15 May, 2024
HomePosts Tagged "Christian Solinas" (Page 8)

«La Regione dia attuazione alla Rete ospedaliera del 2017, a tutt’oggi valida, e ripristini a Iglesias tutti i servizi sanitari di cui è stata depauperata negli anni, ad iniziare dalla riapertura immediata del Pronto Soccorso del Cto.»

È l’accorata richiesta della consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, che ha presentato un’interpellanza urgente al presidente della Regione ed all’assessore della Sanità e stamane ha partecipato alla manifestazione davanti a Villa Devoto. Il nuovo atto ispettivo fa seguito ad un’interrogazione, sempre sullo stesso tema, depositata immediatamente dopo aver appreso della decisione sconsiderata della Direzione generale della Asl del Sulcis Iglesiente di chiudere l’importante reparto di emergenza-urgenza del Cto.

«La Rete ospedaliera, approvata nella scorsa legislaturasottolinea Carla Cuccuha avuto il consenso dei sindaci del Sulcis Iglesiente ed è a tutt’oggi valida. Tuttavia, è rimasta lettera morta nei cassetti della burocrazia, posto che non sono stati emanati nemmeno gli atti aziendali, nonostante l’emergenza sanitaria ulteriormente aggravata dalla recrudescenza della pandemia da Covid-19.»

Con l’interpellanza, al presidente Christian Solinas ed all’assessore Mario Nieddu viene chiesto quali misure intendano mettere in atto per consentire l’immediata riapertura del Pronto Soccorso del C.T.O. di Iglesias e quando intendano dare attuazione alla Rete ospedaliera del 2017.

 

Dopo tante incertezze, arrivano finalmente le risorse per portare avanti i progetti del Centro ricerche Sotacarbo che opera nel sito della Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia. Si tratta di un finanziamento nazionale di 12 milioni di euro per recuperare i locali dell’ex ufficio tecnico e per realizzare un laboratorio avanzato di valenza internazionale per la produzione di idrogeno e altri combustibili da energia rinnovabile. Il progetto è stato presentato da Sotacarbo, capofila di una partnership che comprende il Comune di Carbonia, Crs4, Imi Remosa, le Università di Cagliari, di Sassari e della Campania “Luigi Vanvitelli”.

«Un importante riconoscimento da parte dell’Agenzia per la Coesione territoriale, che evidenzia la solidità e l’innovazione della proposta progettualeha sottolineato il presidente della Regione, Christian Solinas -. La Sardegna diventa un punto di riferimento per l’intero bacino del Mediterraneo occidentale, area col maggior potenziale di crescita della domanda di idrogeno, grazie anche ai notevoli margini di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. Il finanziamento contribuirà al recupero della Grande miniera di Serbariu e premia il ruolo strategico di Sotacarbo nel sistema regionale di ricerca, anche grazie alla partecipazione ad alcune sfide progettuali che concorrono a disegnare un nuovo modello di sviluppo per la nostra Isola. Un tassello importante per l’avvio in Sardegna di un’economia dell’idrogeno che possa creare nuove opportunità di sviluppo e occupazione, oltre che un eccellente risultato che conferma la validità dei recenti provvedimenti della Giunta regionale per implementare il Centro ricerche Sotacarbo, affinché svolga appieno il ruolo di coordinamento delle attività di preparazione alle politiche regionali della transizione energetica e per lo sviluppo delle tecnologie low carbon.»

Il progetto “Recover” (Riqualificazione di edifici minerari per la creazione di un polo di innovazione su idrogeno e combustibili verdi) è risultato terzo tra i 27 progetti finanziati dall’Agenzia, sui 146 ammessi alla valutazione finale del bando per la creazione di ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno. Si tratta dell’unico progetto finanziato per la Sardegna, tra gli otto presentati da enti di ricerca e università isolane.

«Siamo particolarmente orgogliosi per il brillante risultato raggiunto, che dimostra ancora una volta quanto sia importante il gioco di squadra a livello territorialeha commentato Giacomo Cao, amministratore unico del Crs4 -. Contribuiremo alla progettazione della micro-rete per la gestione dell’accumulo dell’idrogeno finalizzato all’autosostentamento energetico dell’edificio interessato al progetto.»

«La valutazione degli esperti premia il gran lavoro dei ricercatori Sotacarboha aggiunto Mario Porcu, presidente della Sotacarbo -. Il Progetto è il primo contributo per far diventare la Sardegna una regione caratterizzata da sistemi energetici a emissioni zero, fondamentali per la transizione energetica dell’Isola. E’ finalizzato a sviluppare l’accumulo di energia rinnovabile e la decarbonizzazione di settori ‘hard to abate’, come trasporti pesanti e industrie basate sulle fonti fossili, passaggi imprescindibili per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica.»

