Garantita la presenza del partito sabato 30 giugno, a Selargius, all’incontro organizzato da Forza Italia e dalla presenza del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

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«Con questa iniziativa abbiamo riportato l’attenzione sull’importanza, centrale e strategica, del patrimonio culturale europeo. La nostra identità comune affonda le radici in oltre tremila anni di storia e cultura. Questa identità è sorta tra le isole e sulle sponde del Mediterraneo, lungo i fiumi, frutto di uno scambio incessante di idee, conoscenze e merci. Un viaggio proseguito lungo le grandi vie consolari, negli anfiteatri, con le opere filosofiche, con i generi della satira, del teatro comico e della tragedia», ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, aprendo a Bruxelles i lavori della Conferenza di alto livello sul Patrimonio culturale europeo.

«Grazie al suo patrimonio storico, l’Europa è all’avanguardia nelle industrie creative e culturali. Il nostro continente è leader nel coniugare e fondere stile, design e bellezza con tecnologia, innovazione e saper fare industriale – ha aggiunto Antonio Tajani -. Questi settori sono tra i più dinamici della nostra economia, in quanto offrono nuove opportunità di crescita e occupazione qualificata, soprattutto per i giovani. Per ogni singolo posto di lavoro diretto, le industrie culturali ne generano 27 indiretti; molti di più rispetto alla stessa industria dell’auto, tanto per fare un esempio. Tuttavia, la creatività necessita investimenti e condizioni favorevoli. Senza un giusto compenso e remunerazione, la creatività rischia di indebolirsi e spegnersi. Troppo spesso le piattaforme online diffondono in rete musica, film, libri o testi giornalisti, senza corrispondere alcun compenso agli autori.»

«L’Unione deve garantire il buon funzionamento del mercato digitale, assicurando un’effettiva protezione dei diritti d’autore. Il patrimonio culturale resta un elemento chiave per l’economia e l’attrattività delle regioni e delle città europee – ha concluso il presidente del Parlamento europeo -. L’innovazione è la via maestra per valorizzare questo enorme potenziale.»

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Oggi il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, parteciperà, alle 16:00, alla cerimonia di premiazione della 30esima edizione del Premio Marisa Bellisario “Donne ad alta quota”, presso l’Auditorium del Foro Italico di Roma. Il Presidente Tajani, membro del comitato d’onore, consegnerà le “Mele d’Oro” alle donne che si sono distinte in vari ambiti professionali, dalla scienza al mondo accademico, dall’economia al sociale, a livello nazionale e internazionale. 

Il premio, dedicato alla memoria di Marisa Bellisario, prima top manager italiana, è stato assegnato in passato a personalità di altissimo livello. Tra queste, Fabiola Gianotti, Margherita Hack, Samantha Cristoforetti, Roberta Pinotti, Aung San Suu Kyi, Rania di Giordania, Tara Gandhi, Ségolène Royal.

Alla vigilia dell’evento il presidente Antonio Tajani ha dichiarato: «E’ un onore per me prendere parte a questo prestigioso evento, nato per premiare il talento femminile. Il grande sviluppo economico, tecnologico e sociale degli ultimi decenni è dovuto soprattutto al ruolo crescente delle donne in questi settori. La parità di genere si sta sempre più affermando, ma servono ancora molti sforzi per arrivare ad una vera uguaglianza. A livello globale, solo il 24% dei manager è donna. Gli uomini occupano 655 milioni di posti di lavoro in più rispetto alle donne. E’ uno spreco di potenzialità, talenti e risorse che davvero non possiamo permetterci».

Quest’anno, a ricevere il premio saranno l’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di Sicurezza, Federica Mogherini; il Commissario europeo per l’Economia e la Società digitali, Marija Gabriel; la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati; le giornaliste Lucia Annunziata e Anna Maria Broggiato; l’attrice Paola Cortellesi; la virologa Ilaria Capua; le imprenditrici e manager, Elena Miroglio e Carla De Maria; il prefetto di Milano, Luciana Lamorgese; la fotografa Letizia Battaglia; l’astrofisica Marica Branchesi e la campionessa olimpica di snowboard Michela Moioli.

La cerimonia di premiazione verrà trasmessa su Raidue il 19 giugno.