«Fin dal giorno del mio insediamentoha commentato il consigliere regionale Fabio Usai -, ho sostenuto fortemente le attività della Sotacarbo, sapientemente indirizzate dalle scelte del suo competente manager Mario Porcu, con la consapevolezza della sua importanza in ambito tecnologico: sia per le straordinarie professionalità locali ivi impiegate, che per i risultati conseguiti e ampiamente riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale; finanche da diversi governi stranieri tra cui quello Statunitense con cui la società carboniense intrattiene proficui rapporti di collaborazione. Questo nuovo finanziamento, che si aggiunge a quelli conseguiti negli anni precedenti conclude Fabio Usai -, testimonia l’attenzione delle istituzioni verso la Sotacarbo, nonché la sua strategicità per la tipologia di attività di ricerca scientifica portata avanti nell’ambito delle nuove forme di produzione energetica, soprattutto alla luce del grande processo di transizione ecologica avviato da anni nel pianeta.»

Soddisfazione per il finanziamento, infine, è stata espressa anche dal sindaco di Carbonia, Pietro Morittu.

«Questa mattina, a Roma, ho sottoposto l’urgenza del problema Portovesme srl, che rischia la chiusura degli impianti, all’attenzione del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, sollecitando la stesura del decreto attuativo del Governo dopo l’approvazione delle norme sull’Energy release. La Regione è al fianco dei lavoratori nella difesa dei posti di lavoro, messi a rischio dal crescente aumento dei costi dell’energia.»
Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, in occasione del presidio, davanti a Villa Devoto, dei rappresentanti dei sindacati Cgil-Cisl-Uil, che in mattinata sono stati ricevuti da un delegato del presidente della Regione, Christian Solinas.

«L’attivazione dell’Energy release e la Superinterrompibilità, cioè la compensazione dei costi dell’energia, permetterebbero alla Portovesme srl di scongiurare la chiusura dell’impianto e la conseguente crisi occupazionale che causerebbe ingenti danni socioeconomici non solo al territorio, ma all’intera Isolaha aggiunto l’assessore Anita Pili, che questa mattina a Roma ha partecipato, nel ruolo di coordinatrice della Commissione Energia della Conferenza delle Regioni, all’assemblea “L’indipendenza energetica per la competitività dell’Italia” organizzata da “Elettricità futura”, che aderisce a Confindustria -. Si tratta di un impianto strategico per la nostra realtà economia e produttiva, perciò la Sardegna non può disertare una battaglia così importante per la sua politica energetica e per il suo futuro.»

La fine dell’embargo sulle esportazioni, che da anni pesa sull’intero comparto suinicolo dell’Isola, potrebbe essere vicina. È quanto è emerso nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri a Bruxelles con la Direttrice Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare della Commissione Europea e a cui hanno preso parte il sottosegretario del ministero della Salute, Andrea Costa, e i vertici dell’Unita di progetto ragionale per l’eradicazione della peste suina africana e dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, assistiti dalla Rappresentanza d’Italia presso l’UE. L’impegno, che dovrà essere ora formalizzato, stabilisce una ‘road-map’ che si tradurrà con l’invio e l’esame di report, a cadenza mensile, sulla situazione dell’Isola in relazione alla Psa. Un iter che porterà entro l’anno a una decisione sulla revisione delle restrizioni attualmente in vigore.

«La Sardegna attende da tempo la fine dell’embargo. Sul fronte dell’eradicazione della peste suina africana abbiamo ottenuto importanti traguardi e ora è indispensabile e doveroso che i risultati e i sacrifici degli allevatori e delle comunità, dai cittadini ai sindaci, agli operatori in campo, vengano riconosciuti senza ulteriori indugidice il presidente della Regione, Christian Solinas -. Guardiamo con assoluta fiducia agli impegni presi nel corso dell’incontro di oggi e continueremo a lavorare per raggiungere un obiettivo di fondamentale importanza per la nostra Isola e per i tanti operatori di un comparto, quello suinicolo, dall’enorme potenziale. I prodotti suinicoli della Sardegna, la qualità che la nostra Isola sa esprimere, nonché le prospettive di mercato, rappresentano un’opportunità irrinunciabile per l’economia della Sardegna.»

«Abbiamo risposto puntualmenteaggiunge l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddua tutte le richieste e indicazioni che ci sono arrivate da Bruxelles. I risultati ottenuti sono stati certificati nel corso dell’ultimo audit dagli ispettori europei che hanno potuto apprezzare il lavoro svolto anche sul fronte della sorveglianza del brado e del selvatico, aspetti che invece, tre anni fa, erano stati valutati come carenti. Nel percorso che si andrà ad aprire puntiamo a confermare i risultati raggiunti proseguendo con il nuovo ‘piano peste’ che da un lato rafforza le misure per favorire l’emersione degli allevamenti irregolari, e dall’altro semplifica le procedure e sostiene le tante attività certificate.»

«Il comparto agroalimentare sardo può vantare una produzione di assoluta eccellenza, con materie prime di elevata qualità, cibo genuino e una tradizione unica e ricchissima. Oggi che cresce la fiducia nella ripresa, per il settore e per l’intera economia, bisogna continuare a puntare su questa qualità, riconosciuta e apprezzata dai consumatori, migliorando l’organizzazione del sistema produttivo, favorendo la sostenibilità e la valorizzazione delle produzioni e l’adozione di innovazioni tecnologiche e commerciali per consentire alle nostre aziende di essere ancora più competitive sui mercati.»
Lo ha dichiarato l’assessora regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che ha partecipato alla presentazione della settima edizione di “Sardinia Food Awards 2022”, evento dedicato alle eccellenze agroalimentari dell’Isola.
«I prodotti sardi, a cominciare da quelli a marchio ha aggiunto Gabriella Murgiadevono utilizzare tutti i canali di distribuzione e comunicazione possibili per conquistare nuovi spazi nei circuiti commerciali. Su questo fronte la Regione sta investendo molto, anche attraverso campagne di comunicazione e garantendo sostegno diretto alle aziende per la partecipazione alle più importanti manifestazioni settoriali. Perché le nostre aziende siano in grado di reggere meglio le dinamiche di mercato c’è bisogno di uno sforzo comune per favorire un maggiore coordinamento produttivo e una stretta unione di tutti i soggetti coinvolti con un rafforzamento delle filiere.»
«Con l’Associazione dei Comuni sardiha concluso Gabriella Murgia abbiamo lanciato recentemente il progetto ‘MenSarda’ per promuovere un’alimentazione sana grazie all’utilizzo di prodotti tipici, tradizionali e a filiera corta nelle mense pubbliche, sensibilizzando le nostre comunità al consumo consapevole delle produzioni agricole e valorizzando il patrimonio agroalimentare locale. La nuova programmazione europea va proprio in questa direzione. Lo sviluppo sostenibile sta assumendo una sempre maggiore importanza negli obiettivi e negli strumenti della Pac, anche in termini di risorse finanziarie assegnate, rispondendo alla domanda crescente della collettività di maggiore salubrità e sostenibilità ambientale delle produzioni agroalimentari.»
Antonio Caria

«Procedere nel più breve tempo possibile alla nomina del Comitato Tecnico Scientifico del Parco Geominerario della Sardegna, così come previsto dallo statuto»: è la richiesta fatta dalla deputata Mara Lapia al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, denunciando la mancata piena operatività del Parco stesso e prospettando la possibilità che, a causa di questa negligenza, possano essere persi ingenti investimenti.

«Il Comitato Tecnico Scientifico del Parcospiega Mara Lapiaassume notevole rilevanza dal momento che esprime i pareri obbligatori sulle proposte pluriennali di investimento, sulla pianificazione strategica degli investimenti stessi, sul piano economico-sociale di gestione, sul piano territoriale e sul regolamento stesso del Parco. Pertanto, la mancata nomina, che spetta al presidente della Regione, rischia di causare gravi conseguenze sulla gestione del Parco e da quello che mi risulta ci sarebbero già numerose richieste di ristrutturazione edilizia pendenti, interventi che mirano a restaurare le opere esistenti e a portare avanti lavori di risanamento conservativo.»

Lo scorso gennaio Mara Lapia aveva inviato un’interrogazione urgente al ministro Roberto Cingolani per la nomina del commissario straordinario del consorzio. Una nomina giunta poi nel febbraio 2022.

«Resto fiduciosa conclude la parlamentare nuorese che si proceda in tempi brevi alla nomina del Comitato, sbrogliando di fatto una situazione che è diventata insostenibile e che rischia di bloccare a lungo tutte le attività di questo importantissimo ente della nostra regione.»

Le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM e CUB del Sulcis Iglesiente hanno inviato una richiesta di incontro al ministero dello Sviluppo economico e al presidente della Regione Christian Solinas, per una verifica del rispetto degli accordi in merito al revamping e alle conseguenti assunzioni all’interno dello stabilimento Sider Alloys di Portovesme.

Le organizzazioni sindacali evidenziano la necessità di riaffrontare il tema legato al riavvio dello smelter di alluminio primario di Portovesme, già in diverse circostanze dichiarato “strategico” per quanto concerne la produzione di alluminio primario, dalle Istituzioni politiche nazionali e regionali. Dichiarazioni conseguenti alle tante iniziative messe in campo dai tanti lavoratori che risultano ancora in trepida attesa di quel rilancio produttivo ed occupazionale, più volte annunciato.

«In questa otticasottolineano le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM e CUB del Sulcis Iglesiente -, negli anni sono stati firmati diversi accordi tesi a tutelare la forza lavoro che operava nella ex Alcoa; a tal proposito, poco tempo fa, si è attivato, grazie all’importante interessamento e sostegno dell’assessorato del Lavoro, un importante percorso formativo – partenza prevista 3 maggio 2022 -, che coinvolge praticamente tutti i lavoratori in attesa di rioccupazione, e attualmente in regime di mobilità in deroga (con la retribuzione che per molti di loro non arriva a 500,00 €). insomma, una situazione drammatica, che dovrebbe portare tutti i soggetti alla massima attenzione.»
«Purtroppo, accadesi legge nota della richiesta di incontro -, che ogni tanto qualche assunzione passi per un percorso che non rientra
in quelli previsti, creando elementi di tensione aggiuntivi, che alimentano una situazione di per sé ingestibile. Le categorie dei metalmeccanici territoriali, rimarcano che nel momento in cui sono state proposte assunzioni di figure professionali non presenti negli elenchi facenti parte degli accordi, queste sono sempre state accolte senza obiezioni o problemi. Diverso è se si assumono delle persone non comprese negli accordi, non facenti parte del cosiddetto “bacino ex Alcoa”, e con qualifiche presenti tra i lavoratori in attesa. Inoltre, che senso ha spendere dei soldi per i corsi formativi, per preparare i lavoratori da ricollocare, se alla prima opportunità si assumono lavoratori che non c’entrano nulla con il percorso di rilancio di questa fabbrica concludono le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM e CUB del Sulcis Iglesiente -. Per queste ragioni, riteniamo utile e urgente una convocazione per “rivalidare” gli accordi già esistenti, ed inchiodare una volta per tutte la Sideralloys alle proprie responsabilità, fosse, anche per l’assunzione di un singolo lavoratore (come accaduto pochi giorni fa), nel rispetto, di ciò che è stato concordato e sottoscritto.»

«Al termine di una lunga e complessa vicenda giudiziaria, anche il Consiglio di Stato, così come precedentemente il Tar, ha certificato la legittimità e la correttezza dell’operato della Regione in merito alla gara per l’affidamento del servizio di ‘facility management’ e di gestione integrata di servizi e attività da realizzarsi nelle aree del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna.»
Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando il pronunciamento della sezione Quinta del Consiglio di Stato che, accogliendo la tesi dell’avvocatura regionale, ha respinto il ricorso proposto dalla società Ifras Spa contro le decisioni assunte dall’assessorato del Lavoro e dall’Agenzia sarda per le politiche attive sul lavoro (Aspal).

«Una sentenza che finalmente porta serenità ai lavoratori del Parco geominerario e che conferma la correttezza della strada intrapresa dalla Regione per dare una prospettiva di impulso e valorizzazione al Parco nel segno della legittimità», ha aggiunto il presidente della Regione.

Anche in primo grado la sentenza era stata favorevole alla Regione, che aveva come obiettivo quello dare pieno sostegno alle attività del Parco Geominerario ed accrescere la professionalità dei suoi dipendenti, non più con affidamenti diretti sempre allo stesso soggetto, come accaduto in passato, ma con una gara ad evidenza pubblica

Al fianco dei lavoratori, dei sindacati e dell’azienda per ottenere dal Governo un intervento immediato sull’abbattimento del costo dell’energia, cresciuto a dismisura negli ultimi mesi, e salvaguardare il lavoro e la piena produzione dell’ultimo avamposto italiano di metallurgia non ferrosa. Questa la posizione espressa oggi dal presidente Christian Solinas, che a Villa Devoto ha ricevuto i rappresentanti di Portovesme srl, i lavoratori e i rappresentanti sindacali. Un impegno totale, quello assicurato dal presidente Christian Solinas, a fronte della drammatica situazione creatasi con un aumento del costo dell’energia anche del 600%, che ha determinato il parziale blocco di alcune linee produttive e il ricorso alla cassa integrazione per centinaia di lavoratori. A rischio sono oltre 1.500 posti di lavoro, con un peso economico e sociale enorme nel territorio.
«Incalzeremo il Governo perché si trovi lo strumento immediato per combattere gli aumentiha detto il presidente Christian Solinas -, anche grazie agli spiragli che oggi le regole europee aprono con il superamento delle regole sugli aiuti di Stato fino a poche settimane fa in vigore.»
«La Sardegnaha ricordato Christian Solinas -, si è fatta promotrice in Conferenza delle Regioni di un emendamento al Decreto “Misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e fonti rinnovabili” con l’obiettivo della perequazione dei costi energetici tra le aziende che operano nella Penisola e quelle che operano nelle isole maggiori. Il testo è stato approvato all’unanimità dalla commissione tecnica della Commissione Energia della Conferenza Stato-Regione, che la Sardegna ha chiesto ed ottenuto di coordinare. E’ uno strumento che non solo noi, ma anche la Sicilia ed altre realtà regionali ritengono di vitale importanzaha sottolineato il presidente della Regione -, per ottenere una immediata risposta concreta con l’ottenimento della ‘superinterrompibilità’, cioè la compensazione sui costi dell’energia, non più prevista dal 2018.»
La differenza dei costi dell’energia penalizza in modo particolarmente pesante la Sardegna, ponendola in una condizione di enorme svantaggio nei confronti delle altre regioni italiane ed europee.
«Dalle politiche energeticheha sottolineato il presidente Christian Solinas -, passa il futuro delle nostre realtà produttive, non solo di quelle più energivore. Il Governo deve tenerne conto, ed è per questo, che ho già più volte espresso la nostra forte perplessità nei confronti di alcuni aspetti essenziali del recente Dpcm. Il ricorso esclusivo alle rinnovabili e alle batterie di accumulo, ha sottolineato, non garantisce quelle certezze di cui la Sardegna ha bisogno. La stessa data del completo abbandono del carbone deve essere rivista, come è accaduto in Germania dove l’addio al carbone è stato posticipato al 2035. Il realismo e la difficile congiuntura determinata dalla pandemia prima, dalla guerra in Ucraina poi, devono indurre a scelte più ponderate e rispondenti alle attuali necessità. Dobbiamo salvaguardare le nostre produzioni primarie e dobbiamo potenziarle Non esiste una Regione, un Paese, che possa rinunciare a produrre e a tenere viva l’industria. Quello dell’energia, oggi, ha concluso, è il problema primario per il nostro sistema economico. Per questo la Regione è coinvolta in modo totale in questa battaglia, che proseguiremo in ogni sede istituzionale – ha concluso il presidente Christian Solinas -, con un pressing su tutti i Ministeri coinvolti e, se necessario, manifestando a Roma insieme ai lavoratori per far sentire la nostra voce e i nostri diritti e mantenere in vita il nostro sistema industriale.»
All’incontro erano presenti anche i consiglieri regionali del territorio Fabio Usai e Michele Ennas.

«Oggi partecipo al vertice convocato a Villa Devoto dal presidente Christian Solinas con le organizzazioni sindacali e la dirigenza aziendale, sul futuro della Portovesme SRL. Un incontro che, come rappresentante istituzionale del territorio, ho fortemente sollecitato, allo stesso di come è stato sollecitato dai rappresentanti dei lavoratori.»

A dirlo è Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«L’incontro ha una finalità chiaraaggiunge Fabio Usai: far fronte comune – Amministrazione regionale, sindacato, dirigenza aziendale, Confindustria, contro ogni ipotesi di chiusura dell’azienda; chiedere a gran voce al Governo nazionale che si faccia carico delle problematiche del caro-energia che affliggono la Portovesme SRL, introducendo adeguati strumenti per il ripristino delle condizioni di competitività indispensabili per proseguire nell’attività produttiva e preservare la concorrenzialità rispetto a tutti gli altri player industriali europei.»
«La Portovesme SRL, l’ho ribadito anche recentemente con una nota scritta, è uno dei più importanti stabilimenti industriali del Paese, strategico per ciò che produce e rispetto al contesto di guerra e instabilità che viviamo, e che nel nostro martoriato territorio garantisce oltre 1.500 buste paga sindacalizzate, sostenendo un indotto economico (dell’entità di decine di milioni di euro) che ne genera altre migliaiaconclude il consigliere regionale sardista -. Perciò, in alcun modo può essere messo in discussione. Da parte mia c’è e ci sarà tutto l’impegno a sostenere ogni iniziativa, della Regione, del sindacato e dell’azienda, atta a difendere questa fondamentale realtà produttiva.»